mercoledì 30 dicembre 2015

Siamo tutti uno



Siamo tutti uno

Perché gli esseri umani sono tutti parte di un unico organismo, profondamente connesso in tutte le sue parti?

di Silvia Pallini - 24/12/2015



Siamo tutti uno

Fino a che crediamo che i problemi e gli ostacoli siano fuori da noi, rimaniamo ancorati al mondo della dualità, dove l'emozione dominante è la paura e la strategia di sopravvivenza è la difesa e/o l'attacco.

Solo svegliandoci da questa sorta di torpore ipnotico ci possiamo accorgere che gli altri, che siano il coniuge, il caporeparto o i politici, semplicemente rappresentano parti di noi che hanno quella stessa energia che ci disturba e che pertanto non vogliamo vedere.

Un esempio per chiarire bene il punto
Immaginiamo di avere una profonda ferita su un piede e di avvertire pertanto molto dolore localizzato ma anche un intenso malessere diffuso in tutto il corpo.
Immaginiamo ancora che, per un problema neurologico o psichiatrico noi siamo convinti che il piede non sia attaccato al resto del corpo. Lo avvertiamo come altro e, di conseguenza, sensatamente, cerchiamo di allontanarlo da noi o di eliminarlo, convinti che così facendo staremo meglio.
Solo dopo averlo distrutto ci accorgeremo che non solo il dolore non è sparito, ma anzi stiamo peggio di prima.

Pazzia?
È esattamente quello che come razza umana abbiamo fatto fino ad ora, abbiamo combattuto il nemico fino a distruggerlo e ci stupiamo di stare ancora male.
Non può essere che così.

Gli esseri umani
sono tutti parte di un unico organismo,
profondamente connesso
in tutte le sue parti,
ma per una strana malattia “neurologica o psichiatrica”,
ci siamo convinti che
“l’altro non è me perché è diverso”.

Certo che è diverso, tanto quanto può essere diverso un occhio da un piede, ma questo non significa che non faccia parte dello stesso organismo.

Una volta acquisita questa consapevolezza possiamo cominciare a sentire gli altri come parti del nostro sistema, possiamo capire quanto siamo collegati gli uni con gli altri e sentire quanto male ci fa il dolore di persone sconosciute dall'altra parte del pianeta.

Possiamo realizzare che coloro che hanno dei comportamenti non sani sono solo parti ferite; punirli e allontanarli non migliora loro e non guarisce il sistema.

La soluzione

Mostrare amore e compassione, cercare di comprendere le ragioni di azioni tanto insensate e dolorose, assumersi la responsabilità di quello che non funziona e cercare di vedere quella parte malata dentro di noi è il principio della guarigione, la nostra prima e quella del grande organismo di cui facciamo parte poi.

Ervin Laszlo
La Scienza e il Campo Akashico >> http://goo.gl/c1KDh8
Connessione e memoria nel cosmo e nella coscienza: una teoria integrale del tutto


martedì 29 dicembre 2015

Transevolution



Transevolution

L'era della Decostruzione Umana

di Daniel Estulin



Transevolution - Libro

“La razza umana è in via di estinzione? Se sì, allora in favore di cos’altro? Chi è il nostro nemico? Sullo sfondo, uno sviluppo tecnologico mozzafiato, la continua voglia di cambiare se stessi, di aggiornarsi e trasformarsi in qualcosa di meglio, di superiore, di più resistente e magari immortale. Forse l’unico nostro nemico è l’inaccettabile fragilità umana”
Daniel Estulin

Utilizzando un rapporto del governo del Regno Unito, Tendenze strategiche 2007-2036, Daniel Estulin crea un’immagine 3D del futuro per spiegare come i progressi scientifici e tecnologici, distruzione economica, la sovrappopolazione, conquista dello spazio e la gara per l’immortalità si scontrano in una lotta mortale tra i super ricchi e resto dell’umanità.

Senza dubbio, stiamo assistendo ad una esplosione senza precedenti nella conoscenza scientifica e abbiamo imparato di più negli ultimi 50 anni che in tutta la storia umana. Grazie alle meraviglie della scienza. Estulin in questa nuova opera ci spiega che ora, attraverso la genetica, la robotica, le tecnologie dell’informazione e la nanotecnologia, abbiamo i mezzi per controllare la materia, l’energia e la vita stessa.

Non abbiamo mai visto nulla di simile prima e questo solleva profonde domande su ciò che significa “essere umano”.

Con l’avvento della nuova scienza e della tecnologia relativa alla rivoluzione genetica, possiamo letteralmente riscrivere il nostro patrimonio genetico.

Nell’arco di una generazione, siamo passati da piante geneticamente modificate ad animali geneticamente modificati.
Il passo successivo è la modifica antropologica degli esseri umani?
Cosa ci aspetta nel futuro?

Il libro sorprendente di un autore visionario.
Senza dubbio, quest’opera è la prima al mondo che mette insieme tutti questi elementi per creare una visione terribilmente realistica di ciò che aspetta la vita umana nel futuro.

Il primo libro esistente che parla dell’evoluzione del concetto di Essere Umano.
Un libro da leggere perché ci racconta ciò che ci aspetta in futuro e il futuro riguarda ognuno di noi.


Leggi un estratto dal libro di Daniel Estulin "Transevolution"

Introduzione - Transevolution - Libro di Daniel Estulin

L'anno è il 2015. È un'epoca di grande innovazione e progresso tecnologico e, contemporaneamente, è anche un tempo di caos e di cospirazioni: un'era di collasso finanziario che attraversa il mondo, di popoli spinti via in massa dalle proprie terre di origine, nonché di ricchi che diventano sempre più ricchi, più potenti e persino più temuti giorno dopo giorno. Nel 2015 i grandi colossi finanziari del pianeta hanno ormai più potere degli stessi governi nazionali. Questi conglomerati hanno messo sul lastrico i governi e li hanno in tal modo asserviti agli interessi della loro potente élite. La fase finale del processo di fusione che porterà alla nascita definiva della "società per azioni del mondo unico" è già innanzi a noi.

«L'era dorata dell'energia a basso costo è ormai storia vecchia. La competizione per le risorse energetiche» domina la scena economica. Il peggioramento delle condizioni ambientali, l'uso sempre più frequente delle coltivazioni intensive e il ritmo dell'urbanizzazione hanno via via ridotto la fertilità delle terre coltivabili. La mancanza di cibo è alla radice degli spostamenti di massa di popolazioni su scala globale. Si registra una grave scarsità di risorse idriche in alcune delle aree più popolate del mondo, come India, Cina e Pakistan, il che contribuisce a scatenare delle frizioni (da cui a loro volta vengono provocate azioni militari e spostamenti di popolazione su larga scala) in regioni dall'equilibrio già fragile in partenza.

L'umanità è in pericolo. Un cambiamento, a questo punto, diviene necessario. Non siamo ancora alla fine del mondo, ma possiamo intravederla dal punto in cui ci troviamo ora. Potete sentirla nell'aria e toccarla con la punta delle vostre dita.

Quale futuro ci aspetta? Cosa accadrà domani? Tra un anno? Nella prossima generazione? Diverse ricerche governative con il massimo livello di riservatezza, tanto negli Stati Uniti quanto in Gran Bretagna, dipingono un futuro a tinte fosche: nell'arco dei prossimi venticinque anni il mondo si tramuterà in una distopia orwelliana, in cui ristrette élite prospereranno alle spalle di una popolazione ridotta sempre più alla fame.

«I concetti di democrazia e libertà saranno scomparsi, rimpiazzati da una dittatura ad alta tecnologia fondata sulla sorveglianza, il controllo e il lavaggio del cervello da parte dei mass media, sulla repressione poliziesca e su una rigidissima separazione tra i diversi ceti della società. La grande maggioranza degli individui vivrà in condizioni paragonabili a quelle del Terzo Mondo e sarà sottoposta al pericolo costante» di povertà, carestia, malattie e sterminio fisico»

Giunti al 2015, l'oligarchia globalista vede a portata di mano la possibilità di far precipitare l'umanità intera in una nuova "epoca oscura" manipolando scientemente la teoria evoluzionistica a sfondo razziale elaborata da Darwin, fondata sulla selezione naturale ("la sopravvivenza del più forte"), che ha inoltre disinvoltamente applicato ai principi sociali andando a creare il cosiddetto "darwinismo sociale".

