lunedì 30 ottobre 2017

Le prove sperimentali del Big Bang




Le prove sperimentali del Big Bang

Scritto da: Michio Kaku

Scienza e Fisica Quantistica



Le prove sperimentali del Big Beng

Tratto dal libro Iperspazio

Ogni anno troviamo ulteriori prove scientifiche che ci dimostrano come il Big Bang  abbia avuto luogo circa 15-20 miliardi di anni fa. Esaminiamo alcuni di questi dati.

Per prima cosa, il fatto stesso che le stelle si stiano allontanando da noi a una velocità fantastica è stato verificato più volte misurando la distorsione della loro luce. Si tratta del cosiddetto red shift : la luce di una stella che si allontana dal nostro sistema solare è caratterizzata da uno spostamento verso le lunghezze d’onda superiori, ovvero verso la parte terminale rossa dello spettro, proprio come accade con il fischio del treno, che ha un suono più alto del normale se il treno si sta avvicinando, e più basso se si sta allontanando. Tale fenomeno prende il nome di “effetto Doppler”. Abbiamo inoltre la “legge di Hubble”, secondo la quale più una stella o una galassia è lontana da noi, più rapidamente si sta allontanando. Tale dato venne annunciato per la prima volta nel 1929 dall’astronomo Edwin Hubble, ed è stato ampiamente verificato durante gli ultimi cinquant’anni. Nelle galassie più distanti non è mai stato registrato alcuno spostamento verso il blu (blue shift ), e ciò significa che l’universo non sta collassando.

Secondariamente, sappiamo che l’esatta distribuzione degli elementi chimici all’interno della nostra galassia concorda quasi perfettamente con la stima della produzione di elementi pesanti sia nel Big Bang sia nelle stelle. Nel Big Bang  originale, a causa dell’enorme calore, i nuclei d’idrogeno elementare urtarono violentemente gli uni contro gli altri ad una velocità tale da provocarne la fusione, formando un nuovo elemento: l’elio. La teoria del Big Bang  sostiene che l’elio e l’idrogeno dovrebbero essere presenti nell’universo in una proporzione del 25% d’elio e del 75% dell’idrogeno. Ciò concorda con i risultati ottenuti in seguito a ricerche volte a determinare la quantità d’elio presente nell’universo.

Terzo, i più vecchi oggetti dell’universo possono essere fatti risalire a 10-15 miliardi di anni fa, e ciò tenderebbe a suffragare il calcolo citato all’inizio del paragrafo. Non ci sono prove dell’esistenza di oggetti più vecchi dello stesso Big Bang . Giacché il materiale radioattivo decade (per esempio, attraverso le interazioni deboli) con un ritmo conosciuto e definito, possiamo determinare l’età di un qualsiasi oggetto calcolando l’abbondanza relativa di un certo materiale radioattivo. Per esempio, la metà di una sostanza radioattiva chiamata carbonio-14 decade ogni 5.730 anni, e ciò ci permette di determinare l’età di certi manufatti archeologici contenenti l’elemento carbonio.
Altri elementi radioattivi (come l’uranio-238, con un tempo di dimezzamento di più di 4 miliardi di anni) ci permettonodi determinare l’età delle rocce lunari (recuperate durante la missione Apollo). Le rocce e le meteore più vecchie mai trovate sulla Terra possono essere fatte risalire a 4-5 miliardi di anni, ovvero la presunta data di nascita del sistema solare. Calcolando la massa di certe stelle, la cui evoluzione è nota, possiamo dimostrare che le più antiche stelle della nostra galassia hanno al massimo 10 miliardi di anni.

Quarto e ultimo punto, di certo il più rilevante, il Big Bang produsse un’eco cosmica, il cui riverbero si propagò in tutto l’universo, e i cui effetti avrebbero ben dovuto essere misurabili anche a livello del nostro pianeta. In effetti, Arno Penzias e Robert Wilson, della Bell Telephone Laboratories, nel 1978 si meritarono il premio Nobel per essere riusciti a individuare quell’eco, che ha la forma di una microonda, irradiata uniformemente in tutto l’universo conosciuto. Il fatto stesso che l’eco del Big Bang  dovesse circolare per l’universo miliardi di anni dopo quell’evento era stato previsto da George Gamow e dai suoi studenti Ralph Alpher e Robert Herman, ma nessuno li aveva presi sul serio. In effetti, allorché, poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, proposero di tentare una misurazione di quel “rumore” proveniente dall’istante della creazione, sembrò proprio si trattasse di una gran stupidaggine.


Esistono gli universi paralleli?

Possiamo raggiungere queste nuove dimensioni?

La scienza ufficiale per molto tempo non si è occupata di queste ipotesi; oggi invece, nuove teorie come quella dell'Iperspazio, sono il fulcro dell’attività scientifica e sostengono che dimensioni inesplorate potrebbero essere incredibilmente vicine. Capaci di circondare completamente la nostra realtà e di attraversare lo spazio in cui ci muoviamo, esse sarebbero tuttavia al di fuori della portata dei nostri sensi.

Se davvero dovessero esserci altre dimensioni parallele a quella che abitiamo, non è affatto improbabile che esistano anche punti di contatto, passaggi tra una dimensione e l’altra.

Con questo libro, Michio Kaku si rivolge a quei lettori che vogliono comprendere meglio l'universo, portandoli a conoscenza delle moderne ricerche scientifiche al riguardo.

In questo modo viene finalmente resa disponibile anche al grande pubblico la teoria dell’Iperspazio, presentata dall'autore con rigore scientifico ma con un linguaggio comprensibile. Essa potrebbe rappresentare ciò che Einstein inseguì invano: una teoria capace di spiegare e includere tutte le leggi della natura, dalla più piccola particella atomica alla più vasta galassia.

Continua la lettura di questo straordinario libro

Iperspazio - Hyperspace
Un viaggio scientifico attraverso gli universi paralleli, le distorsioni del tempo e la decima dimensione.
Michio Kaku

Michio Kaku (San José, 24 gennaio 1947) è un fisico statunitense, figlio di immigrati giapponesi.

