mercoledì 19 aprile 2023

Conquista dello spazio-consapevolezza


Oltre il pianeta Mente: alla conquista dello spazio-consapevolezza

Scienza e Fisica Quantistica

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La nostra esperienza mentale del mondo è incompleta e necessita di essere integrata da un’esperienza consapevole in cui diventiamo pienamente coscienti del fatto che la nostra mente agisce come un “prisma” che devia le informazioni che percepiamo.

Davide Fiscaletti - 04/04/2023

La consapevolezza è la “direttrice naturale della mente”, che la guida verso invenzioni che sono favorevoli alla natura e all’uomo. La mente senza la consapevolezza è come una lanterna senza l’olio. La convinzione che la mente sia di per sé intelligente è erronea. Se l’uomo non è in contatto con la consapevolezza può arrivare a creare armi di distruzione di massa che possono ucciderlo. Se si vuole porre fine alla violenza e alle guerre che devastano il nostro pianeta, il passo fondamentale da attuare è quello di mettere insieme ragione e consapevolezza.

La scoperta della consapevolezza permetterà all’uomo di unire i lati materiale e spirituale del mondo e di sviluppare le tecnologie più appropriate. L’uomo è, fondamentalmente, un essere costituito da tre elementi: corpo, mente, e consapevolezza, che possiamo chiamare anche l’“essenza”.

Più una persona è connessa con la consapevolezza, più forte è la sua coscienza personale, il suo sentimento del bene, la sua intelligenza emozionale, la salute corpo-mente. L’uomo consapevole ha un senso di responsabilità altamente sviluppato e non è incline alla manipolazione. L’esperienza consapevole costituisce l’unica strada che può consentirci di uscire dalla situazione di crisi in cui ci troviamo oggi. Una società di “individui consapevoli” non sarà né comunista né capitalista, ma piuttosto una società che funzionerà ai massimi livelli con leggi minime. Più debole è la consapevolezza, più leggi e regole sono necessarie; più forte è la consapevolezza, meno leggi sono necessarie e più libertà ci sarà. L’uomo consapevole non è religioso nel senso di avere una credenza in certi dogmi religiosi, bensì conosce ed è consapevole del fatto che Dio e l’universo sono uno e lo stesso. Egli non ottiene profitto a spese di una contaminazione della natura; il suo motto nell’economia è: “Ogni profitto che provoca un inquinamento della natura è in realtà una perdita”. Le basi fisiche della consapevolezza

Le ricerche di Penrose e Hameroff considerano la consapevolezza come risultato della forza di gravità quantistica che agisce sulla massa dei neuroni cerebrali; in altre parole, la consapevolezza non è solo il risultato dei processi biochimici del cervello ma è profondamente correlata allo spazio cosmico. L’autore di questo articolo è andato un passo avanti sviluppando, assieme allo scienziato sloveno Amrit Sorli, il seguente modello della consapevolezza: la consapevolezza è la vibrazione fondamentale dei quanti di spazio, i mattoni elementari che costituiscono lo spazio universale. I quanti di spazio sono molto piccoli (hanno una grandezza dell’ordine del volume di Planck) e modificano la propria carica elettrica da positiva a negativa nel tempo di Planck.

Questa frequenza fondamentale dei quanti di spazio è la consapevolezza. Questo modello è consistente con l’esperienza di molti, in particolare dei monaci Buddisti, i quali praticano l’osservazione della mente da molti anni. La loro esperienza è che la consapevolezza è uno spazio vuoto in cui esiste ogni cosa. Tutti i fenomeni nell’universo hanno luogo al suo interno, essendo questa il mezzo di energia in cui galassie, sistemi solari, e pianeti esistono. Alan Wallace, uno dei maggiori esperti nel campo della ricerca interdisciplinare del Buddismo e della fisica teorica sostiene che ci sia un parallelismo tra il concetto di spazio vuoto nella scienza occidentale e la visione (buddista) del vero vuoto, chiamato anche consapevolezza primordiale. La consapevolezza primordiale viene realizzata nell’uomo come la capacità di essere consapevoli dei processi di pensiero e delle emozioni presenti ad ogni dato momento, il respirare, i movimenti del corpo, ecc…