Ai più ciò potrebbe apparire come un film di fantascienza hollywoodiano ambientato in un fosco futuro, eppure vi posso assicurare che è tutto concreto. Anzi, accade già attorno a noi.

Queste sono le conclusioni a cui è giunto un rapporto commissionato dalle autorità britanniche. Nel dicembre del 2006, infatti, il ministero della Difesa del Regno Unito ha redatto nel massimo riserbo un documento in cui si delineava l'evoluzione futura del genere umano. Tale studio era a sua volta frutto di alcuni riservatissimi scambi di vedute avvenuti in coda alla conferenza del Bilderberg del 2005, svoltasi presso l'albergo Dornit Sofitel Uberfahrt a Rottach-Egern (Germania). 11 gruppo di studio era stato selezionato dal comitato direttivo del Bilderberg nel gennaio del 2005, ben prima dello svolgimento della conferenza vera e propria (cominciata il 5 maggio e protrattasi per tre giorni e mezzo).

Il pomeriggio dell'8 maggio, appena la maggior parte dei convitati aveva lasciato l'incontro, un ristretto e selezionato gruppo di membri del Bilderberg si ritirò nell'esclusivo castello di Ringberg, affacciato sul lago di Tegernsee ai piedi delle Alpi Bavaresi. Il palazzo era stato voluto dal duca Leopoldo di Baviera, membro della casata dei Wittelsbach, che governò la Baviera per ottocento anni.

Cinque mesi prima, nel gennaio del 2005, nell'ambito di un incontro di preselezione del Bilderberg, ai delegati nazionali del gruppo era stato chiesto (con un accordo di massima segretezza) di assemblare un gruppo di ricerca e preparare dei rapporti dettagliati incentrati su densità di popolazione, disponibilità delle risorse naturali, prevenzione del conflitto, questioni economiche e così via. Le conclusioni di tale rapporto sarebbero poi state ulteriormente approfondite nel corso degli incontri riservati del 9 e 10 maggio al castello di Ringberg, unitamente a quelle della conferenza tenutasi qualche giorno prima.

Nessuno era a conoscenza dello svolgimento di quest'evento (tenutosi, quindi, separatamente dalla conferenza ufficiale), eccetto il comitato direttivo del Bilderberg e un gruppo selezionato dei membri più influenti dell'organizzazione. Quest'incontro avrebbe delineato il futuro dell'umanità e i suoi obiettivi erano definibili addirittura come "prometeici".

Tra gli individui selezionati, figuravano i più alti papaveri dell'elite del Bilderberg: Etienne Davignon, per lungo tempo a capo dell'organizzazione, nonché vicepresidente di Suez-Tractebe; Francisco Finto Balsemào, ex primo ministro portoghese e una delle figure più potenti nell'ambito delle manovre politiche sopranazionali; David Rockefeller (uomo che non ha bisogno di alcuna presentazione); Timothy F. Geithner, a quel tempo alla presidenza della Federai Reserve Bank di New York e più tardi segretario al Tesoro nel primo mandato di Obama; Richard N. Haass, presidente del potente think tank statunitense noto come Council on Foreign Relations; Victor Halberstadt, professore di Economia all'U­niversità di Leiden ed ex presidente del Bilderberg; Allan B. Hubbard, assistente in Politica economica di George W. Bush e direttore del Consi­glio economico nazionale; James L. Jones, comandante del SHAPE (Su­preme Headquarters AUied Powers Europe, Quartier generale supremo delle potenze alleate in Europa); Henry Kissinger; Henry R. Kravis, socio fondatore della Kohlberg Kravis Roberts & Co., in compagnia di sua moglie Marie-Josée Kravis, membro associato dell'Hudson Institute; la regina Beatrice dei Paesi Bassi; Matìas Rodriguez Inciarte, vicepresidente esecutivo del Gruppo Santander, in qualità di rappresentante degli interessi della famiglia Botin; Peter D. Sutherland, presidente di Gold­man Sachs e British Petroleum; Jean-Claude Trichet, governatore della Banca centrale europea; Jacob Wallenberg, esponente della più potente famiglia di Svezia; James D. Wolfensohn, presidente della Banca mondiale, e Paul Wolfowitz, che era al tempo il suo successore già designato. Questo gruppo di uomini e donne si era riunito per decidere niente di più e niente di meno che il futuro dell'umanità. Quanto venne deliberato dietro ai cancelli chiusi del castello di Ringberg sarebbe poi divenuto, un paio di anni più tardi, la base fondante del rapporto più ambizioso mai stilato nella storia umana. Strategie Trends 2007-2036 è un rapporto di 91 pagine che, usando il governo britannico come punto di partenza poi da rimuovere o sostituire, funge da modello per le strategie nazionali future del Regno Unito attraverso le analisi dei fattori di rischio principali e le crisi che nel futuro andranno a riguardare diversi settori e mercati, come quello finanziario, economico, politico, demografico e tecnologico in tutto il mondo. Il punto più rilevante del rapporto si concentra su un'analisi multidimensionale del quadro futuro delle politiche di difesa nell'arco di una generazione. Lo studio Strategie Trends rappresenta la vera e propria spina dorsale della politica difensiva del Regno Unito. Il futuro, stando a quanto riferito nel rapporto,

«...è connotato da un numero sconcertante di variabili correlate tra loro».

Nell'anno 2015 si stima che più del 50% della popolazione mondiale viva in ambienti urbani, anziché rurali. II documento recita:

«Si assisterà a una crescita sostanziale delle baraccopoli e di quartieri cittadini non studiati a tavolino e nati senza pianificazione, andando in questa maniera a incrementare il dispendio di risorse e l'impatto ambientale».

Degrado urbano, infrastrutture scadenti, emarginazione di ampie fasce di popolazione visibile a occhio nudo, vari livelli di povertà e un generale senso di sfiducia aumenteranno, con il passare del tempo, fino ad assumere l'aspetto di questioni politiche di notevole importanza

«...fondate su istanze di giustizia morale che scavalcano i confini nazionali, compreso un attivismo di matrice violenta di diversità e impatto variabili».

Il rapporto sostiene esplicitamente che

«in tutte le società, a eccezione di quelle più ricche, la maggior parte dell'umanità continuerà a sperimentare avversità... e la povertà assoluta continuerà a essere una sfida globale»*.

E si spinge anche oltre, identificando le minacce militari potenziali del futuro e concentrandosi in particolare sugli sviluppi in aree destinate a modellare il più ampio contesto strategico, in cui la Difesa si troverà a dover interagire. Un tema chiave del documento riguarda la quantità di popolazione e le risorse disponibili sulla Terra.

Si paventa, con parole nette

«...un rischio maggiore di catastrofi umanitarie, causato da un insieme di fattori come il cambiamento climatico, la carenza delle risorse naturali, l'iniqua distribuzione della ricchezza, lo scoppio di epidemie e il fallimento delle autorità nella gestione della crescita della popolazione e del fenomeno dell'urbanizzazione».

Nell'arco di una sola generazione, tra il 2007 e il 2036, il boom della popolazione mondiale porterà a un incremento di persone da 7 a quasi 10 miliardi; il 98% di questa crescita su scala mondiale riguarderà i Paesi meno sviluppati. Si stima che nel 2036 i due terzi circa della popolazione mondiale vivranno in aree con accesso limitato a fonti idriche.

