lunedì 27 dicembre 2021

Il «piccolo cervello» contenuto nel cuore


Il «piccolo cervello» contenuto nel cuore

Consapevolezza

>> https://bit.ly/3sbnsPG

Nel 1991 una scoperta scientifica pubblicata in un articolo sottoposto a revisione paritaria mise a tacere qualunque residuo di dubbio sul variegato ruolo del cuore all’interno del corpo. Il nome della rivista ci fornisce un indizio riguardo alla scoperta: «Neurocardiology». Tutto è incentrato sull’intimo rapporto che collega fra loro il nostro cuore e il nostro cervello.

Redazione - Scienza e Conoscenza - 26/12/2021

Il famoso autore e conferenziere Gregg Braden, nel suo libro La Resilienza con il Cuore, spiega in modo esauriente la connessione tra cuore e cervello.

A cura di Elena Sanda Chira, coordinatrice della collana Scienza e Conoscenza

Una straordinaria scoperta: il cuore ha un cervello!

La scoperta descriveva questo potente rapporto, che in passato era stato ignorato. Una squadra di scienziati, diretta dal dottor J. Andrew Armour dell’Università di Montreal, aveva scoperto che circa 40.000 neuroni specializzati, denominati neuriti sensori, formano una rete di comunicazione all’interno del cuore stesso. Per chiarezza, il termine neurone descrive una cellula specializzata che può venire sollecitata (stimolata elettricamente) in modo tale da permetterle di condividere informazioni con altre cellule del corpo. Nonostante un vasto numero di neuroni sia ovviamente concentrato nel cervello e lungo il midollo spinale, la scoperta di queste cellule all’interno del cuore, e in minor numero all’interno di altri organi, permette una nuova comprensione del livello di comunicazione vigente in tutto il corpo. I neuriti sono minuscole propaggini che si diramano dal corpo centrale del neurone, per assolvere a diverse funzioni. Taluni prelevano informazioni dal neurone per connettersi ad altre cellule, mentre altri captano segnali da varie fonti e li trasportano verso il neurone.

Ciò che rende talmente eccezionale questa scoperta è che i neuriti presenti nel cuore replicano molte delle stesse funzioni rilevate nel cervello. Detto in parole semplici, Armour e colleghi scoprirono ciò che in seguito ha notoriamente assunto il nome di «piccolo cervello» del cuore. E sono i neuriti specializzati a rendere possibile il piccolo cervello. Citando gli scienziati a cui si deve la scoperta: «Il “cervello del cuore” è una rete intricata di nervi, neurotrasmettitori, proteine e cellule di supporto simili a quelli riscontrabili nel cervello vero e proprio».

Che ruolo ha il cervello del cuore?

Un ruolo chiave del cervello del cuore consiste nel rilevare i cambiamenti che avvengono nell’organismo, quali i livelli degli ormoni e di altre sostanze chimiche, per poi comunicarli al cervello affinché quest’ultimo possa soddisfare adeguatamente i nostri bisogni. Il cervello del cuore espleta questo compito convertendo il linguaggio del corpo (la chimica) nel linguaggio elettrico del sistema nervoso, per renderlo comprensibile al cervello. I messaggi in codice del cuore, per esempio, informano il cervello su quando il nostro fabbisogno di adrenalina aumenta durante una situazione stressante, o su quando è sicuro diminuire la secrezione adrenalitica e concentrarsi sulla costruzione di una risposta immunitaria più forte. Una volta scoperto il piccolo cervello nel cuore, è emerso anche il suo ruolo in varie funzioni non del tutto riconosciute in passato.

Esse includono:

• emanare la conoscenza generata dal cuore, nota come «intelligenza cardiaca».

• Promuovere stati intenzionali di intuizione profonda.

• Permettere l’espressione di abilità precognitive intenzionali.

• Dirigere la comunicazione fra il cuore e i neuriti sensori in altri organi del corpo.

Come funziona il piccolo cervello cardiaco?

Si è appurato che il piccolo cervello cardiaco funziona secondo due modalità distinte ma correlate.

