AMMAGAMMA AG01
Armonizzazione Gamma a 432 Hertz
Armonizzazione Gamma a 432 Hertz
di Marco Stefanelli - www.sublimen.com
Onde Gamma
Sono molto rare e relative a frequenze superiori ai 30 Hz
nel range da 30 a 90 Hz e prevalentemente 30-42 Hz. Sono tipiche degli stati di
meditazione e di grande energia, sono correlate con la volontà, i processi
mentali superiori e i profondi poteri psichici.
Le onde gamma sono quelle "più nuove" solo
perché è difficile trovare la strumentazione che le misuri accuratamente. Si
pensa di una frequenza più elevata delle onde cerebrali beta e gamma come della
"frequenza di armonizzazione". Le onde gamma sono associate con la
funzione cerebrale che crea una sintesi olografica dei dati raccolti in varie
aree del sistema nervoso centrale, affinché si fondano insieme in una
prospettiva più elevata.
Recenti sperimentazioni EEG hanno rilevato frequenze
cerebrali estremamente elevate sopra le Gamma, fino a 100 cicli al secondo
(Hz), che sono state denominate Onde Iper Gamma e onde persino più elevate, a 200
cicli al secondo, denominate Lambda. Sono state rilevate anche onde
estremamente basse, più basse delle onde Delta a meno di 0,5 cicli al secondo,
che sono state denominate Epsilon.
Queste "nuove onde cerebrali" sono state
associate a stati elevati di auto-consapevolezza, capacità di accesso a livelli
superiori di informazione ed intuizioni e abilità psichiche ed esperienze
extracorporee.
I ritmi Theta e Gamma interagiscono anche con questi
nuovi schemi cerebrali per aiutare la concentrazione olografica delle
informazioni cerebrali in immagini, pensieri e memorie comprensibili.
Musica con intonazione a 432 Hz
Cos'è la musica a 432 Hertz
Quando si parla di musica e di note e necessario
considerare innanzitutto l'accordatura e i rapporti tra le frequenze delle
diverse note e quindi delle scale.
I valori assoluti di queste frequenze probabilmente non
avrebbero molta importanza se si eseguissero soltanto brani suonati da un solo
strumento o cantati da una sola voce. Ma, se si devono eseguire brani a più strumenti
o a più voci, bisogna partire da un punto comune, cioè accordare tutti gli
strumenti a una stessa nota di riferimento che abbia una ben determinata
frequenza e anche a una stessa scala.
A questo scopo è stato scelto il LA (centrale) della
terza ottava del pianoforte che nella scala naturale (diapason
"naturale") corrisponde a 432 Hertz ma che è stato fissato
convenzionalmente a una frequenza di 435 Hertz dalla Accademia delle Scienze di
Parigi nel 1858 e confermato dalla Conferenza internazionale di Vienna.
Giuseppe Verdi nel 1884 scrisse una lettera indirizzata
alla Commissione musicale del governo italiano in cui chiese di ufficializzare
l'utilizzo del corista (diapason) a 432 Hz e scrivendo al riguardo la frase:
"per esigenze matematiche", ottenne un decreto legge che normalizzava
il diapason ad un LA di 432 oscillazioni al secondo. Verdi, Mozart e altri
musicisti accordavano la loro orchestra a 432 Hz.
La stessa opinione di Verdi la espressero i fisici
Sauver, Meerens, Savart e gli scienziati italiani Montanelli e Grassi Landi con
un decreto che fu approvato all'unanimità al congresso dei musicisti del 1881
(diapason scientifico).
Nel 1939 il ministro della propaganda nazista Joseph
Goebbels impose il diapason a 440 Hz contro il referendum dei 25.000 musicisti
in Francia contrari a questa scelta.
La corsa all'acuto iniziò al tempo delle bande militari
russe e austriache ai tempi di Wagner (con un diapason da 440 Hz a 450 Hz), e
fu frutto di un'analisi delle reazioni che il suono suscita in chi lo percepisce.
Tale misura, nel 1954 a Londra, venne fissata per
praticità e sempre convenzionalmente, a 440 Hertz, valore adottato
dall'American Standards Association nel 1936 e a tutt'oggi dalla maggior parte
dei musicisti occidentali.
Le composizioni musicali sono costituite da una
successione e da una sovrapposizione di note, cioè di suoni di determinate
frequenze.
Già a Pitagora era noto che due suoni sono gradevoli
all'orecchio quando il rapporto tra le loro frequenze (intervallo) è espresso
mediante numeri piccoli (1:1 o 2:1 o 3:2, ecc.).
Più piccoli essi sono e migliore è l'accordo; più ci si
allontana dai numeri piccoli e maggiore è la dissonanza.
