venerdì 30 aprile 2021

Strumento per Biocomunicazione


Un nuovo strumento per la Biocomunicazione

Medicina Quantistica e Bioenergetica

La biocomunicazione strumentale è la tecnica per costruire un dispositivo fisico in modo tale da poter simulare un sistema biologico. Il risultato: ora può ricevere informazioni da altri sistemi biologici o trasmetterli ad altri sistemi.

Redazione - Scienza e Conoscenza

Pubbliredazionale a cura di QUANTEC®

Le interfacce che consentono a un computer di comunicare con sistemi biologici sono basate in parte su diodi che generano un rumore bianco e in parte su un processo simile all'entanglement di due fotoni gemelli.

 Le aree di applicazione di questa tecnologia sono praticamente illimitate.

Che cos'è la Biocomunicazione

Le cellule come parte di un organismo biologico sono abituate ad obbedire agli ordini. Gli ormoni e gli impulsi nervosi fanno parte della catena di comando generale, i biofotoni e la coscienza fanno parte della catena particolare. Incontriamo la coscienza come comando di controllo per i processi biologici, per esempio nella PNL (Programmazione Neuro-Linguistica), nella guarigione spirituale, nella guarigione a distanza, nell'incantesimo delle verruche o anche nella strategia di immaginare il proprio sangue come un soldato e inviarlo nel luogo in cui deve essere trattato un tumore (metodo Simonton).

Poiché questa biocomunicazione avviene in gran parte al di fuori del regno che possiamo percepire con i nostri cinque sensi o misurare con dispositivi di misurazione fisici, il suo effetto è spesso sfiduciato.

Più recentemente, tuttavia, la medicina tradizionale si è anche interessata all'argomento, sotto il titolo generale di psiconeuro-immunologia.

 La tecnologia che consente a QUANTEC® di impegnarsi in questi processi di sensibilizzazione è il diodo bianco.

Questa tecnologia è stata studiata per lunghi periodi in università famose ed è stata in grado di dimostrare ancora e ancora che può essere utilizzata come interfaccia tra consapevolezza e macchina.

Effetto remoto con fotoni gemelli

I fotoni gemelli mantengono il contatto simultaneo l'uno con l'altro su qualsiasi distanza. Supponiamo che gli effetti di QUANTEC® si basino sulla connessione tra tali fotoni gemelli. In ogni foto, una fotocamera cattura sempre una percentuale particolare di particelle di luce così intrecciate (fotoni) i cui gemelli rimangono con l'oggetto ritratto. Poiché i due si mantengono in contatto tra loro, questo potrebbe essere il meccanismo che collega le immagini a ciò che illustrano - e viceversa.

Il legame tra i due fotoni è scientificamente provato; è anche dimostrato che questa connessione può essere utilizzata per trasmettere informazioni. Esistono persino modi per sfruttare industrialmente questo tipo di trasferimento di informazioni.

QUANTEC® può quindi utilizzare questo effetto trasferendo le informazioni su immagini digitali nel computer? Affermiamo che è così, e vediamo che il vantaggio di delegare questo a un computer è che al posto della procedura manuale, costosa, l'informazione può essere trasferita automaticamente e in modo affidabile dal PC più volte al giorno alle rispettive destinazioni

L’origine dell’effetto remoto

 È stato possibile testare il fatto che i fotoni gemelli sono permanentemente in contatto l'uno con l'altro da quando il "linguaggio" dei fotoni (particelle di luce) è stato decifrabile. Questo linguaggio è composto da due componenti (codice binario) - movimenti orizzontali e verticali.

 Anche l'alfabeto Morse e i computer usano un linguaggio binario. Quindi se un computer è programmato per interpretare movimenti verticali di fotoni come "1" e movimenti orizzontali come "-", il computer e i fotoni parlano la stessa lingua.

L’interfaccia QUANTEC® con il conscio

Il diodo che genera il rumore bianco può essere visualizzato come le valvole del quarzo televisivo o radio utilizzate in precedenza. Il rumore è chiamato "bianco" perché appare su uno schermo nero come punti bianchi tremolanti, come quello che si vede su uno schermo TV dopo la fine del tempo di trasmissione. Il rumore del diodo QUANTEC® può essere paragonato a una radio che non è sintonizzata su alcuna stazione: si alterna tra rimbombi profondi, fischi alti e sibili di media frequenza, completamente casuali e senza schema riconoscibile.

