lunedì 23 novembre 2015

Che cos'è il dolore cronico?



Che cos'è il dolore cronico?

Parliamo di dolore cronico quando il dolore dura a lungo, con difficoltà di attribuzione di una diagnosi e di una terapia

di Eleonora Poletti - 19/11/2015



Che cos'è il dolore cronico?

Il dolore è un segnale di allarme che si manifesta quando il cervello, attraverso i nocicettori, percepisce l’esistenza di un danno all’interno del corpo. La sua manifestazione può avvenire secondo differenti modalità. Possiamo assistere a manifestazioni di dolore passeggero e localizzato, dove, individuata la causa, può seguire una cura; oppure a manifestazioni ben più invasive e durature con difficoltà di attribuzione di una diagnosi e di una terapia. In questo secondo caso, il dolore può divenire una fonte di disagio talmente forte da cronicizzarsi, rendendo la vita di chi ne è affetto, logorante ed estenuante.
I casi di cronicizzazione del dolore sono causati, a livello nervoso, da un fenomeno che si definisce sensibilizzazione, che avviene quando i recettori corporei del dolore si attivano più frequentemente a ogni minima stimolazione. Così facendo la soglia del dolore corporeo si abbassa sempre più.

L'origine del dolore cronico

Per comprendere il dolore cronico è importante sapere che la sua origine è in realtà multifattoriale e che la sua manifestazione dipende da svariati fattori quali:

•    sistema sensoriale;
•    segnali di pericolo;
•    input muscolare;
•    contesto;
•    cultura;
•    esperienza passata del dolore,
•    paura e ansia,
•    risposta allo stress,
•    qualità del sonno,
•    bilanciamento tra lavoro e vita.

Il dolore inoltre coinvolge molteplici sistemi all’interno del corpo, quali:

•    il sistema immunitario,
•    il sistema endocrino,
•    Il sistema nervoso.

Quando il dolore persiste a causa della sensibilizzazione, possono verificarsi strane manifestazioni, come la sua diffusione in tutto il corpo, oppure in distretti senza alcuna attinenza con il trauma.

La sensibilizzazione

Il fenomeno della sensibilizzazione spiega perché talvolta il dolore permanga nonostante, in realtà, il corpo stia guarendo.
In assenza di un danno organico manifesto è quindi necessario considerare il dolore diversamente. Per interrompere tale fenomeno e ridurre o estinguere il dolore è necessario fermarsi e iniziare a cambiare abitudini di vita.
In tal senso, vi sono alcuni accorgimenti che possono aiutare:

•    smettere di avere paura di rivivere il dolore,
•    deconcentrare la mente dall’ascolto costante del dolore,
•    ascoltare il corpo solo quando realmente necessario,
•    smettere di temere che quel dato dolore possa essere sinonimo di un danno corporeo,
•    ricordare che il dolore può esistere anche senza un trauma e viceversa,
•    ricominciare a fare quei movimenti di cui si teme si possa manifestare dolore,
•    ricominciare a muovere il corpo in modo sciolto,
•    comprendere le ragioni psicologiche sottostanti il dolore,
•    comprendere il messaggio che il dolore porta con sé e poi lasciarlo andare,
•    fare in modo che il dolore, non diventi una scusa per non attuare cambiamenti nella propria vita.

Il dolore è un segnale d’allarme che non deve essere ignorato ma compreso, curato e abbandonato, per permettere a chi soffre di ricominciare a vivere sereno e senza blocchi.

Blake H. Tearnan
Dolore Cronico >> http://goo.gl/x3DDjh
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