giovedì 25 giugno 2015

Rudolf Steiner e l'antroposofia

Rudolf Steiner e l'antroposofia

Chi era Rudolf Steiner e quali sono le basi dell'antroposofia e della pedagogia da lui ideate

di Emanuele Cangini - 24/06/2015



Rudolf Steiner e l'antroposofia

Rudolf Joseph Lorenz Steiner (1861-1925), teosofo austriaco oltre che pedagogista e architetto, è indubbiamente una personalità di spicco e rilievo alla quale il XX secolo non può certo non ispirarsi come termine di paragone in merito a tematiche quali pedagogia, filosofia ed esoterismo.
Aderì alla società teosofica e nel 1902 divenne segretario generale del ramo tedesco; elaborò le basi del suo pensiero nella parentesi 1890-1897, anni dedicati all’edizione delle opere scientifiche di Goethe presso il Goethe-Archiv di Weimar. Tale pensiero risulta da una fusione originale della scienza evoluzionistica ottocentesca con la filosofia classica tedesca espressa dal “duo” Goethe-Nietzche e con elementi occultistici e mistici che lo aprirono all’influenza dell’Oriente. La sua formazione cattolica lo portò ad accentuare più che gli altri aderenti alla Società teosofica il filone cristiano del misticismo e a riconoscere in Cristo un valore, inteso come intrinseco significato, decisivo per lo sviluppo dell’umanità, con la conseguente affermazione del primato del cristianesimo sulle “dirimpettaie” religioni monoteistiche.

Nel 1909 si staccò dalla Società teosofica e diede l’avvio a una sua interpretazione della teosofia che, per lo sviluppo dato alla dottrina della natura e al destino dell’uomo, coniò come “Antroposofica” (termine già introdotto da J.P.V. Troxler nel 1828 per indicare la dottrina naturale della conoscenza umana). La natura, per Steiner, è da intendersi come la manifestazione di una realtà spirituale che si esprime più direttamente nell’arte e nel pensiero. L’universo ha avuto origine dallo spirito puro per un fenomeno di “condensazione” in centri diversi, che attraverso un'evoluzione millenaria, che si svolge per successive incarnazioni, ritorneranno all’unificazione primigenia. Tale evoluzione è considerata, in conformità al suo assunto particolare, in riferimento all’uomo. Esso è composto di sette princìpi che sono: il corpo fisico, il corpo etereo, il corpo astrale, l’io, l’io spirituale, lo spirito vitale, l’uomo spirito. Lo sviluppo storico dell’umanità è volto alla libertà della sfera spirituale, che consiste nella realizzazione dell’universalità e trascendenza dello spirito sulla materia, attraverso la conoscenza delle sue relazioni cosmiche. Ciò implica lo sviluppo di certi organi capaci di apprendere le “modalità” più alte dello spirito e le tracce da loro lasciate nella “memoria cosmica”, alla quale Steiner pretende di aver attinto il nucleo della propria dottrina.

Essa include in maniera non parossistica gli impulsi antiluciferini promulgati da Buddha, Cristo, Platone, Zarathustra, per consacrarsi attraverso una spinta rigenerativa solare in quel “sangue cristico” che ha sconfitto, vinto e domato il male e, con esso, la materia, seppur in una prospettiva indubbiamente meno corruttiva delle carni e delle passioni umane. In questa precisa ottica, la sua antroposofia è ritenuta il chiaro parto di un voluto carattere scientifico, acquisito per via sperimentale tramite tecniche particolari: tecniche praticate a diversi livelli di iniziazione che hanno per fine l’equilibrio individuale e sociale sino allo sviluppo dei più alti poteri spirituali. In questa precisa concezione interpretativa, si possono, seppur in ampio respiro, collegare talune discipline sufiche e armene, espresse meravigliosamente nelle dottrine del maestro Gurdjeff, il quale asseriva la necessaria prassi di studio e auto-osservazione intesa come conditio sine qua non, per una più precisa e focalizzata comprensione dell’essere umano, inteso non solo come organismo biologico ma come triangolazione fisico-psichico-emozionale.

La pedagogia steineriana

La ricerca steineriana, di così ampia portata e caratura intellettuale, ha avuto ripercussioni anche in ambito pedagogico. Steiner ha elaborato un tipo di educazione mirante allo sviluppo delle forme superiori della vita spirituale e ha fondato una scuola basata su questi principi: la scuola Waldorf di Stoccarda.

Chiusa per ordine di Hitler, dopo la seconda guerra mondiale la scuola riprese l’attività e si fece promotrice e promulgatrice di numerose sezioni non solo in Germania, ma in tutto il mondo. In conformità con la teoria antroposofica, la metodologia educativa steineriana ha come scopo lo sviluppo del pensiero, del sentimento e della volontà del bambino: chiaro indizio, necessario e logico collegamento, con il metodo Montessori, dal cognome della celebre pedagogista e medico anconetana, che in questa prassi certamente trova perfetto riscontro. Una scienza, un’arte, una procedura di educazione dell’uomo che, partendo dall’infanzia, mira non a formulare una sterile procedura applicativa, ma presuppone una volontà di trascendere gli schemi educativi vigenti, per volgere l’attenzione verso un campo più vasto, e certo più ignoto, quale quello della grandezza dell’anima. Ad essa il metodo Montessori si rivolge, come ad essa il metodo steineriano indirizza la propria attenzione.

In perfetta sincronia, o quasi, dall’Austria e dall’Italia.
Scienziati dell’uomo, scienziati dell’anima, fermi nel voler creare una pedagogia dello spirito che, senza presuntuose aspettative di ricetta miracolosa, si proponeva il nobile ideale, in pieno clima post ottocentesco, di risanare quell’atavica lacerazione tra coscienza, logos e spiritualità.

Rudolf Steiner
Rudolf Steiner: il Genio della Scienza dello Spirito >> http://goo.gl/oGJCnb
Scritti Scelti a cura di Alex Burkart
Editore: BIS Edizioni
Data pubblicazione: Giugno 2010
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