mercoledì 28 settembre 2011

Tipi psicologici, eros e categorie di amore

Tipi psicologici, eros e amore

estratti di Marco Ferrini

dai libri "dall'Eros all'Amore" e "Psicologia del ciclo della vita"

Che la necessità di dare e riceve amore sia intrinseca alla natura di ciascun essere vivente è verità ampiamente riconosciuta. Cosa si intende oggi con questi due termini, invece, implica un’analisi approfondita e attenta ai mutamenti socio-storici e culturali che abbiamo attraversato e che stiamo attraversando. Uno stimolante percorso psicologico e spirituale per tornare alla pura sorgente del sentimento affettivo.

L'amore è un sentimento esuberante, autosufficiente, un'espressione naturale e spontanea della nostra matrice più profonda, della nostra spiritualità ed è un'offerta perenne.

La sua prerogativa è dare e dimenticare, in quanto l'atto di dare è già il suo appagamento. Ogni autentica tradizione spirituale asserisce che l'essere umano è progettato per la felicità e l'amore e indubbiamente è la sua espressione più alta. Delle Innumerevoli forme d'amore, la più elevata è quella spirituale, concentrata sul Sé supremo, di cui l'eros ne è solo un riflesso esteriore. Questo sublime livello d'amore, sebben costituisca funzione e bisogno imprescindibile di tutti gli esseri, non è un sentimento ordinario, ma un'ambiziosa meta cui andare attraverso un viaggio interiore e conquistare con la scoperta della nostra natura immortale.

"L'amore, come la morte, cambia tutto"
(Gibran)

"Amor ogni cosa Vince"
(Leonardo da Vinci)

"L'amore che move il sol e l'altre stelle"
Dante Alighieri

L’Amore non si inventa: o c’è o non c’è. Se non c’è dobbiamo svilupparlo, ma per viverlo è importante conoscerlo, e soprattutto avere la capacità di separarlo dalle sue contraffazioni. Viviamo per dare e per ricevere amore. Tutte le volte che imbrogliamo gli altri, imbrogliamo noi stessi, tutte le volte che tradiamo, ci stiamo tradendo; tutte le volte che mentiamo mentiamo a noi stessi.
Un individuo potrebbe possedere il mondo intero, ma se non ha buone relazioni è un miserabile. Può possedere oro, può avere alle spalle un partito politico, può essere a capo di una grande azienda, avere la più prestigiosa cattedra all’università, ma se non è ricco di sentimenti e non ha relazioni soddisfacenti vivrà una vita penosa.

Le relazioni, i buoni sentimenti, il rispetto reciproco, l’affetto, la stima, l’amicizia, la lealtà, rappresentano la vera ricchezza della vita.

Oggi gli accenni all’erotismo, velati od espliciti, si sprecano. Troviamo eros ovunque. Dalle pagine delle riviste agli spot in tv, spesso mentre navighiamo in Internet alla ricerca di tutt’altro.
La produzione letteraria relativa all’erotismo è pressoché infinita. La grande inflazione derivante dalla sopravvalutazione dell’atteggiamento erotico sta generando numerosi problemi fisiologici, tra cui il più noto è probabilmente l’impotenza, nonché vere e proprie nevrosi, quali ansietà, angoscia e panico.
L’82% dei delitti è a sfondo passionale: delitti efferati, omicidi spietati, hanno come propellente l’eros.
La società attuale ha una speciale predilezione per l’eros, perché fa vendere, serve alla promozione dei prodotti, eccita, induce. Per un pubblico poco educato e molto condizionato, spinto all’assunzione continua di cariche emotive che poi non è capace di digerire, assimilare, elaborare, tutto questo è causa di stress.

Le persone sono indotte a pensarsi in un modo falsato, a percepirsi artificialmente, a perseguire finalità che non raggiungeranno mai e che quindi avranno come esito certo delusione e depressione. Quando un individuo è portatore di un corpo sano, giovane, magari attraente, l’eros non sembra così male e il corpo può apparire come un giocattolo dal quale trarre piacere.
Però la vita umana scorre in fretta, le sue quattro stagioni si avvicendano rapidamente e quel giocattolino che dava tanto piacere diverrà presto fonte di sofferenza, e nel frattempo avrà indotto l’individuo ad una forte identificazione con esso.
La psiche a questo punto si troverà incastrata, perché radicata ormai in quella percezione fisica e il soggetto sarà incapace di vedersi nella sua originaria natura spirituale. Il viaggio verso la libertà prevede uno spostamento dell’attenzione dall’eros all’amore.
Immaginate di essere i nuovi argonauti, di essere intronauti, coloro che vogliono accingersi alla scoperta di sé: l’eros vi tiene lontani dal successo, vi distoglie continuamente dal mondo interiore, magnetizza la vostra attenzione verso il mondo esteriore, e fa di voi degli ostaggi di cose e persone fuori da voi.

Qualcuno potrebbe fraintendere e pensare che allora questo corpo non vale niente, ma sarebbe una comprensione erronea. I Veda ci spiegano che esistono diverse dimensioni o sfere di esistenza, e noi possiamo vivere diversamente a seconda dell’universo coscienziale che frequentiamo, in base a dove ci portiamo con il nostro livello di coscienza sperimentiamo un mondo, una qualità di vita, on gioie e dolori conseguenti.
Se innalziamo il livello di coscienza, e con esso il nostro punto di vista, il dolore diminuisce, le incertezze sfumano, l’ansietà e la paura si dileguano, e se ci innalziamo ancora possiamo avere un darshana, una percezione diretta della nostra immortalità. Di pari passo, il corpo che indossiamo ci apparirà come temporaneo.
Questo non sminuirà il suo valore, ma ci aiuterà a considerarlo da un nuovo punto di vista , grazie al quale potremo farne un uso migliore.
Migliore è l’uso che riusciamo a farne e minori le illusioni che andremo a scatenare. Le illusioni piacciono molto, le delusioni molto meno.

Se un bambino ha un solo giocattolo, quando proverete a toglierglielo, non importa quante buone argomentazioni userete, lui serrerà le dita, digrignerà i denti e non ve lo consegnerà. Ma se gli presenterete un giocattolo più bello, di miglior qualità, sarà pronto a lasciare il precedente.
Quindi non è sufficiente dire: basta con l’eros! Il segreto è sublimare questa energia, elevarne la prospettiva intrattenendosi profondamente sul suo reale significato, sui suoi effetti, la sua forza trasformatrice, vivificante e risanante.
In verità, come è accaduto per numerosi altri concetti, abbiamo perso le tracce persino dell’originario significato di eros.
Per Platone, così come per tutti gli antichi Greci, eros non designava l’istinto carnale che lega due amanti, quanto una forza cosmica di coesione tendente ad elevare l’animo, uno slancio verso tutto ciò che è bello e buono.


Tipi psicologici e categorie di amore

Una psicologia ben fondata deve porsi come scopo la realizzazione dell'amore. Una sana filosofia di vita deve avere come obiettivi la riscoperta e il potenziamento di questo sentimento profondo che ci permea, poiché siamo fatti per dare e ricevere amore.

Le distorsioni causate dai condizionamenti trasformano il fine da raggiungere e fuorviano, modificando egoicamente la nostra capacità di amare e di essere amati; così spesso si finisce per scambiare l'amore con qualcos'altro, ma è comunque un rischio da correre perché amare è di vitale importanza. L'amore è il mezzo per cogliere il senso profondo dell'esistenza, che non va subita, ma vissuta con creatività, in maniera progettuale. Dobbiamo poter concedere attenzione alle persone care, agli amici, e non solo a loro ma a tutti i membri della comunità umana; e perché poi limitare la nostra sensibilità a quest'ultima? Includiamo pure tutte le creature e ci accorgeremo di vivere meglio, di avere una visione lungimirante e un'indole più gioiosa. La compassione è un sentimento radicato in profondità dentro di noi, dobbiamo solo riscoprirlo. L'empatia,ovvero il condividere con altri gioie e dolori, ci pone nella condizione di poterli meglio aiutare e soprattutto amare.

Sul termine amore dovremmo far chiarezza, in quanto oggi è piuttosto inflazionato e frainteso.

L'amore passionale si colloca su di un piano fisico-emozionale; è costituito da tamas e da rajas. L'amore sentimentale è un misto di rajas e di sattva: prevalgono i sentimenti. L'amore ideale è principalmente caratterizzato da sattva, anche se non è del tutto privo di rajas e di tamas. L'amore divino infine, quello spirituale, universale, che scorre da anima ad anima e da anima a Dio, è completamene, scevro da influenze rajasiche e tamasiche.

A colui che si trova nel processo del morire questi concetti vanno spiegati con anticipo, non all'ultimo istante. Consideriamo, poi, che in fondo siamo tutti malati terminali, è solo questione di tempo, perciò meglio capire prima possibile quali forze ci condizionano, alimentando in noi quegli attaccamenti che rendono penosa la morte.

Nel diciassettesimo capitolo della Bhagavadgita Krishna, quale esperto e supremo Conoscitore e Signore della mente, descrive quelli che potremmo definire, con linguaggio moderno, i principali profili psicologici, influenzati e dunque caratterizzati dai tre costituenti della prakriti: sativa (luminosità, saggezza), rajas (passione, azione) e tamas (tenebra, inerzia). Nello stesso capitolo Krishna spiega che, a seconda del guna dominante, generato a sua volta da particolari desideri ed attitudini, gli individui sviluppano gusti e tendenze; in questo modo si delineano tipi di amore, fede, culto, abitudini alimentari e inclinazioni pratiche di varia gradazione e natura.



Categorie di Amore

L'analisi del sentimento d'amore appartiene ad uno dei settori più delicati della vita e della psicologia. I sentimenti sono forze straordinariamente potenti e non è facile giungere a quella condizione matura ed equilibrata che permette di non farsi travolgere dall'ondata di emozioni e passioni.

I più parlano d'amore o sentimenti d'affetto in maniera fatalistica, come se si trattasse di qualcosa che appartiene interamente al destino, come se ci fossero delle forze che al di sopra e al di là del libero arbitrio individuale costruissero e distruggessero le faccende della vita.
Ma non è così, o meglio, è così solo per coloro che non hanno un livello adeguato di conoscenza sacra, con la quale s'intende non una mera teoria ma una realizzata esperienza.

Le passioni infuocate inceneriscono chi le prova e alla fine bruciano anche se stesse, poiché interamente basate sui corpi, sugli oggetti e quindi sull'effimero, su ciò che malgrado ogni sforzo di mantenimento è destinato, nella migliore delle ipotesi, ad essere inghiottito dal tempo.

