Il Sì che Guarisce
Storia di un’eccezionale guarigione
di Niro Markoff
Dall'esperienza personale di Niro Markoff
un toccante libro in grado di cambiare la tua esistenza
Come agire quando la nostra vita quotidiana viene
sconvolta da una diagnosi, dalla perdita di una persona cara o del posto di
lavoro, oppure quando siamo prigionieri di una delle tante dipendenze a cui la
nostra società ci espone?
Il Sì che guarisce è un libro scritto per rafforzare le
persone coinvolte in qualsiasi esperienza carica di paura e disorientamento che
spesso crea meccanismi che impediscono di far fronte all’enorme carico
emozionale che incombe e prevede elementi ed esercizi preziosi che aiuteranno a
mettere in luce lo schema di determinati comportamenti che sabotano la nostra
intenzione di “guarire”.
La sperimentazione offre al lettore l’opportunità di dire
nuovamente un pieno Sì alla vita: una dichiarazione positiva come strumento di
potere per cambiare completamente il nostro modo di reagire alle circostanze e
di accedere all’amore e alla riverenza nella nostra esistenza.
Strumenti specifici e la meditazione vengono resi
accessibili al lettore che li potrà usare e praticare in modo autonomo, utili non
solo per chi ha contratto una grave malattia, ma anche per qualsiasi essere
umano desideroso di guardare a se stesso e crescere, prendendo le distanze dal
passato e iniziando una nuova vita, libera dagli antichi traumi, dai
condizionamenti obsoleti e dai residui di ferite e sofferenze.
Nel 1985 l'autrice risultò positiva al test dell’AIDS. Di
fronte a questa sentenza di morte, elaborò un programma curativo personale
fondato sulla meditazione quotidiana, una serie di esercizi terapeutici e uno
specifico regime alimentare. Nel 1986 la malattia scomparve...
Prefazione di Niro Markoff
Non conosco avventura più bella di quella della nostra
vita, quando riusciamo a guardarla da una prospettiva di curiosità. Diventiamo
infatti capaci di renderci conto che ogni singolo evento del nostro passato ha
una sua utilità, costituisce un seme di possibilità, un seme di
quell'evoluzione che ci ha costruiti e ci ha fatto diventare quel che siamo.
Quando la vita ci mette a dura prova esponendoci a
situazioni drammatiche quali un lutto, la diagnosi di una malattia cosiddetta
terminale, la perdita del lavoro o un divorzio, soffriamo, e la risposta
meccanica, e sana, è il rifiuto. Ma se il rifiuta continua a essere
l'atteggiamento prevalente, finisce per aumentare la nostra sofferenza invece
di alleviarla o di condurci alla guarigione. Da soli è praticamente impossibile
riuscire a cambiare atteggiamento ed è a questo punto che diventa essenziale
trovare una persona, una disciplina che ci conduca verso un percorso d'incontro
con aspetti di noi ancora sopiti.
In realtà, nei casi di diagnosi fisiologica, non si
soffre solo a livello fisico, ma anche sul piano emozionale, che non può essere
trascurato. Ho conosciuto moltissime persone ammalate fisicamente che sono
state capaci di trasformare la loro malattia, una volta che hanno capito, e
quindi iniziato a curare, anche il loro "malessere" emozionale.
Che tristezza per la nostra società l'essere arrivati a
credere che la guarigione dipenda
unicamente dai medici, dalle medicine e dalla chirurgia!
Non vi è dubbio che medicina e chirurgia ottengano ogni
giorno risultati straordinari: progrediscono in maniera stupefacente, offrendo
possibilità insperate a molte persone per le quali, senza il loro ausilio, non
vi sarebbe più alcuna prospettiva di vita. Non si può quindi non essere pieni
di gratitudine e di ammirazione di fronte a questi miracoli quotidiani della
medicina. Ma ciò fa sì che nella nostra cultura l'autorità e la responsabilità
nella guida verso la salute e il benessere venga conferita totalmente alla
medicina. Esiste quindi un potente collasso nei nostri condizionamenti che ha
orientato la nostra educazione e continua a farci credere che la guarigione
venga dai medici e dalla medicina.
Eppure è semplice capire che il loro ruolo è di aiutarci
a trovare la cause e a formulare la diagnosi del nostro "malessere"
fisico, guidandoci e consigliandoci le cure, ma che LA GUARIGIONE LA CREA, LA
VIVE E LA COMPIE OGNI SINGOLO PAZIENTE, e non il medico, né il guaritore, né il
terapeuta. Tali guide, dottori e terapeuti, sono indispensabili, ma è la
risonanza e l'allineamento delle vibrazioni che costoro manifestano a un
determinato momento tra se stessi e il paziente ciò che crea, nutre e dà luogo
a quell'evento così naturale che è la guarigione! E questo spiega semplicemente
perché la stessa diagnosi e la stessa cura non producono lo stesso risultato in
ogni paziente.
Non mi stancherò mai di ripetere che ammalarsi è
complicato e guarire è semplice, e non il contrario, come ci hanno fatto
credere! Sono fermamente convinta che la malattia sia una grandissima opportunità
di evoluzione, di accesso a un diverso livello di coscienza, se la persona che
sta vivendo quella sfida la accoglie con curiosità. Riprendiamoci quindi il
nostro potere di guarigione invece di delegarlo interamente ai dottori. La
delega totale non è giusta né per il paziente né per il medico: crea uno
squilibrio che non aiuta la guarigione, perché c'è una grande differenza tra
scegliere di conferire autorità a qualcuno e sentirsi schiacciati dal peso di
una diagnosi sferzante.
Sono fermamente convinta che la guarigione avvenga su
quattro livelli.
