lunedì 25 giugno 2018

Cosa danneggia la ghiandola pineale?




Cosa danneggia la ghiandola pineale?

Medicina Non Convenzionale      

Farmaci, luce elettrica e campi elettromagnetici sono i nemici della ghiandola pineale: ecco tutti i consigli per mantenere in salute questa preziosa ghiandola

di Paolo Giordo - 23/06/2018

Il nostro organismo pertanto è un complesso e mirabile ingranaggio dove l’armonica funzione di una moltitudine di sostanze coopera al mantenimento della salute e dell’equilibrio.

Ma l’attivitá della ghiandola pineale nelle sue molteplici e importanti azioni fisiologiche è messa a repentaglio da numerosi farmaci e incongrui stili di vita.

Farmaci che influenzano la sintesi di melatonina sono i beta bloccanti, farmaci antidepressivi come gli SSRI o inibitori della ricaptazione della serotonina, gli inibitori delle monoamino-ossidasi (I-MAO), le benzodiazepine, i calcioantagonisti, i FANS , i corticosteroidi, ecc.

Anche l’assunzione di bevande alcooliche dopo le sette di sera sembra ridurre la produzione di melatonina notturna. Le moderne abitudini di protrarre le ore di veglia sino a notte inoltrata sconvolgono la corretta produzione di melatonina.

I disturbi del ritmo sonno-veglia devono essere tenuti distinti dall’insonnia poiché sono dovuti non a un’incapacità del soggetto a dormire, ma a un mancato allineamento del suo ritmo sonno- veglia con il ritmo buio-luce, cioè a un conflitto tra la struttura bioritmica fisiologica e quella imposta dalle convenzioni e dalle abitudini della vita sociale.

Questi disturbi hanno avuto origine quando l’umanità si è trovata nella necessità di manipolare il tempo dedicato al lavoro e al riposo, in funzione delle mutate condizioni socio economiche portando, di fatto, a un conflitto tra la nostra biologia e le condizioni sociali e culturali.

L’invenzione della luce elettrica e lo sviluppo degli spostamenti aerei hanno cambiato l’habitat e i ritmi di vita umani molto più radicalmente e rapidamente di quanto sia successo nei precedenti millenni di evoluzione della specie.

Inoltre, le nostre abitazioni moderne hanno una varietà crescente di apparecchi elettrici ed elettronici – TV, PC, wireless, telefonini, elettrodomestici di ogni tipo, ecc. – con un’inevitabile esposizione a campi elettromagnetici.

Al di là del fatto che queste situazioni possano avere un’influenza diretta e indiretta sullo sviluppo di patologie tumorali, tutti i dispositivi elettronici hanno un effetto perturbante sull’attività cerebrale e soprattutto sulla ghiandola pineale. Secondo alcuni osservatori la pineale interpreta molti dei campi elettromagnetici come segnali luminosi, cosa che porterebbe a una drastica riduzione di melatonina e a una perturbazione del suo equilibrio elettrochimico.

Dobbiamo inoltre riconoscere che i bambini e i giovani sono i più vulnerabili rispetto a queste esposizioni e rappresentano, purtroppo, anche i maggiori fruitori dell’offerta elettronica.

Continua la lettura su:

Scienza e Conoscenza n. 64 - Rivista Cartacea
Nuove Scienze, Medicina non Convenzionale, Coscienza
Autori Vari

lunedì 18 giugno 2018

Ghiandola pineale e i processi di guarigione




Ghiandola pineale: ecco come attiva i processi di guarigione

Medicina Non Convenzionale    

A lungo considerata di poca importanza dalla medicina occidentale, la ghiandola pineale è in realtà fondamentale per la salute e ha il compito di salvaguardare i processi di riparazione e guarigione che avvengono nelle ore notturne

Paolo Giordo - 18/06/2018

La ghiandola pineale o epifisi è situata nella parte più profonda del cervello, all’estremità posteriore del terzo ventricolo e si collega mediante fasci nervosi alle strutture adiacenti.