In quanto esseri eterni aspiriamo all'infinito, a ciò che dura per sempre, ad una dimensione dell'amore che quindi non attiene alla sfera umana ma a quella divina. In questa prospettiva l'Amante assoluto, il modello impareggiabile cui mirare è Dio, il cui Amore incondizionato invita alla totale dedizione, liberandoci dalla schiavitù dei condizionamenti fino al raggiungimento della beatitudine nella suprema unione con creato, creature e Creatore.

All'uomo viene chiesto di sviluppare la stessa attitudine, ovvero di porsi come traguardo l'amore senza condizioni, che non si aspetta qualcosa in cambio, anzi, sacrifica tempo, energie e perfino la vita per realizzare la propria natura spirituale e aiutare altri a fare lo stesso.
Proviamo ad esaminare quattro principali categorie di amore, con l'ausilio di un mio schema, per cercare di comprendere il fenomeno in maniera più ampia.

Il primo ad essere preso in considerazione è l'amore passionale (kama), che essenzialmente consiste in un'attrazione fisica, unita ad una forte carica emotiva. L'amore passionale è dunque un connubio di emotività legata alle pulsioni del corpo, che le subisce ma va anche ad incentivarle.

Nella relazione tra due persone che condividono questo livello d'amore, emotività e fisicità giocheranno un ruolo di primo piano, dando vita a tutta una gamma di odori, sapori, colori, azioni e pensieri che sono l'esito dei guna tamas e rajas.

Tamas ha caratteristiche di letargia, pesantezza, ottusità, sonno, sporcizia, oblio e confusione mentale. La sua energia richiede e favorisce una condizione di tramortimento e perdita di lucidità da parte dell'intelletto.

Rajas è invece caratterizzato dal movimento, l'intensità, lo spostamento, il desiderio ardente e l'acutezza, il tutto collegato all'ottenimento di un risultato generalmente nell'ambito della prakriti o materia. Quando domina rajas prevalgono euforia, tensione, ansietà, l'azione, impulsività e impeto.

Quindi tamas e rajas sono inerzia ed azione, tenebre e bagliori accecanti, sonno ed euforia.
Questa combinazione di contrari costituisce la base dell'amore passionale, dove si rende necessario un oscuramento dell'intelletto, viene messa a tacere la voce della ragione e prevalgono gli istinti.

La passione è percepita come un fiume in piena, torbido e caldo, nel quale tamas anestetizza l'intelletto permettendo a rajas di travolgerlo.

Viste le premesse, una relazione di questo tipo non potrà godere di lunga vita, ma prima di giungere al punto di rottura avrà offerto ai suoi protagonisti burrasche a non finire, sbalzi d'umore, cocenti delusioni, tradimenti e nevrosi.
Le persone dominate da rajoguna sono infatti molto propense a tradire. Rajas, d'altronde, è sinonimo di ardente bramosia, frenesia, eccitazione, la quale si trasforma poi in depressione per far sprofondare di nuovo il soggetto nel buio di tamas.
Un tipico celeberrimo esempio di questo amore è ben rappresentato nell'Otello di Shakespeare, in cui la passione smodata e morbosa del protagonista per la propria donna, Desdemona, finisce, con il diabolico contributo di Jago, prima nella più accesa gelosia, poi nella follia ed infine nel lutto.

Un amore più elevato è quello sentimentale, caratterizzato da maggiore interesse per le virtù di un individuo, piuttosto che per il suo aspetto fisico.
Non che a questo livello l'attrazione fisica e l'interazione emotiva siano venute meno, ma si compie un passo oltre ad esse, prendendo in considerazione qualità collegate al piano sattvico, ovvero al piano della realtà relativa.
Nell'amore sentimentale si cominciano infatti a notare le caratteristiche interiori di una persona sebbene, per la presenza di rajoguna, permanga un attaccamento a forme effimere e illusorie dell'esistenza. Sussiste ancora l'interazione emotiva, ma l'emozione si sposta dal piano fisico a quello mentale.

L'amore sentimentale è una combinazione prevalente dei guna rajas e sattva, ma con maggiore componente sattvica. Sattva induce generosità, bontà, pulizia, intelligenza, lungimiranza, propensione per ciò che è favorevole e benefico a tutti, diversamente da rajas che tende a soddisfare solo ciò che è favorevole all'io. Sattvaguna è la più leggera energia della prakriti, la più luminosa, la più alta, quella che nella sua sfera più elevata (shuddha sattva) consente di vedere la realtà così com'è.

Mentre rajas è una lente deformante che distorce la realtà, sattva ha come caratteristica fondamentale la pulizia della visione, la capacità di scostare dagli occhi interiori il velo dell'ignoranza.
Anche per questo tipo di amore possiamo trovare un buon esempio in un'altra famosa tragedia shakespeariana: Romeo e Giulietta. In essa è forte l'implicazione di ideali collocati sul piano mentale del relativo.
Una relazione basata sull'amore sentimentale risulta ancora distante dal piano della Realtà spirituale, ma meno grossolana rispetto a quella fondata sull'amore passionale.
Salendo per gradi incontriamo l'amore ideale mondano, caratterizzato prevalentemente da sattvaguna. Nello schema si vede che esso contiene rajas e tamas in piccole proporzioni; poiché non ci troviamo ancora nell'ambito del puro sattva, permangono forze che trattengono le persone sul piano degli elementi fisici. Tuttavia, pur nella sfera dell'immanente, si tratta di un livello di amore elevato.

Abbiamo detto che nell'amore sentimentale vengono messe a fuoco le qualità interiori di una persona; con l'amore ideale penetriamo più in profondità e riusciamo a cogliere una natura ancor più alta e più intima di queste stesse qualità.
Avvicinandoci alla sfera di pura sattvaguna, ovvero al piano della realtà del cuore, l'amore privo di rajas e tamas diventa il collante per relazioni profonde e durature e le bufere praticamente scompaiono rendendo i rapporti pienamenti sereni e piacevoli. In questa dimensione affettiva il reciproco scambio non è fine a se stesso e non è utilizzato per appagare il corpo o la mente nella realizzazione di scopi mondani.

La relazione si tramuta in un lungo viaggio che due persone decidono consapevolmente di fare insieme, con l'obiettivo di aiutarsi vicendevolmente nella realizzazione della propria natura spirituale e nello sviluppo della bhakti, il puro amore per Dio e per tutti gli esseri.
Con l'amore trascendente si fa il vero salto di qualità, perché in questo caso ci si innamora delle caratteristiche spirituali di un individuo, che sono e rimangono in primo piano.
Questo genere di amore, fondato sul puro sattvaguna, senza più venature di rajas e tamas, non conosce sconfitte, né tradimenti o rovesci, perché è fondato su elementi, concetti e scopi eterni, trascendenti rispetto al mondo della materia e quindi non condizionati dal paradigma spazio-temporale.

Si tratta dell'amore puro che tende al Supremo e implica un reciproco scambio, quello fra Dio e il suo devoto, su un piano coscienziale ed emotivo che non appartiene al mondo della prakriti.
Santi di tutte le tradizioni hanno vissuto questa esperienza totalizzante e trascendente dell'amore divino, che si riflette spontaneamente in un amore cosmico per il creato e tutte le creature. Chiara e Francesco, ad esempio, sia nella relazione fra di loro che nel loro rapportarsi al mondo, erano certamente situati a questo livello e riflettevano l'amore divino in ogni loro opera e sentimento.

L'amore trascendente, o bhakti, si ottiene attraverso la grazia divina, non è opera esclusiva di facoltà umane.
Il successo è discendente, viene dall'alto per investire, rapire, afferrare con la tipica presa dell'amore e trascendere in un colpo tutti i problemi residui. L'amore trascendente abbacina, affascina, trascina l'amato e l'amante in un intreccio indicibile, inspiegabile, sperimentabile soltanto in presa diretta.

Esso esiste, ne parlano tutte le tradizioni spirituali. Persone di buon intelletto, di grande virtù e merito, hanno abbandonato palazzi reali, posti di comando, posizioni di prestigio, sacrificando giovinezza e denaro per fare questa esperienza. E' un'estasi travolgente e coloro che l'hanno provata dicono che senza di essa non è più possibile vivere, paragonandola alla luce, alla felicità, all'infinito.

Ma il vero mistico, il vero yogi, la persona santa autentica che ha fatto l'esperienza dell'amore divino, non disdegna il mondo, non lo rifiuta, non lo demonizza, bensì lo apprezza. In esso vede la manifestazione del Supremo e un laboratorio dove si possono fare esperienze costruttive e liberatorie.

Il mondo è un progetto che racchiude un'occasione unica per ottenere la perfezione dell'amore trascendente, che non si realizza astenendosi dalle opere, dall'agire nel mondo, dal rapportarsi al Creatore, creato e creature. Dall'esperienza giornaliera sulla terra, attraverso il corpo, possiamo giungere ai sentimenti di gioia più sublimi e indelebili.

Operare nel mondo con un bene supremo nel cuore è l'occasione e la gioia più grande che possa avere l'essere umano, che potrà offrire questa stessa esperienza agli altri derivandone una gioia anche maggiore. Quando "l'amore" non è più alla ricerca spasmodica del piacere egoico, scopre che il donarsi è già di per sé amore sublime e completamente appagante, ed in un unico gesto viene soddisfatta interamente l'esigenza umana di dare e ricevere amore.

Questi temi sono rilevanti per la vita di ognuno di noi, e non solo per una formale preparazione culturale. La loro analisi ha una forte incidenza sulla mente profonda, quella che custodisce tratti di personalità meno noti al soggetto stesso, ma che attiva le dinamiche che plasmano la vita.
Tali dinamiche operano al livello profondo della mente cui di norma l'io cosciente non ha accesso: l'inconscio.
Per questo dobbiamo prendere in seria considerazione non soltanto gli aspetti della personalità cosciente, ma anche quelli inconsci ed emotivi, più difficili da gestire. Se è vero che riorientare il pensiero richiede tempo, ingegno e determinazione, ciò è niente a confronto di quel che significa riorientare l'emotività.

Aggiustare un punto di vista, un modo di pensare, può risultare impegnativo, ma nulla di paragonabile alla fatica di correggere un'inclinazione emotiva o affettiva. Eppure, questi aspetti della psiche, che rappresentano il fondamento del carattere di ognuno, sono presi poco in considerazione dalla nostra società moderna, la quale si è dedicata in massima parte alla mente estrovertita e alle sue tipiche funzioni più superficiali correlate alla razionalità. Di rado, anche a livello universitario e specialistico, si prendono in esame le funzioni che riguardano l'interazione fra la mente e il sé, la sfera dei sentimenti e l'io superiore, la mente e le radici della personalità.