La consapevolezza è la proprietà fondamentale dello spazio e funziona allo stesso modo in tutte le persone, indipendentemente dalla religione, dall’affiliazione politica e dal colore della pelle. Essa mostra chiaramente che le diverse visioni del mondo sono semplicemente il risultato di differenti menti (cattolica, musulmana, hindu, buddista, ecc…) mentre il mondo è e rimane uno. Lo sviluppo della consapevolezza nell’intera popolazione umana sulla Terra consentirà lo sviluppo di una “società planetaria” dove le differenze religiose e culturali diventeranno di secondaria importanza, mentre il significato primario sarà dato al fatto che siamo tutti abitanti dello stesso pianeta. La consapevolezza ci permetterà anche di comprendere che la nostra sopravvivenza sul pianeta richiede una vita in armonia con la natura. Essa è un canale d’informazione diretto. Per suo tramite due particelle comunicano istantaneamente in tempo reale. Anche gli esseri umani riescono a comunicare direttamente senza che la mente interferisca.

In particolare, l’idea che la consapevolezza possa essere l’elemento che trasmette l’informazione getta nuova luce sull’esperimento di “Einstein-Podolski-Rosen” (EPR), in cui due particelle atomiche o subatomiche, prima unite e poi separate e portate a grandi distanze l’una dall’altra, possono “comunicare” tra di loro istantaneamente. La connessione istantanea tra due particelle quantistiche anche quando sono a grande distanza è un effetto dello spazio fisico atemporale (in cui il tempo esiste solo come ordine numerico del movimento irreversibile della materia). E’ lo spazio fisico atemporale che trasmette l’informazione tra le due particelle: in un esperimento EPR (e più in generale in un processo atomico o subatomico) lo spazio fisico atemporale assume lo stato speciale rappresentato dal potenziale quantico (il termine che, nella versione di Bohm della meccanica quantistica, consente di spiegare la nonlocalità dei fenomeni quantistici) e questo produce una comunicazione istantanea tra quelle particelle.

Affinché un’informazione venga trasmessa da una particella quantistica A ad una particella quantistica B non è necessario alcun tempo: questa informazione non ha velocità.   La ricerca dell’autore prevede che lo spazio fisico atemporale – l’entità che trasmette l’informazione tra due particelle quantistiche in un esperimento EPR - è composto da quanti di spazio che hanno grandezza dell’ordine della lunghezza di Planck e vibrano alla “frequenza fondamentale”. La consapevolezza in quanto “frequenza fondamentale di vibrazione” dei quanti di spazio può essere considerata la vera entità elementare che trasmette l’informazione tra due particelle quantistiche, che spiega la nonlocalità dei fenomeni quantistici. Mediante questa interpretazione della consapevolezza, l’esperimento EPR può essere appunto spiegato come un “canale d’informazione diretto" (di frequenze di quanti di spazio) che trasmette l’informazione istantaneamente.

La comunicazione consapevole

La mente appartiene al cervello, la consapevolezza appartiene allo spazio cosmico. E’ la stessa consapevolezza che osserva la mente di una persona in America e la mente di una persona in Europa. Essa come canale d’informazione diretto apre la possibilità per una “comunicazione consapevole”. Due o più persone appartenenti a culture e religioni diverse possono comunicare direttamente senza l’interferenza della mente.  La comunicazione dell’uomo ha due direzioni: esteriore (comunicazione con gli altri) ed interiore (comunicazione con noi stessi). La qualità della comunicazione esteriore dipende dalla qualità di quella interiore. Più chiara è la comunicazione con noi stessi, più chiara è la comunicazione con gli altri.

Possiamo comunicare con noi stessi e con gli altri sia attraverso la mente sia attraverso la consapevolezza. Quando comunichiamo attraverso la mente, l’esperienza di una relazione con un’altra persona viene prima elaborata dalla mente e poi vissuta.