Noto per la sua intensa attività di divulgatore, Michio Kaku è un fisico teorico impegnato da anni nello studio della teoria delle stringhe, di cui è stato il primo a dare una formulazione in termini di teoria di campo. In particolare con il collega Keiji Kikkawa si è dedicato allo studio delle interazioni delle stringhe di tipo I, catalogandole e stabilendo che per le stringhe aperte sussistevano cinque interazioni possibili, mentre per quelle chiuse una era sufficiente.

mercoledì 25 ottobre 2017

I disturbi alimentari della sfera emozionale




I disturbi alimentari della sfera emozionale: cibo, emozioni e fisica quantistica

Scritto da: Carmen Di Muro

Psicologia Quantistica


I disturbi alimentari della sfera emozionale: cibo, emozioni e fisica quantistica

Cara dott.ssa Di Muro,

ho letto con interesse il suo articolo sull’alimentazione bio-psico-energetica. A questo proposito, mi piacerebbe chiederle, se esista una connessione tra dieta, disturbi alimentari e veleni energetici che intaccano la nostra componente interiore. La ringrazio. G.M.

Gent.mo G.,

la sua singolare domanda apre il campo ad una più ampia riflessione su quello che è un quesito altrettanto fondamentale: Nella quotidianità quanto peso diamo alla nostra alimentazione interiore? A quel nutrimento energetico che ci dona carica e vitalità per agire?

Mentre ci preoccupiamo della dieta da seguire per dimagrire, essere in forma o semplicemente stare meglio, ignoriamo l’esistenza di una dieta che lavora a un livello infinitamente più profondo e che arriva molto più lontano nei suoi effetti. Tutto ciò che si palesa dinanzi ai nostri occhi, che sia lo stato di salute, le relazioni che intratteniamo con gli altri, come pure la realtà stessa, è interamente condizionato dal tono abituale delle nostre emozioni e dei nostri pensieri, le cui vibrazioni sono energie potentissime. Ogni attimo della nostra vita è scandito da un’emozione dominante, che ci orienta sul prossimo passo da compiere, facendoci muovere da un certo contesto attraverso la generazione di un rinnovato ventaglio di pensieri e azioni possibili, che rappresentano cibo ed energia per la nostra mente, che a sua volta nutre il corpo, i nostri organi e le nostre cellule.

Nel momento in cui sperimentiamo in modo continuativo emozioni negative, ciò comporterà che la totalità del nostro essere ne venga pervasa, in quanto se saremo centrati su queste tonalità disturbanti, i nostri pensieri non potranno che esserne lo specchio, influenzando in modo concreto la realtà fisica intorno a noi. Ciò avviene in quanto a livello quantistico ogni pensiero legato all’emozione genera vibrazioni che oscillano all’unisono con ogni particella dell’universo. Dalla qualità dei nostri pensieri dipende infatti la qualità dell’esistenza che conduciamo e di noi stessi in primis. Ognuno di noi è fusione di psiche, anima e corpo, dalla cui armonica mescolanza dipende in ogni istante il nostro stato di malessere o di benessere. Nel momento in cui noi ci occupiamo di nutrire esclusivamente la componente corporale, sottovalutando l’importanza della sfera mentale ed emotiva, stiamo scegliendo volontariamente di banchettare con cibi poco sani e pietanze ipercaloriche, puro veleno per la totalità della nostra persona. La scienza stessa ci mostra che ad ogni forma emotiva e di pensiero corrisponde un rimaneggiamento della conformazione corporea nel bene e nel male.

Cosa sono i disturbi alimentari della sfera spirituale?

Ciò significa che vivere in funzione di tonalità emotive disturbanti, come la paura, la rabbia, la gelosia, il dolore, la frustrazione, può a lungo andare risucchiarci nella malattia e nell’infelicità per sempre se non smettiamo di alimentarle. Esse diventano cibo per il nostro essere, scatenando veri e propri “disturbi alimentari” della sfera spirituale.

Per esempio ci abbuffiamo di pensieri negativi, che originano in virtù dello stato emotivo che in quel momento ci sta orientando, divenendo “bulimici” che ricorrono a strategie di espulsione quando il carico si fa pesante. C’è chi invece rimane accordato a queste frequenze non potendo fare a meno di nutrisi voracemente ed incontrollatamente come nel caso del bing eating disorder. O chi si disincastra dal reale e da se stesso, generando uno stato di vuoto mentale, in cui i pensieri si fissano su un tema dominante, per evitare di affrontare situazioni più impegnative dal punto di vista emozionale. In questo caso è invitabile il sopraggiungere di una vera e propria “anoressia di pensiero” che stringe come una morsa, esulandoci gradualmente dalla realtà e rendendoci incapaci di sfamarci di ciò che invece è positivo e salutare. Questi meccanismi sottili sono alla base di quasi tutti i disturbi alimentari che siamo soliti categorizzare come patologia.

Nel viaggio vorticoso fissando il paesaggio cerchiamo la bellezza all’esterno, negli altri, non sapendo che la vera sorgente nutrizionale è solo dentro di noi.
Disintossicare la propria interiorità è un cammino che costa sacrificio, in quanto ci chiama a distaccarci dalla nostra classica alimentazione fatta di emozioni e pensieri di negativismo nei confronti di se stessi, delle persone che ci circondano e delle varie circostanze che ci accadono. Significa centrarsi nella natura profonda della propria anima che chiede un unico cibo, ovvero la gioia. Nel momento in cui noi comprendiamo che questo è il vero elemento indispensabile, riusciamo pian piano ad affrontare il lungo percorso di depurazione da tutte quelle sensazioni e pensieri disturbanti. In quanto la gioia è cibo che ingeriamo, ma allo stesso tempo è energia insita e costitutiva del nostro stesso esistere. Centrarsi nella gioia ed essere grati per il sol fatto di essere nel qui ed ora dell’esistenza, costituisce il primo passo per depurare e riequilibrare la nostra anima affamata, smascherando e respingendo le tante offerte di “cibi a basso prezzo” che troviamo intorno a noi.
Quando assaporiamo il successo, il piacere, l’avere in modo egoistico e ne facciamo degli idoli, possiamo provare anche dei momenti di ebbrezza, un falso senso di appagamento e sazietà, ma alla fine non siamo soddisfatti, spinti a cercare sempre di più. Diventiamo sazi, ma deboli.
Al contrario, imparando a spogliarsi e a lasciare dietro di noi ciò che ci ha fatto male, smettiamo di alimentarci di energie distruttive come il risentimento, la delusione e la rabbia per il passato, riscoprendo la bellezza del presente. Ci indirizziamo verso un cambio di stile di vita più salubre e salutare, alleniamo lo spirito alla presa di coscienza che la gioia è qualcosa che non viene dall’esterno, ma che ognuno di noi possiede all’interno e si rinnova nell’impegno e nella pratica quotidiana.

