martedì 18 giugno 2013

Cos'è la Medicina Mitocondriale

Cos'è la Medicina Mitocondriale

Un nuovo tipo di medicina che studia il ruolo della Bioenergetica mitocondriale per le principali funzioni vitali dell’organismo umano

di Romina Alessandri - 13/06/2013


La Medicina Mitocondriale riguarda lo studio e l’applicazione clinica del ruolo della Bioenergetica mitocondriale per le principali funzioni vitali dell’organismo umano ed il peso che le disfunzioni mitocondriali hanno con l’avanzare dell’età, ma anche nell’infanzia, nello sviluppo di malattie degenerative neurologiche, motorie, cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche.

Leonard Guarente noto biologo molecolare del prestigioso MIT Massachusetts Institute of techology USA, ha scritto: “Those who have won the lottery of getting old have to know that aging is an important risk factor for degenerative diseases” (coloro che hanno avuto la fortuna di diventare anziani devono sapere che l’invecchiamento rappresenta un importante fattore di rischio per l’insorgenza delle malattie degenerative).
La medicina mitocondriale coniuga con rigore le regole alimentari e di vita filtrate nei secoli, con le scoperte che di giorno in giorno emergono dalle ricerche più avanzate di medicina molecolare.

L'Informazione Genetica e i mitocondri

Le due principali proprietà degli esseri viventi sono rappresentate dalla fedeltà dell’informazione genetica e dalla capacità delle cellule di estrarre energia dagli alimenti ed utilizzarla per sostenere le funzioni vitali. L’informazione genetica è stampata nel nostro DNA racchiuso nel nucleo delle cellula. Una piccola quantità di DNA è presente nei mitocondri e viene trasmessa alla prole per via materna [1]. L’informazione genetica per esprimersi ha bisogno di energia fornita dall’acido adenosintrifosforico (ATP) prodotto dai mitocondri, una rete di organelli distribuiti in tutto il citoplasma. L’ATP viene utilizzata per la trascrizione della informazione genetica nell’RNA e per la traduzione nelle strutture proteiche. Le proteine, che sono alla base di tutte le funzioni cellulari, hanno vita breve, e vengono rinnovate in pochi giorni. Anche i mitocondri si rinnovano di continuo.

Un adulto con un fabbisogno giornaliero di 2500 Kcal, produce in 24h ed utilizza per le sue funzioni circa 100 Kg di ATP, di cui 35 Kg sono consumati dal cervello, in continua attività anche nel sonno.

I mitocondri sono la macchina energetica cellulare a combustione, paragonabile ad un’automobile; la loro funzione dipende dalla disponibilità e qualità del combustibile, i nutrienti e del comburente l’ossigeno e la eliminazione dei prodotti di combustione. La disponibilità di ossigeno è assicurata dell’apparato respiratorio, la disponibilità di nutrienti dai cibi che prendiamo e dalla funzionalità dell’apparato digerente. L’ossigeno e i nutrienti sono trasportati nei vari organi dell’apparato cardio-vascolare (Fig. 2). Ma noi purtroppo non respiriamo e non mangiamo e digeriamo sempre bene come dovremmo.

L’emoglobina prende ossigeno nei polmoni e lo trasporta nei tessuti dove è reso disponibile agli enzimi mitocondriali che lo utilizzano per la combustione dei substrati respiratori prodotti nella digestione e fermentazione cellulare dei glicidi, lipidi e protidi. La combustione dei nutrienti produce l’ATP che viene utilizzata per l’attività dei nostri organi. Nella combustione si producono acqua, anidride carbonica, ammoniaca-urea che vengono eliminati dal nostro organismo, ma anche scorie nocive come acidi e radicali dell’ossigeno [2] che se non neutralizzati logorano le strutture cellulari e determinano un declino della funzione bioenergetica mitocondriale, rappresentando ciò la maggior causa di invecchiamento e morte cellulare.

Le scoperte che dopo il sequenziamento del genoma umano si realizzano con ritmo impressionante portano a nuove strategie preventive e terapeutiche per le malattie neurodegenerative, come Parkinson, Alzheimer, disturbi cognitivi da aterosclerosi, disfunzioni cardio-respiratorie, diabete la cui incidenza aumenta parallelamente all’età. In queste malattie è ora chiaro il coinvolgimento di disfunzioni della bioenergetica mitocondriale [3-6]. È possibile affermare oggi che una buona applicazione della medicina mitocondriale può contribuire in modo determinante a prevenire, intervenendo in tempo utile, o altrimenti a contrastare, il declino con l’età della funzione bioenergetica ed il progressivo avanzamento delle malattie neurodegenerative [7-9].