Questa elaborazione contiene diversi concetti ed emozioni propri delle persone coinvolte nella situazione. Quando l’elaborazione mentale di due persone è molto diversa, anche la loro esperienza della situazione é diversa. La consapevolezza ha la capacità di osservare e di farci diventare consci delle modalità con le quali la mente elabora le informazioni del mondo che sono entrate nei sensi. La comunicazione consapevole è diretta, sintetica e libera da emozioni. Un individuo vive una determinata situazione con un altro individuo direttamente, senza elaborazione mentale. Basandosi soltanto sulla comunicazione della mente è difficile trovare soluzioni nelle situazioni di conflitto. Non c’è nessun terreno che potrebbe aiutare a vivere una data situazione in modo simile. Comunicando mediante la mente la persona A e la persona B saranno sempre lontane l’una dall’altra. La comunicazione consapevole costituisce invece un terreno comune. Due persone si capiscono l’un altra senza la necessità di parlare in quanto si incontrano ad un livello più profondo, comunicano a un livello che è oltre la mente.

Nella comunicazione consapevole l’interpretazione della mente non influenza l’esperienza. In questo tipo di comunicazione, due persone A e B sperimentano una determinata situazione in modo simile, non ci sono incomprensioni. Si vive la situazione in modo pulito, oltre i pregiudizi o i condizionamenti culturali. La consapevolezza è “un canale d’informazione diretto”. Con lo sviluppo della comunicazione consapevole è facile trovare soluzione al livello della mente nelle diverse aree della vita umana: nella famiglia, negli affari, nella politica.

La persona A e la persona B diventano entrambe consapevoli della loro “diversità mentale”. Esse riconoscono la comunicazione della mente come elemento secondario e la comunicazione consapevole come elemento primario. E’ facile trovare soluzioni al “livello mentale”. In armonia con l’evoluzione dell’universo.

La ricerca del mio gruppo considera l’universo come un sistema in auto-rinnovamento, senza un inizio né una fine. L'evoluzione della vita, della civilizzazione umana e della consapevolezza dell'uomo sono parti integranti dell'evoluzione dell'universo. In tutto l'universo la materia ha tendenza a svilupparsi nella vita e poi nelle specie consapevoli. L'evoluzione dell'uomo oltre la mente verso la consapevolezza è la parte consistente, la continuazione dell'evoluzione dell'universo.  Considerando il sistema universo, si possono prendere in esame i suoi seguenti sottosistemi: il sistema solare è un sottosistema 1, la Terra è un sottosistema 2, la natura della Terra è un sottosistema 3, la società è un sottosistema 4, l’uomo è un sottosistema 5. Come sottosistemi, 1, 2 e 3 sono in armonia con l’evoluzione dell'universo; ne deriva allora che anche i sottosistemi 4 e 5 devono entrare in armonia con l’evoluzione dell'universo.

L'uomo per entrare in armonia con gli altri sistemi deve scoprire la consapevolezza. Per smettere di fare la guerra e creare una società senza tensioni sociali, in armonia con la natura, la specie umana deve crescere oltre tutte le identificazioni della mente. Rimanendo immersi nella mente rischiamo l'auto-distruzione. La storia ed il momento attuale confermano che la mente umana non è in grado di portare pace e giustizia sociale. La mente umana non è in grado di comprendere appieno la vera posizione dell'uomo nell'universo.  La consapevolezza è la vibrazione fondamentale dello spazio universale e pervade tutto l’universo. Lo spazio cosmico non finisce dove comincia il nostro corpo, si estende anche al suo interno. Guardando all’interno (meditando) scopriamo dentro di noi questa vibrazione dello spazio che porta pace e serenità. Una persona consapevole può solo creare cose che proteggono la vita.