Esso può agire…

1. …in autonomia rispetto al cervello craniale per pensare, apprendere, ricordare e perfino percepire autonomamente i nostri mondi interiore ed esteriore;

2. …in sintonia con il cervello craniale per darci il beneficio di una singola, potente rete neurale condivisa dai due organi distinti.

La scoperta del dottor Armour ha trasformato per sempre il modo in cui ci è stato insegnato di concepire noi stessi. Dà un nuovo significato a ciò che è possibile e a ciò di cui siamo capaci in termini dei ruoli fisiologici rivestiti dal cuore e dal cervello. Con le parole del dottor Armour, possiamo dire che «in anni recenti è ormai divenuto evidente che esiste una sofisticata forma di interazione tra cuore e cervello, nella quale ciascuno dei due influisce sul funzionamento dell’altro». Il nuovo campo della neurocardiologia, la scienza che esplora il significato di una simile scoperta, sta appena cominciando a mettersi in pari con la realtà della nostra esperienza quotidiana. Questo è particolarmente evidente quando si prendono in esame i princìpi presentati da alcune delle nostre più antiche e amate tradizioni spirituali.

Il cuore nelle antiche saggezze

Da molto tempo le tradizioni indigene sostengono che il cuore ricopre nella nostra vita un ruolo cruciale, che va molto al di là di quello di una semplice pompa muscolare. Anche se il concetto di “cuore come pompa” non è messo da parte da tali tradizioni, sono le virtù del cuore poste al di là della sua funzione meccanica, quelle evidenziate dagli antichi saperi. Quasi tutti gli insegnamenti storici elevano il ruolo del cuore ponendolo a un livello dal quale esercita un influsso diretto sulla nostra personalità, la nostra vita quotidiana e la nostra capacità di fare scelte morali per distinguere fra il bene e il male, discriminando fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Macario, il santo copto a cui si deve la fondazione di un antico monastero egizio che porta il suo nome, riuscì a catturare con grande maestria questi livelli di potenzialità all’interno del cuore, quando affermò: “[Il cuore stesso], infatti, è come un piccolissimo vaso; eppure lì vi sono draghi, leoni, bestie velenose, tutti i tesori dei vizi; lì si trovano anche vie aspre e scabrose, precipizi. D’altronde, però, lì c’è anche Dio, gli angeli, la vita e il regno, la luce e gli apostoli, i tesori della grazia, tutte le cose, insomma.

” Fra «tutte le cose» citate da san Macario oggi dobbiamo includere le nuove scoperte che documentano la capacità del cuore umano di ricordare gli eventi della vita, perfino quando l’organo non è più presente nel corpo della persona che li ha vissuti.

Scopri La Resilienza con il Cuore:

La Resilienza con il Cuore — Libro >> https://bit.ly/3sbnsPG

Come Crescere in Situazioni Estreme

Gregg Braden

www.macrolibrarsi.it/libri/__la-resilienza-con-il-cuore.php?pn=1567


giovedì 16 dicembre 2021

La Resilienza con il Cuore


La Resilienza con il Cuore

Il potere di superare le situazioni estreme e crescere in periodi di crisi

Consapevolezza

>> https://bit.ly/3sbnsPG

Nel suo libro, La resilienza con il cuore, Gregg Braden descrive alcuni aspetti del cambiamento in corso e ci indica come usare il potere del nostro cuore per realizzare la resilienza nelle nostre vite, nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità.

Redazione - Scienza e Conoscenza - 15/12/2021

A cura di Elena Sanda Chira, coordinatrice della Collana Scienza e Conoscenza

Sebbene si sia sempre dovuto lottare contro i disastri naturali, ora vanno prese in considerazione anche nuove classi di criticità, definite come “indotte dall’uomo”. Alcuni studi recenti, come quelli citati nel numero speciale di «Scientific American», Crossroads for Planet Earth affermano che «i prossimi anni saranno decisivi nel decretare se la razza umana, che ora sta facendo il suo ingresso in un periodo unico della sua storia, possa assicurarsi il miglior futuro possibile».

