400 Anni d'Inganni
E se il nostro passato fosse tutta "un'altra
storia" ?
di Fomenko Anatolji
Hai studiato bene la storia? Sei sicuro di sapere
esattamente quando sono stati costruiti il Colosseo e le Piramidi? Allora leggi
"400 Anni d'Inganni ", un’opera completa che presenta lo
“straordinario progetto” ideato dal professore Anatolij Fomenko:
la Nuova Cronologia
Un’ipotesi matematica applicata allo studio della storia,
elaborata teoricamente e verificata sperimentalmente che provocherà un effetto
shock su tutti noi! Diversamente non potrebbe essere. Queste pagine
disorientano a tal punto che, a colpi impietosi di calcoli e di statistiche,
affossano la cronologia e la storia da noi conosciuta e studiata a scuola,
dimostrando che:
Cristo è nato in un’altra epoca
L’età conosciuta come “antica” è in realtà quella
medievale
Le piramidi, il Colosseo e gli altri famosi monumenti
dell’antichità sono in realtà molto più giovani di quello che abbiamo sempre
creduto, ecc.
Dopo anni di certezze “dove?” e “quando?” tornerebbero a
essere domande senza risposta.
O meglio, domande in cerca di nuove risposte.
La ricerca di Fomenko ci rivela con cognizione di causa
che la storia e la cronologia attualmente adottate sono il risultato in realtà
di diverse falsificazioni dei materiali storici e delle mistificazioni iniziate
dai cronologisti del XVI-XVII secolo.
Ma è tutto vero? Questa è la difesa, istintiva e
comprensibile, che si mette in opera quando vengono attaccate le credenze
tramandate da generazioni, i miti indiscussi, i solidi e autorevoli pilastri
che sorreggono la base di una visione del mondo accettata e condivisa fin
dall’infanzia.
Leggendo queste pagine, tuttavia, ognuno di noi non potrà
non restare affascinato dai metodi appositamente elaborati per lo studio della
cronologia, dalla scelta e dalla quantità dei materiali presentati al fine di
suffragare queste ipotesi matematiche, dall’entità e dall’originalità del
lavoro degli studiosi e, in generale, dal loro coraggioso approccio.
Cosa aspetti allora?
Apri gli occhi alla verità e scopri la Nuova Cronologia.
La Nuova Cronologia del professor Fomenko è una rigorosa
e sofisticata teoria scientifica che poggia su salde basi matematiche.
L'intento è quello di proporre un'ipotesi sensazionale che non ha precedenti al
mondo: la possibilità di ricostruire la storia rimettendo in discussione tutti
gli stereotipi finora ritenuti validi.
Nessuna nuova verità assoluta però.
Non più.
Il coraggioso invito dell'autore è quello di creare un
onesto confronto intellettuale, di riaprire un dibattito che sembrava non più
affrontabile o rinegoziabile, un dibattito culturale e interdisciplinare che
richiederebbe il coraggio dei primi storici, l'intelligenza dei veri
scienziati, la passione di chi insegue
le verità più difficili, anche a discapito di ogni rassicurante certezza.
Una verità scioccante
sulla nostra storia
Scopri la nuova cronologia
---
Presentazione del libro
“Se tutto ciò che
ci hanno sempre insegnato poggiasse su basi storico-cronologiche errate?
Niente avrebbe più una datazione certa, nessuna
cronologia tradizionalmente accettata sarebbe più credibile e il passato ricadrebbe nel buio
dell’indistinto”.
Anatolij Fomenko
"Dopo che la polvere delle polemiche si sarà
depositata, c'è speranza che storici, scienziati e matematici riescano insieme
a ridiscutere i metodi esistenti per mettere a punto nuovi strumenti, seguendo
lo stesso spirito di collaborazione che si verifica in tanti altri campi
dell'attività umana. Ma non dobbiamo aspettarci troppo e troppo presto.
Questo è un campo in cui i progressi sono stati lenti, e
non ci sono segnali che le cose prenderanno una svolta improvvisa nel prossimo
futuro".
