giovedì 30 aprile 2015

Musica a 432Hz

Musica a 432Hz

di Flavia Vallega



Il suono può generare forme soniche, e strutturare la materia; la materia è una forma sonica solidificata, queste forme soniche e geometriche sono visualizzate in molti esperimenti atti a dimostrarne la possibilità e le applicazioni

Il dott. Lawrence Blair , il musicista e fisico tedesco Ernst Chladni, il medico svizzero Hans Jenny hanno mostrato con un tonografo (un piatto di metallo su cui è stata posta della polvere di licopodio), collegato ad un oscillatore il modello della forma d’onda sonora.

Tale scienza viene denominata Cimatica; le forme sono armoniche o disarmoniche a seconda della frequenza sonica emessa fu formulato quindi che il suono struttura la materia, le forme ricordano dei mandala come ad esempio nei cristalli di neve. Hans Jenny fu particolarmente impressionato quando sollecitando il piatto con la frequenza del canto del suono Aum, conosciuto dai buddisti ed induisti come il suono della creazione, si generava il disegno di un cerchio con un punto centrale simbolo con il quale le antiche popolazioni indiane rappresentano lo stesso Mantra o parola sacra.
E’ un ulteriore conferma a ciò che sosteneva Pitagora: “La geometria della forme è musica solidificata”.

L’importante è emettere ed eseguire il giusto suono, il suono che possa produrre forme e creazioni armoniche. La cimatica si esprime anche attraverso i dimostrati esperimenti del dott. Masaru Emoto che è riuscito con un sofisticatissimo congegno fotografico a documentare le forme dei cristalli dell’acqua informati con parole, suoni e persino pensieri. Trovate il video al fondo di questa pagina qui. Anche in questo caso le forme mutano a seconda dell’armonia e disarmonia emessa. L’acqua è un conduttore grazie al quale anche la nostra energia sotto forma di corrente elettrica è alimentata, comprendiamo quanto l’armonia possa incidere la nostra esistenza e le nostre cellule considerando che il nostro corpo è composto dal 72% di acqua.

Tutto questo per giungere ad una logica conclusione l’armonizzazione della vita stessa avviene attraverso le giuste frequenze e le possibilità di applicazione sono infinite, gli antichi ne conoscevano la formula e l’intenzione asserendo che “al principio era il verbo, quindi la parola, quindi il canto, quindi il suono che aleggiava sulle acque …”. Questo suggerisce molto ed è un principio che orienta nella giusta direzione, direzione precisa e matematicamente esatta se accordata al suono sincronico aureo che corrisponde alla frequenza degli 8hz e di suoni multipli ed il diapason a 432hz trova quindi la sua giusta collocazione.

Siamo completamente immersi nella frequenza dell’universo in ogni caratteristica manifestata, accordata con determinate frequenze che ne organizzano, mantengono e ristrutturano la manifestazione stessa. Uscire da quest’ordine cosmico perfettamente organizzato, con un’accordatura sbagliata equivale a stabilire il caos e la confusione, cosa che possiamo osservare e vivere quotidianamente nella nostra società fuoriuscita dall’equilibrio universale. Per poter star bene ed essere allineati al suono, verbo che tutto compenetra ed organizza, è necessario riaccordarci e riaccordare la musica alle frequenze auree della Creazione.

Geometria Musicale Aurea

Entriamo ora nella geometria musicale aurea per spiegare, unitamente al fattore descritto degli 8hz, nei perfetti equilibri sonici manifestati nella natura che ci circonda. La natura canta a 432hz.

La voce è lo strumento primigenio ed essa definisce la basi per le sintonizzazioni per la sintonizzazione musicale, la scienza musicale parte dalla voce, gli strumenti musicali costruiti dall’uomo sono nati a sua imitazione. Ciò era stato ben compreso e verificato dalla corrente scientifica connessa a Platone, Leonardo da Vinci e del suo insegnante Luca Pacioli. La scala musicale quindi deve basarsi sulle caratteristiche “naturali” del “belcanto”, sulla “polifonia ben temperata” di Bach, sulle caratteristiche determinate dai registri vocali e su un valore del DO 3 di 256 cicli al secondo.

Per musica a 432 Hz si intende quindi quella musica composta utilizzando un diapason intonato a 432 Hz piuttosto che uno a 440 Hz come normalmente avviene.

Il Diapason attuale

Il termine diapason in musica ha diversi significati, ma comunemente indica uno strumento per generare una nota standard.

Il diapason è costituito da una forcella di acciaio con un manico, anch’esso di acciaio, saldato alla base. Quest’ultimo consente di tenere lo strumento senza ostacolare l’oscillazione della forcella, e di trasmettere le vibrazioni ad un altro corpo elastico, per potenziare l’intensità del suono emesso: ad esempio, può essere messo a contatto con la cassa di risonanza in legno di un altro strumento, quale un violino o una chitarra.

La frequenza alla quale il diapason oscilla dipende dalle proprietà elastiche del materiale di cui è costituito, dalla lunghezza e dalla distanza fra i rami della forcella: è possibile reperire in commercio diapason tarati per emettere note diverse. Il più comune è il diapason in La (o A) , che oscilla ad una frequenza di 440 Hz, corrispondente al La della terza ottava del pianoforte, ed è utilizzato per l’accordatura degli strumenti.
Il nuovo Diapason

Quasi tutti conoscono la nota su cui tutta la musica moderna è intonata. Il diapason o corista dal “LA”, chi non ha mai sentito dire a un musicista: “dammi il LA!” E’ probabile che conosciate la frequenza di questa nota: 440Hz; è la frequenza di riferimento per tutti gli strumenti musicali sulla quale si esegue l’accordatura.” E’ stato scelto, arbitrariamente, il “LA” a 440Hz a Londra nel 1953 e da allora è divenuta la “nota” di riferimento mondiale. Precedentemente il ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels impose, nel 1939, il diapason a 440Hz, ignorando un referendum contrario, promosso in Francia da 25000 musicisti.

Giuseppe Verdi nel 1884 scrisse una lettera indirizzata alla Commissione musicale del governo italiano, senza ottenere il risultato sperato, in cui chiese di ufficializzare l’utilizzo del corista (diapason) a 432Hz e scrivendo al riguardo una frase :”per esigenze matematiche”. Che cosa intendeva dire? Per capirlo bene e con più chiarezza è necessario introdurre un’altra frequenza: quella di 8Hz.

1- Le onde di consapevolezza ordinarie del cervello umano variano da 14Hz a 40Hz.
2- In questo range operano solamente alcuni dendriti ( le fibre minori del neurone che trasportano il segnale nervoso) delle cellule del cervello che utilizzano prevalentemente l’emisfero sinistro ( razionale) come centro di attività.
3- Se i nostri due emisferi cerebrali si sincronizzassero alla frequenza 8Hz lavorerebbero in modo uguale ( balance-bilancia di equilibrio), ricevendo il massimo flusso di informazioni.
4- 8Hz è anche la frequenza di replicazione della doppia elica del DNA.
5- 8Hz è il “battito” fondamentale del pianeta noto come “risonanza fondamentale di cavità Schumann” risonanze elettromagnetiche globali, cioè, eccitate dalle scariche elettriche dei fulmini nella cavità formata dalla superficie terrestre e alla ionosfera. In termini musicali, la frequenza 8Hz corrisponde ad una nota Do.

Salendo di cinque ottave, cioè percorrendo cinque volee sette note della scala, si arriva a un Do di 256Hz, scala in cui il “LA” ha una frequenza di 432Hz non di 44oHz. Suonando il “DO” a 256Hz, per il principio delle armoniche (secondo cui a un suono prodotto si aggiungono multipli e sottomultipli di quella frequenza). Anche i DO delle altre ottave cominceranno a vibrare per “simpatia”, facendo risuonare naturalmente la frequenza di 8Hz.

Ecco perché il corista a 432 oscillazioni al secondo è definito “ diapason scientifico”. Esso venne approvato all’unanimità al congresso dei musicisti italiani del 1881 e proposto dai fisici Sauveur, Meerens, Savart e dagli scienziati italiani Montanelli e Grassi Landi. Al contrario, la frequenza scelta a Londra nel 1953 ovviamente da personaggi del Governo Ombra, come frequenza di riferimento mondiale e su cui oggi tutta la musica è intonata, viene definita “disarmonica” non avendo nessun fondamento scientifico, contrastando con le leggi fisiche che regolano l’universo. Prendiamo attentamente in considerazione che nell’universo tutto è energia in vibrazione. Ogni particella subatomica, atomo, struttura molecolare, cellula e organo del corpo, vibrano ad una determinata frequenza.

Questa meravigliosa armonia ha una propria firma vibrazionale. Molti medici e studiosi affermano che se una parte del corpo si ammala, la causa è da ricercare nella frequenza che si è alterata ed il corpo vibra in modo disarmonico. Essere sani significa vibrare all’unisono armonicamente. Ogni organo ha la sua frequenza (multipli e sottomultipli del 432Hz), essa si altera in caso di malattia, il riequilibrio e la guarigione avvengono quando sullo stesso organo, viene fatta risuonare la corretta frequenza di risonanza. Dunque suonare e ascoltare musica a 432Hz riequilibra il corpo e per effetto vibrazionale anche la natura circostante, ridando il primordiale equilibrio di pace e benessere.

Sappiamo che la musica è “informazione”, la quantità di dati sonori, creati a 432HZ, non si perdono tra le molecole dei gas ,presenti nell’aria, che trasportano il suono (perché compatibile con la loro struttura molecolare) cosa che invece accade suonando a 440Hz. Ascoltare, suonare e cantare musica, armonizzati alla frequenza del “Diapason Scientifico” a 432 Hz, dona beneficio all’intero pianeta e a chi lo abita. Ascoltare, suonare, cantare musica con il “diapason disarmonico a 440Hz” provoca caos e confusione nella vita stessa universale.

Mi scuso per le ridotte dimensioni dell'immagine ma non c'era possibilità di renderla più chiara. Potete salvarla e ingrandirla per vedere i collegamenti della musica a 432 Hz con tutto il resto. La musica in quarta e quinta dimensione. Avete quindi compreso che perfino attraverso i suoni e la musica il Governo Ombra influenzi e “squilibri” le energie del pianeta e dei suoi abitanti. Molti di voi sapevano già questa cosa, altri ne sono venuti a conoscenza adesso. Alcuni non avrebbero mai pensato che addirittura nella musica ci fosse il tocco dell’ombra, altri invece non si stupiscono più di nulla. Quello che importa però, è che ora tutti sapete.

