venerdì 3 luglio 2015

Il "LA" 432 che piaceva a Verdi

Il "LA" 432 che piaceva a Verdi

a cura di: Ufficio stampa Nexta Communication

29 giugno 2015


Pochi sanno che Giuseppe Verdi ha combattuto una battaglia personale con il governo italiano. Il grande compositore chiedeva una legge che ripristinasse l’uso nei conservatori del La naturale.

Ma cos’è questo “La” naturale? La scuola musicale fino al settecento ha usato l’accordatura del La a 432 hertz, la frequenza più vicina alle funzioni naturali del corpo umano, dei pianeti, dell’atomo e della sezione aurea nella geometria. La frequenza, studiata matematicamente da Keplero, Leonardo da Vinci e tanti altri, stimola le onde Alfa, favorendo così un equilibrio tra i due emisferi cerebrali. Stradivari intonava i suoi pregiati violini a 432 Hz.

La musica accordata con il La a 432Hz risulta “accordata” alle frequenze dei processi biochimici del nostro corpo e sostiene e attiva il processo di guarigione. Alla cosiddetta frequenza dell’universo, vengono associati numerosi benefici psicofisici. Possiamo definirlo un “potere curativo“. Le onde sonore, infatti, modificano le caratteristiche corporee quali la respirazione, il battito del cuore, la sudorazione, le onde cerebrali e la risposta neuro-endocrina, stimolando l’equilibrio ed il rilassamento della mente e del corpo.

I primi riferimenti espliciti dell’intonazione con il la a 432 hertz furono fatti dal fisico Joseph Sauveur (1653-1716), considerato il padre della fisica acustica.
Dopo la caduta di Napoleone, nel 1815, al Congresso di Vienna lo Zar Alessandro I chiese un suono più “brillante” e tale richiesta fu supportata poi da tutte le famiglie reali d’Europa. Tale istanza fu osteggiata dai musicisti classici ma la scuola romantica, guidata dal pianista Franz Liszt e dal compositore Richard Wagner sostenne l’intonazione più alta, cioè l’attuale La a 440 hertz.

In seguito, nel 1884, il governo italiano emise un decreto per la normalizzazione del diapason a 432 vibrazioni per secondo, normalizzazione richiesta da Giuseppe Verdi e altri musicisti italiani riuniti al congresso di Milano nel 1881. Ma tale decreto durò ben poco, infatti da allora tutti i conservatori e le case costruttrici di strumenti musicali applicano il “La” a 440 hertz, più lontano dai suoni del cuore.

da citymeg.com

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