Che effetto hanno i videogiochi sui bambini?
Come agiscono i videogiochi sulla crescita psico-emotiva
dei bambini
di Eleonora Poletti - 04/05/2016
Che effetto hanno i videogiochi sui bambini?
I bambini sin dai primi anni di vita adorano giocare. Il
gioco è un’attività divertente e interattiva e allo stesso tempo con finalità
sociali e affettive. Queste abilità si sviluppano man mano che le
caratteristiche di gioco diventano più complesse, passando da giochi
senso-motori a giochi simbolici (o gioco del far finta) per arrivare a giochi
più complessi, fatti di regole ben precise che contribuiscono a perfezionare le
abilità sociali, il senso del sé e le norme di condotta umana. Negli ultimi
anni il tempo libero dei bambini è sempre più rivolto all’utilizzo di
videogiochi. Per comprendere con chiarezza quali possano essere le implicazioni
di tale attività durante l’infanzia, è necessario approfondire sia gli effetti
positivi sia quelli negativi sullo sviluppo psico-sociale del bambino.
Effetti positivi dei videogiochi
I videogiochi facilitano:
l’approccio
alla cultura e al pensiero tecnologico;
stimolano i
processi mentali (memoria, capacità di pensiero induttivo);
capacità di
calcolo e di formulazione di strategie vincenti;
la
coordinazione oculo-motoria.
Effetti negativi dei videogiochi
Possiamo assistere a fenomeni come:
estraniamento
dalla realtà;
mancanza di
empatia;
sedentarietà;
sovrappeso;
eccessivo senso
di potere e controllo;
disturbi della
vista.
Non è da trascurare il forte impatto dei contenuti
violenti di alcuni videogiochi sul comportamento: diverse ricerche hanno
infatti evidenziato come il contenuto di questi ultimi desensibilizzi il
cervello alle immagini “crude” e induca comportamenti aggressivi.
Uno dei rischi più grandi quando si passa troppo tempo
videogiocando è l’abolizione del confine tra uso e abuso, con il conseguente
rischio di innesco di una vera e propria dipendenza. Con l’utilizzo eccessivo
di videogiochi si verifica quindi, un sovraccarico di informazioni che rende i
bambini incapaci di ritenere, gestire, elaborare ed interpretare, la mole di
dati cui si trovano esposti. Ciò si riscontra soprattutto con quei videogiochi
e simulazioni virtuali che presentano una perfezione grafica tale, da ridurre
notevolmente la distanza tra realtà e finzione. Il contatto precoce, intenso e
prolungato rende difficile al bambino l’individuazione del confine tra uomo e
macchina, animato e inanimato, fantasia e realtà.
Come gestire l’uso dei videogiochi
Per cercare di contenere tutti i rischi legati all’uso
dei videogiochi, si possono però attuare delle precise regole. Eccone alcune:
I genitori
devono supervisionare il tempo trascorso dai loro figli sui videogiochi, in
modo che non si trasformi in un’attività quotidiana e per un tempo non
superiore alle due ore complessive;
Fare delle
pause durante l’utilizzo del videogioco, in modo da permettere il riposo sia
del sistema cognitivo sia di quello visivo;
Promuovere
l’utilizzo dei videogiochi in sfide con amici o fratelli, in modo da rendere il
gioco, uno strumento di socializzazione piuttosto che di isolamento;
Controllare il
contenuto dei videogiochi acquistati, evitando sfide violente o eccessivamente
competitive.
Nell’era di internet non possiamo impedire ai nostri
figli di utilizzare videogiochi, estraniandoli dal mondo che li circonda o
allarmandoli oltremodo sui rischi cui possono incorrere. Al contrario per
impedire che siano esposti a tali pericoli, è fondamentale parlare con loro,
ascoltarli, giocare e rispondere alle domande con pazienza e serenità.
Supervisionare i propri figli silenziosamente, intervenendo solo
all’occorrenza, è il modo migliore per infondere loro fiducia e
responsabilizzarli, indirizzandoli così verso una crescita più matura e sicura
di sé.
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Istruzioni per l'uso
Edwin Hubner
Guide per genitori ed educatori