mercoledì 31 luglio 2013

Le Leggi Occulte dell'Energia Sottile e i 7 Raggi

Le Leggi Occulte dell'Energia Sottile e i 7 Raggi

Come sviluppare la capacità di percepire le energie

di Roberto Zamperini



Il Sesto e Ultimo libro di Roberto Zamperini

Non pensi di poter percepire le cosidette energie sottili? Ti sei cimentato diverse volte con la bacchetta del rabdomante o il pendolo del radioestesista, con scarsi risultati? Mettiamo subito in chiaro una cosa una volta per tutte: la percezione delle energie sottili non è un dono riservato a pochi personaggi dotati.

In realtà tutti noi possiamo percepire l’energia.

E qual è il modo migliore per farlo? Esistono svariati modi più o meno efficaci: l’antico metodo del pendolino, le bacchette, il classico bastoncino da rabdomante, il cosiddetto palming - che consiste nel sentire l’energia direttamente con le mani – e la chiaroveggenza – cioè avere una percezione visiva dell’energia sottile.

L’esperto di radioestesia Roberto Zamperini ci introduce in maniera chiara e dettagliata al mondo delle Energie Sottili. Partendo da esperienze e ricerche empiriche ci spiega come ognuno di noi sia in grado di percepirle.

Ma non solo, in questa straordinaria opera parla di numerologia, principi di fisica, geometria sacra, magnetismo, memoria dell’acqua, forme-pensiero, campi ordinatori, cristalli, SATOR, rapporti aurei, Phi, Pi greco, occhio di Dio, sogni, ecc.

“Quale che sia il metodo da voi preferito, sono dell’idea che sia ottimo.
Il mio consiglio è: praticatelo, praticatelo, praticatelo.
Ricordate che solo l’esercizio rende perfetti”.


Presentazione - Le Leggi Occulte dell'Energia Sottile e i 7 Raggi

Cari Amici,

vi chiedo oggi qualche minuto in più di attenzione. Voglio parlarvi di me, in modo intimo, esprimendo ricordi che legano il filo della mia esperienza di ricerca nella dimensione delle Energie Sottili.

Tutto iniziò a Manila, tanti anni fa, dove d’improvviso mi trovai di fronte a un trafiletto scritto in inglese su un piccolo foglio attaccato all’angolo di una strada.

L’iscrizione segnalava una conferenza di Master Choa Kok Sui che si sarebbe tenuta di lì a due giorni. Qualche tempo prima, in una libreria di Londra, avevo trovato un piccolo libro su di lui, pensai che questo fosse un segno del destino.

Andai alla conferenza e divenni prima suo allievo e poi Responsabile per l’Italia nel diffondere la disciplina da lui creata, che portava il nome di Chakraterapia: un insieme di tecniche e conoscenze che lavoravano sui chakra per togliere congestioni e ridare energia pulita.

Dopo qualche tempo compresi che si poteva fare di più e andare molto oltre queste regole semplici e mi applicai portando in questa dimensione due princìpi propri della Scienza Occidentale:

Ogni esperienza, per essere consolidata, deve potersi riprodurre alle stesse condizioni.
Tutti coloro che avessero applicato la medesima prassi avrebbero riportato gli stessi risultati
La costante applicazione di questi princìpi ha sviluppato una “conoscenza” in continua crescita – trasmessa nei miei cinque libri fin qui pubblicati – che, applicata al Cleanergy, si traduce in opportunità viva per ognuno che sia messo in condizioni di utilizzarla in concreto. Infine, la TEV e tutti i suoi corsi, tesi a rendere i partecipanti portatori attivi nella ricerca di un proprio equilibrio, di una propria Armonia nei diversi livelli energetici.

Sono qui oggi con in mano la bozza di stampa del mio ultimo libro, che uscirà a breve.
Esso riassume tutto il mio processo di conoscenza nell’ambito delle Energie Sottili.

Lo affido a Voi, che avete saputo fin qui accogliere questa esperienza. La mia vera soddisfazione è sempre stata quella di rendere partecipi gli altri dei frutti che andavo man mano raccogliendo.

Un po’ di amarezza resta nel fondo per non essere riuscito a raggiungere più persone anche nell’ambito scientifico, ma ciò è accaduto in passato a molti altri prima di me; per questo, ringrazio con calore e gratitudine tutti quelli che, come Voi, mi hanno seguito e in Voi confido in una prosecuzione viva di questa disciplina diffusa attraverso il CRESS.

È venuto per me il tempo di entrare in un’altra dimensione, più elevata, dove le regole sono diverse.

In questa dimensione, ognuno nel suo profondo è così speciale e unico, per cui non vale più il discorso dell’esperimento e della replicazione, ma ciò che si è fatto fin qui, in questi ambiti, deve proseguire con ancora più forte impulso ed è per questo che affido lo sviluppo di tale attività a mia moglie Sonia, l’incomparabile compagna di gran tratto di questo cammino. Lei ha l’amore, la competenza e la giusta energia giovane per poter proseguire assieme al mio grande allievo, che ho amato e apprezzato come un figlio: Filippo. Lui ha la giusta preparazione nell’ambito delle Energie Sottili e la capacità imprenditoriale per dare solidità al CRESS e coadiuvare Sonia nel fondamentale sviluppo della TEV.

Cari Amici, ora vi lascio fiducioso con questi compagni, sapendo che sono, oltre che competenti, anche puliti e onesti. È singolare come nell’ambito delle Energie Sottili questo aspetto interagisca in modo così profondo.

Le Energie Sottili sono una presenza di speranza, al di fuori dei lacci delle religioni, in un mondo più pulito. Ne abbiamo tutti così bisogno.

Un abbraccio

RZ


Indice

Presentazione

Un'introduzione da leggere

 1. Siamo eredi di una Scienza Sacra Primordiale
 2. Le straordinarie proprietà dei numeri
 3. Il Primo Raggio: l'informatore dinamico
 4. Il Settimo Raggio : il memorizzatore statico
 5. Il Primo e il Settimo Raggio coniugati
 6. I Raggi Terzo e Quinto : la coppia della salita e della discesa dimensionale dell'Energia
 7. I Raggi Secondo e Sesto : l'entrata e l'uscita dell'Energia
 8. Il Quarto Raggio : l'accordatore attivo
 9. Il Quarto Raggio e la misteriosa Energia Oro
10. L'energia generata dal numero d'oro Phi
11. Gli altri tre numeri d'oro
12. L'Energia d'Oro in azione

Indirizzi e contatti utili


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Roberto Zamperini
Le Leggi Occulte dell'Energia Sottile e i 7 Raggi - Libro
Come sviluppare la capacità di percepire le energie
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Luglio 2013
Formato: Libro - Pag 309 - 17x24


martedì 30 luglio 2013

I Poteri Curativi della Vitamina D

I Poteri Curativi della Vitamina D

Vitamin D Revolution - Come prevenire e curare: osteoporosi, diabete, rachitismo, sclerosi multipla, influenza, cancro, dolore cronico, asma, deterioramento cognitivo senile, fibromialgia... e molto altro

di Soram Khalsa



La vitamina D è una sconosciuta, ma presto nessuno vorrà farne a meno.

La carenza di vitamina D è stata collegata a 17 tipi di cancro, oltre che a malattie cardiache, pressione alta, ictus, malattie autoimmuni, diabete, dolore cronico e osteoporosi.

In questo straordinario libro Soram Khalsa analizza, in tutte le sue sfumature, l’incredibile potere curativo della vitamina D:

da dove proviene
il ruolo che la vitamina ha nel nostro corpo
carenze, disturbi e malattie correlate
esami e test di accertamento per individuare i livelli ottimali
trattamenti di integrazione e dosi
livelli tossici e controindicazioni.
 Le informazioni contenute in questo libro sono essenziali per chi vuole prendere decisioni positive in materia di salute e sopperire alle carenze di vitamina D dovute principalmente allo stile di vita moderno e alla mancanza di esposizione al sole.

"Sta per verificarsi una rivoluzione nella medicina.
È cominciata diversi anni fa in laboratori di ricerca nascosti.
Nell'ultimo periodo, però, la consapevolezza del fenomeno
ha iniziato ad approdare su tutti i giornali,le riviste e i siti web del mondo.
E io vi dico che non passerà molto tempo prima che tutti sulla terra divengano consapevoli
e comprendano la potenza di questa trasformazione e di come potrà cambiare il mondo".

Questa rivoluzione è il risultato di nuove ricerche sulla potenza della vitamina D: consente di migliorare la nostra salute e favorisce la longevità.


Anteprima I Poteri Curativi della Vitamina D di Soram Khalsa

Sta per verificarsi una rivoluzione nella medicina. È cominciata in sordina più di dieci anni fa nei laboratori di ricerca più nascosti. Poi, nei sei mesi che hanno preceduto la realizzazione di questo libro, la consapevolezza del fenomeno ha iniziato ad approdare su tutti i giornali, le riviste e i siti web del mondo. E io vi dico che non passerà molto tempo prima che tutti sulla Terra divengano consapevoli e comprendano la potenza di questa rivoluzione e come potrà cambiare il mondo.

Questa rivoluzione è il risultato di nuove ricerche sulla potenza della vitamina D che ci consente di migliorare la nostra salute e favorisce la longevità. La carenza di vitamina D è stata collegata a diciassette tipi di cancro, oltre che a ma13 lattie cardiache, pressione alta, ictus, malattie autoimmuni, diabete, dolore cronico e osteoporosi. In una prima fase gli studi hanno dimostrato come esistesse una forte correlazione tra la vitamina D e queste malattie. Ora si è arrivati ai cosiddetti studi clinici randomizzati, molto più significativi e che rappresentano lo standard di riferimento per la ricerca medica, anche sulla vitamina D. E già intuisco che tutto ciò trasformerà il modo in cui la medicina viene praticata.