Florin Diacu, matematico.
La domanda non è Nuova Cronologia sì, Nuova Cronologia
no.
Ma, “perché no?”.
---
Introduzione di "400 Anni d'Inganni"
Vera Bani presenta il primo libro sulla Nuova Cronologia:
"400 anni d'Inganni" di A.Fomenko
Il libro, che ci accingiamo a presentare, è la prima
opera edita in lingua italiana, dedicata alla Nuova Cronologia. Si tratta di
una selezione di materiali, facenti parte dell’ampio progetto “Nuova
Cronologia” (d’ora in avanti NC), un’ipotesi matematica applicata allo studio
della storia, elaborata teoricamente e verificata sperimentalmente dal
professor Anatolij Fomenko e dai suoi collaboratori, primo fra tutti Gleb
Nosovskij. Più precisamente, sotto il titolo di 400 anni d’inganni abbiamo
scelto di riunire una serie di capitoli (fondamentalmente tratti dall’omonimo
400 let obmana e da Istinu možno vyčislit’ [La verità si può calcolare;
N.d.T.]), che ci sono sembrati i più adatti a introdurre i lettori italiani nel
complesso contesto del progetto.
Avvertiamo fin d’ora che l’impatto con le ricerche e i
risultati della NC provocherà in tutti i lettori un effetto “shock”.
Diversamente non potrebbe essere: le pagine che seguono
demoliscono la cronologia e la storia familiari dall’età scolare, dimostrando
che Cristo è nato in un’altra epoca, che l’età conosciuta come “antica” è in
realtà quella medievale, che le piramidi, il Colosseo e gli altri famosi
monumenti dell’antichità sono, in realtà, molto più giovani rispetto a ciò che
abbiamo sempre creduto.
Percorrendo le tappe della ricerca che porta A.T. Fomenko
e i suoi ad affermare, con cognizione di causa, che la storia e la cronologia
attualmente adottate in realtà sono il prodotto di moltiplicate falsificazioni
dei materiali storici e delle mistificazioni iniziate dai cronologisti del
XVI-XVII secolo, Scaligero e Petavius, in seguito portate avanti dai loro seguaci,
la prima reazione del lettore sarà probabilmente di difesa: la difesa,
istintiva e comprensibile, che si mette in atto quando vengono attaccati le
credenze tramandate da generazioni, i miti indiscussi, i solidi e autorevoli
pilastri che sorreggono la base di una visione del mondo accettata e condivisa
fin dall’infanzia.
Diversa, invece, potrà essere la reazione successiva:
qualcuno potrà bollare il lavoro di Fomenko e dei suoi collaboratori quasi a
priori, preferendo non inoltrarsi nella lettura; qualcun altro potrà
condannarlo severamente, rifiutandosi fermamente di discostarsi dalla familiare
visione della storia appresa fin dai banchi di scuola, rivissuta nei libri o
nei film e magari approfondita in studi accademici successivi; qualcun altro
ancora si sentirà in diritto di deriderlo o giudicare le sue ricerche
un’avventura insensata, un virtuosismo da matematici fine a se stesso.
Sono certa, tuttavia, che il lettore aperto e imparziale,
indugiando nella lettura dei testi della NC e pur anche serbando un
atteggiamento diffidente e scettico nei confronti dei risultati esorbitanti cui
essa perviene, indubbiamente “difficili da digerire”, non potrà non restare
affascinato dai metodi appositamente elaborati per lo studio della cronologia;
dalla scelta e dalla quantità dei documenti e delle informazioni presentati al
fine di suffragare queste ipotesi matematiche; dall’entità e dall’originalità
del lavoro degli studiosi e, in generale, dal loro coraggioso approccio.
Anatolij Timofeevič Fomenko, membro dell’Accademia russa
delle Scienze, stimato professore della Facoltà di Matematica meccanica
dell’Università statale di Mosca, autore di una trentina di manuali e testi di
matematica, topologia e statistica (tradotti in varie lingue e raccomandati
anche nelle facoltà italiane di fisica e matematica) oltre che dei tanti libri
dedicati alla NC, nell’intraprendere a suo tempo, questa colossale revisione
della cronologia e della storia convenzionali, non si era posto il fine di
rendersi famoso con trovate sensazionali, né di provocare o sfidare la comunità
degli storici, osando invadere il loro campo per sottoporlo a una severa
investigazione attraverso metodi matematici.