È quasi inutile dire a questo punto che tutta la musica delle dimensione superiori è accordata in perfetta simbiosi con la Musica di Dio, con il 432 Hz. Con questo tipo di musica si possono ottenere guarigioni e equilibrature energetiche del tutto impossibile con quella attuale. Anche se molto vagamente la ancora quasi sconosciuta “Musico-terapia” terrestre sta arrivando a questo.

Vorrei aggiungere una nota personale e ricordare che nella mia vita passata che vissi sulle Pleiadi ero figlio di una donna che era danzatrice e cantante. Seppur vagamente ricordo ancora quella voce e quei suoni che erano… perfetti, non saprei trovare altra parola per descriverli.

Non si trattava del genere di musica… ma del suono in sé…



Enrico Cifaldi
The Secret of The Sound - CD >> http://goo.gl/OMbw4n
In divine frequency 432 Hz
Etichetta: My Life Edizioni
Data pubblicazione: Settembre 2009
Durata: 6 brani
Tipo: Musica


mercoledì 29 aprile 2015

Il primo chakra come non lo avevi mai pensato

Il primo chakra come non lo avevi mai pensato

Il primo chakra e il suo significato

Valentina Balestri - 22/04/2015



Il primo chakra come non lo avevi mai pensato

Il primo chakra è la rappresentazione della Terra che è, prima di ogni altra cosa, la fonte del nostro sostentamento. Il punto in cui viene visualizzato il primo chakra si trova proprio sotto l’osso sacro, in fondo alla colonna vertebrale. Il colore a lui associato è il rosso, riconosciuto come il colore della vitalità, e il significato del suo nome sanscrito (Muladhara) è “radice”. Il numero a lui legato è il quattro, riconducibile anche al numero dei petali del fiore disegnato all’interno del suo stesso simbolo, il quadrato. Nella realtà empirica con questo numero possiamo descrivere tutto ciò che esiste: pensate ai quattro elementi (terra, aria, fuoco, acqua), alle quattro stagioni, ai quattro punti cardinali o ancora, alle quattro fasi della vita umana.

Quando il primo chakra non è in equilibrio

Quando il primo chakra non è in equilibrio la sensazione avvertita è quella di non riuscire a rimanere con i piedi per terra, terrorizzati dal futuro, sempre con il timore di non farcela: ogni ostacolo ci sembra insormontabile e la paura di qualcuno o di qualcosa ci impedisce di esprimerci come vorremmo. Anche essere sicuri di sé in modo superbo, mettere il proprio essere sopra tutto e tutti arrivando a un egoismo non più sano, non riuscire più a donare qualcosa ma solo pretendere dagli altri può voler significare una sproporzione dell’energia racchiusa nel primo chakra.

Come portare energia al primo chakra

Mettere delle rose rosse sul tavolo, così da poterle vedere spesso, vestirci di rosso, o anche solo indossare una pietra rossa come il diaspro o il rubino, camminare scalzi, sedersi direttamente a contatto con la Terra o fare un bagno con qualche goccia di olio essenziale di chiodi di garofano e di rosmarino, può aiutare a portare energia al primo chakra ma è la meditazione la vera chiave per riuscire a restituirci il giusto equilibrio e la dovuta stabilità, sia fisica che emotiva.

A lezione di Yoga

Ricordo una bellissima lezione di yoga alla quale ho preso parte e che volevo condividere con voi. Eravamo su un prato, stesi sull’erba e in silenzio. Oltre a qualche soffio di vento si percepiva solo la voce della nostra insegnante di yoga, calma e suadente. Ho in mente le sue parole come se le avessi ascoltate poco fa.

“Rilassate tutti i muscoli del vostro corpo, partite dalla fronte e distendetela, poi rilassate la bocca, il collo, le spalle e così via fino a distendere le mani, tutte le dita, le gambe, i polpacci e ogni muscolo del piede. Respirate profondamente: ad ogni respiro in voi entra aria pulita e ad ogni espiro qualcosa di negativo si allontana da voi. Ora cercate di percepire il flusso di energia luminosa di colore rosso sangue che dai vostri palmi fluisce nel vostro ventre, e dal ventre fluisce a sua volta, ritornando a far parte della Terra sulla quale siete stesi e che vi sorregge; sentite il vostro corpo che inizia a distendersi quasi come si sciogliesse. Il vostro respiro è profondo e come un suono, pian piano si espande e crea armonia tutt’intorno. Ora siete il vostro respiro che è lo stesso respiro della Terra. Inspirate profondamente l’energia che la Terra vi concede, scambiate con Lei la vostra energia e Lei scambierà con voi la sua immensità e la sua vigoria. Ora con questa nuova forza vitale concentrata nel primo chakra, sarete anche voi capaci di manifestare la vostra grandezza, la vostra vitalità e di avere più fiducia nelle vostre scelte, dando finalmente le giuste occasioni alla vita di manifestarsi”.


Swami Saradananda
Meditazione sui Chakra - Libro >> http://goo.gl/wFlWou
Per ritrovare l’Energia, la Creatività, la Concentrazione
Editore: Red Edizioni
Data pubblicazione: Marzo 2014
Formato: Libro - Pag 160 - 16,2 x 23,5 cm



martedì 28 aprile 2015

I consigli dell'erborista: la malva

I consigli dell'erborista: la malva

La malva è una pianta spontanea dalle mille virtù: impariamo a conoscerle

di Antonio Colasanti - 16/04/2015



I consigli dell'erborista: la malva

La malva è la pianta nostrana per eccellenza: cresce un po' dappertutto in questa stagione accrescendosi con grandi foglie e preparandosi alla fioritura.
La malva sylvestris è una pianta erbacea perenne con fusti eretti striscianti che possono raggiungere il mezzo metro di altezza
Il nome malva deriva dal latino mollire alvum cioè rendere molle, abborbidire. Dal greco malache (lumaca) riferita alle proprietà emollienti dei suoi succhi vischiosi, come la bava di lumache.
Contiene l'8 per cento di mucillagini (malvina, cannabinina, malvidina) flavonoidi, aminoacidi, zuccheri, vitamine, B1, C ed E.

Le proprietà della malva

Possiamo usare l'erba essiccata per infusioni o la tintura madre per uso interno.
Per l'uso interno possiede proprietà emollienti, muco-protettive, antinfiammatorie, rinfrescanti, bechiche (calmanti per la tosse), lassative.
È quindi indicata nelle irritazioni delle prime vie aeree, nella tosse, nelle gastriti nelle enteriti, in caso di stitichezza e cistiti.

Come utilizzare la malva

Posologia tisana: 1 cucchiaio in 200 grammi di acqua, bollire 5 minuti e bere 2 volte al dì.
Tintura: 60 gocce in poca acqua tre volte al dì.
In questo periodo in cui la pianta è in accrescimento si possono mangiare, piu volte al giorno, le foglie crude dopo averle lavate per combattere gastriti e stipsi.
La tisana ci da i risultati migliori mentre con le foglie del decotto si possono fare cataplasmi per infiammazioni dentarie e stomatologiche.
La tintura possiede poche mucillagini ma è più lassativa.
Le mucillagini contenute nella malva sono protettive per tutte le mucose interne, esofagee, gastriche e intestinali.
Non sono segnalati effetti indesiderati, possiamo usarla quindi anche in gravidanza o in pediatria.


Tisana Malva >> http://goo.gl/lvWjGg
Produttore: Remedia Erbe
Tipo: Prodotto
Confezione: 30 gr
Altezza: 21 cm circa
Larghezza: 4,5 cm circa


lunedì 27 aprile 2015

Omeopatia

Omeopatia

L'Acqua che cura

di Nicola Del Giudice, Marta Del Giudice



Omeopatia - Libro

In questo volume gli autori si pongono il delicato obiettivo di spiegare al pubblico, a quel gran numero di persone che in questi anni hanno via via ingrossato le fila degli utenti della Medicina dei Simili, quali siano gli aspetti fondativi di questa medicina, i criteri terapeutici ai quali si attiene e l’approccio generale al percorso di guarigione prestando una particolare attenzione al ruolo che ricopre l’acqua che costituisce oltre l’80% di peso di un organismo.

È evidente quindi che l’acqua una qualche funzione deve pur svolgerla
e non può essere considerata solo come “zavorra” destinata a dar peso all’organismo.

La prima parte descrive l’approccio scientifico di riferimento.

Seguono poi le sezioni dedicate all’approccio terapeutico incentrato non sulla semplice raccolta dei sintomi bensì sulla storia del paziente, con uno stile che ricorda la medicina narrativa, e finalizzato al ripristino dell’equilibrio in un’unità mente/corpo.

Il testo affronta anche gli effetti sull’organismo della terapia omeopatica e, coerentemente con il valore di scienza a questa riconosciuto, anche la resistenza che può esserci all’omeopatia, dunque i suoi limiti terapeutici.

Potenzialità e peculiarità di un sistema di cura
a disposizione di tutti


Dalla Quarta di Copertina

La medicina "classica" afferma che ogni accadimento biologico sia esclusivamente la conseguenza di reazioni chimiche tra le molecole, che dovrebbero incontrarsi e interagire secondo il modello "chiaveserratura".

L'omeopatia mostra l'inadeguatezza di tale spiegazione puramente molecolare di un essere vivente.

Chi governa il traffico delle molecole?
Come si mantiene l'ordine preciso in un organismo vivente?
Qual è il ruolo dell'acqua in un organismo vivente?
Come comunicano le molecole tra di loro?
In che modo mente e corpo interagiscono tra di loro?
Come va interpretata l'unità psico-fisico-emozionale?
Le nuove idee che emergono nella scienza e nuovi studi forniscono le prime risposte a tali interrogativi e la base concettuale per comprendere l'omeopatia, che dietro il velo dell'irrazionale nasconde una verità profonda.

In tal senso, l'omeopatia può essere la chiave per una biologia e una medicina in grado di spiegare la capacità di autoorganizzazione della materia vivente e la sua unità psico-fisico-emozionale.


