Il placebo non e' un inganno
Medicina Non Convenzionale
Pensieri di guarigione, mindfulness e intenzionalità
creatrice: la nostra mente può avere un effetto diretto sulla nostra biologia,
aiutandoci a guarire
Gioacchino Pagliaro - 22/10/2019
Il seguente articolo è tratto da Scienza e Conoscenza 70.
Il placebo – in passato connotato in maniera negativa,
per lo più usato per descrivere un effetto incerto e transitorio o per rilevare
l’efficacia di un farmaco – oggi per merito dell’epigenetica, della PNEI
(psiconeuroendocrinoimmunologia) e delle recenti acquisizioni sulla plasticità
neurale, si dimostra in molti casi come un’utile integrazione nelle cure.
L’Enciclopedia Treccani definisce il placebo come una
reazione psicologica e fisiologica alla somministrazione di una preparazione a
base di sostanza inerte. Questa reazione dipenderebbe da svariati elementi: la
personalità del paziente, il tipo di relazione che il paziente ha con il
curante/curanti, e non ultime le condizioni contestuali (ospedale, abitazione,
trattamento psicoterapico ecc). Nella definizione si precisa che gli effetti di
un farmaco dipendono non solo dal principio attivo, ma anche da una componente
psicologica suggestiva. Inoltre i vantaggi dell’effetto placebo non sarebbero soltanto
psicologici, ma anche organici e oggettivamente quantificabili.
La definizione di placebo è un’utile base di partenza per
abbozzare la poliedricità di questo complesso processo, perché non restringe il
campo definitorio esclusivamente all’uso di una sostanza o di un farmaco, ma
riconosce anche la particolare rilevanza della dimensione psicologica.
Dimensione che non riguarda solo un generico intra-psichismo individuale, ma
che rimanda al tipo di informazione che viene fornita con il placebo, all’elaborazione
cognitiva che la persona struttura e al tipo di aspettative e speranze che la
persona è in grado di mettere in atto.
In questo modo si amplia la definizione stessa di
placebo, che non resta circoscritta all’introduzione nell’organismo di una sostanza
inerte, ma comprende anche un'azione mentale che può influire sull’organismo
introducendo un cambiamento.
Ancora una volta il sistema di credenze, le convinzioni,
la modalità, il tipo e la qualità dell’informazione offerta, unitamente
all’aspettativa e all’intenzionalità, emergono come determinanti per produrre
un effetto placebo, anche nelle sue forme più inaspettate e incredibili.
Speranza e fiducia: il placebo non è solo una sostanza
inerte
Ma procediamo con ordine e, a proposito di effetto
placebo nelle sue forme più e inaspettate e incredibili, non possiamo non
ricordare un caso che negli anni Cinquanta scosse il mondo scientifico.
Il caso clinico pubblicato da B. Klopfer, psicologo
dell’UCLA, sul «Journal of Protective Techniques» nel 1957 (1), riguardava un
paziente affetto da un tumore delle ghiandole linfatiche in stadio molto
avanzato, con masse tumorali molto grandi al collo, all’inguine e alle ascelle.
Questo paziente, entrato in fase terminale, non
rispondeva più ad alcuna terapia, ma nonostante ciò non si rassegnava all’idea
di non poter far nulla e continuava la ricerca di qualche trattamento
sperimentale. Venuto a conoscenza del fatto che nell’ospedale dove era
ricoverato avrebbero sperimentato un nuovo farmaco, su cui si riponeva molta
speranza, chiese con insistenza di essere inserito nel gruppo di ricerca. In
tale gruppo però potevano essere ammessi solo pazienti con un’aspettativa di
vita di almeno tre mesi; purtroppo, per questo paziente la previsione era molto
più breve. Tuttavia le sue insistenze furono talmente forti che, a seguito di
queste pressioni, gli fu somministrata un’iniezione di questo nuovo farmaco.
L’effetto fu incredibile. Dopo soli tre giorni il paziente passeggiava per il
reparto, chiacchierava e scherzava. L’oncologo riferì che nel giro di poco
tempo le formazioni tumorali erano scomparse e a seguito di questo inspiegabile
fatto il paziente fu dimesso e considerato guarito. Stava talmente bene che,
essendo un appassionato di volo riprese pure a volare.
Due mesi dopo il paziente venne a conoscenza che, in base
a dieci trial condotti sul farmaco, questa cura si era rivelata un fallimento.
La notizia che il farmaco assunto non aveva le proprietà terapeutiche
inizialmente pubblicizzate, lo fece cadere in uno stato di profonda delusione e
prostrazione tale per cui nel giro di poco tempo i tumori riapparvero.
Per la gravità della situazione il paziente venne
ricoverato con la stessa diagnosi della volta precedente.
L’oncologo curante, colpito da quanto era accaduto, aveva
trovato una spiegazione possibile nell’effetto placebo e, pur di aiutare il suo
paziente, che comunque non poteva più fare nessuna terapia, cercò di utilizzare
questo meccanismo a suo favore. Decise così di dirgli che la ricaduta non era dovuta
all’inefficacia del farmaco, ma al fatto che il prodotto somministrato faceva
parte di un lotto difettoso, aggiungendo che presto l’ospedale avrebbe avuto
una versione sostitutiva del medicinale, doppiamente efficace.