Questa rivoluzione è il risultato di nuove ricerche sulla potenza della vitamina D che ci consente di migliorare la nostra salute e favorisce la longevità. La carenza di vitamina D è stata collegata a diciassette tipi di cancro, oltre che a ma13 lattie cardiache, pressione alta, ictus, malattie autoimmuni, diabete, dolore cronico e osteoporosi. In una prima fase gli studi hanno dimostrato come esistesse una forte correlazione tra la vitamina D e queste malattie. Ora si è arrivati ai cosiddetti studi clinici randomizzati, molto più significativi e che rappresentano lo standard di riferimento per la ricerca medica, anche sulla vitamina D. E già intuisco che tutto ciò trasformerà il modo in cui la medicina viene praticata.

Ho lavorato per oltre trent’anni come medico internista, con un’attenzione particolare alla medicina integrata, e ho potuto osservare diversi orientamenti. Negli anni Settanta del secolo scorso tutti erano ipoglicemici. Negli anni Ottanta c’era la sindrome da fatica cronica, negli anni Novanta tutti avevano la fibromialgia. Tutte queste diagnosi erano reali e anche oggi ho in cura molti pazienti in queste condizioni. Ma, in tutto questo arco di tempo, non ho mai visto diagnosi medica così diffusa 14 e con così pesanti effetti sulla salute della gente come l’attuale epidemica carenza di vitamina D.

Mi sono reso conto per la prima volta cinque anni fa del ruolo fondamentale che ha la vitamina D sulla salute umana. È successo mentre ascoltavo il CD audio realizzato dal mio collega e amico, il dottor Jeffrey Bland; fu lì che appresi l’importanza della vitamina D per il sistema immunitario.

Poco dopo, a un seminario all’Institute for Functional Medicine, mi capitò di ascoltare una lettura del dottor Michael Holick della Boston University. La sua relazione iniziò con un video di forte impatto dove c’era un sole che sorgeva e la musica, regolata ad alto volume, di Così parlò Zarathustra. Sentii i brividi percorrermi la spina dorsale e capii che ero lì per qualcosa di sensazionale. Era diverso da ogni altro intervento cui avessi mai assistito. Il dottor Holick spiegò che il dosaggio raccomandato di routine (RDA) per la vitamina D si basava su ricerche ormai datate in tema di rachitismo e che era necessario aggiornarlo sulla base degli studi più recenti. Spiegò anche la ragione per la quale la quantità di vitamina D nel sangue che gli era stata indicata come normale alla facoltà di medicina – all’incirca 20 nanogrammi per millilitro (ng/ml) – era da ritenersi insufficiente, stando alle ricerche più aggiornate.

Tornai a casa da quel seminario e iniziai a leggere tutto quello che riuscii a trovare sulla vitamina D, riviste mediche e libri. Partecipai ad altri seminari sullo stesso argomento che aumentarono la mia consapevolezza e il mio apprezzamento riguardo la potenza di questa cosiddetta vitamina. Mi sottoposi anche all’analisi del sangue per misurare i miei livelli di questa sostanza e scoprii – io, con la mia pelle chiara e i miei abiti sikh che mi ricoprivano 15 pressoché totalmente – di essere incredibilmente carente di vitamina D.

Iniziai quindi a sottoporre al test anche i miei pazienti. Mi trovavo a Los Angeles (più di recente, mi sono spostato a Beverly Hills), la “terra del sole”, e pensavo che tutti i miei pazienti, che non indossavano gli abiti coprenti che usavo invece io, avessero livelli normali. Wow! Quanto mi sbagliavo! Da quel momento, ho continuato a misurare i livelli di vitamina D su tutte le persone che prendevo in cura, oltre che sui pazienti che già avevo, prescrivendo l’esame di prassi ogni anno. Secondo i dati raccolti in questi anni, posso dire che il 75% di tutti i miei nuovi pazienti aveva livelli insufficienti di vitamina D.

Siccome il sole è la nostra fonte principale di questa vitamina e nel sud della California ce n’è in abbondanza, avevo supposto che la gente avrebbe potuto appunto ottenere tale vitamina grazie al sole. Ma poi mi sono ricordato che molti dei miei pazienti si sottopongono regolarmente a visite dermatologiche e questi specialisti, ormai da anni, continuano a mettere tutti in guardia dai pericoli dell’esposizione al sole e dal rischio di cancro alla pelle. Ci hanno abituato a coprirci prima di uscire all’aperto. Persino alcuni cosmetici per uso femminile oggi hanno una protezione solare. E ho scoperto che molti dei miei pazienti, che avevano bassi livelli di vitamina D, facevano uso di prodotti per proteggersi dal sole.

Mi sono reso conto che dobbiamo creare una nuova relazione con il sole. Valutando prima a quale dei sei tipi di pelle esistenti ciascuno di noi corrisponde, è comunque importante esporsi al sole con regolarità (su questo imparerete molto altro continuando a leggere). Inoltre, ho capito quan16 to sia cruciale sottoporsi all’analisi che misura i livelli ematici di vitamina D. Infatti, chi li ha molto bassi, potrà esporsi intensamente per un breve periodo in modo da riportarli alla normalità, per poi assumere solo dosi di mantenimento.

Sto seguendo proprio questo principio, ormai da cinque anni, e sono stato testimone di risultati miracolosi ottenuti semplicemente normalizzando i livelli di vitamina D. Mi dilungherò su questo più avanti.

Un po’ di tempo fa, mi sono imbattuto nella pubblicità di un apparecchio che effettuava la misurazione tramite un ago che pungeva il dito per estrarre una goccia di sangue; era di un laboratorio con il quale avevo collaborato strettamente per altre analisi. I test potevano essere eseguiti a casa dai pazienti, che poi li inviavano direttamente al laboratorio. Siccome nel mio ambulatorio maneggiamo sangue ogni giorno, non mi ero soffermato più di tanti a pensarci.

Poi un giorno, durante la mia meditazione, mi sovvenne che in effetti un test domestico sarebbe stato perfetto per i milioni di pazienti che non vanno regolarmente dal medico o i cui medici non effettuano normalmente tali test. Realizzai anche che avrei potuto mettere a disposizione della gente questi kit a prezzi ragionevoli. Ma poi mi chiesi: Come faranno i pazienti a sapere cosa fare dei loro risultati?

Ecco che allora è diventato assolutamente indispensabile per me scrivere questo libro. Sapevo che avrei dovuto scriverlo con un linguaggio adatto ai profani, semplice e che andasse dritto al punto, garantendo anche una lettura piacevole e veloce. In un libro, pensai, avrei dovuto spiegare ai miei lettori come correggo nei pazienti i livelli di vitamina D e li riporto a valori ottimali, secondo la loro personale condizione di salute e le loro specifiche neces17 sità. Permettere alle persone di avere accesso a un kit per l’esame, le mette in grado di prendere il controllo della loro salute e accertare la loro situazione riguardo la vitamina D.

Ebbene, da questo libro si possono trarre informazioni sui dosaggi che io raccomando ai miei pazienti per raggiungere valori normali e ottimali. E grazie al kit con il test, si può ripetere l’esame dopo un certo periodo di tempo in modo da tenere una tabella sui progressi compiuti.

Mi si presentò però anche il problema di come ottenere capsule a base di vitamina D di qualità. Uno studio recente comparso in letteratura scientifica, condotto dal dottor Holick, parlava di un paziente che aveva acquistato un integratore di vitamina D in un negozio di alimenti naturali; sull’etichetta non erano riportate informazioni corrette. La quantità di principio attivo presente nelle pillole era all’incirca 100 volte quanto era dichiarato in etichetta!

Poiché la vitamina D in eccesso può rivelarsi tossica, questo paziente aveva sviluppato sintomi dovuti proprio a questa tossicità ed ebbe bisogno del ricovero in ospedale, malgrado si sia poi ripreso. Questa è una delle ragioni per cui è così importante misurare il proprio livello di vitamina D – non solo potete riportarlo a un livello ottimale, ma potete farlo senza rischiare un sovradosaggio.

Voglio comunque chiarire che non è così facile arrivare al sovradosaggio tossico. In questi ultimi anni, diversi miei pazienti hanno assunto dosi più alte di quelle che avevo raccomandato loro e, malgrado avessero livelli riconducibili al range più elevato, nessuno ha mai mostrato sintomi di intossicazione.

Per ovviare al problema della possibile inaffidabilità della vitamina D che si trova nei negozi, ho contattato un’azienda 18 che si occupa di integratori nutrizionali e che rifornisce esclusivamente professionisti. Quest’azienda effettua controlli di qualità estremamente rigorosi, segue le “norme di buona fabbricazione” (regole imposte dalla Fda*) e ha al proprio interno laboratori in cui gli scienziati controllano ogni lotto e confermano la dose con il cosiddetto “certificato di analisi”. Hanno accettato di collaborare con me per mettere a disposizione integratori di vitamina D di elevata qualità, a un prezzo ragionevole e con dosaggio garantito; in questo modo il lettore di questo libro potrà essere certo che il dosaggio del prodotto che si procurerà sarà preciso.

- Dottor Soram Khalsa Beverly Hills, California


Lode ai poteri curativi della Vitamina D - Estratto dal libro di Soram Khalsa

«Lo sapevate che in America la carenza di vitamina D ha dimensioni epidemiche?

Lo sapevate che la mancanza di un adeguato apporto di vitamina D è stato scientificamente correlato a diciassette tipi di cancro, oltre che a molte altre malattie potenzialmente mortali?