La carenza di cibo, di acqua, di medicinali, di condizioni igieniche adeguate e di beni necessari di primaria importanza potrebbe portare a una situazione di collasso. Lo studio sostiene esplicitamente, senza mezze parole, che

«...il divario in costante crescita tra la maggioranza della popolazione e un ristretto numero di super-ricchi altamente esposti in pubblico rappresenta, con ogni probabilità, un pericolo per l'ordine e la stabilità sociale. Di fronte a queste sfide, le fasce non garantite della popolazione mondiale potrebbero unirsi tra loro, sfruttando l'accesso alle fonti di conoscenza e a risorse e abilità utili, per dare vita a processi transnazionali, onde tutelare i propri interessi particolari».

Il risultato di un crescente senso di disperazione diffuso in tutto il mondo porterà a

«...guerra civile, violenza tra diverse comunità, insorgenze di vario genere, criminalità diffusa e disordine generalizzato».

A fronte di una spirale di caduta infernale verso il basso dei mercati finanziari e di un collasso economico su scala globale, lo studio predice

«...uno sconvolgimento dei prezzi di grande impatto, provocato da un picco nei prodotti energetici oppure da una serie di carestie alimentari»

da cui potrebbe

«...essere messo in moto un effetto domino tale da causare un crollo dei mercati di primaria importanza a livello internazionale, che potrebbe riguardare diversi settori».

Gli effetti di una simile implosione, ripercuotendosi lungo l’intera filiera dell’economia globalizzata, potrebbero a loro volta portare al crollo del sistema politico internazionale e alla caduta definitiva dell’economia mondiale. Tutto ciò significa che l’intera umanità è in pericolo? Ebbene no. Questo perché, anche in caso di «erosione delle libertà civili fondamentali» i super-ricchi saranno protetti attraverso «nuove scoperte tecnologiche e strette misure di sorveglianza». Unita a

«banche dati di controllo invadenti, altamente efficaci e accessibili, la nascita di una cosiddetta “società del controllo” andrà a mettere progressivamente in discussione le conquiste consolidate sulla riservatezza dei dati privati dei singoli individui, con conseguenti effetti in tema di libertà civili e diritti umani».

Con la fine degli Stati nazionali così come li conosciamo oggi, e l’emergere di grandi blocchi economici interconnessi gli uni con gli altri dal mercato globale, ai Paesi indipendenti «si sostituiranno le mega-città».

Il rapporto definisce una mega-città come «un vasto ambiente urbano, sorto in una regione in via di sviluppo», che può contare su una popolazione base di oltre 20 milioni di abitanti.

A causa di enormi migrazioni di popolazione, le città finiranno per espandersi fino a proporzioni inimmaginabili

«...che andranno ad alimentare situazioni già presenti di sacche endemiche di illegalità ed elevati livelli di violenza».

Le mega-città, presumibilmente, si riveleranno incapaci di gestire un simile afflusso di popolazione e

«...falliranno prima del 2035. Gli effetti saranno equivalenti… ai fallimenti degli Stati, che anzi quello delle città potrebbe a sua volta favorire».

Data la lezione di alcune recenti esperienze registrate negli USA, è plausibile che una stabilizzazione manu militari di una metropoli debba rendere necessaria l’applicazione della legge marziale o, come il rapporto cerca di far passare in modo ingannevole,

«...un approccio completo, che preveda la collaborazione tra diverse agenzie di sicurezza, competenze specialistiche e un continuo impegno operativo».

L’innovazione tecnologica e lo strapotere della tecnica faranno sì che le guerre vengano combattute non più tra gli Stati, ma sotto forma di

«...conflitto endemico in teatri urbani di tipo asimmetrico contro avversari che possono contare su elevate capacità di sopravvivenza in un simile ambiente e con capacità di combattimento».

Queste vengono definite turbolenze sociali.

LA TURBOLENZA SOCIALE

Eric Trist e Frederick Emery, due eminenti psicologi, hanno formulato una teoria della turbolenza sociale per una “riduzione del danno degli effetti delle crisi future”; sostanzialmente, in essa si afferma la possibilità di sottomettere i popoli ricorrendo a fenomeni di massa come crisi energetiche, collassi economici e finanziari o attacchi terroristici.

«Se questi “shock” dovessero arrivare ravvicinati e se fossero scatenati con una scala di intensità crescente, sarebbe possibile portare un’intera società a uno stato di psicosi di massa»,

hanno sostenuto Trist ed Emery. Inoltre, hanno puntualizzato:

«I singoli individui potrebbero cadere in uno stato di dissociazione mentale, nel momento in cui cercassero una via di fuga al terrore provocato da questi avvenimenti, alla realtà dei fatti; la gente potrebbe pertanto entrare in uno stato di rifiuto, rifugiandosi in campi come gli intrattenimenti e i diversivi di massa, pur essendo però esposta al rischio di esplosioni improvvise di rabbia incontrollata».

Come si rapporta, però, il documento Strategic Trends con questioni come la turbolenza sociale, le psicosi di massa e l’asservimento dei popoli?

«Le forze militari regolari verrebbero dispiegate con sempre maggior frequenza negli scenari in cui sono attive forze armate irregolari, assembramenti di miliziani, bande, criminali comuni, compagnie militari private (Private Militare Companies, PMC), terroristi e insorti, spesso nel ruolo di avversari, ma in taluni casi neutrali o persino alleati».

Una simile tattica è etichettata come metodo per spezzare il morale attraverso una strategia del terrore. Di fatto, con uno scenario simile stiamo parlando di due facce della stessa medaglia. Da una parte si conduce una sottile e coperta opera di manipolazione e controllo del pensiero e della coscienza umana, ricorrendo al potere della televisione, in particolare, e in generale dell’intrattenimento,

«utilizzati sia su una lista in continua crescita di coloro che vengono additati come nemici dell’America, sia sullo stesso pubblico americano, confuso e in perenne stato di tensione, per cui i grandi canali televisivi di informazione configurano e spacciano una narrazione dei fatti sempre più superficiale, facendosi concorrenza in una sorta di teatro Kabuki di correttezza ed equilibrio».

In contemporanea, dall’altra parte,

«...si registra uno spostamento diretto e sfacciato dei paradigmi, mutando le concezioni di base, ampliando i parametri, cambiando il campo e tutte le regole del gioco che caratterizzano l’identità di una società in un arco eccezionalmente corto di tempo».

Una delle figure di spicco coinvolte nel progetto della guerra psicologica contro le popolazioni tramite la turbolenza sociale indotta è Kurt Lewin, un pioniere degli studi sulla psicologia delle masse, che fece parte fin dall’inizio della cosiddetta “Scuola di Francoforte” e scappò dalla Germania con l’ascesa al potere di Hitler. Il seguente brano, tratto dal suo libro Prospettiva temporale e morale del gruppo, mostra bene come intendeva Lewin la guerra psicologica:

«Una delle tecniche principali per spezzare il morale attraverso una “strategia del terrore” consiste precisamente nella seguente tattica: mantenere l’individuo in uno stato di dubbio perenne, relativamente alla sua posizione e semplicemente a ciò che lo potrebbe aspettare. Aggiungendo a ciò frequenti oscillazioni tra l’introduzione di rigide misure di controllo sociale alternate a promesse di un buon trattamento, assieme alla diffusione di notizie contraddittorie, il “quadro cognitivo” della situazione viene reso ulteriormente nebbioso, in modo che un individuo possa cessare di essere cosciente persino di quando un piano conduca o meno all’obiettivo da lui voluto. In tali condizioni, anche coloro che hanno finalità ben definite, e sono disposti a correre dei rischi per perseguirle, saranno ingabbiati da profondi conflitti interiori riguardo a quanto mettere in pratica».

Nel corso degli ultimi cinquant’anni la ricerca in settori quali quello della psicologia, della sociologia e della psichiatria ha evidenziato che sussistono dei limiti chiaramente marcati nella quantità e nella natura dei cambiamenti con cui la mente umana è in grado di rapportarsi. Secondo l’Unità di ricerca sulla scienza politica (Science Policy Research Unit, SPRU) dell’Istituto Tavistock presso l’università del Sussex, le “crisi future” sono inneschi di «malessere fisico e psicologico, derivato dal sovraccarico registrato dal meccanismo decisionale della mente umana». In altre parole,

«...una catena di eventi che si succedono a una tale rapidità da rendere impossibile alla mente umana l’assorbimento dell’informazione».