La comunicazione consapevole come forza d'integrazione

Lo sviluppo della comunicazione consapevole in qualsiasi gruppo di persone (in una coppia, in una famiglia, in un team di uomini d'affari, in un team di ricercatori, in un partito politico, ecc…) rappresenta la più importante forza d'integrazione: le divergenze tra le persone diventano secondarie mentre l'obiettivo del gruppo diventa primario. L'energia di ogni persona viene canalizzata nella stessa direzione e questo crea molta energia nel gruppo. L’individuo non viene messo da parte in nome del gruppo, le sue qualità personali vengono realizzate nel processo di realizzazione dell’obiettivo comune. La comunicazione consapevole va oltre le convenzioni personali, le divisioni sociali, religiose e nazionalistiche; ci permette di trovare soluzioni nei momenti difficili e di vivere in pace ed in armonia.

La meditazione: l’unica via verso la pace

Nella meditazione tu puoi ripercorrere all’indietro l’evoluzione della vita che esiste come memoria in una mente globalmente inconsapevole. E’ lì che scoprirai la tua aggressione animalesca e la tua paura di essere attaccato. Sul nostro pianeta l’uomo si sta ancora comportando come un animale nella giungla in quanto agisce sulla base di una mente inconsapevole. Il caos in cui stiamo vivendo in questo pianeta è il risultato della proiezione inconsapevole dei pensieri nella nostra vita. Tutto quello che esiste è stato prima elaborato dalla mente e poi vissuto nella vita. Noi sperimentiamo la vita attraverso la mente e non siamo consapevoli di quanto tale mente inconsapevole influenzi la nostra esperienza e determini la nostra situazione di vita.  La meditazione è l’unico modo per andare oltre il passato, per trovare uno spirito di armonia con la natura e con gli altri esseri umani. Accettando la meditazione come un “metodo di ricerca individuale”, la scienza avrà un utile strumento per superare le barriere religiose e culturali che stanno dividendo la civiltà umana attuale. Abbiamo bisogno di un’educazione scientifica a livello planetario che possa includere la meditazione come sua parte consistente. Una tale educazione permetterà agli individui di crescere liberi da ogni estremismo religioso e culturale, instradati verso il sunyata, cioè lo spazio atemporale, che è l’identità cosmica dell’uomo, la sua “vera faccia”.

La meditazione porta quella trasformazione interiore che è l’unica via verso la pace e l’armonia.  Lama Geshe Gedun Tharchin dice sull’argomento: “In definitiva, per stabilire la pace e la sicurezza sul nostro pianeta bisogna basarsi su una trasformazione interiore nelle vite degli individui. Come afferma la costituzione dell’UNESCO “Poiché le guerre sono entrate nelle menti degli uomini, è nelle menti degli uomini che le difese della pace devono essere costruite. Un senso di responsabilità, cercare di sviluppare il nostro potenziale per creare un’azione positiva nella società è l’arricchimento personale e l’inizio di una più ampia trasformazione del pianeta”.

Bibliografia

Sorli A., Sorli I. K. (2004). The Scientific Basis For The Development Of Human Consciousness, Episteme, Perugia, Italy, Number 8 http://www.dipmat.unipg.it/~bartocci/ep8/ep8-sorli2.htm

Sorli A., Sorli I. (2005). Consciousness As A Research Tool Into Space And Time,  Electronic Journal of Theoretical Physics, Vol. 2, Num. 6  www.ejtp.com Penrose R. (1994). 'Shadows of the Mind' (Oxford), 377-391.

Hameroff S. (1994). 'Quantum Coherence in Microtubules: A Neural Basis for Emergent Consciousness?', Journal of Consciousness Studies 1 (1), 91-118. Fiscaletti D. (2005). A-Temporal Physical Space and Quantum Nonlocality, Electronic Journal of Theoretical Physics, Vol. 2, Num. 6   www.ejtp.com Fiscaletti D. (2006). Io sono quello. L’osservatore e la consapevolezza, Scienza e Conoscenza, 3° trimestre 2006.

Fiscaletti D. (2007d). Observer and consciousness in a-temporal physical space, Future History, Series 5, Volume 5, Summer/Autumn 2007, pp. 2-6 e 11-14.

Fiscaletti D. (2008). Materia=consapevolezza=spazio, Scienza e Conoscenza, n. 24, 2° trimestre 2008.

Sorli A. (2004). Il peso di una mente limpida, Scienza e Conoscenza, n. 9, agosto/ottobre 2004.