Lo sapevate che la vitamina D non è proprio una vitamina (è un ormone)?

Lo scoprirete leggendo questa guida pratica e densa di informazioni che vi permetterà di conoscere questa potente e fantastica vitamina (peraltro economica) in grado di migliorare significativamente la vostra salute.

L’ho sperimentata di persona: il dottor Soram sta cavalcando l’onda della medicina del futuro - concentrandosi sulla prevenzione e combinando il meglio della medicina convenzionale occidentale con gli approcci non convenzionali».

Arianna Huffington
una delle commentatrici più pubblicate negli Stati Uniti

«Bello...Bello...Bello! Il dottor Khalsa è uno dei medici di medicina integrata migliori d'America.

Nel suo libro, impeccabilmente documentato, offre importanti e nuovi suggerimenti che possono aiutare i vostri figli e la vostra famiglia a guadagnare in salute... e a salvarsi anche la vita!».

Dottor Harvey Karp
membro dell’American Academy of Pediatrics,
autore del libro e DVD "Un bambino felice"

«Mi metterei comodo sulla sedia ad ascoltare attentamente tutto quanto il dottor Soram Khalsa ha da dire; è uno dei medici più brillanti, meglio documentati e intuitivi che abbia mai incontrato.

Sempre tre passi avanti a tutti gli altri, Khalsa è un uomo saggio che ci guiderà alla salute totale».

Kathy Freston
autore del best seller citato dal «New York Times» Quantum wellness

«Il libro I poteri curativi della vitamina D è meraviglioso e quanto mai opportuno per rendere la comunità afro-americana consapevole dell’importanza della vitamina D.

Come paziente del dottor Khalsa, ho sperimentato di persona cosa si intende per salute totale e raccomando questo libro a tutti»

Verdine White
co-fondatore del gruppo musicale Earth, Wind & Fire
vincitore del Grammy Award

«Il dottor Khalsa ha esposto una sintesi, semplice da capire, della letteratura esistente sulla vitamina D.

Ha spiegato in modo dettagliato il fatto che stiamo vivendo un’epidemia di carenza di vitamina D, in gran parte dovuta all’utilizzo di indumenti che ci schermano dai raggi del sole e alla mancanza di esposizione al sole stesso. La carenza di vitamina D è associata a osteoporosi e altri problemi medici ed è facile da diagnosticare e correggere; quindi il dottor Khalsa svolge un servizio pubblico diffondendo la consapevolezza del problema.

Ha spiegato nel giusto modo che gli studi, che dimostrano un’associazione tra bassi livelli di vitamina D e malattie, non necessariamente indicano che la malattia è dovuta alla carenza di vitamina D.

Nondimeno, ha fornito la spiegazione logica secondo cui è cosa positiva correggere i bassi livelli di vitamina D, poiché il trattamento, se le dosi non sono massicce, ha effetti collaterali trascurabili. Raccomanda di misurare i livelli ematici di vitamina D per diagnosticare la carenza del nutriente e per monitorare la terapia.

Condivido pienamente la convinzione che il dottor Khalsa mette nel sostenere l’importanza di questo elemento per la salute»

Dottor Glenn D. Braunstein
responsabile del Dipartimento di medicina al Cedars-Sinai Medical Center
a Los Angeles in California

«Questo libro traspone in parole semplici gli studi sulla vitamina D e almeno una ventina di malattie e fornisce pratiche linee guida per pazienti e medici riguardo l’assunzione di quantità ottimali di vitamina D e livelli sierici adeguati di 25-idrossivitamina D.

Per chi è interessato alla medicina preventiva e alla propria salute, la lettura di questo libro sarà un piacere»

Cedric F. Garland
membro dell’American College of Endocrinology
professore aggiunto di Medicina familiare e preventiva,
Università della California, San Diego, Moores Cancer Center
uno dei più pubblicati ricercatori sulla vitamina D


Indice del libro

Prefazione all'edizione italiana
Prefazione: I poteri curativi della vitamina D
Introduzione: Ecco cosa trovate in questo libro
Capitolo 1 - Come si è evoluta la nostra conoscenza della vitamina D
Capitolo 2 - Da dove viene la vitamina D?
Capitolo 3 - Il ruolo della vitamina D nel nostro corpo
Capitolo 4 - Malattie, disturbi e carenza di vitamina D
Capitolo 5 - Come individuare la carenza e ottimizzare i livelli di vitamina D
Postfazione - Un mondo nuovo con la vitamina D
Appendice - Il manifesto per la mobilitazione degli scienziati
Glossario
Bibliografia
Ringraziamenti
Note sull'Autore


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I Poteri Curativi della Vitamina D
Vitamin D Revolution - Come prevenire e curare: osteoporosi, diabete, rachitismo, sclerosi multipla, influenza, cancro, dolore cronico, asma, deterioramento cognitivo senile, fibromialgia... e molto altro
Soram Khalsa
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Luglio 2013
Formato: Libro - Pag 216 - 11x17



lunedì 29 luglio 2013

Milioni di Farfalle: Il Paradiso esiste. Ci sono stato!

Milioni di Farfalle: Il Paradiso esiste. Ci sono stato!

Il racconto di un neurochirurgo americano che ha scioccato il mondo

di Eben Alexander

>> http://goo.gl/inq38U


Eben Alexander è uno scienziato che non ha mai creduto alla vita dopo la morte e che ha vissuto una straordinaria NDE (esperienza pre-morte) che l'ha fatto ricredere. Ecco come racconta la sua visione del Paradiso:

"Mi ritrovai in un mondo completamente nuovo. Il mondo più bello e più strano che avessi mai visto... Luminoso, vibrante, estatico, stupefacente. C'era qualcuno vicino a me: una bella fanciulla dagli zigomi alti e dagli occhi intensi. Eravamo circondati da milioni di farfalle, ampi ventagli svolazzanti che si immergevano nel paesaggio verdeggiante per poi tornare a volteggiare intorno a noi. Non fu un'unica farfalla ad apparire, ma tutte insieme, come un fiume di vita e colori che si muoveva nell'aria."

Queste sono alcune delle parole usate da Alexander Eben, neurochirurgo e professore alla Medical School dell'università di Harvard per descrivere il Paradiso. Il dottor Alexander è uno scienziato che non ha mai creduto alla vita dopo la morte eppure è toccato a lui esserne testimone.

Nel 2008 ha contratto una rara forma di meningite e per sette giorni è entrato in coma profondo che ha azzerato completamente l'attività della sua corteccia cerebrale. In pratica il suo cervello si è completamente spento, eppure una parte di lui era ancora vigile e ha intrapreso uno straordinario viaggio verso il Paradiso. Al suo risveglio il dottor Alexander era un uomo diverso, costretto a rivedere le sue posizioni profondamente razionali sulla vita e sulla morte: esiste una vita oltre la vita, esiste il Paradiso ed è un luogo d'amore e meraviglia.

"Milioni di farfalle" è la testimonianza di questa esperienza.

"Il Paradiso esiste. Ci sono stato." Eben Alexander


Recensioni

Quella di Alexander è un'esperienza che ha modificato profondamente una radicata visione scientifica della coscienza umana.
-la Repubblica

Non si tratta certamente del primo caso di esperienze ai confini della morte, ma di certo turba il fatto che a raccontarla sia un affermato docente di neurochirurgia.
-Corriere della Sera

Mai prima d'ora a provare per poi credere è stato un neurochirurgo. Un paradosso che ha costretto i suoi colleghi a inerpicarsi su su, per definizioni e confutazioni, a demolir ricordi e minimizzare sensazioni.
-il Giornale


Eben Alexander è un affermato neurochirurgo e da quindici anni è anche professore alla Harvard Medical School di Boston.


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Eben Alexander
Milioni di Farfalle
Il racconto di un neurochirurgo americano che ha scioccato il mondo
Editore: Mondadori
Data pubblicazione: Marzo 2013
Formato: Libro - Pag 198 - 14x21,5
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__milioni-di-farfalle-libro.php?pn=1567

venerdì 19 luglio 2013

La Rivoluzione della Forchetta Vegan per una dieta curativa

La Rivoluzione della Forchetta Vegan per una dieta curativa

Una dieta di cibi vegetali può salvarti la vita! Con 125 gustose ricette

di Gene Stone


10 luglio 2013

Ci sono milioni di uomini e donne che non hanno avuto paura di cambiare alimentazione per migliorare la qualità della loro vita.

Hanno deciso di seguire una dieta a base di cibi vegetali naturali e integrali, per rispettare l'ambiente che li circonda, vivere in piena salute, e prevenire malattie quali cardiopatie, diabete, cancro, ecc.

E se bastasse un semplice cambiamento per proteggervi dalle cardiopatie, dal diabete e dal cancro? Da decenni questa domanda appassiona una cerchia ristretta di importanti medici e ricercatori. Ora gli strabilianti risultati dei loro studi sono raccolti in questo straordinario libro: la loro risposta?

Una dieta a base di cibi vegetali e integrali potrebbe salvarti la vita.

È un consiglio che va in direzione diametralmente opposta a quanto vi è stato raccomandato finora in termini di alimentazione, ma gli esperti che hanno contribuito a Forks Over Knives – La Rivoluzione della Forchetta Vegan non hanno paura di creare scalpore.

