martedì 30 dicembre 2014

Auto-ipnosi - 2 CD a 432 hz

Auto-ipnosi - 2 CD a 432 hz

Anatomia della guarigione - Co-creazione di un cambiamento

di Erica Francesca Poli



Auto-ipnosi - 2 CD a 432 hz + libretto

Scopri come avere a casa tua un ipnoterapeuta 24 ore su 24 con questi 2 CD!

L’ipnosi è uno stato alterato di coscienza caratterizzato da un’attenzione focalizzata e da un’alta suggestionabilità che permette ai messaggi di raggiungere la mente inconscia con maggiore facilità. Questa condizione favorevole al cambiamento può essere usata per superare abitudini, aumentare l’autostima o migliorare aspetti di noi che riteniamo dannosi o indesiderati.

Questo Libretto + CD è nato dalle richieste delle tante persone che in seduta psicoterapeutica o durante i seminari hanno sperimentato le induzioni ipnotiche della dott.ssa Poli.

In molti hanno espresso il desiderio di poter praticare anche da soli con le tracce che avevano sperimentato, accompagnati dalla stessa voce che li aveva guidati e con la quale avevano già instaurato quello che in ipnosi si chiama rapport, quella particolarissima e intima relazione nella quale ipnotizzato e ipnotista entrano insieme nella dimensione dell’inconscio e in esso viaggiano.

Contiene 2 CD con 7 induzioni

Queste tracce possono essere la naturale prosecuzione di un lavoro terapeutico o di crescita personale, così come costituire un primo approccio al meraviglioso mondo delle risorse inconsce anche per il neofita e sono dedicate a chi voglia intraprendere un percorso di guarigione personale su ogni livello di esistenza.

Audio CD a 432 HZ - CD 1 65'19" + CD 2 61'07"


Indice

CD 1

0. Avvertenza - 1:19
1. Rilassamento profondo - 19:24
2. Regolazione dell'ansia - 13:52
3. consapevolezza emotiva -18:15
4. Dialogo con il cervello del cuore - 13:19

CD 2

5. Calma mentale - 20:14
6. Superare la depressione - 20:38
7. Dimenticare il dolore fisico - 20:15


Erica F. Poli è medico psichiatra, psicoterapeuta e counselor. Non si limita a trattare i singoli disturbi psichici, ma si prende cura e mostra attenzione alla persona nella sua globalità di mente e corpo. Membro di società scientifiche, tra cui IEDTA (International Experiential Dynamic Therapy Association), ISTDP Institute  e OPIFER (Organizzazione Psicoanalisti Italiani Federazione e Registro), annovera un’approfondita ed eclettica formazione psicoterapeutica che le ha fornito la capacità di affrontare il mondo della psiche fino alla spiritualità, sviluppando un personale metodo di lavoro interdisciplinare e psicosomatico.


Erica Francesca Poli
Auto-ipnosi - 2 CD a 432 hz + libretto >> http://goo.gl/IK0C4f
Anatomia della guarigione - Co-creazione di un cambiamento
Editore: Anima Edizioni
Data pubblicazione: Dicembre 2014
Formato: CD Audio + libretto di 32 pag - Pag 32 - 12 x 18 cm


mercoledì 24 dicembre 2014

Il Natale nella mente

Il Natale nella mente

24 dicembre 2014

Qual è il significato culturale e psicologico del tradizionale scambio di regali? Che cosa succede nella mente dei bambini quando scoprono la verità su Babbo Natale? Perché il periodo delle feste può trasformarsi in un'occasione di infelicità? Tre articoli di "Mente&Cervello" rispondono a queste domande raccontando il Natale alla luce delle ricerche di psicologia e neuroscienze (red)

da lescienze.it


Che lo si attenda con entusiasmo oppure con trepidazione, che lo si viva in allegria o sbadigliando di noia, il Natale è una festa a cui è difficile restare indifferenti. Le sue implicazioni vanno al di là dei significati religiosi e sociali, e il suo impatto sulla nostra psiche e le nostre emozioni può andare ben oltre il periodo festivo.

Per il Natale 2014 abbiamo quindi pensato di proporvi tre articoli di "Mente&Cervello", la nostra rivista di psicologia e neuroscienze, che hanno affrontato altrettanti aspetti della festa sia come esperienza collettiva sia come vissuto individuale.


Mal di Natale

Il rimpianto per l'infanzia perduta, l'ansia per gli incontri indesiderati, l'obbligo di mostrarsi felici: non sempre il Natale è davvero la festa dei buoni sentimenti. Un'indagine rivela che il disagio di Natale non è legato all'eccesso di cibo o allo stress da regali, ma ha a che fare soprattutto con aspettative tradite e promesse mancate

di Paola Emilia Cicerone

Buon Natale? Non esageriamo. La festa più attesa dell’anno non suscita solo buoni sentimenti. Il disagio è palpabile, si percepisce per le strade affollate, nelle corsie del supermercato dove si scontrano carrelli colmi di cibo, nelle tavolate familiari dove una patina di buona educazione non basta a mantenere sereni gli animi. E soprattutto si coglie il giorno dopo, quando ci risvegliamo con gli avanzi da finire e le carte regalo da buttare via. Dicendoci che, anche per quest’anno, Natale è passato. Lasciandosi dietro una sensazione di rimpianto per ciò che non si è avuto.

Perché Natale, o ancora meglio il periodo natalizio, che oggi si «spalma» per esigenze commerciali su diverse settimane, è soprattutto un periodo di attesa. Ma attesa di che cosa?

«La festa del bambino Gesù dovrebbe essere il modo per celebrare il bambino che c’è in ognuno di noi», osserva Renato Rizzi, medico e psicologo. Ma intorno alla festa si agitano altre emozioni: l’ansia per gli incontri indesiderati, il rimpianto per chi non c’è, il dovere di mostrarsi felici e anche quello di fare un bilancio dei mesi trascorsi e disegnare un catalogo di buoni propositi. E su tutto, inevitabile, lo stress. [... clicca qui per continuare con la versione completa http://download.kataweb.it/lescienze/media/pdf/M&C_2008.pdf ...]

(L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Mente&Cervello" n.48, dicembre 2008)


L'addio a Babbo Natale

Che cosa prova un bambino quando smette di credere a Babbo Natale? Che ruolo hanno compagni e genitori nella scoperta della verità? Un'indagine rivela i retroscena di un passo cruciale verso il mondo dei grandi

di Gérald Bronner

[...] Ciascuno di noi, nel corso della propria vita, ha attraversato l'esperienza dolorosa della perdita delle illusioni, la più banale delle quali è quella di credere all'esistenza di un personaggio benevolo, vestito di rosso e bianco, che guida una slitta trainata da renne volanti e che distribuisce regali a tutti i bambini del mondo. Questa disillusione avviene in media attorno ai sette anni. Non tutti si ricordano della scomparsa di questo personaggio favoloso, ma tra coloro che ne hanno conservato qualche memoria, molti rammentano anche la delusione che hanno provato.

La fine della prima infanzia si accompagna a una mutazione dei sistemi di rappresentazione, all'abbandono di una certa visione del mondo. Bisogna lasciarsi dietro un universo terrificante e incantato, guadagnando e perdendo molto allo stesso tempo. Scompare il mostro nell'armadio, ma anche il folletto capace di realizzare tutti i nostri desideri.

Questi miti sono spesso percepiti come una bambinata senza importanza dai genitori, che tendono a considerare la scomparsa di Babbo Natale una tappa necessaria della crescita. In questo modo, però, sottostimano due aspetti: da un lato, il fatto che questa tappa possa essere delicata nella costruzione del sé, perché non si tratta solo della scomparsa di una credenza, ma coinvolge la natura dei legami che il bambino intrattiene con le persone che gli stanno intorno e che gli hanno mentito. [...clicca qui per continuare con la versione completa http://download.kataweb.it/lescienze/media/pdf/M&C_2011.pdf ...]

(L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Mente&Cervello" n.84, dicembre 2011)


Il valore dei doni

Per qualcuno i regali di Natale sono una gioia, per altri un incubo. Ma secondo gli antropologi lo scambio di regali è anzitutto uno dei fondamenti delle strutture sociali umane

di Sophie Chevalier e Anne Monjaret

[...] La scelta di un regalo, il momento in cui lo si offre, fanno parte di una manifestazione sociale complessa attraverso la quale si mettono in scena modalità multiple di scambio. È questo aspetto particolare che attira l'interesse dei ricercatori, benché molti altri eventi, come compleanni, matrimoni, battesimi e così via, siano altrettanto istruttivi per capire le relazioni familiari e sociali.

Al centro dello scambio di regali c'è il legame sociale: sotto questo aspetto, la nostra società non è diversa dalle altre. I primi antropologi sono rimasti affascinati dai sistemi di scambio che osservavano in società diverse dalla nostra, e alcuni hanno anche ipotizzato che lo scambio sia il fondamento di ogni società.

Tra le forme di scambio più documentate nella letteratura antropologica ci sono la kula, descritta per la prima volta dall'etnologo polacco Bronislaw Malinowski nel 1922, e il potlach, descritto dall'antropologo tedesco Franz Boas nel 1899. La kula è un sistema di scambi fra tribù praticato ancora oggi in alcune isole della Melanesia, che coinvolge transazioni sia su scala locale sia di un intero arcipelago. [...]

Potlach invece significa "dono" o "donare" presso le popolazioni amerindie della costa nordoccidentale dell'America settentrionale. Il termine indica cerimonie organizzate in occasione di eventi come matrimoni e funerali, e nel contesto di una rivalità tra capi che cercavano di conservare il proprio rango sociale. Il rito consisteva nella distribuzione agli invitati di beni di grande valore (in particolare coperte tessute) e di cibo, il che conferiva al donatore influenza politica e sociale. Il destinatario del dono aveva l'obbligo di restituire l'equivalente di ciò che aveva ricevuto. [...clicca qui per continuare con la versione completa http://download.kataweb.it/lescienze/media/pdf/M&C_2004.pdf ...]