Indice

Presentazione - Verso una medicina amica della vita

Prefazione degli autori
Prefazione di Marta Del Giudice

Introduzione

1. Verso un nuovo paradigma

2. L'omeopatia e le nuove idee della scienza
   -L'omeopatia e il cambiamento di programma in biologia

3. Il ruolo centrale dell'acqua

4. Modello Uomo
– Considerazioni generali

5. Il ruolo centrale del cervello

6. Verso una biologia omeopatica

7. Una diversa concezione di malattia
– Errori comuni rispetto alle malattie
– Ma a cosa serve la malattia?
– La malattia nella storia

8. La malattia in omeopatia
– La malattia come storia
– La malattia nella relazione con l’ambiente

9. Un diverso approccio alla terapia
– Colloquio medico-paziente
– Ruolo del medico nella terapia
– Raccolta dei sintomi
– Gerarchizzazione dei sintomi
– Diagnosi e prescrizione
– Scelta del rimedio: strategia delle vie

10. Effetti del rimedio omeopatico sull’organismo
– Terapia e cambiamento
– Finalità della terapia omeopatica
– Importanza del campo emotivo e della psiche nella terapia

11. Resistenza alla terapia

Bibliografia


Nicola Del Giudice, Marta Del Giudice
Omeopatia - Libro >> http://goo.gl/YOqKhS
L'Acqua che cura
Editore: Tecniche Nuove Edizioni
Data pubblicazione: Marzo 2014
Formato: Libro - Pag 144 - 15x21 cm



venerdì 24 aprile 2015

I 7 chakra come non li avevi mai pensati

I 7 chakra come non li avevi mai pensati

Cosa sono i chakra? Perché sono così semplici da immaginare ma così difficili da comprendere?

di Valentina Balestri - 15/04/2015



I 7 chakra come non li avevi mai pensati

La prima volta che ho sentito parlare di chakra ero in India e stavo guardando il tramonto dalla riva del lago di Pushkar.
Ricordo un vecchio saggio che, avvicinandosi a me quasi all’ultimo raggio di sole, iniziò a parlarmi dell’energia nella quale il mondo, tutti noi, siamo immersi, e di quanto sia potente. Mi chiese se sapevo cosa fossero i chakra. No, non lo sapevo. Allora le sue parole si fecero più lente, come se quel suo ritmo presupponesse una comprensione più completa:

“The seven Chakras are the energy centers
in our body in which energy flows through”.

“I 7 chakras sono i centri energetici attraverso i quali l’energia fluisce nel corpo”: dopo le sue parole l’unica immagine che avevo in mente era quella di sette girandole, da sotto la pancia a sopra la testa.
Da allora la mia idea si è evoluta: le girandole ci sono ancora, ma sono colorate, dei sette colori che comprendono lo spettro di luce (rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, blu, violetto) e c’è del vento che passa attraverso di esse, facendole vibrare e volteggiare.
Lo riuscite a immaginare? Sette luci sfavillanti, ognuna di un colore, che emanano polvere di luce. Se chiudo gli occhi e ci penso è qualcosa di bello da osservare. Ognuna ha un significato, un simbolo, un tema centrale, a ognuna corrisponde una parte del corpo e tutte rappresentano il legame profondo tra noi e il nostro essere.

Imparamo insieme a conoscere i 7 chakra

Ecco qui, questo è quello che so! Ma non basta. Voglio capire. Voglio scoprire cosa davvero c’era nelle parole di quell’anziano signore vestito di arancione con quel sorriso sul viso e una verità in più nel cuore. Voglio che la mia idea si evolva ancora, voglio perfezionarla. Ecco perché da oggi mi metterò a studiare e a leggere tantissimo a riguardo, cosicché sia io che voi potremmo saperne di più.
Di volta in volta analizzerò uno dei sette chakra e cercherò di darne una spiegazione più approfondita, sperando di cogliere il senso profondo di ognuno di essi.


Chakra Ruote di Vita - Libro

Libera il tuo spirito,
manifesta i tuoi sogni

Elemento fondamentale della natura, la ruota è il cerchio della vita che fluisce in tutti gli aspetti della nostra esistenza.

In ciascuno di noi ruotano sette centri di energia, detti chakra. Vorticante intreccio di forza vitale, ciascun chakra riflette un aspetto della coscienza essenziale per la nostra vita. Insieme, i sette chakra formano una profonda formula di completezza che integra mente, corpo e spirito.

I chakra costituiscono uno strumento potente per la crescita personale e planetaria.

Il nostro corpo è un veicolo di coscienza e i chakra sono le ruote della vita che permettono a questo veicolo di muoversi – attraverso sfide, sofferenze e trasformazioni. Quest’opera, la più importante mai scritta sui chakra, rappresenta la mappa per poter realizzare il viaggio verso la coscienza. Potete considerarla come un manuale d’istruzioni del sistema dei chakra.

Questa cartina, come qualsiasi altra mappa, non vi dirà dove andare, ma vi aiuterà ad affrontare il viaggio che volete intraprendere attraverso movimenti fisici, esercizi di yoga, meditazioni poetiche e visualizzazioni.

Gli esercizi fisici, le meditazioni poetiche e le visualizzazioni ti aiuteranno a:

stabilire e concentrare l'energia
aprire, chiudere ed equilibrare la sessualità
aumentare il potere personale e l'energia
aprire il cuore all'amore e alla compassione
usare i suoni per aprire la coscienza
sviluppare l'intuito
aumentare la consapevolezza.
Con quest’opera puoi conoscere e imparare le pratiche per risvegliare tale energia, affinché essa possa migliorare la tua salute fisica e mentale, aumentare il tuo potere personale e per accrescere la tua consapevolezza spirituale.

Tutti insieme i sette chakra costituiscono una profonda formula di completezza che integra la mente, il corpo e lo spirito. Da loro dipende la liberazione dello spirito come pure la manifestazione dei sogni.

I Chakra sono le vere e proprie ruote che ti guidano attraverso la vita

Aumenta la tua energia, sviluppa l’intuito, apri il cuore all’amore,
accresci la tua creatività e realizza i tuoi sogni con i chakra.

Leggete queste pagine con calma. C’è molto su cui riflettere. Lasciate che i chakra diventino una lente attraverso cui guardare la vostra vita e il mondo intero. È un viaggio ricco e pieno di colori. Lasciate che il ponte arcobaleno dell’anima si svolga davanti a voi lungo il vostro cammino...


Anodea Judith
Chakra Ruote di Vita - Libro >> http://goo.gl/XhqLVA
Per vivere con serenità l'amore, il sesso, i rapporti con gli altri e ritrovare il benessere di corpo e mente
Editore: BIS Edizioni
Data pubblicazione: Febbraio 2015
Formato: Libro - Pag 407 - 15x21


giovedì 23 aprile 2015

"La teoria del tutto": un film da vedere per chi ama la scienza e i grandi sentimenti

"La teoria del tutto": un film da vedere per chi ama la scienza e i grandi sentimenti

La straordinaria storia di una delle più grandi menti viventi al mondo, il famosissimo astrofisico Stephen Hawking: "La Teoria del tutto" è un film, da vedere, rivedere, meditare

di Emanuele Cangini - 17/04/2015



«Non ci dovrebbero essere limiti alla ricerca umana. Siamo tutti diversi. E per quanto la vita possa sembrare cattiva, c’è sempre qualcosa che si può fare e riuscirci. Finché c’è vita, c’è speranza».
Con questa frase il celebre cosmologo-scienziato Stephen Hawking chiude il sipario di una delle scene conclusive del film La teoria del tutto, uscito nelle sale cinematografiche italiane nel 2014 e tratto dalla storia autobiografica di Jane Hawking (prima moglie del fisico); una visione che tocca profondamente le corde dell’animo, permeando di una densità palpabile il lirismo romanzato che ne asseconda la trama.

La vita del geniale scienziato viene proposta da un’angolazione alternativa, spostando abilmente il baricentro della narrazione dalle scoperte che lo hanno reso famoso, pur accennandole, alle normalità della sua quotidianità. Le gesta coraggiose di una donna che lo ama, che lo sposa e ne sposa tutti i limiti della malattia, e che in nome di quell’amore totale, con disilluso eroismo, rinnega la spensieratezza della propria gioventù per consacrarsi a un sentimento certamente difficile da vivere, forse impossibile. Jane, conosciuta presso il college, è figura ricca di significato, degna di quella valenza che la vede oscillare tra una presenza a tratti anche ingombrante e una più amena zona d’ombra, nella quale sa porsi con silenziosa compostezza. Le scoperte dello scienziato non da fulcro della progressione narrativa, fanno da cornice a quella malattia che lo abbatte nel corpo ma non nello spirito, nei gesti ma non nei pensieri; inappellabile la sentenza di un medico amareggiato, che con sentito sconforto comunica al giovane genio appena ventenne i suoi “due ultimi anni di vita”.

Ciò che pare essere una condanna, si rivela un inno alla vita.
Non esiste morte laddove esistono riflessione, immaginazione, speculazione; non esiste abbandono laddove si invoca il proprio irrevocabile diritto alla vita. È evidente da parte del regista James Marsh, il sottolineare un contrasto: lo stridere che si produce dallo scontro tra un nichilismo indotto da un destino crudele e una ferrea volontà di vivere, e di vita, nostalgicamente umanista. La frase di Stephen, sul lettino, rivolta al medico è emblematica: «Anche il cervello ne è colpito?».
In questo bailamme, non passa certo inosservata la mutazione di paradigma scientifico-spirituale di Hawking: una posizione certamente ortodossa e confacente ai protocolli cattedratici conservatori, che lo vede porsi inizialmente a difesa della roccaforte dell’ateismo scientifico newtoniano, pregno di quei rigori d’indagine figli dell’epopea illuminista, muta in una più malleabile e speranzosa ottica di apertura.
Un’apertura che, a tratti, veste i panni di una sorta di attesa.
Quell’universo che prima era visto, pensato, come non necessariamente concepibile tramite causa prima, viene rivisto, rimeditato; magari infinito, senza limiti e senza contorni. Magari…
Quel dio tanto temuto, tanto taciuto, tanto accantonato, pare non fare più paura. E se anche nei nuovi modelli cosmologici non viene menzionato, nemmeno, parimenti, gli viene chiusa la porta in faccia, escludendolo come si farebbe con qualsiasi segreto scomodo e innominabile.

La fiamma del fuoco di un camino, intravista dalla trama infeltrita di un maglione di lana maldestramente indossato ai bordi di un letto, scatena la scintilla, l’intuizione, che porteranno lo scienziato, di lì a poco, già dotto di dottorato, a formulare la sua geniale teoria di descrizione dei buchi neri.
Essi emettono radiazione termica: perdendo energia e particelle perdono al contempo massa, giustificando in tal modo una ipotetica evaporazione che ne determinerebbe la limitatezza di vita.
Una teoria scientifica, certo, ma ancor più prosaica, che si permette con i colori della matematica di scrivere un nuovo spartito cosmologico.