Sono sempre più numerosi, infatti, gli esperti che sostengono che nient’altro apporta alla salute benefici paragonabili a quelli ottenuti con una dieta a base vegetale:

* nel suo libro "Come Prevenire e Guarire le Malattie Cardiache con l'Alimentazione" il dottor Caldwell Esselstyn ha spiegato come il consumo di carne, latticini e grassi danneggia il rivestimento dei vasi sanguigni, provocando cardiopatie, attacchi cardiaci o ictus

* nel bestseller internazionale "The China Study", il dottor T. Colin Campbell ha rivelato come il cancro e altre malattie subiscano un’impennata laddove il consumo di carne e latticini è la regola, e precipitino invece quando per tradizione si segue una dieta a base vegetale

Leggendo queste pagine scoprirete come tante persone in tutto il mondo stanno cambiando la loro vita.

"Non sarà una pillola, una procedura medica o un intervento chirurgico a produrre una rivoluzione radicale nella salute: un tale cambiamento si verificherà solo quando la popolazione avrà appreso i rudimenti dell'alimentazione".
T. Colin Campbell

“Ho prescritto questo programma a molti dei miei pazienti e per un motivo ben preciso: innumerevoli volte ho visto risultati incredibili”.
Dottor Mehmet Oz

Forks Over Knives – La Rivoluzione della Forchetta Vegan è un manuale di facile consultazione e vi fornisce le informazioni necessarie per adottare e seguire una dieta vegana, tra cui:

* 125 ricette fornite da 25 esponenti di spicco della cucina vegana: dai muffin all'avena e ai mirtilli alla zuppa giallo sole alla patata dolce, dalla polenta all'aglio e al rosmarino al croccante di pere e lamponi. Tutti piatti squisiti, sani e perfetti per ogni pasto, per ogni giorno

* le spiegazioni illuminanti di importanti studiosi, fra cui il dottor Neal Barnard, il dottor John McDougall (autore del libro Guarisci il tuo apparato digerente), Rip Esselstyn e molti altri ancora

* le storie di successo di persone che hanno adottato un'alimentazione vegana, come San'Dera Prude, che non ha più bisogno di assumere farmaci per il diabete, è dimagrita e si sente magnificamente

* gli innumerevoli benefici di una dieta a base di cibi vegetali e integrali per le persone, per gli animali, l'ambiente e anche per il nostro futuro

* un utile prontuario su come mettere a punto una dieta sana, ricca di frutta, verdura, legumi e cereali integrali non trattati, in cui troverete anche i consigli per la fase di passaggio e gli utensili che non devono mancare in cucina.


Scopri perchè un'alimentazione priva di prodotti animali ti può salvare la vita!

Alcune delle domande più frequenti su “La Rivoluzione della Forchetta Vegan”

Perchè dovrei scegliere un'alimentazione vegana?

Per la tua salute.

La carne contiene proteine animali, grassi e colesterolo che possono contribuire a diverse malattie: disturbi del cuore, diversi tipi di cancro, diabete e altre malattie croniche.Inoltre sono stati fatti test per verificare se vi fosse differenza fra la carne di animali nutriti normalmente, e animali nutriti con erba (quindi nel modo più sano possibile) ed è emerso che le differenze nella composizione nutrizionale sono minime.

Il pesce in mare assorbe numerose sostanze inquinanti, che passa all'uomo, tra cui DDT, diossina, PCB, Mercurio, ecc... Non solo, ha un numerose proteine animali, mentre è privo di fibre, sostanze fitochimiche, ed antiossidanti. Viceversa, tutte le sostanze nutritive benefiche presenti nei pesci si trovano anche negli alimenti di origine vegetale: per esempio gli omega3 sono presenti in grandi quantità anche in semi di lino, semi di canapa, semi di chia, noci, soia, e verdure a foglia verde.

Nei prodotti lattiero-caseari sono presenti fertilizzanti, pesticidi, erbicidi, medicine veterinarie e antibiotici, conservanti sintetici e additivi. Inoltre essendo prodotti animali, come la carne contengono proteine animali, grassi e colesterolo, con tutte le conseguenze che ne derivano. Non solo, tutte le sostanze nutritive del latte si trovano in abbondanza nei vegetali, e possono essere assunti con una dieta vegana corretta.

Sarebbe bene evitare anche cereali raffinati : essi possono portare a carenza di nutrienti, sovrappeso e malattie croniche. Invece i cereali integrali forniscono alti quantitativi di fibre e vitamine B. Non solo, danno rapidamente un senso di sazietà, a fronte di un contenuto calorico molto basso. Le società più sane hanno un'alimentazione a base di cereali integrali, legumi, verdure e frutta.

Questo tipo di alimentazione non è carente di proeine?

Le proteine si trovano in tutti gli alimenti vegetali integrali. Gli atleti solitamente richiedono quantitativi maggiori di proteine rispetto alle persone normali, ma consumano anche maggiori quantità di cibo, quindi hanno già un maggior apporto di proteine.

Tuttavia se temi di non assumere abbastanza proteine nella tua alimentazione quotidiana, puoi innalzare il consumo di legumi: essi contengono una percentuale di proteine maggiore rispetto agli altri alimenti.

Bisogna integrare la propria dieta con integratori multivitaminici?

Se l'alimentazione è completa gli integratori multivitaminici sono inutili.

E soprattutto dannosi: acido folico, betacarotene, vitamine A, C, E se assunti in supplemento possono aumentare il rischio di malattie croniche. Per questo si consiglia la semplice integrazione della Vitamina B12.

Infatti questa vitamina è creata da microrganismi presenti nel suolo, che gli animali consumano, assorbendoli e trasmettendoli a coloro che consumano la loro carne. Tuttavia è facile trovare vitamina B12 in fonti non animali: il lievito alimentare e il latte a base di vegetali contengono molta vitamina B12, in alternativa si può prendere un integratore.

Perché sale e olio vanno evitati?

Il sale è un composto di cloruro e sodio, due minerali onnipresenti nella catena alimentare. Ciò significa che è troppo facile assumerne grandi quantità, senza nemmeno accorgersene. Attualmente l'italiano medio consuma 10 gr al giorno di sale, quando gliene basterebbe meno della metà. Inoltre grandi quantità di sale causano ipertensione, aumentano il rischio di cancro.

Invece l'olio contiene grandi quantità di grassi, è ricco di calorie e povero di nutrienti. Non solo, un cucchiaio di olio contiene 120 calorie. Minimizzare o eliminare la presenza di oli nella tua dieta significa ridurre calorie e grassi superflui nella tua dieta: infatti i grassi possono essere assunti anche mediante avocado, olive, frutta secca e altri alimenti che forniscono grassi, ma anche fibre, fitonutrienti, antiossidanti, vitamine e minerali.

Julieanna Hever è dietista e consulente per "Forks Over Knives", il film da cui è stato tratto il libro "La rivoluzione della Forchetta Vegana".


Indice del libro:

Prefazione di T. Colin Campbell, Ph.D. e Caldwell B. Esselstyn Jr., M..D

Prima parte - Il mondo a base vegetale di "La rivoluzione della forchetta vegan"

Fa bene alla salute
Fa bene agli animali
Fa bene all’ambiente
Seconda parte - La dieta "La rivoluzione della forchetta vegan"

Come leggere le etichette nutrizionali
La guida agli alimenti a base vegetale
Consigli per la fase di passaggio
Terza parte - Le ricette di "La rivoluzione della forchetta vegan"

Colazione
Frullati e sostituti del latte a base vegetale
Stuzzichini
Minestre
Insalate e condimenti
Salse e idee per uno spuntino veloce
Piatti principali
Contorni
Dessert
Appendice

Per saperne di più
I libri
Due parole sugli Autori delle ricette
Autorizzazioni e ringraziamenti
Ringraziamenti
Indice analitico


Acquista subito il libro:

Autore: Gene Stone
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Giugno 2013
Formato: Libro - Pag 238 - 19x19 cm



giovedì 18 luglio 2013

Come Guarire dalla Presbiopia

Come Guarire dalla Presbiopia

Liberati dagli occhiali e dagli interventi chirurgici

Scopri il Metodo Bates ed altri approcci naturali

di Giorgio Ferrario



La presbiopia è una malattia comune a molti over-40: si tratta della difficoltà di vedere e leggere da vicino.

Essa deriva da un irrigidimento naturale dell'occhio, dovuto a una serie di ragioni diverse. Comprendere tali ragioni, significa soprattutto acquisire gli strumenti essenziali per iniziare a contrastarla efficacemente.

Il direttore della Scuola Italiana Bates, Giorgio Ferrario, affronta la presbiopia in modo chiaro e intuitivo, attraverso semplici spiegazioni, ma soprattutto grazie alla ginnastica oculare: una serie di esercizi e proposte concrete ispirate al corso "Leggere a tutte le età" (distribuito dalla Scuola Bates) e strutturate sulla base di un'esperienza pluriennale che nel tempo ha portato la maggior parte delle persone che le utilizzano a ridurre, se non addirittura eliminare, l'uso dei classici occhiali per la lettura e a riprendere a leggere senza sforzo.

Consigliato non solo a chi soffre di presbiopia,
ma a chiunque desideri sperimentare una rivoluzionaria tecnica di consapevolezza.


Il metodo Bates per i non più giovanissimi

Il metodo Bates per i non più giovanissimi - Migliora la tua Vista con la Ginnastica per gli Occhi
Quando parliamo di metodo Bates, ci riferiamo solo a un insieme di pratiche, semplici e naturali, il cui utilizzo ha lo scopo di stimolare l’intero sistema visivo nella direzione di una visione senza sforzo. Eliminare lo sforzo di vedere è quindi l’obiettivo del metodo Bates; le pratiche insegnate con il metodo sono lo strumento naturale utilizzato allo scopo.