I rapporti e gli intervalli tra le varie note sono
stabiliti dalle scale. Esistono molti modi per definire una stessa scala. Ad
esempio, le note della scala di DO si possono ricavare in diversi modi. Ne
vedremo due fondamentali, la Scala Naturale e la Scala Temperata.
Scala Naturale o cromatica (Archita/Zarlino):
La scala naturale è costituita da sette note fondamentali:
DO, RE MI, FA, SOL, LA, SI.
Se f è la frequenza (in hertz) della nota fondamentale
DO, le altre note hanno le frequenze:
DO f; RE 9/8
f; MI 5/4 f; FA 4/3 f;
SOL 3/2f ; LA 5/3 f; SI 15/8 f;
DO2 2 f.
La nota DO2 (DO della seconda ottava), che ha frequenza
doppia di DO (DO della prima ottava), inizia un'altra serie di sette note che
hanno tra loro rapporti di frequenze uguali a quelli delle precedenti sette
note. Ciascuna serie di 7 note si chiama ottava.
L'intervallo tra le stesse note di due ottave successive
(intervallo di ottava) è uguale a 2.
La scala è arricchita di note, introducendo i diesis e i
bemolle tra due note successive, eccettuato tra il MI e il FA e tra il SI e il
DO dell'ottava superiore.
Si dice diesis di una nota, la nota (più alta) avente con
la prima l'intervallo 25/24.
Si dice bemolle di una nota, quella nota (più bassa) che
ha con la prima l'intervallo 24/25.
Nella scala naturale gli intervalli tra le note non sono
tutti uguali. Alcuni strumenti musicali, come il violino, permettono di
produrre tutte le note della scala naturale, non così gli strumenti a tastiera.
Partendo dal SI si ottengono le note salendo di quinta in
quinta (una quinta corrisponde ad un intervallo di tre toni più un semitono)
trovando FA#, DO#, etc. e poi partendo da FA e scendendo di quinta in quinta e
trovando SIb, MIb etc. Realizzando le scale in questo modo succede che il DO#
ed il REb, ad esempio, non coincidono.
Per semplificare le cose e per ovviare agli "inconvenienti"
della scala naturale, alla fine del 1600, Andreas Werckmeister (seguito poi da
J. Sebastian Bach che ne esplorò sistematicamente le potenzialità) introdusse
la Scala Temperata (temperamento equabile):
Nella scala temperata gli intervalli tra due note
successive sono sempre uguali. L'intervallo di ottava è diviso in 12
intervallini di un semitono ciascuno. L'ottava viene suddivisa in dodici
semitoni uguali, per cui l'intervallo di un semitono è pari a: 1,05946.
Tra le note DO-RE, RE-MI, FA-SOL, SOL-LA, LA-SI della
scala temperata vi è l'intervallo di due semitoni; tra MI-FA e SI-DO vi è
l'intervallo di un solo semitono.
Tra due note aventi l'intervallo di due semitoni è
intercalata una nota intermedia che corrisponde ai diesis e bemolle della scala
naturale.
Se f hertz è la frequenza di DO1, risulta:
DO1 f; DO# = REþ 1.05946^1 f; RE 1.05946^2 f; RE# = MIþ
1.05946^3 f; ...; DO2 1.05946^12 f.
Nella scala temperata tutti gli intervalli, e quindi le
note, risultano alterati rispetto a quelli della scala naturale.
Ad esempio, se f è la frequenza di un DO, risulta:
RE naturale: 9/8 f = 1.125 f
RE temperato: 1.05946^2 f = 1.122 f.
Come possiamo notare, quindi, quando si parla di musica a
432 Hertz si definisce quasi esclusivamente la frequenza d'intonazione del LA
centrale, ma sarebbe opportuno definire anche la scala adottata perché dal
punto di vista psicoacustico e musicoterapeutico è importante sia il rapporto
tra le frequenze delle note che la semplice accordatura dell'intonazione.
Intervalli e musica
In musica si dice intervallo la distanza tra due note o
suoni, cioè la differenza d'altezza tra due suoni, esprimibile in fisica
acustica tramite il rapporto delle loro frequenze.
A causa della fisiologia di percezione del suono,
l'intervallo musicale non è proporzionale alla differenza tra le frequenze dei
suoni, ma alla differenza tra i loro logaritmi, cioè al rapporto tra le
frequenze, una sorta di distanza numerica tra due suoni che si può verificare
tra due suoni prodotti consecutivamente, e in tal caso si parlerà di intervallo
melodico o diacronico o salto, oppure tra due suoni prodotti simultaneamente, e
si dirà intervallo armonico o sincronico o bicordo.