(L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Mente&Cervello", n.12, novembre-dicembre 2004)


Sfatare il mito dei fantasmi

Sfatare il mito dei fantasmi

Nonostante la disapprovazione degli scienziati, molta gente crede nei fantasmi.
Che cosa dicono le Scritture vediche al riguardo?

di Caitanya Carana Dasa


Esistono i fantasmi? Storicamente e geograficamente, “sì” è la risposta di gran parte dell’umanità. I racconti di persone che hanno visto, sentito o percepito esseri incorporei e spettrali agire in modi misteriosi e terrificanti sono di portata quasi universale nel campo dell’esperienza umana. Il pragmatismo dei nostri tempi induce molti di noi a liquidare l’intera questione dei fantasmi come se fosse una credenza popolare priva di basi scientifiche. Nondimeno, numerosi scienziati illustri l’hanno presa molto sul serio. Tra gli scienziati che credono ai fantasmi spicca il naturalista inglese Alfred Wallace, cofondatore della teoria evolutiva. Nella sua autobiografia, La mia Vita; Memorie di Eventi e di Opinioni, egli delinea come l’evidenza dei fatti lo abbia costretto ad abbandonare il suo scetticismo sull’esistenza dei fantasmi:

Oggi la maggior parte delle persone è stata educata a credere che i miracoli, i fantasmi e tutta la serie di fenomeni descritti in questo libro non possano esistere, che si oppongano alle leggi della natura e non siano che antiche superstizioni, quindi necessariamente ingannevoli e deludenti. Non c’è spazio per queste cose nel tessuto dei loro pensieri. Quando iniziai la mia indagine in questo campo io stesso ero così. L’evidenza dei fatti non trovava posto nel tessuto dei miei pensieri. Tutti i miei preconcetti, la conoscenza acquisita, la mia fede nel primato della scienza e della legge naturale si opponevano all’eventualità che tali fenomeni fossero reali.

Persino quando non c’era possibilità di sfuggire all’evidenza dei fatti, mi sono ostinato a cercare spiegazioni alternative, ma senza successo...Non chiedo ai lettori di credere a ciò che dico, ma di dubitare della loro infallibilità di giudizio; chiedo loro l’indagine e la verifica paziente prima di concludere frettolosamente che tutti noi siamo degli sciocchi sprovveduti, dato che per molti anni abbiamo dedicato le nostre facoltà mentali migliori e le nostre migliori capacità di osservazione a questo tema.

Un altro importante uomo di scienza, lo psicologo americano William James, si è convinto davanti alla prova dei fatti: “Di fronte all’evidenza non posso mantenere il pregiudizio irreversibilmente negativo di una mente “rigorosamente scientifica”, che presume di sapere quale dev’essere l’ordine naturale delle cose.” (William James sulla Ricerca Metapsichica, edito da Gardner Murphy e Robert Ballou)

L’evidenza pesa oggi più che mai, in quanto molti testi ben documentati riferiscono di esperimenti compiuti da svariati ricercatori nel campo del paranormale, i quali hanno seguito procedure rigorosamente scientifiche. Il pubblico è sostanzialmente propenso a credere nell’esistenza dei fantasmi; questo va a sostegno delle numerose e significative prove riportate, che a loro volta rafforzano il credo della gente. Da un sondaggio della Gallup, effettuato nel 1990, emerge che:

• Il 29% degli americani crede nei fantasmi che infestano le case
• Il 10% degli americani dice di aver visto un fantasma o di essere stato in sua presenza

Nonostante l’aumento delle prove documentate e del consenso popolare, lo stesso concetto di fantasma resta inaccettabile per la gran parte del mondo scientifico. Uno dei principali motivi è che la scienza materialista dell’era moderna non possiede una struttura logica in cui far rientrare un fenomeno come l’esistenza dei fantasmi. Questo limite non è inerente alla scienza in sé, ma solo strumentale alla scienza materialista. Non c’è alcuna ragione scientifica per ipotizzare che tutto il mondo della scienza debba essere materialista, in quanto non ci sono prove scientifiche che tutta la realtà esiste solo sul piano della materia. Per coloro che hanno una mente aperta e abbastanza spirito d’avventura da esplorare visioni non materiali della realtà, la saggezza vedica offre un assetto esplicativo sistematico per comprendere l’esistenza dei fantasmi.


I tre livelli dell'essere
 

I Tre Piani Dell’essere

Per agevolare la nostra comprensione dei fantasmi dobbiamo innanzitutto familiarizzare con i tre piani esistenziali spiegati nelle Scritture vediche.

1. Il piano materiale grossolano: si compone della realtà fisica percepibile con i sensi e con gli strumenti che estendono le capacità sensoriali, come ad esempio il microscopio. La corrente scientifica dominante concentra le sue ricerche principalmente, se non esclusivamente, su questo livello grossolano della realtà.

2. Il piano materiale sottile: include la mente, l’intelligenza e l’ego, o più precisamente ciò che i Veda definiscono falso ego, l’identificazione col corpo fisico e con la mente condizionata dalla materia. Per amore di brevità, farò riferimento a questo piano esistenziale definendolo piano o livello mentale.

3. Il piano spirituale: l’anima, fonte della coscienza e vero ego dell’essere, esiste su questo livello non materiale.

Il punto centrale di cui tener conto quando si parla di fantasmi è la differenza tra la mente e l’anima. Sebbene invisibile, la mente non è spirituale, è materiale anche se composta di una materia talmente sottile da essere impercettibile ai sensi grossolani. Poiché è materiale, la mente non è dotata di coscienza; soltanto l’anima è cosciente. La mente appartiene al piano sottile, situato tra il piano spirituale e quello materiale grossolano. Da questa posizione intermedia essa funge da canale attraverso cui la coscienza dell’anima interagisce con il corpo fisico. In modo funzionale, la mente diventa il deposito delle impressioni acquisite in seguito all’interazione con il piano materiale grossolano, impressioni che includono, tra le altre cose, memorie del passato e desideri per il futuro. Basandoci su questo fondamento dell’ontologia vedica, cerchiamo adesso di capire come e perché alcune persone diventano fantasmi.


Gli Esseri Disincarnati e Afflitti

All’istante della morte l’anima lascia il corpo grossolano accompagnata dal corpo sottile. Ciò che normalmente accade è che assume un altro corpo grossolano secondo il suo karma. Tuttavia, ci sono casi eccezionali in cui l’anima non si trasferisce in un nuovo corpo grossolano e resta in una condizione disincarnata. Le anime che vivono quest’esistenza incorporea si chiamano fantasmi. Ovviamente, i fantasmi non sono del tutto incorporei, perché hanno ancora il corpo sottile, ma poiché nel gergo comune la parola “corpo” designa il corpo grossolano, la condizione di vita senza questo corpo è definita incorporea. Perché i fantasmi non prendono un corpo fisico?

1. Suicidio: coloro che distruggono il corpo fisico prematuramente, cioè prima del momento in cui, secondo il karma, sono destinati ad assumere un nuovo corpo grossolano, si condannano a un’esistenza disincarnata come fantasmi finché non verrà loro assegnato un altro corpo. Srila Prabhupada spiega: “I fantasmi sono privati del corpo fisico a causa delle loro gravi colpe, come il suicidio.” Le persone frustrate, che si suicidano per liberarsi dalla sofferenza credendo che la vita finisca con la morte, si ritrovano dunque a esistere nella condizione ancora più dolorosa di fantasmi.

2. Attaccamento eccessivo: Chi muore ancora troppo attaccato al corpo fisico, al contesto in cui è vissuto o ai propri possedimenti può diventare un fantasma. Durante gli istanti che precedono la morte, la sua mente continua a volgersi al passato in modo intenso e ossessivo, impedendo all’anima di guardare avanti e lasciandola quindi ancorata a uno stato incorporeo. Srila Prabhupada spiega: “Le persone molto peccaminose ed eccessivamente attaccate alla casa, la famiglia, la comunità o al Paese non ricevono un corpo fatto di elementi materiali grossolani, ma restano nel corpo sottile, composto di mente, ego e intelligenza. Coloro che vivono nei propri corpi sottili si chiamano fantasmi.”


In che modo una persona diventa un fantasma.
 

Una Condizione Frustrante E Spaventosa

L’anomala condizione incorporea dei fantasmi è straziante per loro stessi e terrificante per gli altri. Vediamo perché.

1. Straziante per loro stessi: proprio come tutti noi, i fantasmi hanno una mente piena di ricordi e di desideri dovuti ai piaceri coltivati durante le loro precedenti incarnazioni. Tuttavia, diversamente da noi, non hanno un corpo grossolano con cui realizzare questi desideri. Può dunque accadere, per esempio, che il ricordo stimoli in loro la voglia di gustare una certa prelibatezza e siccome il corpo sottile possiede sensi sottili, essi riescono persino a percepire il piacere di un’anima incarnata che gusta quella stessa prelibatezza. Ciò ha l’effetto di acuire il loro desiderio, che resta perennemente insoddisfatto in quanto i fantasmi non hanno una lingua con cui poter gustare alcunché.

La loro condizione è simile a quella di un ammalato, che deve stare a stecchetto mentre guarda gli altri che banchettano. Per un ammalato questa tortura dura alcuni giorni, ma per i fantasmi dura l’intero corso della vita disincarnata. Come se non bastasse, quasi ogni loro desiderio sfocia nella medesima frustrazione; non c’è dunque da meravigliarsi che essi considerino la loro vita un tormento. Srila Prabhupada sottolinea la causa di questo tormento dicendo, “Il fantasma non ha un corpo, quindi soffre terribilmente perché non può soddisfare i propri sensi.”

2. Terrificante per gli altri: molte persone sono terrorizzate dai fantasmi perché trovano incomprensibile il concetto stesso di fantasma – tetramente e spaventosamente incomprensibile. Si gela loro il sangue al pensiero di porte che si aprono all’improvviso e senza motivo, dato che non c’è nessuno nelle vicinanze, o di rumori strani che sembrano provenire dal nulla. Poche cose scoraggiano i possibili acquirenti di una casa come la diceria vera o falsa che quella casa è infestata dai fantasmi. La maggior parte delle persone rabbrividisce alla sola idea d’incontrare un fantasma, ma la prospettiva di esserne addirittura possedute è davvero raccapricciante.