Il nostro cervello funziona in conformità a una serie di circuiti costituiti dall’insieme dei percorsi neuronali, formati dai collegamenti sinaptici fra i neuroni che lo costituiscono. Questi collegamenti fra sinapsi neuronali si sono creati, nel tempo, su una base genetica e in funzione delle diverse esperienze, fisiche ed emozionali, vissute dalla persona.
Si tratta comunque sempre di collegamenti fisici, materiali, che si realizzano fra le cellule del nostro cervello: i neuroni.

Potete capire che una struttura fisica è sicuramente più difficile da modificare rispetto a un’idea mentale.

Se soffrite di un disturbo visivo di qualunque natura, il vostro cervello avrà registrato l’informazione e anche costituito circuiti idonei per consentire la sua persistenza nel tempo… perché in questo modo tutto procederà senza fatica.
Il problema è, però, che i modelli di funzionamento proposti in relazione alla funzione visiva saranno quelli del circuito che contiene difficoltà visive, e voi continuerete a non vedere bene, o manterrete la patologia visiva che vi affligge.

Questa è una delle ragioni, forse la principale, per cui all’inizio del percorso è importante farsi seguire da un educatore Bates. Se faceste tutto da soli, il rischio sarebbe di procedere attraverso il meccanismo che vi impedirà di migliorare la condizione.

Quando si pratica correttamente il metodo Bates, si deve in un certo senso uscire dalla logica del ragionamento cerebrale. Si eseguono le diverse pratiche che in qualche modo “distraggono”, passatemi il termine, il cervello quel tanto che basta da consentirvi un cambiamento della funzione.

Questo è evidente nelle persone che durante le pratiche proposte, o comunque in relazione a esse, avvertono momenti di visione nitida senza occhiali. Hanno questi clear flash solo nei momenti in cui non stanno pensando di averli o a come averli.
“Se pensano”, come accade spesso soprattutto all’inizio del percorso, lo fanno attraverso i loro circuiti cerebrali, le idee, e le convinzioni che ne derivano sono sempre le stesse: «Non ci vedo, vedo distorto, è tutto annebbiato, potrò solo peggiorare ecc.».
Gli stessi circuiti, appunto, che hanno funzionato e si sono consolidati nella vista della persona, e ancora lo stanno facendo.

Il bello di tutto ciò? Sì, fortunatamente esiste anche un altro lato della stessa medaglia.

Se state leggendo questo libro siete ancora vivi, quindi avete ancora la possibilità di fare qualcosa per modificare la situazione che vi affligge.

Non sarà facile, non sarà immediato, non sarà una passeggiata in nessun senso, ma con una pratica costante e regolare avete ancora la possibilità d’intervenire sul problema e modificarlo nella sua stessa struttura.

Il metodo Bates è una delle chiavi di accesso a questa possibilità; lo potrete verificare tangibilmente, praticandolo come descritto nei prossimi capitoli.


Giorgio Ferrario, direttore della Scuola Bates E.d.V. per insegnanti metodo Bates - Insegnante metodo Bates riconosciuto dall'A.I.E.V. (Associazione Italiana per l'Educazione Visiva) e membro della Commissione Tecnica della stessa - Laureato in Scienze Motorie - Docente Scuola Olistica Nazionale CONACREIS - Assistente metodo Fiorella Rustici®.

Ha iniziato la pratica e l'insegnamento del metodo Bates nel 1985 ed attualmente insegna tale metodica attraverso seminari esperienziali itineranti sul territorio nazionale denominati Sight-Playing® e Sight Workshop® e tramite incontri individuali presso il suo studio di Milano. Dirige gruppi di lavoro sul metodo Bates e su altre tecniche olistiche e naturali finalizzate al miglioramento visivo ed all'aumento di consapevolezza, tiene conferenze e dibattiti sul tema della visione e del metodo Bates, ha scritto diversi articoli sullo stesso argomento.


Giorgio Ferrario
Come Guarire dalla Presbiopia - DVD >> http://goo.gl/tUaO2
Liberati dagli occhiali e dagli interventi chirurgici - Scopri il Metodo Bates ed altri approcci naturali
Distribuito da: Macrovideo
Data pubblicazione: Giugno 2013
Durata: 65 min
Tipo: DVD + libro
Formato Video: Pal 16:9



mercoledì 17 luglio 2013

Bere acqua alcalina, garanzia di salute

Bere acqua alcalina, garanzia di salute

Che cos’è l’acqua alcalina e perché è così importante per il nostro benessere psicofisico? Ce lo spiegano Robert O. Young e Shelley Redford Young in un passo tratto dal loro libro Il Miracolo del pH alcalino...

di Robert O. Young, Shelley Redford Young - 16/07/2013



Bere acqua alcalina, garanzia di salute

La cosa più importante che potete fare per stare sani è bere della buona acqua ed in abbondanza. L’acqua è di estrema importanza per diventare e rimanere sani. Ma la qualità dell’acqua (da rubinetto e imbottigliata) è già orrenda e sta velocemente peggiorando.
L’acqua cattiva può, effettivamente, rendervi malati e stanchi. Bere acqua alcalina, ricca di elettroni, è tanto importante quanto mangiare cibi alcalini ricchi di elettroni.
Come il pianeta sul quale viviamo, i nostri corpi sono costituiti per il 70% di acqua ossia ne contengono da 38 a 49 litri. Tutti gli organismi viventi sono prevalentemente composti da acqua: i vostri muscoli e il cuore sono acqua per il 75%, il vostro cervello ed i reni per l’83%, i vostri polmoni per l’86%, il vostro sangue per il 94% e i vostri occhi per il 95%. È necessario che manteniate ogni cellula del vostro corpo adeguatamente idratata, se volete godere al massimo di una perfetta salute.
Voi siete letteralmente ciò che bevete. Se bevete acqua acida, sarete acidi. Se bevete acqua alcalina, sarete alcalini. Un’appropriata idratazione conserva tutte le vostre cellule sane ed il pH in equilibrio, in maniera che il vostro corpo possa essere sano. Se le cellule non ricevono i minerali tampone necessari da ciò che fornite loro, andranno ad estrarre i minerali alcalini dalle ossa, dai muscoli e da altre parti del corpo, lasciando indifese queste aree. Per una salute ottimale vi occorre dell’acqua pura, alcalina, carica di elettroni e con una struttura molecolare ideale.

L’acqua pura

Le cellule del corpo sono sane tanto quanto i fluidi in cui sono immerse. Se utilizzate acqua inquinata, immaginate la devastazione che si produrrà nei vostri corpi. A pensarci bene, non avete da immaginare, perché è probabile che voi la stiate sperimentando proprio adesso. Quasi tutta l’acqua facilmente reperibile è acida ed acidificherà i vostri corpi. Se l’acqua che bevete è acida, non può fungere da tampone né può aiutarvi ad espellere l’acido dal vostro organismo. L’acqua alcalina, invece, neutralizza i rifiuti acidi accumulati per effetto dell’alimentazione e del metabolismo e, se consumata giornalmente in associazione con una buona dieta, rimuove delicatamente gli acidi dal corpo.
Sfortunatamente, l’acqua che vi serve non fuoriesce dal vostro rubinetto. E non è nemmeno quella imbottigliata, non importa quanto sia cara o quanto naturale sia dichiarata nell’etichetta. Anche quando appare limpida ed ha un buon sapore (e diciamo la verità: il gusto non è sempre così eccezionale, specialmente per quella del rubinetto), probabilmente non dovreste berla. Anche se la filtrate (con i noti ma non sufficientemente efficienti sistemi Brita o simili), non è salubre. Praticamente, è ragionevole presumere che tutte le acque immediatamente disponibili, inclusa la maggior parte di quelle imbottigliate, quelle trattate con l’osmosi inversa e quelle distillate, contengano degli agenti contaminanti.
Dobbiamo guardare in faccia la realtà: dobbiamo responsabilizzarci per assumere acqua salubre. Si può dire che quasi nulla lì fuori è buono per noi così com’è. Un tempo l’acqua dei ghiacciai, o delle sorgenti, o piovana, o di torrenti d’alta montagna deve essere stata, fondamentalmente, perfetta. Ma l’inquinamento atmosferico, le piogge acide, la contaminazione delle falde acquifere e gli oceani avvelenati dalle discariche hanno cambiato tutto. Ed abbiamo preso coscienza che noi non possiamo contare sugli standard produttivi agroalimentari attuali per disporre di un prodotto finale che sia all’altezza dei nostri standard.
Per fortuna, esistono dei metodi per purificare l’acqua che ognuno può eseguire a casa.

L’acqua alcalina

Oltre a dover essere priva di agenti inquinanti, la vostra acqua occorre che sia alcalina cioè con un pH superiore a 7. Qualunque valore alcalino sarà migliore di qualunque acqua acida ma, come pH ideale, io raccomando acqua che abbia almeno pH 9,5 (e, per coloro che sono afflitti da gravi condizioni di salute, un pH da 11,5 a 12,5). Gran parte delle acque di rubinetto ed imbottigliate, tuttavia, non arrivano nemmeno al pH neutro 7. Gli agenti contaminanti di cui abbiamo già discusso prima, tra gli altri problemi, rendono l’acqua che li contiene acida.
Se bevete acqua acida, il vostro organismo è costretto a prelevare dalle riserve corporee sostanze alcaline per neutralizzarla, cosicché, tali riserve non saranno più disponibili per qualunque altra azione alcalinizzante; e ciò costituisce un problema quando la sostanza prelevata è il calcio che è preposto al rafforzamento delle ossa. Invece, quando bevete acqua alcalina, questa sarà utile al vostro organismo per espellere gli acidi dai vostri tessuti. Inoltre, i microrganismi nocivi non possono sopravvivere in un ambiente inondato da acqua alcalina. E ancora, l’acqua alcalina può contenere i minerali alcalini che servono al vostro corpo inclusi calcio, magnesio e potassio. Si tratta, di fatto, del sistema di rifornimento ideale per questi minerali: sciolti in acqua, sono nella migliore condizione per essere assimilati dal vostro corpo.