Anima Quantica - Libro
Nuovi orizzonti della psiche e della guarigione
Carmen Di Muro

giovedì 19 ottobre 2017

Scienza e Conoscenza - n. 62



Scienza e Conoscenza - n. 62 - Rivista

Rivista trimestrale di Scienza Indipendente

Autori Vari



In questo numero di Scienza e Conoscenza scoprirai tutto quello che non ci dicono sulle sostanze tossiche che assumiamo ogni giorno e come possiamo tutelare al meglio la nostra salute.

Metalli pesanti, sostanze chimiche, pesticidi, farmaci, diossine sono solo alcune delle sostanze tossiche con cui ogni giorno veniamo a contatto in tutti i contesti della nostra vista. Sono nell’aria che respiriamo, nell’acqua che beviamo, nei cibi che mangiamo, nella carta di giornali, riviste e scontrini, negli utensili da cucina, nelle nostre case, nei detergenti per la persona e l’ambiente.

Queste sostanze pericolose, dichiaratamente oncogene e patogene modificano l’espressione del nostro DNA provocando malattie. Interferiscono con il nostro sensibilissimo sistema endocrino che regola l’orchestra ormonale del corpo provocando malattie. Danneggiano il microbioma intestinale che è strettamente connesso con il sistema nervoso e con il sistema immunitario provocando malattie.

Se pensiamo che sono 13 milioni i morti all'anno a causa dell'inquinamento e del degrado ambientale e che l’Italia detiene il primo posto in Europa per morti sia premature dovute alla cattiva qualità dell’aria sia per l’incidenza del cancro in età pediatrica, capiamo che la situazione non è grave, è gravissima.

Cosa possiamo fare? Come possiamo difenderci da queste sostanze che si sono infiltrare nella nostra vita quotidiana?


Indice

SOSTANZE KILLER: COME PROTEGGERSI

Sostanze killer - Intervista a Patrizia Gentilini
Marianna Gualazzi

Glifosato & Co.: vi presento gli interferenti endocrini
Fiamma Ferraro

Sensibilità Chimica Multipla - Intervista a Maria Grazia Bruccheri
La Redazione

Intossicati da farmaci
Domenico Battaglia

MEDICINA INTEGRATA

Microbiota intestinale: un esercito di microrganismi al nostro servizio
Sabina Bietolini

Bambini in salute - Intervista a Roberto Gava
Romina Alessandri

Ictus, infarto, ipertensione: come prevenirli
Davide Terranova

CRITICA AL SISTEMA SANITARIO

I vaccini sono davvero necessari?
Enric Costa Vercher e Jesùs Garcia Blanca

LE CONNESSIONI TRA MENTE E CORPO

Medicina integrata: quando la medicina non basta più
Carmen di Muro

Respirazione: un secondo cuore chiamato diaframma - Intervista a Federico Mana
Le vie del Dharma

Kinesiologia: il tocco del benessere - Intervista ad Alberto Cardillo
Emanuele Cangini

FISICA DELL'INCREDIBILE

Il grande mistero dell’asimmetria tra Materia e Antimateria
Luigi Maxmilian Caligiuri


Scienza e Conoscenza - n. 62 - Rivista >> https://goo.gl/L8cGc8
Rivista trimestrale di Scienza Indipendente
Autori Vari


martedì 17 ottobre 2017

Bruxismo: perche' si digrignano i denti? rimedi...



Bruxismo: perche' si digrignano i denti? Quali rimedi?

Scritto da: Eleonora Poletti

Medicina Non Convenzionale


Bruxismo: perché si digrignano i denti? Quali rimedi?

Serrare e digrignare i denti sono atteggiamenti molto comuni e piuttosto frequenti ai giorni nostri. La società occidentale moderna, fondata su competitività e ritmi di vita frenetici, alimenta quotidianamente questa problematica. Alcune ricerche hanno evidenziato che il 10 % della popolazione italiana ne soffre. La causa principale di questo disturbo risiede in un eccessivo carico di stress accumulato durante il giorno che determina una involontaria contrazione dei muscoli della masticazione. Nella maggioranza dei casi la sua manifestazione avviene durante il sonno REM, solo in casi più severi, avviene durante il giorno.

La sua comparsa è in netto aumento anche nei bambini, sempre più coinvolti dalla velocità dei tempi, oneri scolastici impegnativi, attività sportive competitive e giochi iper-tecnologici che impongono uno stato di perenne tensione. Oltre al fattore psicologico, il bruxismo nei bambini può però, avere cause meccaniche dovute a una masticazione sbagliata.

I principali sintomi avvertiti possono essere:

1   mal di testa ingiustificato e vertigini;
2   dolore alle orecchie;
3   sensazione di avere uno solo o entrambe le orecchie tappate;
4   vertigini;
5   difficoltà di deglutizione;
6   difficoltà ad aprire del tutto la bocca;
7   denti più sensibili del solito al caldo e al freddo;
8   dolore alla colonna cervicale;
9   indolenzimento mandibolare.

I danni connessi, possono essere molto invalidanti nel corso del tempo:

1. abrasione dei denti;
2. danneggiamento delle articolazioni temporo-mandibolari;
3. cefalee croniche;
4. dolori cronici della muscolatura mandibolare;
5. dolori cronici alla colonna vertebrale.

Il metodo più utilizzato nella cura del bruxismo, è la somministrazione di un ‘bite’, una sorta di apparecchio in resina, volto alla protezione delle arcate dentali. È però accertato che il ‘bite’, aiuti ad alleviare i sintomi, ma non curi la causa alla radice. La sua origine risiedendo in un fattore psicologico, necessita di un percorso di autoconsapevolezza mirato, per essere guarita.

Essendo i denti la principale struttura coinvolta nell’atto di ‘bruxare’, bisogna coglierne e analizzarne il valore simbolico. Questi ultimi, infatti, sono connessi simbolicamente all’aggressività e alla tensione nervosa taciuta durante il giorno, quando le difese psicologiche sono ben salde. Reprimere la propria aggressività durante il giorno però, porta la persona a liberarsene inconsapevolmente durante la notte.
L’aggressività è una pulsione che fa parte della vita psicologica dell’individuo e deve essere vissuta e incanalata in modo costruttivo; se invece viene repressa, si possono originare prima o poi esplosioni di rabbia esagerata, o stili di vita improntati esclusivamente sull’altrui compiacenza. È quindi importante, per risolvere definitivamente questo disagio, rivolgersi non solo al dentista, ma anche e soprattutto a una persona specializzata sul fenomeno che permetta al soggetto di cogliere le radici del proprio disturbo. Solo così sarà possibile divenire più consapevoli di se e del proprio vissuto, al fine di canalizzare le proprie tensioni e vissuti emotivi in modo nuovo e più salutare.

approfondimenti:

Il bruxismo: non è solo digrignare i denti

applicazione scientifica per bruxismo

lunedì 16 ottobre 2017

Di cosa sono fatti gli atomi?