Un film intenso e vibrante. Meritato il plauso al giovane attore emergente Eddie Redmayne per la sublime interpretazione di Hawking.
Durante lo scorrere dei titoli di coda, con lo sguardo bloccato e sospeso tra i nomi in successione, una frase è sopravvenuta alla mia memoria, una frase famosa, titolo di una canzone del maestro Franco Battiato:
«Tutto l’universo ubbidisce all’amore».
Sì, ne sono ora ancor più convinto; questo film è un inno, una consacrazione, all’amore.
Visto con la penna di uno scienziato e scritto con l’anima di una storia coraggiosa.


Stephen Hawking

Questa è l'incredibile storia vera di un uomo che ha dedicato la sua vita a scrivere il libretto di istruzioni per l'universo.

Dalla nascita sotto le bombe all'infanzia nella grande casa che risuonava di musica e di bizzarro lessico familiare. Dai giorni di scuola, leader naturale tra i compagni che lo soprannominarono "Einstein" nonostante i voti scarsi, alla terribile scoperta dei primi sintomi di una malattia degenerativa incurabile, la sclerosi laterale amiotrofica. È il 1963 e Stephen Hawking ha ventun anni.

Secondo i dottori gliene restano da vivere al massimo altri due.

Con la minaccia di una morte prematura che incombe sulla sua testa, questo svogliato studente di fisica di Oxford si lancia nel campo delle ricerche cosmologiche, rendendosi conto che c'è "una quantità di cose importanti che avrei potuto fare se la mia condanna fosse stata sospesa".

Oggi, sta per festeggiare il settantesimo compleanno, è un genio riconosciuto del nostro tempo, e la radiazione che porta il suo nome potrebbe trovare una conferma definitiva.

Questa è anche la storia di una grande avventura del pensiero.

Kitty Ferguson, che da oltre vent'anni collabora con Hawking, intreccia con sapienza al racconto della sua vita quello della sua ricerca: la conciliazione fra la relatività generale e la meccanica quantistica, la Teoria M e la prospettiva di una "Teoria del Tutto", il paradosso dell'informazione, l'espansione dell'universo e la possibile esistenza di un multiverso iperdimensionale.


Kitty Ferguson
Stephen Hawking >> http://goo.gl/wIvmn7
Una vita alla ricerca della teoria del tutto
Editore: Rizzoli
Data pubblicazione: Ottobre 2011
Formato: Libro - Pag 437 - 14x22 - cartonato



L’ anima è fatta di quanti

L’ anima è fatta di quanti

Informazione, energia, materia, vibrazione, campo elettromagnetico: la fisica e la medicina quantistica aprono nuove prospettive conoscitive sul legame tra cuore, emozioni e salute umana

Estratto da Scienza e Conoscenza n. 51



L’ anima è fatta di quanti
“Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste.

Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri
e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà.

Non c'è altra via.
Questa non è Filosofia, questa è Fisica”

Albert Einstein

Ci hanno sempre fatto credere che tutto ciò che si palesa di fronte ai nostri occhi e che viene colto attraverso i nostri apparati sensoriali sia l’unica realtà esistente e che tutto possa essere spiegato e risolto attraverso l’apporto e l’azione specifica dell’uomo sulla materia.

Eppure tutta la realtà che ci circonda e noi stessi per primi, come esseri umani, siamo molto di più di ciò che da sempre il mondo della superficie ci ha fatto vedere. A livello sottile, profondo siamo esseri di pura energia, energia che è alla base della forma densa della materia del nostro corpo organico, delle nostre cellule.

Nessuna epoca della storia ha conosciuto un progresso a livello scientifico neppure lontanamente comparabile, per velocità e risultati, a quello attuale. Le tecnologie per l’esplorazione delle energie nei sistemi biologici hanno fatto passi da gigante. Vi sono adesso apparecchi nuovi e sempre più raffinati sia per captare e distinguere le emissioni elettromagnetiche dei tessuti viventi, sia per produrre emissioni di questo tipo a scopo terapeutico.

Seppure inimmaginabili confini sono stati raggiunti e nuove straordinarie prospettive per la ricerca sono state aperte, per la maggior parte degli studiosi della “vecchia scuola” i termini di suddivisione e specializzazione sono tutt’ora il modus operandi che orienta il loro studio sulla comprensione dell’essere umano, in quanto ogni processo viene guardato singolarmente, analizzato come ente a sé, colto a partire dalla sua tangibilità e meccanicità.

Al contrario, noi siamo totalità interagente, non soltanto nel nostro corpo, ma anche con l’ambiente esterno, in quanto composti a livello profondo della stessa essenza vibrazionale, ossia di luce, di energia radiante. E questo a ricordarcelo è lo stesso Einsten che nel 1905 con la sua “teoria della relatività” mostrò che la massa stessa è una forma di energia, che massa ed energia sono interscambiabili, collegate dalla formula E= mc2 , dimostrando scientificamente che tutto è energia.

Affinché l’uomo venga colto nella sua reale essenza, bisogna dunque scendere nell’universo subatomico, quello delle energie sottili, passando dal mondo dei fenomeni macroscopici a quello dell’infinitamente piccolo. Dominio di indagine di questo straordinario mondo in cui il visibile cede il posto all’invisibile è di pertinenza della fisica quantistica, i cui sviluppi ci portano in una sola direzione: vedere l’uomo come un campo di energia unificata.

L’organismo umano è un complesso di frequenze elettromagnetiche e non un semplice assemblato di materia vivente.


Agire sui meccanismi che governano i meccanismi

La medicina tradizionale, basata sulla biochimica e sull’evidenza, interviene sul livello manifesto della materia, fornendo sostanze atte a rimuovere l’anomalia nella struttura molecolare dell’organismo.

Essa ha il grosso difetto di tralasciare la dimensione immateriale dell’essere umano: quella delle energie di fondo che lo animano e lo rendono vivo. Ma la nostra dimensione immateriale che è quella del pensiero, degli stati d’animo, delle emozioni, non è un accessorio: essa ha un ruolo fondamentale nell’insorgenza e nel decorso di qualunque patologia, di qualunque cosa ci capiti.

Al contrario la medicina quantistica prende in considerazione e tenta di agire a livelli più sottili e profondi, sui “meccanismi che governano i meccanismi” così da curare le malattie ancor prima che si manifestino, partendo dal presupposto che ogni disturbo sia l'effetto di una distorsione del campo magnetico che regola le reazioni chimiche e cellulari nel corpo umano.

Conoscere il campo magnetico di ogni individuo significa sapere quali patologie egli può sviluppare.

Inviando le frequenze corrette con appositi macchinari – penso alle magnetoterapie che sfruttano gli effetti benefici sul corpo dei campi magnetici a bassa intensità prodotti dai magneti; all’elettroagopuntura che mediante l’impiego di corrente elettrica a bassa tensione sortisce effetti ripolarizzanti sulle cellule; alla terapia biorisonante bicom, che tramite un raffinato dispositivo elettronico riconosce sia le oscillazioni armoniche che quelle disarmoniche e le utilizza a scopo terapeutico; alla terapia seqex (ionorisonanza ciclotronica endogena), che tramite una serie di sequenze elettromagnetiche determinate favorisce lo scambio ionico, modificando lo stato patologico del sistema biologico umano – sarebbe possibile eliminare le distorsioni che le hanno prodotte e ristabilire lo stato di salute.


Un'autostrada di messaggi elettromagnetici con precisi effetti biologici

Attuali evidenze scientifiche hanno mostrato che il campo elettromagnetico gioca un ruolo essenziale nell’assicurare la coesione degli elementi liquidi e solidi permettendo alla materia vivente di dialogare con il livello chimico, in modo tale che il traffico molecolare sia ben ordinato.

L’incontro le tra molecole di cui è costituito il nostro organismo e le molecole che vi penetrano (agenti patogeni ossia batteri e virus che lo colpiscono nel momento in cui esso è più vulnerabile, molecole farmacologiche a cui facciamo ricorso negli stati di patologia, nonché molecole che ingeriamo attraverso gli alimenti che contribuiscono alla nutrizione molecolare delle nostre cellule) avviene grazie a una fittissima rete di segnali elettromagnetici che lo percorrono e lo tengono vivo, perché è in questo modo che comunicano e si coordinano fra loro tutte le nostre cellule e molecole.

Si sfata così l’opinione diffusa che la dinamica biologica sia interamente dominata da meccanismi chimici, da dinamiche molecolari che si susseguono in modo ordinato nel tempo e nello spazio.

Stando a questo, la patologia che appare in primis come un’anomalia della struttura molecolare del corpo, rimanda ad un disturbo nella rete elettromagnetica di controllo del traffico molecolare.

Tutte le cellule del nostro organismo, tramite il DNA che funziona come un trasmettitore–ricevitore di onde, emettono e possono ricevere segnali frequenziali. Esse sono in continua e istantanea comunicazione interspaziale fra di loro e si scambiano messaggi elettromagnetici con precisi effetti biologici.

Tutto questo costituisce un sistema di autoregolazione continua, i cui dati viaggiano costantemente tra le cellule per mantenere un equilibrio dinamico che si adatta alle modificazioni interne ed esterne rappresentando lo stato di salute.


Informazione, Materia ed Energia

La Fisica moderna, quindi, ci dice che non esiste nulla nello spettro del reale che non sia contemporaneamente informazione, materia ed energia. Informazione, Energia e Materia sono quindi tutte collegate a cascata, la materia non esiste senza energia, che a sua volta non ha forma senza informazione. È pertanto proprio l’informazione che determina come si deve comportare la materia, essa è la matrice che governa l’universo, in cui è scritto che quegli atomi devono vibrare a quella frequenza.

A questo livello non vi è più distinzione, tutto l’universo è interconnesso da una trama di informazioni che avviene a livello vibrazionale.

Sono le informazioni che gradualmente modulano le funzioni neuropsicofisiologiche. Quando sono armoniche esse sono fisiologiche e funzionali al loro sviluppo, quando sono conflittuali e antitetiche a quelle pulsioni genetiche che spingono ogni essere umano all’autodeterminazione generano invece malessere, disagi e psicopatologie.

Tutte le componenti dell’essere umano, da quelle percepibili dai nostri sensi a quelle meno note come anima e psiche dialogano, quindi, a livello sottile, quantico, e tra loro c’è un continuo scambio di energia e informazioni.

L’uomo, come tutto l’universo, è un sistema interconnesso, un tutto interagente di tre entità strettamente correlate, psiche, anima e corpo dal cui accordo funzionale e armonico dipende lo stato di benessere del suo campo energetico vitale. Il campo elettromagnetico è ciò che guida ogni reazione chimica del corpo.

