Sesso e morte: qual è la loro reale importanza?
Quale e quanta influenza hanno questi elementi nella
vita?
di Antonio Bertoli - 30/11/2015
Sesso e morte: qual è la loro reale importanza?
Estratto dal libro "Le vere origini della
malattia" di Antonio Bertoli
Eros e Thanatos
Dal punto di vista biologico e della legge primaria della
conservazione della specie, il sesso e la morte costituiscono gli elementi e
gli eventi più importanti.
La ragione di questa significatività prioritaria è
evidente: entrambi possono alterare, interrompere, facilitare o far inceppare
il meccanismo virtuoso della vita.
Quando si parla di sesso, quindi, non si intende solo la
modalità riproduttiva, ma anche la tipizzazione secondo cui si instaura la
vita, il maschile e il femminile, le due entità archetipiche primarie che la
fondano.
Anche quando si parla di morte non s’intende solo
l’estinzione materiale della vita, ma la sparizione, l’abbandono, la scomparsa
(psichica o materiale) della vita, vale a dire della tipizzazione secondo cui
essa si instaura: il maschile e il femminile, ancora, i due archetipi primari
di riferimento.
La vita è il dialogo: la relazione tra maschile e
femminile
Ciò che più incide su questo dialogo e su questa
relazione – e che dunque è più rilevante in assoluto per la vita, per la
conservazione, la riproduzione e l’evoluzione della specie – è ciò che
determina o può determinare un’alterazione di questi due principi basilari e
della loro relazione.
Il dialogo vitale tra i due opposti ma integrati poli del
maschile e del femminile, sul piano biologico, è il sesso, la relazione
ormonale, che l’evoluzione ha dotato anche di ulteriori e complessi meccanismi
di attrazione (e separazione) reciproci, altrettanto funzionali in ordine ai
suoi scopi primari (la conservazione, riproduzione ed evoluzione della specie).
[…]
Se il sesso rappresenta il principale fattore di
attrazione, con tutti gli aspetti ormonali, di coscienza e di cicli biologici
che vi sono correlati, la morte rappresenta l’altro principale elemento del dialogo
tra maschile e femminile.
La morte, se da una parte rappresenta la scomparsa della
vita e dunque un inceppamento del suo meccanismo creativo virtuoso, dall’altra
parte è anche il fondamento di nuove possibilità: la relazione con un altro
uomo o con un’altra donna, ad esempio, dei nuovi figli, delle nuove evoluzioni.
Essa rappresenta però, al contempo, lo stop definitivo a un percorso che era
evidentemente diventato impraticabile, non più funzionale, probabilmente
degenerativo.
Laddove il dialogo tra maschile e femminile diventa impraticabile,
infatti, diventa impraticabile anche la vita stessa: la morte interviene quindi
come unica soluzione “vitale”, e solo dopo aver già sperimentato tutte le
soluzioni fornite dall’unico altro principio vitale esistente oltre ad essa, il
sesso.
Sesso e morte arrivano così a rappresentare i due fattori
evolutivi essenziali che incidono sui due elementi primari della vita, il
maschile e il femminile.[…]
Maschile e femminile, uomo e donna, Eros e Thanatos: la
vita parla sempre di opposti che – pur restando separati – diventano un’unità
all’insegna di un processo, di una serie complessiva che li comprende entrambi
e che entrambi rispecchiano sempre.
Psico-Bio-Genealogia - Le Vere Origini della Malattia -
Libro
Ci sono intrecci, relazioni e influenze che collegano un
individuo alla sua famiglia, alla società in cui nasce e alla cultura di cui fa
parte e, infine, alla specie biologica cui appartiene. È a partire da questa
fitta rete che spesso hanno origine i problemi della persona - insoddisfazione,
difficoltà nei rapporti, problemi di lavoro o di coppia, disagi o malattie
fisiche.
Questa trama però è inconscia e proprio per questo
difficilmente individuabile, ma portarla a livello di coscienza è
indispensabile per uscire dal circolo vizioso del malessere e per educare
l’inconscio affinché non torni a ripetere e radicalizzare ciò che ha imparato
nel corso delle generazioni precedenti e della sua stessa biografia.
Questo è l’obiettivo della Psico-Bio-Genealogia che
fonde, all’interno di un percorso organico, la Psicogenealogia e la Nuova
Medicina di R.G.Hamer, partendo dalla convinzione che proprio l’albero
genealogico – ovvero la tipizzazione degli archetipi primari maschile e
femminile, che definisce nella sostanza ogni persona – costituisca la base di
nevrosi, ossessioni e di molte malattie.
In sostanza tutti ereditiamo un’impronta psichica, una
sorta di prigione che non siamo coscienti di possedere. Ed è proprio da qui che
nascono quei conflitti che si traducono in disagio.
Da dove parte quindi l’approccio terapeutico della
Psico-Bio-Genealogia? Dalla presa di coscienza del conflitto, così come nella
Nuova Medicina e nella Psicogenealogia e, contemporaneamente, dalla necessità
di far emergere l’origine vera, profonda e genealogica del disagio.
Ed è qui che trovano spazio gli atti paradossali o
psicomagici, che l’autore descrive e propone nell’ultima parte del libro,
traendo ispirazione da grandi maestri come M. Erickson, J. Haley o A.
Jodorowsky.
Antonio Bertoli
Psico-Bio-Genealogia - Le Vere Origini della Malattia -
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