Sorli A., Sorli I. (2004).  From Space-time to Space, Journal Of Theoretics, Vol. 6 http://www.journaloftheoretics.com/Articles/6-4/commentary6-4.pdf Sorli A., Sorli I. (2005). Evolution As A Universal Process, Frontier Perspectives, Philadelphia, Vol. 13, Num. 2

Sorli A., Fiscaletti D. (2005). Active Galactic Nucleus As a Renewing Systems Of the Universe, Electronic Journal of Theoretical Physics, Vol. 2, Num. 6  www.ejtp.com

Osho (1975). I’m The Gate, Rajneesh Foundation.

Lama Geshe Gedun Tharchin (2005). Umanità, religione e pace nel 21° secolo, Conferenza a Roma:  “L’emergenza terrorismo ed i pericoli alla pace nel mondo: una nuova visione e le  strategie possibili”, Sala del Cenacolo del Parlamento in Roma, 11 Novembre.


Universo Iperconnesso >> https://bit.ly/3Gi5ikG

Dalla non-località a una visione unificantedi spazio, materia, mente e vita

Davide Fiscaletti

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sabato 1 aprile 2023

Kinesiologia applicata alla medicina


Kinesiologia applicata alla medicina e Meridiani energetici

Medicina Integrata

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In molti conoscerete la Kinesiologia ma in numero meno ampio la “Kinesiologia applicata alla medicina”.

Alberto Cardillo - 31/03/2023

Siamo abituati a pensare alla kinesiologia come a quella disciplina che si occupa del sistema muscolo-scheletrico. Infatti nella stragrande maggioranza dei casi chi si rivolge al kinesiologo lo fa prevalentemente perché lamenta un problema legato alla muscolatura o a livello osseo.

Il termine “kinesiologia” deriva dal greco Kinesis = movimento e Logos = scienza. Il kinesiologo verifica attraverso il test muscolo-scheletrico la sede primaria del problema e con alcune manipolazioni che effettua da solo o talvolta con l’aiuto del paziente stesso cerca si risolvere il fastidio o dolore. Lavora quindi sui vari muscoli o sul sistema osteoarticolare, un po’ come farebbe un fisioterapista.

La kinesiologia applicata alla medicina

La kinesiologia applicata alla medicina è più complessa. È stata sperimentata negli Stati Uniti d’America a metà degli anni Sessanta dal chiropratico George Joseph Goodheart Jr. Consente di indagare, attraverso il test Kinesiologico basato sulla forza muscolare, lo stato di salute di un organo o di un viscere ma anche di interagire con il nostro stato energetico e individuare scompensi che, oltre che essere muscolo-scheletrici, hanno origine psicoemozionale. Possiamo quindi dire che tramite la Kinesiologia applicata alla medicina verifichiamo i livelli:

fisico

strutturale

mentale/emotivo

biochimico/nutrizionale

Diventa pertanto un metodo diagnostico e curativo che consente di ottenere informazioni mediche per la valutazione dei problemi del paziente. Il corpo non mente mai e se viene interrogato attraverso il muscolo, sottoposto a stimoli precisi con la kinesiologia, fornisce risposte che consentono al kinesiologo di arrivare alla radice del problema e non fermarsi al sintomo. Diciamo, per semplificare, che il muscolo diventa l’elemento che mette in collegamento il corpo del paziente nel suo aspetto olistico (mente, corpo e sistema energetico) con il kinesiologo,  per dare indicazioni precise non solo sul sintomo ma verificare l’origine del disturbo, se è primario o secondario ad altro organo o viscere o se è nato a seguito di uno blocco emotivo o traumatico (fisico o stress).