Questa notizia riaccese nuove speranze e pochi giorni
dopo venne fatta l’iniezione.
Naturalmente l’iniezione non conteneva alcun farmaco, né
sperimentale né di altro tipo, tuttavia anche in questo caso le masse tumorali
sparirono nuovamente e il paziente stette in buona salute per altri due mesi,
senza recidive. Poco dopo l’American Medical Association annunciò pubblicamente
che quel farmaco era del tutto inefficace e con grande clamore mediatico i
produttori furono processati. Questa notizia creò nel paziente una ricaduta
definitiva e pochi giorni dopo morì...
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Scienza e Conoscenza n.70 - Ottobre/Dicembre 2019 —
Rivista >> http://bit.ly/2BASRPZ
Nuove scienze, Medicina Integrata
AA. VV.
Descrizione rivista
EDITORIALE - La scelta è tua
Ogni giorno possiamo fare tante scelte: nutrirci in modo
sano ed equilibrato oppure divorare prodotti industriali; muoverci il più
possibile sulle nostre gambe oppure stare in macchina o in autobus lamentandoci
delle code; curarci o fare prevenzione con metodi naturali oppure abusare di
farmaci chimici; svegliarci al mattino nervosi e arrabbiati o decidere dì
essere grati alla vita.
Ogni giorno ognuno di noi può decidere se vivere una vita
appagante oppure una vita mediocre e deprimente. Da queste scelte, e da molli
altri fattori, dipende anche la nostra salute, mentale e Fisica.
Brutte e belle notizie
La brutta notizia è che gli ammalati di cancro sono
cresciuti nel mondo del 33% negli ultimi 10 anni e sembra che questo dato sia
in crescita, soprattutto nei paesi industrializzati.
La bella notizia, invece, è che questa crescita
percentuale nefasta dipende in primis dal nostro stile di vita e
dall'alimentazione, due fattori assolutamente modificabili e facilmente
migliorabili, che dipendono esclusivamente dalle nostre scelte quotidiane.
Cosa sceglierai?
Per questo motivo abbiamo deciso di titolare questo
numero della rivista LA SCELTA ANTITUMORE, ispirate sia dal nuovo libro del
dott. Giuseppe Di Bella, sia dagli articoli di illustri esperti che troverete
all'interno.
Questa rivista vi mostrerà sotto diversi punti di vista
che la salute e la malattia dipendono da molti fattori, ma soprattutto
dipendono da noi: dall'atteggiamento mentale con cui affrontiamo la salute e
anche la malattia. Per questo parliamo in modo approfondito anche di Effetto
Placebo e di quanto la speranza, l'empatia e l'utilizzo delle parole, dei
pensieri o dell'intenzione sia importante nella nostra vita quotidiana.
Questo numero vi farà anche riflettere su quanto la
ricerca scientifica sia spesso asservita ai poteri economici e politici (il
caso Di Bella ne è un chiaro esempio), ma vi mostrerà anche il coraggio di
medici e ricercatori che proseguono nella loro missione, senza paura.
Un nuovo manifesto per la scienza indipendente sta
nascendo, vorrete farne parte?
Buona lettura,
Romina Alessandri, direzione editoriale
Indice
EFFETTO PLACEBO
Il placebo non è un inganno - Gioacchino Pagliaio
La speranza è come un farmaco - Intervista a Fabrizio
Benedetti a cura di Marianna Gualazzi
Il campo interattivo - Carmen Di Muro
6 passi per guarire - Lissa Rankin
LA SCELTA ANTIRUMORE
La scelta antitumore - Intervista a Giuseppe Di Bella a
cura di Valerio Pignatta
Un nuovo strumento per la diagnosi precoce - A cura di
ORAC
Perché una terapia antiacida nei tumori? - Stefano Fais
MANIFESTO PER LA SCIENZA
Scienza di Stato - Intervista a Il Pedante a cura di
Valerio Pignatta
EPIGENETICA E PNEI
La malattia vien respirando - Intervista ad Antonio Maria
Pasciuto a cura della Redazione
Epigenetica e nascita - Paola Battocchio e Jerry Diamanti
Ildegarda, scienziata del nostro tempo - Sabrina Melino
Emozioni sulla pelle - Antonio Del Sorbo
SCIENZA
Scienza come arte - Davide Fiscaletti
Majorana: ancora tanto da dire - La Redazione
La pietra, il bastone, la parola - Intervista ad Angelo
Tartabini a cura della Redazione
RUBRICHE
La medicina è una sola - Valerio Pignatta
Question di cuore - Davide Terranova
Casi clinici - Stefano Fais
Psicologia quantistica - Carmen Di Muro
Funghi di lunga vita - Stefania Cazzavillan
Scienza e Conoscenza n.70 - Ottobre/Dicembre 2019 —
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