Uno scenario possibile causato da questo quadro viene definito come scenario della superficialità. Secondo Emery e Trist, dopo essere stata sottoposta a continui shock, la maggior parte della popolazione presa di mira scopre di non avere più la volontà necessaria per compiere qualsiasi scelta, e riduce pertanto il

«valore delle proprie intenzioni… Questa strategia può essere perseguita solo attraverso la negazione scientifica delle radici più profonde dell’umanità, che relazionano... gli individui gli uni con gli altri a un livello personale, andando a cancellare quella che è la loro psiche individuale».

In un simile scenario prende costantemente piede un senso generale di apatia, spesso preceduto da esplosioni insensate di violenza, ben rappresentate da quanto avvenuto negli anni Sessanta e Ottanta a Los Angeles con il fenomeno delle bande di strada, in quella che Emery e Trist ribattezzano come risposta sociale organizzata alla dissociazione; per intenderci, qualcosa di simile a quanto raccontato nelle pagine del romanzo Arancia meccanica di Anthony Burgess, con una società in preda a una rabbia simile a quella dei cuccioli di animale.

«Un gruppo sociale di questo tipo diventa facile da controllare ed eseguirà docilmente qualsiasi ordine gli venga impartito senza ribellarsi, il che è il vero obiettivo ultimo del processo»,

aggiungono Trist ed Emery. Va detto, inoltre, che gli elementi adulti dissociati non sono in grado di esercitare alcuna autorità morale sui propri bambini, dal momento che sono essi stessi troppo coinvolti dai deliri infantili inculcati loro dal televisore. Se state per caso dubitando di quanto si sta sostenendo, notate come la generazione più avanzata di oggi abbia accettato passivamente la decadenza etica della generazione nichilista dei suoi figli e badate a come gli adulti siano giunti ad accettare, senza resistenza alcuna, uno standard morale così basso rispetto al passato.

Proprio come avviene nella società distopica dipinta da Il mondo nuovo di Huxley, in tale contesto non è contemplata la possibilità di giungere ad alcuna decisione netta, nel campo dell’etica e della sfera privata; un perfetto esempio di tale deriva possono essere i “figli dei fiori” e la ribellione, all'epoca della guerra del Vietnam, con il suo smodato uso di droghe.

Le “frequenti oscillazioni” cui si accennava in precedenza, che portano al disorientamento dell’individuo, possono passare attraverso diversi stadi:

«Una fase di stabilità, in cui gli individui hanno più o meno la possibilità di adattarsi a quanto accade loro, oppure di turbolenza, in cui i singoli che vi si trovano coinvolti hanno di fronte la possibilità di intraprendere azioni per alleviare la tensione o di accettare il nuovo ambiente sociale caratterizzato dall'insicurezza. Nel caso in cui la turbolenza non cessi, ma addirittura si intensifichi, si giunge a un punto di rottura in cui divine impossibile, per gli individui, trovare una via di adattamento positiva. Sempre secondo Trist ed Emery, è in questo frangente che la capacità di adattamento volge al negativo, dal momento che le persone, in risposta al costante stato di insicurezza in cui vivono, optano per una reazione che porta a un peggioramento oggettivo della qualità delle loro vite: cominciano a rifiutare la realtà, a negarne l’esistenza e a costruirsi vie di fuga irreali sempre più infantili per far fronte a un simile quadro generale. Sottoposta a condizionamenti di aumentata turbolenza sociale, la gente diventa più malleabile nel cambiare la propria scala di valori, accettando standard etici nuovi e più bassi, allontanandosi dall'umanità e regredendo sempre più a uno stato quasi animale».

Il secondo scenario cui si accennava consiste nella

«...segmentazione della società in parti più piccole. In questo quadro, ogni gruppo (di natura etnica, razziale e sessuale) finisce per scagliarsi contro l’altro. Le nazioni subiscono processi di balcanizzazione su scala regionale e, a loro volta, le nuove realtà saranno interessate da spinte centrifughe di natura etnica, spezzettandosi ulteriormente».

Trist ed Emery si riferiscono a questo fenomeno come a un

«...rafforzamento dei pregiudizi all'interno di un gruppo sociale e verso l’esterno, man mano che gli individui cercano di semplificare la propria sfera decisionale. Emergono, pertanto, le linee naturali delle divisioni sociali, che diventano vere e proprie barricate».

Lo studio Strategic Trends ha – nemmeno a dirlo – una risposta pronta anche per questo scenario. Gli attori non statali saranno sempre più

«...sfruttati da un più ampio spettro di individui e di agenzie di socializzazione, persino da criminali, terroristi e gruppi sovversivi, come strumenti di appoggio per le loro attività di natura più coercitiva e violenta. I raggruppamenti sociali derivati risulteranno altamente instabili, dissolvendosi di volta in volta o appena gli interessi per cui erano nati saranno stati soddisfatti, oppure qualora si presentassero opportunità più favorevoli rispetto a quelle presenti; l’uso del soft power per vincere il consenso sarà con ogni probabilità appannaggio degli attori meno vincolati alla responsabilità legale o a considerazioni di tipo morale».

La risposta della società a questo processo di disintegrazione psicologica e politica risiede in uno stato autoritario orwelliano, modellato cioè su quello delineato da George Orwell nel libro 1984. In quest’opera, le vite e i conflitti tra gli individui che compongono la società sono sottoposti alla volontà del “Grande Fratello”; un conflitto senza via di uscita

«...è diretto da ciascuna élite di ogni gruppo sociale contro i suoi stessi membri; l’obiettivo della guerra non è promuovere o impedire la conquista di territori, ma tenere intatta la struttura della società».

Lo stesso tipo di conflitto senza soluzione di continuità viene predetto anche dal rapporto Strategic Trends. È prevedibile che

«La tecnologia delle comunicazioni informatiche (Information Communications Technology, ICT) divenga talmente invasiva da arrivare al punto che gli individui siano connessi permanentemente a una rete online o a un flusso binario di scambio di dati, con conseguenti implicazioni in ambito di libertà civili; anzi, il non essere connessi potrebbe essere considerato motivo di sospetto».

L’onnipresenza in costante aumento dell’ICT renderà possibile la rapida formazione di comunità di singoli accomunati dai medesimi interessi, così come la mobilitazione veloce e coordinata di significative masse di individui.

«Una simile mobilitazione rapida – ben rappresentata dal fenomeno dei flash mob – potrebbe, in linea teorica, essere impiegata pure da Stati, da organizzazioni terroristiche e criminali, oltre a coinvolgere gruppi di persone che vadano anche oltre i confini nazionali, costituendo in tal modo una vera e propria sfida per le agenzie di sicurezza, che dovranno confrontarsi con questo potenziale di agibilità e fluidità».

Un requisito fondamentale consiste nel fatto che

«...un simile livello di sofisticatezza avrà bisogno di un’applicazione concertata e completa di tutti gli strumenti e delle agenzie a disposizione del potere statale, assieme a una cooperazione tra tutte le autorità e gli organismi competenti che abbiano un ruolo nella risoluzione di una crisi o nel porre fine a un conflitto».

Che cosa significa quanto descritto, per sintetizzare? Molto semplice: legge marziale.

Una volta piegate le residue forme di resistenza, si assiste al terzo possibile scenario degli “shock futuri”, il più drammatico, che vede un ripiegamento e una ritirata esistenziale

«...nella sfera privata, accompagnata a un ripudio di quei legami sociali che potrebbero comportare il coinvolgimento nelle questioni che riguardano altri individui».

Trist ed Emery sono portati a ritenere che gli individui saranno sempre più docili nell'accettare «la perversa disumanità dell’essere umano che ha caratterizzato le società autoritarie». Per intenderci: i due non parlano tanto di un ritorno alla struttura statale di una dittatura quanto piuttosto del quadro morale che lo caratterizza.