La stragrande maggioranza degli individui crede di "essere" le proprie emozioni, le proprie aspirazioni, le proprie idee, in quanto è avvenuta un'immedesimazione, un'identificazione con certi elementi psichici. Analizzando i fatti da spettatori, sviluppando un distacco emotivo maturo e consapevole, scopriremo che non è così.
Qualcuno potrebbe chiedersi: "ma se io sono lo spettatore, allora il protagonista chi è?". Invero noi siamo molto meno autori di quello che crediamo di essere e ci muoviamo in funzione di automatismi mentali che rispondono ai bisogni primari della vita, al rapporto con i nostri simili nella società e con l'ambiente circostante.

L'ego è una strutturazione di elementi psichici selezionati arbitrariamente dal soggetto, con i quali quest'ultimo poi si identifica dando così luogo ad una certa personalità. La nostra emotività, la mentalità, i gusti che abbiamo sviluppato sono il risultato di tante esperienze condizionanti. La libertà dai condizionamenti e il superamento dell'ego costituiscono l'oggetto della ricerca e della realizzazione spirituale, per approdare infine a quell'amore puro che costituisce l'essenza stessa dell'anima.


I libri:

Dall'Eros all'Amore
Marco Ferrini
Viaggio alle sorgenti della felicità
Editore:Centro Studi Bhaktivedanta
Data pubblicazione:Aprile 2005
Formato:Libro - Pag 109 - 14,5x21
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__dalleros_allamore.php?pn=1567


Psicologia del Ciclo della Vita
Marco Ferrini
Riflessioni e testimonianze oltre nascita e morte
Editore:Centro Studi Bhaktivedanta
Data pubblicazione:Novembre 2004
Formato:Libro - Pag 215 - 13,5x21
Ultima ristampa:Gennaio 2009
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__psicologia_del_ciclo_della_vita.php?pn=1567


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mercoledì 3 agosto 2011

Che cos'è la psicologia quantistica

Che cos'è la psicologia quantistica

di La Redazione scienzaeconoscenza.it

Il dottor Ilio Torre ci spiega in un'intervista che cos'è la psicologia quantistica, come nasce e le ragioni della sua efficacia...

Cosa è la psicologia quantistica?

La psicologia quantistica è un approccio multidisciplinare di differenti modelli scientifici e conoscenze umanistiche tra cui la psicologia, la biologia, le neuroscienze, la fisica quantistica e la filosofia.

Quando e dove è nata?

Il quando è identificabile, più che in termini temporali, comunque cronologicamente recenti, come riflesso alla mancanza di risposte esaustive da parte delle metodologie e dei modelli psicologici classici più diffusi.
L’approccio si basa, in realtà, sui modelli teorici relativi al funzionamento dei processi mentali, sia consci che inconsci, e bio-neurologici, nonché sul funzionamento della psiche umana. Prendendo come campione un qualsiasi modello scientifico, appare evidente come di frequente esso non sia in grado di spiegare l'intero o i fenomeni conosciuti della mente umana. Ciò implica, come conseguenza, la necessità del ricorso a nuovi paradigmi scientifici cui riferirsi. Il nuovo paradigma della psicologia quantistica emerge, dunque, per offrire risposte più soddisfacenti, soprattutto in direzione dell’integrazione delle maggiori conoscenze scientifiche.
Il metodo scientifico sperimentale sorge dalla crisi del metodo osservativo e della pura fede e integra, nella sua evoluzione, conoscenze e approcci differenti. Fondamentale è, inoltre, anche per via delle limitate conoscenze scientifiche e tecnologiche attuali, il ricorso alla matematica per spiegare, anche su base puramente teorica, i fenomeni coinvolti.
Anche il dove, per rispondere in modo quantistico, non è ben localizzabile. È nell'aria, gira nelle menti degli scienziati visionari, ma forse tutto parte dai primi anni del secolo scorso con le geniali intuizioni di Erwin Schrodinger, Werner Heisenberg, Nils Bohr, David Bohm che cominciano ad inserire la parola “coscienza” e “spirito” nel loro ragionamento fisico-matematico.

I recenti studi di neuroscienza e cibernetica in che cosa hanno aiutato la formazione di questa disciplina?

Le neuroscienze sono fondamentali per comprendere i meccanismi e i percorsi del cervello in azione. Grazie alle continue comprensioni sul suo corretto funzionamento è stato possibile mettere in discussione il baluardo del libero arbitrio con le scoperte di Libet e Kornhuber, la scoperta tutta italiana dei neuroni-specchio nell'importanza evolutiva e di apprendimento. Queste discipline ci aiutano a comprendere l'interferenza dei circuiti emozionali e di sopravvivenza ,i circuiti cognitivi e percettivi e molto altro. Il cervello e il suo funzionamento rimangono il più affascinante oggetto di studio, direi quasi che il bello deve ancora venire.
Le neuroscienze sostengono che noi possiamo modellare e plasmare la struttura neurologica del nostro cervello, e quindi di noi stessi, attraverso l’attenzione ripetuta che concediamo ad ogni pensiero, semplicemente attraverso la focalizzazione della nostra attività mentale. Possiamo cambiare il nostro cervello e, di conseguenza, “semplicemente” pensando i pensieri diventano “cose”, ossia materia misurabile.
La cibernetica è stata fondamentale per la comprensione dei sistemi di feedback e auto-regolazione del corpo umano e, in generale, di tutta la realtà. Essa costituisce un modello di interpretazione della realtà non scollegato dal tutto, dove tutto è interconnesso in tutti i livelli, dai più piccoli ai più grandi. Grazie a questi scienziati è stato possibile teorizzare il modello di funzionamento delle reti neurali.

A cosa serve?

La finalità non si discosta dall'approccio classico della psicologia. È comunque orientata al miglioramento della salute, alla risoluzione dei sintomi degli stati nevrotici, al benessere psicofisico della persona e delle proprie relazioni interpersonali, nonché a comprendere e utilizzare l'immenso potere potenziale della nostra mente e della nostra esistenza.

Quali sono le novità rispetto alla psicologia tradizionale?

La psicologia quantistica integra in maniera più completa i differenti livelli con cui possiamo semplificare l'essere umano, quali quello biologico, emotivo, mentale e della coscienza/spirito. Stabilisce una relazione di più ampia responsabilità circa tutto ciò che ci riguarda sia in termini di sintomi che di successo-insuccesso e ridefinisce la nostra posizione nell'essere al mondo come assolutamente partecipativa e non più passiva.
L'attività mentale è il “processo creativo” attraverso cui creiamo la realtà sia interna che esterna a noi. Allontanandosi dal vecchio paradigma determinista che considera il soggetto di un evento separato dall'evento, la psicologia quantistica sostiene che non esiste una realtà indipendente dall'osservatore, una realtà già creata. Stabilisce che il soggetto e l'evento sono un tutt'uno inscindibile, così come non è possibile separare il parlante dal parlato, il ballerino dal ballo, il soggetto dall'oggetto, l'osservatore dall'osservato, la materia dallo spirito. La realtà esterna viene considerata ancora da creare e non già creata. L'universo è in uno stato di creazione continua, proprio in questo momento si sta creando e pertanto noi non siamo creature ma creatori della nostra realtà.

Quali tasselli mancanti cerca di colmare?

Va ad armonizzare la relazione esistente tra il nostro mondo interno e quello esterno. Enfatizza i nostri processi mentali e la loro interconnessione con la realtà percepita ed esperienziata. Offre una più completa comprensione dell'essere umano nella sua completezza (4 livelli), una visione unitaria della realtà dove i confini tra mondo interno e sono sfumati ed inesistenti e sicuramente non corporei. In ordine alla “responsabilità” nei processi creativi, introduce una nuova visione dell’individuo come essere creativo della propria realtà e non vittima degli eventi, creatore e non creatura. Rappresenta un ridimensionamento del modello meccanicista-determinista, che fino ad oggi ha cercato di prevalere nell'interpretazione dell'essere umano e dei fenomeni ad esso associati, e l’affermazione del modello olistico dell'unità non solo tra mente-corpo ma anche tra mondo interno-esterno. In virtù di tale visione occidentale e orientale ad un tempo, l'idea di chi siamo subisce una rielaborazione di 180 gradi rispetto al vecchio paradigma.

Quali sono i principi base che prende dalla psicologia e dalla fisica quantistica?

Fin dagli inizi i processi psicologici sono stati divisi tra consci e inconsci. Una sostanziale vicinanza si rileva tra il mondo quantistico e quello dell'inconscio, per esempio:

http://www.scienzaeconoscenza.it/imgart/tabella_psicologia_quantistica.gif

Illuminante è il principio di Werner Heisenberg, secondo cui non si può osservare qualcosa senza modificarlo e il nostro pensare è un atto di osservazione. Per ciò che riguarda alcune teorie sulle intuizioni o telepatia si fa riferimento al principio di non-localita, chiamato anche effetto a distanza. Sostanzialmente i teorici della fisica quantistica sostengono che gli eventi quantici permangono in forma di possibilità fino al momento in cui una coscienza non li osserva e li attualizza. Il mondo è solo apparentemente continuo, newtoniano e materiale, in realtà esso è discontinuo, quantico e cosciente e l’esatta natura della realtà dipende dalla partecipazione di un osservatore consapevole.

Chi la utilizza oggi al mondo?

Questo nuovo paradigma psicologico è una rappresentazione più completa della realtà e, per alcuni aspetti, vicino al paradigma orientale. E’ la vita stessa che ci “insegna” a utilizzarlo, quindi niente di più semplice del lasciarlo fluire nel quotidiano. Lo psicologo, l'operatore sociale, l’educatore professionale, il formatore qualificato nel mondo economico sono figure che possono veicolare il messaggio in modo da renderlo fruibile a tutti indistintamente. L'esatta conoscenza della realtà è un bene comune e prezioso dell’umanità intera.

E in Italia si sta diffondendo?

Sì, siamo un popolo di innovatori ma anche fortemente condizionati da strutture e gerarchie che spesso confondono l'autorità come verità e non la Verità come autorità.

Lo psicologo quantistico dovrebbe avere una laurea anche in materie scientifiche (tipo fisica) o comunque aver condotto degli studi approfonditi a riguardo o può operare anche senza conoscere la fisica quantistica?