Tuttavia, quando questo rumore è collegato al conscio, cambia. Questi cambiamenti possono essere elaborati e interpretati da un computer. QUANTEC® usa questa interazione con il conscio lavorando con il rumore bianco per cercare nei suoi database le voci pertinenti (ad esempio affermazioni, agopuntura, fiori di Bach, omeopatia, colori, ecc.).

Innumerevoli serie di test su persone e animali hanno dimostrato che i diodi con rumore bianco possono essere utilizzati come interfaccia tra diversi tipi di coscienza e computer. Il francese René Peoc'h, nei suoi esperimenti nel laboratorio del sonno, fu perfino in grado di dimostrare che ciò avveniva senza alcuna coscienza di veglia.

QUANTEC®  sotto l’occhio della scienza

QUANTEC® è il primo strumento per la biocomunicazione strumentale ad essere considerato degno di studio da una clinica universitaria.

Inizialmente, il progetto ha rischiato di fallire poiché la commissione etica aveva le sue riserve. Ma poi dipendenti, docenti e direttori medici dell'università si sono offerti volontari per essere testati. La radiazione dei partecipanti in questo studio è stata eseguita da Peter von Buengner con il suo QUANTEC® da Monaco di Baviera, a 350 km di distanza, cioè la guarigione a distanza usando un computer!

Nella successiva analisi statistica dello studio, sotto il motto "I Computer possono pregare?", c'è stato un risultato che può essere valutato in modo conservativo come positivo:

Lo studio di Friburgo, che è stato anche pubblicato su una rivista di tutto rispetto, dice:

"Queste analisi hanno mostrato uno stato di salute generale significativamente migliorato (t (9) = 3.28; p = .005), che in media corrispondeva a un miglioramento da meno buono a buono. Per quanto riguarda diversi stati di salute, i partecipanti hanno riferito di essere meno nervosi (t (9) = -1.96; p = .04), con più energia (t (9) = 2.28; p = .024) e di essere meno esausti (t ( 9) = 3.25; p = .005). Questo gruppo ha anche riferito un soddisfacimento del desiderio che in media era avvenuto almeno parzialmente (area fisica: (t (9) = 2,88, p = 0,009), area psichica (t (9) = 3,86, p = 0,002); area sociale: (t (9) = 4.07, p = .002); area professionale: (t (9) = 3.0, p = .008). "

 Ciò non significa che l'effetto QUANTEC® sia scientificamente riconosciuto, ma è un primo passo importante.

Cosa c’è di speciale in QUANTEC®

 QUANTEC® ha proprietà che nessun altra macchina ha, da solo o nelle seguenti combinazioni.

1. Il diodo del rumore bianco

 QUANTEC® è l'apparecchiatura più moderna con la più grande esperienza nell'uso dei diodi bianchi.

2. Fotoni gemelli

 Oltre alle onde scalari, QUANTEC® trasmette anche informazione analogica alla trasmissione tramite fotoni gemelli. Leggi di più in Influenza a distanza e fotoni.

3. Trattamento trasmesso automaticamente

 QUANTEC® è attualmente l'unico dispositivo che può effettivamente dimostrare di irradiare oggetti bersaglio. Ogni appuntamento per la terapia viene visualizzato sul tuo schermo e dimostrato davanti ai tuoi occhi.

4. Varie

QUANTEC® è ora disponibile in dodici lingue, funziona anche con LINUX, sono disponibili oltre 100.000 sostanze, è il sistema computerizzato più diffuso nel settore della biocomunicazione strumentale ed è il primo sistema del suo genere a essere considerato degno di essere testato in uno studio scientifico da un'università tedesca. QUANTEC® è semplicemente qualcosa di speciale e quindi giustamente il numero 1 in tutto il mondo.

 NOTE:

*Inglese, Tedesco, Francese, Spagnolo, Arabo, Cinese, Taiwanese, Portoghese, Coreano, Giapponese e Polacco, Italiano

PER MAGGIORI INFORMAZIONI SULLO STRUMENTO QUANTEC VISITA: http://www.edonetecnologiequantistiche.it/quantec-pro.html


mercoledì 28 aprile 2021

Serendipità nelle scoperte scientifiche


L'importanza della Serendipità nelle scoperte scientifiche

Scienza e Fisica Quantistica

>> https://bit.ly/3dKxwWX

Il temine inglese “serendipity”, in italiano viene tradotto con “serendipità” e sia in inglese che in italiano serendipity/serendipità è una parola usata nel linguaggio comune per definizioni diverse come “la capacità di fare scoperte straordinarie ed inaspettate per puro caso” oppure “trovare qualcosa mentre se ne cerca un’altra” oppure molto più in generale “imbattersi in una fortuna inaspettata”.