La più evidente e tangibile è la guarigione fisica, la
più sensibile è quella emozionale, che avrà un impatto più o meno forte sul
corpo fisico. Segue quindi l'evoluzione e l'espansione della nostra mente e
infine la guarigione più sottile, ma anche la più importante, ovvero quella
spirituale, con l'apertura alla fiducia e alla gratitudine.
"Il trucco sta in ciò su cui si pone l'accento.
Possiamo renderci infelici o renderci felici. La quantità di lavoro è la
stessa" (Carlos Castaneda).
Ho ricevuto di persona il miracolo di una guarigione
dichiarata impossibile dalla medicina ufficiale. È un dono enorme a livello
personale, ma è anche un evento che disturba le conclusioni cui una tragica
epidemia e la non esistenza di una cura o di una soluzione hanno portato. Tale
guarigione ha attratto moltissimi giovani cui la medicina prospettava uno
scenario di malattia e di morte a breve termine, i quali, con grandissimo
coraggio, lo rifiutavano e cercavano invece altre possibilità che aprissero
alla speranza.
Non ho guarito nessuno, perché non sono una guaritrice;
il mio insegnamento consiste piuttosto nel far comprendere l'aspetto olistico
della guarigione, in cui ci si interessa non solo al corpo fisico, ma anche alle
proprie emozioni, ai propri pensieri e alla propria connessione con la
spiritualità. Ed è un insegnamento è aperto a tutti, non solo alle persone che
stanno vivendo una sfida fisica: a tutti coloro che intendono migliorare la
qualità della loro esistenza. Esso consiste nell'invito allo studente a
incontrare se stesso in un'introspezione costruttiva e a superare l'autocritica
sterile per accedere alla sua creatività istintiva, che diventerà fonte di
azioni diverse da quelle praticate abitualmente.
La pratica della meditazione attiva è una delle chiavi
essenziali di questo percorso. Grazie a questa pulizia energetica semplice ed
efficace, lo studente sa che cosa è pronto a fare o a cambiare. Ciò è assai più
potente che seguire protocolli che talvolta non risuonano minimamente con la
sua intuizione. Incontro infatti moltissime persone che si rendono conto di
quanto la mancanza di dialogo, di un vero ascolto e di pazienza, crei abusi di
potere. Quando ci si ritrova invece in un'atmosfera di verità, sincerità e
risonanza, si manifesta senza difficoltà un'enorme forza di guarigione.
Spetta a noi accedervi e utilizzarla per il nostro bene
più alto, per il bene più alto di ogni persona che conosciamo, per il bene più
alto di ogni abitante del pianeta e per il bene più alto del pianeta stesso e
dell'universo che lo contiene. E così sia!
Albert Einstein ha chiaramente spiegato e dimostrato che
la soluzione di un problema non può mai manifestarsi nella stessa energia che
l'ha creato. Risulterà quindi assai facile comprendere e mettere in atto un
cambiamento a livello di coscienza, il quale manifesterà inesorabilmente
un'energia diversa da quella che ha creato il problema stesso. Porsi in
un'atmosfera che guida e fa raggiungere tale livello di coscienza diverso
all'allievo, ma soprattutto lo incoraggia a mantenerlo e a guarire la qualità
della sua vita quotidiana, dei suoi rapporti con se stesso e con gli altri, a
capire meglio il rispetto di sé, degli altri e della Vita: è questa la terapia
liberatrice e incentrata sul processo di guarigione che ho creato e che pratico
da più di venticinque anni.
Ho diretto centinaia di gruppi in tutto il mondo e ho
visto una quantità di trasformazioni, evoluzioni, cuori che osano aprirsi al
nuovo, perché questi sono gli ingredienti della guarigione.
Prefazione di Elisabeth Kubnler-Ross
È un vero onore per me scrivere queste poche righe di
introduzione al libro di Niro Markoff. È un lavoro notevole non solo per i
malati di AIDS, ma anche per qualsiasi essere umano desideroso di guardare in
se stesso e di crescere, cioè di prendere le distanze dal passato e iniziare
una nuova vita liberato dagli antichi traumi, dai condizionamenti superati e
dai resti di ferite e di sofferenze; da tutto ciò che non è più necessario alla
sua sopravvivenza.
Questo libro ha svegliato in me vecchi problemi che
pensavo di aver risolto, ma sui quali ho ancora bisogno di lavorare. Anche se
certe tecniche molto familiari a Niro, abituata a meditare, non sono senza
dubbio per molti di noi come bere la
solita tazza di tè, è forse venuto il momento di provare un nuovo tipo di tè!
La storia di Niro e della sua scoperta dell'AIDS così
come della sua lotta, tappa dopo tappa, è per milioni di persone un faro
nell'oscurità. In effetti, non è un libro che dice "come mangiare",
né una "ricetta" di guarigione"; è il racconto semplice di una
vita notevole piena di sofferenze, ferite, frustrazioni, speranze, poi della
lenta presa di coscienza del modo in cui si può cambiare la propria vita, non
con un rimedio miracoloso o con "mezzi" esterni, ma scoprendo tutte
le proprie risorse interiori e i propri doni innati.
Ciò che Niro dice sul perdono e la trappola della New Age
è molto interessante: è completamente inutile colpevolizzare i pazienti
accusandoli di creare le proprie malattie (cancro compreso).
Ecco un grande libro, un faro e una guida per milioni di
ammalati di AIDS, che mostra loro una volta di più che questa malattia non è
necessariamente fatale, ma può essere una porta che si apre su una vita nuova,
più sana e più felice. Alla vita!
Niro Markoff
Il Sì che Guarisce - Libro >> http://goo.gl/ioijqc
Storia di un’eccezionale guarigione
Editore: Anima Edizioni
Data pubblicazione: Settembre 2013
Formato: Libro -
Titolo originale: Why I Survive AIDS