Non è stato mosso da alcun fine “campanilistico”
(matematici contro storici), né pubblicitario, e meno che mai commerciale.
Anzi: considerando la posizione affermata che questo
studioso occupa da molto tempo nel contesto accademico matematico russo, si è
più indotti a supporre che l’esporsi in un campo “non di competenza
professionale”, con una teoria assolutamente rivoluzionaria e in aperto
contrasto con la linea vigente, comportasse più un forte rischio per la sua
autorità accademica che non i presupposti per eventuali benefici derivanti da
un’abile manovra autopromozionale, come potrebbe sembrare, in apparenza, l’idea
della NC.
Il mirato interesse per la storia e la cronologia nacque
in Fomenko quasi per caso negli anni Settanta del secolo scorso, quando egli,
analizzando la ricerca dell’astronomo americano Robert Newton sulle antiche
eclissi di luna e restando incuriosito dalla soluzione incongruente di un punto
oscuro nel calcolo del parametro lunare D’’, fu indotto a indagare sulla
correttezza delle datazioni astronomiche e, in seguito, sulla possibilità di
applicare, a questo fine, dei metodi matematici allo studio di manoscritti
antichi.
Allora si trattava di un problema di carattere puramente
matematico, che presentava in questo stretto contesto un preciso interesse.
Nessuno, il professor Fomenko compreso, si aspettava che la risoluzione di
questo problema potesse sortire un’interpretazione della storia del mondo
antico e del Medioevo in aperto contrasto con le opinioni correnti degli
storici.
Procedendo nella ricerca e dubitando in maniera via via
crescente dell’esattezza della cronologia universale invalsa, Anatolij Fomenko,
stimolato dal tentativo di trovare conferma dei sensazionali risultati ottenuti
applicando la sua ipotesi matematica a un primo settore d’indagine
(l’interpretazione di una datazione astronomica), decise di estendere la sua
ricerca ad altri materiali storici (datati a un’epoca anteriore al secolo X e
fino al XVII secolo). Così manoscritti originali, copie di cronache e annali,
monumenti di architettura, incisioni, affreschi, mosaici, icone, pietre
tombali, carte geografiche, cammei, monete, tappeti, smalti ecc. furono
sottoposti a un’analisi incrociata sulla base di una serie di metodi
statistico-matematici (vedi capitolo 3), appositamente elaborati da Fomenko e
dai suoi collaboratori:
metodo dei massimi locali;
metodo del riconoscimento e della datazione delle
dinastie dei regnanti, principio delle piccole alterazioni dinastiche;
principio dello smorzamento delle frequenze, metodo
dell’allineamento dei testi storici nel tempo;
principio della duplicazione delle frequenze e metodo
dell’individuazione e della datazione dei duplicati;
metodo dei moduli-codice (altresì detto metodo della
“biografia formalizzata” di re, regnanti, capi militari, capi religiosi ecc.);
metodo del corretto allineamento cronologico e della
datazione delle antiche carte geografiche;
metodo astronomico (della datazione degli zodiaci).
Tali metodi si rivelarono validi e attendibili: lo studio
incrociato con questi su una gran varietà di documenti e materiali permise ai
matematici guidati da A. Fomenko di scoprire le intonacature e “le
incrostazioni” superflue aggiuntesi nel tempo, di dare una risposta logica e
coerente a certi enigmi del passato, di motivare e smussare certe
contraddizioni incomprensibili agli storici, e consentì, in generale, non di
smentire la realtà degli eventi, ma di rivederne la datazione, non di negare
l’esistenza di certi personaggi, ma di ristabilirne l’esatta biografia e
posizione nella storia.