La buona notizia che ci giunge dagli esperti di quasi tutto il mondo è che «se coloro che devono prendere le decisioni riusciranno a inquadrare bene la situazione, il futuro dell’umanità sarà assicurato da migliaia di decisioni quotidiane”.

È nei dettagli della vita di tutti i giorni che «si fanno i progressi più profondi».

Senza alcun dubbio, nel prossimo futuro a ciascuno di noi toccherà di prendere innumerevoli decisioni. Una delle più profonde, e forse delle più semplici, sarà quella di far posto a ciò che la nuova scienza ci ha mostrato riguardo a chi siamo e al nostro ruolo nel mondo. Se riusciamo ad accettare, anziché negare, la solida evidenza che le singole scienze ci stanno indicando, tutto cambierà. Grazie a quel cambiamento, potremo ricominciare da capo. Sebbene per alcuni le possibilità a cui fanno accenno le nuove scoperte rappresentino un modo nuovo di vedere il mondo, per altri esse scuotono le fondamenta di una radicata tradizione.

Talvolta è più facile affidarsi alle false ipotesi di una scienza superata, che accogliere informazioni capaci di trasformare tutto ciò che comprendiamo. Facendolo, però, si vive nell’illusione di una menzogna. Mentiamo a noi stessi sulla nostra identità e sulle potenzialità che ci attendono. Mentiamo a coloro che si fidano di noi e si affidano al nostro insegnamento per apprendere le grandi verità del nostro mondo che sono state scoperte di recente.

La Paura: il peggior nemico della resilienza

«Proferiamo menzogne quando abbiamo paura [...] paura di ciò che non sappiamo, paura di cosa penseranno gli altri, paura di ciò che scopriranno su di noi. Ma ogni volta che diciamo una bugia, la cosa che temiamo si rafforza». Tad Williams, autore di libri di fantascienza.

Quando le scoperte di oggi ci dicono che gli insegnamenti del passato non sono più veri, dobbiamo fare una scelta: continuiamo a insegnare i falsi princìpi, assumendoci le conseguenze delle false ipotesi? Se lo facciamo, allora dobbiamo rispondere a una domanda ancor più profonda: che cosa temiamo? Cosa c’è di tanto minaccioso per il nostro stile di vita, nel conoscere le più profonde verità su chi siamo, sulle nostre origini e sul rapporto che intratteniamo con i nostri simili e con la Terra? Riuscire a dare una risposta a queste domande potrebbe trasformarsi nella maggiore sfida dei nostri tempi. Ci obbliga a rispondere alla grande domanda che a taluni ispira un senso di disagio e che ad altri lascia percepire una minaccia:

Siamo in grado di affrontare la verità che ci siamo chiesti di scoprire? Abbiamo il coraggio di accettare ciò che la scienza più avanzata di oggi sta rivelando su chi siamo nell’universo e qual è il nostro posto nel mondo?

Se la risposta è affermativa, allora dobbiamo anche accettare la responsabilità che viene dal sapere di poter cambiare il mondo, cambiando noi stessi. La nostra disponibilità ad accogliere le profonde verità dell’esistenza rappresenta la chiave per stabilire se i nostri figli sopravviveranno alle scelte che faremo e se, a loro volta, avranno l’opportunità di esplorare le ulteriori profonde verità che scopriranno durante loro vita. La riluttanza a diffondere le nuove scoperte scientifiche nei principali media, nelle aule e nei manuali scolastici ci mantiene bloccati nel tipo di pensiero che ha condotto alle maggiori crisi della storia umana.

Il Cambiamento: un'occasione per migliorare la vita

Il cambiamento ha sempre avuto un ruolo nella storia umana, che ha stabilito una sorprendente serie di successi nel trasformare in positivo le crisi estreme. La geologia ci racconta che circa 20.000-30.000 anni fa il clima del mondo subì un brusco cambiamento e che ciò accadde in maniera eclatante. La storia geologica terrestre, grazie al ritrovamento di carcasse ben conservate di mammut lanoso con ancora in bocca i resti dell’ultimo boccone, e grazie alla scoperta di piante tropicali fossili nell’Antartico, ci conferma che in passato il clima subì un mutamento drammatico, secondo modalità che hanno dato ai nostri avi poco tempo per adattarsi. Sappiamo che riuscirono ad adattarsi al cambiamento inatteso e che tale capacità diede buoni risultati. Non solo sopravvissero, ma la popolazione crebbe e i loro discendenti, i nostri progenitori, migrarono in tutto il mondo.

