mercoledì 3 agosto 2011

Che cos'è la psicologia quantistica

Che cos'è la psicologia quantistica

di La Redazione scienzaeconoscenza.it

Il dottor Ilio Torre ci spiega in un'intervista che cos'è la psicologia quantistica, come nasce e le ragioni della sua efficacia...

Cosa è la psicologia quantistica?

La psicologia quantistica è un approccio multidisciplinare di differenti modelli scientifici e conoscenze umanistiche tra cui la psicologia, la biologia, le neuroscienze, la fisica quantistica e la filosofia.

Quando e dove è nata?

Il quando è identificabile, più che in termini temporali, comunque cronologicamente recenti, come riflesso alla mancanza di risposte esaustive da parte delle metodologie e dei modelli psicologici classici più diffusi.
L’approccio si basa, in realtà, sui modelli teorici relativi al funzionamento dei processi mentali, sia consci che inconsci, e bio-neurologici, nonché sul funzionamento della psiche umana. Prendendo come campione un qualsiasi modello scientifico, appare evidente come di frequente esso non sia in grado di spiegare l'intero o i fenomeni conosciuti della mente umana. Ciò implica, come conseguenza, la necessità del ricorso a nuovi paradigmi scientifici cui riferirsi. Il nuovo paradigma della psicologia quantistica emerge, dunque, per offrire risposte più soddisfacenti, soprattutto in direzione dell’integrazione delle maggiori conoscenze scientifiche.
Il metodo scientifico sperimentale sorge dalla crisi del metodo osservativo e della pura fede e integra, nella sua evoluzione, conoscenze e approcci differenti. Fondamentale è, inoltre, anche per via delle limitate conoscenze scientifiche e tecnologiche attuali, il ricorso alla matematica per spiegare, anche su base puramente teorica, i fenomeni coinvolti.
Anche il dove, per rispondere in modo quantistico, non è ben localizzabile. È nell'aria, gira nelle menti degli scienziati visionari, ma forse tutto parte dai primi anni del secolo scorso con le geniali intuizioni di Erwin Schrodinger, Werner Heisenberg, Nils Bohr, David Bohm che cominciano ad inserire la parola “coscienza” e “spirito” nel loro ragionamento fisico-matematico.

I recenti studi di neuroscienza e cibernetica in che cosa hanno aiutato la formazione di questa disciplina?

Le neuroscienze sono fondamentali per comprendere i meccanismi e i percorsi del cervello in azione. Grazie alle continue comprensioni sul suo corretto funzionamento è stato possibile mettere in discussione il baluardo del libero arbitrio con le scoperte di Libet e Kornhuber, la scoperta tutta italiana dei neuroni-specchio nell'importanza evolutiva e di apprendimento. Queste discipline ci aiutano a comprendere l'interferenza dei circuiti emozionali e di sopravvivenza ,i circuiti cognitivi e percettivi e molto altro. Il cervello e il suo funzionamento rimangono il più affascinante oggetto di studio, direi quasi che il bello deve ancora venire.
Le neuroscienze sostengono che noi possiamo modellare e plasmare la struttura neurologica del nostro cervello, e quindi di noi stessi, attraverso l’attenzione ripetuta che concediamo ad ogni pensiero, semplicemente attraverso la focalizzazione della nostra attività mentale. Possiamo cambiare il nostro cervello e, di conseguenza, “semplicemente” pensando i pensieri diventano “cose”, ossia materia misurabile.
La cibernetica è stata fondamentale per la comprensione dei sistemi di feedback e auto-regolazione del corpo umano e, in generale, di tutta la realtà. Essa costituisce un modello di interpretazione della realtà non scollegato dal tutto, dove tutto è interconnesso in tutti i livelli, dai più piccoli ai più grandi. Grazie a questi scienziati è stato possibile teorizzare il modello di funzionamento delle reti neurali.

A cosa serve?

