Super Cibi per la Mente
Un programma alimentare per proteggere il cervello e
rafforzare la memoria
di Neal D. Barnard
Quello che mangi ogni giorno può danneggiare la tua memoria?
Sai quali cibi possono proteggere il tuo cervello?
Certamente sai bene che una corretta alimentazione
favorisce la salute generale, ma probabilmente nessuno ti ha mai detto che
alcuni cibi - i super cibi - possono proteggere il tuo cervello e farlo
funzionare al meglio fino a età avanzata.
Il dottor Barnard, ricercatore impegnato nel campo della
medicina preventiva, ha raccolto in questo libro i risultati degli studi più
recenti e ideato un programma rivoluzionario in 3 passi che può rafforzare la
tua memoria e proteggere il tuo cervello dalle malattie che possono colpirlo.
L'autore ti insegnerà quali cibi privilegiare nella tua
dieta e quali invece eliminare; ti descriverà esercizi, fisici e mentali, e
altre semplici scelte che rinforzano la memoria.
Leggendo questo libro, non solo imparerai come migliorare
il funzionamento del tuo cervello e garantirti una memoria d'acciaio, ma anche
come mantenerlo in salute, riducendo il rischio di diventare una delle molte
vittime della demenza di Alzheimer, dell'ictus cerebrale e di altre condizioni
che possono interferire con la tua vita di relazione.
Imparerai a conoscere:
I migliori cibi per far funzionare il cervello.
I pericoli derivanti dall'assunzione dei cibi animali.
I danni causati dall'assunzione eccessiva di metalli
(come il ferro, lo zinco e il rame) e come evitarli.
Un programma alimentare completo, con menu settimanali,
ricette e consigli di cucina.
La nutrizione è un tema controverso. Come conseguenza,
persone diverse interpretano le stesse cose in modi differenti.
Anche nel campo
della ricerca su cibo e cervello, persino gli scienziati possono avere opinioni
personali. C'è chi preferisce aspettare prima di consigliare dei cambi nella
dieta, sostenendo la necessità di ulteriori studi prima di poter prendere
posizioni conclusive. Altri, compreso l'autore, ritengono che l'attesa sia un
lusso che non possiamo permetterci.
Se stai programmando la tua cena di stasera, sei a un
bivio pericoloso, e per scegliere devi basarti sulle migliori informazioni a
tua disposizione. Come vedrai, tali informazioni sono efficaci e molto semplici
da mettere in pratica.
Dicono del libro
«Questo saggio potrà essere di grande utilità per quelle
persone che incominciano ad avere qualche piccolo problema di memoria, e che vogliono provare a frenare la
progressione di questi sintomiverso una possibile demenza. Ma è soprattutto ai
familiari dei pazienti con demenza che questo libro è rivolto. Perché possono
cercare di arrestare lo sviluppo di quelle alterazioni che lentamente,
inesorabilmente, accumulandosi all'interno del cervello ne compromettono il
funzionamento, causando la demenza. Il programma in 3 passi proposto dal dottor
Barnard potrebbe davvero fare la differenza».
-Luciana Baroni, medico chirurgo, presidente di SSNV
«Il dottor Barnard ha scritto un libro fondamentale su
una problematica di forte interesse pubblico».
-Colin Campbell, PHD, co-autore di The China Study
Introduzione di "Super Cibi per la Mente"
«Erano indisciplinati e anche non molto puliti…
Durante i concerti fumavano, mangiavano,
chiacchieravano e facevano finta di picchiarsi l’un
l’altro.
Voltavano le spalle al pubblico,
lo offendevano a gran voce
e ridevano per battute che capivano solo loro».
Ecco come Brian Epstein descrisse i Beatles la prima
volta in cui li vide a Liverpool, nel 1961. Vestito di jeans e giacche di
pelle, quel quartetto scalcagnato non stava attirando l’attenzione di alcuna
casa discografica britannica o, più in generale, non interessava a nessuno al
di fuori di una certa cerchia.
Sì, erano davvero grezzi. Ma avevano energia e
magnetismo, nonché una buona carica di forza di volontà e di ambizione.
Non sapevano leggere un pentagramma, ma avevano un sound
irresistibile. Sebbene Epstein non avesse mai gestito una band fino a quel
momento, decise di prenderli sotto la propria ala, determinato più che mai a
portarli al successo.
Li trascinò da un sarto londinese e scucì 40 sterline.