Le patologie

Le malattie mitocondriali rappresentano un gruppo eterogeneo di sindromi cliniche accomunate da un deficit energetico del metabolismo mitocondriale. Nonostante il mitocondrio sia sede di varie vie metaboliche fondamentali, per malattie mitocondriali in senso stretto si intendono le sindromi associate al deficit della fosforilazione ossidativa (OXPHOS).

Poiché i mitocondri sono presenti in tutti i tessuti, le malattie mitocondriali possono colpire qualsiasi organo. Più spesso, però, interessano il muscolo ed il cervello data la maggiore richiesta di energia di questi tessuti, specie durante lo sviluppo. Per questo motivo, le malattie mitocondriali sono spesso definite come encefalo-mio-patie mitocondriali.
Le malattie mitocondriali sono molto variabili sul piano clinico, sia per quanto riguarda l'età di esordio sia per il tipo di evoluzione ed il tessuto coinvolto.

Ad esempio, nei neonati una malattia mitocondriale può manifestarsi sotto forma di una grave anemia e disfunzione pancreatica (sindrome di Pearson), di gravi cardiomiopatie ipertrofiche e neutropenia (sindrome di Barth), di epatopatie, gravi miopatie che determinano la sindrome del "bambino flaccido" (floppy infant) o coma cheto-acidotico con disfunzione epatorenale.
Nell'infanzia, le manifestazioni cliniche possono includere rallentamento o arresto della crescita, mioglobinuria ricorrente, danni renali, bassa statura, disfunzioni endocrine come diabete mellito, diabete insipido, atrofia ottica e sordità, od encefalopatia progressiva con o senza convulsioni.

Nell'età adulta, i sintomi più ricorrenti sono l'intolleranza allo sforzo, debolezza e dolori muscolari che compaiono dopo l'esercizio, spesso sotto forma di crampi. Frequentemente sono presenti disturbi della motilità oculare quali ptosi e/o oftalmoparesi.

In patologia mitocondriale sono state descritte le più diverse sindromi, dalla sordità isolata o disturbi del nervo ottico, a forme multisistemiche che coinvolgono diversi organi e apparati.

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Problemi associati a malattia mitocondriale secondo - Fondazione I.R.C.C.S Istituto Neurologico "C.Besta - Milano"

Organo Coinvolto

Cervello
Ritardo dello sviluppo psicomotorio, demenza, epilessia, disturbi psichiatrici, emicrania, episodi ischemici cerebrali.

Sistema nervoso periferico
Debolezza muscolare (può essere intermittente), dolore localizzato, assenza dei riflessi osteotendinei, problemi gastrointestinali (reflusso gastroesofageo, ritardato riempimento gastrico, pseudo-ostruzione colica), episodi sincopali, anomalie della sudorazione.

Muscolo
Debolezza muscolare, ipotonia, crampi ed altri dolori muscolari.

Rene
Nefropatia tubulare prossimale (perdita di proteine, magnesio, fosforo, calcio ed elettroliti)

Cuore
Difetti di conduzione, cardiomiopatia.

Fegato
Ipoglicemia, insufficienza epatica.

Occhi
Calo della acuità visiva o difetto in una porzione del campo visivo.

Sistema uditivo
Diminuzione dell'udito, sordità.

Pancreas
Diabete mellito, altri segni di deficit del sistema esocrino pancreatico (incapacità a sintetizzare gli enzimi pancreatici)

Tutti
Scarso accrescimento somatico, bassa statura, facile affaticamento, problemi respiratori incluse le apnee intermittenti.