Di cosa sono fatti gli atomi? 

Ce lo spiega il libro "La Biologia delle Credenze"

Scritto da: Bruce Lipton

Nuova Biologia


Di cosa sono fatti gli atomi? Ce lo spiega il libro "La Biologia delle Credenze"

I fisici quantistici hanno scoperto che gli atomi materiali sono formati da vortici di energia in costante vibrazione e rotazione, ogni atomo è come una trottola in rotazione, che oscilla ed emette energia. Poiché ciascun atomo ha una sua specifica configurazione energetica (oscillazione), gli aggregati di atomi (molecole) emettono collettivamente modelli energetici che li identificano. Ciò significa che qualunque struttura fisica nell’Universo, compresi voi e io, irradia una specifica configurazione energetica.

Se fosse possibile osservare al microscopio la composizione di un atomo, che cosa vedremmo? Immaginate un mulinello di polvere che corre per il deserto. Togliendo la sabbia e la polvere, quello che rimane è un vortice invisibile simile a un tornado. La struttura dell’atomo è formata da un insieme di vortici di energia infinitamente piccoli chiamati quark e fotoni. Da lontano, l’atomo apparirebbe come una sfera indistinta; ma mettendone sempre più a fuoco la struttura, l’atomo diventerebbe sempre meno nitido e preciso, fino a scomparire del tutto. Non vedremmo più nulla, perché mettendo a fuoco la struttura dell’atomo osserveremmo soltanto uno spazio vuoto. L’atomo non ha una struttura fisica: il re è nudo!

Vi ricordate i modelli di atomo che usavate a scuola, fatti di palline che ruotavano come il sistema solare? Bene, confrontiamo quell’immagine con la “struttura” dell’atomo scoperta dalla fisica quantistica: gli atomi sono fatti di energia invisibile, non di materia tangibile!

Quindi, nel nostro mondo la sostanza materiale (materia) appare dal nulla. So che sembra incredibile, soprattutto se pensate che in questo momento state tenendo in mano un libro materiale. Ma se metteste a fuoco la sostanza materiale di questo libro con un microscopio atomico, vedreste che in mano non state tenendo nulla. Noi giovani studenti di biologia avevamo ragione su una cosa: l’Universo quantistico è sconcertante.

Ora diamo uno sguardo più ravvicinato alla natura “adesso si vede, adesso non si vede!” della fisica quantistica. La materia può essere contemporaneamente definita un qualcosa di solido (particella) e un campo di forza immateriale (onda). Quando si studiano le proprietà fisiche degli atomi, come la massa e il peso, gli atomi sembrano materiali e si comportano come se lo fossero; ma quando gli stessi atomi vengono descritti in termini di potenziale elettrico e di lunghezza d’onda, rivelano le caratteristiche e le proprietà dell’energia (onde) [Hackermüller et al. 2003; Chapman et al. 1995; Pool 1995; N.d.A.]. Il fatto che l’energia e la materia siano la stessa identica cosa, è esattamente quello che Einstein intendeva con la formula E = mc2. In parole semplici, quest’equazione dice che l’energia (E) è uguale alla materia (m, massa) moltiplicata per il quadrato della velocità della luce (c). Einstein aveva capito che non viviamo in un Universo fatto di oggetti materiali distinti e separati da uno spazio vuoto. L’Universo è un tutto indivisibile e dinamico in cui l’energia e la materia sono così strettamente interconnesse che è impossibile considerarle entità separate.

Continua la lettura su

La Biologia delle Credenze
Come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula
Bruce Lipton

martedì 10 ottobre 2017

Non giochiamo a dadi con la nostra salute! 2




Non giochiamo a dadi con la nostra salute! 2

Intervista al dottor Sergio Stagnaro - seconda parte

Scritto da: Simone Caramel

Medicina Quantistica e Bioenergetica



Non giochiamo a dadi con la nostra salute! Intervista al dottor Sergio Stagnaro - seconda parte

Dalla fisica sappiamo che le variabili nascoste, se trovate, possono essere soltanto non-locali, e ci sono stati esperimenti importanti in questa direzione come quello di Alain Aspect.  Un recente lavoro apparso su Science Advances [13-14] mostra un esperimento che corrobora l’impostazione causale – realistica di David Bohm: causalità, determinismo, non-località ed entanglement sono intimamente correlati e sembrano davvero essere la base sottesa, l’ordine implicato nascosto che sta a fondamento della visione stocastica-probabilistica dell’approccio classico. Che cosa dice la Semeiotica Biofisica Quantistica a questo proposito?

Con l’unico strumento della SBQ, il fonendoscopio, usato ad artem, si vedono nel corpo umano, la co-esistenza di realtà locale e non-locale. Si osserva un intreccio, una compenetrazione ed una coerenza meravigliosa tra fenomeni propri - caos deterministico - dei sistemi dinamici dissipativi lontani dall’equilibrio nella realtà locale (nello spazio tempo localmente inteso) ed i tipici fenomeni di entanglement nella realtà non-locale.

Ci può dare qualche esempio pratico?

Consideriamo la manovra di Alice. Essa permette al medico di riconoscere con un fonendoscopio, per esempio, il cancro localizzato in qualsiasi sistema biologico a partire dal suo primo stadio pre-clinico di Reale Rischio Congenito, dipendente dal Terreno Oncologico, inclusi i Reali Rischi Congeniti di Leucemia [15].

Ne consegue che, con una chiave di lettura clinica, è finalmente risolto, per esempio, il problema dei carcinomi a sede sconosciuta, che finora ha rappresentato per i medici motivo di notevole perplessità [16-18].  Infatti, grazie alla Semeiotica Biofisica Quantistica, il medico oggi è in grado di riconoscere rapidamente il cancro primitivo in qualsiasi sistema biologico a partire dal suo primo stadio di Reale Rischio Congenito (RRC), cioè dalla nascita, mediante numerosi Riflessi di Simultaneità [19-28].