Le stupefacenti conclusioni cui pervennero gli studiosi,
passando al vaglio massicce quantità di materiali storici (soprattutto scritti,
cronache e annali) alla luce dei loro procedimenti matematici indipendenti,
cioè non basati sulle dubbie datazioni precedenti né su quelle ottenute dai
metodi classici, imprecisi (dendrologico, al radiocarbonio, dello strato
sedimentario, comparativo, numismatico ecc. di cui analizzano dettagliatamente
i motivi d’imprecisione) si possono sintetizzare nel modo seguente:
1. constatazione dell’inesattezza della cronologia
attualmente adottata. La cronologia universalmente seguita, sostengono gli
Autori, è inesatta. Più precisamente essa risulta essere il prodotto di una
serie d’innesti cronologici, registrazioni ripetute di stessi eventi
(duplicati) nonché calcoli, su basi errate, di eventi successivi. L’asse
cronologico attualmente assunto (versione scaligeriana) risulta, in altre
parole, “invecchiato”, allungato come minimo di un migliaio d’anni (vedi
capitolo 4).
2. La conseguenza pratica di tale constatazione fu la
stesura della Carta Cronologica Globale (tracciata su un rotolo di carta di 19
m), uno schema che abbraccia tutte le epoche storiche (eventi, personaggi, aree
geografiche) dal 4000 a.C. al 1800 d.C., secondo la datazione convenzionale
scaligeriana, e mette in rilievo gli innesti e i duplicati sommatisi nel tempo
(vedi capitolo 4).
3. La proposta costruttiva fu l’elaborazione, sullo
sfondo della Carta Cronologica Globale, della NC, ovvero di un asse cronologico
“snellito” e ripulito dai duplicati, dagli innesti e dalle falsificazioni,
apportate dai cronologisti scaligeriani. La NC è dunque, più chiaramente, una
ricostruzione degli eventi storici fondata su basi scientifiche indipendenti, o
anche, come preferiscono chiamarla gli Autori, un’ipotesi fondata su
indiscutibili basi matematiche ma nondimeno flessibile, suscettibile di
ritocchi ed eventuali revisioni a seconda delle scoperte archeologiche o
storiche che potranno essere fatte.
Quanto premesso lascia facilmente intuire che la NC si
connoti come una teoria piuttosto “scomoda” e spinosa, se non addirittura
pericolosa. In Russia non a caso ha dato origine a un’accesa polemica con aspri
interventi critici, che gli Autori non hanno mancato di ospitare nel sito
ufficiale del progetto (
www.chronologia.org.
in lingua russa e
www.nuovacronologia.it
in italiano; vedi anche più avanti: “La ’Nuova Cronologia’ di Fomenko-Nosovski:
storia del progetto, delle controversie che ha innescato, delle prospettive che
ha aperto”).
Nel 2009 della questione NC dovette addirittura occuparsi
l’allora presidente della Russia Dmitrij Medvedev che, sollecitato dal
governatore della regione di Novgorod, Sergej Mitin, “offeso” dalle ipotesi di
Fomenko-Nosovskij rispetto alla reale storia della sua città, risolse abilmente
e diplomaticamente il contrasto affermando:
«[...] personalmente non sono contrario alle
rappresentazioni innovatrici o avanguardistiche della storia. Non solo, ma
ritengo che a volte nel pensiero paradossale si celi un determinato senso.
Ma certo questo non deve diventare un manuale di studio.
Ci sono eventi che è necessario, secondo me, recepire
come canone [...]»
Del resto, se il fronte dei nemici si è presentato da
subito numeroso e agguerrito, raccogliendo nelle sue file storici, archeologi,
linguisti, politici, religiosi, insegnanti e lettori ordinari, stabile e
crescente è risultato essere anche lo schieramento dei sostenitori (spesso di
formazione scientifico-matematica: persino il campione del mondo di scacchi G.
Kasparov!) ragion per cui in Russia i numerosissimi libri divulgativi del
progetto NC, grazie anche alla loro esposizione accessibile e chiara, sono
diventati negli ultimi anni dei best-seller, pubblicati da case editrici leader
e raccolti anche in una grande opera in sette volumi (la prima edizione, per i
tipi della RIMIS, è del 2003, la seconda, a cura della AST, è uscita nel 2010).