Per sopravvivere in un simile contesto, gli uomini non avranno altre scelte all'infuori di sottomettersi allo Stato o entrare in clandestinità. Sempre per citare il documento Strategic Trends,

«se mirano ad aggirare il controllo, le intercettazioni e le capacità invasive delle forze di sicurezza (dotate di tecnologia avanzata), con particolare menzione per i reparti provvisti di piattaforme e sistemi satellitari, tutti i potenziali oppositori non potranno che riconoscere i vantaggi della clandestinità. Nel futuro gli Stati mirano a sistemare in clandestinità la maggior parte delle loro strutture strategiche, nonché del loro potenziale di deterrenza strategica. Allo stesso modo, gli elementi irregolari dell’opposizione si troveranno a organizzarsi in reti clandestine per finalità sia offensive che difensive, soprattutto in intricati ambienti urbani».

Le tattiche per spezzare le forze di resistenza: il ricorso illimitato a tutti gli strumenti e alle agenzie in mano al potere statale, la mobilitazione rapida, i flash mob, la sempre più invasiva “tecnologia delle comunicazioni informatiche”, la frammentazione della struttura sociale, l’illegalità endemica ed elevati livelli di violenza diffusa, le banche dati di controllo invadenti, altamente efficaci e accessibili, l’emergere di una “società della sorveglianza”, l’erosione delle libertà civili, le catastrofi umanitarie

Ecco come appare il futuro prossimo. Istintivamente siamo portati a non credere a simili conclusioni, anche se esistono solide prove di tutto questo in un rapporto preparato su committenza del Bilderberg e di un governo nazionale.

«In ogni caso, dobbiamo avere il coraggio di lasciare che le prove parlino da sé, dal momento che, come il lettore avrà modo di constatare, la posta in gioco non è semplicemente la nostra idea di cosa sia o meno veritiero. Al di là del fatto che la nostra visione del mondo possa essere messa in crisi o mandata in mille pezzi dalle rivelazioni contenute nel materiale preso in esame, il nocciolo della questione non cambia: ovvero che una cospirazione sia assolutamente concreta, che sia tuttora in atto e che l’11 settembre 2001 sia stato solamente l’antipasto di quanto era stato preparato per noi»32.

Siamo, è veramente il caso di dirlo, alla soglia di svolte apocalittiche e il bivio che ci troviamo ad affrontare proprio in questi tempi stabilirà se vivremo il XXI secolo da uomini liberi in nazioni libere oppure se diventeremo un branco di schiavi asserviti, selezionati come bestie e privati della nostra umanità.


Indice

INTRODUZIONE

Capitolo 1 - L'economia

Come funziona la moneta
Perché l'impero sta distruggendo il sistema finanziario mondiale?
Spopolamento e "limiti per la crescita" secondo il club di Roma
La commissione trilaterale
1973: l'incontro del Bilderberg e la pianificazione dell'imbroglio petrolifero
La vera ragione dietro l'incremento del 400% del prezzo del petrolio
Derivati, ipoteche e bolla speculativa
Fine della corsa
Fusioni e acquisizioni: la "world company spa"
Il salvataggio delle banche del 2009
Sistema del credito contro sistema monetario
La fine
Capitolo 2 - Cospirazione geneticamente modificata

L'Organizzazione mondiale del commercio
Il cibo come arma
Monsanto, Cargill e Archer Daniels Midland (ADM) sono diventati nomi familiari
Come funziona
La commissione trilaterale
Il dopoguerra
La rivoluzione verde
Organismi geneticamente modificati (OGM)
Flenry Kissinger
Cibo geneticamente modificato
Un comune denominatore
Deregolamentazione e speculazione
La lobby medica globale dei Rockefeller
Una metodologia dalla culla alla tomba
Africa
Ordine perpetuato dal caos
Il Codex alimentarius: riduzione della popolazione sotto copertura
Vita artificiale e DNA sintetico autoreplicante
Dall'eugenetica alla genetica
Il futuro è adesso
Capitolo 3 - Riprogrammare le masse

Modello di psicologia delle masse
La televisione
Analisi statistiche
I social network: il nuovo organo Mighty Wurlitzer
Una famiglia felice
La rete di sorveglianza totale
Twitter: l'uccellino blu della felicità
Il "pensiero di gruppo"
Il terrificante mondo di Google
Foschi legami
Il monopolio globale dei media
La concezione autoritaria dell'essere umano
Capitolo 4 - L'esplorazione spaziale

Fase 1: Estrazione dell'elio-3
Tecnologia e spazio
Il supersoldato
La falena cyborg
Nanotecnologia
I metamateriali
Nanointelligenza e nanoarmamenti
La nanotecnologia e la produzione di armi: modus operandi
Total Information Awareness
PROMIS
La realtà aumentata
Tecnologia futuristica
Bestiame umano
Capitolo 5 - Il transumanesimo

L'età delle transizioni
2045: una nuova epoca per l'umanità
Il film Prometheus e i piani futuri dell'élite
Il futuro siamo noi
Transumanesimo
L'eugenetica
Malthus e la Compagnia britannica delle Indie orientali
Darwin e il Club X
La nozione di evoluzione
L'eugenetica negli USA
La mente alveare
La realtà virtuale
Il mondo di Matrix
La funzione eterodiretta della televisione
MK-Ultra: ritorno al futuro
Neuroscienza
DARPA
Controllo assoluto
I fili di collegamento
Il percorso per rendere obsoleta la "normalità"
L'uomo digitale 2.0
La polizia per la repressione del pensiero
Armi psicotrope
Il futuro
EPILOGO


Daniel Estulin
Transevolution - Libro >> http://goo.gl/ZXFlvG
L'era della Decostruzione Umana


lunedì 28 dicembre 2015

Vaccini: perché tutti si vaccinano?



Vaccini: perché tutti si vaccinano?

I soggetti vaccinati sono sempre di più: scopri cosa comporta questa immunità di gregge?

di Stefano Montanari, Antonietta Gatti - 17/12/2015

Vaccini: perché tutti si vaccinano?

 

Estratto da “Vaccini. Si o no?” di Stefano Montanari e Antonietta M.Gatti

Immunità di gregge

Occorre pure puntualizzare qualcosa a proposito della cosiddetta immunità di gregge cui si è già accennato.
Di fatto non esiste alcuna prova di quel 95% cui ci si sta riferendo con insistenza come soglia di soggetti vaccinati, al di sotto della quale si rischia la recrudescenza della malattia fino a condizioni epidemiche.
Se si consulta il ponderoso testo Janeway’s Immunobiology di Kenneth Murphy della Washington School of Medicine di Saint Louis, un testo universalmente ritenuto autorevole, vi si trova, ad esempio, un valore dell’80% ma anche in questo caso non ci sono giustificazioni basate sui fatti e tutto è confinato all’opinione, una cosa che, pur abbondantemente praticata, in campo scientifico non trova cittadinanza legittima dove tutto va rigorosamente dimostrato.

Peraltro, nazioni come l’Austria, ad esempio, godono di una copertura vaccinale decisamente al di sotto dei valori dichiarati critici e non pare esistano situazioni degne di un qualche allarme.

È sempre oggetto di sorpresa sentire qualcuno
che c’informa di come nel nostro corpo
vivano in perfetta e indispensabile simbiosi con noi
più o meno due chili e mezzo di batteri.

Un concetto su cui vale la pena meditare è quello relativo all’abitudine che, nel paio di milioni di anni della nostra vita su questo pianeta - vita dell’Uomo come animale in genere, naturalmente – abbiamo di convivere con un’infinità di batteri, virus e quant’altro, moltissimi dei quali potenzialmente patogeni.
È proprio questo contatto ravvicinato durato per millenni e ripetuto generazione dopo generazione che ha fatto in modo di mettere in atto una convivenza pacifica o, quanto meno, tollerabile tra noi e queste forme di vita (o “ai margini della vita” come è per i virus) che, se affrontate senza la dovuta preparazione immunitaria, potrebbero fare disastri.