Le sue cellule, dette pinealociti, producono prevalentemente melatonina che viene riversata sia nel sangue che nel liquido cefalo-rachidiano.

L’epifisi produce anche delle quantità di serotonina (5-OH-triptamina) e, inoltre anche la DMT o dimetiltriptamina, una sostanza dagli effetti allucinogeni contenuta anche nella pianta ayahuasca usata per scopi mistici, la quale è stata messa in relazione con alterati stati di coscienza, con esperienze trasformative e stati di consapevolezza mistica, specialmente presenti durante la fase REM del sonno, fase nella quale sembra che questa sostanza sia maggiormente prodotta.

La pineale è un organo ontogeneticamente molto vecchio e appartiene alla famiglia dei cosiddetti organi secretori circumventricolari, chiamati anche “finestre del cervello” i quali hanno la caratteristica di non avere la barriera emato-encefalica.

La ghiandola pineale, comunque, è un organo conosciuto da tempi antichissimi; tra i primi a descriverla fu Galeno (De Usu Partium) che descrisse la sua forma come quella di una piccola pigna (da cui il nome).

In epoca moderna il filosofo Cartesio identificò la pineale come sede dell’anima o meglio come il punto d’incontro tra l’anima immortale (res cogitans) e il corpo caduco (res extensa).

La medicina occidentale non ha mai riservato una grande attenzione a questa ghiandola osservando, comunque, che essa tende ad atrofizzarsi e a calcificarsi con il passare degli anni.

La melatonina

Abbiamo detto che l’ormone più importante e conosciuto secreto dalla pineale è la melatonina, nota per la sua regolazione dei ritmi del sonno notturno.

La biosintesi della melatonina inizia con la captazione dell’aminoacido triptofano dal sangue che circola all’interno della ghiandola. Il triptofano viene idrossilato in posizione 5 e diventa 5-OH-triptofano il quale viene a sua volta decarbossilato sino a diventare serotonina (5 idrossitriptamina). Attraverso altri passaggi chimici (acetilazione e metilazione), la serotonina si trasforma in melatonina. La melatonina scompare poi rapidamente dal plasma e dai tessuti dopo essere stata coniugata dal fegato ed escreta con le urine.

La ghiandola pineale può essere considerata un trasduttore neuroendocrino in quanto converte un input nervoso in un output chimico ormonale.

Il buio è fondamentale perché avvenga la secrezione di melatonina; maggiore è il buio e maggiore è la secrezione di questo ormone, mentre la secrezione si attenua man mano che ci si avvicina all’alba.

Durante la notte la ghiandola pineale ripara e risincronizza i danni e le attività alterate durante la vita diurna. Infatti nelle prime ore di sonno il livello di cortisolo diminuisce sino all’azzeramento, mentre quello della melatonina aumenta sino a raggiungere il suo massimo.

In condizioni di stress, veglie prolungate, ecc. il livello di cortisolo permane alto, bloccando la trasformazione della serotonina in melatonina e di fatto riducendone la produzione.

Pertanto, dal momento che il corpo riposa e “guarisce” di notte, questi processi sono bloccati o alterati; di qui la stanchezza al mattino e la mancata attivazione dei processi di guarigione.

Nei soggetti più anziani il ritmo e l’ampiezza della secrezione della melatonina si riduce gradualmente, come se la ghiandola perdesse gradualmente la sua capacità di secrezione di questo ormone.

Continua la lettura su:

