mercoledì 6 novembre 2013

Il Programma Mindfulness

Il Programma Mindfulness

Un metodo pratico e clinicamente testato per superare: stress, ansia, panico, depressione, dolore cronico... e altri problemi di salute

di Bob Stahl, Elisha Goldstein



Stress e dolore sono quasi inevitabili al giorno d’oggi, poiché fanno ormai parte della condizione umana.

Spesso possono renderci irritabili, tesi, sopraffatti e demotivati. La chiave per mantenere l’equilibrio consiste nel rispondere allo stress non tanto con la frustrazione e l’autocritica, quanto piuttosto con la consapevolezza della piena presenza mentale senza giudizio, riferita al corpo e alla mente.

Impossibile?
In realtà, è più facile di quanto sembri.

In poche settimane, potrete ridurre lo stress con Il Programma Mindfulness, un metodo clinicamente testato per alleviare lo stress, l'ansia, il panico, la depressione, il dolore cronico e una vasta gamma di problemi di salute.

Questo potente approccio viene insegnato nelle aule e cliniche di tutto il mondo e mostra come potete concentrarvi sul momento presente allo scopo di cambiare permanentemente la vostra modalità di gestione dello stress.

Con questo manuale, imparerete a sostituire le abitudini che generano il vostro stress con altre abitudini, basate sulla piena consapevolezza: un’abilità che porterete con voi per il resto della vostra vita.

 Il Programma Mindfulness
Un Metodo straordinario per alleviare lo stress

Prefazione di Jon Kabat Zinn
Postfazione di Saki Santorelli


Meditazione per l’ansia e lo stress


Autoindagine secondo la mindfulness

Si tratta di un’analisi sulla natura della propria mente e del proprio essere.

Nel contesto di questo libro, tale analisi si incentra sulle sensazioni fisiche , le emozioni e i pensieri che potrebbero contribuire allo stress e all’ansia.

Nella vostra vita quotidiana potreste essere così indaffarati da avere poco tempo per l’autoriflessione, o non averne affatto.
Tuttavia, quest’esplorazione è estremamente valida, poiché le paure spesso si nascondono sotto la superficie della consapevolezza.

Quando praticate l’autoindagine secondo la mindfulness portate consapevolezza e riconoscimento amorevoli in qualunque sensazione di stress o di ansietà fisica o mentale, lasciando semplicemente che seguano il loro corso.

Ciò significa restare in presenza di tali sensazioni
senza analizzarle, sopprimerle o incoraggiarle.

Sebbene ciò possa far paura di per sé, rendetevi conto che quando vi permettete di percepire e riconoscere in voi preoccupazioni, irritazioni, ricordi dolorosi e altri pensieri ed emozioni difficili, questo spesso li aiuta a dissiparsi.

Seguendo il flusso di ciò che accade, anziché spendere energie combattendolo o voltandogli le spalle, potete creare l’opportunità di acquisire una visione di ciò che sta alimentando le vostre preoccupazioni.

Quando cominciate a comprendere le cause soggiacenti alla vostra apprensione, compare un senso di libertà e di spaziosità.

In sintesi, questo è un processo mediante il quale si apprende ad avere fiducia e a restare alla presenza di sentimenti scomodi, anziché cercare di allontanarsene o di analizzarli.

Questo spesso porta a un notevole cambiamento; i vostri sentimenti vi mostreranno ripetutamente tutto ciò che dovete sapere su di essi, oltre a qualcosa che dovete sapere per il vostro benessere personale.


Pratica informale: RAIN

Fra poco, nel corso di questo capitolo, vi guideremo in una meditazione per l’autoindagine nell’ambito dello stress e dell’ansia. Nel frattempo potete usare l’acronimo RAIN per riferirvi a una pratica informale per effettuare l’autoindagine in stato di piena consapevolezza:

R = Ravvisa la presenza di una forte emozione
A = Acconsenti a tale presenza o riconoscila
I = Indaga il corpo, le emozioni e i pensieri
N = Non identificarti con qualunque cosa sia presente

RAIN è una pratica rivelatrice di autoindagine, che potete portare nella vostra vita quotidiana per aiutarvi a scoprire le radici più profonde di ciò che innesca in voi delle forti reazioni emotive.