Stefano Fais - 27/04/2021

LA SERENDIPITA'

Queste sono cose che già molti sanno, ma forse quello che si conosce di meno è l’etimologia della parola: infatti, la parola ha origini antiche seppur non così antiche come la gran parte dei nostri vocaboli.

La serendipità nella ricerca scientifica Nel 2008 su Financial Times è stato pubblicato una articolo dal titolo apparentemente molto provocatorio “Drug Research needs Serendipity”.

Intanto, colpisce che gli autori dell’articolo ci dicano che la ricerca farmacologica ha sempre e comunque bisogno di una “Fortuna Ina-spettata” per portare alla scoperta di approcci terapeutici che possano funzionare.

Infatti, la serendipità in passato ha avuto un ruolo chiave nella scoperta di farmaci che hanno cambiato le sorti della salute dell’intera umanità. Basta ricordare la più clamorosa, quella che conoscono forse anche gli alunni delle medie, cioè la scoperta della penicillina.

Alexander Fleming, era coinvolto in un progetto di ricerca sull’influenza. Si accorse, come altri, che una delle sue piastre di coltura per i batteri si contaminava con la conseguente formazione di muffe che creavano dei cerchi privi di microbi.

Lavorando in un vecchio e polveroso edificio, molti suoi colleghi batteriologi spiegarono il fenomeno come una contaminazione da parte di batteri presenti nella polvere di quegli ambienti ed in grado di soverchiare le colonie batteriche che i ricercatori volevano coltivare.

Tuttavia Fleming rimase convinto dell’importanza del “cerchio privo di batteri” e lavorò sull’isolamento delle muffe in colture prive di altri contaminanti e da quelle muffe purificò una sostanza prodotta dalle muffe stesse che aveva un potere altamente distruttivo nei confronti di molti dei batteri comuni che infettavano l’uomo.

Fleming chiamò la sostanza antibatterica “penicillina”, dal nome della muffa contaminante le colture batteriche, “penicillium notatum”, che aveva portato alla scoperta della nuova sostanza.

Fleming pubblicò i suoi risultati nel 1929 ma solo dopo 10 anni Lord Howard Florey ed il suo gruppo, in particolare Ernst Boris Chain, si impegnarono in un programma di ricerca che culminò con lo sviluppo di un metodo per l’estrazione e la produzione di penicillina.

ETIMOLOGIA della parola

Deriva da “Serendip” che era l’antico nome di origine araba di Ceylon, ora Sri Lanka. E serendipità deriva da una serie di racconti persiani che narravano di 3 Principi di Serendip che durante i loro viaggi scoprivano accidentalmente cose favolose che non cercavano.

Stranamente nel 1600 (epoca in cui l’Italia aveva grande importanza nel mondo) per la prima volta la favola fu tradotta dal persiano all’italiano e, poi, dall’italiano al francese.

Alla metà del 1700 Horace Walpole, un letterato inglese del tempo, lesse i racconti in francese e coniò il neologismo serendipity in una lettera scritta ad un suo amico, Horace Mann.

Quello della penicillina è l’esempio più clamoroso,

ma pochi sanno che la gran parte dei farmaci psicotropi,

ormai usati da decenni nel trattamento farmacologico delle malattie mentali,

era stata sintetizzata per altri scopi e,

solo dopo test in vivo su animali da esperimento,

è stata verificata la loro efficacia sul sistema nervoso.

Continua la lettura di questo articolo su Scienza e Conoscenza n. 76 e scoprirai:

What went wrong? - L'incertezza come strategia nella ricerca

Saper leggere le coincidenze

Fidarsi delle intuizioni

Bibliografia di approfondimento

Scienza e Conoscenza n. 76 - Aprile-Giugno 2021 >> https://bit.ly/3dKxwWX

Rivista - Autori vari

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mercoledì 21 aprile 2021

IPERCOSCIENZA: rete universale che collega tutti


IPERCOSCIENZA: una rete universale che ci collega tutti

Neuroscienze e Cervello

>> https://bit.ly/2ASDMJl

L’umanità non è solo un insieme di singoli individui, ma compone, proprio come accade per Internet, un vera e propria rete di coscienza comune a cui tutti siamo collegati e dalla quale si possono attingere informazioni e conoscenze sorprendenti.