Un campo elettromagnetico corretto determina reazioni chimiche sane, viceversa quando ci sono delle distorsioni si generano dei problemi che si manifestano a livello fisico o psichico.

Ma come avviene la distorsione del campo elettromagnetico umano?
Da cosa è determinata e come si genera?

Seppure la nuova medicina quantistica agisce andando a ristabilire l’equilibrio energetico del campo nei punti di distorsione, appare lecito chiedersi da cosa sia generata la rottura dell’armonia nel fluire della nostra energia sottile, personale.


Tutto parte dall'anima

Bisogna a tal riguardo partire dal presupposto che ci sia un’energia di fondo che ci anima, che alberga in noi e che ci permette di generare e dare manifestazione a tutto ciò che ci capita e allo stesso benessere psicofisico del nostro organismo. Tale energia presente in ogni individuo altro non è che l’anima, vibrazione d’amore potentissima che ci mantiene in filo diretto con l’essenza pura della creazione.

Prima del corpo, prima della materia, prima di qualunque cosa osservabile e visibile c’è l’anima.

Noi siamo anima incarnata, anima che altro non è che amore.

Tramite l’amore si riesce a stabilire una linea di congiunzione con tutto il creato, in quanto questo è l’elemento primo di tutta la realtà. Amore che contiene in sé solo carica positiva e che ci conduce rendendoci esseri straordinari quali siamo.

Esso governa la nostra totalità e si esprime attraverso il suo organo preferenziale, ossia il cuore. Cuore che a sua volta comunica e rende manifesti i suoi sussulti attraverso la voce dei sentimenti e delle nostre emozioni.

Da qui le emozioni da sempre considerate come risposte biologiche che l’essere umano mette in atto per far fronte a stimoli specifici esterni, precisando in ogni momento il dominio d’azione dell’organismo, perdono la loro connotazione di prodotto assumendo invece una nuova funzione. Esse sono essenziali, esse sono la prima indicazione sui moti e sui sussulti del nostro spirito.

Noi non produciamo emozioni in base a situazioni specifiche, ma siamo l’emozione stessa.
Siamo esseri eternamente situati emotivamente.

Le nostre emozioni ci conducono, parlano e mettono in risalto a livello sottile ciò che la nostra anima sperimenta e vuole comunicarci. Tutto il nostro essere è implicato in questa danza armonica. Quando ci emozioniamo netta è l’attivazione corporea sia interna che esterna. È la nostra carne a segnalarci che qualcosa sta accadendo.


La danza delle emozioni

Le emozioni rappresentano energie potentissime che agiscono.
Esse sono da intendersi come indici che ci informano circa il percorso che stiamo seguendo.

Quando sono presenti in modo invasivo e maggiore emozioni negative rispetto a quelle positive, qualcosa non sta andando come dovrebbe essere. Esse ci stanno segnalando che la nostra anima è bloccata nel suo decorso naturale, nella sua sintonizzazione con l’energia pura presente nell’ambiente gravitazionale.

Ciò accade in quanto essendo sottoposti a un incessante flusso di energia perenne, essendo a livello profondo veri e propri emittenti e riceventi di onde, emettiamo vibrazioni potentissime (positive o negative), in base al flusso dei nostri pensieri e delle nostre emozioni, nei confronti dell’intero ambiente e di tutte le persone che lo popolano. Questi, a loro volta, captano l’energia in entrata che noi stessi abbiamo prodotto e, in base alla propria singolarità e alle vibrazioni predominanti in quel determinato arco di vita si accordano o meno a noi.

Nel momento in cui entriamo in contatto con persone e con ambienti in cui c’è un eccesso di energia negativa, a lungo andare le nostre vibrazioni positive si abbasseranno gradatamente di livello fino a sintonizzarsi completamente con quelle della fonte di emittenza.

Ciò che noi avvertiremo a livello del primo malessere sarà uno stato d’animo e un’emozione negativa. Questo stato d’animo che in realtà è un semplice campanello d’allarme energetico, ci informerà che qualcosa ci sta toccando, o ancor meglio che basse frequenze provenienti dall’esterno si stanno accordando alle nostre e che pian piano sintonizzandoci in modo continuativo con la fonte di emittenza, avverrà un vero e proprio avvelenamento vibrazionale del nostro campo personale.

Tutto questo, in concreto, si traduce nello sperimentare sulla nostra pelle emozioni negative, le quali a lungo termine andranno ad attivare i relativi centri cerebrali che daranno il via al rilascio di neurotrasmettitori implicati nella trasmissione e nell’attivazione di circuiti neurali deputati alla sperimentazione di emozioni poco piacevoli e disturbanti. A ogni attivazione cerebrale corrisponde una diversa ridistribuzione dell’energia nervosa, la quale andrà ad agire sull’equilibrio del nostro campo elettromagnetico per poi trovare manifestazione a livello corporale sotto forma di patologia.

Si deve ben comprendere che la prima disfunzione, la prima rottura non avviene a livello organico, ma a livello di anima la quale viene bloccata nella sua massima espressione da questa energia che la circonda. Questo accordo non è dovuto al caso, ma è scelto attimo dopo attimo in quanto noi ci direzioniamo verso ambienti, eventi e persone che sono anch’essi carichi energeticamente.

Quando l’anima, ossia l’amore puro, viene limitata nel suo incessante fluire, ecco che allora ha luogo la disfunzione, perché essendosi creata intorno a essa una guaina energetica ci sarà il mancato accordo di quest’ultima con la psiche e il corpo. Noi siamo fusione di queste tre componenti modali, il cui funzionamento determina il nostro benessere o malessere.

Ciò che si manifesta a livello profondo come vero e proprio disturbo, come malattia del soma, altro non è che l’indice di spostamento e del mancato accordo di psiche, anima e corpo.

Molte persone responsabilizzano delle proprie malattie il mondo, gli altri, le circostanze esterne e finanche il Padre Eterno. Esse non riescono a cogliere il nesso tra pensieri, convinzioni, sentimenti, comportamenti e malattie.

Questo accade per una difficoltà obiettiva, legata al fatto che spesso la malattia insorge dopo molto tempo dalla messa in atto di pensieri, convinzioni, emozioni e comportamenti errati.


Vivere nell'amore e nella pienezza

Sulla base di questo le emozioni ci fanno da guida specifica e ci informano se siamo sulla strada giusta o sbagliata. È essenziale prendere atto di questa danza armoniosa dell’esistenza, del diretto rapporto che esiste tra le nostre emozioni e il successivo prodotto di queste ultime, ossia il pensiero. In base all’emozione sperimentata si crea un relativo pensiero in risonanza.

Quando l’anima si svincola dal corpo, quando noi non riusciamo più ad ascoltare i sussulti e i moti del nostro spirito e non siamo più centrati nel cuore, accade che la mente prenda il sopravvento. Essere solo mente ci impedisce di guardare la vita e la realtà con uno sguardo giusto, in quanto essa è composta anche da credenze errate che nel tempo si sono strutturate e che ci guidano facendoci percorrere strade sbagliate e conducendoci alla sofferenza.

Quando si entra nel circolo dei pensieri mentali, ci sarà una vera e propria intossicazione vibrazionale del nostro campo elettromagnetico vitale e di conseguenza del nostro corpo denso, in quanto le nostre cellule, l’elemento energetico contenuto all’interno di esse, si accorderà in modo inscindibile alla polarità di pensiero a cui in quel determinato momento siamo sottoposti, apportando modificazioni a livello della loro conformazione bioelettrica e arrecando danni irreparabili al funzionamento dell’intero organismo.

La chiave?
Rimanere nell’amore.

Sentire la potenza di questa vibrazione che ci pervade ed è alla base di tutto e tutti significa mantenere e garantire l’equilibrio sano del nostro campo elettromagnetico e di conseguenza del nostro stato di salute, ma in particolar modo vivere nella pienezza della nostra vera natura di esseri straordinari quali siamo.

Autore: Carmen Di Muro

Psicologa Clinica, ricercatrice, nonché autrice del libro Essere è Amore. Dal Pensiero alla Materia.Viaggio Scientifico nella Pura Essenza (Gagliano Edizioni, 2013), un saggio olistico, un amalgama tra discipline scientifiche e spirituali (filosofia, biologia, le attuali scoperte della fisica quantistica e della meccanica quantistica) che in perfetto accordo tentano di porre le basi per la conoscenza dell'essenza profonda del nostro esserci e del nostro essere, e dell'intreccio costante che tutti noi, a livello energetico, compiamo concretamente con la realtà esterna, nonché dei meccanismi vibrazionali che sono alla base dei fenomeni che noi giornalmente esperiamo.

Oltre a svolgere l’attività clinica, divulga il suo pensiero e le sue conoscenze partecipando come relatrice a Convegni e Seminari su suddette tematiche.

Articolo pubblicato per gentile concessione della rivista trimestrale Scienza e Conoscenza

Scienza e Conoscenza - n. 51 >> http://goo.gl/4apqz3
Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza
Editore: Scienza e Conoscenza - Editore
Data pubblicazione: Febbraio 2015
Formato: Rivista -


mercoledì 22 aprile 2015

L’Omeopatia funziona, ce lo spiega la fisica...

L’Omeopatia funziona, ce lo spiega la fisica...

Come funziona, perché funziona e quali sono le basi scientifiche su cui si fonda: l'omeopatia spiegata da Nicola e Marta Del Giudice -



L’Omeopatia funziona, ce lo spiega la fisica quantistica

È arrivato sulla mia scrivania fresco di stampa qualche mese fa il bellissimo libro Omeopatia. L'acqua che cura scritto da Nicola e Marta Del Giudice, entrambi medici omeopati, rispettivamente fratello e nipote di Emilio Del Giudice, il grande fisico scomparso solo un anno fa di cui abbiamo avuto l'onore di pubblicare diverse interviste nel corso degli anni.

Grazie al contributo degli amici di bluegreentherapy.it siamo riusciti a raggiungere Nicola e Marta durante una delle presentazioni del libro e abbiamo raccolto l'intervista che segue, che ha il merito – come il libro del resto – di spiegare in maniera accessibile e chiara, ma sempre precisa e dettagliata, sia le basi scientifiche della medicina omeopatica, sia il contributo che la visione dell'uomo che sottende l'omeopatia può dare anche per un rinnovamento della medicina allopatica.