La possessione è un fenomeno molto spiacevole in cui il fantasma entra nel corpo di qualcuno, ne assume il controllo e lo usa come strumento di soddisfazione dei propri desideri. La persona posseduta inizia allora a parlare e ad agire in modi marcatamente diversi dai suoi, perché la sua personalità è stata soppressa oppure si è addormentata sotto il dominio della personalità del fantasma. Quest’alterazione del comportamento lascia perplessi e spesso sconvolti i parenti del posseduto. Gli aneddoti che raccontano di possessioni accrescono la paura dei fantasmi nella mente della gente.


Dinamica della possessione.


Dissipiamo La Nebbia Del Mistero

La saggezza vedica può dissipare la nebbia del mistero che circonda i fantasmi, perché smitizza la natura stessa della vita incorporea e insegna a vedere i fantasmi come esseri non tanto malevoli, quanto miserevoli. Ovviamente, alcuni fantasmi possono essere malevoli, specialmente con quelli che li hanno offesi nel corso della loro precedente incarnazione, ma i fantasmi in generale sono essenzialmente miserabili proprio a causa dei loro desideri irrealizzabili, una condizione endemica della vita disincarnata. Il peso della frustrazione li porta spesso a diventare violenti e a volte malevoli. La visione trina della realtà che i Veda ci propongono – materia grossolana, materia sottile e sostanza spirituale – ci aiuta a dare un senso ai comportamenti apparentemente misteriosi dei fantasmi, che sfidano le leggi della scienza materialista.

Queste leggi sono state infatti create in base all’osservazione e all’analisi del comportamento della materia grossolana, ma poiché la mente è fatta di materia sottile, può agire sul piano materiale grossolano senza essere limitata dalle leggi della della scienza materialista. Non sorprendiamoci dunque se i fantasmi, i quali esistono sul piano mentale, agiscono in un modo tale da lasciare spaventati e confusi coloro ai quali è stato insegnato che in natura tutto segue le leggi della scienza materialista. Lo Srimad-Bhagavatam (5.5.21-22) parla del potere straordinario dei fantasmi, ponendoli al di sopra dell’uomo nella scala gerarchica degli esseri viventi: “Superiori agli esseri umani sono i fantasmi, perché non hanno corpi materiali grossolani.”

I Veda insegnano che i fantasmi vagano in una condizione d’ignoranza e d’illusione. Le persone che vivono in queste stesse condizioni, magari intossicandosi, hanno la mente debole e malconcia, sono quindi più soggette all’attacco e alla possessione da parte dei fantasmi. Srila Prabhupada spiega: “Il fenomeno della possessione si verifica laddove si conduce un’esistenza impura.” Possiamo renderci ampiamente invulnerabili a questi attacchi sottili vivendo in un modo illuminato. La saggezza vedica raccomanda questo stile di vita innanzitutto per raggiungere il traguardo principale dell’esistenza, la realizzazione spirituale; nondimeno, un modo di vivere libero da schiavitù come il vizio di assumere sostanze intossicanti crea un margine benefico di protezione dagli attacchi delle creature disincarnate.

La saggezza vedica ci fornisce metodi sia preventivi che curativi per gestire gli attacchi dei fantasmi. Attività devozionali come la recitazione collettiva dei sacri mantra hanno il potere di esorcizzare luoghi infestati e persone possedute. Srila Prabhupada lo sostiene in una lettera, quando risponde alla domanda di un discepolo: “Il modo migliore per eliminarli [i fantasmi] è cantare Hare Krishna a voce molto alta e tenere un kirtan gioioso finché non se ne vanno. In Inghilterra, nel 1969, andai a casa di Mr. John Lennon e notai che c’era un fantasma, ma non appena i devoti iniziarono a cantare entusiasticamente, se ne andò.” (Dicembre 1971)


Trascendere Ogni Miseria

E’ significativo il fatto che sebbene la saggezza vedica riconosca l’esistenza dei fantasmi, non attribuisce loro in modo acritico la responsabilità di ogni apparente stranezza. In una lettera a un suo discepolo che gli chiedeva se il proprio disturbo mentale fosse dovuto ai fantasmi, Srila Prabhupada rispose: “Le offese che senti non hanno nulla a che fare con i fantasmi; sono soltanto creazioni della tua mente, e come tu stesso mi dici, la mente è davvero miserabile. Per questa ragione Krishna dice che l’aspirante trascendentalista deve innanzitutto controllare la mente e che dopo averla controllata avrà pace.” (Novembre 1974)

Disciplinare la mente con la pratica della coscienza di Krishna è il modo più efficace di gestire ogni problema dell’esistenza materiale – incluso diventare noi stessi fantasmi, essere posseduti da loro, tormentati dai disturbi della mente e da tanti altri problemi, che alcuni imputano ai fantasmi, ma che in realtà sono reazioni karmiche ai misfatti indotti dalla nostra mente incontrollata. Ecco perché, se da una parte la saggezza vedica spiega l’esistenza dei fantasmi e dichiara il potere esorcizzante del santo nome, dall’altra non dà molta importanza a questo argomento e asserisce invece che lo scopo della vita umana è molto più rilevante del pensare ai fantasmi con attrazione morbosa, timore paranoico o rifiuto dogmatico.

La forma di vita umana ha il magnifico potenziale di accordarci l’immortalità, se la utilizziamo per spostare il nostro amore dal transitorio all’eterno, dalla materia a Krishna. Il tesoro finale della saggezza vedica è reintegrarci nella nostra condizione perduta di esseri spirituali eterni. La capacità esplicativa dei Veda anche in merito a fenomeni come quello dei fantasmi – che certamente sfida la scienza materialista e la obbliga a un diniego perpetuo – può servire per rafforzare la nostra fede mentre esploriamo il campo di un’elevata conoscenza spirituale e gustiamo i suoi doni devozionali.


Caitanya Carana Dasa è un discepolo di Sua Santità Radhanatha Swami. E’ laureato in ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni, e serve a tempo pieno al tempio ISKCON di Pune. Ha scritto undici libri. Per leggere i suoi altri articoli o ricevere le sue riflessioni quotidiane sulla Bhagavad-gita, “Gita daily”, potete visitare il sito thepiritualscientist.com.


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martedì 23 dicembre 2014

Metodo Pantellini: curarsi con l'ascorbato di potassio

Metodo Pantellini: curarsi con l'ascorbato di potassio

Dalla ricerca nuove conferme sull'importanza del metodo Pantellini e dell'ascorbato di potassio con ribosio nella prevenzione e cura delle patologie tumorali

di Guido Paoli - 22/12/2014



Metodo Pantellini: curarsi con l'ascorbato di potassio

La Fondazione Pantellini sta continuando a portare avanti la propria attività di ricerca, in collaborazione con il gruppo della Sezione di Biofisica e Fisica Medica del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Parma (Bruni, Babarinde, Croci e Ortalli), per verificare “in vitro”, cioè su linee cellulari tumorali e sane, l’efficacia dell’ascorbato di potassio con ribosio nelle patologie oncologiche.

Da alcuni anni, l’attenzione si è spostata sulla combinazione D-ribosio e bicarbonato di potassio (K-D:Rib), quale ulteriore passo avanti nello sviluppo di una strategia che permetta una rapida azione nel contrastare i tumori solidi. Su questo composto sono stati pubblicati due lavori dal sopradetto gruppo (con il supporto della Fondazione) sulla rivista “Cancer Cell International”, uno nel 2011 e l’altro in questi giorni di Agosto 2014 [1,2]. Tali lavori, oltre a mostrare come questo composto abbia un’azione che riduce la velocità di proliferazione agendo sul tempo del ciclo cellulare delle cellule tumorali esaminate (seno, tumore primario, linea Hs 578T, corrispondente a HTB126 ATCC), hanno permesso di evidenziare alcuni aspetti importanti che ritengo opportuno e necessario sottolineare con forza. Ribadendo che si tratta di studi fatti su linee cellulari e non “in vivo”, questa ricerca si colloca nell’ambito del metodo Pantellini, che viene proposto nell’uomo da molti anni, sia a livello di prevenzione che per cercare di contrastare i processi di degenerazione cellulare.

Come lavorano le cellule tumorali

È essenziale ricordare che le cellule tumorali utilizzano un’enorme quantità di glucosio per il loro metabolismo, anche in presenza di ossigeno disponibile. Questo fatto, messo in luce da Otto Warburg (Premio Nobel per la Medicina nel 1931) evidenzia come le cellule tumorali abbiano un metabolismo basato su reazioni fermentative, a differenza delle cellule sane, il cui metabolismo si basa sulle reazioni ossido-riduttive. Questo fatto, anche se spesso viene in qualche modo “dimenticato”, è considerato una delle principali caratteristiche metaboliche connesse alla trasformazione della cellula durante la carcinogenesi. Questo non significa necessariamente “eliminare” ogni fonte di glucosio nel metabolismo, che rappresenta la “benzina” delle nostre cellule e senza la quale le cellule stesse non avrebbero più la possibilità di attivare il ciclo di Krebs nei mitocondri (le officine preposte a produrre energia). Per questo il nostro corpo è organizzato per ricavare glucosio anche dai carboidrati. Ma naturalmente, per coloro che si trovano ad affrontare un problema oncologico è essenziale ridurre le fonti di zucchero soprattutto raffinato (dolci, dolcificanti e quant’altro).

Accanto a questo, non viene mai sottolineato con la dovuta forza quanto sia importante il ruolo del potassio per la regolazione del metabolismo e per la corretta stabilità genetica (per esempio, nei cosiddetti G-quadruplex presenti nel DNA, ad esempio nelle porzioni telomeriche [3,4]). Infatti, il mantenimento della concentrazione fisiologica intracellulare di potassio è il requisito essenziale, a mio modo di vedere, per evitare o per limitare al massimo il rischio di una trasformazione della cellula in senso tumorale.

Nei precedenti articoli pubblicati su “Scienza e Conoscenza” [5-6] sono stati toccati vari aspetti di base del metodo Pantellini ed è stato sottolineato come la somministrazione di ascorbato di potassio con ribosio abbia la possibilità di contrastare anche collagenopatie rare ad aumentato rischio oncologico, e limitare e contrastare efficacemente i meccanismi di stress ossidativo. Ma, come anticipato, quanto pubblicato su “Cancer Cell International” [2] porta a una più attenta chiave di lettura su questo composto fisiologico, semplice e atossico, la cui azione tocca una varietà di meccanismi alla base del metabolismo cellulare e, in questo senso, alla base di quei processi che possono contrastare la crescita anomala di cellule come avviene nel cancro. E questo grazie alla collaborazione di competenze diverse (fisici, biologi, medici).

