Il ciclo attacco-difesa
Cosa succede dentro di noi quando ci sentiamo colpevoli?
di Kenneth Wapnick - 08/02/2016
Il ciclo attacco-difesa
Come abbiamo visto inizialmente nel primo ciclo di
negazione-proiezione, una una volta che credo di essere colpevole, proietto la
mia colpa su di te attaccandoti.
Nel secondo ciclo, quello di attacco-difesa, crederò che
la mia colpa esigerà punizione.
Siccome ti ho attaccato crederò di meritare di essere
attaccato di rimando.
Ciclo attacco-difesa: in cosa consiste?
Ora, che tu mi abbia veramente attaccato o no in realtà
non ha importanza: io crederò che tu lo farai per via della mia colpa.
Credendo che tu mi attaccherai di rimando, crederò di
dovermi difendere dal tuo attacco. E dal momento che sto cercando di negare il
fatto di essere colpevole, sentirò che il tuo attacco nei miei confronti sia
ingiustificato.
Nel momento stesso in cui ti attacco, la mia paura
inconscia è che tu mi attaccherai di rimando, e sarà meglio che io sia
preparato per questa evenienza. Così devo costruire una difesa contro il tuo
attacco.
Tutto ciò non farà che impaurirci, e quindi raggiungeremo
una complicità a questo riguardo, dove più io ti attacco, più tu dovrai
difenderti da me e attaccarmi di rimando, e io dovrò difendermi da te e
contrattaccare. E continueremo così.
Questa dinamica, naturalmente, è ciò che spiega la follia
della corsa agli armamenti nucleari, e spiega anche la follia che tutti quanti
proviamo.
Più grande è il mio bisogno di difendermi,
più sto rinforzando proprio il fatto di essere colpevole.
Questo è anche un principio molto importante da capire
nei termini dell’ego, ed è spiegato con la massima chiarezza in una riga del
testo che dice: «le difese fanno ciò da cui vorrebbero difendere».
Lo scopo di tutte le difese è di proteggerci o difenderci
dalla la nostra paura.
Se non avessi paura, non avrei bisogno di avere una
difesa, ma il fatto stesso di aver bisogno di difesa mi dice che dovrei aver
paura, perché se non avessi paura non dovrei preoccuparmi delle difese.
Il fatto stesso che mi sto difendendo rinforza il fatto
che dovrei aver paura e dovrei aver paura perché sono colpevole. Così la
condizione stessa da cui le mie difese dovrebbero proteggermi – la mia paura –
viene al contrario rinforzata. Perciò, più mi difendo, più mi sto insegnando
che sono un ego: peccatore, colpevole e pieno di paura.
L’ego non è stupido per niente
In nostro ego ci convince che dobbiamo difenderci, ma più
lo facciamo, più ci sentiamo colpevoli.
Ci dice in molti modi diversi come dovremmo difenderci
dalla nostra colpa. Ma la protezione stessa che ci offre rinforzerà la colpa.
Ecco perché giriamo continuamente in tondo.
C’è una meravigliosa lezione che dice: «La mia sicurezza
si trova nella mia assenza di difese»
Estratto dal libro “Introduzione a un corso in miracoli”
di Kenneth Wapnick
Introduzione a Un Corso In Miracoli - Libro
La paura, la colpa e la rabbia, la possibilità di capire
queste emozioni e di risolverle nel perdono. La trascrizione di un seminario di
un giorno condotto dall’autore.
Un libro di grande fascino che non mancherà di
interessare e incuriosire anche coloro che non hanno familiarità con 'Un corso
in miracoli', ma che non potranno rimanere indifferenti di fronte alla
straordinarietà di quest'opera.
"Introduzione a 'Un corso in miracoli'" offre a
tutti i lettori un aiuto per comprendere meglio il testo e cogliere in
profondità il valore dei principi in esso enunciati, soprattutto relativamente
all'atto del perdono.
Dopo una brevissima presentazione della storia di Un
corso in miracoli, l’autore espone in maniera semplice dei concetti che sono il
fondamento su cui poggiano gli insegnamenti di base del Corso e che normalmente
non sono facili da cogliere:
cosa è la mente, i suoi diversi aspetti e sistemi di
pensiero
il funzionamento dell’ego
i meccanismi relazionali
Questa edizione contiene inoltre tutti i termini del
Glossario, particolarmente utili per comprendere come il significato dato alle
parole in UCIM sia spesso differente da quello di uso comune.
Si tratta di un testo fondamentale per cogliere il vero e
profondo significato di Un Corso in Miracoli. Un’opera attesissima dai numerosi
e affezionati lettori del Corso. Consigliatissima a chi non ha ancora avuto il
coraggio di approcciarsi al voluminoso tomo precedente e preferisce iniziare da
qualcosa di più semplice.
Dalla quarta di copertina
Un corso in miracoli consta di tre libri ricevuti sotto
dettatura interiore dalla psicologa clinica americana Helen Schucman. Insegna
che la via per ricordare Dio viene dal disfare la colpa attraverso il perdono.
La trascrizione è iniziata nel 1965 in risposta alla
richiesta di due psicologi - Bill Thetford e Helen Schucman - di trovare un
“altro modo” di relazionarsi agli altri. È stato completato nel 1972 e pubblicato
per la prima volta nel 1976.
Introduzione a Un corso in miracoli offre una profonda
indagine sui principi del Corso relativi al perdono e allo stesso tempo include
la storia delle circostanze che hanno portato alla trascrizione del testo.
Il suo autore, Kenneth Wapnick, è stato un grande amico e
collaboratore dei due psicologi, la cui unione d’intenti ha rappresentato lo
stimolo per la trascrizione del Corso. È stata la stessa Helen Schucman ad
affidargli il compito di insegnarlo. Autore di numerosi testi di
approfondimento per lo studio del corso, Kenneth Wapnick si è dedicato al suo
insegnamento dal 1973 sino alla morte, avvenuta nel 2013, integrandone i
principi anche nella sua pratica di psicoterapia.
Kenneth Wapnick
Introduzione a Un Corso In Miracoli - Libro >> http://goo.gl/vrg2u9
Il testo fondamentale del nuovo millennio spiegato al
grande pubblico - Con tutti i termini del glossario