mercoledì 7 ottobre 2015

Tosse asmatica: cosa c'entra l'intestino?

Tosse asmatica: cosa c'entra l'intestino?

Perché una tosse asmatica cronica può essere causata da un'infiammazione intestinale

di Vincenzo Valesi - 21/09/2015



Tosse asmatica: cosa c'entra l'intestino?

Sono una donna di 50 anni e da 21 soffro di una persistente e molto fastidiosa tosse asmatica e ho perennemente del muco in gola.
Questa tosse mi è comparsa quando ero in attesa del mio primo figlio.
In seguito mi è stata diagnosticata l'asma, ma questa non è sensibile a nessuna cura né antibiotica né cortisonica.
Ho notato che fatico di più a respirare quando mangio latticini e farinacei e pertanto ho ridotto questi alimenti.
Le prove allergiche alle quali mi sono sottoposta hanno rilevato un'allergia agli acari, tuttavia gli attacchi di tosse compaiono anche in ambienti salubri (mare e montagna), in seguito a uno sforzo fisico, ma anche quando sono a riposo (ma mai la notte).
Insomma sono esasperata da questa tosse e vorrei finalmente trovare una soluzione.
Ringraziandola per la disponibilità le porgo i miei saluti.
G. M.

Cara signora,
ogni terapia richiede sempre una diagnosi. Ferma restando l'opportunità delle cure convenzionali quando necessarie, le prove spirometriche per quantificare il grado e il livello della presumibile ostruzione bronchiale, bisogna anche escludere la possibilità una problematica cardiaca o di reflusso.
Esistono inoltre forme asmatiche non necessariamente scatenate da allergeni dimostrabili, legate a una ipersensibilità della mucosa bronchiale, spesso correlata a un disequilibrio del sistema neurovegetativo con prevalenza del tono vagale, che favorisce lo spasmo della muscolatura liscia bronchiale alla base della sintomatologia.

Il muco stesso, secrezione chiara non infetta, rappresenta una modalità di allontanamento di “tossine” dall'organismo.
Dal punto di vista della medicina naturale parliamo di PNEI, che sottolinea i rapporti fra la Psiche, il sistema Nervoso, Endocrino e Immunitario.
Questo significa che anche la psiche, attraverso una conflittualità che causa stress (stress cognitivo) può innescare una serie di reazioni che alla fine porta a un'infiammazione/irritazione di un organo. Lo stress può riconoscere anche cause chimico tossiche, o fisiche (stress non cognitivo): quando il carico di stressori è eccessivo si verifica quello che viene chiamato sovraccarico allostatico, una situazione che quilibra il sistema biologico.

Come possiamo allora pensare di interagire con una situazione di questo tipo che si traduce in un'infiammazione cronica quindi in uno squilibrio del sistema immunitario?
Fondamentalmente agendo su:
la matrice connettivale (medium in cui tutte le cellule sono immerse) che si autoinfiamma per autodisintossicarsi, orientando la bilancia immiunologica verso l'espressione di più facili allergie;

l'intestino, quasi sempre disbiotico quindi infiammato, attraverso i “pori” della leaky gut sindrome (sindrome dell'intestino permeabile) fa passare fra le cellule, verso la matrice, sostanze non ben digerite che, assorbite per via incongrua, possono alimentare infiammazioni, allergie, o reazioni autoimmuni.

Da qui ovviamente la necessità di:
un'alimentazione corretta, cioè non disbiotizzante-immunogena;
l'opportunità di agire a livello intestinale con farmaci e integratori che si prendano cura della mucosa per sanarla e “sigillare" l'epitelio che la riveste;
l'assunzione di opportuni probiotici (batteri buoni);
e prebiotici (fibre) a cicli.
Per quanto riguarda l'infiammazione della matrice ci viene in aiuto l'omotossicologia con i suoi trattamenti drenanti, di matrice ed emuntoriali, finalizzati all'allontanamento dei tossici dal connettivo stesso attraverso il torrente linfatico e circolatorio, fino agli emuntori classici fegato e rene, da cui vengono espulsi all'esterno e quindi eliminati dall'organismo.

Fiamma Ferraro
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