La laurea in psicologia è il punto di partenza, la laurea in fisica delle particelle non è indispensabile. Comprendere, però, quali sono i principi della fisica che reggono la nostra realtà è fondamentale. L'ignoranza alimenta la superstizione e i vuoti di conoscenza vengono riempiti alla meno peggio con ipotesi poco scientifiche. Noi siamo la realtà, siamo noi stessi il risultato, con tutto ciò che ci circonda, di continue interazioni di effetti quantici e lineari. Conoscere le leggi sottostanti le percezioni delle manifestazioni materiali, dei fenomeni elettromagnetici, della materia e le leggi del microcosmo permette una più completa e corretta interpretazione degli eventi materiali, degli stati di funzionamento del cervello e della vita stessa. Rimane una responsabilità morale e professionale di chi si occupa di salute e di sfumature culturali e cognitive essere una persona altamente aperta ai nuovi paradigmi e alla capacità di integrarli con amore per la conoscenza umana nel rispetto della relatività del tutto. Non dimentichiamo che creando assoluti si incappa nell'errore di credere vero ciò che poi è stato completamente ribaltato dalle successive scoperte.

Di psicologia quantistica se ne parla spesso insieme alla legge di attrazione. C'è davvero qualche legame?

Il termine “attrazione” è di impatto e di immediata comprensione, ma non corrisponde al vero. È più corretto parlare di effetti sincronici tra pensiero e realtà materiale, di sovrapposizione di possibilità quantiche e di collasso della funzione d'onda da possibilità a realtà. Così come si può parlare degli effetti di risonanza.

Possiamo dare anche infine qualche informazione pratica, tipo: quanto costa una seduta dallo psicologo quantico? Quanto dura il ciclo minimo di cura? E i contatti utili per trovare l'esperto più vicino? Esiste un albo o ente a cui potersi rivolgere sicuri di trovare una persona qualificata?

Non esiste ad oggi un albo o un elenco di riferimento, tutto si rimanda alla correttezza e alla professionalità degli iscritti all'albo degli psicologi. Per quanto riguarda l'apprendimento della psicologia quantistica in ambito della formazione professionale, per educatori o per formazione personale ci si può rivolgere a FormAzione Community che è stata la prima azienda di formazione in Italia a proporre corsi sulla Psicologia Quantistica con il corretto modello multidisciplinare.

Chi è Ilio Torre

Laureato in Psicologia, iscritto all'Albo Professionale degli Psicologi, approfondisce nel corso della sua formazione le dinamiche tanto psico-energetiche secondo i modelli medico-scientifico orientale e bioenergetico occidentale, quanto della psicologia transpersonale.
Da studente prima e da professionista successivamente si interessa alla potenzialità dell’essere umano visto come un tutt’uno armonioso dei livelli fisici-biologici, psico-emotivi, spirituali-esistenziali e relazionali.
L’orientamento olistico della sua formazione prevale sull'interpretazione meccanicistica della realtà circostante. L'approccio professionale umanistico-scientifico gli permette di operare in ambito clinico, formativo-educativo (scolastico e di comunità), e formativo-professionale (individuale e di gruppo).
Condivide e propone la visione del motto delfico “Conosci te stesso” partendo dal presupposto che si può cambiare solo ciò di cui si è consapevoli, secondo la legge di consapevolezza ed energia.

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Trattato di Medicina dell'Informazione - Vol I
Autore: Urbano Baldari,
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La Scienza dell'Invisibile
Versione nuova
Autore: Massimo Citro, Masaru Emoto,
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lunedì 18 aprile 2011

Cos'è la musica a 432 Hertz

Cos'è la musica a 432 Hertz

di Marco Stefanelli - http://www.sublimen.com/

Da un po' di tempo a questa parte, fortunatamente, si parla molto di musica a 432 Hz (Hertz). Spesso però noto una certa confusione e alcune imprecisioni circa questo argomento, perciò vedrò di chiarire e approfondire intanto alcuni aspetti, soprattutto tecnici, riguardo a questa definizione.

Quando si parla di musica e di note è necessario considerare innanzitutto l'accordatura e i rapporti tra le frequenze delle diverse note e quindi delle scale.
I valori assoluti di queste frequenze probabilmente non avrebbero molta importanza se si eseguissero soltanto brani suonati da un solo strumento o cantati da una sola voce. Ma, se si devono eseguire brani a più strumenti o a più voci, bisogna partire da un punto comune, cioè accordare tutti gli strumenti a una stessa nota di riferimento che abbia una ben determinata frequenza e anche a una stessa scala.

A questo scopo è stato scelto il LA (centrale) della terza ottava del pianoforte che nella scala naturale (diapason "naturale") corrisponde a 432 Hertz ma che è stato fissato convenzionalmente a una frequenza di 435 Hertz dalla Accademia delle Scienze di Parigi nel 1858 e confermato dalla Conferenza internazionale di Vienna.

Giuseppe Verdi nel 1884 scrisse una lettera indirizzata alla Commissione musicale del governo italiano in cui chiese di ufficializzare l’utilizzo del corista (diapason) a 432 Hz e scrivendo al riguardo la frase: "per esigenze matematiche", ottenne un decreto legge che normalizzava il diapason ad un LA di 432 oscillazioni al secondo. Verdi, Mozart e altri musicisti accordavano la loro orchestra a 432 Hz.

La stessa opinione di Verdi la espressero i fisici Sauver, Meerens, Savart e gli scienziati italiani Montanelli e Grassi Landi con un decreto che fu approvato all’unanimità al congresso dei musicisti del 1881 (diapason scientifico).

Nel 1939 il ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels impose il diapason a 440 Hz contro il referendum dei 25.000 musicisti in Francia contrari a questa scelta.

La corsa all'acuto iniziò al tempo delle bande militari russe ed austriache ai tempi di Wagner (con un diapason da 440 Hz a 450 Hz), e fu frutto di un’analisi delle reazioni che il suono suscita in chi lo percepisce.

Tale misura, nel 1954 a Londra, venne fissata per praticità e sempre convenzionalmente, a 440 Hertz, valore adottato dall'American Standards Association nel 1936 e a tutt'oggi dalla maggior parte dei musicisti occidentali.

Le composizioni musicali sono costituite da una successione e da una sovrapposizione di note, cioè di suoni di determinate frequenze.

Gia' a Pitagora era noto che due suoni sono gradevoli all'orecchio quando il rapporto tra le loro frequenze (intervallo) è espresso mediante numeri piccoli (1:1 o 2:1 o 3:2, ecc.).
Più piccoli essi sono e migliore è l'accordo; più ci si allontana dai numeri piccoli e maggiore è la dissonanza.

I rapporti e gli intervalli tra le varie note sono stabiliti dalle scale. Esistono molti modi per definire una stessa scala. Ad esempio, le note della scala di DO si possono ricavare in diversi modi. Ne vedremo due fondamentali, la Scala Naturale e la Scala Temperata.

Scala Naturale o cromatica (Archita/Zarlino):

La scala naturale è costituita da sette note fondamentali: DO, RE MI, FA, SOL, LA, SI.

Se f è la frequenza (in hertz) della nota fondamentale DO, le altre note hanno le frequenze:

DO f; RE 9/8f; MI 5/4f; FA 4/3f; SOL 3/2f; LA 5/3f; SI 15/8f; DO2 2f.

La nota DO2 (DO della seconda ottava), che ha frequenza doppia di DO (DO della prima ottava), inizia un'altra serie di sette note che hanno tra loro rapporti di frequenze uguali a quelli delle precedenti sette note. Ciascuna serie di 7 note si chiama ottava.

L'intervallo tra le stesse note di due ottave successive (intervallo di ottava) è uguale a 2.

La scala è arricchita di note, introducendo i diesis e i bemolle tra due note successive, eccettuato tra il MI e il FA e tra il SI e il DO dell'ottava superiore.

Si dice diesis di una nota, la nota (più alta) avente con la prima l'intervallo 25/24.

Si dice bemolle di una nota, quella nota (più bassa) che ha con la prima l'intervallo 24/25.

Nella scala naturale gli intervalli tra le note non sono tutti uguali. Alcuni strumenti musicali, come il violino, permettono di produrre tutte le note della scala naturale, non così gli strumenti a tastiera.

Partendo dal SI si ottengono le note salendo di quinta in quinta (una quinta corrisponde ad un intervallo di tre toni più un semitono) trovando FA#, DO#, ecc. e poi partendo da FA e scendendo di quinta in quinta e trovando SIb, MIb ecc. Realizzando le scale in questo modo succede che il DO# ed il REb, ad esempio, non coincidono.

Per semplificare le cose e per ovviare agli "inconvenienti" della scala naturale, alla fine del 1600, Andreas Werckmeister (seguito poi da J. Sebastian Bach che ne esplorò sistematicamente le potenzialità) introdusse la Scala Temperata (temperamento equabile):

Nella scala temperata gli intervalli tra due note successive sono sempre uguali. L'intervallo di ottava è diviso in 12 intervallini di un semitono ciascuno. L’ottava viene suddivisa in dodici semitoni uguali, per cui l'intervallo di un semitono è pari a: 1,05946.

Tra le note DO-RE, RE-MI, FA-SOL, SOL-LA, LA-SI della scala temperata vi è l'intervallo di due semitoni; tra MI-FA e SI-DO vi è l'intervallo di un solo semitono.
Tra due note aventi l'intervallo di due semitoni è intercalata una nota intermedia che corrisponde ai diesis e bemolle della scala naturale.

Se f hertz è la frequenza di DO1, risulta così:

DO1 f; DO# = REþ 1.05946^1 f; RE 1.05946^2 f; RE# = MIþ 1.05946^3 f; ...; DO2 1.05946^12 f.

Nella scala temperata tutti gli intervalli, e quindi le note, risultano alterati rispetto a quelli della scala naturale.

Ad esempio, se f è la frequenza di un DO, risulta:

RE naturale: 9/8 f = 1.125 f

RE temperato: 1.05946^2 f = 1.122 f.