Scienza e Conoscenza n. 64 - Rivista Cartacea
Nuove Scienze, Medicina non Convenzionale, Coscienza
Autori Vari

giovedì 14 giugno 2018

Coerenza cuore-cervello: dinamica quantistica





La coerenza cuore-cervello: una dinamica quantistica

Psicologia Quantistica      

La ricerca ha ormai largamente mostrato il ruolo chiave del cuore quale centro dell’afflusso spirituale, capace di generare un campo elettromagnetico talmente ampio da mettere in coerenza il sistema psiche-soma: cerchiamo di capire meglio come accade tutto questo

di Carmen Di Muro - 13/06/2018

La ricerca ha ormai largamente mostrato il ruolo chiave del cuore quale centro dell’afflusso spirituale, capace di generare un campo elettromagnetico talmente ampio da mettere in coerenza il sistema psiche-soma, armonizzando i ritmi biologici con il movimento della realtà in una danza perenne tra interno ed esterno che attira e genera a sé, per risonanza, altro potenziale. E le emozioni positive rappresentano la pietra angolare nella generazione di questo campo altamente organizzato che ci fa entrare in quella famosa condizione di “flusso di coerenza” con l’anima. Durante questo stato il sistema corporeo funziona con un alto grado di sincronizzazione ed efficienza, producendo modelli altamente strutturati di feedback elettrochimici ed elettromagnetici, tali da permettere al biocampo di riallineare l’insieme di frequenze che orbitano nel suo raggio d’azione.

La serenità, la fiducia, l’amore che possiamo mettere in ogni nostro piccolo atto di preghiera sono le più sottili e potenti possibilità che abbiamo di portare tutta l’energia di creazione della nostra coscienza nella materia. Il panorama interno muta e la nostra vibrazione si innalza verso frequenze più alte ed armoniche. Tutti gli atomi si eccitano e iniziano a irradiare un campo elettromagnetico con un potenziale trasformativo talmente grande da riuscire a destrutturare e influenzare positivamente i campi delle singole unità viventi. E questo accade soltanto quado i pensieri sono in massimo allineamento con gli stati affettivi. Infatti ogni pensiero in risonanza con le emozioni genera dei segnali di campo che oscillano all’unisono con ogni particella presente nell’universo, permettendo agli infiniti potenziali di collassare in esperienze reali. I pensieri diventano materia e la materia, in questo caso, corrisponde alla guarigione di chi ha creduto.

L’attenzione diviene fattore indispensabile nel processo di creazione, essa è frequenza informata che permette di indirizzare consapevolmente l’intenzione dall’interno all’esterno, ricongiungendoli in un unico afflato divino. Ed è proprio quando ci ricongiungiamo al Campo infinito di possibilità abbiamo accesso al massimo potere insito in noi e le cose iniziano ad accadere.

Anima Quantica - Libro
Nuovi orizzonti della psiche e della guarigione
Carmen Di Muro

venerdì 8 giugno 2018

Preghiera, guarigione e fisica quantistica




Preghiera, guarigione e fisica quantistica

Psicologia Quantistica      

Cosa accade, a livello energetico, nei luoghi sacri cari alle tradizioni religiose di tutto il mondo, come Lourdes in Francia, Medjugorie in Bosnia, Fatima e Santiago di Compostela in Spagna, la Madonna di Loreto, l’Abbazia di Assisi, Monte Sant’ Angelo in Puglia, Amarnath nel Kashmir e Shikoku in Giappone?
E qual è la ragione per cui la preghiera produce effetti prodigiosi?

di Carmen Di Muro


Una grande numero di santuari siti in tutto il mondo tra cui Lourdes in Francia, Medjugorie in Bosnia, Fatima e Santiago di Compostela in Spagna, la Madonna di Loreto, l’Abbazia di Assisi, Monte Sant’ Angelo in Puglia, Amarnath nel Kashmir e Shikoku in Giappone, è affollato da una moltitudine di pellegrini che intraprendono lunghi e talvolta faticosi viaggi, per visitare e pregare in quei luoghi dove si manifesta un’energia del tutto particolare, un’influenza di campo capace di esercitare effetti di guarigione profonda sulla componente corporea, mentale e spirituale dei fedeli. Reliquie di santi, apparizioni, fonti d’acqua benedetta e preghiere recitate con ardore collettivo ci immettono nel cuore della fede e diventano la chiave capace di far urlare al miracolo.