Ascorbato di potassio per la prevenzione

In conclusione, è importante sottolineare il ruolo che può svolgere l’ascorbato di potassio, con o senza ribosio, nel cercare di limitare il rischio che si possano manifestare patologie degenerative, in particolare quelle oncologiche, in coloro che lo assumono regolarmente. Infatti, la sua somministrazione a livello di prevenzione (in generale, una volta al giorno sempre a stomaco vuoto e senza miscelare i componenti con cucchiaino metallico) ha il compito di mantenere le giuste concentrazioni di potassio all’interno delle cellule, in modo che le funzioni metaboliche che regola (incluso il ciclo di Krebs) possano svolgersi correttamente, tenendo conto che questo elemento avrebbe comunque la possibilità di essere “reintegrato” nel citoplasma cellulare anche in presenza di problemi nei meccanismi di trasporto attivo (pompa sodio/potassio), proprio in virtù dell’azione di trasporto che svolge l’acido ascorbico (e il ribosio, se presente).

Il composto non si comporta da stimolatore immunitario ma da suo modulatore, altrimenti non avrebbe alcun senso proporlo a persone che evidenziano malattie autoimmuni. In questo caso, infatti, l’azione sui globuli bianchi ed in particolare sui linfociti permetterebbe loro di recuperare la distinzione fra self e non self, cioè la capacità di distinguere i “corpi estranei”, patogeni, da aggredire da quelli sani da difendere. E questa azione modulante si esplicita anche nella regolazione ormonale.

Bibliografia
[1] Croci S, Bruni L, Bussolanti S, Castaldo M, Dondi M: Potassium bicarbonato and D-ribose effects on A72 canine and HTB-126 human cancer cell line proliferation in vitro. Cancer Cell Int 2011, 11:30.
[2] Bruni L, Babarinde AA, Ortalli I, Croci S: K-D:rib dampens Hs 578T cancer cell chemoinvasion and proliferation, Cancer Cell Int 2014, 14:77.
[3] Parkinson GN, Lee MPH, Neide S: Crystal structure of parallel quadruplexes fron human telomeric DNA. Nature, 2002, 417(689):876-880.
[4] Lipps HJ, Rhodes D: G-quadruplexes structures: in vivo evidences and function. Trends Cell Biol 2009, 19(8):414-422.
[5] Paoli G: La via del sale, Scienza e Conoscenza, 2007, 21:60-65.
[6] Paoli G: Il metodo Pantellini, Scienza e Conoscenza, 2013, 46:16-23.


Questo articolo è tratto dalla rivista:

Scienza e Conoscenza - N. 50 >> http://goo.gl/g7Un5I
Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Novembre 2014



lunedì 22 dicembre 2014

Avventure nell'Aldilà

Avventure nell'Aldilà

Viaggi fuori dal corpo e potenziamento spirituale

di William Buhlman



Avventure nell'Aldilà - Libro

Avventure nell'aldilà è un potente viaggio di risveglio spirituale e illuminazione, e una coraggiosa ricerca di risposte su quello che ci accade dopo la morte.

Viene messa in discussione la tradizionale idea di quello che si suppone sia il paradiso, e viene presentata un'esauriente, nuova visione della continuazione della nostra vita.

In seguito a una diagnosi di cancro, l'autore ha ricercato delle risposte ai misteri della nostra esistenza dopo la morte. Confrontandosi con la sua mortalità, ha sperimentato profonde intuizioni riguardo a ciò che è al di là del nostro corpo fisico.

In quest'opera l'autore riporta le sue esperienze fuori dal corpo e i suoi "sogni lucidi" con la voce di un personaggio di fantasia, Frank Brooks. Le intuizioni che ne emergono sono a volte sorprendenti, ma ci perviene un chiaro messaggio: noi siamo potenti esseri spirituali e plasmiamo la nostra realtà ora e nel futuro.

Lo scopo di questo libro è di prepararci per i numerosi ambienti reattivi al pensiero di cui faremo esperienza.

"Il fine di questo libro è di fornire intuizioni riguardo al cammino spirituale che abbiamo davanti. Quanto più preparati siamo, tanto più grande è il nostro potere di accelerare la nostra crescita personale e di prepararci a quello che incontreremo nella vita dell'aldilà"


L’addestramento spirituale ha inizio - Estratto da "Avventure nell'Aldilà"

Schermo i miei occhi dalla luce accecante e dalla vibrante energia presente tutt’intorno a me. Mi tremano le gambe. Riconosco intorno a me forme indistinte e mi afferro al solido bordo del vano di una porta finché non ritrovo l’equilibrio.

Via via che la mia vista si adatta alla transizione, riesco a vedere che mi trovo in quella che sembra essere l’aula di una scuola superiore. Un bagliore costante entra a fiotti dalle numerose finestre su una parete, riempiendo la stanza di luce tenue ed eterea.

Sedute ai banchi, noto una dozzina di persone; sembrano giovani adulti all’incirca della mia età, sia maschi che femmine. Posso percepire il loro nervosismo mentre parlano a bassa voce tra loro e siedono a disagio al loro posto.

Alcune facce sembrano familiari, ma non riesco a ricordare dove le ho viste. Nessuno mi riconosce mentre prendo posto in fondo all’aula. C’è una strana energia nell’aria. Mi sento apprensivo e decido di tenere un basso profilo.

Una giovane donna, piccola e vestita di un morbido abito arancione brillante, entra in classe con passi misurati e resta in piedi davanti a noi con una rigidezza che mi fa pensare che non sia a suo agio nel proprio corpo. Corti capelli scuri, occhi verde chiaro e aspetto fragile, è completamente concentrata su ciò che sta facendo mentre esamina ogni membro della classe. La sua comunicazione è in forma di rapide immagini-pensiero che mi saturano la mente.

«Sapete perché siete in questa classe?».

Nessuno risponde mentre lei studia silenziosamente ogni persona del gruppo.
Mentre i suoi pensieri sondano la mia mente, l’intensità del suo sguardo mi mette ancora più a disagio.

«Siete entrati in questa realtà perché siete pronti a svegliarvi ».

Fa una pausa e guarda dritto negli occhi ciascuno di noi.
«Soffrite di una profonda amnesia. Avete dimenticato quello che siete, il vostro scopo, da dove venite e dove state andando. Avete vagato per molte vite nei mondi esterni».

Prima di continuare ci esamina uno per uno. «Di recente, tutti voi siete ritornati dalla realtà di addestramento che chiamate Terra. Ogni aspetto della vostra mente è stato contaminato dall’esposizione a questa densa energia». Si interrompe per un momento e percepisco la sua mente esercitare una pressione su di me. È una strana sensazione, come se una sonda mi stesse esplorando. «Sento che alcuni di voi hanno dei dubbi sulla necessità di frequentare questo corso». Tace e sembra attraversarci con lo sguardo.

«Per molti di voi questo corso sarà difficile. Mi aspetto la vostra totale attenzione. Tutti voi avete scelto volontariamente quest’addestramento e quelli che vogliono andarsene possono farlo ora».

Nessuno si muove.

«Preparatevi. Per usare un’espressione terrestre, questo è un campo di addestramento per anime in evoluzione». Percorre la stanza con occhi di acciaio e continua: «E io sono la direttrice». Le sue palpebre si abbassano mentre dolcemente inclina la testa verso di noi. La mia ansia cresce. Improvvisamente i suoi pensieri pervadono la mia mente.

«Durante le vostre numerose visite sulla Terra, ciascuno di voi ha inseguito illusioni create dall’uomo. Vita dopo vita avete creato una serie di drammi, e, anche peggio, avete incolpato altri dei vostri problemi. Le vostre abitudini distruttive e la vostra mancanza di responsabilità personale cesseranno con questo corso. Da questo momento non ci saranno più pretesti per le energie che create nella vostra esistenza. Adesso iniziamo. Sgombrate la mente».

Una visione panoramica della storia umana si dispiega davanti a me. Assisto a un’interminabile serie di guerre e conflitti mentre potenti eserciti si scontrano in sanguinose battaglie per territori, religioni e risorse. Le bandiere cambiano, ma la follia è la stessa. Una dopo l’altra, le guerre si dispiegano davanti a me. Sono troppe per poterle contare. L’orrore è indicibile: assassinio, tortura e trattamenti inumani inflitti dall’uomo ai propri simili che risalgono agli albori del tempo.

Sono disgustato dalla visione barbarica che ho di fronte e cerco di distogliere gli occhi, ma non ci riesco. Le immagini vengono impresse col fuoco nella mia mente quando i pensieri della direttrice mi rispediscono con un sobbalzo nell’aula.

«Siete assimilati a una specie primitiva che ha una lunga storia di estrema violenza e autodistruzione; questi esseri hanno ucciso miliardi di loro simili. Siete stati adescati nella follia di gruppo collettiva che chiamate razza umana. Come risultato, siete stati imprigionati nelle regioni più remote dell’universo». La direttrice si interrompe per un momento per guardare negli occhi alcuni della prima fila.

«Molti di voi sottovalutano il grande compito che avete davanti. Le illusioni fisiche sono così profondamente radicate che la maggior parte degli esseri umani non riconosce mai fino a che punto arriva la sua disfunzionalità. Adesso aprite la mente».

Vengo tirato fuori dal mio corpo e sollevato dal potere dei pensieri della direttrice. Il drastico cambiamento mi allarma.

Una visione straordinaria mi appare di fronte: torno a esaminare la mia vita passata da una prospettiva nuova.

I ricordi diventano vivi e come in un film vedo chiaramente la mia casa fisica del passato, la mia famiglia e la routine quotidiana, insieme a ogni oggetto e proprietà che ritenevo necessari per vivere una vita piena. I miei pensieri sono trasparenti. Credo di essere il mio corpo, la mia personalità, il mio ego; credo di essere la mia mente, il mio genere, la mia razza, la mia nazionalità. Credo di essere i numerosi ruoli fisici che ho impersonato: padre, figlio e marito. La mia intera identità è completamente centrata sulla mia breve esistenza nella materia.

I pensieri della direttrice mi distolgono di malavoglia dalla mia rivelazione.