Notissimo è l’incontro del XVI secolo tra gli Americani - quelli veri, cioè i nativi di quei territori - con gli Spagnoli. Gli invasori, di fatto quattro gatti, portarono in America l’influenza e qualche altra malattia infettiva che noi Europei superiamo senza particolari difficoltà o malattie che, come il vaiolo, uccidevano da noi solo in una frazione dei casi d’infezione.

Esportate in America, queste patologie fecero vere e proprie stragi, trovando popolazioni che, separate da noi Europei da un oceano allora arduo da attraversare, non avevano mai incontrato certi patogeni.
Il risultato fu che la convivenza tra americano (quello autoctono) e virus o batterio non si rivelò possibile.

Se noi continuiamo a farci vaccini in maniera indiscriminata nei confronti di ogni malattia, in particolare quelle meno aggressive, ciò che rischiamo è di costituire una popolazione protetta solo in maniera blanda e, nel contempo, incapace di allestire difese immunitarie efficaci, passandole, magari, alla prole.

La conseguenza, osservabile già ora nei neonati che si ammalano di malattie una volta destinate a bambini più maturi, è di rendere decisamente più prepotenti patogeni tutto sommato di scarsa importanza.

Insomma, semplificando molto…
I nostri anticorpi hanno bisogno di esercitarsi sul campo e, se continueremo a farne dei “rammolliti”, il rischio non proprio impossibile che potremmo correre è quello di far nascere davvero le pandemie che finora sono state previste, spesso minacciate, senza mai avverarsi.
 
Nel massimo rispetto per la Medicina e, anzi, con ammirazione, ci permettiamo di ricordare una frase del filosofo inglese Francis Bacon o, come usava ai suoi tempi, Francesco Bacone: «La Natura si domina solo obbedendole».

Stefano Montanari, Antonietta Gatti
Vaccini: Sì o No? - Libro >> http://goo.gl/sxvL2J
In esclusiva per la prima volta le analisi e le foto di laboratorio con il microscopio elettronico delle sostanze presenti nei vaccini


mercoledì 23 dicembre 2015

Energy!



Energy!

I Segreti di due grandi coach per una vita piena di benessere e vitalità

di Roy Martina, Roberto Re



Energy! - Libro

Il libro che mancava nel panorama italiano del self improvement:

come motivarsi e «allenarsi» al benessere.

Il metodo serio e scientifico per applicare le strategie vincenti

del coaching motivazionale alla salute.

Energia, vitalità, creatività, entusiasmo: il benessere profondo parte dalla testa, ed è importante conoscere ciò che ci fa bene e ciò che è nocivo, per scegliere la persona che vogliamo diventare. Un medico, studioso di terapie alternative, e uno dei più noti esperti di crescita personale e coaching uniscono i loro talenti per aiutarci a reggere il ritmo infernale della routine quotidiana e raggiungere salute, forma invidiabile e un perfetto equilibrio psicofisico.

Dodici strategie super sperimentate, dall'alimentazione alla gestione delle emozioni, dal sonno alla capacità di raggiungere gli obiettivi, dodici suggerimenti «amici» del benessere e di una vita appagante: per scoprire i nostri punti deboli e migliorare le nostre performance.

Un libro unico nel suo genere: il primo che aiuta il lettore a passare dalla teoria alla pratica. Non basta sapere che cosa fa bene e cosa fa male: come in tutti gli sport, bisogna... praticare!

L'originalità del manuale è proprio l'incontro tra un motivatole e un medico: la strada vincente per cambiare stile di vita e diventare «protagonisti attivi del proprio benessere.

I due autori organizzeranno molti seminar! in Italia e presenteranno insieme il libro.

Entrambi si appoggiano a società attrezzatissime per la comunicazione e mailing list con decine di migliaia di assidui fan.

I libri precedenti di Roberto Re e Roy Martina hanno avuto ottimi riscontri di vendita.

«Non è possibile limitarsi a mantenere la salute, dobbiamo garantirci qualcosa di più, imparare a essere vitali e pieni di energia! Le persone vitali hanno più potere personale, sono più estroverse, hanno un potenziale maggiore e sono capaci di realizzare molto di più. Ma come si può essere sempre al top in un mondo così caotico ? Leggere questo libro è il primo passo per trovare una fonte di energia inesauribile.»

ROY MARTINA

«Il mio contributo è quello di 'esperto della mente' e personal coach. Mi occuperò di farvi applicare gli insegnamenti di Roy nel modo più facile ed efficace possibile. Vi spiegherò come usare le risorse mentali ed emozionali a vostro vantaggio, come stimolare la vostra motivazione e usare la mente come acceleratore di risultati piuttosto che come freno.»

ROBERTO RE


Indice

Introduzione di Roberto Re

Prologo di Roy Martina

1. Stare bene è una questione di testa
2. Nemico del benessere n.1 - Lo stress, questo sconosciuto
3. Nemico del benessere n.2 - Malattia ed esaurimento
4. Nemico del benessere n.3 - Tossine e junk food
5. Nemico del benessere n.4 - Il medico: licenza di uccidere
6. Nemico del benessere n.5 - Il dentista: licenza di avvelenare
7. Essere pronti al salto di qualità
8. Amico del benessere n. 1 - Quoziente di intelligenza Emotiva (QE): la base dell'energia vitale
9. Amico del benessere n. 2 -Psico Neuro Immunologia (PNI): tutto ciò che dovete sapere
10. Amico del benessere n. 3 - Stile di vita e saggezza: qualche suggerimento utile
11. Amico del benessere n. 4 - Rigenerazione e rilassamento: l'arte del riposo e del sonno profondo
12. Amico del benessere n. 5 - Salute e invecchiamento: investire nel futuro
13. Amico del benessere n. 6 - Attività fisica e ossigeno: i nemici del cancro
14. Amico del benessere n. 7 - Bevande e acqua: quantità e qualità
15. Amico del benessere n. 8 - Alimentazione e vitamine: siate esigenti
16. Amico del benessere n. 9 - Obiettivi «intelligenti»
17. Amico del benessere n. 10 - Capacità comunicativa e carisma
18. Fuggitivi o «superfuggitivi»?

Epilogo
Ringraziamenti


Roy Martina, Roberto Re
Energy! - Libro >> http://goo.gl/38uOje
I Segreti di due grandi coach per una vita piena di benessere e vitalità


martedì 22 dicembre 2015

Quarta dimensione: qual è e cos’è davvero?



Quarta dimensione: qual è e cos’è davvero?

Spiegata in modo semplice, la quarta dimensione ci fa capire come il tempo scorre

di Vincenzo Fanelli, William Bishop - 21/12/2015



Quarta dimensione: qual è e cos’è davvero?

Estratto dal libro “La mente quantica” di Vincenzo Fanelli e William Bishop

La quarta dimensione
La quarta dimensione è il tempo (o la durata).
La quarta dimensione può essere immaginata come una linea che connette quello che facevi un minuto fa con quello che stai facendo adesso.

La quarta dimensione può essere anche intesa come la linea che connette il te stesso appena concepito con il te stesso "deceduto".
Noi però non siamo in grado di vederla nella sua totalità perché viviamo nella terza dimensione.

Quindi il tempo lo viviamo istante per istante senza poter vedere la tua interezza.

Noi esseri tridimensionali vediamo solo sezioni del nostro io quadridimensionale.

In termini ancora più ampi, la quarta dimensione può essere vista come la linea che connette il Big Bang con la fine del nostro Universo.

Le altre dimensioni

La dimensione zero
La dimensione 0 non è altro che un punto puro e semplice. Niente altezza o lunghezza. Non ha grandezza e dimensione. È un punto nello spazio che indica una posizione in un sistema.

 La prima dimensione
Se metto un secondo punto oltre al primo, ho una posizione diversa. Se unisco i due punti ottengo la prima dimensione dove esiste solo la lunghezza. Niente larghezza e profondità.

 La seconda dimensione
Se metto una seconda linea, ottengo anche la larghezza, quindi, lunghezza e larghezza. Manca ancora la profondità.