25 anni fa ero una bambina e soffrivo di tonsilliti ricorrenti: mia madre, constatando l'inefficacia della terapia antibiotica, mi porto dall'omeopata. Ricordo quell'incontro come una lunga chiacchierata con domande che allora mi sembravano un po' strane. Dopo la terapia omeopatica le tonsilliti non si sono più ripresentate.

Oggi che sono io mamma di due bimbi, vedo che per un mal di gola, una febbre, una tosse si può andare in farmacia e spesso si viene indirizzati verso un medicinale omeopatico da banco e che più o meno tutte le mamme che conosco hanno provato l'omeopatia per se stesse e i loro bimbi.

Che cosa è cambiato in questi anni?
E soprattutto l'omeopatia è quella che ci propone il farmacista consigliandoci un rimedio da banco?

È cambiato l'approccio all'omeopatia che prima era vista come una sorta di stregoneria e adesso è diventata, purtroppo, una moda. Quello che è rimasto invariato è la mancanza di conoscenza, perché se nel passato l'omeopatia non si utilizzava perché non si conosceva, oggi si prende ma non si sa cosa si sta prendendo.

È vero che i rimedi omeopatici vengono utilizzati di più, ma senza cognizione di causa, soprattutto quando si utilizzano come farmaci da banco.

In questo senso l'omeopatia ha un tipo di prescrizione diversa dall'allopatia: in seno all'omeopatia rivolgersi al medico o al farmacista dicendo che si ha la tosse non significa nulla. L'omeopata che sia realmente tale ha bisogno di indagare meglio il sintomo, e, ad esempio, cercherà di capire dal paziente come è questa tosse, in quali momenti della giornata di presenta, con quale intensità ecc. ecc. In omeopatia abbiamo 4 o 5 rimedi per la tosse, dipende appunto da che tipo di tosse è.

L'omeopatia da banco, per concludere, non ha molto senso: accanto a una maggiore fruibilità del rimedio omeopatico, che è quello cui assistiamo oggi, dobbiamo lavorare per far capire a medici, farmacisti e pazienti che l'omeopatia non funziona con i criteri dell'allopatia.

Acqua fresca, palline di zucchero, placebo: chi non "crede" all'efficacia del metodo omeopatico lo bolla come roba da ciarlatani, chi lo prova poco convinto lo fa pensando che tanto male non può fare. In ogni caso nessuno dei due sa bene come funziona l'omeopatia.

Quali sono le basi scientifiche dell'omeopatia?

Le basi scientifiche dell'omeopatia in questi ultimi tempi vanno rafforzandosi sempre di più, in quanto sta emergendo un nuovo paradigma all'interno del quale l'omeopatia trova la sua ragione di essere. Le basi scientifiche dell'omeopatia vanno ricercate nell'acqua.

Tutti sappiamo che l'uomo è formato per il 75-80% di acqua e mentre la medicina tradizionale si occupa del restante 20%, non possiamo fare a meno di chiederci e di indagare quale funzione deve avere l'acqua all'interno del nostro corpo – se è così abbondante qualche funzione importante deve pure averla!

Studiando l'acqua e perfezionandosi lo studio della coerenza elettrodinamica quantistica – che è una branca della fisica quantistica – abbiamo cominciato a intravedere la possibile spiegazione dei meccanismi di funzionamento del rimedio omeopatico.

Si è visto che l'acqua è in grado di codificare informazioni, in quanto essa può strutturarsi secondo domini di coerenza ovvero un insieme di molecole che si uniscono e, risuonando allo stesso ritmo, ruotano e pulsano all'interno di un campo magnetico.

La caratteristica del dominio di coerenza è quella di resistere anche a situazioni molto forti e di impedire alle molecole di uscire fuori dalla coerenza per effetto di altre molecole che circolano nel liquido. Il dominio di coerenza oscilla e l'oscillazione superiore è molto vicina alla soglia di libertà di un elettrone: siccome ci troviamo in uno stato di coerenza di fase, l'elettrone quando "salta" su una molecola vicina si trascina dietro tutti gli altri elettroni per cui il dominio di coerenza comincia a ruotare.

Ma noi sappiamo che una carica elettrica che si muove in un campo genera un campo magnetico ortogonale che può interagire con altri campi veicolati dalla sostanza.

Qual è stato il contributo di Emilio Del Giudice allo studio e alla conoscenza di queste basi?

Noi abbiamo iniziato la nostra collaborazione quarant'anni fa, quando Emilio tornò dagli Stati Uniti dove era stato per due anni e mezzo. Stiamo parlando del 1970-71.

In quegli anni stavamo patendo una forte delusione data dal fallimento del Sessantotto, io lavorano all'interno dell'Università, ma non potendo portare avanti all'interno di essa dei progetti innovativi fui costretto ad abbandonarla e dovetti aprire un mio studio.

Qui ci riunivamo in una decida di studiosi tutti interessati a capire il funzionamento dell'omeopatia – che a quel tempo era ritornata in auge – e conseguentemente dell'acqua. Cominciammo a chiederci che cosa ci potesse essere nell'acqua che era in grado di curare. Ci accorgemmo ben presto che l'acqua poteva memorizzare informazioni. La porta si era aperta e con questa porta si erano aperte varie possibilità di studio, tra cui quelle più specifiche per il campo di lavoro di mio fratello, ovvero la fisica quantistica.

Poi c'è stato il bell'incontro tra mio fratello e Praparata e si è costituito un piccolo gruppo di ricerca che negli anni, negli spazi liberi dal lavoro, è andato avanti nella ricerca.

Parlando di omeopatia, possiamo secondo voi definirla medicina quantistica? Perché?

Per le ragioni precedentemente dette, perché nella fisica classica non esiste l'automovimento: un oggetto si sposta quando c'è una forza che lo spinge e la direzione è data dalla forza che lo spinge, non dalle caratteristiche dell'oggetto in sé.

La fisica classica però non riesce a dare conto di alcuni fenomeni che occorrono nei corpi viventi, ad esempio come si incontrano le molecole e qual è la via di comunicazione tra mente e corpo, in che maniera la mente parla al corpo e così via. Questi quesiti hanno cominciato a trovare delle risposte nella fisica quantistica e il rimedio omeopatico si può studiare solo nell'ottica della fisica quantistica.

La fisica quantistica ci ha aperto una porta importante: come diceva Hahnemann: «io ho dato uno spunto e ho aperto una porta, voi continuate»... e noi abbiamo obbedito.

La maggior parte delle persone pensa che l'omeopatia non possa curare le malattie gravi e che quindi vada bene solo per raffreddore e tossina: è davvero così?

Assolutamente no, anzi l'omeopatia è nata proprio come cura per le malattie croniche, in quanto Hahnemann fece un trattato proprio su questo tema.

Quando la medicina omeopatica lavora sul sintomo acuto si tratta di una adattamento dell'omeopatia, in quanto essa nasce e viene definita come medicina costituzionale: essa cura l'individuo nella sua globalità, in quelli che sono nel complesso tutti i suoi aspetti e le sue patologie croniche, se al momento sono manifeste.

Ma la cosa secondo me più interessante che fa della medicina omeopatica una vera e propria forma di medicina preventiva è che una volta fatta l'analisi costituzionale della persona, ecco che l'omeopatia ci indica anche le potenzialità patologiche della persona, ovvero le malattie di cui può ammalarsi nel futuro.

Quindi se c'è una patologie cronica aiuta nel miglioramento della persona e quindi nella guarigione della persona dalla malattia, nello stesso tempo se ci sono delle basi che indicano che c'è una possibilità patogena di ammalarsi di una determinata malattia, correggendo il terreno si riesce anche a evitare che delle patologie croniche insorgano.

Un'altra credenza è quella secondo cui l'omeopatia non funziona in acuto, perché il rimedio impiega troppo tempo a fare effetto. Anche qui siamo di fronte a un mito da sfatare? Perché?(…)


Articolo pubblicato per gentile concessione della rivista trimestrale Scienza e Conoscenza

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Editore: Scienza e Conoscenza - Editore
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Formato: Rivista -


martedì 21 aprile 2015

Combatti le occhiaie seguendo questi consigli naturali

Combatti le occhiaie seguendo questi consigli naturali

Le occhiaie sono un inestetismo molto comune e possono comparire a tutte le età: ecco i semplici rimedi naturali che possono aiutare a migliorarle

di Margherita Russo - 17/04/2015



Combatti le occhiaie seguendo questi consigli naturali

Chi non ha mai avuto le occhiaie? Sono un inestetismo molto comune e possono comparire a tutte le età. Certo, per correggerle basta un po’ di trucco, ma per combatterle davvero bisogna andare alla radice del problema, modificando le abitudini poco salutari. Esistono, poi, semplici rimedi naturali che possono aiutare molto.

Le occhiaie possono essere costituzionali, cioè appartenere alle caratteristiche fisiche di una persona; spesso, però, si manifestano a causa di abitudini scorrette e poco salutari.
Correggere il proprio stile di vita, abbracciando abitudini corrette, aiuta a mantenersi più belle e in forma e migliora moltissimo l’aspetto delle occhiaie.

Quali sono le abitudini anti-occhiaie?

•    Dormire a sufficienza. Secondo studi recenti, il sonno ideale dura sette ore.
•    Non fumare; la nicotina, infatti, è nemica della bellezza; non solo favorisce la comparsa delle occhiaie, ma rende la pelle del viso meno luminosa e accelera la comparsa delle rughe.
•    Evitare, per quanto possibile, stanchezza eccessiva e stress.
•    Seguire una dieta che sia ricca di frutta e verdura di stagione e, allo stesso tempo, povera di grassi di origine animale.
•    Limitare il consumo di alcolici ed evitare i superalcolici.
•    Idratarsi adeguatamente, bevendo circa due litri di acqua al giorno.