«Tutti voi siete stati soggetti a un intenso indottrinamento fisico nel corso della vostra permanenza sulla Terra. Dalla nascita siete stati condizionati ad accettare un mucchio di falsità senza metterle in questione. Non c’è da stupirsi se miliardi di esseri umani sono ancora intrappolati nelle dimensioni più remote dell’universo. Finché le anime rimarranno aggrappate a ciò che è fisico, continueranno a essere separate dalla loro essenza spirituale, lasciate a vagare nei mondi inferiori».

Immediatamente comprendo che ho permesso alla mia identità fisica di dominare la mia coscienza e alterare la mia intera percezione della realtà. La mia crescita è stata interrotta dall’attaccamento alle effimere cose fisiche e dall’ossessione per il passato. Come potrei mai sperare di conoscere la verità sulla mia esistenza mentre sono bloccato nel mutevole labirinto della forma?

Quest’intuizione mi lascia stupefatto.

Sono imprigionato in una trappola che mi sono costruito da solo.

Diversi studenti appaiono traumatizzati mentre la visione delle loro vite passate si dispiega davanti a loro. Scossi dalle loro visioni, alcuni chiedono impulsivamente: «Questo è l’inferno».

«È molto peggio, poiché le anime legate alla Terra creano questa realtà da sole. Non vedono che le loro ripetute lotte nella materia sono create da esse stesse».

L’intera classe tace. Finalmente qualcuno dal fondo dell’aula chiede: «Come si può sfuggire a questa perpetua reincarnazione?».

«Il primo passo sta nel riconoscere la vostra situazione e la necessità di cambiare. Alla fine gli esseri umani si stancano di queste dense illusioni e cercano un’illuminazione spirituale».

Mi volto a guardare una donna che scuote la testa. «Questo è brutale. Dev’esserci una via migliore».

«Svegliarsi è essenziale».

Ci vorrà un’eternità, penso tra me e me.

La risposta della nostra insegnante è immediata: «Tutti sono immortali: il tempo che l’evoluzione può richiedere è insignificante ».

Per la prima volta vedo la schiacciante quantità di lavoro che mi aspetta.


William Buhlman è uno dei massimi esperti americani di viaggi extracorporei. Dopo la pubblicazione di Avventure Fuori dal Corpo ha condotto un vasto numero di workshop e seminari raccogliendo 16.000 partecipanti entusiasti in 32 paesi del mondo. Vero e proprio punto di riferimento nel campo delle proiezioni astrali, Buhlman è esperto anche di altre discipline come l’ipnosi, la visualizzazione creativa e la meditazione. William Buhlman è un esperto di Out of Body (OBE), ossia di "viaggi fuori dal corpo". Le tecniche che utilizza sono molteplici ma semplici, da quelle sciamaniche a quelle moderne. Le sue capacità di insegnamento e il suo notevole intuito sostengono gli individui ad andare oltre la coscienza ordinaria. Le esplorazioni fuori dal corpo condotte per 30 anni gli forniscono un'eccezionale conoscenza intuitiva in questa materia. Il suo primo libro, Adventures beyond the Body (Avventure Fuori dal Corpo, Macro Edizioni) registra il suo viaggio personale di scoperta fuori dal corpo e prepara il lettore ad una serie di tecniche che possono essere utilizzate per l'esplorazione personale. Durante gli ultimi 6 anni ha condotto un'indagine sulle esperienze fuori dal corpo che include oltre 16.000 partecipanti da 32 paesi.


Indice

Prefazione

PARTE PRIMA - Evoluzione accelerata

Capitolo 1. Il viaggio ha inizio
Capitolo 2. La transizione
Capitolo 3. Benvenuto a casa
Capitolo 4. La mia nuova vita
Capitolo 5. Il risveglio
Capitolo 6. La decisione
Capitolo 7. In cerca di risposte
Capitolo 8. L’ingresso nel secondo cielo
Capitolo 9. L’addestramento spirituale ha inizio
Capitolo 10. Riconoscere il potere della mente
Capitolo 11. Imparare a creare
Capitolo 12. Il potere dell’intenzione
Capitolo 13. Affrontare la paura
Capitolo 14. Il fiume del pensiero
Capitolo 15. Purificazione
Capitolo 16. I campi del sognare umano
Capitolo 17. Ancorati al passato
Capitolo 18. Assistere una transizione
Capitolo 19. Mantenere le dipendenze
Capitolo 20. Attaccamenti individuali
Capitolo 21. Inferni mentali
Capitolo 22. La creazione è un’arte
Capitolo 23. Territori religiosi
Capitolo 24. Ambienti di guarigione
Capitolo 25. Cieli non umani
Capitolo 26. L’educazione dell’anima attraverso la materia
Capitolo 27. Abbracciare l’istante presente
Capitolo 28. Il filtro del cielo
Capitolo 29. La struttura del multiverso
Capitolo 30. Navigazione spirituale
Capitolo 31. Riassumendo: il Paradiso è uno stato di coscienza
Capitolo 32. Preparazione per il rientro

PARTE SECONDA - Prepararsi per la propria avventura

Capitolo 33. La finalità del campo di addestramento fisico
Capitolo 34. Evoluzione attraverso la materia
Capitolo 35. Stati di coscienza nell’aldilà
Capitolo 36. Sviluppare la propria capacità creativa
Capitolo 37. Osservare i propri pensieri
Capitolo 38. Tecniche di cambiamento
Capitolo 39. La mentalità dell’esploratore spirituale
Capitolo 40. Facilitare una transizione illuminata
Capitolo 41. Domande e commenti

Considerazioni conclusive

Glossario

Ringraziamenti

Bibliografia


William Buhlman
Avventure nell'Aldilà - Libro >> http://goo.gl/hMEIDG
Viaggi fuori dal corpo e potenziamento spirituale
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Novembre 2014
Formato: Libro - Pag 250 - 13,5x20,5 cm



venerdì 19 dicembre 2014

L'arte delle Relazioni

L'arte delle Relazioni

Come gestire pensieri, emozioni e sentimenti per superare tensioni, conflitti e solitudine

di Marco Ferrini



L'arte delle Relazioni - 28/29 Settembre 2013

Seminario 28/29 Settembre 2013 - Cassola - Vi

Come gestire pensieri, emozioni e sentimenti per superare tensioni, conflitti e solitudine

Le relazioni possono essere causa di turbamento e sofferenza indicibile, oppure la più grande fonte di gioia nella vita. A volte la causa di ciò siamo noi, altre volte sono gli altri, ma in ogni caso è diffìcile superare l'eventuale sofferenza che si produce. Perché?

Sono principalmente le aspettative deluse che determinano questa sofferenza. A volte ce le siamo fabbricati da soli, altre volte sono state indotte da altri. Le aspettative producono dipendenze.

La scienza del Bhakti Yoga ci educa a vivere ogni relazione senza avere aspettative rigide o egoiche, poiché queste sono la principale causa di rovina delle relazioni.

Nell'esperienza di Visualizzazione Meditativa inclusa in questo audio, Marco Ferrini offre risposte e soluzioni ad alcune delle problematiche relazionali esposte dai partecipanti al seminario, tra cui:

"L'odio di una persona verso di me mi fa soffrire. So di aver sbagliato, ma questa persona non mi permette di dirglielo. Cosa posso fare per riallacciare un dialogo?"

"Sento di non essere rispettata dalla persona a cui voglio bene."

"Il mio ostacolo più grande è un senso di inadeguatezza, sento di non meritare l'amore degli altri."

Questi ascolti non sono semplici lezioni. Sono guide per una meditazione attiva.

Sono insegnamenti che nascono dall'esperienza.

Parlano al cuore e ti offrono strumenti pratici per migliorare te stesso e la tua vita.


MARCO FERRINI, Fondatore e Presidente del Centro Studi Bhaktivedanta e Direttore dell'Accademia di Scienze Tradizionali dell'India, nasce a Ponsacco (Pisa) il 20 Febbraio del 1945. È counselor e guida spirituale. E' autore di saggi e libri di letteratura, teologia, psicologia, filosofia, scienza, arte e spiritualità, fondati su temi della tradizione Yoga e Bhakti e sul sapere millenario dei Veda, riconosciuto dall'Unesco patrimonio dell'umanità. Nei suoi libri, conferenze, corsi e seminari offre strumenti per riscoprire le risorse interiori e valorizzarle per una crescita significativa sul piano personale e sociale.

Nel 1964 riceve il Diploma del corso di Magistero, presso l'Istituto d'Arte di Firenze.
Nel 1970 avvia una propria attività di designer, che lo porta a collaborare con una rosa di aziende italiane ed estere.
Fin da giovane sente la vocazione a conoscere i fondamentali della vita. Per dare concretezza a questa vocazione si avvia in un percorso formativo dove approfondisce le scienze umanistiche indologiche.
Sposato dal 1976, ha tre figli. Sempre nel 1976 Marco Ferrini incontra in India A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada che diviene il suo maestro spirituale e principale ispiratore di ulteriori studi e ricerche.
Nell'estate del 1995 Marco Ferrini fonda il Centro Studi Bhaktivedanta, Accademia di Scienze Tradizionali dell'India, associazione non profit per integrare le tradizioni spirituali di Oriente e di Occidente.

Nel luglio 2008 l'Accademia della Torre conferisce a Marco Ferrini il Premio di Castruccio, la Torre d'Argento, riconoscendo il notevole contributo che egli ha offerto per una efficace riproposizione in chiave attuale del pensiero psico-filosofico indovedico.
Marco Ferrini ha fondato la Scuola di Counseling per l'Armonizzazione e lo Sviluppo della Persona del Centro Studi Bhaktivedanta, riconosciuta dall'Associazione dei Counselor Professionisti. La Scuola ha l'intento di formare Counselors secondo modalità che si basano sulla tradizione spirituale dello Yoga che pone al centro l'umanità e la sacralità dell'essere.
È con questa Scuola di Counseling che nel 2010 contribuisce a fondare la Libera Università del Counseling.