Come possiamo notare, quindi, quando si parla di musica a 432 Hertz si definisce quasi esclusivamente la frequenza d'intonazione del LA centrale, ma sarebbe opportuno definire anche la scala adottata perché dal punto di vista psicoacustico e musicoterapeutico è importante sia il rapporto tra le frequenze delle note che la semplice accordatura dell'intonazione.

http://www.amadeux.net/sublimen/dossier/musica-intonazione-432-hz.html

venerdì 18 febbraio 2011

CD ENDORPHINS EP01 - Stimolazione Endorfine

CD ENDORPHINS EP01 - Stimolazione Endorfine

da http://www.sublimen.com/  

L'endorfina, o endorfine, sono oppiacei endogeni cioè sostanze chimiche di natura organica prodotte dal cervello, dotate di proprietà analgesiche e fisiologiche simili a quelle della morfina e dell'oppio, ma con portata anche più ampia di queste e naturalmente assimilabili dall'organismo. Sono presenti nei tessuti degli animali superiori, e vengono rilasciate in particolari condizioni e in occasione di particolari attività fisiche.
Come anche numerosi alcaloidi di derivazione morfinica, le endorfine sono in grado di procurare uno stato di euforia e di sonnolenza, più o meno intenso a seconda della quantità rilasciata. Questi stessi effetti si possono riscontrare in conclusione di un rapporto sessuale, da cui deriva probabilmente la tipica condizione fisica ad esso correlata.

Le endorfine, scoperte all'interno del corpo solo nel 1975, sono sostanze chimiche prodotte dal sistema nervoso centrale e dotate di una potente attività analgesica ed eccitante, fungono quindi da "anestetico naturale" con benefici simili alla morfina e ad altre sostanze oppiacee (calma il dolore e dona benessere fisico).
Vengono rilasciate dal corpo, ad esempio, durante l'attivita' sportiva, sesso, bacio, innamoramento, contatto, carezza, quando si mangia cacao, e anche durante le sedute di agopuntura e agopressione, rilassando e attenuando i dolori.
Per tale motivo sono anche definite l'"ormone della felicità" in quanto bloccano il dolore (come la morfina) e producono analgesia, danno euforia, felicita' e senso di benessere.

Quando stimolate, oltre ad aumentare la tolleranza al dolore, le endorfine sono coinvolte nella regolazione del ciclo mestruale, nella secrezione di altri ormoni come GH, ACTH, prolattina, catecolamine e cortisolo, nel senso di benessere ed appagatezza che insorge al termine di un rapporto sessuale, nel controllo dell'appetito e dell'attività gastrointestinale, nella termoregolazione e nella regolazione del sonno, della fame, di secrezione ormonale, ecc.
Questi prodotti chimici nel nostro corpo fanno cose "stupefacenti" per aiutarci ad affrontare la vita di tutti i giorni.

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Musica e sonorità subliminali con induzioni infrasoniche e HRM

da http://goo.gl/cQBpz 



ENDORPHINS EP01 - Stimolazione Endorfine

Manuale/addendum specifico + CD Endorphins EP01

CD Multimediale Standard Extra
con Tracce Audio Standard + Tracce audio in formato MP3 a 320kbs + Manuale/addendum in formato PDF. Il manuale/addendum in formato elettronico stampabile (PDF) è scaricabile anche dall'area riservata, dove è disponibile tutto il materiale scaricabile, i codici di accesso saranno inviati via email o allegati al CD.

Questo CD è dedicato alla armonizzazione delle endorfine con oltre 60 minuti di musica e sonorità. I brani sono progettati per indurre uno stato di rilassamento in sinergia con la stimolazione e il riequilibrio delle endorfine.

Tracce audio contenute nel CD:

1. Sub Endorphins 01 (M.Stefanelli/Amadeux Multimedia) 21:00
Traccia con sonorità Pink Noise modulate con HRM, Battimenti infrasonici Isocronici e Harmonic Box X per stato Delta, Alpha, Gamma e HighGamma.
Successione dei brani e ripetizione a scelta dell’utilizzatore.

2. Sub Endorphins 02 (M.Stefanelli/Amadeux Multimedia) 21:00
Traccia con sonorità Pink Noise modulate con HRM, Battimenti infrasonici Isocronici e Harmonic Box X per stato Delta, Theta e Alpha.
Successione dei brani e ripetizione a scelta dell’utilizzatore.

3. Sub Endorphins 03 (M.Stefanelli/Amadeux Multimedia) 21:00
Traccia con sonorità Pink Noise modulate con deflessione di fase e HRM, Battimenti infrasonici Isocronici e Harmonic Box X per stato Delta, Alpha e Gamma.
Successione dei brani e ripetizione a scelta dell’utilizzatore.

Durata totale 63:00

vedere anche http://catalogo.audioterapia.net/

Endorfine (endorphins) e oppiacei endogeni

Endorfine (endorphins) e oppiacei endogeni

da http://www.sublimen.com/

L'endorfina, o endorfine, sono oppiacei endogeni cioè sostanze chimiche di natura organica prodotte dal cervello, dotate di proprietà analgesiche e fisiologiche simili a quelle della morfina e dell'oppio, ma con portata anche più ampia di queste e naturalmente assimilabili dall'organismo. Sono presenti nei tessuti degli animali superiori, e vengono rilasciate in particolari condizioni e in occasione di particolari attività fisiche.

Come anche numerosi alcaloidi di derivazione morfinica, le endorfine sono in grado di procurare uno stato di euforia e di sonnolenza, più o meno intenso a seconda della quantità rilasciata. Questi stessi effetti si possono riscontrare in conclusione di un rapporto sessuale, da cui deriva probabilmente la tipica condizione fisica ad esso correlata.

Le endorfine, scoperte all'interno del corpo solo nel 1975, sono sostanze chimiche prodotte dal sistema nervoso centrale e dotate di una potente attività analgesica ed eccitante, fungono quindi da "anestetico naturale" con benefici simili alla morfina e ad altre sostanze oppiacee (calma il dolore e dona benessere fisico).

Vengono rilasciate dal corpo, ad esempio, durante l'attivita' sportiva, sesso, bacio, innamoramento, contatto, carezza, quando si mangia cacao, e anche durante le sedute di agopuntura e agopressione, rilassando e attenuando i dolori.

Per tale motivo sono anche definite l' "ormone della felicita'" in quanto bloccano il dolore (come la morfina) e producono analgesia, danno euforia, felicita' e senso di benessere.

Quando stimolate, oltre ad aumentare la tolleranza al dolore, le endorfine sono coinvolte nella regolazione del ciclo mestruale, nella secrezione di altri ormoni come GH, ACTH, prolattina, catecolamine e cortisolo, nel senso di benessere ed appagatezza che insorge al termine di un rapporto sessuale, nel controllo dell'appetito e dell'attività gastrointestinale, nella termoregolazione e nella regolazione del sonno, della fame, di secrezione ormonale, ecc.

Questi prodotti chimici nel nostro corpo fanno cose "stupefacenti" per aiutarci ad affrontare la vita di tutti i giorni.

Le endorfine sono un gruppo di sostanze prodotte dal cervello, dotate di proprietà analgesiche e fisiologiche simili a quelle della morfina e dell'oppio, ma con portata più ampia.

Il termine è composto di due parti: "endo", sostanza prodotta da una reazione endogena e "-orfina" sostanza simile alla morfina. Quando un impulso nervoso raggiunge la colonna vertebrale le endorfine vengono rilasciate in modo da prevenire un ulteriore rilascio di questi segnali.

Sono presenti nei tessuti degli animali superiori, e vengono rilasciate in particolari condizioni e in occasione di particolari attività fisiche estenuanti; bodybuilders e/o atleti di livello avanzato sono dipendenti dell'allenamento intenso che causa grande rilascio di endorfine. Anche una forte emozione rilascia endorfine.

Numerose ricerche si stanno ancora effettuando in proposito, ma è opinione comune che le endorfine svolgono azioni di coordinazione e controllo delle attività nervose superiori, tanto da poter essere eventualmente correlate con l'instaurarsi di espressioni patologiche del comportamento, nel caso in cui il loro rilascio divenisse incontrollato. Come anche numerosi alcaloidi di derivazione morfinica, le endorfine sono in grado di procurare uno stato di euforia o di sonnolenza, più o meno intenso a seconda della quantità rilasciata. Questi stessi effetti si possono riscontrare in conclusione di un rapporto sessuale, da cui deriva probabilmente la tipica condizione fisica ad esso correlata.

L'espressione "endorphin rush" si usa per indicare una sensazione di stanchezza dovuta al dolore o un'altra forma di stress.

Con il termine Runner's High (sballo del corridore) si intende una certa sensazione di euforia riscontrata da molti atleti durante la pratica sportiva prolungata. Prima che fossero compiute mirate ricerche a riguardo, questa condizione era per lo più attribuita a cause psicologiche invece che ad una causa neurochimica. Alcune recenti ricerche (2008) hanno infatti provato la dipendenza di questa sensazione euforica dal rilascio di endorfine da parte dell'ipofisi durante l'esercizio fisico di una certa durata (la durata minima varia soggettivamente ma in genere non è mai inferiore ai trenta minuti di sforzo fisico continuativo). Agiscono come una vera e propria droga. Essendo necessario uno sforzo prolungato, il runner's high è molto più frequente in atleti specializzati nelle attività aerobiche, in particolare maratona (da qui il nome) o ciclismo.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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Le endorfine sono sostanze chimiche prodotte dal cervello e dotate di una potente attività analgesica ed eccitante. La loro azione è simile alla morfina e ad altre sostanze oppiacee.

L'interesse scientifico verso le endorfine iniziò negli anni intorno al 1970 quando gli studi sull'effetto di alcuni oppiodi esogeni (ad esempio la morfina) condusse alla scoperta di recettori specifici all'interno del sistema nervoso centrale. Si ipotizzò quindi che il cervello stesso fosse in grado di sintetizzare delle "morfine endogene" che furono chiamate, appunto, endorfine.

Attualmente si conoscono quattro distinte classi di endorfine, dette rispettivamente "alfa", "beta", "gamma" e "delta".

Sintetizzati anche nell'ipofisi, nei surreni e in alcuni tratti dell'apparato digerente questi peptidi hanno i loro recettori in varie zone del sistema nervoso centrale dove si concentrano soprattutto nelle aree deputate alla percezione dolorifica.

Oltre ad aumentare la tolleranza al dolore le endorfine sono coinvolte:

nella regolazione del ciclo mestruale

nella secrezione di altri ormoni come GH, ACTH, prolattina, catecolamine e cortisolo

nel senso di benessere ed appagatezza che insorge al termine di un rapporto sessuale

nel controllo dell'appetito e dell'attività gastrointestinale

nella termoregolazione

nella regolazione del sonno

Il rilascio delle endorfine in circolo avviene in particolari circostanze tra le quali un ruolo particolare è svolto dall'attività fisica.

Un aumento della concentrazione plasmatica di queste sostanze si verifica anche durante terapie analgesiche come l'agopuntura, l'elettrostimolazione e il massaggio sportivo.