La finalità non si discosta dall'approccio classico della psicologia. È comunque orientata al miglioramento della salute, alla risoluzione dei sintomi degli stati nevrotici, al benessere psicofisico della persona e delle proprie relazioni interpersonali, nonché a comprendere e utilizzare l'immenso potere potenziale della nostra mente e della nostra esistenza.

Quali sono le novità rispetto alla psicologia tradizionale?

La psicologia quantistica integra in maniera più completa i differenti livelli con cui possiamo semplificare l'essere umano, quali quello biologico, emotivo, mentale e della coscienza/spirito. Stabilisce una relazione di più ampia responsabilità circa tutto ciò che ci riguarda sia in termini di sintomi che di successo-insuccesso e ridefinisce la nostra posizione nell'essere al mondo come assolutamente partecipativa e non più passiva.
L'attività mentale è il “processo creativo” attraverso cui creiamo la realtà sia interna che esterna a noi. Allontanandosi dal vecchio paradigma determinista che considera il soggetto di un evento separato dall'evento, la psicologia quantistica sostiene che non esiste una realtà indipendente dall'osservatore, una realtà già creata. Stabilisce che il soggetto e l'evento sono un tutt'uno inscindibile, così come non è possibile separare il parlante dal parlato, il ballerino dal ballo, il soggetto dall'oggetto, l'osservatore dall'osservato, la materia dallo spirito. La realtà esterna viene considerata ancora da creare e non già creata. L'universo è in uno stato di creazione continua, proprio in questo momento si sta creando e pertanto noi non siamo creature ma creatori della nostra realtà.

Quali tasselli mancanti cerca di colmare?

Va ad armonizzare la relazione esistente tra il nostro mondo interno e quello esterno. Enfatizza i nostri processi mentali e la loro interconnessione con la realtà percepita ed esperienziata. Offre una più completa comprensione dell'essere umano nella sua completezza (4 livelli), una visione unitaria della realtà dove i confini tra mondo interno e sono sfumati ed inesistenti e sicuramente non corporei. In ordine alla “responsabilità” nei processi creativi, introduce una nuova visione dell’individuo come essere creativo della propria realtà e non vittima degli eventi, creatore e non creatura. Rappresenta un ridimensionamento del modello meccanicista-determinista, che fino ad oggi ha cercato di prevalere nell'interpretazione dell'essere umano e dei fenomeni ad esso associati, e l’affermazione del modello olistico dell'unità non solo tra mente-corpo ma anche tra mondo interno-esterno. In virtù di tale visione occidentale e orientale ad un tempo, l'idea di chi siamo subisce una rielaborazione di 180 gradi rispetto al vecchio paradigma.

Quali sono i principi base che prende dalla psicologia e dalla fisica quantistica?

Fin dagli inizi i processi psicologici sono stati divisi tra consci e inconsci. Una sostanziale vicinanza si rileva tra il mondo quantistico e quello dell'inconscio, per esempio:

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Illuminante è il principio di Werner Heisenberg, secondo cui non si può osservare qualcosa senza modificarlo e il nostro pensare è un atto di osservazione. Per ciò che riguarda alcune teorie sulle intuizioni o telepatia si fa riferimento al principio di non-localita, chiamato anche effetto a distanza. Sostanzialmente i teorici della fisica quantistica sostengono che gli eventi quantici permangono in forma di possibilità fino al momento in cui una coscienza non li osserva e li attualizza. Il mondo è solo apparentemente continuo, newtoniano e materiale, in realtà esso è discontinuo, quantico e cosciente e l’esatta natura della realtà dipende dalla partecipazione di un osservatore consapevole.

Chi la utilizza oggi al mondo?

Questo nuovo paradigma psicologico è una rappresentazione più completa della realtà e, per alcuni aspetti, vicino al paradigma orientale. E’ la vita stessa che ci “insegna” a utilizzarlo, quindi niente di più semplice del lasciarlo fluire nel quotidiano. Lo psicologo, l'operatore sociale, l’educatore professionale, il formatore qualificato nel mondo economico sono figure che possono veicolare il messaggio in modo da renderlo fruibile a tutti indistintamente. L'esatta conoscenza della realtà è un bene comune e prezioso dell’umanità intera.