Ingenti documentazioni colmano gli archivi dei comitati medici atti a valutarne la veridicità. Tantissimi sono i casi, oggi, di guarigioni spontanee, scientificamente inspiegabili, in cui l’intervento sovrannaturale diviene l’unica risposta possibile. Questa particolare provenienza rende difficoltosa l’accettazione da parte di coloro che rifiutano la trascendenza, ma rimane indubbia da parte di chi, con fiducia, ciecamente crede che nel silenzio dello spirito e della preghiera l’impossibile possa diventare possibile.

Preghiera e guarigione

Ma cosa accade in questi luoghi così singolari? E qual è la ragione per cui la preghiera produce effetti prodigiosi?

Fino a qualche decennio fa, questi interrogativi erano leciti solo nell'ambito di una riflessione teologica. Oggi, invece, la scienza di frontiera e la saggezza spirituale si stanno riconciliando. Oggi vediamo l’intero universo come un “Campo Integrale” interconnesso al di là dei regni della materia, dello spazio e del tempo che informa il presente con il passato e prepara il terreno per il futuro. Esso rappresenta il livello d’informazione fondamentale della realtà, in cui sono contenute tutte le possibilità di manifestazione e da cui prendono origine tutti i fenomeni secondo un livello crescente di complessità, le cui relazioni non sono né lineari né casuali, ma sincroniche.

La vita è elettromagnetismo e nell’universo tutto è energia in vibrazione che produce la musica della realtà di suoni in cui siamo immersi, solo il grado di coscienza varia. La nostra coscienza di veglia ordinaria, non è che uno dei possibili tipi di coscienza, che solo un sottilissimo velo separa da altre forme potenziali totalmente diverse. Essa è un fenomeno non locale e il suo campo d’azione non va concepito entro i confini del nostro corpo fisico, ma al contrario, in modo esteso all’infinito. Ciò dà il senso di come ci sia un livello di informazione atemporale nel corpo che trascende la velocità della luce e di come i processi biologici siano governati da meccanismi elettromagnetici che guidano la materia e le sue dinamiche complesse, laddove il grado di coerenza diviene fondamentale non soltanto per assicurare la salute del sistema interno, ma anche per il trasferimento di informazioni ad alto contenuto quantistico nella realtà esterna, influenzandola e venendone influenzati.

Seppur attualmente esiste una vasta mole di evidenze, ciò che al momento appare poco chiaro è come ogni essere umano possa avere accesso a questo potenziale di informazioni altamente coerenti che fa sì che l’energia prodotta subisca uno shift su un livello superiore, capace di rimettere in asse le frequenze basse e disorganizzate (responsabili dello stato di malessere e malattia), nel momento in cui si riallinea al campo di informazione sovraordinata che tutto informa. Ed è qui che la pratica religiosa si fa potenza, in quanto diviene strumento a portata di tutti, che consente di aprire un varco di creazione nel magico campo dei miracoli in cui tutto può accadere. Non è un caso se etimologicamente il termine “religioso” deriva dal latino Re-Ligare che significa riconnettersi, essere in legame o riunirsi di nuovo.

L’animo umano possiede una naturale ed innata spinta verso l'integrità che si manifesta nell’impulso spirituale nel rivolgersi verso la trascendenza. L'esperienza cosciente della vita diventa così un'esperienza religiosa, nel senso della realizzazione del divino nell'umano, un viaggio di trasformazione nell'interezza in cui portiamo l'invisibile nel visibile, spiritualizzando la materia e materializzando lo spirituale.


Compiendo un percorso multidisciplinare tra le rivoluzionarie frontiere della concezione Olistica, si possono comprendere le dinamiche energetiche che muovono la vita, laddove il moto dell'anima attira e genera la realtà in una danza armoniosa.

Si può essere sani e felici? Ognuno di noi è padrone di una realtà riflettente, che parla di sentimenti e pensieri, le cui radici sono al centro del petto, nel moto infinito della galassia emozionale, unica in grado di innalzare la nostra capacità di cogliere nelle cose materiali quell'elemento spirituale che rende possibile e dà senso alle infinite esperienze della nostra vita.