Nella teoria musicale, gli intervalli si misurano
contando le note da quella di partenza a quella di arrivo.
Se si hanno ad esempio un DO e un SOL, l'intervallo è una
quinta perché si contano cinque note - DO, RE, MI, FA e SOL. L'intervallo tra
il DO e sé stesso non si chiama "di prima", ma unisono.
Si possono poi avere intervalli anche oltre l'ottava:
nona, decima, undicesima e tredicesima sono quelli che si trovano menzionati
più spesso.
La classificazione degli intervalli musicali costituisce
argomento fondamentale nello studio della musica e del suo linguaggio. Un
intervallo viene detto armonico quando i suoni che lo formano sono
contemporanei e melodico se i suoni che lo formano vengono considerati in
successione.
L'intervallo armonico viene sempre considerato
ascendente, cioè dal grave verso l'acuto (dal basso verso l'alto). Un
intervallo armonico è caratterizzato anche da consonanza e dissonanza, fenomeni
legati all'interferenza generata dai due suoni in questione.
Quello melodico invece, a seconda di come è scritto, può
essere ascendente o discendente, a seconda che la prima nota sia più grave
dell'altra o viceversa. In pratica se ne osserva l'evoluzione in senso
temporale. Un intervallo melodico si distingue anche per la direzione,
ascendente o discendente, a seconda che il secondo suono sia rispettivamente
più acuto o più grave rispetto al primo.
Un intervallo è detto semplice quando sta nell'estensione
di un'ottava; se invece ne oltrepassa i limiti si dice composto. Va però detto
che alcuni trattati di teoria considerano semplice anche l'intervallo di nona.
L'intervallo più semplice da generare è probabilmente
quello di ottava. Esso si ottiene ad esempio sollecitando una corda elastica
per produrre la nota più grave, dimezzando quindi la lunghezza della corda e
sollecitandola nuovamente per generare la nota più acuta.
Il più piccolo intervallo utilizzato nella musica
occidentale è detto semitono. Per motivi storici nel nostro sistema musicale si
è scelto convenzionalmente di suddividere l'ottava in 12 semitoni equalizzati,
ossia per i quali si mantenga costante il rapporto tra le frequenze degli
estremi.
Nella terminologia convenzionale occidentale gli
intervalli vengono classificati mediante due parametri che chiameremo ampiezza
e specie. Nonostante che tutti i trattati di Teoria e di Armonia concordino nel
classificare gli intervalli mediante due parametri, è curioso che in
letteratura non esista in proposito una terminologia universalmente accettata.
All'occorrenza vengono adottati vocaboli quali denominazione, specie, forma.
Quindi la denominazione degli intervalli si compone di
due parti distinte, come ad esempio: quinta giusta, settima eccedente e così
via.
Si osservi che la classicazione risulterà del tutto
indipendente dalla tonalità in cui l'intervallo si presenta, infatti la
definizione univoca di un intervallo dipende esclusivamente dal nome delle note
che lo compongono e dal loro stato di alterazione.
Nell'armonia classica o tonale, che poi è quella che
viene anche usata per descrivere canzonette, jazz e blues, si suppone che ogni
brano possegga una sua tonalità di base (generalmente è l'accordo che termina
il ritornello) e tutti gli accordi del pezzo vengono considerati non in
assoluto, ma relativamente a quella tonalità.
È vero che si può cambiare tonalità all'interno di una
canzone: ad esempio, dopo un giro di DO (DO, LAm, REm, SOL7, DO) si può avere
un LA7 e rifare la stessa melodia un tono sopra, ma in questo caso si comincia
semplicemente a calcolare tutti gli accordi relativamente alla nuova tonalità.
Si è deciso poi di chiamare gli intervalli relativi alla
tonalità di partenza in ben due modi diversi. Il primo è il grado, e non è
molto diverso dall'intervallo in sé: la nota della tonalità stessa (il DO, se
siamo in DO maggiore) è il primo grado, quella che forma un intervallo di
seconda con essa (in questo caso il RE) è il secondo grado, e così via fino al
settimo grado.
Ma è anche possibile chiamare le note "per
nome". Il primo grado è la tonica, perché dà appunto la tonalità; il
secondo grado è la sopratonica.
Passiamo poi alla modale, detta così perché definisce il
modo (maggiore o minore) della tonalità, e che sta sul terzo grado. Il quinto
grado è la dominante, perché nell'armonia classica è quello più importante
subito dopo la tonica; quarto e sesto grado sono rispettivamente sottodominante
e sopradominante, il settimo grado è la sensibile. La "settima di
dominante", se siamo in tonalità di DO, sarà la nota che fa un intervallo
di settima con il SOL, che è la dominante del DO; insomma, un FA.