Redazione - Scienza e Conoscenza - 20/04/2021

Quest’affermazione - spiegata a fondo da Grazyna Fosar e Franz Bludorf, autori del libro IPERCOSCIENZA -  partendo da presupposti apparentemente lontanissimi, come la trasmissione delle informazioni all’interno della fisica quantistica e la scoperta dell’esistenza di una forza antigravitazionale, o le recentissime teorie riguardanti le funzioni del DNA “fantasma”, porta a implicazioni che modificano profondamente la nostra conoscenza della natura umana e squarcia il velo che ancora copre la comprensione di fenomeni quali rapimenti UFO, gli stati alterati di coscienza o il fenomeno dell’intuizione, che ha permesso e permette a famosi scienziati e artisti di giungere a nuove straordinarie conoscenze.

Il libro Ipercoscienza esamina argomenti di grande interesse e attualità:

     i “domini di vuoto” che potrebbero aver provocato la spaventosa catastrofe della Tunguska, in Siberia, e che offrono una possibile spiegazione degli avvistamenti UFO;

     la scoperta secondo cui la gravitazione influisce sulla coscienza umana e sul clima;

     le nuove asserzioni degli scienziati relative al DNA “fantasma” e alla sua peculiarità di essere un mezzo per l’ipercomunicazione (la comunicazione tramite l’intelligenza in rete, già utilizzata dagli animali per agire e muoversi in maniera coordinata seppure distanti).

L’uomo pare ormai pronto per comprendere e percepire un universo più complesso di quello percepito finora. Questo libro fornisce studi e considerazioni che rendono evidente come l’umanità stia entrando in una nuova epoca, in cui tutte le conoscenze precedenti e la percezione stessa dell’esistenza saranno radicalmente modificate!

Questo libro fornisce studi e considerazioni che rendono evidente come l’umanità stia entrando in una nuova epoca, in cui tutte le conoscenze precedenti e la percezione stessa dell’esistenza saranno radicalmente modificate!

Da Stephen Hawking a Galileo, dall’iperspazio al controllo della realtà, dalla teoria del tutto all’intelligenza nascosta nel DNA, dai “domini di vuoto” alla scoperta secondo cui la gravitazione influisce sulla coscienza umana e sul clima, Grazyna Fosar e Franz Bludorf ci espongono in maniera chiara argomenti di grande interesse e attualità, svelandoci i segreti che ci mettono in comunicazione con l’Universo.

SCOPRI IL LIBRO IPERCOSCIENZA

Ipercoscienza - L'Intelligenza Nascosta nel DNA — Libro >> https://bit.ly/2ASDMJl

I segreti della genetica e della fisica quantistica per connettersi con l'Universo

Grazyna Fosar, Franz Bludorf

www.macrolibrarsi.it/libri/__ipercoscienza-libro.php?pn=1567


lunedì 19 aprile 2021

Il potere della Mente Quantica


Il potere della Mente Quantica

Psicologia Quantistica

>> https://bit.ly/3dKxwWX

Viviamo immersi in un campo oscillatorio infinito, piccole parti di un corpo universale.

Carmen Di Muro - 14/04/2021

Viviamo come onde di energia

nel vasto oceano dell’energia

DEEPAK CHOPRA

Sempre più stiamo iniziando a vedere l’intero universo come un “Campo Integrale”, interconnesso al di là dei regni della materia, dello spazio e del tempo, che informa il presente con il passato e prepara il terreno per il futuro.

Esso rappresenta il livello d’informazione fondamentale che soggiace la realtà in cui sono contenute tutte le possibilità di manifestazione e da cui prendono origine tutti i fenomeni, secondo un livello crescente di complessità, le cui relazioni non sono né lineari né casuali, ma sincroniche.

Viviamo come onde di energia nel vasto oceano dell’energia, ci ricorda Deepak Chopra. Mai quest’affermazione oggi si è dimostrata più vera. Tutto ciò che vive vibra.

Siamo immersi in un campo oscillatorio infinito, come le innumerevoli melodie musicali che si sprigionano da un unico suono di base.

Dal DNA ai centri cerebrali, attraverso i recettori e le cellule, c’è un continuo scambio d’informazioni che riguarda un immane flusso vibratorio, così dal DNA alla struttura fluttuante della terra, al sistema solare, ai miliardi di stelle della via lattea, fino alle incommensurabili pul-sazioni emesse dalle irraggiungibili galassie e dal mondo delle particelle.

Le frequenze irradiate dagli atomi sono una polifonia ad interrelazione globale (energia elettrodebole, magnetica e gravitazionale) che produce frequenze diverse e permette all’informazione di esprimersi attraverso una miriade di forme d’onda coerenti la cui continua influenza compone la matrice della realtà in una totalità integrale.

E questa immensa armonia multidimensionale ci invia in ogni istante illimitati messaggi risonanti. Tutta la creazione è una sinfonia di vibrazioni in cui pianeti, stelle, galassie, esseri umani e particelle sembrano essere magicamente uniti tra loro da una trama invisibile che conferisce loro ordine.