Basta con i jeans e le giacche di pelle: era arrivato il momento di vestirsi
come si deve. E basta con i capelli brillantinati: bisognava cambiare. Niente
spuntini, sigarette o insulti sul palco, anzi un bell’inchino alla platea alla
fine di ogni gruppo di canzoni. Epstein calendarizzò vari concerti, organizzò
il battage pubblicitario e si sincerò che ciascuno venisse pagato.
Nel giro di nove mesi, i Beatles piazzarono la loro prima
hit nelle classifiche pop britanniche, e due anni dopo avevano conquistato il
mondo.
Il motivo per cui ti sto raccontando tutto questo è
perché anche tu, nel tuo cervello, hai bisogni, desideri, ambizioni, impulsi
anarchici. Anche dentro di te, nel profondo del tuo cervello, c’è un «Beatle
primordiale». Sta nell’ipotalamo, quell’organo grande come una noce che regola
la fame, la sete, il sesso e la rabbia. E se c’è una cosa di cui anche lui ha
bisogno, è proprio un manager.
Appena sei venuto al mondo, l’ipotalamo ha cominciato a
manifestare le proprie richieste, ma all’epoca l’unica cosa che potevi fare era
piangere e dimenare le braccia e le gambe.
Il tuo «Brian Epstein», invece, si trova nello strato più
esterno del cervello, nella corteccia. Sai che fa? Prende il tuo io
indisciplinato e grezzo, con tutte le sue voglie, i suoi desideri e le sue
ambizioni, e mette le cose in regola.
Aiuta l’ipotalamo scatenato a pazientare quando il cibo
sta arrivando, ti risolve i problemi e ti guida a ottenere ciò che vuoi in una
maniera più raffinata del semplice puntare i piedi. Col passare degli anni,
questo manager interiore matura e sviluppa strategie ancora più sofisticate per
raggiungere gli obiettivi e soddisfare bisogni e desideri.
Il 27 agosto 1967, ben diciotto canzoni dei Beatles erano
arrivate al top: il gruppo era al massimo della popolarità. Ma quel giorno
tutto cambiò. Brian Epstein venne ritrovato morto nel suo appartamento. Aveva
solo 32 anni. E per i Beatles fu l’inizio della fine.
La band cominciò a essere in difficoltà. Litigavano,
ormai senza più arbitro. Gli screzi divennero cronici, e molto aspri. Privi di
timoniere, persero subito la coesione musicale e andarono alla deriva: così il
gruppo musicale di maggior successo di tutti i tempi si disgregò e ciascuno dei
quattro andò per la propria strada.
All’interno del cervello anche tu hai il tuo fatidico 27
agosto cerchiato col pennarello rosso. Proprio quando raggiungi il punto più
elevato della conoscenza e dell’esperienza, quando la tua famiglia è sistemata
e hai conquistato la tranquillità economica, ecco, quello è esattamente il momento
in cui rischi di perdere il tuo manager. E se accade sul serio, ti rendi conto
di non riuscire più a ricordarti certe cose o di fare fatica a concludere un
ragionamento.
A volte la situazione precipita e non sei nemmeno più in
grado di gestire il tuo io interiore inselvatichito, indisciplinato e
disorganizzato. Il giorno in cui il manager che è dentro di te smette di
funzionare bene, è anche il giorno in cui la vita come l’hai sempre intesa
arriva al capolinea.
Questo libro serve a tenere vivo, e in forma, il tuo
manager personale. Ci occuperemo della memoria e della lucidità mentale, e di
come mantenerle intatte per tutta la vita.
Che cosa sta succedendo nel mio cervello?
Tutto comincia con un vuoto di memoria occasionale. Hai
dimenticato un nome o una parola, qualcosa che conosci benissimo ma che ti
rimane sulla punta della lingua. Poi succede ancora, e cominci a chiederti cosa
sta capitando. Forse sei stanco, o stressato, magari basta una bella dormita e
passa tutto.
O forse si tratta di qualcosa di più grave. I problemi di
memoria colpiscono molte persone. Sono allarmanti, a dir poco. Non riuscire a
ricordarsi il nome di un amico carissimo, perdere le chiavi una volta di
troppo, dimenticare fatti importanti oppure, peggio ancora, sentirsi dire che
in te c’è qualcosa che non va. Nessuno di questi è un buon segno.
Potrebbe non essere solo un problema di memoria. Può
essere la consapevolezza di ragionare con minore lucidità che in passato.