Alcuni temi della NC sono stati inoltre proposti in 24 DVD (vedi
“Bibliografia”). Grazie all’intervento dello scrittore A. Zinov’ev, l’opera in
sette tomi è stata pubblicata anche in inglese dall’editore Delamere (vedi
“Bibliografia”).
In generale, l’unica parte complessa del progetto
riguarda l’illustrazione dei metodi matematici.
Nella selezione delle pagine per il pubblico italiano,
abbiamo deciso d’includere alcuni capitoli strettamente matematici per tre
motivi fondamentali:
per rendere la piattaforma del progetto in tutto il suo
spessore;
per dimostrare al grande pubblico che le affermazioni
degli Autori sono il frutto di una scrupolosa e lunga verifica sperimentale
effettuata su centinaia di fonti a partire da tecniche oggettive e
indiscutibili;
e infine per soddisfare la curiosità dei lettori
appassionati di matematica, per i quali sarà sicuramente d’interesse seguire il
processo di applicazione di metodi matematici su materiali così insoliti.
Lasciando a questi ultimi lettori il piacere d’indugiare
nei grafici, negli schemi e nell’approfondimento di dettagli matematici (vedi
capitolo 3, “I metodi matematico-statistici”), consigliamo agli altri di
“prendere semplicemente atto” della loro esistenza o di farne una conoscenza
sommaria, tramite la breve descrizione (non matematica) di uno di essi: «il
metodo del riconoscimento e della datazione delle dinastie dei regnanti».
Mettendo a punto questa tecnica, Fomenko e i suoi
colleghi matematici hanno ragionato nel modo seguente: supponiamo che sia stato
rinvenuto un manoscritto relativo alla storia di una dinastia di regnanti con
l’indicazione delle durate dei regni di ciascun regnante. Il quesito che si
pone è il seguente: la dinastia presa in esame è nuova, cioè sconosciuta prima
di allora e quindi necessita di una datazione o si tratta di una delle dinastie
già note ma descritta in termini non comuni (per esempio con variazioni nel
nome dei regnanti)? Spesso infatti una stessa concreta dinastia veniva nominata
o descritta in vari documenti e da cronisti diversi, e l’importanza di tale
dinastia o di alcuni dei suoi membri poteva variare a seconda del punto di
vista del cronista.
Al di là di queste interpretazioni soggettive, si possono
tuttavia individuare, nelle fonti, degli elementi invarianti, delle costanti,
meno dipendenti dalla personale simpatia o antipatia degli annalisti rispetto
all’oggetto della loro cronaca.
A questo gruppo di fatti più o meno “invarianti” si
riferisce, ad esempio, la durata del regno del re. Di solito non c’erano cause
particolari che potevano indurre il cronista ad alterare in modo significativo
e intenzionale questo dato. Tuttavia gli annalisti si trovavano spesso di
fronte alla difficoltà di calcolare correttamente la durata di un regno.
Queste difficoltà naturali, dovute all’incompletezza
delle informazioni, al travisamento dei documenti ecc, facevano però sì che a volte
uno stesso evento venisse riportato in termini diversi. Queste incongruenze si
trovano spesso nel calcolo della cronologia dei faraoni: si confrontino, come
esempio, le tavole cronologiche di H. Brugsch e quelle di J. Blair (vedi nel
dettaglio capitolo 3.2.1.).
Poteva quindi accadere che un cronista, descrivendo una
dinastia reale, calcolasse la durata del regno dei re a seconda delle sue
capacità e possibilità, ottenendo di conseguenza una certa sequenza di numeri
dove ogni numero rappresentava, pur con qualche errore, la durata del governo
di un re. Un altro cronista, descrivendo la stessa dinastia reale, poteva
attribuire ai governi degli stessi re altre durate; non solo, ma poteva
distorcere i nomi dei sovrani a causa dell’imprecisione della traduzione nella
sua lingua o a causa dell’uso frequente di soprannomi, col risultato che si
poteva venire a creare un’altra dinastia.