Un corpo universale

Da tale prospettiva possiamo comprendere che essere un individuo è essere un anello di una catena, sempre. Non siamo elettroni sospesi da qualche parte nello spazio o particelle fluttuanti nel cosmo senza uno scopo.

Siamo parte di una struttura atomica e questa è parte di una molecola che con altre, costituisce un corpo universale: il corpo dell’umanità. La vita è un continuum e nel “continuum vivente” ognuno di noi esprime un’interezza, in cui incontriamo altre totalità alle quali apparteniamo, delle quali tocchiamo il cuore e che sono essenziali per sviluppare coerentemente il nostro riconoscimento nel mondo.

Infatti non esiste alcun processo d’individuazione nel singolo che non produca, allo stesso tempo, un riferimento congiunto con i propri simili. Lo stesso C. G. Jung, che per primo parlò “del percorso d’individuazione”, ossia il disvelamento di Sé che è il fine dell’esistenza stessa, ha più volte sottolineato che tale processo necessita del confronto, della relazione in quanto l’individuazione è un’unificazione con se stessi e, nel contempo, con l’umanità, di cui l’uomo è parte.

Tutto questo attualmente è sempre più sotto i nostri occhi: un grande cambiamento epocale è in atto! Stiamo, infatti, uscendo dal “cammino dell’eroe e dell’eroina”, dall’ultima tappa di un processo secolare d’individuazione personale per entrare e ritornare al viaggio della comunanza, della relazione.

Un punto di svolta e di progressione verso il Tutto, che richiede uno spirito coerente di collaborazione, un cambio di rotta verso una saggezza indivisa: un cervello globale, un cuore globale, che vivono in un universo di campo di coscienza omnicomprensivo.

Ed oggi, che l’idea di un ambiente globale di campo magnetico è sempre più una certez-za scientifica, possiamo vedere sempre meglio come i sistemi viventi siano tutti all’interno di questo campo, strettamente interconnessi. Questo è quanto c’è di più straordinario.

Domini non locali di informazione/energia

Ogni forma materiale è costituita da modelli organizzati di informazione/energia, in connessione tra loro attraverso un reticolo quantico, che appartiene al Campo di Coscienza Universale, grazie al quale c’è uno scambio repentino di messaggi vibratori. Per esempio nell’uomo questi schemi energetici veicolano l’informazione personale tramite le frequenze dei pensieri e delle emozioni prodotte dal cuore, mettendoli in relazione continua con il campo quantistico. [continua...]

Continuando la lettura su Scienza e Conoscenza n. 76 scoprirai:

I campi Bio Emotivi

Il potere della coerenza

L'interconnessione fra tutti i sistemi viventi

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martedì 13 aprile 2021

Il Cervello Quantico


Il Cervello Quantico

Neuroscienze e Cervello

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Il cervello impara da solo, rielaborando la propria funzionalità. Il cervello in realtà non è un organo singolo, ma una serie di organi che si appoggiano uno sull’altro in ordine evolutivo, con l’ultimo della serie che domina gli altri.

Redazione - Scienza e Conoscenza - 12/04/2021

Articolo tratto da Scienza e Conoscenza n. 76 - A cura di Elena Sanda Chira

Se venisse stesa su una superficie piana, risulterebbe larga circa 45 cm e lunga circa 60 cm. In realtà questa struttura è a sua volta suddivisa in sei strati, ognuno dei quali ha uno spessore di circa venticinque cellule.

Nel suo complesso la neocorteccia si compone di un numero di neuroni variabile tra i 10 e i 20 miliardi, meravigliosamente collegati tra loro grazie a innumerevoli interconnessioni, che stabiliscono anche le necessarie connessioni tra la stessa neocorteccia con le porzioni inferiori del cervello e con il resto del corpo.

Il cervello genera e conduce l’incredibile complessità che caratterizza una forma di vita intelligente, sulla base di processi che sono fondamentalmente computazionali, e che tuttavia non assomigliano affatto a quelli eseguiti dal nostro PC o dal nostro Mac.

Il cervello impara da solo, sulla base delle sue stesse esperienze,

e radica le lezioni apprese sperimentando,

riconfigurando il suo stesso hardware.

Il cervello umano: un potenziale perpetuum mobile?

Per molti decenni si è continuato a supporre che la corteccia dovesse essere dotata di una sorta di “schema elettrico”, in cui veniva descritto in modo preciso il ruolo specifico di ogni neurone, e di ogni connessione tra 23 neuroni.