 La terza dimensione
Per noi è più semplice immaginare la terza dimensione dato che la abitiamo. Grazie ad una terza linea otteniamo la profondità.
Un oggetto tridimensionale è dotato di lunghezza, altezza e larghezza.

Possiamo vedere le cose anche da una prospettiva diversa e più illuminante.
Immagina un foglio di carta piatto che rappresenta la seconda dimensione (questa è piatta). Su di esso vi è un punto che desidera muoversi da A a B. Se per te è più semplice, puoi immaginare una formica su un foglio che vuole andare da un’estremità all’altra (ovviamente, è una metafora perché tutto dovrebbe essere rigorosamente piatto in quanto bidimensionale).
Se io piegassi questo foglio creando un tubo e facendo quasi combaciare i due punti, la formica arriverebbe in un istante alla sua destinazione. Non è più costretta a fare tutto il percorso.

Per noi esseri tridimensionali questa cosa può apparire una banalità, ma non per la formica bidimensionale che non è in grado di vedere il foglio piegato perché non percepisce la profondità. A lei sembra semplicemente che “magicamente” sia arrivata a destinazione.
È come se tu partissi da New York e arrivassi a Roma in 5 minuti. Per te sarebbe magia, mentre sarebbe una cosa ovvia per esseri che vivono in una dimensione superiore alla tua.

Noi ci spostiamo tranquillamente in una camera attraversandola (profondità), ma un essere piatto bidimensionale dovrebbe spostarsi lungo le superfici piatte (pareti, soffitto e pavimenti). Agli occhi di un ipotetico essere bidimensionale noi appariremmo strani e dotati di poteri sovrannaturali perché, ad esempio, con un balzo dal pavimento potremmo toccare il soffitto.


La Quarta Dimensione

Agguerrito esploratore di "un territorio oscuro e sconosciuto di ciò che egli chiama Menterama" (Martin Gardner) Rudy Rucker si dedica in questo libro a un tema che ha sempre affascinato "chiunque abbia un minimo di interesse per la matematica e per la fantasia": le dimensioni che si aprono al di là delle tre che siamo convinti di conoscere, a partire dalla quarta (il tempo?) sino alle infinite dello spazio hilbertiano.

Rucker riesce in questa impresa coniugando le divergenti virtù del narratore e dello scienziato rigoroso.

Pur di rendere evidenti i più ardui problemi, l'autore è anche ricorso ad appositi stratagemmi: così il libro è accompagnato da disegni e problemi, dei quali vengono offerte alla fine anche le soluzioni.

È tutto qui? Fatiche, solitudine, malattie e la morte... È tutta qui la realtà? La vita può sembrare così caotica, cupa e faticosa.

Chi di noi non ha mai sognato una realtà superiore, un qualche livello trascendente pieno di pace e di senso? In effetti, questa realtà superiore esiste.

E non è neanche difficile da raggiungere. Come portone d’ingresso molti si sono serviti della quarta dimensione.

Ma di che cosa si tratta? Del tempo, della curvatura dello spazio o una direzione dell’iperspazio?


Rudy Rucker
La Quarta Dimensione >> http://goo.gl/BufNQa
Un viaggio guidato negli universi di ordine superiore


lunedì 21 dicembre 2015

Intestino ed emozioni



Intestino ed emozioni

Scopri come le emozioni sono alla base dei più comuni disturbi intestinali

di Vincenzo Valesi - 18/12/2015



Intestino ed emozioni

Nessun viscere più dell’intestino è sensibile alle influenze della psiche e delle emozioni.
Nella MTC è rappresentato ben da due meridiani o canali energetici, rispettivamente il Piccolo Intestino e il Grosso Intestino. Esso è lungo circa 7,5 metri, dove per intestino si intende quella porzione compresa dal duodeno fino all’orifizio anale.
Ha una innervazione “intrinseca”, cioè sua propria, che gli permetterebbe una motilità autonoma, ma attraverso i nervi splancnici (splancnico significa “viscerale”) e il vago riceve anche influssi estrinseci neurovegetativi orto e parasimpatici e dai centri nervosi superiori situati più in alto nel cervello.
Gli influssi ortosimpatici inibiscono la motilità, quelli parasimpatici la accelerano e, se eccessivi, provocano spasmi e coliche.
È interessante notare l’esistenza di questi opposti stimoli funzionali, che hanno come risultato una regolazione, un equilibrio che in MTC trova il proprio riscontro nei principi contrapposti dello yin e dello yang, principi cosmici che sono continuamente alla ricerca dell’armonia reciproca. E la malattia, secondo la MTC, si verifica proprio quando tale equilibrio si altera.
Questa ricca innervazione, a cui corrisponde la produzione in quest’aerea di neurotrasmettitori che ritroviamo anche nei circuiti cerebrali, come per esempio la serotonina, giustifica all’intestino l’appellativo di “secondo cervello” con cui viene spesso designato.

La diarrea

La diarrea è l’emissione di feci non formate, di consistenza ridotta o liquida, che spesso si verifica accompagnandosi a dolori colici e a numerose evacuazioni.
Le cause possono essere tantissime, da quelle infettive virali o batteriche (salmonella, shigelle), a quelle tossiche o psichiche.
Qualunque sia la causa, non dimentichiamo un concetto fondamentale (che non è esclusivo della medicina naturale): la diarrea non è una malattia, ma un sintomo, che ha il significato di allontanare elementi tossici dal nostro organismo. Va seguita, curandone le cause quando possibile, controllata (in modo da evitare che un numero eccessivo di scariche determini disidratazione e squilibrio idroelettrolitico, cioè perdita eccessiva di acqua e di sali), ma senza accanirsi per bloccarla, soprattutto se non è una diarrea severa.
Rimane quindi un sintomo da osservare con molta attenzione, soprattutto nei bambini molto piccoli e nei vecchi, che sono più sensibili alla perdita di acqua e sali minerali.
Ovviamente sto parlando delle forme acute, mentre le forme croniche ci dovranno suggerire la necessaria ricerca delle cause, fra le quali una relativamente comune e spesso misconosciuta è la celiachia, sindrome dovuta a una intolleranza a un componente di alcuni cereali (grano, segale, farro, kamut, orzo ecc.), il glutine, che si manifesta in seguito all’assunzione dello stesso.

tratto da:

Vincenzo Valesi
I Rimedi Naturali del Medico di Famiglia >> http://goo.gl/QRKB0w
Consigli e terapie per le malattie più diffuse

Miguel Angel Almodovar
Intestino, Secondo Cervello - Libro >> http://goo.gl/3DWRMQ
Le rivoluzionarie scoperte scientifiche sulla microflora intestinale. Con 10 menù studiati da grandi chef e nutrizionisti

venerdì 18 dicembre 2015

Migliora la tua Vita con l'Intelligenza Emotiva



Migliora la tua Vita con l'Intelligenza Emotiva

Impara come gestire le tue emozioni

di Christine Wilding



Migliora la tua Vita con l'Intelligenza Emotiva - Libro

Le emozioni sono una componente importante della vita quotidiana: per questo è importante riconoscerle e sfruttarle con intelligenza.

Quante volte hai pensato "Se solo avessi reagito diversamente"? Per la maggior parte delle persone è difficile controllare emozioni come impulsività, irritazione o rabbia, salvo poi pentirsi amaramente di quello che hanno detto o fatto.

Sviluppare l'intelligenza emotiva ti metterà al riparo da queste situazioni spiacevoli e imbarazzanti perché ti aiuterà a riconoscere, comprendere e gestire le tue emozioni e quelle degli altri, migliorando notevolmente la qualità della tua vita interiore.

Perché leggere questo libro?