Così, per esempio, una concreta dinastia M., nelle
descrizioni riportate in annali diversi da cronisti diversi, poteva sdoppiarsi
e dare origine a dinastie “immaginarie”, a “duplicati” venutisi a formare per
errore d’interpretazione di un calcolo o diversità di denominazione di uno
stesso personaggio storico.
Gli Autori della NC propongono di utilizzare le sequenze
di numeri, indicanti la durata dei regni di ogni re, per individuare, nelle
dinastie, i “duplicati”, ovverossia quelle dinastie immaginarie, erroneamente
attribuite dai vari cronisti a certe epoche storiche o a certi Paesi, e a volte
allineate negli annali in successione, una dopo l’altra, nonostante in realtà
esse siano la descrizione di un’unica concreta dinastia.
Misteriose coincidenze, ovvero incongruenze, si possono
cogliere a occhio nudo. Si tratta davvero di una coincidenza o piuttosto di un
“duplicato”?
Per rispondere a questa domanda gli Autori si avvalgono
della statistica matematica, una scienza che si occupa del calcolo delle
probabilità di esistenza di tali coincidenze. Grazie all’utilizzo degli
strumenti della statistica matematica, Fomenko e i suoi collaboratori sono
stati in grado di distinguere, con sicurezza, le dinastie autentiche dai loro
duplicati. Nello specifico, il calcolo alla base del grafico (riportato in fig.
4.19, per esempio) ha dimostrato che la probabilità di coincidenze casuali è piuttosto
bassa (il grafico menzionato è praticamente simmetrico).
Anche ai testi non contenenti descrizioni dinastiche si
possono applicare i metodi matematici.
In questo caso, gli Autori della NC ragionano nel modo
seguente: supponiamo che sia stato rinvenuto un testo, per esempio un annale
sconosciuto che riporti la descrizione di eventi ignoti e avvenuti in un ampio
arco di tempo e contenga anche datazioni ottenute secondo un calcolo
sconosciuto. La valutazione tipica considera che le date degli eventi descritti
nel manoscritto siano state fissate a partire da un evento locale più
importante, la fondazione di una città o l’ascesa al trono di un certo re, per
fare solo degli esempi.
Ciò premesso, si pone la questione di come ristabilire le
date assolute degli eventi descritti nell’antico documento. Per esempio, come
calcolare la data giuliana della fondazione di una città, fondazione presa come
punto di partenza per il calcolo degli eventi successivi che ci interessano.
Ovviamente, se alcuni degli eventi descritti in una determinata cronaca sono
già a noi noti attraverso altre cronache, ciò permette di “legarli” in una
linea moderna del tempo. Ma se questa identificazione risultasse impossibile,
il problema della datazione si complica.
Potrebbe anche darsi che gli eventi descritti siano di
fatto noti ma in una determinata descrizione non vengano riconosciuti come
tali, essendo la cronaca scritta in un’altra lingua e avendo il cronista usato
nomi, soprannomi, denominazioni geografiche completamente diverse ecc. Certo,
se gli annali contenessero informazioni quantitative (invarianti), indipendenti
dalle caratteristiche dell’uso linguistico e uguali per tutti gli annali,
descriventi gli stessi eventi, tali caratteristiche (invarianti) potrebbero
essere utilizzate per confrontare la cronaca sconosciuta con quelle conosciute
e ciò permetterebbe di riconoscere determinati eventi e posizionarli nel tempo.
A questo proposito gli Autori della NC suggeriscono di
utilizzare, come elementi invarianti, i dati seguenti: il numero di pagine di
un annale, dedicate all’uno o all’altro episodio; il numero di citazioni di un
determinato anno in una determinata cronaca; il numero di menzioni di un
concreto personaggio nel capitolo della cronaca dedicato all’uno o all’altro anno
e analoghi dati quantitativi.