In tempi più recenti abbiamo dimostrato la nostra bravura nello stringerci gli uni agli altri per formare una famiglia globale che ci consentisse di superare alcune delle maggiori trasformazioni avvenute nel mondo moderno. Il punto è che, nell’affrontare i grandi problemi della storia, ci siamo sempre elevati all’altezza del compito, generando il livello di cooperazione necessario per affrontare la sfida. In passato, però, la situazione presentava una differenza fondamentale.

Durante i maggiori cambiamenti avvenuti nel mondo ci siamo sempre confrontati con una sola crisi per volta, per esempio un crollo economico, una devastazione bellica o una malattia pandemica. Sappiamo quindi di essere in grado di gestire bene una sfida alla volta. Ciò che oggi rende così profondamente diversa la situazione è che stiamo affrontando svariate crisi che convergono nella stessa finestra temporale. È proprio questo il dato che rende la nostra epoca di eventi estremi così diversa dal passato. Per affrontare con successo la sfida che ci attende dobbiamo rispondere a tre domande fondamentali. In quanto individui, comunità e nazioni, oltre che come famiglia globale, dobbiamo guardare dritto nello specchio della nostra vita e chiederci:

Come possiamo risolvere i problemi che ci stanno di fronte se non siamo onesti rispetto a essi?

Siamo disposti ad accettare le nuove scoperte che ci rivelano le più profonde verità sul nostro rapporto con noi stessi e col mondo?

Come possiamo adattarci a un mondo in transizione applicando i princìpi della scienza e della spiritualità moderne alla nostra vita quotidiana?

La resilienza con il cuore può essere una valida via d’uscita dalla profonda crisi d’identità in cui ci troviamo ora.

La Resilienza con il Cuore — Libro >> https://bit.ly/3sbnsPG

Come Crescere in Situazioni Estreme

Gregg Braden

www.macrolibrarsi.it/libri/__la-resilienza-con-il-cuore.php?pn=1567


sabato 11 dicembre 2021

Connessioni medicina e geometria sacra


Le connessioni fra medicina e geometria sacra

Medicina Quantistica e Bioenergetica

>> https://bit.ly/3pCHMGA

Le interessanti relazioni fra proporzione aurea, matematica e auricologia.

Redazione - Scienza e Conoscenza - 03/12/2021

Articolo di Nathalie Tahan - Tratto da Scienza e Conoscenza n. 78

Cosa c’entrano la proporzione aurea e la matematica con l’auricologia? Per rispondere a questa domanda, esaminiamo prima da vicino l’orecchio esterno. Su alcuni libri di anatomia, leggiamo che il padiglione auricolare ha la forma di una parabola, ideale per assicurare una buona ricezione dei suoni e per convogliarli verso il meato acustico.

Il suo ruolo è quindi definito come funzionale alla meccanica del suono, agendo come un’antenna, e permettendo all’uomo di percepire tutti i suoni presenti nel suo ambiente.

Non è poco! Possiamo anche pensare che tutte le strutture visibili, come trago, antitrago, elice, antelice, conca, siano utili appunto alla ricezione di tali suoni. Con l’Auricologia però, scopriamo la corrispondenza esistente tra l’orecchio esterno e l’organismo intero, chiaramente espressa dall’immagine di un feto rovesciato, con il lobo rappresentante la testa, l’antelice rappresentante la colonna vertebrale e così via...

Capiamo così che l’orecchio serve da mappa nel contesto della Riflessologia e quindi rappresenta uno dei vari microsistemi riflessi conosciuti, che ci permettono di intervenire su una piccola parte del corpo per avere una risposta in una parte più grande oppure più nascosta.