Attraverso conferenze, seminari e corsi di studio, Marco Ferrini e la sua équipe offrono un percorso di conoscenza ed esperienza utile a migliorare il benessere olistico della persona, mettendo a punto, in aiuto alle difficoltà personali, soluzioni praticabili nel quotidiano.
Dal 2012 Marco Ferrini è membro del comitato editoriale della rivista di Scienze Interdisciplinari edita dalla Dev Sanskriti University di Haridwar, Uttarakhand, prestigiosa Università dell’India.
Nel 2012 Marco Ferrini è stato insignito dalla Dev Sanskriti University  del titolo accademico Honoris Causa di Ph.D. Doctor in Philosophy. Il Presidente dell’India e il Rettore dell’Università hanno congiuntamente consegnato la medaglia d’oro e l’attestato onorifico a Marco Ferrini. ( http://www.centrostudibhaktivedanta.org )


Marco Ferrini
L'arte delle Relazioni - 28/29 Settembre 2013 >> http://goo.gl/zwJnhW
Come gestire pensieri, emozioni e sentimenti per superare tensioni, conflitti e solitudine
Editore: Centro Studi Bhaktivedanta
Data pubblicazione: Maggio 2014
Formato: CD Audio - 13,5x18,5
Durata CD: 8 ore e 30 minuti



giovedì 18 dicembre 2014

Uno Cookbook - Fuori Orario

Uno Cookbook - Fuori Orario

Ricette 100% veg per la colazione, per il brunch, per la merenda, e per lo spuntino di mezzanotte

di Manuel Marcuccio



Uno Cookbook - Fuori Orario - Libro

Manuel Marcuccio torna con un secondo libro che colma le lacune di Uno Cookbook, rispondendo alle domande dei lettori: che preparo per la colazione? e per merenda? ma soprattutto che faccio quando mi piglia la fame e ho bisogno di uno spuntino di mezzanotte??

Ecco un libro fotografico di cucina 100% vegetale (vegan) che raccoglie ricette per tutte quelle occasioni in cui si presenta il desiderio di mangiare qualcosa fuori pasto. La colazione continentale, dolce e salata, prevede waffel, pancake, tofu strapazzato, salsicciotti vegetali, bacon tempeh e molto altro. Un brunch a base di muffin dolci ripieni, soffici bagel integrali o tarteltte brisèe farcite con formaggi vegetali fatti in casa. E tante altre nuove ricette 100% vegetali!

"quella mattina, però, la Signora Vanilde decise di alzarsi dal letto fuori orario, senza una ragione precisa ma con la stessa urgenza che ha un animale, chiuso in gabbia, di riacquistare il terreno sotto le zampe e mettersi a correre. Così, a cinquantanove anni compiuti, e da ben ventiquattro, intuì di aver compreso il significato di quello che si intende per compassione."

Indice

7:15

Wurstel di tofu - Tofu strapazzato - Baked beans - Bacon tempeh - Muffin di patate dolci con muesli e cioccolato - Muffin al tè matcha con fragole e mirtilli - Muffin al doppio cioccolato e pere  - Muffin cuor di ciliegia - Waffles integrali all'avena e cioccolato - Crépes di grano saraceno  - Donuts al limone - Pancakes alla frutta

11:00

Bagel con tofu grigliato - Bagel con falafel burger e cetriolini - Bagel con panelle e melanzane - Bagel con tempeh affumicato - Tartelletta brisée con asparagi - Tartellette con pomodorini confit - Tartellette con funghi e crema di anacardi - Tartellette brisée con zucca e scalogno - Insalata di patate e pesche tabacchiere - Insalata di rape al miso bianco - Insalata capricciosa - Insalata di quinoa e legumi

16:30

Barrette con goji e pistacchi - Biscotti con cioccolato al tè matcha - Cookies con cioccolato - Granola alla lavanda - Scones salati olive e noci - Crackers sesamo e pepe rosso - Piadine di farro con fichi caramellati -
Pretzel - Panini dolci alla cannella - Crema spalmabile di mandorle e nocciole - Torta di carote viola - Cheesefake al lime

23:45

Chips di tempeh - Mini ròsti di patate e barbabietole - Pizza pop corn - Lupini speziati - Involtini phyllo - Pakora onion rings - Nachos - Vegan tacos - Kill the hag! Kill! Kill! - Gommose alla liquirizia - Biscotti di mais e semola al cioccolato - Morfeo: i biscotti della buonanotte

Fuori Orario

Bagel - Maionese 100% veg - Formaggio cremoso 100% veg - Pasta Brisée


In quest'anteprima Fiorenza Menni presenta il secondo libro di Manuel Marcuccio "Uno Cookbook Fuori Orario"

Introduzione - Fuori Orario - Libro di Manuel Marcuccio

Questo è un libro per farci innamorare della scena musicale post punk sovietica degli anni '80. È un libro che ti prende per mano e ti porta nel paranormale, ti fa pensare agli ufo e agli alieni, notoriamente vegani.

L'ho letto: è un libro di racconti fantastici. Parla di miscele esplosive. Secondo me è roba per hacker. Forse c'entra Unabomber. Tratta della reciproca influenza tra culture diverse.

Sembra un soggetto per un film. Sembra un soggetto per un cartoon. È un libro di fotografia, di progettazione grafica, di design. Un manuale sul post digitale.

È un ricettario!
È il secondo ricettario di Manuel Marcuccio.

Quando Manuel mi ha parlato di questo suo nuovo libro, quella che ha pronunciato più volte è stata la parola "plausibile". Si stava certo riferendo alla sua inquietudine creativa, alla sua ricerca su come accostare gli ingredienti per questo nuovo progetto, alla sua tensione verso una compiutezza che potesse restituire in forma di ricette le sue tante visioni.

Perché la caratteristica principale di Manuel è la capacità di accogliere ed elaborare i fenomeni della realtà.

Manuel riesce a contenere una quantità d'informazioni incredibile: curioso di tutto ciò che gli capita d'incontrare, e appassionato ricercatore, è raramente sazio; lo trovi sempre in movimento tra viaggi, libri, musica, film, rete, genti. Ho sempre pensato a lui come a una antenna adatta a captare - nel contemporaneo come nel passato - quegli elementi del reale che, attraverso la sua ingegnosa qualità reagente, restituisce ricombinati armoniosamente in nuove formule, anche da mangiare!

In questo stesso modo Manuel progetta, inventa e propone le sue ricette, che predilige abbinate a un film, a una band, a un genere musicale o letterario, a un personaggio del passato. Ricette che immagina consumate in contesti conviviali estremamente vitali.

Il titolo "Uno cookbook - Fuori orario" ci sintonizza da subito con il cibo gustato lontano dai pasti convenzionalmente detti principali, ma che forse per tanti di noi non esistono più. Questo modo di mangiare supera l'opposizione tra tradizione e cibo fast, orientandoci verso nuovi godimenti per i nostri palati e preferendo gusti e modi di vivere luminosi e più consapevoli.

Vite che pretendono con i singoli gesti quotidiani di ognuno (UNO) di sostenere azioni d'attenzione verso il nostro pianeta e verso tutti i suoi abitanti.

Le ricette qui presentate sono suddivise secondo quattro pasti "fuori orario", ogni capitolo viene introdotto da un racconto che si sviluppa attorno a un personaggio, al suo essere già vegano o all'esserlo diventato. Quattro personaggi per quattro pasti fuori orario in relazione alla scelta vegana. Dalla decisione consapevole di una ottantatreenne, alla storia di un bimbo che ha mangiato vegano fin dalla nascita. Un incrocio di opposti estremi, come per la parola vegan, coniata nel 1944 da Donald Watson mantenendo solo gli estremi opposti della parola vegetarian.

Il titolo ci rimanda alle avventure surreali di Paul Hackett nel film diretto da Scorsese nel 1985, che nel suo tempo libero, dopo il lavoro, ha la fortuna di essere coinvolto in vicissitudini fuori dal comune. Accadimenti preziosi per generare nuovi pensieri sulla vita, nuovi punti di vista.

Una pediatra, incline a un approccio distico, qualche tempo fa si raccomandò con me di modificare spesso la composizione della colazione e delle merende di mio figlio Marco. Mi spiegò che cambiare spesso cibo e abituarlo a cibi di nuova concezione lo avrebbe stimolato anche intellettualmente, lo avrebbe reso aperto di mente, lo avrebbe portato ad avere nuove idee. Che goloso e vitale consiglio!

Dunque buona lettura, buone visioni, buon appetito, buone nuove idee, e fate attenzione alle porte socchiuse, ai vicini di casa, ai rumori in cantina, agli oggetti che volano, alla frutta e alla verdura sospese nel nulla.


Manuel Marcuccio, noto blogger, presenta ricette di cucina vegan, gustose e raffinate che prendono spunto dalla tradizione per fondersi con ingredienti inusuali, dedicate a “palati ed occhi molto esigenti”. Collabora con magazine in cui racconta di cucina vegan e food in modo trasversale; tiene laboratori di cucina in cui racconta come gestire una dispensa 100% vegetale.


Manuel Marcuccio
Uno Cookbook - Fuori Orario - Libro >> http://goo.gl/Czaax6
Ricette 100% veg per la colazione, per il brunch, per la merenda, e per lo spuntino di mezzanotte
Editore: Eifis Editore
Data pubblicazione: Dicembre 2014
Formato: Libro - Pag 192 - 19x25 cm


mercoledì 17 dicembre 2014

Meditazione Yoga

Meditazione Yoga

di Marco Ferrini



Meditazione Yoga - Cofanetto - 3 DVD + 1 CD Mp3

Imparare a Rivedere il nostro Passato per Aprirci ad un Futuro Migliore

Non sono determinanti gli eventi di per sé,
quanto piuttosto il nostro modo di rapportarci ad essi.
Marco Ferrini

Recenti scoperte scientifiche hanno confermato la potenza trasformatrice della parola, nei Veda definita "creatrice" (Vac). L'Accademia delle Scienze Russe e delle Scienze Americane hanno dimostrato che la parola può modificare il DNA. Ascoltando cambiamo la nostra visione del mondo. Diventiamo ciò su cui meditiamo. Creiamo quella realtà che abbiamo immaginato e desiderato.

Registrazioni integrali Audio-Video di Seminari e Corsi dal vivo

1) Audio-Video con insegnamenti sulla scienza della meditazione
2) Audio-Video con esperienze di visualizzazione meditativa guidata, con immagini, suoni, musiche e mantra
3) Audiocorso in 3 lezioni "Come progettare e realizzare i nostri sogni" con esperienza di visualizzazione meditativa

Scienza della Meditazione

La meditazione è uno strumento, un mezzo, grazie al quale è possibile fare un viaggio esplorativo all'interno di sé stessi, varcando soglie, dimensioni sconosciute, ciò che in una terminologia psicanalitica potrebbe definirsi inconscio.