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Possibile prevenzione e cura delle patologie

Esiste, oggi in commercio, un prodotto che migliora il metabolismo respiratorio delle cellule endoteliali e inibisce la generazione di ROS i condizioni di Ipossia. Il prodotto in questione si chiama CellFood, ed ha avuto il riconoscimento di queste proprietà da diversi istituti fra cui: Unità Mieloma, Istituto Scientifico San Raffaele, Milano, Italia; 2 Dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche - Città Studi, Università degli Studi di Milano, Milano, Italia; 3 Laboratorio clinico di biologia cardiovascolare, Istituto Scientifico San Raffaele, Milano, Italia. 
CellFood è in grado di preservare l’attività dei mitocondri e una respirazione ottimale, può essere candidato nel supporto di trattamenti di malattie caratterizzate da complicazioni cardiovascolari. Incide inoltre sulla generazione di specie reattive all’ossigeno ed inibisce l’attivazione di HIF-1 alfa provocata da ipossia attraverso l’espressione regolata di MnSOD.
Cellfood migliora il metabolismo respiratorio delle cellule endoteliali preservando l’attività ottimale dei mitocondri. Altre ricerche scientifiche sul CellFood e sui risultati di utilizzo possono essere letti su: http://www.eurodream.net/ricerca-scientifica-italiano.asp?id_lingue=1

Bibliografia:
1)    Papa, S. et al. (2012) The oxidative phosphorylation system in mammalian mitochondria. Adv. Exp. Med. Biol. 942, 3–37
2)    Lenaz, G. (2012) Mitochondria and reactive oxygen species. Which role in physiology and pathology? Adv. Exp. Med. Biol. 942, 93–136.
3)    Distelmaier, F. et al. (2009) Mitochondrial complex I deficiency: from organelle dysfunction to clinical disease. Brain 132, 833–842
4)    Papa, S. (1996) Mitochondrial oxidative phosphorylation changes in the life span. Molecular aspects and physiopathological implications. Biochim. Biophys. Acta 1276, 87–105
5)    Papa, S. et al. (2009) Mitochondrial respiratory dysfunction and mutations in mitochondrial DNA in PINK1 familial parkinsonism. J. Bioenerg. Biomembr. 41, 509–516
6)    Papa, S. and De Rasmo, D. (2012) Complex I deficiencies in neurological disorders. Trends Mol Med. 19, 61-9.
7)    Panelli D, Lorusso FP, Trentadue R, Stella A, Sardanelli AM, Papa S. (2012) The hUPF1-NMD factor controls the cellular transcript levels of different genes of complex I of the respiratory chain. Biochimie. 94:2600-7.
8)    Schapira, A.H. and Tolosa, E. (2010) Molecular and clinical prodrome of Parkinson disease: implications for treatment. Nat. Rev. Neurol. 6, 309–317
9)    Guarente, L. (2011) Franklin H. Epstein Lecture: Sirtuins, aging, and medicine. N. Engl. J. Med. 364, 2235–2244.

Una testimonianza

Egr. Dottore, Le inoltro questa importante testimonianza di un utilizzatore CELLFOOD.
Caro dott. G. Vorrei offrirti la mia umile testimonianza circa la mia nuova vita con Cellfood.
Ho incontrato la sofferenza nel 1998 quando mi è stato riscontrato un carcinoma alla tiroide. Sembrava un attimo, qualcosa che un intervento e dei giorni di terapia, chiuso in una stanza senza poter vedere le persone che amavo, e tutto sarebbe ritornato alla mia normalità di ventenne, figlio dell'Amore per il Teatro.
Sono passati 15 anni e la mia vita è totalmente cambiata e viziata dal dolore fisico, da ennesime terapie che hanno bombardato il mio corpo e lo Scarafaggio (il cancro), che ha scelto di essere il compagno fedele di una vita. La scoperta di Cellfood ha dell'incredibile nella mia vita, dove le varie infiammazioni intestinali, pancreatiche miste alla stanchezza fisica e endocrinologica e la costante carenza vitaminica e spossatezza muscolare, ha virato verso un nuovo sentiero, carico di speranza viva che ha iniziato a intimidire lo Scarafaggio e i suoi artigli.
Cellfood è la vera svolta della mia vita. Volevo darti una notizia meravigliosa. Tutti i miei valori tiroidei sono
rientrati. Con tanta buona volontà ci sono riuscito. Tengo tanto a far conoscere questo tocco di Dio!
Spero che le persone capiscano il supporto che cellfood può dare loro e che possa essergli utile come lo è stato e lo è per me. Con gratitudine
F. Salvatore

Adolfo Panfili
Medicina Ortomolecolare
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Formato: Libro - Pag 375 - 17x24
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