Ma se guardiamo più attentamente, oltre a vedere un feto con la testa in giù, ci rendiamo conto che a partire da un punto della fossa triangolare, posta nella parte superiore dell’orecchio, possiamo disegnare una spirale logaritmica.

La spirale logaritmica si costruisce in una successione di rettangoli aurei e non ha fine. Il rettangolo aureo è costruito rispettando le proporzioni della sezione aurea.

Che cos’è la sezione aurea e com’è stata scoperta?

Fibonacci, matematico del XII secolo, trova la soluzione ad un problema di matematica che riguarda la riproduzione di conigli. Questa so-luzione, conosciuta oggi come la successione di Fibonacci, è una serie di numeri in cui ciascun termine, a partire dal terzo, è uguale alla somma dei due termini precedenti.

Curiosamente, il rapporto tra due numeri successivi tende progressivamente verso Phi φ cioè il numero aureo (1,6180339887...) senza mai raggiungerlo. Per esempio, 8:5=1,6; 13/8=1,625;...377/233=1, 61802...

Questo numero è un numero irrazionale, come il più conosciuto Pi greco Π, ed è presente in Natura, sotto forma della spirale aurea del nautilus, o nella disposizione dei petali del girasole. Conosciuto già nell’antichità, è stato messo in evidenza nel Rinascimento grazie appunto a Fibonacci e a Luca Pacioli. Nel corpo umano ritroviamo la proporzione aurea, come l’ha illustrato magistralmente Leonardo da Vinci nel suo Uomo Vitruviano. [continua...]

L'AUTRICE

Dott.ssa Nathalie Tahan

Laureata in Medicina e Chirurgia (Università di Bologna), Master in Auricoloterapia (ScuolaTao Bologna) e studiosa di Agopuntura.

Già laureata in Matematica (New York University, NY USA) con Master in Nutrizione (Columbia University, NY USA).

CONTINUA LA LETTURA SU SCIENZA E CONOSCENZA N.78

Scienza e Conoscenza - n.78 - La Vita è Vibrazione — Rivista >> https://bit.ly/3pCHMGA 

La frequenza primordiale e la geometria sacra alla base della vita dell'Universo

AA. VV.

www.macrolibrarsi.it/libri/__scienza-e-conoscenza-78.php?pn=1567


venerdì 10 dicembre 2021

Energia, suono, frequenze nella Geometria Sacra


Energia, suono, frequenze, vibrazioni e risonanza nella Geometria Sacra

Archeologia Segreta

>> https://bit.ly/3pCHMGA

Sam Osmanagich, scopritore delle Piramidi bosniache, e Michael Tellinger, ricercatore eclettico e studioso dei Cerchi di pietra in Arica del Sud, hanno dedicato gran parte della loro vita allo studio delle civiltà antiche. Li abbiamo intervistati per comprendere meglio l'importanza delle loro scoperte.

Redazione - Scienza e Conoscenza - 01/12/2021

Intervista a Sam Osmanagich e a Michael Tellinger a cura di Cristina Redi

Il tipo di ricerca da loro condotta ha un’impronta multidisciplinare che consente di studiare e analizzare i siti archeologici non solo dal punto di vista storico, ma sotto molti altri aspetti, avvalendosi di esperti in diversi settori.

Caratteristica dominante di molti siti antichissimi in tutto il mondo, è la presenza di campi energetici molto forti e di frequenze ben definite.

Ho avuto il piacere di collaborare con entrambi, di tradurre i loro libri e di divulgare nel nostro Paese i loro progetti di ricerca. In questa intervista cerchiamo di approfondire con loro il tema energia e suono.

Secondo la ricerca multidisciplinare che avete condotto nei siti archeologici (Piramidi bosniache e Cerchi di pietre in Africa del Sud), l’energia è risultata essere la caratteristica più importante. Potete dirci che cos’è l’energia e da dove proviene?