Il dominio dell’indagine multidisciplinare che conduce nei meandri delle bizzarre dinamiche energetiche che determinano il nostro stato di salute, è il palpitante mondo quantistico in cui la vita vibra. Un amalgama di saperi che offrono coordinate preziose, mettendo sotto i riflettori l’uomo come creatore attivo della realtà.

L’unione tra “Scienza e Divino” è capace di far ricomprendere il nostro rapporto con l’ambiente che viene plasmato attraverso il potere emotivo. La vera forza capace di irradiare la via del benessere e di condurci alla guarigione dentro di noi.


Anima Quantica - Libro
Nuovi orizzonti della psiche e della guarigione
Carmen Di Muro

venerdì 1 giugno 2018

L'etere dopo Tesla: l'ipotesi delle onde scalari




L'etere dopo Tesla: l'ipotesi delle onde scalari

Scienza e Fisica Quantistica      

Le scoperte del grande scienziato Nikola Tesla fanno parte della nostra vita quotidiana, basti pensare alla corrente alternata. Ma Tesla è rimasto nell'immaginario collettivo anche per le sue idee travaganti e visioniarie, come quelle sull'etere. Che fine ha fatto oggi l'ipotesi scientifica dell'etere?

Massimo Teodorani - 01/06/2018

Tratto dal libro Tesla lampo di genio (Macro Edizioni, 2018)

Il lavoro di Tesla sull'etere è stato purtroppo strumentalizzato da innumerevoli gruppuscoli “new age” senza alcun costrutto scientifico, che hanno contribuito a screditare la sua opera. Ecco come l’opera di un genio entra nel dimenticatoio. Fino a che qualcun altro non ha il fegato di prendere in mano le sue teorie e ricomincia da dove Tesla si era fermato.

E infatti qualcuno ci sta provando tuttora, in modo particolare il fisico-matematico e ingegnere Thomas Bearden, il quale oltre a progettare tutta una serie di esperimenti per tentare l’estrazione della cosiddetta “energia libera”, ha elaborato un modello teorico che spiegherebbe l’energia scaturita dall’etere come la manifestazionone di “onde scalari”. Definendo come “etere” tre cose indistintamente, il vuoto, lo spaziotempo e la carica elettrica senza massa, secondo Bearden le onde di Tesla non sarebbero altro che onde scalari in un flusso di cariche senza massa facenti parte della natura intrinseca dell’etere. A differenza delle onde elettromagnetiche, la cui natura è vettoriale ovvero caratterizzate da un verso e una direzione oltre che da una intensità, le onde scalari rappresentano un campo di energia che non ha né direzione né verso. Le onde scalari, che rappresenterebbero un qualcosa che non esiste nello spazio ordinario, sarebbero onde che nascono dunque dal vuoto, un vuoto senza massa ma dotato di carica e inondato da particelle virtuali. In questo contesto la carica assorbirebbe continuamente “energia virtuale” dal vuoto, la integrerebbe e poi la riemetterebbe come fotoni reali osservabili. In base a questo meccanismo le rapide scariche di potenziali elettrostatici che Tesla aveva registrato nei suoi esperimenti con il suo trasmettitore, non erano altro che gli effetti del risveglio dell’energia potenziale del vuoto una volta che fosse stato soggetto a stimoli esterni, proprio quelli che venivano dal trasmettitore quando veniva iniettata elettricità ad alto voltaggio nell’ambiente. Secondo i calcoli e le idee di Bearden le onde scalari, che si propagherebbero longitudinalmente – e non trasversalmente come le onde elettromagnetiche – modulandosi lungo la direzione verso cui si propagano e cioè lungo l’asse del tempo, possiedono proprietà straordinarie che le ben conosciute onde vettoriali dell’elettromagnetismo non hanno. Esse possiederebbero gradi di libertà multi-dimensionali in cui muoversi, mentre la velocità della luce non sarebbe più una costante ma sarebbe solo una funzione dell’intensità del flusso di cariche, ovvero della magnitudine del potenziale elettrostatico che può essere prodotto da un vuoto senza materia ma carico elettricamente.