I metodi matematici elaborati dagli Autori, sfruttando
questi dati, hanno permesso loro d’individuare i testi che descrivono lo stesso
episodio storico, anche se i nomi propri dei personaggi, i nomi geografici e le
date di tali fonti a prima vista non sembrano legati tra di loro (vedi i
grafici inseriti nel capitolo 3 “I metodi matematico-statistici”).
Con l’aiuto di queste tecniche, dunque, è stata studiata
e analizzata la maggior parte delle fonti storiche disponibili ed è stato
estrapolato un primo fatto importante: l’applicazione di tutti i metodi di
datazione elaborati su uno stesso campione di studio dà gli stessi risultati.
Il culmine di questa ricerca è stata la constatazione che
il manuale classico di Storia antica, attualmente adottato, figura essere un
annale composto da quattro parti praticamente identiche, “incollate” e disposte
in successione, e che l’asse cronologico comunemente seguito ospita in realtà
tre grandi slittamenti, di 330, 1050 e 1800 anni.
Questo sarebbe la conseguenza dell’attività dei
cronologisti Scaligero e Petavius, vissuti a cavallo dei secoli XVI e XVII,
che, erroneamente e/o intenzionalmente, “invecchiarono” la storia, facendo
risalire alla Storia antica degli eventi di fatto avvenuti nel Medioevo (vedi
capitoli 1 e 4). Secondo Fomenko e i suoi collaboratori, dunque, la storia
descritta nei manoscritti giunti fino a noi e che noi consideriamo antichi, di
fatto si è svolta in tempi molto più recenti, nei secoli X e XI d.C.
“L’epoca antica è dunque il Medioevo?”, si sono chiesti
gli Autori. Al fine di convalidare questa ipotesi, apparentemente stravagante,
gli artefici della NC hanno condotto una scrupolosa ricerca su documenti,
testimonianze e manufatti giunti fino a noi. Nei loro libri, discutono
dettagliatamente sui “secoli bui” della storia, sulla misteriosa rinascita
della “Antichità” nell’Europa medievale, avanzano dei paralleli tra la Grecia
“antica” e medievale e parlano delle città che venivano chiamate Roma (vedi
capitolo 4).
Si viene a scoprire così che esistono non pochi fatti che
la cronologia ufficialmente adottata oggi non è in grado di spiegare o che
spiega con argomenti assai poco convincenti. Allo stesso tempo, questi fatti si
conformano bene all’interpretazione degli eventi proposta dalla NC.
Curiosa, a questo proposito, l’osservazione degli Autori
rispetto all’ambiguità dell’interpretazione delle date che s’incontrano nelle
incisioni e nei disegni di epoca medievale.
Gli artisti di questa epoca spesso registravano la data
delle loro creazioni nel modo seguente: i.595, j548, cioè scrivevano all’inizio
le lettere “i” o “j”, separandole a volte dalle cifre con un punto
(Iesus-Jesus). In una delle opere di Albrecht Dürer è indicata la data:
“i.524”. Dal punto di vista della storia ufficiale questo tipo di scrittura
corrisponde alla data 1524 dalla nascita di Gesù Cristo: “i” o “j” sarebbero,
infatti, l’iniziale del nome di Cristo. Ma non sarebbe più logico trattare la
data “i.524”, come 524 anni da Cristo? Cioè pensare che Dürer ritenesse che
Cristo fosse nato non nel 1524 ma 524 anni prima della creazione del suo
lavoro? Tale interpretazione è assurda dal punto di vista della cronologia
ufficiale (cioè di matrice scaligeriana), tuttavia s’inscrive bene nell’ipotesi
della NC che rileva, rispetto all’asse cronologico ufficiale, uno slittamento
di 1054 anni (vedi capitolo 4).
Fomenko e la sua équipe riportano numerosi esempi che,
interpretati alla luce della NC, “scagionano” dall’accusa di falsificazione
alcuni documenti antichi, come per esempio i “Privilegi” dati dagli “antichi”
imperatori Cesare e Nerone alla casa ducale austriaca medievale. Gli storici
moderni scartano semplicemente questi documenti ritenendoli dei falsi e ciò
solo in ragione del fatto che essi non s’inscrivono nella cronologia
attualmente accettata (scaligeriana).