S.O.: Cos’è l’energia? L’energia è movimento. L’energia è capacità di cambiare. L’energia è capacità di produrre, amplificare o ridurre il campo energetico, che può essere elettrico, magnetico, cinetico, meccanico... anche l’amore crea un campo energetico! Possiamo percepire e possiamo anche misurare molti campi di energia, ma non abbiamo ancora la strumentazione scientifica adeguata per misurare i numerosi campi di energia esistenti nell’Universo. Da dove proviene l’energia? Dalla creazione. Facciamo un’ipotesi: se vogliamo “personificare” la creazione, il Creatore ha iniziato con il pensiero, poi ha prodotto il suono, la vibrazione (risonanza) e poi ha “giocato” con le diverse frequenze e con la loro intensità creando così l’Universo.

M.T.: È probabilmente la domanda più complessa in assoluto. Ogni scienziato o ricercatore ha la propria interpretazione del concetto di energia: ciò che permette alle piante di crescere, l’elettricità che alimenta la nostra industria e le nostre case, ciò che fa muovere un motore, il qi prana…

Ma infine, l’energia sembra essere la fonte trainante di tutto ciò che è intorno e dentro di noi. Ogni definizione è molto evasiva. Non so se saremo mai davvero in grado di comprendere l’energia fino a quando non capiremo a fondo come si manifesta e da dove proviene. La scienza convenzionale ci dice che tutto nasce dal big bang; che tutta l’energia nell’Universo proviene da quella fonte primordiale chiamata “singolarità”. Cos’è la singolarità? Sembra essere solo teoria. Ogni volta che abbiamo a che fare con la scienza mainstream sembra esserci più teoria che fatti scientifici concreti. Tendiamo ad accettare come fatto scientifico ciò che ci viene presentato, ma che in realtà è basato su teorie molto prossime ad essere convalidate. Queste entrano a far parte della nostra vita, si radicano nella nostra cultura, nel nostro sistema educativo e cominciamo a ritenerle fatti scientifici concreti. Attraverso questo meccanismo si crea una resistenza al cambiamento e all’accettazione di nuove conoscenze e scoperte.

Tornando all’energia, questa sembra comunque essere la fonte di tutto nella nostra realtà, sia che si tratti di energia cinetica, sonora, magnetica, luminosa o di altri tipi di forze. Oggi come 100 anni fa ‒ quando con la fisica quantistica si è iniziato a scomporre gli atomi e a osservare le particelle subatomiche ‒ ogni risposta a questa domanda è evasiva.

Sam, il concetto di energia delle civiltà antiche era diverso dal nostro?

S.O.: La differenza principale tra la nostra civiltà del XXI secolo e alcune delle civiltà antiche avanzate è proprio nel concetto di energia. Il nostro si basa sulla sua produzione di energia da varie fonti: il carbone (sporco, inquinante, limitato e costoso), il petrolio e il gas (sporchi, inquinanti, limitati e costosi), il nucleare (contaminante ed estremamente costoso). Il concetto di energia degli antichi si basava invece sull’amplificazione dell’energia prodotta da sorgenti naturali tramite l’utilizzo di forme geometriche, come la piramide, il cono e il cerchio, e...[continua]

CONTINUA LA LETTURA DI QUESTO ARTICOLO SU SCIENZA E CONOSCENZA N. 78

Scienza e Conoscenza - n.78 - La Vita è Vibrazione — Rivista >> https://bit.ly/3pCHMGA

La frequenza primordiale e la geometria sacra alla base della vita dell'Universo

AA. VV.

www.macrolibrarsi.it/libri/__scienza-e-conoscenza-78.php?pn=1567


giovedì 9 dicembre 2021

Le vibrazioni della Vita


Le vibrazioni della Vita

Consapevolezza

>> https://bit.ly/3pCHMGA

La musica è una prerogativa essenziale per ogni forma di vita. Fin dalle origini dell’uomo, e oltre ai confini dello spazio e del tempo, il nostro corpo fisico, emozionale e spirituale è attratto da alcune situazioni: sensazioni di benessere, di calma, di salute, di conforto; sono tutti modelli che ricerchiamo da sempre, un po’ come la luce, il buon cibo, l’esercizio fisico, il riposo, la cura verso il nostro corpo.