Sebbene questa esperienza sia già di per sé straordinaria, il processo meditativo non si limita a ciò, esso infatti non si esaurisce in un semplice pensiero o in una mera riflessione, ma innesca piuttosto una trasformazione, uno modificazione del principio pensante. La meditazione può portare od esperienze interiori cui l'intelletto non giunge, la percezione delle quali esula persino dalla sua funzione.

Tale trasformazione non può avvenire se non attraverso un investimento personale, con impegno, operosità e creatività e, una volta ottenuta, sarà possibile travalicare il pensiero ordinario giungendo ad una dimensione più profonda, ad esso non accessibile, proprio come per mezzo di una barca sarebbe possibile solcare le acque approdando ad una diversa sponda. Il raggiungimento di questa dimora in cui l'uomo può trovare sé stesso ed il proprio principio Divino, portandosi oltre la comune esperienza sensoriale e concettuale, si definisce trascendenza.

Proseguendo verso questa dimensione più profonda, gusti e tendenze connesse all'io condizionato, esito di esperienze accumulate nel corso di diversi cicli esistenziali possono destrutturarsi, lasciando emergere via via quel principio luminoso, eterno ed immutabile, che è il sé spirituale, intima e reale natura di ciascuno.

Conferenza del 29 Marzo 2009 (PI)
2 DVD + Libretto - 2 h 34 '

Visualizzazione guidata

La voce diventa strumento,
l'ascolto terapia,
l'immaginazione attiva produce la realtà

L'opportunità speciale che vi offre questo audiovideo è quella di poter compiere anche voi - guardando, ascoltando e producendo immagini - un'esperienza di visualizzazione meditativa guidata dalla voce di chi la pratica e lo insegna da oltre trent'anni, sulla base dei principi fondamentali dell'antica scienza della meditazione descritta nella tradizione Yoga, Bhakti e Vedanta.
Dopo i primi esercizi di respirazione e rilassamento che preparano alla visualizzazione attiva e alla meditazione, verrete ispirati, stimolati, guidati alla produzione di immagini luminose e costruttive attraverso l'ascolto d'insegnamenti spirituali accompagnati da suggestive musiche e mantra, e attraverso la visione di scenari naturali di acqua, terra e cielo.

Emergono poi voci che raccontano ferite emotive, ostacoli alla propria felicità ed evoluzione. Entrerete così in contatto con esperienze raccontate da chi le ha realmente vissute.

Ascoltando gli insegnamenti che a ciascuno vengono offerti in maniera personalizzata e continuando la produzione di immagini, anche voi - assieme a loro - potrete compiere quel viaggio che consente di uscire dai percorsi apparentemente obbligati dello mente, per emanciparvi dalle sofferenze subite e dagli errori commessi, fino al raggiungimento di quel benessere che scaturisce dalla conquista della capacità di perdonare e di amare.

1 DVD + Libretto 2 h 17'

Realizzare i nostri sogni

"Noi siamo ciò che desideriamo", dicono gli antichi saggi indiani,
"Come un uomo agisce così egli diventa. Com'è il desiderio di un uomo, così è il suo destino".

"Noi siamo ciò che pensiamo" disse Buddha,
"Tutto quello che siamo nasce con i nostri pensieri. Con i nostri pensieri creiamo il mondo".

La modificazione dei desideri implica la modificazione dei propri contenuti mentali, di quelle forze e di quelle tendenze spesso inconsce, cui la mente non ha accesso, ma che si manifestano spesso attraverso la dimensione onirica.

I sogni, tanto quelli ad occhi chiusi quanto quelli ad occhi aperti, veicolano la nostra visione della realtà, quel livello di consapevolezza proprio di ciascuno di noi, che rende soggettiva la percezione di ciò che ci circonda, di quanto ci accade.

Il sogno, allora, è in relazione al livello di coscienza dell'individuo?

Si, ciascuno di noi può davvero progettare i propri sogni per acquisire elementi di integrazione per la coscienza e porci così nella dimensione di veglia in armonia con le leggi e le energie che pervadono e sostengono il cosmo, entrando in risonanza con esse e con la loro funzione nella progettualità globale.

Ciclo di 3 lezioni e seminario di Visualizzazione Meditativa 25 Febbraio 2009 (PI)

1 MP3 + Libretto 8 h 29 '


MARCO FERRINI, Fondatore e Presidente del Centro Studi Bhaktivedanta e Direttore dell'Accademia di Scienze Tradizionali dell'India, nasce a Ponsacco (Pisa) il 20 Febbraio del 1945. È counselor e guida spirituale. E' autore di saggi e libri di letteratura, teologia, psicologia, filosofia, scienza, arte e spiritualità, fondati su temi della tradizione Yoga e Bhakti e sul sapere millenario dei Veda, riconosciuto dall'Unesco patrimonio dell'umanità. Nei suoi libri, conferenze, corsi e seminari offre strumenti per riscoprire le risorse interiori e valorizzarle per una crescita significativa sul piano personale e sociale.

Nel 1964 riceve il Diploma del corso di Magistero, presso l'Istituto d'Arte di Firenze.
Nel 1970 avvia una propria attività di designer, che lo porta a collaborare con una rosa di aziende italiane ed estere.
Fin da giovane sente la vocazione a conoscere i fondamentali della vita. Per dare concretezza a questa vocazione si avvia in un percorso formativo dove approfondisce le scienze umanistiche indologiche.
Sposato dal 1976, ha tre figli. Sempre nel 1976 Marco Ferrini incontra in India A.C. Bhaktivedanta Svami Prabhupada che diviene il suo maestro spirituale e principale ispiratore di ulteriori studi e ricerche.
Nell'estate del 1995 Marco Ferrini fonda il Centro Studi Bhaktivedanta, Accademia di Scienze Tradizionali dell'India, associazione non profit per integrare le tradizioni spirituali di Oriente e di Occidente.

Nel luglio 2008 l'Accademia della Torre conferisce a Marco Ferrini il Premio di Castruccio, la Torre d'Argento, riconoscendo il notevole contributo che egli ha offerto per una efficace riproposizione in chiave attuale del pensiero psico-filosofico indovedico.
Marco Ferrini ha fondato la Scuola di Counseling per l'Armonizzazione e lo Sviluppo della Persona del Centro Studi Bhaktivedanta, riconosciuta dall'Associazione dei Counselor Professionisti. La Scuola ha l'intento di formare Counselors secondo modalità che si basano sulla tradizione spirituale dello Yoga che pone al centro l'umanità e la sacralità dell'essere.
È con questa Scuola di Counseling che nel 2010 contribuisce a fondare la Libera Università del Counseling.

Attraverso conferenze, seminari e corsi di studio, Marco Ferrini e la sua équipe offrono un percorso di conoscenza ed esperienza utile a migliorare il benessere olistico della persona, mettendo a punto, in aiuto alle difficoltà personali, soluzioni praticabili nel quotidiano.
Dal 2012 Marco Ferrini è membro del comitato editoriale della rivista di Scienze Interdisciplinari edita dalla Dev Sanskriti University di Haridwar, Uttarakhand, prestigiosa Università dell’India.
Nel 2012 Marco Ferrini è stato insignito dalla Dev Sanskriti University  del titolo accademico Honoris Causa di Ph.D. Doctor in Philosophy. Il Presidente dell’India e il Rettore dell’Università hanno congiuntamente consegnato la medaglia d’oro e l’attestato onorifico a Marco Ferrini. ( http://www.centrostudibhaktivedanta.org )


Marco Ferrini
Meditazione Yoga - Cofanetto - 3 DVD + 1 CD Mp3
Distribuito da: Centro Studi Bhaktivedanta
Data pubblicazione: Luglio 2014
Durata: 5 ore circa
Tipo: DVD + 1 CD mp3



martedì 16 dicembre 2014

Il Potere straordinario dell'Accettazione Totale

Il Potere straordinario dell'Accettazione Totale

Elimina paure, insicurezze e sensi di colpa

di Tara Brach



Scopri come ritrovare la serenità!

Molte persone si costruiscono la propria prigione fatta di insoddisfazione, di ferite auto-inflitte, di paure immotivate… tutti fardelli che bloccano il loro sé tenendole in trance.

Il metodo dell’Accettazione Totale spiegato in questo libro ci libera da una trance frenetica di “email, troppi impegni, corse, raggiungere, consumare e acquistare”, insegnandoci a coltivare una presa di coscienza consapevole e compassionevole verso noi stessi. In questo modo cominciamo ad accettare chi siamo nel presente e le nostre vite per quello che sono.

Il metodo dell’accettazione totale non prevede che si accettino le cose così come sono o che ci si rassegni agli eventi. Si tratta piuttosto di cercare di ricavare il buono da ogni situazione attraverso la meditazione, prendendoci una pausa dai ritmi frenetici della vita.

Nel libro si trovano suggerimenti su come affrontare le diverse emozioni negative e tutti gli ostacoli che ci impediscono di essere sereni attraverso pratiche che attingono dalla tradizione buddista.

Frequenti i rimandi alle tecniche suggerite da Thich Nhat Hanh e ai suoi insegnamenti, come per esempio quello di affrontare la paura, imparando a convivere con essa e imparare da essa per trarne beneficio.


La trance dell’inadeguatezza - Estratto da "Il Potere straordinario dell'Accettazione Totale"

«Camminerai una notte…
Ti sarà improvvisamente chiaro
che stavi per scappare
e che sei colpevole:
hai letto male le complesse istruzioni,
non sei un membro,
hai perso la tua tessera
o non ne hai mai avuta una…».
Wendell Berry

Per anni ho fatto un sogno ricorrente in cui mi trovo coinvolta in un’inutile lotta per arrivare da qualche parte. Qualche volta corro su per una collina, altre volte scalo massi o nuoto controcorrente. Spesso una persona amata è nei guai o sta per succedere qualcosa di brutto.

La mia mente corre freneticamente, ma il mio corpo è pesante ed esausto, mi muovo al rallentatore. So che dovrei essere in grado di gestire il problema, ma non importa quanto ci provi, non riesco ad arrivare dove ho bisogno di andare.