Ma era già ben chiaro che in realtà il cervello non poteva operare in base a uno schema di quel tipo: c’erano davvero tanti, troppi neuroni, e le loro innumerevoli interconnessioni sfuggivano alla logica di ogni possibile schema.

In effetti dieci miliardi di cellule caratterizzate da un migliaio di interconnessioni l’una comportano l’incredibile numero di diecimila miliardi di connessioni.

Inoltre era pressoché impossibile impostare la logica di una configurazione generale tra queste connessioni, la maggior parte delle quali sembrava confusa e caotica; molte cellule neuroniche erano sistematicamente ricollegate su se stesse, generando quelli che sicuramente dovevano essere dei “circuiti chiusi infiniti”.

Il caso governa anche il nostro cervello Se anche ci fosse stato un progetto di qualche tipo, l’ammontare di informazioni necessario per codificare uno schema talmente complesso avrebbe di gran lunga superato le capacità informatiche del cervello stesso, per non parlare poi della capacità di codificazione del DNA. E comunque, come poteva essere possibile assemblare fisicamente qualcosa del genere, soprattutto a quel livello microscopico, in soli nove mesi?

La risposta, che costituisce una recente conquista scientifica, ha sorpreso un po’ tutti: in effetti le connessioni del cervello sono in gran parte casuali.

Eppure, contrariamente a quanto il comune buon senso potrebbe suggerire, questo sistema casuale è in grado di manifestare una forma d’intelligenza. In effetti riesce a manifestare un’intelligenza superiore, anzi, per essere più precisi, un genere d’intelligenza superiore, di gran lunga migliore di quello che potrebbe essere generato sulla base di un progetto più definito.

È proprio grazie a questo guazzabuglio caotico che un pilota da combattimento riesce a manovrare il suo caccia a velocità supersoniche.

In un sistema autoorganizzante  l’intelligenza risiede nell’ interscambio

Un sistema come quello del nostro cervello si autoorganizza, raggiungendo livelli sempre più elevati, evolvendo continuamente la sua capacità di elaborazione dei dati. Un’intelligenza globale (e per “globale” potremmo persino intendere qualcosa che riguardi l’intero pianeta) scaturisce dal basso verso l’alto, prendendo cioè spunto da interazioni meramente locali.

È un po’ come dire che la vera intelligenza, quella che guida l’economia americana, non è nelle mani (o nelle teste) dei politicanti di Washington, ma è invece sparpagliata nelle conversazioni notturne dei camionisti che si incontrano all’autogrill, nelle domande dei clienti ai negozianti e nelle loro pronte risposte, nelle chiacchierate amichevoli dei vicini, che discutono di affitti e di mutui.

Analogamente, l’autentica intelligenza del cervello umano non risiede in qualche centrale o schema di comando fissato nel DNA, ma nelle interazioni casuali di un neurone e dei suoi vicini (oppure negli scambi a lunga distanza attraverso la rete cerebrale, che potrebbe essere equiparata al nostro Internet).

Dal caos scaturisce l’ordine

Il processo funziona anche nell’altro senso. È evidente come l’elemento fondamentale, il “mattone” del “sistema nervoso”, sia un singolo “nervo”, ovvero un neurone.

Ma i neuroscienziati hanno a lungo insistito sul fatto che nelle forme di vita complesse del pianeta questa è la più piccola unità capace di elaborare dati. Vedremo invece che nell’ambito di ogni singolo neurone si palesa un complesso insieme di eventi computazionali, che possono analogamente essere definiti relativamente “intelligenti” e che si servono dello stesso principio dell’autoaddestramento spontaneo che dirige lo sviluppo complessivo del cervello.

Dal microcosmo al macrocosmo e viceversa, ovvero dal più piccolo elemento nell’ambito della cellula cerebrale umana che sia possibile studiare al funzionamento dell’intera società umana, l’ordine scaturisce dal caos sulla base dello stesso insieme di principi.

Questo articolo è tratto da Scienza e Conoscenza n. 76 - Acquista ora la rivista!

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lunedì 12 aprile 2021

Il potere curativo della nostra mente


Il potere curativo della nostra mente

Medicina Integrata

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L’intenzione può davvero modificare la realtà che ci circonda e la nostra salute?

Gioacchino Pagliaro - 09/04/2021

Articolo tratto da Scienza e Conoscenza n. 76

Il mondo dei quanti non smette mai di stupire e sorprendere. Basti pensare che i costituenti solidi dell’atomo sono, al loro interno, spazi privi di solidità che appaiono caratterizzati da campi elettromagnetici, fotoni, informazione ecc.