Redazione - Scienza e Conoscenza - 14/11/2021

Articolo a cura di Emiliano Toso

Sebbene l’utilizzo della musica sia riconosciuto come un grande strumento di aiuto in ogni epoca storica e in ogni cultura esistita sulla Terra, non è mai stato semplice quantificare in modo completo gli effetti terapeutici dell’ascolto a livello biologico e medico.

Ciò potrebbe essere determinato dalla mancanza di strumenti adatti alla misurazione in quanto, soprattutto quando si fa esperienza della musica, entrano in gioco innumerevoli fattori tra cui la soggettività dell’ascolto e gli strumenti di misura.

Tuttavia negli ultimi anni, grazie ai progressi della scienza, della strumentazione utilizzata nell’analisi e soprattutto all’integrazione della medicina tradizionale con quella chiamata “di confine”, l’uomo ha portato a termine preziosi studi che testimoniano in modo profondo i benefici dell’ascolto della musica a tutti i livelli del nostro corpo, dimostrando le dinamiche celebrali che portano al piacere dell’ascolto, i corrispondenti effetti a livello biochimico e biofisico e i relativi benefici a livello terapeutico.

Emozioni, cervello e ormoni

Esistono molti studi in letteratura che descrivono la relazione tra l’ascolto della musica, le emozioni, le diverse parti del cervello e gli ormoni coinvolti in questi meccanismi.

A livello fisico ci sono studi che hanno dimostrato gli effetti della musica sul battito cardiaco, la frequenza respiratoria, la sudorazione, la temperatura corporea, la conduttanza della pelle, la tensione muscolare e altre risposte del sistema nervoso autonomo (Blood et al. 1999) e ciò dimostra, già a livello terapeutico, il motivo per cui la musica venga utilizzata per un bilanciamento fisico e fisiologico, per il radicamento a terra o per una maggior centratura.

L’ascolto della musica ha anche dimostrato di intervenire nelle dinamiche che riducono il dolore, l’ansia e lo stress (DiLeo 2007, Nilsson 2008 e Koelsch 2012). Ogni organismo vivente ricerca il mantenimento dell’omeostasi e lo stress può essere definito come una risposta neurochimica alla perdita di equilibrio omeostatico, spingendo l’organismo a impegnarsi in attività che lo possano ripristinare; la musica è dunque importante in queste attività che riducono lo stress e sono altamente protettive nei confronti della malattia (Dimsdale 2008).

Dimsdale (2003) ha rilevato gli effetti della musica sulla riduzione dello stress associato alla performance a scuola e al lavoro e riporta un abbassamento più rapido del cortisolo (noto marcatore dello stress) nei soggetti che hanno ascoltato musica rilassante ogni 15 minuti fino a 2 ore dal termine del lavoro. [continua...]

CONTINUA LA LETTURA SU SCIENZA E CONOSCENZA N. 78 e leggerai

La musica influenza la biochimica del corpo

Musica ed espressione genetica

Il principio di risonanza: dalla musica all’uomo

Scienza e Conoscenza - n.78 - La Vita è Vibrazione — Rivista >> https://bit.ly/3pCHMGA

La frequenza primordiale e la geometria sacra alla base della vita dell'Universo

AA. VV.

www.macrolibrarsi.it/libri/__scienza-e-conoscenza-78.php?pn=1567


martedì 7 dicembre 2021

Scienza e Conoscenza - n.78 - La Vita è Vibrazione


Scienza e Conoscenza - n.78 - La Vita è Vibrazione

La frequenza primordiale e la geometria sacra alla base della vita dell'Universo

>> https://bit.ly/3pCHMGA

C’è una sinfonia di base, una vibrazione primordiale che guida tutto ciò che è presente nell’Universo e ogni essere vivente entra in risonanza con questa sinfonia.