Rimedi naturali contro le occhiaie

Oltre a seguire uno stile di vita corretto, per combattere le occhiaie si possono utilizzare rimedi naturali semplici quanto efficaci. Ne elenchiamo alcuni.
Con un dischetto di cotone imbevuto con infuso di malva, camomilla o fiordaliso praticare impacchi sulle occhiaie, per circa 5-10 minuti; gli infusi devono essere utilizzati ben freddi per ottenere vasocostrizione e un lieve effetto decongestionante che aiuteranno ad attenuare temporaneamente le occhiaie. Per avere un doppio beneficio e contrastare l’insorgenza delle rughe, all’infuso si può aggiungere qualche goccia di olio di argan. Se preferite, anziché usare un infuso, per fare gli impacchi si possono scegliere acqua di rose o acqua termale, sempre ben fredde.
E poi ci sono i rimedi arcinoti, come le fettine di patata o di cetriolo. Tagliare la patata o il cetriolo a fettine tonde dello spessore di circa due centimetri, lavarle sotto l’acqua corrente e riporle in freezer per qualche minuto. Quando le fettine saranno sufficientemente fredde, sdraiarsi sul divano o sul letto e applicarle sulla zona delle occhiaie, cambiandole appena si riscaldano. Prima di cominciare il trattamento, che dovrebbe essere protratto per circa 15-20 minuti, è consigliabile idratare la zona del contorno occhi con qualche goccia di olio di mandorle dolci o olio d’oliva. Patate e cetrioli possono essere utilizzati separatamente o insieme; se si opta per quest’ultima soluzione, è preferibile utilizzare prima la patata, per 8-10 minuti, e poi il cetriolo.
Tutti i rimedi elencati, oltre a essere naturali, ecologici ed economici, sono anche piuttosto rapidi; perfetti, quindi, persino per le più pigre e per le donne che non hanno moltissimo tempo, ma vogliono comunque prendersi cura della propria bellezza.

Articolo pubblicato per gentile concessione di Cure-Naturali.it il portale di riferimento su salute, cure e rimedi naturali


Autori vari
Segreti di Bellezza - Viso Corpo Capelli - Libro >> http://goo.gl/YbjnzM
Editore: Giunti Demetra
Data pubblicazione: Gennaio 2015
Formato: Libro - Pag 125 - 22x22


lunedì 20 aprile 2015

Curarsi con Acqua e Limone

Curarsi con Acqua e Limone

Depura ogni giorno il tuo corpo con la doccia interna - Metodo Naturopatia Oberhammer®

di Simona Oberhammer



Curarsi con Acqua e Limone - Libro

Ogni giorno ciascuno di noi si occupa della propria igiene personale. Se non ci laviamo e se non abbiamo cura della nostra persona, dopo un certo tempo, emaniamo cattivo odore, ci sentiamo in disordine, abbiamo una sensazione sgradevole e non siamo posto. E ora ti faccio una domanda: succede la stessa cosa per quanto riguarda l’interno del nostro corpo?

Purtroppo la risposta spesso è: no. Non ci si occupa con la stessa cura e attenzione della pulizia interna del corpo. Come conseguenza, nell’organismo si accumulano scorie e tossine che nel tempo lo inquinano e lo affaticano, causando malattia. Come fare allora?

La naturopata Simona Oberhammer, in questa preziosa guida, ti presenta un utilissimo rimedio naturale: acqua e limone.



L’autrice ti spiega come rendere una bevanda semplice un vero e proprio farmaco naturale, che ti aiuterà a mantenere il benessere, a migliorare la linea, a sentirti vitale e a risolvere tanti piccoli e fastidiosi disturbi. Potrai utilizzare questo rimedio sia per te che per i tuoi famigliari, anche per i bambini e gli anziani.

Cosa aspetti? Preparati ad una vera e propria doccia interna. All’interno 30 ricette speciali e il prontuario per curare le malattie con acqua e limone.


La doccia interna con acqua e limone: la pulizia del benessere - "Curarsi con Acqua e Limone"

La storia di Anna:
«Ecco cosa mi serviva per sentirmi meglio!»

«Mi sveglio quasi tutte le mattine con l’alito pesante e la sensazione di non aver digerito bene» mi dice Anna.

Si è iscritta a un mio corso e quando arriva al colloquio con me, ha il viso afflitto. I suoi occhi azzurro acquamarina in quel momento sono cupi come il mare color petrolio. Mi dice che non ne può più, che si vergogna di questa situazione perché l’alito pesante la fa sentire in imbarazzo con le persone. E non la fa nemmeno sentire bene con se stessa.

«Quello che devo fare subito appena mi alzo», aggiunge con una nota di irritazione nella voce, «è correre in bagno e lavarmi i denti. Mi sciacquo la bocca tante volte perché la sento impastata. Se mi guardo la lingua, la vedo biancastra».

Fa una smorfia mentre me lo dice, poi aggiunge che è stata dal dentista, per verificare se era un problema di denti, ma è tutto a posto. Aggiunge che durante il giorno mangia mentine e caramelle ma si ritrova con la pancia gonfia mentre l’alito cambia di poco.

Mentre Anna mi parla io l’ascolto con attenzione. So che il mio programma di naturopatia prevede varie terapie e le consiglio quali scegliere. So anche però che tra i vari rimedi che propongo, uno è particolarmente rilevante. Sottolineo quindi ad Anna di applicarlo con costanza. Quando la saluto, alla fine del corso, vedo l’azzurro dei suoi occhi più chiaro.

Anna non tarda molto a farsi sentire. Mi scrive dopo qualche settimana sul mio sito e dice: «Dottoressa, grazie. Erano anni che cercavo una soluzione al mio problema e l’ho risolto. Sto seguendo il suo programma con fiducia ma è bastato il primo rimedio che mi ha consigliato, quello che ha detto che dovevo fare assolutamente, per far passare i disturbi che mi davano tanto fastidio».

Sai qual è il rimedio che ho dato ad Anna? Quello che doveva fare prima di tutti gli altri?

La doccia interna con acqua e limone.

Il motivo è semplice: Anna aveva provato tante terapie ma a mio avviso aveva soprattutto la necessità di una doccia interna.

Il corpo ha bisogno di essere pulito anche dentro, non solo fuori

Ogni giorno ciascuno di noi si occupa della propria igiene personale, facendo la doccia o il bagno, lavando i denti, periodicamente i capelli e tutte le parti del corpo che lo richiedono. Anche gli abiti vengono sostituiti regolarmente con quelli puliti. Se non ci laviamo e se non abbiamo cura della nostra persona, dopo un certo tempo emaniamo cattivo odore, ci sentiamo in disordine, proviamo una sensazione sgradevole e non siamo a posto.

E ora ti faccio una domanda: succede la stessa cosa per quanto riguarda l’interno del nostro corpo?

Purtroppo la risposta spesso è: no. Non ci si occupa con la stessa cura e attenzione della pulizia interna del corpo. Come conseguenza, nell’organismo si accumulano scorie e tossine che nel tempo lo inquinano e lo affaticano, causando malattie.

Ma scopriamo meglio che cosa succede nel nostro corpo se non lo puliamo anche dentro. Per spiegartelo devo parlarti di un concetto fondamentale della naturopatia: si tratta della tossiemia.

Quando ci ammaliamo senza sapere il motivo: la “tossiemia”

Un eccesso di tossine nel corpo determina la malattia: questo è un assunto fondamentale della naturopatia, una scienza di recente diffusione ma di origini antiche, perché cura esclusivamente con gli elementi della natura.

Secondo la naturopatia, la causa principale di malattia è un eccesso di tossine e scorie che non permette all’organismo di funzionare al meglio, generando così vari disagi. Gli eccessi di tossine nel corpo infatti, se non eliminati, sono causa di affaticamento, perdita di vitalità e malattia.

Stanchezza, problemi cutanei, ritenzione idrica, infiammazioni ginecologiche, mal di testa, disturbi digestivi o intestinali, dolori articolari, pancia gonfia e tanti altri ancora sono tutti malesseri che possono dipendere da uno stato di costante intossicazione. Anche i problemi estetici, come le imperfezioni della pelle o la cellulite, sono spesso collegati secondo la naturopatia all’eccesso di tossine.

Ma andiamo prima a scoprire meglio da dove nascono le tossine e come vengono prodotte.

Le tossine possono essere di due tipi, e più precisamente:

tossine esogene, cioè che provengono dall’esterno;
tossine endogene, cioè che sono prodotte dall’organismo stesso.
Le scorie che vengono da fuori: le tossine esogene

Le tossine esogene derivano da tutte le scorie che introduciamo nell’organismo: un’alimentazione poco sana, ricca per esempio di grassi, zuccheri e cibi troppo raffinati; le sostanze chimiche usate in agricoltura come i pesticidi o quelle presenti negli alimenti come i conservanti o gli additivi; o ancora l’inquinamento ambientale quale lo smog atmosferico e i farmaci.

Le scorie che vengono da dentro: le tossine endogene

Le tossine endogene derivano invece dai processi organici.

È importante sapere che periodicamente i tessuti del corpo vengono completamente rinnovati. Miliardi di cellule vecchie muoiono per lasciare il posto ad altre giovani. Questo incessante rigenerarsi è benefico, ma è anche fonte di rifiuti.

Dobbiamo poi considerare anche i residui metabolici, cioè le sostanze di scarto prodotte durante la normale attività delle cellule. Nutrirsi, respirare, muoversi: qualsiasi processo organico che accade nel nostro organismo produce delle scorie.

Dobbiamo eliminare regolarmente le tossine

Tutte queste tossine, esogene ed endogene, non possono restare a lungo nell’organismo. Per questo il nostro corpo ha in dotazione un sofisticato sistema di depurazione, senza il quale non potremmo sopravvivere. Intestino, fegato, reni, polmoni e pelle sono i principali organi di eliminazione, detti anche organi emuntori, che provvedono incessantemente a liberarci dalla “spazzatura”.

Il problema è che questi organi spesso sono sovraffaticati e non svolgono bene i loro compiti, determinando un accumulo di tossine. Più a lungo le tossine restano nell’organismo, maggiore è il grado di avvelenamento che ne consegue, cioè di tossiemia. Nel concetto naturopatico, quindi, molte malattie non sono altro che tentativi operati dal corpo per liberarsi dalle sostanze tossiche in eccesso.

L’eccesso di tossine indebolisce gli organi e le funzioni del corpo, e influisce negativamente sia sul livello fisico che su quello psichico.

Se invece diamo all’organismo l’opportunità di liberarsi dalle tossine e dalle scorie che lo appesantiscono, ci accorgeremo ben presto che molti disagi migliorano. Il motivo è semplice: il corpo, una volta alleggerito dai sovraccarichi, può funzionare correttamente e ritornare in salute.


Simona Oberhammer
La dr. Simona Oberhammer è naturopata. Ha operato per anni come ricercatrice indipendente ed ha effettuato i suoi studi e le sue ricerche nell'ambito delle discipline olistiche internazionalmente in diversi paesi quali Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Austria. Si è specializzata in nutrizione e bioterapie (U.S.A.). Da questa esperienza è nato il metodo Naturopatia Oberhammer®.

Simona ha seguito anche un percorso nell'ambito del femminile con una Maestra, Mila Raisse, una donna che proveniva da un'antica tradizione di donne. Questo percorso personale, durato tanti anni, l'ha portata a creare la Via Femminile®.

