Siamo tutti uno
Perché gli esseri umani sono tutti parte di un unico
organismo, profondamente connesso in tutte le sue parti?
di Silvia Pallini - 24/12/2015
Siamo tutti uno
Fino a che crediamo che i problemi e gli ostacoli siano
fuori da noi, rimaniamo ancorati al mondo della dualità, dove l'emozione
dominante è la paura e la strategia di sopravvivenza è la difesa e/o l'attacco.
Solo svegliandoci da questa sorta di torpore ipnotico ci
possiamo accorgere che gli altri, che siano il coniuge, il caporeparto o i
politici, semplicemente rappresentano parti di noi che hanno quella stessa
energia che ci disturba e che pertanto non vogliamo vedere.
Un esempio per chiarire bene il punto
Immaginiamo di avere una profonda ferita su un piede e di
avvertire pertanto molto dolore localizzato ma anche un intenso malessere
diffuso in tutto il corpo.
Immaginiamo ancora che, per un problema neurologico o
psichiatrico noi siamo convinti che il piede non sia attaccato al resto del
corpo. Lo avvertiamo come altro e, di conseguenza, sensatamente, cerchiamo di
allontanarlo da noi o di eliminarlo, convinti che così facendo staremo meglio.
Solo dopo averlo distrutto ci accorgeremo che non solo il
dolore non è sparito, ma anzi stiamo peggio di prima.
Pazzia?
È esattamente quello che come razza umana abbiamo fatto
fino ad ora, abbiamo combattuto il nemico fino a distruggerlo e ci stupiamo di
stare ancora male.
Non può essere che così.
Gli esseri umani
sono tutti parte di un unico organismo,
profondamente connesso
in tutte le sue parti,
ma per una strana malattia “neurologica o psichiatrica”,
ci siamo convinti che
“l’altro non è me perché è diverso”.
Certo che è diverso, tanto quanto può essere diverso un
occhio da un piede, ma questo non significa che non faccia parte dello stesso
organismo.
Una volta acquisita questa consapevolezza possiamo
cominciare a sentire gli altri come parti del nostro sistema, possiamo capire
quanto siamo collegati gli uni con gli altri e sentire quanto male ci fa il
dolore di persone sconosciute dall'altra parte del pianeta.
Possiamo realizzare che coloro che hanno dei
comportamenti non sani sono solo parti ferite; punirli e allontanarli non
migliora loro e non guarisce il sistema.
La soluzione
Mostrare amore e compassione, cercare di comprendere le
ragioni di azioni tanto insensate e dolorose, assumersi la responsabilità di
quello che non funziona e cercare di vedere quella parte malata dentro di noi è
il principio della guarigione, la nostra prima e quella del grande organismo di
cui facciamo parte poi.
Ervin Laszlo
La Scienza e il Campo Akashico >> http://goo.gl/c1KDh8
Connessione e memoria nel cosmo e nella coscienza: una
teoria integrale del tutto