Oppure stai facendo un calcolo, o stai leggendo il giornale, e hai
l’impressione che il tuo cervello non ingrani.
A volte i problemi cognitivi sono molto seri. Un
americano su cinque tra i 75 e gli 84 anni sviluppa la demenza di Alzheimer. E
oltre gli 85 anni, questa malattia colpisce una persona su due. Altrettanto
terribilmente comune è l’ictus cerebrale, che può compromettere la capacità di
parlare, di muoversi e di pensare.
Tra tutte le preoccupazioni che possiamo avere per il
futuro, quella di perdere le nostre capacità mentali è in cima alla lista.
Lavoriamo sodo, creiamo una famiglia, mettiamo da parte qualche soldo e alla
fine avremo un po’ di tempo per rilassarci e goderci la vita. Ma se la memoria
ci abbandona, la festa è finita.
Perdere la memoria, e più in generale le capacità
cognitive, significa perdere le nostre abilità più importanti. Pian piano,
cominciamo ad allontanarci dalla nostra famiglia. Le cose che facevamo assieme
vengono cancellate. E se il processo si trascina per molti anni, come succede
spesso, finisce per pesare sulla nostra famiglia e stremarla fisicamente,
emotivamente e finanziariamente.
La poca memoria non è solo un «periodo della vita» con
cui bisogna scendere a patti. E non è certo un evento che deve accompagnare
necessariamente il processo di invecchiamento.
Immagina invece di avere un’ottima memoria, oltre a un
buon livello di concentrazione e di attenzione, fino alla fine dei tuoi giorni.
Invece di scusarti ogni volta per i nomi che ti sfuggono, ecco che le parole
fluiscono senza problemi, sia da giovani che da vecchi. Invece di scivolare
lentamente nei problemi di memoria dell’età anziana, la tua mente resta limpida
e vigorosa.
Per tanti anni, il mio gruppo di ricerca ha approfondito
il ruolo del cibo per la salute. Abbiamo aiutato molte persone a perdere peso e
ad abbattere i livelli di colesterolo. Abbiamo sviluppato un piano dietetico
per gestire il diabete molto più potente di qualsiasi altra dieta esistente, a
volte riuscendo persino a far quasi scomparire la malattia. Abbiamo anche
sviluppato programmi per le aziende e gli studi medici in grado di aiutare la
gente a modificare le abitudini dietetiche al fine di migliorare il proprio stato
di salute.
Proprio mentre stavamo conducendo questi studi, altri
gruppi di ricerca stavano analizzando i rapporti tra cibo e cervello, allo
scopo di individuare determinati fattori nutrizionali collegati al rischio di
Alzheimer, di ictus e di altre condizioni neurologiche molto gravi, ma anche al
fine di sfruttare gli effetti sorprendenti del cibo sulle funzioni cognitive di
tutti i giorni.
A Chicago, i ricercatori del Rush University Medical
Center hanno tenuto sotto controllo migliaia di persone, cercando di capire
cosa distingue quelle che restano in salute e mentalmente attive per tutta la
vita, da coloro per cui ciò non accade. Il gruppo di ricerca è arrivato alla
conclusione che l’alimentazione e lo stile di vita sono elementi cruciali.
Altri ricercatori negli Stati Uniti, in Europa e in Asia
hanno condotto studi accurati su nutrienti specifi ci che proteggono o
danneggiano il cervello. Nel frattempo, nuove tecniche di scansione cerebrale
per immagini hanno messo in condizione i ricercatori di «navigare » nel
cervello di persone vive per comprenderne il funzionamento, con strumenti che
sarebbero stati impensabili fino a pochi anni prima. Grazie a esami
specialistici, si è cominciato a capire chi è davvero a rischio di problemi
cognitivi col passare degli anni.
Nel corso del tempo, è emerso chiaramente come le
modificazioni dietetiche proposte dal mio gruppo di ricerca per promuovere il
benessere fisico, e quelle proposte da altri gruppi di ricerca in materia di
salute del cervello, fossero notevolmente simili. Determinati cibi e
determinate abitudini alimentari esercitano un potente effetto protettivo.
E non finisce qui. È inoltre possibile mantenere in forma
il cervello con semplici esercizi mentali che, nel tempo, rinforzano le
sinapsi. E semplici esercizi fisici permettono di contrastare l’atrofia
cerebrale che si sviluppa nella maggior parte delle persone, superata una certa
età.