Durante la prossima settimana date un riconoscimento a qualsiasi emozione forte e permettetene la presenza in voi. Indagate su ciò che sentite fisicamente, mentalmente ed emotivamente, per vedere dove vi porta.

L’ultimo elemento, quello della non identificazione, è molto utile perché aiuta a sgonfiare le storie prodotte dalla mente e a farvi comprendere che le emozioni forti sono soltanto un altro stato mentale passeggero fra i tanti, e non una definizione di chi voi siete.

È come andare al cinema, quando vi sedete a osservare gli attori mentre recitano un dramma.

Considerando la vostra storia come un fenomeno impermanente e non identificandovi con essa, comincerete ad allentare la presa sulle vostre trappole mentali personali.

Questo vi aiuterà a creare lo spazio di cui avete bisogno per convivere con le cose così come sono e per comprendere più a fondo cosa alimenta o scatena le vostre paure, la vostra rabbia e la vostra tristezza, e cosa si nasconde dietro di esse.

Inoltre, vi darà la libertà di inquadrare la situazione in modo diverso e di scegliere una risposta differente rispetto a quella che potrebbe esservi dettata dalla vostra storia.


Sintonizzarsi sulle emozioni

Sintonizzarsi sulle emozioni difficili può sembrare un gesto piuttosto alieno, visto che la nostra cultura spesso incoraggia la soppressione, la negazione o lo sradicamento del dolore.

Non è forse giunto il momento di cominciare a riconoscere queste parti di noi stessi anziché continuare a evitarle o a ignorarle?

Se impariamo a concepire queste sfide in termini di riti di passaggio, anziché scappare quando le incontriamo, ne ricaveremo l’opportunità di imparare e di crescere, e forse cambieremo perfino le circostanze che ci conducono allo stato di disagio.

Vi siete mai chiesti perché è stato dato il nome di “assicurazione sulla vita” a quella che in realtà è un’assicurazione sulla morte? Vi siete domandati perché l’“assicurazione sanitaria” si chiama così, visto che in realtà è un’assicurazione sulla malattia?

Sono domande che potrebbero sembrare stupide, ma servono a ricordarci l’enorme frequenza con cui i media e la nostra cultura deviano la nostra attenzione dagli argomenti difficili.

Siamo invasi da messaggi che indicano che dovremmo restare giovani, avere un corpo splendido e prendere medicine ogni volta che ci sentiamo ammalati, tristi o impauriti.

Sebbene assumere farmaci a volte possa essere indispensabile per la salute e il benessere, è importante anche coltivare la resilienza interiore nell’affrontare lo stress, il dolore e perfino la malattia.

Rivolgersi alle emozioni difficili e affrontare lo stress, l’ansia o il dolore non rappresenta un percorso facile.

Può apparire pericoloso, e potreste dover superare un senso di indisponibilità a farlo; ma che altro si può fare?

Come dice un vecchio detto: «Corri pure, tanto non ti puoi nascondere».

Probabilmente scoprirete che, quando non lo affrontate, il vostro dolore aumenta e finisce per diventare un fardello troppo pesante da portare.

In una sua raccolta di aforismi, Franz Kafka ne scrisse uno che recita: «Ci si può sottrarre all’atto di soffrire per il mondo, si ha il permesso di farlo e tutto questo corrisponde alla natura umana, ma forse quel diniego è proprio quella forma di sofferenza che si sarebbe potuto evitare». (1946, 158).


Bob Stahl, Elisha Goldstein
Il Programma Mindfulness - Libro >>> http://goo.gl/2g5c9K
Un metodo pratico e clinicamente testato per superare: stress, ansia, panico, depressione, dolore cronico... e altri problemi di salute
Editore: Essere Felici Edizioni
Data pubblicazione: Novembre 2013
Formato: Libro - Pag 290 - 17x24