La Manovra di Alice è infatti fondata sugli stessi principi biologico-molecolari e microcircolatori dei segni Semeiotico-Biofisico-Quantistici di simultaneità.  Si tratta di una Manovra che offre dati generalmente aspecifici, permettendo di affermare la presenza di una patologia in un ben definito tessuto senza poterne accertare la natura. La diagnosi differenziale viene effettuata subito dopo con sicurezza mediante i segni SBQ specifici [29-32].

Qual è il fondamento di questa manovra?

La Manovra di Alice è fondata sulle stesse modificazioni del volume epatico da Attivazione Microcircolatoria osservate anche nel Segno SBQ di Mastroianni [33], il quale rivela la presenza o meno del Terreno Oncologico, valutando le modificazioni volumetriche, spazio-temporali del fegato, in seguito alla pressione digitale intensa (1.000 dyne/cm.2), applicata sulla proiezione cutanea dell’epifisi, mentre il medico esegue la percussione ascoltata del fegato.  Infatti, i meccanismi fisiopatologici sottesi sono la conseguenza della stimolazione simultanea dei centri neuronali del sistema Psico-Neuro-Endocrino-Immunitario (PNEI) e l'aumentata secrezione di Taileverina [34-36]. In presenza di Terreno Oncologico, anche se “latente”, l’abbassamento del margine epatico inferiore è simultaneo, lento, meno intenso, raggiungendo circa 2 cm., e la sua durata è meno di 10 secondi, in relazione inversa alla gravità della sottostante predisposizione al tumore maligno. Questa simultaneità è tipica di numerosi altri segni SBQ che rivelano una sottesa patologia, Costituzione o Reale Rischio Congenito, e sottolinea l’importanza della realtà non-locale e dell’entanglement anche nelle dinamiche macroscopiche dei sistemi biologici.
Al contrario, nel sano, immune da Terreno Oncologico, vi è Attivazione Microcircolatoria epatica di tipo I, associato, ma dopo un Tempo di Latenza (passano alcuni secondi dall’inizio dello stimolo pressorio). Infatti, nel sano, nelle condizioni sperimentali descritte sopra (pressione digitale intensa sopra la proiezione cutanea epifisaria), dopo un Tempo di Latenza di 16 secondi, il margine inferiore del fegato si abbassa velocemente di circa 3 cm per la durata di 10 secondi. [15]. Parallelamente, nel sano, il microcircolo a riposo presenta le consuete fisiologiche dinamiche caotico-deterministiche.

E la manovra di Alice?

Interessante è l'esempio del tumore ovarico, notoriamente difficile da riconoscere se asintomatico e magari ormai in atto. La diagnosi tardiva spiega perché il cancro ovarico è quasi sempre mortale. Nella donna sana, a partire dalla nascita, l'intensa stimolazione dei trigger points ovarici, dopo un Tempo di Latenza di 16 secondi, provoca il rapido abbassamento del margine inferiore del fegato di almeno 3 cm., per la durata di 10 secondi esatti. Ciò significa che la Manovra di Alice è negativa, non c’è cancro ovarico o suo Reale Rischio Congenito.
Al contrario, nel cancro ovarico  (ma anche nei tumori maligni dell'apparato ginecologico, a causa della Realtà Non-Locale), a partire dal suo primo stadio di Reale Rischio Congenito, nelle stesse condizioni sperimentali sopra riferite, l’abbassamento del margine epatico inferiore è simultaneo, più lento, meno intenso  (ovvero dilatazione di circa 2 cm), e con durata – tempo che trascorre dall’inizio della dilatazione fino al ritorno del fegato alla sua posizione basale - di 9 secondi (fisiologicamente, nel sano, è di 10 secondi): la Manovra di Alice dà esito positivo.
La manovra descritta è assai utile nella pratica quotidiana per diagnosticare oppure per escludere, in pazienti con Terreno Oncologico il Reale Rischio Congenito in qualsiasi tessuto, oppure la presenza di un tumore maligno a localizzazione in un ben definito sistema biologico. In questi casi è sempre positiva la Manovra di Terziani [37], che viene effettuata con pressione intensa su un polpastrello digitale, per verificare l’eventuale presenza di un qualche Reale Rischio Congenito di Cancro. Infatti, un soggetto potrebbe avere il Terreno Oncologico positivo, ma non ancora localmente un Reale Rischio Congenito di cancro. Un altro esempio è il seguente. La Manovra di Alice, al letto del malato, permette di diagnosticare l'interessamento linfoghiandolare di varia natura. La pressione digitale intensa applicata sopra la proiezione cutanea della milza, solo in caso di patologia, primitiva o secondaria, del sistema linfatico, provoca simultaneamente la Manovra di Alice positiva (Riflesso Epatico), accanto al Riflesso Gastrico Aspecifico. Quest’ultimo riflesso è seguito da Contrazione Gastrica Tonica esclusivamente nelle linfopatie di natura tumorale. Pensiamo alla difficoltà di diagnosticare un linfoma o un linfogranuloma a sede profonda in un individuo asintomatico. Quando la manovra appena descritta risulta positiva, il medico approfondirà subito con gli opportuni accertamenti di Laboratorio e del Dipartimento delle Immagini.

Una persona potrebbe però preoccuparsi se sapesse di queste sue patologie o predisposizioni genetiche. Cosa le direbbe per tranquillizzarla?

Le diagnosi cliniche di patologie in atto, particolarmente quelle silenti ed asintomatiche, permettono di iniziare i tempestivi processi terapeutici seguendo i protocolli convenzionali dei Sistemi Sanitari Nazionali, mentre le diagnosi pre-cliniche SBQ non devono spaventare, perché quando fatte prima dell’insorgenza della patologia effettiva, ossia nelle sue fasi potenziali, il relativo Reale Rischio Congenito può essere eliminato completamente mediante la Terapia Quantistica Mitocondriale Ristrutturante, da impiegare tempestivamente e in modo personalizzato [38].


Bibliografia

[1] Bohm D. A suggested interpretation of the quantum theory in terms of “hidden” variables. I. Phys. Rev. 85,166–179 (1952).

[2] Bohm D. A suggested interpretation of the quantum theory in terms of “hidden” variables. II. Phys. Rev. 85,180–193 (1952).

[3] Bohm D, Hiley B., The Undivided Universe: An Ontological Interpretation of Quantum Theory (Routledge, New York, 1993).

[4] ‘t Hooft G.  Quantum Gravity As A Dissipative Deterministic System. Class QUant Grav,  1999.  https://arxiv.org/pdf/gr-qc/9903084.pdf

[5] Newman JH. La grammatica dell’assenso. Introduzione di Luca Obertello. A cura di Bruno Gallo. Pag. 186. Edizione Jaca Book, Milano.