L’acqua carica di elettroni

Per una perfetta salute, la vostra acqua deve essere energizzata, ossia satura di elettroni. L’acqua con questa caratteristica è altamente carica e piena di potenziale energetico; ed è anche alcalina. In effetti, l’acqua è alcalina grazie alla carica negativa di tutti i suoi elettroni, mentre gli acidi sono sovraccarichi di protoni dalla carica positiva. È l’attrazione esercitata dagli elettroni sui protoni che permette alle sostanze alcaline di tamponare, ossia neutralizzare le sostanze acide.
In chimica, l’aggiunta di un elettrone viene chiamata riduzione mentre la sottrazione di un elettrone viene denominata ossidazione. Il valore noto come “potenziale di ossidoriduzione” o ORP (oxidative reduction potential, chiamato anche “potenziale REDOX”; N.d.T.) vi permette di quantificare l’attività degli elettroni o il potenziale elettrochimico dell’acqua (o di qualunque altra cosa) contandone gli elettroni. La riduzione accumula energia in una sostanza. Un ORP negativo, espresso in millivolt (mV), vi indica che l’acqua è alcalinizzante.
L’acqua con un ORP negativo fornisce una riserva certa di elettroni liberi utili per bloccare l’ossidazione dei tessuti del corpo da parte dei radicali liberi dell’ossigeno. In altre parole è un antiossidante; ed un antiossidante ancora più potente di qualunque cibo o integratore, grazie all’eccezionale quantità di elettroni che contiene, tutti pronti ad essere ceduti. Agisce velocemente ed è capace di raggiungere tutti i tessuti del corpo in un tempo molto breve. Gli effetti del bere acqua ridotta sono immediati.
Dovreste procurarvi dell’acqua con un ORP almeno di -250 mV e fino a più di -1.250 mV. Ma la maggior parte dell’acqua di rubinetto registra valori intorno a +400 mV e fino a +1.250 mV ed è satura di protoni; agisce acquisendo elettroni ed ossidando le altre molecole. Quest’acqua non ha energia; di fatto, semmai, sottrarrà energia al vostro corpo. Ora il vostro compito è quello di trovare l’acqua salubre.

Apparecchi per ionizzare l’acqua

Il miglior modo per ottenere la migliore acqua è tramite un apparecchio di ionizzazione dell’acqua, processo chiamato alcune volte anche elettrolisi. La ionizzazione o l’elettrolisi inverte la carica della comune acqua da positiva in negativa, rompendo i legami dei cluster (in genere rimpicciolendo questi gruppi a 4 - 6 molecole). Ciò non solo innalza l’ORP (creando acqua caricata elettrochimicamente) ma, anche, il pH dell’acqua (rendendola più alcalina).
Una buona attrezzatura per produrre acqua salubre a casa vostra in questa maniera ha un costo che si aggira tra i 1.400 ed i 2.200 euro. Ma il costo di utilizzo, inclusa l’elettricità, è generalmente basso: circa 1 centesimo per litro di acqua ionizzata.

L’osmosi inversa

Un’altra tecnologia proficua è il sistema ad osmosi inversa. Si tratta di un processo di ultrafiltrazione che purifica l’acqua dalle sostanze chimiche tossiche e dall’eccesso di minerali. Queste unità non alcalinizzano e non energizzano l’acqua. Ma probabilmente sono economicamente più accessibili e più facilmente reperibili degli ionizzatori. Se usate un sistema ad osmosi inversa, raccomando di aggiungere le gocce di pH alcalino concentrato (vedi quanto segue) all’acqua filtrata le quali ne alzeranno il potenziale elettrochimico abbassandone la concentrazione di protoni o idrogeno.

Le gocce di pH alcalino concentrato

Se non vi potete permettere un apparecchio per produrre la giusta strutturazione molecolare e correggere il livello di ORP nella vostra acqua filtrata o attualmente non avete accesso a tale tecnologia, non consentite che ciò vi impedisca di fare quanto a voi sia possibile per ottimizzare la vostra acqua. Filtrate l’acqua con filtri di elevata qualità ed usate le gocce di pH alcalino concentrato per portare il pH dell’acqua a 9 o 10.
Qualsiasi acqua voi utilizzate, è possibile renderla più alcalina con l’aggiunta delle gocce di pH alcalino concentrato quali quelle al bicarbonato di sodio/potassio (NaHCO3 o KHCO3) o contenente diossido di cloro (ClO2). [Ottimo anche il concentrato alcalino AlkaWater e pHBalance a base di idrossido di potassio contenente tutti gli oligoelementi, preparato in Italia; N.d.C.]. Quando usate una soluzione al 5% di clorito di sodio (NaClO2), raccomando 15 gocce per ogni litro di acqua; con una soluzione all’8% di bicarbonato di sodio/potassio, raccomando 5 gocce per litro. Procuratevi il clorito di sodio (NaClO2) presso il negozio di cibo biologico oppure il normale bicarbonato di sodio e/o potassio, anche in forma liquida, presso in un negozio di cibo biologico o dal droghiere [in Italia non sono ancora disponibili in questi negozi, però il clorito di sodio è acquistabile presso www.vitalchimia.org; N.d.C.].
Le gocce di pH alcalino concentrato aiutano a ridurre le dimensioni dei cluster dell’acqua ed incrementano l’attività degli elettroni. Queste sostanze reagiscono con l’acqua e rilasciano ossigeno in essa, aumentandone il potenziale energetico. Quando vengono aggiunte all’acqua purificata e, quindi, immesse nel vostro flusso sanguigno, le gocce di pH alcalino concentrato agiscono come un catalizzatore di ossigeno alcalinizzando, neutralizzando, ossigenando ed equilibrando il pH del corpo. Potete bere acqua alcalina prima, durante e dopo i pasti per aiutare lo stomaco ad alcalinizzare il cibo ingerito.

Questo articolo è tratto dalla rivista
Scienza e Conoscenza - N. 37 >> http://goo.gl/ia6Ue

Alkawater - Concentrato Alcalino 60 ml >> http://goo.gl/3SOMd



martedì 16 luglio 2013

The Bond: intervista a Lynne Mc Taggart

The Bond: intervista a Lynne Mc Taggart

La competizione e il suo modello, che ha avariato ogni settore fino alle relazioni più intime, è semplicemente una grande bufala. Noi siamo energia di connessione!

di Elsa Masetti - 15/07/2013


The Bond: intervista a Lynne Mc Taggart

Scrive Lynne McTaggart – giornalista scientifica, ricercatrice e autrice – nel suo blog: “La nostra generazione ha largamente abolito il senso religioso e comunitario sostituendolo con X Factor e internet; c’è poco da meravigliarsi se i nostri figli sperimentano il vuoto morale e un certo sradicamento”. Il suo ultimo libro prende piede da un evento accaduto a una delle figlie, sostituita all’ultimo momento, per la sua parte in uno spettacolo teatrale, da un’altra ragazza che ha barato sul suo curriculum. Quando l’autrice interroga la madre sull’accaduto, riceve una semplice risposta: «È così che vanno le cose!». La domanda che si pone Lynne allora è: «È così, ma deve continuare a esserlo?».
Questo tipo di mentalità, dimostra l’autrice, è poco più che medievale e si basa su una visione del mondo di cui la scienza è la prima responsabile. Le scienze di frontiera, tuttavia, sono ora in grado di sostenere l’evidenza di una storia diversa da quella darwiniana del migliore e del più adatto. Questa nuova storia ci vede connessi, supportarci gli uni con gli altri, equanimi e leali.

Nel tuo ultimo libro, The Bond (Macro Edizioni, 2011) sostieni che il punto non è nella cosa (nella particella, nel singolo, nell’individuo), ma nel legame – it is not in the thing but in the bond. Questa visione non è facile e immediata da cogliere. Che cosa intendi?

Il mondo così come visto dalla scienza accademica è costituito da cose separate e autonome che operano con leggi fisse nel tempo e nello spazio. Certo, questa visione è stata poi amplificata dal lavoro di Charles Darwin, che ha spiegato che la vita si manifesta attraverso la lotta. Così egli ha creato essenzialmente un modello di scarsità, della sopravvivenza del migliore. Fu ispirato, del resto, da un periodo di esplosione della popolazione e di mancanza di risorse. È così che abbiamo acquisito una mente impostata sull’individuo, sull’individualismo e sull’individualità delle cose. Oggi le scienze di frontiera, in ogni area, dalla fisica alla biologia, dalla fisiologia all’antropologia, hanno scoperto che tra le particelle subatomiche, tra il nostro corpo e l’ambiente, tra ogni cosa e persona con cui veniamo in contatto, anche le nostre creazioni sociali, c’è un legame (bond). E per legame intendo una connessione così profonda che non si può dire dove termina una cosa e ne inizia un’altra.

Quindi, affermi, che non possiamo essere senza quel legame?