E in Italia si sta diffondendo?

Sì, siamo un popolo di innovatori ma anche fortemente condizionati da strutture e gerarchie che spesso confondono l'autorità come verità e non la Verità come autorità.

Lo psicologo quantistico dovrebbe avere una laurea anche in materie scientifiche (tipo fisica) o comunque aver condotto degli studi approfonditi a riguardo o può operare anche senza conoscere la fisica quantistica?

La laurea in psicologia è il punto di partenza, la laurea in fisica delle particelle non è indispensabile. Comprendere, però, quali sono i principi della fisica che reggono la nostra realtà è fondamentale. L'ignoranza alimenta la superstizione e i vuoti di conoscenza vengono riempiti alla meno peggio con ipotesi poco scientifiche. Noi siamo la realtà, siamo noi stessi il risultato, con tutto ciò che ci circonda, di continue interazioni di effetti quantici e lineari. Conoscere le leggi sottostanti le percezioni delle manifestazioni materiali, dei fenomeni elettromagnetici, della materia e le leggi del microcosmo permette una più completa e corretta interpretazione degli eventi materiali, degli stati di funzionamento del cervello e della vita stessa. Rimane una responsabilità morale e professionale di chi si occupa di salute e di sfumature culturali e cognitive essere una persona altamente aperta ai nuovi paradigmi e alla capacità di integrarli con amore per la conoscenza umana nel rispetto della relatività del tutto. Non dimentichiamo che creando assoluti si incappa nell'errore di credere vero ciò che poi è stato completamente ribaltato dalle successive scoperte.

Di psicologia quantistica se ne parla spesso insieme alla legge di attrazione. C'è davvero qualche legame?

Il termine “attrazione” è di impatto e di immediata comprensione, ma non corrisponde al vero. È più corretto parlare di effetti sincronici tra pensiero e realtà materiale, di sovrapposizione di possibilità quantiche e di collasso della funzione d'onda da possibilità a realtà. Così come si può parlare degli effetti di risonanza.

Possiamo dare anche infine qualche informazione pratica, tipo: quanto costa una seduta dallo psicologo quantico? Quanto dura il ciclo minimo di cura? E i contatti utili per trovare l'esperto più vicino? Esiste un albo o ente a cui potersi rivolgere sicuri di trovare una persona qualificata?

Non esiste ad oggi un albo o un elenco di riferimento, tutto si rimanda alla correttezza e alla professionalità degli iscritti all'albo degli psicologi. Per quanto riguarda l'apprendimento della psicologia quantistica in ambito della formazione professionale, per educatori o per formazione personale ci si può rivolgere a FormAzione Community che è stata la prima azienda di formazione in Italia a proporre corsi sulla Psicologia Quantistica con il corretto modello multidisciplinare.

Chi è Ilio Torre

Laureato in Psicologia, iscritto all'Albo Professionale degli Psicologi, approfondisce nel corso della sua formazione le dinamiche tanto psico-energetiche secondo i modelli medico-scientifico orientale e bioenergetico occidentale, quanto della psicologia transpersonale.
Da studente prima e da professionista successivamente si interessa alla potenzialità dell’essere umano visto come un tutt’uno armonioso dei livelli fisici-biologici, psico-emotivi, spirituali-esistenziali e relazionali.
L’orientamento olistico della sua formazione prevale sull'interpretazione meccanicistica della realtà circostante. L'approccio professionale umanistico-scientifico gli permette di operare in ambito clinico, formativo-educativo (scolastico e di comunità), e formativo-professionale (individuale e di gruppo).
Condivide e propone la visione del motto delfico “Conosci te stesso” partendo dal presupposto che si può cambiare solo ciò di cui si è consapevoli, secondo la legge di consapevolezza ed energia.

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Trattato di Medicina dell'Informazione - Vol I
Autore: Urbano Baldari,
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La Scienza dell'Invisibile
Versione nuova
Autore: Massimo Citro, Masaru Emoto,
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