Il concetto che ha ispirato questo nuovo numero di Scienza e conoscenza e i suoi approfondimenti è che la nostra esistenza, tutta la materia, tutta la vita, tutte le esperienze, esistono nel mondo fisico delle frequenze. Da ciò si evince che tutto ciò che ci circonda, assolutamente tutto è fatto di frequenze.

Anche la salute e la malattia sono legate a questo concetto visto che ogni nostra cellula o organo risuonano con una propria frequenza e anche i nostri pensieri agiscono allo stesso modo.

Tutti i tessuti biologici possono ricevere, trasdurre e trasmettere vibrazioni elettriche, oscillazioni acustiche, magnetiche e termiche quindi tutto vibra, tutto oscilla sia nella materia visibile che in ciò che è invisibile ai nostri occhi.

Tutto ciò che è vitale comunica in un intreccio di frequenze e geometrie: dagli angoli dei legami atomici nelle molecole degli aminoacidi fino alle spirali del DNA; tutto risponde a codici e progressioni geometriche eterne.

Sia Platone che Pitagora consideravano sacre le sezioni auree dei segmenti di un pentagramma e la proporzione del PHI appare in natura in tantissime forme: dalle conchiglie alle foglie per non parlare dell’atomo stesso. Ecco perché tanti scienziati, medici e ricercatori di ogni campo e in ogni era si sono interessati di geometria sacra e delle sue manifestazioni naturali o di quelle create dall’uomo anche in epoche antichissime.

Vi cito le parole del Dott. Antonio Morandi – di cui troverete un articolo all’interno – per farvi capire quanto approfondiremo questo argomento: "I Veda e gli altri antichissimi testi sapienziali indiani descrivono la realtà come derivante da un intreccio di vibrazioni e suoni; la vibrazione, il suono, la parola, sono considerati la radice della creazione e del supporto dell’universo".

Concludendo, le frequenze all’origine della vita, la geometria sacra e le intuizioni della medicina per le nuove terapie del futuro sono legate fra loro da un incredibile fil rouge che unisce le origini primordiali dell’universo al nostro presente e detta le linee guida per il prossimo futuro.

Seguite il fil rouge… e buona lettura!

Indice

LA PAROLA ALL'EDITORE

In che mondo vuoi vivere? - Giorgio Gustavo Rosso

APPROFONDIMENTO

Wilhelm Reich e la scienza dell’energia vitale. - Jèsus García Blanca

RUBRICA: PSICOLOGIA QUANTISTICA

Campi di vibrazione - Carmen Di Muro

SPECIALE: LA VITA È VIBRAZIONE

Parole, parole, parole: il suono della realtà - Antonio Morandi

Luci e vibrazioni - Stefano Fais

La danza delle cellule - Intervista al Prof. Carlo Ventura a cura di Valerio Pignatta

La vibrazione vitale  nell’inesplorato intuire ÌNIN - Anna Bacchia

Musica per le cellule - Emiliano Toso

Paesaggio sonoro - Dario Giardi

SPECIALE: GEOMETRIA SACRA

Energia, suono, frequenze, vibrazioni e risonanza (Intervista a Sam Osmanagich e a Michael Tellinger a cura di Cristina Redi)

SEZIONE MEDICINA INTEGRATA

Connessioni - Nathalie Tahan

L’organismo: un sistema complesso - Intervista alla dott.ssa Sara Diani a cura di Romina Alessandri

RUBRICHE

News scientifiche sulla vitamina C - A cura di Valerio Pignatta

CASI CLINICI in Neuralterapia e Medicina Funzionale Regolatoria - Di Fausto G. Bellabona

GLOSSARIO DI FISICA QUANTISTICA: Stringhe cosmiche

Scheda Tecnica

Data pubblicazione         Dicembre 2021

Formato              Libro - Pag 96

ISBN      8878695327

EAN       9788878695320

Scienza e Conoscenza - n.78 - La Vita è Vibrazione — Rivista >> https://bit.ly/3pCHMGA

La frequenza primordiale e la geometria sacra alla base della vita dell'Universo

AA. VV.

www.macrolibrarsi.it/libri/__scienza-e-conoscenza-78.php?pn=1567