Kinesiologia e stress

Un avvenimento che crea stress viene registrato nel sistema fasciale che avvolge il muscolo fino a raggiungere gli invisibili esili filamenti conosciuti come miofibrille ed espandersi su tutto l’organismo. Ciò significa che lo stress che giunge da un processo biochimico o emozionale, alimentare o strutturale, viene memorizzato dal sistema muscolo scheletrico e rende il muscolo debole che, stimolato dal test kinesiologico, manifesta la disarmonia. Il kinesiologo, attraverso quindi la valutazione della forza dei muscoli che prende in esame, è in grado di valutare problematiche dirette del muscolo testato o malesseri più profondi dell’organismo che, spesso, sembrano distanti come origine rispetto a dove si avverte il fastidio o il malessere. Un muscolo può essere preso in esame ed essere considerato un muscolo indicatore e procedere al test kinesiologico. Per comodità viene preso in esame come muscolo indicatore il deltoide.

Abbiamo avuto modo in questi anni di osservare e constatare che patologie legate a quello che possiamo definire “cervello addominale” hanno quasi sempre risonanza sulla colonna vertebrale e sul sistema scheletrico. Se si individua ad esempio uno scompenso sulla fossa iliaca di destra è facile che si determinino delle sublussazioni che interessano la zona sacro iliaca. Questo tratto sacroiliaco risente dell’infiammazione che proviene dal colon. L’infiammazione provoca una contrazione muscolare disarmonica che, se si protrae per diverso tempo, cagiona l’acidificazione dei tessuti.

Se si è stitici o si accusa colite, si trova quasi certamente uno scompenso della zona lombare L1. Ma al kinesiologo non basta individuare attraverso il test se il fastidio alla fossa iliaca ha determinato delle sublussazioni a livello della L2, addirittura va oltre e dopo aver verificato che lo scompenso è secondario, indaga per comprendere da dove arriva e di che natura è, se organico, emozionale ecc. Una volta individuato da dove arriva il malessere, il kinesiologo deve procedere a rimuovere il problema e per farlo si avvale di quello che prevede la Medicina Tradizionale Cinese, la Naturopatia e ogni altra forma di medicina complementare.

Kinesiologia, Medicina Tradizionale Cinese e Meridiani energetici

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, ad ogni muscolo è associato un meridiano di agopuntura e ad ogni meridiano è associato un viscere o un organo. Anche in questo caso il terapeuta cerca il meridiano che è primario come disarmonia e che va trattato per primo e, allo stesso modo, verifica quale agopunto stimolare prioritariamente e che ha dato il via al disequilibrio. Verifica i punti riflessi neurovascolari e neurolinfatici. I neurovascolari si trovano sul cranio e servono a facilitare l’ossigenazione delle fasce muscolari e del loro nutrimento.

I punti riflessi neurolinfatici invece si trovano lungo il tronco e stimolarli aiuta l’irrorazione sanguigna dei visceri e degli organi. Come potete immaginare, con la Kinesiologia, si può velocizzare la diagnosi che effettua il medico individuando attraverso le carenze muscolari su quale organo o viscere indagare in modo più approfondito e, allo stesso tempo, essere usata come attività curativa per tutte quelle patologie che lo consentono e con l’uso di tutte quelle tecniche legate alla medicina naturale. Per esempio la kinesiologia applicata alla medicina può intervenire sul peso in eccesso, o meglio sul dimagrimento, perché con il test kinesiologico è possibile riequilibrare tutte le disarmonie interne al paziente a partire dalle inversioni psicologiche (voglio dimagrire? Sì/no, voglio veramente dimagrire? Sì/no).

Con la kinesiologia possiamo interrogare il corpo attraverso la forza muscolare e il sistema nervoso e comprendere come rimuovere le disarmonie, ricreando il giusto asse fra cervello-testa, cervello-cuore e cervello-addominale. Inoltre, ci è possibile eliminare lo stress delle emozioni negative che si sono localizzate in vari agopunti, accordando come fosse uno strumento musicale i processi metabolici e catabolici non più in armonia, verificando sempre attraverso il test kinesiologico quali sono gli integratori fitoterapici o gli oligoelementi che meglio sono compatibili con il paziente e che possono contribuire a far ripartire bene il metabolismo.


l Test Kinesiologico Quantistico TKQ — Libro >> https://bit.ly/3JZDgwg

Francesco Oliviero, Corrado Barba

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