Diffondere queste scoperte è un dovere morale,
ecco perché ho ideato il programma in tre passi descritto
nel libro.
Oggi sappiamo moltissimo sul funzionamento del cervello e
su ciò che causa i problemi di memoria, dai piccoli vuoti tipici della terza
età a condizioni potenzialmente devastanti come l’ictus cerebrale o la malattia
di Alzheimer. Eppure, il grande pubblico ne è ancora all’oscuro. Magari si
conoscono bene le strategie per prevenire il cancro al polmone o per ridurre il
rischio d’infarto, ma la maggior parte delle persone non ha la più pallida idea
di come sia possibile proteggere il cervello.
Puoi compiere passi semplici ed efficaci per proteggerti,
a cominciare da adesso. Questo libro ti mostrerà come mettere in pratica tali
conoscenze volte a mantenere integra la tua memoria e a rafforzare il tuo
cervello.
Tre passi per proteggere il cervello
Far tesoro dei risultati della ricerca scientifica non è
difficile. Ecco qui tre passi che ti aiuteranno a difendere il cervello.
Primo passo: sfruttare i cibi migliori per fornire al
cervello tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno. Li selezioneremo
secondo tre criteri. In primo luogo, vedremo come difenderci dalle sostanze
tossiche che si trovano nei cibi di tutti i giorni e nell’acqua. Sono davvero
molto comuni, ed è cruciale sapere dove si trovano e come si possono evitare.
In secondo luogo, alcuni grassi naturali sono essenziali
per il buon funzionamento del cervello, mentre altri sono dannosi.
Distingueremo gli uni dagli altri e sceglieremo quali mettere nel nostro
piatto. Il loro corretto equilibrio fa un’enorme differenza quando si tratta di
proteggere il lavoro dei neuroni.
In terzo luogo, certe vitamine distruggono i radicali
liberi e altri composti che possono danneggiare le cellule cerebrali. Vedremo
quali cibi e quali integratori forniscono tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
Costruire un menu sano è la cosa più importante che tu possa fare. Dopotutto,
non passa attimo in cui i tuoi neuroni non si trovino immersi nei nutrienti - o
nelle sostanze tossiche - che hai assunto attraverso il cibo.
Secondo passo: il cervello si può tenere in allenamento!
Bastano semplici esercizi mentali per rafforzare le connessioni al suo interno.
Sono estremamente facili, divertenti ed efficaci. Ti aiuterò a sviluppare un
programma per ottenere il massimo delle prestazioni mentali. Anche l’attività
fisica è efficace. E proprio come fa bene al cuore, fa bene anche al cervello.
Gli effetti dell’esercizio fisico sono tali e tanti che, con una risonanza
magnetica, si può mettere in evidenza una sensibile differenza nella struttura
cerebrale nel giro di poco tempo dall’inizio dell’attività. Imparerai quali
sono gli esercizi più importanti per il cervello, e per quale motivo.
Terzo passo: è arrivato il momento di eliminare i
pericoli più comuni per la memoria e fare di tutto per preservare e potenziare
il cervello. Quindi, dobbiamo concentrarci su alcuni campi specifici: i
disturbi del sonno, certi farmaci e particolari condizioni mediche. Dormire
bene è essenziale per fissare i ricordi, e molti problemi cognitivi possono
essere ricondotti a semplici disturbi del sonno. Vedremo come correggere la
qualità del sonno in modo da poter godere della sua azione protettiva sulla
memoria. Anche alcuni farmaci e condizioni cliniche comuni possono interferire
con i processi mentali, a volte al punto da simulare i sintomi dell’Alzheimer -
finché non viene identificata la vera causa. Ti mostrerò una lista sorprendente
di «criminali comuni»… col trattamento che meritano.
Che tu voglia semplicemente potenziare il cervello,
evitare i vuoti di memoria o ridurre il rischio di Alzheimer e di ictus, ti
conviene mettere in pratica questa strategia in tre passi in modo da rimanere
al meglio il più a lungo possibile.
Implementare la tua nuova strategia di potenziamento
cognitivo è facilissimo con i miei consigli e i menu (fior di ricette da leccarsi
i baffi) che trovi in questo libro.