[6] Bohm D. (Causality and chance in modern physics. UPA press, 1961

 [7] Bohm D. Wholeness and the Implicate Order. Ed Routledge, 1980.

[8] Bohm D. Quantum Theory. Ed Dover Publications New York, 1989.

[9] Bohm D, Peat D.  Science, order and creativity. Ed Routledge, 1989.

[10] Caramel S, Stagnaro S. Quantum Chaotic aspects of Biophysical Semeiotics. Journal of QBS, 2011. http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/quantumchaotic_qbs.pdf

[11] Pratesi F. Microcircolazione e microangiologia. Fisiologia, clinica, terapia. Ed. Minerva Medica, 1990.

[12] Stagnaro S, Neri Stagnaro M. Microangiologia Clinica. a cura di Simone Caramel. QBS books, 2016. http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/microangiologiaclinicasbq2016.pdf

[13] Dylan H. Mahler1, Lee Rozema1, Kent Fisher3, Lydia Vermeyden,  Kevin J. Resch3, Howard M. Wiseman4, and Aephraim Steinberg1, Experimental nonlocal and surreal Bohmian trajectories Science Advances  19 Feb 2016: Vol. 2, no. 2, e1501466

[14] Le Scienze. Risolto il paradosso delle traiettorie surreali dei fotoni, 2016. http://www.lescienze.it/news/2016/02/22/news/risolto_paradosso_traiettorie_surreali-2981200/

[15] Stagnaro S.    Il Segno di Alice: il Cancro di qualsiasi Sistema Biologico riconosciuto con un fonendoscopio in 10 sec., a partire dal suo Reale Rischio Congenito. La Voce di SS. http://stagnaro.wordpress.com/2014/07/16/il-segno-di-alice-il-cancro-di-qualsiasi-sistema-biologico-riconosciuto-con-un-fonendoscopio-in-10-sec-a-partire-dal-suo-reale-rischio-congenito-2/

[16] Califano J, et al. Unknown primary head and neck squamous cell carcinoma: molecular identification of the site of origin. J Natl Cancer Inst. 1999;91(7): 599–604. doi:10.1093/jnci/91.7.599.

[17] Pavlidis N, et al. Diagnostic and therapeutic management of cancer of an unknown primary. Eur J Cancer. 2003;39(14):1990–2005. http://dx.doi.org/10. 1016/S0959-8049(03)00547-1.

[18]  Regelink G, et al. Detection of unknown primary tumours and distant metastases in patients with cervical metastases: value of FDG-PET versus conventional modalities. Eur J Nucl Med Mol Imaging. 2002;29(8):1024–30. doi:10.1007/s00259-002-0819-0.

[19] Stagnaro S.     Siniscalchi's Sign. Bedside Recognizing, in one Second, Diabetic Constitution, its Inherited Real Risk, and Type 2 Diabetes Mellitus. 24 December, 2010, http://www.sci-vox.com,   http://www.sci-vox.com/stories/story/2010-12-25siniscalchi%27signi.bedside++diagnosing+type+2+dm.htmlwww.sciphu.com; http://wwwshiphusemeioticscom-stagnaro.blogspot.com/  Italian version:


[20] Stagnaro S.     I Segni di Caotino* e di Gentile** nella Diagnosi di Reale Rischio Congenito di CAD e di Infarto Miocardico, ancorché iniziale o silente. Fisiopatologia e Terapia. Lectio Magistralis. III Convegno della SISBQ, 9-10 Giugno 2012, Porretta Terme (Bologna).  www.sisbq.org. http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/presentazione_stagnaro_it.pdf

[21] Stagnaro S, Caramel S. The Inherited Real Risk of Coronary Artery Disease, Nature PG., EJCN, European Journal Clinical Nutrition, Nature PG., 67, 683 (June 2013) | doi:10.1038/ejcn.2013.37, http://www.nature.com/ejcn/journal/v67/n6/full/ejcn201337a.html. [MEDLINE].

[22] Stagnaro S.  Two Clinical Evidences corroborating Microcirculatory QBS Theory of Atherosclerosis. Lectio Magistralis, IV Meeting of Quantum Biophysical Semeiotics International Society, May 4-5, 2013, Porretta Terme, Bologna, Auditorium, Hotel Santoli.

[23] Stagnaro S.     Ordine Implicato e  Ordine Esplicato nel Segno di Rinaldi, simultaneo ed istantaneo: dal Terreno Oncologico all’Oncogenesi - www.sisbq.orghttp://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/rinaldi_simultaneo_2014.pdf Journal of QBS, http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/atherotheory_evidences.pdf

[24]   Stagnaro S.     CAD Inherited Real Risk, Based on Newborn-Pathological, Type I, Subtype B, Aspecific, Coronary Endoarteriolar Blocking Devices. Diagnostic Role of Myocardial Oxygenation and Biophysical-Semeiotic Preconditioning. International Atherosclerosis Society. www.athero.org, 29 April, 2009  http://www.athero.org/commentaries/comm907.asp

[25] Stagnaro S.     Il test Semeiotico-Biofisico della Osteocalcina nella prevenzione primaria del diabete mellito. www.fce.it Febbraio 2008. http://www.fcenews.it/index.php?option=com_content&task=view&id=909&Itemid=47

[26] Stagnaro S.     Stagnaro’s *Sign in detecting every gastrointestinal Disorder, even initial or symptomless. Journal of Quantum Biophysical Semeiotics. 28 July, 2011. http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/stagnarosign.pdf

[27] Stagnaro S.     Il Segno di Artemisia: Il Diabete Mellito diagnosticato in un secondo a partire dal suo Primo Stadio di Reale Rischio Congenito, Dipendente dalla Costituzione Diabetica. http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/segnodiartemisia.pdf

[28] Stagnaro S.     Il Segno di Luigino: diagnosi clinica di patologie parotidee e pancreatiche in un secondo (9/10 T2DM). https://sergiostagnaro.wordpress.com/2016/04/11/il-segno-di-luigino-diagnosi-clinica-di-patologie-parotidee-e-pancreatiche-in-un-secondo-910-t2dm/

[29] Stagnaro S.     Segno di Zolezzi*: Diagnosi Clinica Precoce dell'Osteoporosi ad iniziare dal suo Reale Rischio Congenito. http://www.sisbq.org/libri-e-articoli.html, http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/zolezzi_osteoporosi.pdf