Completamente da sola e oppressa dalla paura del fallimento, sono intrappolata nel mio dilemma. Al mondo non esiste nient’altro.

Questo sogno cattura l’essenza della trance dell’inadeguatezza.

Nei nostri sogni spesso sembriamo essere i protagonisti di un dramma già scritto, destinati a reagire alle circostanze in un modo predefinito. Sembriamo non essere al corrente delle scelte e delle possibilità che potrebbero esserci. Quando siamo nella trance, presi dalle nostre storie e dalle paure di come potremmo fallire, ci troviamo nello stesso stato.

Stiamo vivendo in un sogno da svegli che definisce e delimita completamente la nostra esperienza della vita. Il resto del mondo è solamente uno sfondo mentre lottiamo per arrivare da qualche parte, per essere una persona migliore, per raggiungere qualcosa, per evitare di fare errori. Come in un sogno, prendiamo le nostre storie per vere, una realtà convincente, che consuma la maggior parte della nostra attenzione. Mentre pranziamo o torniamo a casa dal lavoro, mentre parliamo con i nostri partner o leggiamo ai nostri bambini la sera, continuiamo a rivedere le nostre paure e i nostri piani.

Inerente alla trance è la convinzione che non importa quanto ci proviamo, in qualche modo falliamo sempre.

Sentirsi inadeguati va a braccetto con il sentirsi separati dagli altri, separati dalla vita. Se ci manca qualcosa, come possiamo trovare il nostro posto? Se non abbiamo da offrire niente di valore, non ci meritiamo di essere amati. È un circolo vizioso: più sentiamo che ci manca qualcosa, più ci sentiamo distanziati e la solitudine e l’ansia che accompagnano il senso di non appartenenza rinforzano solo la nostra percezione di essere fondamentale difettosi.

Le nostre sensazioni d’inadeguatezza e alienazione danno vita a varie forme di sofferenza.

Per alcuni, l’espressione più evidente è la dipendenza, che può essere da alcol, cibo o droghe. Altri si sentono dipendenti da una relazione, dipendono da una persona in particolare o dalle persone in generale per sentirsi completi e sentire che vale la pena vivere la vita. Altri ancora cercano di sentirsi importanti con lunghe ore di lavoro estenuante, una dipendenza che la nostra cultura spesso approva.

La convinzione di essere inadeguati e carenti rende difficile credere che siamo veramente amati.

Molti di noi vivono con un inizio di depressione o senza la speranza di potersi sentire vicini alle altre persone. Abbiamo paura che se capiscono quanto siamo noiosi o stupidi, egoisti o insicuri, ci rifiuteranno. Se non siamo abbastanza belli, potremmo non essere mai amati in un modo intimo e romantico.

Desideriamo un’esperienza indiscussa di appartenenza, di sentirci a casa con noi stessi e con gli altri, a nostro agio e totalmente accettati. Ma la trance di inadeguatezza mantiene fuori dalla nostra portata la dolcezza dell’appartenenza.

La trance d’inadeguatezza s’intensifica quando la nostra vita sembra dolorosa e fuori controllo. Potremmo presumere che la nostra malattia fisica o la depressione emotiva sia colpa nostra, il risultato dei nostri geni cattivi o della nostra mancanza di disciplina e volontà. Potremmo sentire che la perdita del lavoro o un divorzio doloroso siano il riflesso dei nostri difetti personali.

Se avessimo fatto del nostro meglio, se fossimo stati diversi in qualche modo, le cose sarebbero andate bene. Anche se possiamo dare la colpa a qualcun altro, tacitamente continuiamo a incolparci per esserci messi in quella situazione.

Anche se non siamo noi a soffrire, se qualcuno vicino a noi – un partner o un bambino – soffre, possiamo prendere ciò come un’ulteriore prova della nostra inadeguatezza.

Una delle mie clienti di psicoterapia ha un figlio di 13 anni a cui è stato diagnosticato un disturbo dell’attenzione. Ha provato tutto quello che poteva per aiutarlo, dottori, diete, agopuntura, medicine, amore. Ma il ragazzo ha ancora problemi accademici e si sente isolato a livello sociale. È convinto di essere un “perdente” e, per il dolore e la frustrazione, spesso ha scoppi di rabbia. A dispetto dei suoi amorevoli sforzi, la madre vive angosciata, sentendo che sta deludendo il figlio e che dovrebbe fare di più.

La trance d’inadeguatezza non si mostra sempre come una sensazione di vergogna o di mancanza.

Quando ho detto a una buona amica che stavo scrivendo sull’inadeguatezza e su quanto fosse invasiva, lei non era d’accordo. «La mia sfida più grande non è la vergogna, è l’orgoglio» insisteva. Questa donna, un’insegnante e scrittrice di successo, mi ha detto di quanto spesso si sentisse superiore agli altri. Trova molte persone mentalmente lente e noiose. Visto che molte persone la ammirano, spesso si sente importante e speciale. «Sono imbarazzata nel dirlo» mi ha confidato «e forse è qui che entra in gioco la vergogna. Ma mi piace che le persone mi seguano… è in quel momento che mi sento bene con me stessa». La mia amica sta vivendo un’altra espressione della trance. Ha continuato riconoscendo che nei periodi di magra, nelle volte in qui non si sente produttiva, utile o riconosciuta, ecco che scivola nella sensazione di inadeguatezza. Invece di riconoscere semplicemente i suoi talenti e godersi i suoi punti di forza, ha bisogno di rassicurazioni per sentirsi speciale o superiore.

Convinti di non essere abbastanza bravi, non possiamo mai rilassarci. Stiamo in guardia, controllando le nostre mancanze. Quando inevitabilmente le troviamo, ci sentiamo ancora più insicuri e immeritevoli. Dobbiamo provarci ancora di più.

L’ironia di tutto questo è… dove pensiamo di stare andando?

Uno studente di meditazione mi ha detto che si sente come se stesse vivendo le giornate spinto dalla sensazione di avere bisogno di fare di più. Con un sorriso tirato ha detto: «Sto vivendo la vita per sommi capi e corro verso il traguardo… la morte».

Quando parlo della sofferenza dell’inadeguatezza nelle mie lezioni di meditazione, spesso noto gli studenti che annuiscono, alcuni in lacrime. Potrebbero rendersi conto per la prima volta che la vergogna che provano non è il loro peso personale, e che molti la sperimentano.

Alcuni dopo si fermano per parlare. Mi confidano che sentirsi indegni ha reso loro impossibile chiedere aiuto o farsi amare da qualcun altro. Alcuni riconoscono che il loro senso d’inadeguatezza e insicurezza li ha frenati dal realizzare i propri desideri. Spesso gli studenti mi dicono che la loro abitudine di sentirsi cronicamente inadeguati li ha fatti mettere costantemente in dubbio di meditare correttamente e di non credere nella propria crescita spirituale.

Molti di loro mi hanno detto che, nei primi giorni del loro percorso spirituale, hanno pensato che le sensazioni d’inadeguatezza sarebbero state superate con una costante pratica di meditazione. Tuttavia, anche se la meditazione li ha aiutati molto, trovano che profondi rimasugli di vergogna e insicurezza sono ostinatamente persistenti, a volte nonostante anni di pratica. Forse hanno seguito uno stile di meditazione che non era molto adatto al loro temperamento emotivo o forse avevano bisogno del supporto ulteriore della psicoterapia per scoprire e curare le ferite profonde.

Qualunque siano le ragioni, il fallimento nell’eliminare questa sofferenza tramite una pratica spirituale può far sorgere il dubbio che si possa essere davvero felici e liberi.


Tara Brach è stata una professionista della salute mentale per vent’anni e attualmente lavora a Washington DC.

Prete buddista laico e famosa insegnante della coscienza buddista, è la fondatrice e insegnante presso la Insight Meditation Community, dove le sue lezioni settimanali di meditazione vengono regolarmente frequentate da più di 120 studenti.

Ha completato il suo corso di Insight Meditation sotto la guida di Jack Kornfield.


Indice

Prefazione

Prologo

1. La trance dell’inadeguatezza
2. Svegliarsi dalla trance: la strada dell’accettazione totale
3. La pausa sacra: risposarsi sotto l’albero del bodhi
4. Affabilità incondizionata: lo spirito dell’accettazione totale
5. Tornare a casa dal nostro corpo: il terreno dell’accettazione totale
6. L’accettazione totale del desiderio: svegliarsi alla fonte del desiderio
7. Aprire il nostro cuore davanti alla paura
8. Risvegliare la compassione per noi stessi: diventare colui che tiene e colui che è tenuto
9. Ampliare i circoli di compassione: il sentiero del bodhisattva
10. Capire la nostra bontà di base: coltivare la gentilezza amorevole e un cuore pronto a perdonare
11. Risvegliarsi insieme: praticare l’accettazione totale in una relazione
12. Capire la nostra vera natura

Ringraziamenti
Fonti e permessi
L’Autrice

Hanno detto…

Indice Meditazioni e Riflessioni guidate

CAPITOLO 1

Riconoscere la trance d'inadeguatezza
CAPITOLO 2

Meditazione Vipassana (Mindfulness)
CAPITOLO 3

La Pausa Sacra
CAPITOLO 4

Il Potere del Si
Affrontare le difficoltà e dare un nome a ciò che è vero
Abbracciare la vita con un sorriso
CAPITOLO 5

Sviluppare una presenza corporea
L’accettazione totale del dolore
CAPITOLO 6

“Non Fare” quando siamo spinti dal desiderio
Scoprire i nostri desideri più profondi
CAPITOLO 7

Incontrare la paura con una presenza aperta e impegnata
CAPITOLO 8

Diventare colui che tiene la sofferenza
Invocare la presenza dell'amato
CAPITOLO 9

Tonglen – risvegliare il cuore della compassione
CAPITOLO 10

Coltivare un cuore pronto a perdonare
Risvegliare l'amorevole gentilezza
CAPITOLO 11

Comunicare con consapevolezza
CAPITOLO 12

Chi sono?


Tara Brach
Il Potere straordinario dell'Accettazione Totale - Libro >> http://goo.gl/dZLQw6
Elimina paure, insicurezze e sensi di colpa
Editore: BIS Edizioni
Data pubblicazione: Dicembre 2014
Formato: Libro - Pag 300 - 15x21 cm