E' tempo di cambiare
Milioni di famiglie sono preoccupate per quello che
riserverà loro il futuro. Nel corso del mio tirocinio in neurologia e
psichiatria alla George Washington University School of Medicine di Washington
dc, ho avuto i primi incontri ravvicinati con pazienti che sentivano che la
mente e il sistema nervoso non erano più loro. Alcuni soffrivano di gravissime
perdite di memoria dovute all’Alzheimer. Altri erano reduci da ictus. Altri
ancora mostravano i sintomi progressivi della sclerosi multipla o di altre
malattie. C’era ben poco da fare per aiutarli, né sapevamo come prevenire
l’insorgenza di tali problematiche.
Ancora oggi, la maggior parte delle persone - compresi
molti medici - non è a conoscenza delle tecniche che sto per descrivere. E
anche se i farmaci che mirano a rallentare la progressione dei disturbi di
memoria sono tutt’altro che inefficaci, sono ben pochi i medici e i pazienti al
corrente delle nuove ricerche sulla nutrizione, anzi molti non sanno nemmeno
che la scelta di cosa mettere nel piatto potrebbe davvero fare la differenza.
Il libro che hai tra le mani vuole imprimere una svolta a
questa situazione. Possiamo fare tantissimo per prevenire le perdite di
memoria, o semplicemente per massimizzare le nostre prestazioni mentali, in
modo da sentirci sempre al meglio.
Bastano semplici scelte per potenziare e proteggere il
cervello, per guadagnare energia, dormire meglio e migliorare la salute in
generale. Ti mostrerò come farle.
Attenti al pangio....
Non molto tempo fa, qualcuno mi diede un libro su come
sopravvivere allo stato selvaggio. Il testo sottolineava, non a torto, che se
mai ti capitasse di finire su un’isola deserta in mezzo al nulla, una mela
della varietà Syzygium malaccense potrebbe salvarti la vita, mentre il frutto
del pangio ti ucciderebbe. Una semplice fragolina sarebbe deliziosa, ma la
Duchesnea indica, molto simile alla fragola, sarebbe velenosa. Inoltre, sarebbe
fondamentale saper distinguere il fungo Polyporus squamosus, commestibile,
dalla mortale Amanita pantherina.
Dopo qualche pagina, mi sono reso conto che non sarei
stato in grado di arrangiarmi in una situazione del genere, e ringraziai di
cuore di avere un supermercato all’altro lato della strada.
La nutrizione è un tema controverso. Come conseguenza,
persone diverse interpretano le stesse cose in modi differenti. Anche nel campo
della ricerca su cibo e cervello, persino gli scienziati possono avere opinioni
personali. C’è chi preferisce aspettare prima di consigliare dei cambi nella
dieta, sostenendo la necessità di ulteriori studi prima di poter prendere
posizioni conclusive.
Altri, me compreso, ritengono che l’attesa sia un lusso
che non possiamo permetterci. Se stai programmando la tua cena di stasera, sei
a un bivio pericoloso, e per scegliere devi basarti sulle migliori informazioni
a tua disposizione. Come vedrai, tali informazioni sono effi caci e molto
semplici da mettere in pratica. O almeno sarà più facile che riconoscere il
frutto del pangio.
Buoni effetti collaterali
Una volta messe in pratica le scoperte presentate in
questo libro, volte a proteggere il cervello, non ti sentirai soltanto più
lucido mentalmente. Noterai anche che la tua bilancia ti diventerà giorno dopo
giorno sempre più simpatica. Il colesterolo migliorerà e con lui la pressione
arteriosa, e persino il diabete potrà andare meglio, se ne soffri. La tua
artrite, o altri dolori cronici, potrebbero scomparire gradualmente. Questo è
il potere del mangiar sano.
La mia speranza è che, invece di cercare quella dannata
parola o di angosciarti per la tua memoria, cercherai di risolvere cruciverba
sempre più difficili, chiamerai i tuoi vecchi compagni di scuola - di cui
ricordi benissimo il nome - e programmerai una bella camminata in montagna.
Ti auguro di godere di una salute di ferro, e di tutti i
cibi che contribuiranno a garantirtela.
Neal D. Barnard
Super Cibi per la Mente - Libro >>
http://goo.gl/aIN5e1
Un programma alimentare per proteggere il cervello e
rafforzare la memoria
Editore: Sonda Edizioni
Data pubblicazione: Settembre 2013 - in lingua originale:
2013
Formato: Libro - Pag 320 -
Edizione italiana a cura di: Luciana Baroni
Titolo originale: Power foods for the brain