[30] Stagnaro-Neri M., Stagnaro S. Introduzione alla Semeiotica Biofisica. Il Terreno Oncologico. Travel Factory, Roma, 2004.   http://www.travelfactory.it/semeiotica_biofisica.htm

[31] Stagnaro S.     Valutazione Clinica delle Modificazioni Anatomo-Funzionali dei Sistemi Biologici, indotte da Mutazioni  Genetiche. Documenti, 3 febbraio 2009, http://www.fceonline.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2456&Itemid=45

[32] Stagnaro S.      (2012).  Valutazione Semeiotico-Biofisico-Quantistica dell’Attività Funzionale dei Sistemi Biologici. Il Ruolo dei Dispositivi Endoarteriolari di Blocco, fisiologici e neoformati-patologici tipo I, sottotipo a) e b). http://www.sisbq.org/libri-e-articoli.html,  e-book, http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/valutazione_attivit__biolog_2012.pdf

[33] Stagnaro S.     Il Segno di Mastroianni: La Terapia Quantistica col Bicarbonato di Sodio stimola la Sintesi di Melatonina. La Voce di SS, https://sergiostagnaro.wordpress.com/2013/02/07/il-segno-di-mastroianni-la-terapia-quantistica-col-bicarbonato-di-sodio-stimola-la-sintesi-di-melatonina/

[34] Stagnaro S.     Scoperta col fonendoscopio la Taileverina, ormone della Coda del Pancreas. https://dabpensiero.wordpress.com/2017/02/04/scoperta-col-fonendoscopio-la-taileverina-ormone-della-coda-del-pancreas/

[35] Stagnaro S.     Diabete ed epatopatia: nuovi approcci in diagnosi clinica secondo la Semeiotica Biofisica Quantistica. Taileverina. Scienza&Conoscenza


[36]  Stagnaro S.     La Taileverina, prodotta nella Coda del Pancreas, svolge un ruolo importante nella diagnosi clinica dei Cinque Stadi diabetici. https://sergiostagnaro.wordpress.com/2017/02/02/la-taileverina-prodotta-nella-coda-del-pancreas-svolge-un-ruolo-importante-nella-diagnosi-clinica-dei-cinque-stadi-diabetici/

[37]  Stagnaro S.     Terziani's Maneuvre in early recognizing cancer from its first stage, Inherited Real Risk. www.sisbq.org, http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/terzianimaneuvre.pdf

[38] Stagnaro S. La Terapia Quantistica Mitocondriale e Ristrutturante. SISBQ, 2015. http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/tq_italian_english_agg.pdf



venerdì 6 ottobre 2017

Non giochiamo a dadi con la nostra salute!




Non giochiamo a dadi con la nostra salute!

Intervista al dottor Sergio Stagnaro - prima parte

Scritto da: Simone Caramel

Medicina Quantistica e Bioenergetica



Non giochiamo a dadi con la nostra salute! Intervista al dottor Sergio Stagnaro - prima parte

Dottor Stagnaro, Lei ha creato la Semeiotica Biofisica… Perché anche Quantistica?

La domanda mi piace, perché sarà il titolo di una mia prossima Lectio Magistralis. Con la Semeiotica Biofisica Quantistica (SBQ) si osservano fenomeni di entanglement e realtà non-locale, già noti e comprovati in alcuni fondamentali esperimenti della fisica dei quanti. In alcuni datati articoli ho illustrato la presenza, nei sistemi biologici, della realtà non-locale, da me scoperta, accanto a quella locale.

In questa branca della fisica però la teoria dominante, promossa dalla scuola di Copenaghen capitanata da Niels Bohr, è una meccanica quantistica di stampo probabilistico...

Che Einstein ha sempre duramente criticato giudicandola incompleta. Io sono un medico, non sono un fisico, però tutti ricordano la sua celebre frase: “Dio non gioca a dadi con l’universo!”. Io corroboro quanto lui sostiene, perché lo vedo, nei fatti, nella realtà, nel corpo umano, ed in particolare nelle sue predisposizioni alle malattie degenerative fondate sulla Istangiopatia Congenita Acidosica Enzimo-Metabolica, alterazione mitocondriale da me scoperta nel 1980 ed illustrata la prima volta nel 1981 in un Congresso Nazionale a Siena.

In che senso? C’è da dire che alcuni fisici esplorano altre strade come quella delle variabili nascoste, implicitamente appoggiando la ferma convinzione deterministica di Einstein alla base del tutto. Ad esempio, David Bohm ha sviluppato l’interpretazione causale della meccanica quantistica [1-3], e più recentemente il Nobel 1999 per la fisica, il professore olandese Gerard ‘t Hooft, sta studiando la gravità quantistica come un sistema deterministico di tipo dissipativo [4].

Sì, la Semeiotica Biofisica Quantistica è su questa linea. Non dobbiamo mai commettere l’errore di credere che il pensiero dominante, in qualsiasi ambito scientifico, sia sempre necessariamente quello giusto o il più aderente, adeguato, conforme o tendente alla realtà ed alla verità ultima delle cose e della natura.

Ci può chiarire meglio questo punto? Cosa significa che la Semeiotica Biofisica Quantistica è sulla stessa linea di Albert Einstein, David Bohm e Gerard ‘t Hooft?

Prendiamo ad esempio uno dei più grandi pensatori del XIX secolo, il filosofo e teologo Beato Cardinale John Henry Newman. Nella sua opera più straordinaria, “La grammatica dell’assenso”, egli scrive profeticamente: "senza principi primi non ci sono condizioni di sorta; la probabilità presuppone e richiede che ci siano verità certe" [5].  I principi primi vengono prima delle probabilità: che cosa significa? E’ un po’ come dire che la meccanica quantistica basata esclusivamente sulle probabilità non è errata, però è incompleta, usando le parole di Einstein; essa vale fino ad un certo punto, e per certi ambiti, ma lascia in piedi delle questioni irrisolte. Essa va completata con ciò che viene prima, con i principi primi, con ciò che la rende esplicita, esplicata - per usare la terminologia di ordine implicato, nascosto che sottende l’ordine esplicato, teorizzato da David Bohm e da me evidenziato molto frequentemente con la Semeiotica Biofisica Quantistica [6-10]. Essa va completata con ciò che viene prima di quello che finora si è riusciti ad osservare, ossia ciò che causa quelle nuvole sub-atomiche di (apparente) probabilità: i principi primi, le leggi spesso ignote che causano tutto questo.