Il coinvolgimento delle endorfine nel controllo delle attività nervose è stato a lungo studiato ed il ruolo di queste sostanze per certi aspetti non è ancora stato completamente chiarito.

L'aspetto più affascinante ed interessante delle endorfine risiede nella loro capacità di regolare l'umore. Durante situazioni particolarmente stressanti il nostro organismo cerca di difendersi rilasciando endorfine che da un lato aiutano a sopportare meglio il dolore e dall'altro influiscono positivamente sullo stato d'animo.

Le endorfine hanno dunque la capacità di regalarci piacere, gratificazione e felicità aiutandoci a sopportare meglio lo stress. L'interazione di queste sostanze con altri ormoni e neurotrasmettitori secondo le più recenti scoperte starebbe alla base di numerosi aspetti della sfera psicologica e sessuale dell'uomo. Studiando le concentrazioni plasmatiche di queste sostanze in particolari situazioni (tradimenti, maternità, amore, sesso, infatuazione ecc.) si è infatti scoperto che esiste una forte correlazione tra le suddette situazioni e la quantità di endorfine ed altre sostanze presente nel sangue.

La dipendenza da alcune droghe, come l'eroina, si spiega proprio nell'inibizione della produzione endogena di endorfine. All'interno del nostro organismo l'eroina si sostituisce infatti al ruolo naturale di queste sostanze inibendone la produzione. Quando si sospende l'assunzione di questa micidiale droga, i livelli plasmatici di endorfine sono estremamente bassi e ciò si correla al senso di stanchezza, insoddisfazione e malessere generale che porta il drogato a ricercare una nuova dose.


Endorfine e attività fisica

La sintesi di oppiodi endogeni, come le beta-endorfine, aumenta in risposta all'esercizio fisico. Sebbene tale incremento sia soggettivo mediamente le concentrazioni plasamatiche di questi ormoni aumentano, sia nei maschi che nelle femmine, del 500%.

Ciò spiega perfettamente quell'innegabile sensazione di euforia e di benessere che insorge dopo aver praticato un po' di attività fisica. Riduzione di ansia, stress, arrabbiature e controllo dell'appetito sono ulteriori proprietà benefiche delle endorfine che hanno tra l'altro anche un potente effetto analgesico implicato nella ridotta percezione del dolore.

Quest'ultimo punto ha con tutta probabilità il significato fisiologico di aumentare la tolleranza alla fatica prolungata. Non a caso nei soggetti molto allenati si riscontra una più lenta degradazione degli oppiodi endogeni prodotti durante attività fisica.

Le endorfine avrebbero un ulteriore effetto positivo sulla performance sportiva migliorando la coordinazione dei movimenti e la reclutazione delle fibre muscolari.

Sportivi incalliti drogati di endorfine?

Un po' come il cioccolato ed il fumo anche le endorfine possono dare una certa dipendenza. Ciò spiegherebbe come mai esistano tanti sportivi incalliti che piuttosto di saltare un allenamento preferirebbero sottoporsi a chissà quali torture! Conclusione forse un po' azzardata ma che ha sicuramente una base scientifica nella maggiore sensibilità alle endorfine riscontrata nei soggetti allenati.

tratto da my-personaltrainer.it

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Endorfine ed allenamento con i pesi

A cura del Dott.Luca Franzon

Ogni qual volta il nostro corpo è colpito da un evento stressante, al suo interno si attuano una serie di reazioni che tendono a riequilibrare la nostra struttura originale, cercando di spostarsi verso l'omeostasi. A livello endocrino si hanno risposte molto intense che inducono reazioni e modificazioni varie a seconda del tipo di stress che ha aggredito l'organismo. L'allenamento è sicuramente da annoverare fra gli agenti stressanti esterni, ovvero come un qualcosa che va a colpire strutture precise muscoli, articolazioni, apparato cardiocircolatorio ecc… al quale va associata la componente psicologica che fa parte degli agenti stressanti interni.

Parlando con atleti di sport di resistenza, che si allenano intensamente e per parecchio tempo, si sente parlare di "euforia del corridore o del ciclista o del praticante spinning", come un qualcosa che, malgrado la stanchezza e la lunga durata dell'allenamento o della gare, dà come una sensazione di piacere. Qualcuno ha sempre sostenuto che la sensazione sopradescritta fosse una trovata pubblicitaria per far alzare i pigri dalla poltrona. È invece dimostrato che gli effetti benefici prodotti dall'attività fisica, (controllo della fame, diminuzione dell'ansia, accrescimento dell'autostima) sono dovuti al rilascio di ?-endorfine. La parola endorfina è costituita da due parole "endogena" e "morfina":

- la morfina è un oppiaceo usato come antidolorifico e come produttore di sensazioni che danno euforia e dipendenza fisica.

- Endogeno significa prodotto dal nostro corpo.

Nell'uomo l'impegno fisico comporta un aumento della secrezione del CRF (corticotropin-relasing-factor), che va a colpire l'iisi dandogli ordini specifici per rilasciare vari ormoni. Fra questi figurano anche le ?-endorfine, la cui finalità è dare sensazioni piacevoli e innalzamento della soglia del dolore. Bisogna ricordare che le ?-endorfine e la morfina si legano ai medesimi recettori del sistema analgesico (6).

Alcune ricerche hanno dimostrato che, in base allo stato di forma degli atleti e in relazione al tipo di allenamento praticato, si hanno dosaggi di secrezione più o meno alti di ?-endorfine. Da sempre i corsi collettivi a base musicale sono descritti come un qualcosa di più divertente rispetto all'allenamento con i pesi. Appena lanciato lo spinning si diceva fosse un'attività endorfica, perché malgrado fosse un vero e proprio massacro, la gente alla fine della lezione era pronta per fare un'altra ora… e più la lezione era dura, più la voglia di ritornare o di continuare aumentava!!!

Da buon cultore della sala pesi e del body building posso affermare che anche i pesi sono endorfici, altrimenti non mi spiegherei come mai far stare lontano dai pesi un atleta avanzato crei malumore nello stesso. Sfido chiunque si allena o si è allenato pesantemente a dirmi che nei giorni di riposo non si sentiva più nervoso ed in preda ad una specie di "crisi di astinenza da ghisa".

Kraemer e colleghi (8) hanno fatto allenare dei soggetti maschi sani chiedendogli di eseguire tre set di otto esercizi diversi con due modalità di esecuzione: il primo gruppo eseguiva tre set da massimo dieci reps con pause di recupero da un minuto. Il secondo eseguiva tre set da massimo cinque reps con tempi di recupero di tre minuti. Alla fine della sessione di allenamento vennero eseguiti dei prelievi di sangue, i cui risultati dimostrarono che il primo gruppo presentava un aumento del 60% delle ?-endorfine post esercizo. Doiron e colleghi (3) hanno confermato tale risultato facendo allenare un gruppo di atlete di un college americano con tre set da dieci reps su dieci esercizi diversi con tempo di recupero di un minuto. Sia Carr e colleghi che Shangold (2)(9), hanno dimostrato che la produzione di ?-endorfine aumenta durante l'allenamento e che migliore è lo stato di forma e maggiore è la la produzione di endorfine.

Va detto che l'attivazione del sistema oppiode endogeno potrebbe regolare la secrezione di altri ormoni. Borer e colleghi (1) hanno notato una correlazione fra la secrezione di ?-endorfine e la secrezione di GH con conseguente aumento della muscolatura in criceti da laboratorio. Altri studi hanno messo si in evidenza l'aumento del GH negli animali ma non nell'uomo, anche se sembra esserci una correlazione fra la secrezione di endorfine e l'aumento del GH, non tanto a livello iisario ma a livello ipotalamico (aumento della secrezione di GHRH, fattore di rilascio dell'ormone della crescita). Alla luce di tutto ciò è possibile dedurre che un allenamento ben pianificato con i pesi aumenta la secrezione di ?-endorfine causando un innalzamento della soglia del dolore, un aumento del benessere, e forse aumento della secrezione di GH, con conseguente miglioramento a livello estetico e ipertrofico(5)(6).

Non ci resta che trovare l'integratore giusto per stimolare le ?-endorfine in modo da chiudere il cerchio. Uno studio che voleva esaminare gli effetti della caffeina nell'attività fisica, soprattutto in termini di integratore lipolitico, ha dimostrato che l'assunzione di 6 mg per kg rispetto ad un placebo ha fatto elevare il livello delle ?-endorfine di 1,8 volte prima dell'esercizio e un aumento di 1,6 volte post esercizio. Questo sta ad indicare che l'ingestione di caffeina prima dell'esercizio aumenta la secrezione degli oppiacei endogeni (4).

Se volete aumentare i vostri muscoli o farli aumentare ai vostri atleti, non dovete fare altro che prendere un caffè doppio prima dell'allenamento ed eseguire tre set da dieci reps con pesi che vanno dal 70% al 75% del vostro massimale. Le pause tra una ripetizione e l'altra dovranno durare circa un minuto. In questo caso avrete anche il vantaggio di usare una percentuale di carico ideale per l'ipertrofia e un tempo di recupero ottimale per lo stimolo sulla secrezione del GH.

Sicuro che tutto questo aumenterà la vostra "euforia da allenamento" vi ricordo che per raggiungere buoni risultati, è fondamentale, se non addirittura più importante, la fase di recupero che permette al nostro corpo di supercompensare e quindi di migliorarsi senza andare incontro al sovrallenamento. Durante i giorni di riposo, che servono per smaltire la sbornia da ?-endorfine, consiglio pertanto di prendere una sana camomilla al posto del caffè, sicuro che un buon sonno ristoratore accelererà i vostri processi di recupero, preparandovi ad una nuova sconvolgente sessione di allenamento.

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In questo momento stai mangiando del cioccolato? Hai appena finito appena l' allenamento mattutino o la camminata serale? Se la risposta è si, il vostro corpo in questo momento sta producendo i propri oppiodi o molecole simili alla morfina. Questi oppioidi sono denominati endorfine e sono responsabili dell' attivazione di moltissimi processi corporei che, a loro volta, alleviano il dolore e milgiorano l'umore.

Che cosa sono endorfine e come funzionano? Ecco qua le risposte.

I quattro tipi principali di endorfine

La parola "endorfina" significa "la morfina nel corpo" (endo ="all'interno del corpo" orfina = " morfina"). Le endorfine sono proteine prodotte dalla ghiandola pituitaria e dall'ipotalamo. Le endorfine si legano ai recettori oppioidi delle cellule cerebrali, specialmente nel talamo e nel sistema limbico, inibendo la trasmissione nocicettiva periferica (il dolore) al sistema nervoso centrale e influenzando l'emotività e il comportamento. Le endorfine sono stati scoperte all'interno del corpo e sono state chiamate così nel 1975.