Noi siamo quel legame, in nessun senso del termine siamo individui. Noi siamo una relazione. Ora ti spiego usando l'esempio delle particelle subatomiche. la scienza continua a guardare a piccole, piccolissime particelle di universo, perché pensa che può spiegarlo scoprendo l’infinitamente piccolo. Prima hanno trovato gli atomi, poi le particelle subatomiche, poi i quarks… i muoni e tutti questi nomi buffi, per realizzare alla fine che non si tratta di una particella, per quanto subatomica, poiché non è affatto una cosa. Esse non sono particelle ma energie vibranti che sono scambiate avanti e indietro e viceversa, come in una partita di tennis. Quello che gli scienziati hanno concluso, quindi, è che non si tratta di cose ma di relazioni. Guardando il nostro corpo, tendiamo a vederlo come autonomo e completamente autoformato dal suo DNA. Tuttavia gli scienziati hanno ora scoperto che i geni sono come tasti del pianoforte e se vengono suonati o meno, dipende da svariate influenze fuori dal nostro corpo, dall’ambiente, dall’aria che respiriamo, dal cibo che mangiamo, dagli amici che frequentiamo. Le influenze esterne influenzano gli atomi dei geni, che a loro volta determinano se quel particolare tasto del DNA sarà schiacciato o meno. Quello che voglio dire è che non ci formiamo dall’interno verso l’esterno, ma viceversa.

Il legame con il nostro ambiente personale, quindi, crea le persone che siamo. Siamo creati da quel legame con l’ambiente. Sono quelle relazioni che accendono e spengono i nostri geni. Fisicamente saresti una persona diversa senza quelle specifiche relazioni. E non sto parlando del colore dei capelli e degli occhi.
Gli esperimenti di epigenetica confermano pienamente l’attivazione dei geni da parte d’influenze ambientali, come il cibo che mangiamo per esempio. Riporto estesamente alcuni di questi studi nel mio libro.

In che modo la tua visione si avvicina e si differenzia da quella di Bruce Lipton?

Il suo lavoro è totalmente focalizzato sull’epigenetica. La mia ricerca si apre a molti altri aspetti. Indago soprattutto – con il sostegno della scienza di frontiera – su ciò che noi pensiamo sia l’individualità, sulla storia che è stata creata intorno al fenomeno chiamato individuo.

Un aspetto per me molto toccante della tua ricerca è quello relativo all’appartenenza, al bisogno di appartenere. Vuoi dire qualcosa a proposito?

Ci hanno detto che siamo nati per essere egoisti e che abbiamo necessità di essere degli individui separati. Il mio argomento nel libro è: no. Ogni aspetto del nostro comportamento sociale mostra che siamo cablati (hard wired) per condividere, prenderci cura e essere equanimi, cablati per connettere. Il nostro bisogno sopra ogni cosa è appartenere e siamo molto deboli se questo senso di appartenenza viene a mancare. A questo proposito possiamo guardare alla scoperta di uno dei tuoi compaesani: Giacomo Rizzolatti, il neuroscenziato che, lavorando con le scimmie, ha scoperto i neuroni specchio ovvero la condivisione dei circuiti neuronali. Ora, partendo da questa sorprendente scoperta, valida anche per l’uomo, vediamo che gli stessi neuroni attivati dall'esecutore durante l'azione o l’insorgere di una emozione, vengono attivati anche nell'osservatore delle stesse. La credenza che i nostri pensieri, quindi, siano completamente individuali cade: i pensieri sono nostri quanto di quelli che ci circondano. Per comprendere le persone che ci circondano dobbiamo stimolarle mentalmente e in un certo senso fonderci con esse.

Guardiamo per esempio il comportamento del sole – e ci coccorrono qui svariate verifiche scientifiche. Si chiama “cronoastrobiologia” l’effetto del sole sulle cose viventi. Se prima si era scoperto che l’attività solare influenza soprattutto alcune parti del corpo umano – una di queste è il cervello – ora hanno verificato che influenza l’intero comportamento. Molte evidenze dimostrano che siamo influenzati dalle attività geomagnetiche. Esse aumentano o diminuiscono certi atteggiamenti e certi stati mentali. Di fronte a tali dimostrazioni, quindi, come possiamo continuare a pensare in termini d’individualità e non appartenenza? Siamo piuttosto un superorganismo intergalattico. Siamo totalmente interdipendendi e interconnessi. Questo dimostra di nuovo che la natura ci ha progettati non per competere, ma per connettere. Tuttavia, la storia che finora ci hanno raccontato, ha reso la competizione scontata, ovunque nel mondo. La competizione è il motore delle relazioni. Il modello imperante dice che se vuoi vincere, qualcuno deve perdere. Nel mio libro dico che dobbiamo cambiare questa credenza, in questo modo il mondo non può più andare avanti. Penso che siamo alla fine del periodo in cui tale credenza può sopravvivere. Ora, molto di ciò che ha funzionato, si dimostra disfunzionale e sta saltando in aria.

Tuttavia abbiamo dovuto attraversare questo malinteso storico-scientifico, se così vogliamo chiamarlo… Avremmo potuto evitarlo?

Non tutte le società conoscono la competizione allo stesso modo. Non tutte le culture sono competitive. Alcuni gruppi tradizionali, e anche i nostri antenati, hanno dimostrato che all’interno del gruppo poteva esserci una larga cooperazione. Ma se guardi a cosa ci è successo negli ultimi 300 anni vedi bene che c’è stato un movimento per rafforzare e definire una mentalità avversativa e competitiva tra singoli. C’è stata la rivoluzione scientifica che ci ha definito quali individui. Ricorda che all’inizio abbiamo dovuto creare la struttura, la storia che ci portasse a credere che siamo singoli, individualmente separati e la più grande influenza sull’uomo contemporaneo probabilmente è da attribuire proprio alla scienza. Il concetto di singolo, d’individuo è nato nel 1700 e Darwin con L’origine della specie ha completato l’opera. Da allora è anche nato il concetto del migliore, del numero uno. E questo ha giustificato molte delle strutture culturali, sociali, economiche dominanti che oggi conosciamo. Nel sistema finanziario, per esempio, i pochi non hanno pensato ai molti, ma un gruppetto di persone selezionate ha creato strumenti finanziari instabili che hanno portato il sistema vicino alla distruzione.

In molti dei cammini spirituali, e a misura dell’evoluzione attraverso i diversi livelli di coscienza, appare la necessità di cristallizzarsi prima nella nostra natura individuale per poi eventualmente dissolversi di nuovo in un campo più grande, più vasto. È questo il processo che anche la scienza sta attraversando?

Credo di comprendere quello che vuoi dire. Non sto argomentando contro persone che vanno attraverso una scoperta individuale e spirituale della loro natura. Di fatto, nel libro parlo molto di come ognuno di noi abbia bisogno di imparare a vivere in modo più olistico e di cambiare la modalità d’entrare in relazione. Quello che intendo è: siccome ci autodefiniamo così tanto, costantemente focalizzati sul me, crediamo che la competizione sia necessaria per guidare il mondo e l’abbiamo esportata in ogni area della nostra vita. Abbiamo modelli altamente competitivi nell’educazione, la concorrenza è il motore centrale negli affari, nell’economia e spesso tale motore è presente anche nelle semplici relazioni, le quali diventano avversative in quanto basate sul modello del "se io voglio vincere tu devi perdere". Se vinco deve essere a tue spese. Ora, l’altro aspetto di questa mentalità è: uffa, chi se ne importa, mi prendo cura di me e solo di me… Questa attitudine è molto pervasiva, per questo nel mio libro insisto sul fatto che questo schema mentale vada cambiato, perché ci sta uccidendo: toccheremo il fondo di quel tipo di vecchia mente visto che ci sta spegnendo come l’acqua il fuoco, spingendoci in una direzione contro natura. La natura ci connette spontaneamente l’uno all’altro. Siccome lo ignoriamo e abbiamo creato credenze sociali che ci vogliono l’uno contro l’altro ora siamo nei guai, siamo deboli.

Comprenderlo significa anche cominciare a soffrire di meno?

Certo, esattamente. Ho scritto questo libro per offrire alla gente una storia diversa e dire che viviamo secondo una teoria sbagliata e questa è la nuova, che, di fatto, è antica, ma trova ora supporto in molta della nuova scienza. È recuperare terreno su quello che molti maestri spirituali hanno detto in migliaia di anni. Con questa nuova storia riconosciamo che quando condividiamo la nostra cura ed equanimità, “cresciamo” e quando non lo facciamo, quando entriamo in competizione, siamo deboli. Prima è necessario mostrare una nuova storia, poi arrivano i “nutrienti” per recuperare la connessione. E questo ci spinge a imparare a vivere in modo molto più olistico. Nel pensare esclusivamente a ottenere per me e nel guardare alle singole cose, ci viene a mancare la chiave sottile e la connessione tra le cose. E non tutte le culture – come dico nel libro – la vedono in questo modo. Qui, in Occidente, siamo abituati a focalizzarci sulla cosa, sull’oggetto centrale e questo è il modo con cui vediamo le relazioni. Ci è stato insegnato costantemente a guardare a noi stessi come singoli, a metterci al primo posto. Dobbiamo imparare che esistono molte versioni della realtà. Ci è stato insegnato che la nostra via è l’unica e che nessun’altra conta. La nostra visione deve essere la verità. Porto un esempio. Conosco una persona che lavora come mediatore di pace e usa viaggiare in regioni dove ci sono forti conflitti sociali. Si trovava in terra palestinese, nei territori occupati.