È un po’ quello che David Bohm e Gerard t’ Hooft cercano di fare. Quest’ultimo in particolare prende spunto da alcuni comportamenti caotico deterministici, tipici dei sistemi dinamici dissipativi lontani dall’equilibrio, nel mondo delle particelle sub-atomiche.

Sì, questo è ciò che vedo io, praticamente, nel microcircolo usando un comune fonendoscopio. Il professor Claudio Allegra nel libro di Franco Pratesi sulla microangiologia classica [11] fa notare che le dinamiche microcircolatorie, ardue da studiare, di cui si sapeva all’epoca ben poco, sono di natura stocastica. Stocastica significa probabilistica, casuale, al pari della meccanica quantistica probabilistica di Bohr. Io riesco ad esplorare  questo micromondo, ai più sconosciuto, del corpo umano, bed-side, creando la microangiologia clinica [12], ed osservo che fisiologicamente, nel sano, le oscillazioni sono di tipo caotico-deterministico, un ordine superiore, che perde di complessità, passando ad equilibri via via più semplici, banali e prevedibili (es. periodici, di punto fisso), nel progressivo evolversi della patologia, nei suoi vari stadi, da quelli pre-clinici (quando essa è ancora potenziale,  es. Costituzioni e Reali Rischi Congeniti SBQ) a quelli clinici (patologia silente, asintomatica, in fase iniziale, in lenta evoluzione, ecc.). Per queste ragioni, l’insorgenza di gravi malattie come ogni forma di cancro solido o liquido, l’infarto miocardico acuto, il diabete mellito tipo 2, non è un fenomeno aleatorio, imprevedibile, improvviso, come accadesse dal nulla, bensì è preceduta da numerosi segni biofisici, biochimici, bio-quantici, che una volta identificati e diagnosticati in maniera predittiva, ci permettono delle  efficaci azioni preventive, ad esempio, di prevenzione primaria e pre-primaria (quest’ultima da adottare prima del concepimento dei propri figli, per evitare di trasmettere loro geneticamente un DNA mitocondriale alterato). Parafrasando quanto detto dal padre della teoria della relatività, mi viene da suggerire a tutti gli uomini di buona volontà: per favore, non giocate a dadi con la vostra salute!


martedì 3 ottobre 2017

Accettiamo la vita come l'oceano accetta tutte le onde




Accettiamo la vita come l'oceano accetta tutte le onde: ce lo spiega Jeff Foster

Scritto da: Carmen Di Muro

Consapevolezza e Spiritualità



Accettiamo la vita come l'oceano accetta tutte le onde: ce lo spiega Jeff Foster

Jeff Foster, maestro spirituale e noto autore inglese, nel suo illuminante testo Il risveglio spirituale nella vita quotidiana con profonda amorevolezza ci racconta in prima persona di aver accolto l’urlo disperato della propria e più autentica paura, la paura della vita, una paura talmente grande da spingerlo quasi a toccare quel punto di non ritorno chiamato morte. Ma quel punto dove tutto finisce, è anche il luogo in cui può tutto iniziare, dove le onde del vasto oceano della coscienza tornano a danzare insieme e la vita a manifestarsi nella sua pienezza. La storia di Jeff diviene la nostra storia, la storia dei cuori di tutti coloro che si definiscono ricercatori instancabili di quella luce che può far tornare a brillare l’esistenza nel suo accadere quotidiano. Tra le righe del suo libro ci siamo noi, nel nostro vano tentativo di proteggerci dal dolore, dalla paura, dal fallimento smettendo di essere realmente vivi.

L’oceano accetta ogni onda

Jeff traccia la via facendoci riflettere su un aspetto fondamentale: “una cosa è sapere chi siamo veramente quando la vita è facile e tutto va per il meglio. Un’altra cosa è ricordarselo nella foga del momento, quando tutto va a rotoli, quando la vita diventa caotica e i suoi sogni finiscono in niente”. La nascita e la morte fanno parte dello stesso straordinario miracolo di creazione, di quell’enigma cosmico che pervade ogni cosa. Donarsi alla vita equivale ad aprirsi alla morte. A quella morte interiore di chi pensiamo di essere, di tutte quelle fantasie e quelle false immagini che abbiamo costruito su noi stessi, per essere oceano che ingloba ed accoglie tutte le onde del proprio sé, in un’unica totalità di esistenza che ci rende vivi e consapevoli di ciò che realmente siamo, per aprirci a tutto quanto. La vita include tutto, le cose buone e positive che ci rendono felici e anche le situazioni più dolorose e spinose che, spesso, rifuggiamo.

Molto spesso pensiamo erroneamente che la vera illuminazione consista nel saggiare la calma e la quiete di un oceano controllato, libero da tutte le onde di esperienza negativa che incutono timore. Ma ciò non è possibile, è un’illusione basata sui concetti dualistici di chi e cosa siamo, che altro non fanno che spezzare la realtà in due, nella convinzione tenace che se fossimo stati capaci di distruggere gli aspetti oscuri della nostra esperienza avremmo potuto goderci una vita lunga e felice. La vera libertà, quella che guarisce, perché rende capaci di guardare in faccia la verità delle cose e di riconfigurare di una nuova significatività la nostra esperienza, non si trova scappando dalla sofferenza, dal momento presente, negando che ci sia, ma immergendosi senza paura nelle sue più nascoste profondità. Ed è proprio lì, nei recessi più intimi dell’esperienza personale, che possiamo trovare quell’amore e quella grande accoglienza che stavamo cercando fuori di noi. Quando resistiamo alla vita, quando intraprendiamo una guerra interiore verso il modo in cui vanno le cose, quando tentiamo di controllarle e queste ci sfuggono, perché onde che si muovono perpetuamente, è allora che la sofferenza emerge dirompente come mancanza della profonda accettazione della propria totale vulnerabilità di fronte all’accadere delle situazioni e dei vani tentativi della mente di sfuggire al momento. Ma il nostro cuore sa cosa gli serve per guarire, sa che la vera guarigione avviene quando si ricomprende e si sente fino in fondo quel dolore, per quanto paradossale ed illogico possa sembrare. Ed ecco che la sofferenza diventa il trampolino di lancio per iniziare ad esplorare con occhi nuovi il momento presente, aprendoci un varco sulla via per tornare a casa.

Scopri il libro di Jeff Foster

Il Risveglio Spirituale nella Vita Quotidiana - Libro >> https://goo.gl/NyboZh
Così come l'oceano accoglie ogni onda, anche la nostra consapevolezza ha già accettato ciò che accade
Jeff Foster