Ce ne sono circa venti tipi e sono divise in quattro gruppi:

alfa-endorfine

beta-endorfine

gamma-endorfine

sigma-endorfine

Come produrre un po' di endorfine

Questi prodotti chimici nel nostro corpo fanno cose stupefacenti per aiutarci ad affrontare la vita di tutti i giorni. Le endorfine moderano l'appetito, liberano gli ormoni sessuali, fanno diminuire lo stress, danno euforia o felicità e fanno diminuire i livelli di dolore.

Ecco alcune attività che aumentano il rilascio di endorfine all'interno del corpo:

agopuntura

massaggio

meditazione

sesso

dolore

esercizio fisico

stress

Uno studio fatto in 1999 ha indicato che alcuni punti specifici del corpo erano dei punti "trigger" (grilletto) in agopuntura e, infatti, c'era un aumento di rilascio di endorfine se stimolati.

Hai un'emicrania? Prova a pizzicare per un po' la pelle fra il pollice ed l'indice; questo può essere un po' doloroso, ma con il dolore si liberano endorfine.

Ecco dodici modi per produrre endorfine e quindi per diminuire il dolore e per avere un senso generale di benessere:

1. Mangiare del peperoncino

2. Fare sport.

3. Avere un orgasmo.

4. Fare una seduta di agopuntura (chissà perché é così poco diffusa in Italia…)

5. Mangiare il cioccolato.

6. Fare qualcosa di "estremo": Bungee jumping, un giro sulle montagne russe, un lancio con il paracadute etc etc

7. Ridere: più è lunga la risata, meglio è.

8. Prendere il sole.

9. Vedere uno spettacolo che vi piace e/o ascoltare della bella musica.

10. Pensare positivamente. Ciò invocherà "l'effetto placebo".

11. Fare alcuni respiri profondi.

12. Aumentare il contatto fisico con il vostro partner. (studio condotto dal Dr. Candace Pert della Johns Hopkins University).E non dimenticate che… la gente che fa sport ha regolarmente livelli più elevati dei beta-endorfine nel corpo di coloro che non lo praticano. Un motivo in più per fare ginnastica!

Che bisogno c'è di comprare farmaci quando potete produrveli da soli?

tratto da psichesoma.com

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Le endorfine sono sostanze chimiche prodotte dalla ghiandola pituitaria e dall'ipotalamo e, in misura minore, da altri tessuti; tali sostanze sono dotate di elevati poteri analgesici ed eccitanti. Le endorfine sono proteine le cui proprietà biologiche sono molto simili a quelle della morfina e degli oppiacei. Il termine deriva appunto da endogeno (ciò che si genera internamente a una cellula o a un organismo) e morfina volendo con esso indicare una sostanza morfino-simile prodotta all'interno del corpo.

Il mondo scientifico iniziò a interessarsi delle endorfine negli anni '70 allorché si scoprì che il sistema nervoso centrale era dotato di specifici recettori per sostanze morfino-simili; la presenza di tali recettori fece ritenere che l'organismo umano fosse quindi in grado di sintetizzare tali sostanze che furono in seguito identificate e, basandosi sulle loro peculiari caratteristiche, chiamate endorfine. A tutt'oggi sono state identificate quattro diverse classi di endorfine: alfa, beta, gamma e sigma. Le endorfine sono coinvolte in numerosi processi tra i quali:

la regolazione del ciclo delle mestruazioni

la regolazione della temperatura corporea

la regolazione dell'umore

la produzione ormonale

la regolazione dell'appetito

le funzionalità relative all'apparato gastrointestinale (secrezioni digestive e pancreatiche, motilità intestinale ecc.)

la regolazione del sonno

la percezione dolorifica (le endorfine aumentano la tolleranza agli stimoli dolorifici)

le reazioni a eventi stressanti sia di tipo fisico che psichico

ecc.

Endorfine e attività fisica

È stato ormai ampiamente dimostrato che uno dei fattori che influenzano maggiormente il rilascio di endorfine è l'attività fisica (Harber e Sutton, 1984). L'incremento dei livelli sierici di endorfine è legato a criteri soggettivi, ma, mediamente, si registrano aumenti delle concentrazioni plasmatiche di queste sostanze vicini al 500%. Ciò sembrerebbe spiegare il perché la maggior parte delle persone che praticano un'attività fisica a un'intensità medio-alta riferiscano generalmente di un miglioramento generale del tono dell'umore e di una notevole riduzione delle sensazioni di ansia e di stress (un fenomeno che nella corsa viene definito come runner's high, l'euforia del runner), senza dimenticare i benefici relativi all'aumento della soglia di tolleranza al dolore e alla fatica. Alcuni autori (Allen e Coen, 1987) ipotizzano che l'aumentato livello di endorfine esplichi la sua benefica attività non solo durante l'esercizio fisico, ma anche nel periodo post-allenamento; ciò spiegherebbe perché, per esempio, la stragrande maggioranza dei runner riferisca di una notevole sensazione di benessere che perdura per alcune ore dopo il termine dell'attività sportiva.

Non tutti sembrano concordare con l'equazione:

attività fisica (sport) = rilascio d'endorfine = sensazione di benessere;

alcuni autori infatti ipotizzano che il rilascio di endorfine faccia parte dei normali meccanismi di risposta che l'organismo mette in atto di fronte a situazioni stressanti e che non sempre tale rilascio coincida con un miglioramento del tono dell'umore; il rilascio di endorfine avverrebbe cioè non solo quando un soggetto è in una situazione di stress positivo (eustress), ma anche quando egli sperimenta una situazione di stress negativo (distress); secondo questa corrente di pensiero, la cosiddetta dipendenza del runner (runner's addiction) sarebbe un fenomeno legato non tanto al rilascio di droghe naturali (endorfine) quanto alla personalità del soggetto.

tratto da albanesi.it

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Le endorfine sono una sostanza chimica prodotta dal nostro cervello in grado di influenzare molti dei cicli fisiologici che riguardano il nostro organismo. Soprattutto hanno un importante effetto positivo sul nostro umore. In sostanza sono una sorta "droga naturale", prodotta dal nostro stesso organismo, in grado di migliorare la nostra resistenza allo stress, alla fatica ed al dolore.

Le endorfine sono una sostanza chimica di natura proteica con un alto potere analgesico ed eccitante; sono state scoperte negl' anni Settanta, durante gli studi sugli oppiacei, come la morfina, che hanno evidenziato la presenza di recettori specifici di questo tipo di sostanze nel sistema nervoso centrale.

Sono divise in quattro classi: alfa, beta, gamma e sigma; i suddetti recettori sono soprattutto rintracciabili nelle aree di percezione del dolore, ove le endorfine intervengono modificando la percezione stessa. Gli effetti prodotti sull' umore e sulla resistenza al dolore dalle endorfine e dalla morfina sono molto simili, tanto che le due sostanze hanno nomi somiglianti: "endo" sta ad indicare l' origine interna al nostro organismo delle endorfine.

Hanno un' influenza importante in molti dei meccanismi che interessano il nostro benessere, come:

la percezione del dolore, grazie alla loro azione analgesica;

la regolazione del ciclo mestruale;

la secrezione di ormoni;

il senso di appagamento che deriva dai rapporti sessuali;

l' appetito e e l' attività gastro - intestinale;

la regolazione del sonno;

l' umore.

Quest' ultima, la regolazione dell' umore, è probabilmente la proprietà più importante: il rilascio di endorfine è provoca un senso di benessere e serenità, di maggiore soddisfazione ed autostima, aiutandoci a sopportare lo stress, gli stati di affaticamento e il dolore fisico.

Il rilascio di endorfine avviene in diverse circostanze: la produzione maggiore si verifica durante una qualsiasi attività fisica: ecco spiegato come per quale motivo dopo una seduta sportiva ci si sente bene con se stessi e con il mondo che ci circonda! E' anche chiaro perchè per molti la palestra o un' ora di jogging o nuoto siano attività irrinunciabili per mantenere la propria serenità. Altre occasioni in cui il nostro cervello sintetizza endofine sono: le sedute di agopuntura e elettrostimolazioni, il dolore, i massaggi e il sesso.

Facciamo un esempio limite per spiegare l' influenza delle endorfine sulla nostro fisico e la nostra psicologia: un tossicodipendente sostituisce le proprie endorfine con la sostanza stupefacente che utilizza, inibendone la produzione. Quando non assume droga, il senso di vuoto, di insoddisfazione e di malessere fisico e psicologico lo opprime tanto da renderlo completamente dipendente dallo stupefacente.

Che cosa si può fare quotidianamente per aumentare la produzione di endorfine e garantirci una buona dose di buon umore?

Come già detto è essenziale la pratica di un' attività fisica costante e adatta alla nostra età ed il nostro fisico: può andare bene anche solo una passeggiata. Fare più spesso l' amore ed incrementare il contatto fisico con il proprio partner o le persone che amiamo ci aiuta a produrre maggiori quantità di endorfine. Ridere spesso e dedicarsi ad attività che ci rilassano e ci piacciono. E' possibile incrementare la produzione di endorfine anche a tavola: secondo studi recenti, il consumo di cioccolata e di cibi piccanti liberano endorfine nel nostro organismo!

tratto da centroestetico-roma.it

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Endorfine

Sostanze oppioidi endogene, a struttura polipeptidica, dotate di proprietà biologiche simili a quelle della morfina e delle sostanze oppiacee. Alla scoperta di queste sostanze si è giunti studiando il meccanismo d'azione biologica della morfina e degli alcaloidi simili. Questa esplica i suoi effetti legandosi a specifici recettori presenti nel sistema nervoso centrale, in concentrazioni molto elevate proprio in quelle aree cerebrali deputate alla percezione della sensibilità dolorifica. A partire da ciò è stato possibile dimostrare la presenza di sostanze endogene in grado di esplicare un analogo effetto biologico, modulando in condizioni fisiologiche la trasmissione e la percezione della sensibilità dolorifica, legandosi ai recettori per gli oppiacei. Attualmente si conoscono quattro distinte classi di endorfine, dette rispettivamente "alfa", "beta", "gamma" e "delta". Al sistema delle endorfine appartengono anche due sostanze pentapeptidiche originariamente estratte dal tessuto nervoso e denominate "encefaline". Le cellule destinate alla produzione delle endorfine sono sparse in varie parti del sistema nervoso centrale; queste sostanze sono inoltre presenti nell'ipofisi (lobo anteriore e lobo posteriore), nelle ghiandole surrenali, nelle ghiandole salivari, nel tratto gastrointestinale (sia nei gangli del tessuto nervoso sia come cellule secretorie). Il significato biologico di queste sostanze è estremamente complesso e a esse viene attribuita una funzione intermedia tra quella degli ormoni e quella svolta dai neurotrasmettitori, le sostanze che assicurano la trasmissione dei segnali nervosi. Le endorfine sembrano svolgere un ruolo notevole nell'insorgenza dell'analgesia non farmacologica, cioè quella che si può ottenere mediante tecniche come l'agopuntura, l'ipnosi, la stimolazione elettrica, e dell'analgesia da placebo: in tutte queste condizioni è infatti possibile osservare un aumento dell'attività cerebrale beta-endorfinica ed encefalino-simile. L'attività delle endorfine può inoltre intervenire nei meccanismi che portano all'insorgenza dei fenomeni di dipendenza e di assuefazione farmacologica e nella crisi da astinenza. Altri effetti biologici esplicati dalle endorfine interessano la termoregolazione, la produzione ormonale, la reazione allo stress, il controllo dell'appetito, la funzionalità del tratto gastrointestinale (motilità, secrezione digestiva, secrezione pancreatica).