è arricchito da tantissimi esempi di vita reale e da molti test di autovalutazione
combina diversi approcci, come PNL, Mindfulness e psicologia positiva
puoi applicarlo fin da subito nei più importanti ambiti: la tua vita di coppia, il rapporto con i tuoi figli e le tue relazioni di lavoro

In pratica, cosa imparerai a fare?

conoscere di più te stesso, migliorando i tuoi punti deboli e sviluppando le tue risorse interiori
andare d'accordo e trovarti bene con gli altri (sul lavoro e nel tempo libero)
costruire relazioni sane e gratificanti
aiutare bambini e ragazzi a sviluppare l'intelligenza emotiva
rimanere flessibile e aperto anche di fronte a situazioni stressanti
diventare più forte e resistente da un punto di vista emotivo
riconoscere gli stati emotivi degli altri
evitare il "sabotaggio emotivo", migliorando il dialogo interiore e abbandonando convinzioni limitanti
evitare di prendere decisioni affrettate quando le tue emozioni hanno il sopravvento

Tra gli argomenti del libro

I vantaggi dell'intelligenza emotiva
Impara come gestire le tue emozioni
Cos'è la resilienza
Come gestire la rabbia
L'intelligenza emotiva sul luogo di lavoro
Crescere figli emotivamente intelligenti


Leggi un estratto dal libro di Christine Wilding "Migliora la tua Vita con l'Intelligenza Emotiva"

Introduzione - Migliora la tua Vita con l'Intelligenza Emotiva - Libro di Christine Wilding

Nel leggere questo libro ti accingi a un viaggio che, se portato a termine, cambierà profondamente la tua vita. Diventerai più felice, più sicuro di te, più capace di trovarti bene con gli altri, e verosimilmente avrai più successo sul lavoro. Se sei un genitore (o se lavori con i bambini) potrai trasmettere le abilità dell'intelligenza emotiva ai bambini, rendendoli in grado di crearsi amicizie migliori, avere maggiore autostima, imparare di più... e semplicemente godere di più della vita.

Potresti già aver sentito parlare dell'intelligenza emotiva (IE), o magari ne hai letto sui giornali e hai comprato questo libro per soddisfare una vaga curiosità. Oppure hai già delle conoscenze in campo dell'IE: potresti aver letto Intelligenza emotiva di Daniel Goleman, bestseller e opera fondamentale negli anni Novanta del Novecento. Il libro di Goleman è un'elegante spiegazione ed esplorazione della lE, ma non era assolutamente concepito come testo di auto-aiuto.

Il libro che hai in mano è invece esattamente questo.

Le abilità che apprenderai

In primo luogo acquisirai una completa comprensione del significato e dell'impatto della lE, poi imparerai le abilità e le tecniche per svilupparne le caratteristiche in tutte le aree della tua vita.

Spero che troverai questo testo facile da usare. Farò del mio meglio per evitare i termini tecnici (o, nel caso fosse indispensabile utilizzarne alcuni, spiegherò con chiarezza cosa significano con parole di uso comune). All'inizio di ogni capitolo c'è un obiettivo di apprendimento, e alla fine una sintesi dei punti più importanti, in modo che nulla vada perso prima di procedere con la lettura. All'interno di ogni capitolo propongo una serie di attività che puoi considerare di svolgere, strutturate in modo progressivo, in modo da renderti sempre più esperto via via che procedi con la lettura. Starà a te e alla tua intelligenza decidere quali e quante attività ti siano di aiuto: ti suggerisco di farle idealmente tutte. Non hai niente da perdere, e potresti accorgerti di poterne trarre più di quanto avresti immaginato. Non sono però una fondamentalista degli esercizi fai da te, per il semplice motivo che la mia esperienza e le mie ricerche mi hanno dimostrato che la maggior parte delle persone finisce per non farli! Ho cercato dunque di creare un equilibrio. Molto di ciò che apprenderai da questo libro deriverà dal leggere, assorbire, comprendere e verificare i principi della IE.

IE per il tuo specifico stile di vita

Sei una persona unica, con le sue competenze e le sue debolezze. Per questo motivo ho cercato di rendere il libro sufficientemente generale da trattare la maggior parte degli ambiti della vita (come lavoro, relazioni e sviluppo personale) su cui potresti in particolare voler lavorare. Nel caso un capitolo non trattasse ciò che per te è particolarmente importante, anche se potresti saltarlo ti consiglio di leggerlo comunque. Le abilità che apprenderai saranno rinforzate in ogni capitolo del libro: a volte si tratta solo di applicare le stesse abilità a situazioni diverse. Anche se pensi "Questo non mi riguarda specificamente", può comunque valere davvero la pena leggere.

Un modello per il cambiamento

Ci sono diversi modi per attuare cambiamenti nelle nostre menti e nelle nostre vite. Per identificare e gestire le nostre emozioni abbiamo a disposizione tutta una gamma di opzioni positive con cui lavorare. Possiamo sviluppare le nostre abilità di pensiero (ristrutturazione cognitiva), possiamo modificare ciò che facciamo e il modo in cui reagiamo, possiamo imparare nuove abilità di vita e nuovi valori. Questo libro tratterà tutti questi aspetti dello sviluppo della tua IE fino ad avere un impatto di cambiamento positivo sulla tua vita. Alcuni di voi avranno già familiarità con il modello cognitivo (che sostiene la connessione tra ciò che pensiamo e ciò che proviamo); anche coloro per i quali è una cosa nuova lo troveranno nondimeno chiaro e semplice da utilizzare.

Raggiungere il tuo obiettivo

Arrivato alla fine del libro avrai una eccellente comprensione della IE e del modo in cui può aiutarti a vivere una vita più felice. Disporrai inoltre di tutte le abilità necessarie per continuare a svilupparti come persona emotivamente intelligente.

Non fermarti, vai avanti

Non limitarti a leggere il libro per poi riporlo su uno scaffale: tienilo con te. Tienilo in cucina, sulla scrivania, sul comodino. Torna regolarmente a consultarlo e troverai che la tua vita cambierà in meglio.

Obiettivo dei capitoli

All'inizio di ciascun capitolo troverai un breve riassunto dell'obiettivo del capitolo. Accertati di aver raggiunto o di essere in procinto di raggiungere questo obiettivo prima di cominciare il capitolo successivo.

Autovalutazione

Per tenere vivo il pensiero, all'inizio di ogni capitolo ci sono alcune domande a cui rispondere, che ti daranno la possibilità di scoprire quanto già sai sull'argomento del capitolo.

Alcune delle domande (ma non tutte) offrono risposte a scelta multipla. Quando consideri la risposta corretta a queste domande, le alternative non sono necessariamente "giusto, sbagliato e sbagliato" ma spesso invece sono "buono, migliore, il migliore". Stai cercando di trovare la risposta migliore tra le alternative. Questo non implica che le altre risposte siano sbagliate, ma semplicemente non ottimali (in alcuni casi ci saranno ulteriori spiegazioni sul perché una determinata risposta sia la migliore).

Vedi come te la cavi!


Indice

Introduzione all’edizione italiana

Incontriamo l’autrice

Introduzione

Le abilità che apprenderai

PARTE UNO: CAPIRE L’INTELLIGENZA EMOTIVA

Intelligenza emotiva: uno sguardo preliminare
Le abilità morbide dell’intelligenza emotiva
Perché l’intelligenza emotiva è così importante?

PARTE DUE: TU E LA TUA INTELLIGENZA EMOTIVA: ACQUISIRE COMPETENZA A LIVELLO PERSONALE

I tuoi valori fondamentali: come vedi te stesso?
Pensare bene: in che modo gestire i tuoi pensieri ti aiuta a gestire le tue emozioni
Scoprire e sviluppare punti di forza personali emotivamente intelligenti
Sviluppare resilienza
L’emozione più forte: utilizzare l’intelligenza emotiva per sconfiggere la rabbia

PARTE TRE: L’INTELLIGENZA EMOTIVA E GLI ALTRI

Intelligenza sociale
Sviluppare abilità di comunicazione
Intelligenza emotiva e presenza mentale

PARTE QUATTRO: INTELLIGENZA EMOTIVA IN AZIONE

L’intelligenza emotiva sul posto di lavoro
Intelligenza emotiva nelle relazioni più intime
Crescere figli emotivamente intelligenti
Mettere tutto insieme
Per andare oltre - Letture consigliate
Siti web

Indice analitici


Christine Wilding
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Impara come gestire le tue emozioni