venerdì 24 marzo 2017

Mal di schiena: e se dipendesse dai denti?




Mal di schiena: e se dipendesse dai denti?

Scritto da: Antonio Di Chiara

Terapie e trattamenti olistici



Mal di schiena: e se dipendesse dai denti?

In questo percorso, che abbiamo intrapreso, stiamo scoprendo che il mal di schiena è di per sé un problema multifattoriale.
Cosa significa multifattoriale? Questo termine intende il fatto che ci possono essere tante cause all'origini del nostro mal di schiena che, in parte, abbiamo visto insieme ovvero:

appoggio del piede,
emotività individuale interna,
sofferenza degli organi.
Occlusione mandibolare e mal di schiena

Quest’oggi parleremo di una causa cosiddetta discendente, ovvero che, dall’alto, crea problemi posturali verso il basso, e non ascendente quindi dal basso verso l’alto, come poteva essere il caso dell’errato appoggio podalico. I protagonisti di oggi sono i nostri denti! Spesso si afferma che ad ogni dente corrisponde una vertebra. Seppur vero, la nostra disamina è molto più ampia e generica.

Si tratta, infatti, della cattiva occlusione mandibolare che, qualora confermata, può portare tensioni muscolari che come vedremo si ripercuotono lungo tutto il corpo con un ordine ben preciso. A sua volta la cattiva occlusione mandibolare rientra tra le problematiche della cosiddetta ATM, articolazione temporo mandibolare, la quale ha la funzione di unire la mandibola alle ossa occipitali del cranio.

I sintomi di una cattiva funzionalità dell’ATM sono vertigini, acufeni, difficoltà a deglutire o a masticare quindi con problemi conseguenti all’apparato gastro intestinale causato da cibi mal digeriti. Ma come è possibile che una non buona occlusione dentale porti significativi problemi di postura? La spiegazione risiede nel fatto che spesso e volentieri questa problematica porta tensioni muscolari dapprima cervicali, che sono le più diffuse nel genere, ed ovviamente per compensazione, nel tempo, a tutto il resto della colonna vertebrale.

Come alleviare le tensioni muscolari cervicali

Come è mia consuetudine cerco sempre di fornire alcuni consigli utili al fine di alleviare queste tensioni. Nel caso di problematiche posturali strutturali, come in questo caso, è necessario procedere con una visita gnatologica e/o con trattamenti di un bravo osteopata. È possibile inoltre affiancare le sedute con i seguenti tre esercizi che perfettamente si integrano con l’operato sia del posturologo che dell’osteopata:

lavoro di distensione muscolare di tutto il tratto cervicale con dolci rotazioni della testa privilegiando la distensione cervicale portando, per intenderci, il mento verso il proprio sterno;
afferrare la testa e portarla dolcemente verso la spalla destra e sinistra. Una buona esecuzione è data tentando, nel corso dell’esercizio, di portare alternativamente l’orecchio destro e sinistro il più vicino possibile alla spalla di riferimento. In questo caso notate ed annotate quale parte fa più difficoltà e riportate il risultato al professionista che vi segue;
cercare nell’arco della giornata di non serrare in continuazione i denti e notare se si tende al bruxismo notturno di cui parlaremo nei prossimi articoli.