Dizionario medico DeAgostini

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tratto da http://www.amadeux.net/sublimen/dossier/endorfine_oppiacei_endogeni.html

martedì 8 febbraio 2011

Recensione CD DNARMONY DN01 - Armonizzazione DNA - by SubLimen.com



Recensione CD DNARMONY DN01 - Armonizzazione DNA - by SubLimen.com

A cura di Marco Stefanelli, PhD

Musica e sonorità subliminali con battimenti infrasonici e HRM

DNARMONY DN01 - Armonizzazione DNA

Manuale/addendum specifico + CD DNArmony DN01

CD Multimediale Standard Extra
con Tracce Audio Standard + Tracce audio in formato MP3 a 320kbs + Manuale/addendum in formato PDF. Il manuale/addendum in formato elettronico stampabile (PDF) è scaricabile anche dall'area riservata, dove è disponibile tutto il materiale scaricabile, i codici di accesso saranno inviati via email o allegati al CD.

Questo CD è dedicato all'Armonizzazione e Rigenerazione del DNA con oltre 50 minuti di musica e sonorità. I brani sono progettati per riarmonizzare e riequilibrare i Chakras e le frequenze delle eliche del DNA.

Tracce audio contenute nel CD:
1. Sub DNA Terra UT396 (M.Stefanelli/Amadeux Multimedia) 5:00
Traccia con rumori della Terra, HRM e battimenti infrasonici Isocronici e Harmonic Box X per Risonanza di Schumann. Adatta per 1° Chakra della Radice e Liberazione Dna.
2. Sub DNA Acqua RE417 (M.Stefanelli/Amadeux Multimedia) 5:00
Traccia con rumori d'Acqua, HRM e battimenti infrasonici Isocronici e Harmonic Box X per Risonanza di Schumann. Adatta per 2° Chakra dell'Addome e DNA Cambiamento.
3. Sub DNA Fuoco MI528 (M.Stefanelli/Amadeux Multimedia) 5:00
Traccia con rumori del Fuoco, HRM e battimenti infrasonici Isocronici e Harmonic Box X per Risonanza di Schumann. Adatta per 3° Chakra del Plesso Solare e DNA Trasformazione.
4. Sub DNA Aria FA639 (M.Stefanelli/Amadeux Multimedia) 5:00
Traccia con rumori dell'Aria, HRM e battimenti infrasonici Isocronici e Harmonic Box X per Risonanza di Schumann. Adatta per 4° Chakra del Cuore e DNA Connessione.
5. Sub DNA Etere SOL741 (M.Stefanelli/Amadeux Multimedia) 5:00
Traccia con rumori dell'Etere, HRM e battimenti infrasonici Isocronici e Harmonic Box X per Risonanza di Schumann. Adatta per 5° Chakra della Gola e DNA Espressione.
6. Sub DNA Luce LA852 (M.Stefanelli/Amadeux Multimedia) 5:00
Traccia con rumori della Luce, HRM e battimenti infrasonici Isocronici e Harmonic Box X per Risonanza di Schumann. Adatta per 6° Chakra della Fronte e DNA Intuizione.
7. Sub DNA Solfeggio (M.Stefanelli/Amadeux Multimedia) 21:00
Traccia con Solfeggio Arpeggio frequenze DNA, HRM e battimenti infrasonici Isocronici e Harmonic Box X per Risonanza di Schumann. Adatta per Armonizzazione Dna.

Durata totale 51:00

maggiori info su http://www.sublimen.com
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venerdì 28 gennaio 2011

Migliora la vita con il tuo Magnetismo Personale

Migliora la vita con il tuo Magnetismo Personale

Come sviluppare un potere latente che tutti abbiamo

Quando sei alla ricerca di un lavoro, se hai deciso di realizzare il tuo sogno nel cassetto, se stai provando a dare nuova linfa alle tue relazioni, il Magnetismo Personale è la forza che ti permetterà di raggiungere tutti questi obiettivi.

Ciascuno di noi ha un potere esclusivo: la capacità di convincere, sedurre, coinvolgere chiunque semplicemente comunicando al meglio le proprie caratteristiche distintive, quelle che formano la nostra individualità e che ci rendono unici e irresistibili.

Anche tu, con i segreti che solo William W. Atkinson (che inizialmente ha pubblicato il volume con lo pseudonimo di Theron Q. Dumont) è in grado di svelare, puoi scoprire come attingere al tuo Magnetismo Personale.

Ci sono tantissimi lati del tuo aspetto, della tua intelligenza, del tuo carattere che aspettano soltanto di esser valorizzati. Investire il tempo nel prenderti cura delle tue doti aumenterà il tuo magnetismo, fino a farti guadagnare la stima di tutte le persone che desideri.

Solo in questo modo potrai realizzare davvero il tuo sogno, migliorare le tue relazioni e ricevere tutti i riconoscimenti che meriti.

“In ogni persona che vi si avvicina cercate ciò che è buono e forte. Onoratelo, gioite in esso, se potete cercate di imitarlo, e quando arriverà il momento i vostri errori cadranno come foglie morte.”

Ruskin

Magnetismo Personale
Come sviluppare un potere latente che tutti abbiamo
Autore: William Walker Atkinson (Yogi Ramacharaka)
Editore: BIS
Data pubblicazione: Novembre 2010
Tipo: Libro
Pagine: 219
Formato: 12,5x16,5 - cartonato
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__magnetismo-personale.php?pn=1567

William Walker Atkinson (Yogi Ramacharaka)

William Atkinson è uno degli esponenti più affascinanti e misteriosi del Nuovo Pensiero. Avvocato, ricercatore, grande studioso della filosofia orientale e delle pratiche esoteriche connesse.

William Walker Atkinson scrisse numerosi e importantissimi testi con l'alias Yogi Ramacharaka e, proprio per questa sua abitudine di pubblicare con altri nomi, è considerato un personaggio misterioso. A nome suo ha pubblicato La straordinaria forza di Attrazione dei Nostri Pensieri, un best seller e capolavoro tra i libri che trattano il tema della legge dell'attrazione. Altro pseudonimo ricorrente con il quale ha scirtto anche Magnetismo personale è Theron Q. Dumont.

Sappiamo che nacque a Baltimora il 5 dicembre 1862 da William C. Atkinson e Emma L. Mittnacht. Della sua infanzia è noto solo il fatto che frequentò le scuole pubbliche.

Nel 1889, quasi ventisettenne, sposò Margaret Foster Black dalla quale ebbe due figli. Lavorò da libero professionista fino al 1895 quando venne ammesso al Foro della Pennsylvania come avvocato. Dopo pochi anni, a seguito di una profonda crisi personale e spirituale, si avvicinò alla scuola del New Thought (Il Nuovo Pensiero) che insegnava come raggiungere un perfetto stato di salute, di benessere e di felicità attraverso il controllo dei propri pensieri e delle proprie aspettative nei confronti di un Principio Divino positivo e benevolente.

Per sviluppare al meglio tale filone di pensiero, si trasferì con la famiglia a Chicago dove continuò la sua carriera di avvocato. Iniziò la sua carriera di scrittore grazie a due editori del New Thought, Sydney Flower e Elizabeth Towne, che divulgarono i suoi scritti contribuendo attivamente al suo successo e alla diffusione del suo pensiero.

Atkinson aprì una sua scuola, la Atkinson School of Mental Science, nello stesso palazzo della New Thought Publishing Company di Flower.

William Walker Atkinson amava molto usare pseudonimi a seconda del pubblico a cui si rivolgeva e con il nome di Theodore Sheldon scrisse un saggio per la Towne dal titolo Vim Culture (1913), ispirato all’importanza del vivere una vita attiva improntata all’autodeterminazione.

Il suo pseudonimo più famoso fu Yogi Ramacharaka che utilizzò, dal 1900 al 1912, per pubblicare testi sull’induismo ancora oggi di grande attualità e importanza; soprattutto perchè rimane un mistero il modo in cui l’autore sia riuscito ad approfondire a tal punto il pensiero e le scienze orientali.

Nella maggior parte dei libri scritti come Yogi Ramacharaka, emerge il tema della necessità insita nell’uomo di riappropriarsi del corpo e della salute, prima di poter procedere verso livelli di conoscenza più elevata.

Questa tematica, riscontrabile anche nei rari testi occulti che trattano la cosiddetta fine della malattia sulla Terra, diventa dominante nel pensiero di Atkinson/Ramacharaka al punto che, nel 1906, raccolse in un unico testo, La Guarigione psichica, tutte le tecniche di guarigione di cui era venuto a conoscenza.

William Walker Atkinson Morì a Los Angeles il 22 novembre 1932.

Anche i dubbi riguardo alla sua morte fanno parte dell’alone di mistero che circondò la sua vita, infatti, pur esistendo un documento che ne dimostra luogo, data e cause di morte, esiste anche un altro documento di quattro anni dopo in cui si attesta che Atkinson rinnovò personalmente il copyright di alcuni dei suoi libri.

Anche in testi di occultismo e esoterismo, Atkinson ha sempre mantenuto una visione positiva piantando un seme di felicità che può fiorire nella creatività migliore e più completa dell’uomo, nella certezza di non essere soli e di poter raggiungere la completezza dell’anima in tutta la sua infinita esistenza.

Magnetismo PersonaleSufficiente