Ciò consente di ipotizzare che ogni entità materiale, nella sua essenza, sia costituita da campi di energia, da frequenze, da legami, da informazioni e da una “forma di intelligenza”.

A livello subatomico, la materia non avrebbe una vera e propria esistenza, ma piuttosto una tendenza ad esistere, come possibilità o probabilità.

Un altro aspetto stupefacente ed intrigante è che i campi di energia dotati di informazione e intelligenza non sarebbero disgiunti da un grande Campo Energetico Unificato che io considero associabile al concetto di Coscienza Universale o a quello buddhista di Mente, che il fisico H. Margenau ha chiamato Mente Universale.

È ciò che il fisico A. Goswami chiama il livello Mentale Sovraordinato in cui tutto, visibile e invisibile, è parte di esso. È l’origine, la fine e la rinascita di ogni entità e di ogni forma.

È ciò che, avendo a che fare con i fenomeni della non località,

preferisco chiamare Mente Non Locale.

Tornando ai quanti è anche emerso che le osservazioni, rilevazioni, misurazioni operate sulle particelle influiscono sul loro comporta-mento e addirittura lo modificano.

Cruciale è quindi interrogarsi sull’azione di un rilevatore o di un osservatore nei confronti di un oggetto di studio.

L’osservatore influenza la realtà

Gli epistemologi e gli scienziati ci dicono che l’osservatore non è neutrale durante l’osservazione: non è in grado di descrivere i fenomeni (preesistenti all’osservazione stessa), poiché l’osservazione è legata alle teorie che ha scelto.

Ogni teoria adottata dall’osservatore, attraverso i suoi presupposti e la sua autoreferenzialità, introduce un ordine, definisce l’osservato confondendo il percepito con l’oggetto naturale, contribuisce alla creazione di una particolare percezione rappresentazione di ciò che sta osservando.

Ma se le teorie producono rappresentazioni che percepiamo come realtà oggettive nel mondo macroscopico, ciò che emerge dagli studi sulla dimensione subatomica è ancora più strano, sconvolgente e al tempo stesso affascinante: si tratta della capacità creativa della mente di agire sugli eventi e di influenzare la materia.

La mente, secondo la teoria della Scienza nella Coscienza di Amit Goswami, non solo interagisce con la dimensione particellare, ma parrebbe essere in grado di diventare essa stessa temporaneamente materia, poiché la materia sarebbe solo una forma più densa dell’energia della Mente. Una sua espressione.

A questo punto è lecito chiedersi: la mente umana è in grado di svolgere un’azione creatrice nella realtà macroscopica? [continua...]

Continuando la lettura su Scienza e Conoscenza n. 76 scoprirai:

Cosa sono i campi di Energia

Come agisce il potere dell'intenzione creatrice

Come applicare l'intenzione di guarigione

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venerdì 9 aprile 2021

La coscienza, unità fra Mente e Materia


La coscienza, unità fra Mente e Materia

Scienza e Fisica Quantistica

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Siamo sull’orlo di una rivoluzione che non solo giunge dalle più recenti acquisizioni scientifiche, ma che arriva dal nostro stesso cuore, sollevando quel velo che a lungo ha oscurato la vera conoscenza.

Carmen Di Muro - 07/04/2021

Un velo che in realtà è un “campo integrale” di energia dinamica che permea ogni singola unità del nostro corpo e dell’universo, separando nient’altro che “noi da noi”.

Questa unità, alla base di mente e materia, è coscienza.

È questa che gestisce le funzioni più alte della mente, nonché la fonte delle informazioni che governano la vita. È il nostro cervello, il nostro cuore, la nostra memoria e, al contempo, l’impronta genetica del mondo in tutta la sua storia.

Mente, energia e materia

Le frontiere della scienza d’avanguardia, relative ai fenomeni quantistici non-locali nei sistemi viventi, ci stanno conducendo in un viaggio di esplorazione sempre più profondo nei misteri del mondo fisico, permettendoci di aprire il nostro panorama verso una visione complessiva e potente del cosmo e della nostra mente, ossia quella che li vede come un reticolo non localmente intrecciato, organicamente completo e autoreferenziale su ogni scala della loro esistenza, una rete dinamica ed integrata di campi energetici interdipendenti, regolata attraverso uno scambio di informazioni sottili a livello quantistico.

Ciò vuol dire che viviamo e respiriamo in un universo fatto di pensieri, un universo concettuale. Come ci ricorda J. Hagelin, noto fisico statunitense, nella meccanica quantistica l’idea di particella è sostituita dall’idea di funzione d’onda. E la funzione d’onda, ossia un vettore nello spazio lineare, è fatto della stessa sostanza di cui sono fatti i pensieri.