Gli studi e le ricerche internazionali sono stati la base per l'elaborazione e la creazione di nuovi sistemi e metodi terapeutici. Tra i principali: La Via Femminile®, un percorso per le donne; Naturopatia Oberhammer®, naturalmente sani, Olosophia®, sistema di intervento olistico; Bionutra®, metodo di alimentazione naturale; Disintox®, metodo di disintossicazione; Eucolon®, metodo di purificazione e rigenerazione intestinale; Olofem®, programma donna; Gymintima®, metodo di ginnastica intima; Codice DeU®, metodo sulle differenze tra universo femminile e maschile; Biotipi Olosophici®, metodo sulle tipologie costituzionali.

È autrice di diversi libri sulle tematiche del benessere, della salute, dell'interiorità e sulla donna, alcuni già editi e altri di prossima pubblicazione. Alcuni titoli sono: Femminile Sconosciuto, La forza delle donne, Ginnastica Intima per donne, Codice DeU: Codice Donna e Uomo, Sygil: Il linguaggio segreto delle mani.

I metodi ideati sono stati inseriti dalla dottoressa Simona Oberhammer allʼinterno di una pluralità di forme espressive: grafica, scrittura, musica, video, disegno, oggettistica e simbologia.

La dottoressa Simona Oberhammer diffonde i suoi metodi con eventi quali conferenze, corsi e workshop organizzati dall'Istituto Olosophico, in Italia e all'estero.


Indice

Premessa
Com’è strutturato il libro

CAPITOLO 1
La doccia interna con acqua e limone: la pulizia del benessere

La storia di Anna: «Ecco cosa mi serviva per sentirmi meglio!»
Il corpo ha bisogno di essere pulito anche dentro, non solo fuori
Quando ci ammaliamo senza sapere il motivo: la “tossiemia”
La mia prima volta…
Perché disintossicarsi? Quando le scorie se ne vanno, ritorna il benessere
Scopri se sei intossicato: il test
Al mattino è fondamentale “lavare il corpo dentro”
Una bevanda speciale per “pulire” il tuo organismo: al risveglio ma anche durante il giorno
Sani con l’acqua e limone: gli incredibili benefìci
CAPITOLO 2
Un alimento-farmaco: il limone

È sempre con noi
L’aspro che fa bene: un concentrato di salute
Del limone non si butta via niente
I componenti principali del limone: scopriamoli meglio
Una vitamina che non deve mai mancare:
la vitamina C
Un acido che fa bene: l’acido citrico
I pigmenti dorati: i bioflavonoidi
La pectina: una fibra speciale
Il limonene: un aroma particolare
Giallo limone: un frutto dal colore della vitalità
CAPITOLO 3
Perché l’acqua e limone è così efficace

Depurarsi con facilità: l’azione disintossicante
La storia di Franco: se c’è acidosi, c’è peggioramento
Via l’acidità: l’azione alcalinizzante
La storia di Silvia: una soluzione per l’intestino
Disintossicazione intestinale: l’azione di pulizia profonda
La storia di Ivano: finalmente digerisco bene
Digerisci meglio: l’azione digestiva
Idratare l’organismo ed eliminare i liquidi in eccesso: l’azione diuretica e di depurazione renale
Drenare il fegato affaticato: l’azione di disintossicazione epatica
La storia di Sara: «Ho provato di tutto per la pelle»
Pelle più bella: l’azione di purificazione e rigenerazione cutanea
Eliminare i depositi di muco: l’azione mucolitica
Nuova energia e vitalità: l’azione energizzante
La storia di Valentina: così dimagrire è più facile
Perdere peso più facilmente: l’azione equilibrante
Regolarizzare le funzioni organiche: l’azione di riequilibrio del peso
Combattere virus, batteri e funghi: l’azione disinfettante
Stimolare il sistema immunitario: l’azione rafforzante
Gambe più leggere e vasi sanguigni rafforzati: l’azione protettiva
Un aiuto per le malattie cardiovascolari: l’azione fluidificante
Alleggerire il sistema linfatico: l’azione di drenaggio linfatico
Articolazioni più sane: l’azione solvente
Tanti minerali e vitamine per l’organismo: l’azione nutriente e antifatica
La storia di Michele, Cinzia e Marina
Combattere il dolore: l’azione lenitiva
Aiutare il sistema nervoso e il cervello: l’azione rilassante
Calmare l’infiammazione: l’azione antinfiammatoria
Ringiovanire e rigenerare il corpo: l’azione antiossidante e vitalizzante
Proteggersi dai tumori: l’azione anticancerogena
Proteggersi dall’inquinamento e dalle radiazioni: l’azione antiveleno
Innesca il circolo positivo della salute
Solo tu puoi dirlo…
CAPITOLO 4
Come preparare l’acqua e limone e renderla un rimedio terapeutico

I particolari e le ricette giuste fanno la differenza!
Per quanto tempo assumere l’acqua e limone?
È uno stile di vita
Il limone: quando dà il meglio di sé
L’acqua per la bevanda al limone: tutte le informazioni utili
L’attrezzatura per la tua acqua e limone
Le modalità di assunzione
Dopo quanto tempo fare colazione
Situazioni particolari: bambini, anziani, gravidanza e allattamento
Effetti indesiderati e controindicazioni
CAPITOLO 5
La ricetta base dell’acqua e limone

Così semplice e così efficace
La ricetta base per la tua doccia interna
CAPITOLO 6
Le ricette speciali
Informazioni introduttive
1. Acqua e limone plus
2. Acqua e limone al miele
3. Acqua e limone alla malva
4. Acqua e limone ai semi di lino dorati
5. Acqua e limone alla melassa
6. Acqua e limone allo zenzero dolcificata
7. Acqua e limone allo sciroppo d’acero e pepe di Cayenna
8. Acqua e limone alla manna
9. Acqua e limone al polline
10. Acqua e limone ai chiodi di garofano e miele
11. Acqua e limone al succo di mela
12. Acqua e limone al tè verde
13. Acqua e limone ai semi di finocchio
14. Acqua e limone al succo di ortica
15. Acqua e limone allo sciroppo di malto
16. Acqua e limone alla cannella
17. Acqua e limone alla betulla
18. Acqua e limone alla verbena, melissa e biancospino
19. Acqua e limone al lapacho
20. Acqua e limone alle radici di bardana
21. Acqua e limone al tarassaco
22. Acqua e limone alla frutta dolce
23. Acqua e limone superalcalina
24. Acqua e limone alla vitamina C
25. Acqua e limone bicarbonata
26. Acqua e limone salina
27. Acqua e limone alle scorze (canarino)
28. Acqua e limone concentrata
29. Acqua e limone diluita (il thermos di acqua e limone)
30. Le ricette con le scorze di limone

CAPITOLO 7
Le malattie: come l’acqua e limone ti può aiutare
Indicazioni generali - Acidità di stomaco (vedi gastrite) - Acidosi - Afte - Alitosi - Anemia - Artrite (vedi dolori articolari) - Artrosi (vedi dolori articolari) - Bronchite - Calcoli renali e coliche - Cancro (vedi tumore) - Candidosi - Capillari fragili - Cataratta - Cistifellea, disturbi - Cistite - Cellulite (vedi ritenzione idrica) - Colecisti, disturbi (vedi cistifellea) - Colite - Diarrea - Digestione, problemi (vedi dispepsia) - Dimagrimento, difficoltà - Dismenorrea - Dispepsia - Dissenteria (vedi diarrea) - Disturbi articolari - Dolore, in generale - Dolori mestruali (vedi dismenorrea) - Emicrania (vedi mal di testa) - Emorroidi - Epatopatie - Epistassi - Faringite (vedi mal di gola, faringite, laringite e tonsillite) - Febbre - Fegato, disturbi (vedi epatopatie) - Flatulenza (vedi gas addominali) - Gambe pesanti (vedi capillari fragili) - Gas addominali - Gastrite - Gengive infiammate o sanguinanti - Gonfiori addominali (vedi gas addominali) - Gotta - Herpes - Indigestione - Infiammazione delle vie urinarie - Influenza - Insufficienza venosa - Intolleranze alimentari - Intossicazione, accumulo di scorie - Invecchiamento - Ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia - Laringite (vedi mal di gola, faringite, laringite e tonsillite) - Linfatismo - Mal di gola, faringite, laringite e tonsillite - Mal di testa - Meteorismo (vedi gas addominali) - Nausea - Nervosismo - Obesità (vedi dimagrimento, difficoltà) - Osteoporosi - Parassiti intestinali - Pelle, disturbi (acne, brufoli, eczema, dermatosi, psoriasi) - Perdite e infiammazioni vaginali - Prostata, disturbi - Raffreddore - Reumatismi (vedi dolori articolari) - Ritenzione idrica e cellulite - Rughe - Sindrome del colon irritabile (vedi colite) - Sottopeso, problemi - Sovrappeso (vedi dimagrimento, difficoltà) - Stanchezza e stress - Stitichezza - Sudorazione con cattivo odore (vedi intossicazione, accumulo di scorie) - Tonsillite (vedi mal di gola, faringite, laringite e tonsillite) - Tosse - Tumore - Varici (vedi insufficienza venosa)

CAPITOLO 8
La “zuppa Oberhammer”: una ricetta alimentare da abbinare alla doccia interna

L’alimentazione è per la salute l’aspetto più importante di tutti
Una speciale ricetta terapeutica
Le azioni della “zuppa Oberhammer”
Le indicazioni
La ricetta della “zuppa Oberhammer”
Quando e come consumarla
Domande sull’alimentazione
Mangia secondo i Biotipi Oberhammer®
CAPITOLO 9
La pulizia della lingua per depurarsi meglio con la doccia interna

Le terapie naturali sono un buon supporto
Una piccola abitudine che aiuta
In pochi la conoscono
Lavare i denti non basta
In cosa ti aiuta la pulizia della lingua
Come fare la pulizia della lingua
CAPITOLO 10
Le domande

Cosa viene chiesto più frequentemente
Ora tocca a te

Nota biografica
Chi è Simona Oberhammer
Gli indirizzi web
Altri libri dell’Autrice

Nota sulla bibliografia
Ringraziamenti



Simona Oberhammer
Curarsi con Acqua e Limone - Libro >> http://goo.gl/X25ocC
Depura ogni giorno il tuo corpo con la doccia interna - Metodo Naturopatia Oberhammer®
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Aprile 2015
Formato: Libro - Pag 256 - 11x17 cm