Gli avvenimenti biblici, le piramidi, Troia, l’origine e
la caduta di Roma, la nascita e la crocefissione di Cristo, la Sacra Sindone,
Pompei, Costantinopoli, le Crociate, la Riforma, tutti i grandi eventi vengono
confrontati, calcolati, letti, interpretati e ricostruiti in questa ipotesi
sconvolgente e affascinante che il professor Fomenko e i suoi collaboratori
hanno elaborato nel corso di molti anni di ricerca. O meglio continuato:
perché, come ci fanno sapere gli stessi, prima di loro, a lanciarsi in
quest’avventura ci furono altri studiosi eminenti, sir Isaac Newton compreso
(vedi capitolo 1).
Spinti dall’intenzione di offrire una spiegazione alle
tante incongruenze emergenti nello studio della storia e della cronologia,
questi scienziati del passato avevano intrapreso una revisione della versione
storico-cronologica imperante (scaligeriana), ma, per mancanza di mezzi
d’informazione ed elaborazione, erano giunti a parziali conclusioni. Sono
queste conclusioni che riescono a portare a termine e a inserire in un quadro
unitario il professor Fomenko e i suoi assistenti, grazie al loro profondo
interesse scientifico, alla loro straordinaria curiosità, alla loro abilità,
alle possibilità offerte dalle tecnologie informatiche moderne e sicuramente
grazie al loro coraggio di ricerca della verità al di là di un quadro
apparentemente solido ma colmo di fatti insicuri.
La conoscenza, senza pregiudizio, del percorso e delle
conclusioni della NC, porterà inevitabilmente a cambiare il modo di vedere la
realtà circostante. Dopo questa lettura i monumenti dell’“Antichità”, le grandi
personalità del passato, i reperti dei musei, le città d’arte, i manuali di storia,
le tavole sinottiche, le guide turistiche non potranno più essere osservati e
fruiti allo stesso modo: il tarlo del dubbio, in modo più o meno sommesso,
comunque si farà sentire. D’altro canto, più consapevole diventerà l’utilizzo
dei documenti storici, sia del passato che del presente.
Concludo, riportando una citazione che, pur riferendosi a
un campo completamente diverso da quello qui esposto, mi sembra che colga
piuttosto bene, la sostanza del lavoro di Fomenko e dei suoi. A suo tempo, Carl
Gustav Jung, ricordando l’attività di alcuni studiosi che avevano riabilitato
la credenza negli spiriti, così si espresse:
«[...] persino se l’attendibilità delle loro osservazioni
può essere messa in forse, se li si può accusare di aver errato o di essersi ingannati,
tuttavia questi ricercatori hanno acquistato l’imperituro merito morale di aver
gettato tutto il peso della loro autorità e del loro grande prestigio
scientifico in questa impresa destinata a far luce nelle tenebre, superando
ogni timore e ogni considerazione di ordine personale [...]»
E questo vale senz’altro anche per i nostri matematici,
con la differenza che l’attendibilità statistico-matematica delle loro
osservazioni è quanto di più inattaccabile essi presentino.
Vera Bani
---
Indice
Introduzione di V.G. Bani
La "Nuova Cronologia" (NC) di Fomenko-Nosovkij:
storia del progetto, delle controversie che ha innescato, delle prospettive che
ha aperto (G.V. Nosovskij, A.T. Fomenko)
Capitolo 1 - Problemi di Cronologia storica
Capitolo 2 - Le datazioni astronomiche
Capitolo 3 - I Metodi Matematico-statistici
Capitolo 4 - La Carta Cronologico Globale (CCG)
Risultati dell'applicazione dei metodi matematici alla
storia antica e medievale
Bibliografia
---
Fomenko Anatolji
400 Anni d'Inganni - Libro >>
http://goo.gl/H8SyK3
E se il nostro passato fosse tutta "un'altra
storia" ?
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Gennaio 2014
Formato: Libro - Pag 360 - 17x24 cm