Attualmente, l’applicazione di teorie dinamiche non lineari alle neuroscienze sempre più ne da conferma, spostando il focus delle ricerche dal dominio neurochimico a quello di campo elettromagnetico, che apre la strada ad un livello della realtà in cui il pensiero viene considerato come il processo quantistico oscillatorio che emerge dalla profondità subcorticale alla superficie corticale, dando vita istante dopo istante a stati di coscienza (attività dei microtubuli), che gradualmente evolvono dal puro eccitamento di “forme” senza oggetti a rappresentazioni complesse. Esse integrano ed orientano l’insieme di attività mentali, fisiologiche e comportamentali verso direzioni specifiche o nuclei di significato.

Guide d’onda “emotive”

In tutto questo “gli affetti” si configurano come “archetipi” essenziali, configurazioni organizzate primarie, dei veri e propri “sistemi viventi di reazioni e attitudini” che si rivelano sia nell’azione comportamentale di schemi disposizionali (dominio oggettivo) sia di intensi sentimenti (do-minio soggettivo).

Tali configurazioni corrispondono a livello subatomico ad una struttura dinamica di vibrazioni quantistiche di campo globale, che si riverbera a livello neuronale all’interno delle strutture della linea mediana sottocorticale (CMS), di cui il cervello diviene stazione di trasformazione, collegando mente e materia e attualizzando i processi psicologici all’interno di una dimensione spazio-temporale lineare che definisce il pensiero. [continua...]

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giovedì 8 aprile 2021

Scienza e Conoscenza n. 76 - Aprile-Giugno 2021


Scienza e Conoscenza n. 76 - Aprile-Giugno 2021

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Mente quantica

La nostra mente può entrare in connessione con la coscienza universale e interagire con la materia, modificandola.

La coscienza è un tutto: il nostro cervello, il nostro cuore, la nostra memoria e, al contempo, l’impronta genetica del mondo in tutta la sua storia.

Le frontiere della scienza d’avanguardia, relative ai fenomeni quantistici non-locali nei sistemi viventi, ci conducono in un viaggio di esplorazione sempre più profondo nei misteri del mondo fisico, permettendoci di aprire il nostro panorama verso una visione complessiva e potente del cosmo e della nostra mente, ossia quella che li vede come una rete dinamica ed integrata di campi energetici interdipendenti, regolata attraverso uno scambio di informazioni sottili a livello quantistico.

Ciò vuol dire che viviamo e respiriamo in un Universo fatto di pensieri, un universo concettuale un ordine implicito che muove le trame della manifestazione della vita contemplando la creazione di un ventaglio infinito di possibilità.

Scopri Scienza e Conoscenza n. 76 per comprendere gli incredibili poteri della Mente Quantica.

Indice

SPECIALE  MENTE QUANTICA

Il potere curativo della nostra mente - Gioacchino Pagliaro

Il cervello quantico - Jeffrey Satinover

I poteri della mente quantica - Carmen Di Muro

Ipercoscienza - A cura di Elena Sanda Chira

Serendipità e intuizioni nella scienza - Stefano Fais

Sincronicità e Coincidenze - Antonio Morandi

Q come quanto - A cura di Elena Sanda Chira 

Connessioni universali - Davide Fiscaletti

MEDICINA INTEGRATA

Sensibilità ai campi magnetici e salute - Fabio Burigana

Traumi transgenerazionali e tempo immaginario - Vincenzo Di Spazio, MD, Antonio Manzalini, Ph.D

La pelle è specchio dell’anima - Dott. Antonio Del Sorbo

Esprimersi per sopravvivere - Fabio Ghigi

Il nervo vago e la teoria polivagale - Valerio Pignatta

Menopausa: l’età d’oro - Intervista alla dott.ssa Roberta Raffelli, a cura di Romina Alessandri

FISICA E DINTORNI

Gli animali e i loro straordinari poteri - Antonella Ravizza

RUBRICHE

News di medicina integrata dalle pubblicazioni scientifiche internazionali - Valerio Pignatta

Psicologia quantistica - Carmen Di Muro

Funghi di lunga vita - Stefania Cazzavillan

La medicina è una sola - Stefano Fais

Scheda Tecnica

Editore Macro Edizioni

Data pubblicazione         Aprile 2021

Formato              Rivista - Pag 96 - 19,5 x 20,5 cm

ISBN      8878695246

EAN       9788878695245

 

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