Gli studi di Bearden sulle onde scalari comportano calcoli molto complessi e una totale revisione della teoria sia classica che relativistica dell’elettromagnetismo che non esplorando abbastanza cosa si cela dietro la natura scalare delle forze elettriche, fornirebbe una spiegazione parziale della realtà ma non la spiegazione di tutta la realtà. Bearden e altri ricercatori nel campo della fisica del “campo scalare” stanno tentando di sviscerare la matrice da cui emerge la realtà della materia e dell’energia, una realtà che ci direbbe che l’universo come lo conosciamo non sarebbe altro che creazione prodotta da particelle virtuali del vuoto messe in moto da qualche stimolo esterno. Il segreto starebbe allora nell’ideare strumenti in grado di innescare e poi imbrigliare certi potenziali elettrostatici, tramite i quali si otterrebbe una quantità di energia inimmaginabile e senza limiti.

Questa energia, quella che si esplica tramite le onde scalari, non sarebbe altro che il risultato di fluttuazioni della cosiddetta “energia di punto zero del vuoto” che altri fisici come Hal Puthoff e Berhardt Haish hanno studiato in un ambito più classicamente accademico. Del resto, dell’esistenza di quest’energia ne fu fornita prova già da tempo dal fisico olandese Hendrik Casimir con un famoso esperimento con cui si mostrò che ponendo due lastre molto vicine queste esperimentano una forza di attrazione causata da un vuoto non passivo. Eppure i fisici contemporanei, che hanno dovuto prendere atto di certe inaspettate manifestazioni della natura, continuano a ignorare l’importanza del vuoto proprio perché sanno che le proprietà del vuoto possono far crollare completamente l’attuale edificio della fisica, non per il modo in cui esso è costruito in sé – dal momento che esso è rigorosamente fondato seppure con una madornale lacuna di base – ma per il fatto che si tratta di un “castello in aria” quasi completamente decontestualizzato dalla realtà più autentica del cosmo.

In poche parole, ciò che appare in natura non è esattamente ciò che è realmente, essendo la base del tutto situata in un “regno” che si trova fuori dal nostro normale dominio spaziotemporale e lontano dalle nostre normali percezioni sensoriali. Nel contesto della teoria del campo scalare, che comunque non ha ancora raggiunto livelli di formalizzazione matematica pari a quello della relatività, moltissimi fenomeni, definiti impossibili, possono accadere: velocità superiori a quella della luce, l’esistenza di altri universi e di altre dimensioni, fenomeni caratterizzati da “non-località” come già previsto mezzo secolo fa dagli studi quantistici del grande fisico britannico David Bohm e che comportano l’esistenza di un universo interconnesso nell’ambito di un grande “ordine implicato”, la possibilità di alterare lo stesso campo gravitazionale, e perfino i fenomeni paranormali e le manifestazioni di Ufo.

Ma chi è veramente Nikola Tesla?

È l’emblema del coraggio, dell’intuizione creativa e dell’indipendenza di pensiero. Senza le sue ricerche e i suoi innumerevoli esperimenti oggi non potremmo disporre non solo della radio, ma della corrente domestica e di tante altre importantissime invenzioni che hanno rivoluzionato la nostra vita: le lampade a fluorescenza (neon), la TV, il radar, la turbina, i robot, le macchine elettroterapeutiche.

Invenzioni che troppo spesso sono state attribuite ai protagonisti dei libri scolastici: Edison per l’energia elettrica, Marconi per la radio…

Il genio visionario di Tesla ha inoltre creato le basi per la realizzazione di invenzioni che presumibilmente vedranno la luce in un futuro non troppo remoto, come la “propulsione ad elettrogravità”, base per la realizzazione di macchine volanti autosostentate, e per la manipolazione dello spazio e del tempo.

Quindi non stupitevi se tra qualche anno qualcuno dedicherà a Tesla la macchina del tempo.

Tesla - Lampo di Genio - Libro
Lampo di genio
Massimo Teodorani