Stava lavorando con un’organizzazione che includeva entrambi: israeliani e palestinesi. A un certo punto ha sollevato una domanda: «Com’è possibile che lavoriamo così bene insieme?». E gli altri hanno risposto: «Perché abbiamo imparato a vivere con il paradosso». E lui ha aggiunto: «Che significa?». «Bene, ti faremo un esempio: i palestinesi scriveranno il paragrafo del conflitto narrando della lotta, dei morti, della fatica per creare i loro rifugi, dei disagi e dell’orrore di rimanere senza tetto… Gli Israeliani scriveranno lo stesso paragrafo raccontando della mortificazione, dell’estorsione della loro indipendenza, che di fatto gli era stata affidata alla fine dell’ultima guerra, e di quanto terribile sia non poter vivere in pace nella loro unica terra…». E la “tragedia” è che entrambe le storie sono vere.
C’è sempre almeno un’altra versione della realtà e anche questo significa imparare a essere olistici. Questa è la prima cosa. La seconda è come cambiare il modo di entrare in relazione, gli uni con gli altri, cessando di utilizzare l’altro per giochi personali e focalizzandoci davvero sulla relazione – letteralmente lo spazio tra di noi – in modo da conquistare un diverso tipo di prospettiva e fare il necessario per andare incontro all’altra persona.

In che modo l’idea scientifica d’indeterminazione – il fatto che non puoi mai conoscere pienamente tutto su una particella subatomica – s’interfaccia con lo sforzo enorme, in risorse umane e denaro, intrapreso da chi persegue il modello standard, per cercare proprio quel tutto?

Arrivo a una risposta in modo indiretto, poiché mi rendo conto che è necessaria una parentesi sui luoghi comuni della scienza. Pensiamo alla scienza come a un qualcosa di assolutamente vero: di fatto ogni nuova scoperta rende quella a monte dubitabile e talvolta obsoleta. Così, la fisica quantistica è una delle spiegazioni accettabili. Tuttavia, sebbene i fisici quantistici diano per buono il concetto d’indeterminazione, non puoi sapere niente su una particella quantistica finché non procedi a una sorta di misurazione e, solo a quel punto, diventa qualcosa di reale, non solo un potenziale. Così, il mondo scientifico intorno alla fisica quantistica, in questo momento, crede che la particella sia, in concreto, inconoscibile perché non è ancora in atto, è soltanto in potenza. E magari, in futuro, scopriremo che è sbagliato e qualcosa d’altro prende il suo posto e avremo a quel punto una comprensione migliore. Tuttavia questo è ciò che sappiamo ora. Anche il modello standard è solo una cruda approssimazione di ciò che c’è. Prendi per esespio la materia oscura. Gli scienziati dicono che non sappiamo praticamente niente del 95% dell’universo o qualcosa di simile. Ora, questo è straordinario… siamo appena agli inizi.

Quindi è oscura, poiché è davvero oscura, nel senso che non sappiamo niente a proposito?

Esattamente – (ridendo).

Scrivi nel tuo ultimo libro: «mi auguro di risvegliarti a chi sei veramente!». Devo supporre quindi che tu sia risvegliata. Lo sei?

Beh, io sono solo una messaggera, (non affermo un mio risveglio o come perseguirlo), segnalo un certo tipo di lavoro che andrebbe fatto per uscire dal vecchio tipo di mente. Offro due cose in The Bond: una è una nuova porta scientifica e l’altra è una blue print dell’area in cui io penso sia necessario cambiare. Penso a un approccio più olistico, a come relazionarci più olisticamente, a come allargare la visione di ciò che pensiamo di essere, a come avvicinare le persone verso un obbiettivo più grande (vedi capitolo 11) e anche a come trasformare il nostro scopo, così che non sia cosa c’è qui per me o come ottenere per me, ma come posso essere al servizio, come posso essere il cambiamento che è in corso. Quello che davvero suggerisco nel libro è come cambiare il nostro disco rigido interno. Il nostro hard drive ora è basato sulla visione di essere un individuo e dal paragonarsi. Questo è il programma in atto, e io dico che va cambiato. Sto lavorando insieme a molti altri per cambiare tale programma e quello che cerco di fare con il mio ultimo libro è capire ciò che, a mio avviso, stiamo sbagliando e in quale diversa direzione penso si debba andare. Il solo scrivere il libro mi ha trasformata interiormente, come anche scrivere The Field.

È affascinante seguirti nel tuo chiarire e documentare scientificamente che di base la materia invece che essere una piccola, piccola particella è una relazione tra due energie e il campo di fondo.
Assomiglia al modo in cui veniamo alla vita nella carne. Ti pare?

Inoltre, secondo te, questo solido qualcosa arriva a essere percepito da una connessione nello spazio tra una grande ragnatela (web) d’energia di fondo e un piccolo nodo d’energia. E solo ciò che è osservato viene alla luce. Potrebbe facilmente apparire che la materia-carne è illusoria e che vivere sia un semplice nodo d’energia che attende di sciogliersi nella grande ragnatela?
Si, è così, siamo energia subatomica, siamo fondamentale la stessa cosa… Tuttavia percepiamo noi stessi, ci sentiamo reali, non penso che possiamo dire che la materia-carne sia illusoria. La carne non è semplicemente illusoria, ma il nostro senso di separazione lo è. Poiché non vediamo tutte le vibrazioni delle particelle sub atomiche, fuori e dentro di noi, fatichiamo a comprendere che c’è dell’energia trattenuta, qui e là, e noi siamo quei nodi di energia nel grande campo, nella grande ragnatela, come dici tu.

Quale sarebbe nel tuo cuore di madre il più grande augurio/speranza per le tue figlie?

Oh mio dio, questa sì che è una grande, grande domanda. Il mio più vibrante pensiero per loro… Spererei… che siano in grado di entrare in connessione con lo spazio del cuore verso tutti e tutto ciò che le circonda, libere da qualsiasi senso di competizione. La mia più grande speranza per loro penso sia che possano essere pienamente loro stesse, perché sono entrambe due ragazze straordinarie, in modi molto diversi, e spero che possano realizzare ciò e incoraggiare a loro volta la connessione, sperimentandola veramente nella loro vita. Gioire del senso di connessione. Il mio migliore augurio è che crescano in un mondo migliore di questo ed entrino in sintonia con l’immensa responsabilità di un mondo più felice, perché sono due ragazze, insieme a molte/molti altri, in un mondo in crisi.

Abbiamo intervistato Lynne McTaggart

Brillante conferenziere, giornalista e scrittrice di fama internazionale, Lynne McTaggart è esperta di scienze di frontiera e di medicina alternativa. Dirige insieme al marito l’associazione What the Doctors Don’t Tell You ed è conosciuta per la pubblicazione di importanti riviste e saggi di salute e spiritualità. Attualmente Lynne McTaggart vive in Inghilterra insieme al marito e alle due figlie.


Questo articolo è tratto dalla rivista
Scienza e Conoscenza - N. 39 >> http://goo.gl/wCGRj  
Editore: Scienza e Conoscenza - Editore
Data pubblicazione: Febbraio 2012
Formato: Rivista - Pag 80 -


The Bond - Il Legame Quantico - Libro >> http://goo.gl/xUHdE    
Lynne McTaggart
La mappa per cambiare la tua vita e vivere in armonia con gli altri e la natura
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Novembre 2011
Formato: Libro - Pag 368 - 13,5x20,5




lunedì 15 luglio 2013

La Scienza della Giovinezza

La Scienza della Giovinezza

Come ridurre Età Biologica, Peso e Stress

di Margherita Enrico



Il nostro corpo si ricostruisce completamente in meno di 2 anni, il 98% in meno di 365 giorni.
Ogni cellula del corpo muore e viene rimpiazzata da una nuova.

Abbiamo tutti i giorni l'opportunita' ci costruire un "corpo nuovo".
Non e' mai troppo tardi per ricominciare.

Proprio così, oggi non solo è possibile bloccare l'invecchiamento, si può addirittura invertirne il processo. Ma, ci dice la scienza, bisogna agire il prima possibile, senza aspettare che i segni del deterioramento si accumulino.

A ogni età possiamo attivare misure preventive e "rigenerative" che riguardano il modo di alimentarci, lo stile di vita, l'equilibrio ormonale, utili a preservare salute, forza e giovinezza. Possiamo ridurre rughe e chili, riportare i capelli bianchi al loro colore originale (senza tinta!), ritrovare l'energia (anche sessuale), far regredire le malattie.

Come riconoscere allora i primi segni di decadimento - attenzione, perché cominciano già dopo i 25 anni... - e soprattutto come intervenire evitando la chirurgia plastica? Margherita Enrico ha raccolto gli studi più recenti della ricerca mondiale e li ha resi accessibili a tutti: alimentazione, tecniche mentali, attività fisica e integratori sono i potentissimi strumenti che questo libro mette nelle nostre mani.

Direttamente dai laboratori piu' all'avanguardia i segreti per un'eterna giovinezza.

Il colesterolo non e' un nemico, anzi.
La dieta ormonale, quella per la mente, l'alimentazione antiossidante: scegliete voi come perdere chili, guadagnare anni di vita.
Come restare giovani fin da giovani.
Basta Capelli bianchi (senza usare la tinta).


Indice

Prefazione
Introduzione - Il segreto della longevità

1. Le strategie per restare giovani
2. I segnali che ci aiutano
3. Il cuore della longevità
4. Quando il corpo si ribella
5. L'equilibrio che fa restare giovani
6. Una guerra che possiamo vincere
7. Come invecchiare restando attraenti
8. Restare giovani rigenerando la mente e lo spirito
9. Piccolo manuale antiaging


Margherita Enrico

Imprenditrice, giornalista e scrittrice, Margherita Enrico collabora con il Giornale e il settimanale Dipiù. In passato ha lavorato per la Repubblica, la Rai e diversi settimanali. Autrice di numerosi testi religiosi, ha partecipato anche alla stesura di libri scientifici.


Margherita Enrico
La Scienza della Giovinezza - Libro >> http://goo.gl/VhkrH
Come ridurre Età Biologica, Peso e Stress
Editore: Sperling & Kupfer Editori
Data pubblicazione: Giugno 2013
Formato: Libro -