L'intervallo è un elemento che conferisce contenuto
"oggettivo" alla musica, infatti tutte le persone che sperimentano
liberamente l'intervallo vivono lo stesso contenuto e la stessa magica energia.
Tutti gli elementi fondamentali della musica possono
diventare terapeutici, soprattutto gli intervalli. Ogni melodia ha in sé il
contenuto degli intervalli con la quale è formata. Contenuti che spesso
agiscono inconsciamente sulla persona.
Una volta compresi, gli intervalli rivelano la musica
come un ritmo respiratorio dell'essere che con un continuo movimento ci
connette con il Cosmo.
Quando un intervallo risuona a livello fisico il pensare
ne valuta l'altezza e il nostro essere più profondo ne sente la qualità.
L'esperienza dell'intervallo, a livello cosciente, è
sempre completa ed equilibrata. Tale fenomeno fa parte del ritmo respiratorio
animico-spirituale che sta alla base dell'intervallo. Come in ogni inspirazione
vi è inclusa l'espirazione relativa e dipendente così pure negli intervalli i
due movimenti sono connessi in modo che uno sia "positivo" e l'altro
"negativo".
Un parallelo potrebbe essere quello dei colori in cui
l'occhio, a livello fisiologico, percependo un colore risponde producendo il
colore complementare e quindi polarmente opposto. Si genera così un costante
equilibrio tra esterno e interno.
Attraverso una lunga evoluzione, l'essere umano ha
forgiato i suoi strumenti, coadiuvato dagli elementi musicali, specialmente gli
intervalli. Possiamo dire infatti che l'ottava degli intervalli è la
"misura" dell'Uomo.
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Il nostro CD >> http://goo.gl/6uhOf
Musica e sonorità subliminali a 432Hz con induzioni
infrasoniche e HRM
AMMAGAMMA AG01 - Armonizzazione Gamma a 432Hz
Manuale/addendum specifico + CD AmmaGamma AG01
Codice art.: AG01
Produzione limitata!
CD Multimediale Standard Extra
con Tracce Audio Standard + Tracce audio in formato MP3 a
320kbs + Manuale/addendum in formato PDF. Il manuale/addendum in formato
elettronico stampabile (PDF) è scaricabile anche dall'area riservata, dove è
disponibile tutto il materiale scaricabile, i codici di accesso saranno inviati
via email o allegati al CD.
Questo CD è dedicato alla armonizzazione delle onde
cerebrali Gamma con oltre 50 minuti di musica e sonorità intonate a 432 Hertz.
I brani sono progettati per indurre uno stato di energizzazione in sinergia con
il riequilibrio delle frequenze Gamma per favorire l’intuizione e
l’ispirazione.
Tracce audio contenute nel CD:
1. Sub Movie4 Gamma 432 (M.Stefanelli/Amadeux Multimedia)
3:48
Traccia con musica a 432Hz modulata con HRM e Battimenti
infrasonici Isocronici Gamma.
2. Sub Chill2 Gamma 432 (M.Stefanelli/Amadeux Multimedia)
6:12
Traccia con musica a 432Hz modulata con HRM e Battimenti
infrasonici Isocronici Gamma.
3. Sub Iridium Gamma 432 (M.Stefanelli/Amadeux
Multimedia) 5:30
Traccia con musica a 432Hz modulata con HRM e Battimenti
infrasonici Isocronici Gamma.
4. Sub AmmaGamma 432 (M.Stefanelli/Amadeux Multimedia)
4:48
Traccia con musica a 432Hz modulata con HRM e Battimenti
infrasonici Isocronici Gamma.
5. Sub Trailer2 Gamma 432 (M.Stefanelli/Amadeux
Multimedia) 8:42
Traccia con musica a 432Hz modulata con HRM e Battimenti
infrasonici Isocronici Gamma.
6. Sub Vasudeva Gamma 432 (M.Stefanelli/Amadeux
Multimedia) 10:00
Traccia con musica a 432Hz modulata con HRM e Battimenti
infrasonici Isocronici Gamma.
7. Sub Surealism Gamma 432 (M.Stefanelli/Amadeux
Multimedia) 10:00
Traccia con musica a 432Hz modulata con HRM e Battimenti
infrasonici Isocronici Gamma.
8. Sub Piano Gamma 432 (M.Stefanelli/Amadeux Multimedia)
10:00
Traccia con sonorità a 432Hz modulata con HRM e
Battimenti infrasonici Isocronici Gamma.
Durata totale 59:00
approfondimenti: