sabato 30 maggio 2015

Smettila di Fare i Capricci

Smettila di Fare i Capricci

Come risolvere i capricci di tuo figlio senza urla o sgridate, anche se pensi di averle già provate tutte

di Roberta Cavallo, Antonio Panarese



Smettila di Fare i Capricci - Libro

Il nuovo libro dagli autori Best Seller letti da 50.000 famiglie italiane

Tuo figlio fa i capricci? Ecco il libro scritto apposta per aiutarti ad affrontarli!

Diffondendo la "crescita secondo natura", che rispetta i bambini e semplifica di gran lunga la vita dei genitori, Roberta Cavallo e Antonio Panarese hanno già conquistato 50.000 famiglie che hanno scelto i loro libri e affollato i loro eventi in tutta Italia. Con questo nuovo libro affrontano il demone più difficile e incomprensibile di ogni mamma e papà: i capricci dei figli.

Le urla, le minacce, le punizioni e le sgridate non risolvono i capricci.
Ora stai per scoprire la via più facile e veloce per risolverli definitivamente
(e guadagnarti la stima e la fiducia di tuo figlio per tutta la vita)

In questo libro stai per scoprire:

Perché le punizioni e le urla peggiorano la relazione con tuo figlio
Le 11 vere cause dei capricci dei bambini (e come risolverle senza urla e sgridate)
Perché tuo figlio non ascolta e non collabora?
Perché non riordina e non finisce le verdure nel piatto?
Come avere figli che seguono le tue regole e non rispondono male
La guida passo passo per risolvere la causa dei capricci più diffusi
Perché vuole sempre fare cose pericolose?
Come fargli spegnere senza pianti la TV, l'iPad e il computer
Come convincerlo a riordinare la cameretta
Come fargli lavare i denti e le mani senza i soliti tira e molla
Come fargli fare tutti i compiti senza urla e minacce
Come farlo vestire la mattina senza ricatti
Come evitare i soliti capricci al supermercato
Come puoi fare la spesa, pulire e cucinare mentre devi anche occuparti di tuo figlio


“Sui capricci sono state elaborate diverse teorie e supposizioni, peccato che nessuna di queste ha mai preso in considerazione la vera CAUSA SCATENANTE. Ecco perché tutto quello che hai provato fino ad oggi non ha portato miglioramenti nella relazione con tuo figlio”
Antonio Panarese e Roberta Cavallo

Forse penserai che alcuni suggerimenti di questo libro siano assurdi, inefficaci, contro ogni regola e a svantaggio di una buona educazione.

Di certo non siamo qui per costringerti a pensarla diversamente, ma quello di cui siamo certi è che ogni suggerimento che leggerai è supportato dalla nostra personale esperienza pratica quotidiana e ha sempre funzionato anche con bambini considerati “estremamente” difficili, disadattati, violenti e asociali.

Ogni volta in cui abbiamo voluto risolvere capricci e conflitti di potere con un bambino, l’unica strada veloce, sicura ed efficace è stata quella che si avvicinava alla sua natura, che prendeva in considerazione le sue esigenze emotive.

Questa via non ha mai fallito ed è quella che stai per scoprire in queste pagine.


Come abbiamo scoperto la vera causa dei capricci (una storia turbolenta)

Questo è un libro ottimista e speranzoso, pensato per rendere migliore la tua vita.

Parte dal principio che, se vuoi, puoi ottenere molto di più dalla relazione con tuo figlio. Non importa chi sei, da dove arrivi, come è stata la tua infanzia, che lavoro fai o quanto tempo hai: puoi sempre volere e ottenere il meglio da te e dal tuo bambino.

Dopo anni di corsi, consulenze ed esperienze dirette sul campo possiamo testimoniare di aver visto moltissimi genitori più sereni, sicuri e felici del rapporto con i loro figli e moltissimi bambini “capricciosi” trasformarsi in “placidi angioletti” per la loro serenità e solarità.

Tutto questo senza bisogno di imparare metodi difficili, seguire strane ricette o subire addestramenti: semplicemente, osservando meglio il bambino, seguendo la sua natura innata e risvegliando l’istinto genitoriale e il buon senso.

Per esperienza sappiamo che oggi difendere il buon senso o l’intuito può rappresentare una sfida all’opinione comune. Basti pensare a come noi stessi, a volte, resistiamo all’istinto di prendere in braccio il nostro bambino che piange o, ancora, all’idea che i bambini non facciano i capricci ma manifestino dei bisogni, che non infilino le dita nella presa per farci arrabbiare o per provocarci, bensì per sperimentare e per scoprire. Alcune di queste cose sembrano proprio un controsenso, almeno all’inizio.

Ma il successo che molte mamme e molti papà hanno ottenuto seguendo semplicemente i principi naturali e i bisogni del bambino ci spinge a sostenere con sempre più forza e convinzione che crescere dei figli sereni e instaurare con loro un rapporto privo di conflitti è possibile, e che tutto questo è ben lontano dal sembrare un approccio troppo morbido o mieloso da cui usciranno adulti rammolliti e privi di spina dorsale. Proseguendo nella lettura, il concetto ti sarà molto più chiaro.

La natura sa già tutto dalla notte dei tempi e ci ha creati con le soluzioni a portata di mano (tra un po’ leggerai una bella storiella in merito). La sfida, per noi, è tornare ad ascoltarla, trarre tutti i benefici che ci mette a disposizione e decondizionarci da tutto ciò che è innaturale e poco efficace.

In questo libro non faremo altro che rendere manifesti i processi naturali di crescita dei bambini e dei ragazzi, esplicitarti i loro bisogni, spiegarti in modo semplice e pratico le risposte da dare in modo da evitare non solo i capricci, ma anche lotte di potere e scontri all’interno della relazione.

Semplificando la teoria, eliminando i tecnicismi e le etichette, vogliamo metterti a disposizione una via più concreta, realistica ed efficace per risolvere i conflitti e le incomprensioni con tuo figlio. A mano a mano che andrai avanti, ti accorgerai che nella maggior parte dei casi i concetti astratti legati all’educazione (deve fare così, deve fare cosà, deve comportarsi così, deve essere cosà ecc.) sono del tutto inutili. Al contrario, siamo convinti che imparare a osservare ciò che il bambino ci dice o manifesta con il suo comportamento e la volontà di metterci a disposizione pur rispettando il nostro ruolo genitoriale sia molto più utile e appagante per tutti. La nostra intenzione è di aiutarti a migliorare la qualità della vita tua e di tuo figlio; e dato che la vita è fatta dei momenti che trascorri con lui e delle cose che fate insieme, è anche quella di fare del vostro tempo un tempo utile alla crescita ma pur sempre in un’atmosfera di gioia e serenità, perché amore e educazione possono viaggiare sullo stesso binario e coesistere nello stesso istante.

Alcuni dei nostri suggerimenti, se li metterai in pratica, funzioneranno subito, altri solo dopo qualche tempo. Alcuni saranno facili e immediati, altri un po’ più complessi e richiederanno più impegno. Nonostante questo, possiamo assicurarti che ne vale la gioia (e non solo la pena):

Seguire la natura del bambino porta
risultati duraturi nel tempo
e rende il ruolo di genitore
molto meno faticoso.

Questo libro non vuole insegnarti nulla. Tutto ciò che vogliamo fare è aiutarti a risvegliare il tuo istinto naturale, il tuo buon senso e le conoscenze innate che fanno di te il genitore migliore che tuo figlio possa desiderare.

Proprio come una mamma gatta non ha bisogno di istruzioni per crescere i suoi cuccioli, così anche tu puoi attingere alle tue risorse innate. Basta che accantoni i preconcetti educativi che ti condizionano da anni e ti impediscono di vedere un dato fondamentale: la natura del bambino ti dice tutto. Devi solo osservarla, e sarà lei stessa a farti capire la risposta che tuo figlio desidera, l’unica di cui ha bisogno in quel momento.

Andando avanti nella lettura troverai molti esempi pratici e molti suggerimenti utili. Ma vogliamo essere sinceri: leggerli non ti cambierà la vita. La vera differenza starà nel riuscire a cogliere il senso profondo delle nostre parole, a farlo tuo e ad applicarlo con costanza, perseveranza e apertura di cuore ogni giorno. Solo così delle parole scritte sulla carta potranno concretizzarsi e aiutarti a migliorare la tua vita di genitore.

Forse riterrai che alcuni nostri consigli siano assurdi, inefficaci, contro ogni regola e a svantaggio di una buona educazione. Di certo non siamo qui per costringerti a pensarla diversamente, ma possiamo garantirti che ogni suggerimento che leggerai è supportato dalla nostra personale esperienza e dalla pratica quotidiana. Ogni volta che abbiamo strada veloce, sicura ed efficace era quella che si avvicinava alla sua natura, che prendeva in considerazione le sue esigenze. Non ha mai fallito, ed è quella che stai per scoprire.

Cosa c’è dietro la nascita di questo libro?

In verità, nessuna grande idea. Non ci siamo svegliati una mattina in preda alla frenesia di pubblicare un nuovo libro. Non abbiamo deciso di scriverne un terzo sulla scia del successo dei primi due. Scrivere è la nostra passione, ma la passione cala subito se non sai cosa o perché scrivere. Questo libro ce lo hanno chiesto i lettori (e forse anche tu che stai leggendo). Tutti sanno cosa sono i capricci dei bambini. Quando parli di capricci, molti (quasi tutti) alzano gli occhi al cielo rassegnati, perché non sanno come risolvere il problema una volta per tutte.

Anche noi, come te, sappiamo cosa sono i capricci. Ricordiamo bene quelli dei bambini che avevamo in affido, e in quel caso la parola “capricci” sembra davvero un eufemismo. Pochi giorni fa abbiamo visto il video di un insegnante che ha ripreso quello che restava di una classe dopo lo sfogo di un bambino iperattivo e aggressivo: banchi, sedie, cartelle, libri e quaderni brutalmente rovesciati a terra, sparsi ovunque.

È stato come rituffarci velocemente nel passato.

Non amiamo raccontare le nostre esperienze più drammatiche, ma la scoperta del modo in cui risolvere i capricci, in effetti, è stata piuttosto turbolenta. Non possiamo negarlo. Grazie ad Angela avevamo imparato a conoscere la natura dei bambini, ma mettere in pratica quei principi non è stato sempre facile all’inizio, anche se oggi ci sembra una passeggiata. Abbiamo incontrato bambini e ragazzi che convivevano con l’impulso di fare del male agli altri, bambini iperattivi, borderline, che si facevano del male usando i propri denti e le proprie unghie, che urlavano, spaccavano giochi, piatti, bicchieri, sedie.

Abbiamo usato la fermezza (e sottolineiamo fermezza, non rigidità, durezza o violenza), abbiamo imparato cosa significa riuscire a essere neutrali e a mantenere la calma. Ma non solo. Per ridurre drasticamente il numero di questi episodi, per evitare il manifestarsi indiscriminato di qualsiasi genere di capricci, abbiamo dovuto (e lo abbiamo fatto con gioia) costruire con loro un certo tipo di relazione, e occorrerà tutto il libro per raccontarti come. Nei momenti difficili siamo sempre intervenuti in un modo che cercheremo di trasmettere anche a te, ma soprattutto ci siamo sforzati di arrivare alla causa prima delle loro difficoltà e dei loro disagi.

Se deciderai di applicare questi suggerimenti con costanza e perseveranza, anche tu godrai dei benefici che ne abbiamo tratto noi, e forse addirittura di più. Anche tu avrai più tempo a disposizione, da trascorrere serenamente con i tuoi figli o in cui riposare o sbrigare le faccende di casa. Anche tu smetterai di entrare in tensione, di accumulare ansie, di farti sovrastare dai dubbi ogni volta che tuo figlio farà storie per qualcosa, sarà arrabbiato o non vorrà mangiare.

Anche tu potrai decidere se portare tuo figlio al supermercato o lasciarlo a casa con qualcuno senza scatenare “capricci” (scoprirai presto che non si tratta di un capriccio e come fare in quei casi). Dovrai impegnarti, è vero, ma i risultati saranno davvero appaganti. Non solo per te ma persino per lui, perché non lederanno la sua natura.

Te lo diciamo per esperienza: ci siamo passati anche noi.

Cosa faremo insieme in questo viaggio risolvi-capricci

Nei primi cinque capitoli del libro scoprirai perché i capricci non sono comportamenti isterici e inspiegabili. Ti sveleremo la loro vera natura e come comprenderli, spiegandoti concretamente come li abbiamo risolti noi nella quotidianità con i bambini in affido familiare. A mano a mano che procedi con la lettura, inizierai a familiarizzare con una prima arma capace di salvarti la pelle in molte situazioni e che, grazie ai nostri esempi, imparerai rapidamente a utilizzare: l’anticipo del bisogno.

Nel sesto capitolo affronteremo le 11 vere cause dei capricci che ogni genitore deve conoscere per riuscire a risolvere in modo definitivo le incomprensioni e le eventuali lotte di potere. Ti apriranno gli occhi su un nuovo mondo, che tiene in considerazione l’emotività di tuo figlio, i suoi sentimenti e il suo punto di vista (oggi spesso calpestati da metodi freddi e razionali, a misura di adulto e non di bambino, per definizione sensibile e bisognoso di coccole e attenzioni).

Nel capitolo successivo scoprirai gli 8 bisogni supremi dei bambini: stando alla nostra esperienza, sono il vero segreto per capirli in qualsiasi situazione. Li abbiamo condensati e sintetizzati apposta per te: ti aiuteranno a considerare i bambini da una prospettiva completamente diversa, e siamo sicuri che ti daranno più di uno spunto di riflessione.

Nell’ottavo capitolo ci addentreremo in una delle difficoltà più comuni: riuscire a trasmettere a tuo figlio le regole e le buone abitudini, a farti ascoltare senza ottenere in risposta dei no, senza scatenare attacchi di rabbia, urla e capricci... A seguire troverai le quattro chiavi fondamentali per capire come apprendono i bambini. All’inizio potranno sembrarti assurde o non sufficienti, potrai pensare che ci vuole ben altro perché tuo figlio impari davvero a comportarsi in un certo modo. Ma andando avanti con la lettura ti accorgerai che non è così. Forse dovrai superare alcune convinzioni che sono radicate in te: siamo consapevoli che abbracciare un punto di vista differente non è sempre facile. Ma se riesci a seguire queste quattro chiavi, scoprirai che anche tu puoi avere al tuo fianco un bambino che segue le regole, non ribatte, si ricorda le cose (a volte anzi sarà proprio lui a farti vedere come si fanno), memorizza velocemente e senza problemi una lezione, sta lontano dai pericoli, ti dà una mano o collabora nella vita di tutti i giorni (come è successo ai nostri bambini in affido quando bisognava riordinare la stanza dei giochi, apparecchiare, mettere a posto la cameretta ecc.).

Un’utopia? No: è tutto possibile, ed è già predisposto nelle tue corde e in quelle di tuo figlio. Pagina dopo pagina, riga dopo riga, ti sosterremo nel raggiungimento di questo traguardo fondamentale.

Nel decimo capitolo ti spiegheremo perché le soluzioni più diffuse e adottate nei confronti dei capricci non sono solo inefficaci, ma peggiorano la relazione con tuo figlio, logorando la stima che nutre nei tuoi confronti e preparando il terreno per future incomprensioni e ribellioni adolescenziali.

A quel punto potremo passare alle linee guida per affrontare qualsiasi tipo di capriccio. Si tratta di soluzioni pratiche, che ti insegnano a disinnescare i capricci prima che si attivino o a risolverli nel migliore dei modi, facendo sì che tuo figlio si senta amato, compreso e accolto. Quello che imparerai in queste pagine ti aiuterà non solo a eliminare il problema dei capricci, ma anche a costruire su basi più solide la relazione con tuo figlio.

Siamo arrivati all’ultimo pezzo del puzzle: gli 11 capricci più diffusi (che finalmente saprai come risolvere). Uno dopo l’altro, nel dodicesimo capitolo affronteremo i capricci più temuti dai genitori e capiremo passo passo come smontarli. Eccoli qui in anteprima:

Mio figlio piange: cosa posso fare?
Come faccio a risolvere i conflitti tra fratelli senza farmi venire la febbre?
Perché non spegne mai la tv quando è ora?
Perché non riordina le sue cose?
Come lo convinco a lavarsi i denti tutte le sere?
E se non vuole finire quello che ha nel piatto?
Come posso evitare che tocchi cose pericolose (il trucco del genitore cuscinetto)?
Riuscirò mai a fargli fare i compiti senza urla e minacce?
Posso sperare di farlo vestire e uscire di casa la mattina senza ricorrere ai ricatti?
Come evitare i soliti capricci e le richieste estenuanti al supermercato?
Come faccio a occuparmi di lui e di tutto il resto nel frattempo?
In realtà, come in ogni gran finale che si rispetti, è previsto anche il dolce... ma per ora non possiamo anticiparti altro. Come avrai capito da questo piccolo assaggio, stai per entrare in possesso di molti strumenti pratici, esempi di vita vissuta che ti aiuteranno a non perderti ma, anzi, accaparrarti quel diritto di nascita che spetta a tutti, anche a te: vivere il ruolo di genitore nel modo più naturale e appagante possibile, sentirti fiero ogni giorno di quello che fai, riuscendo sempre a scivolare fra un capriccio e l’altro come Alberto Tomba ai tempi d’oro fra le bandierine.

E se invece non volessi mettere in pratica quello che troverai scritto?

Se dovessi stufarti ancora prima di iniziare? Se per qualche motivo ti sentissi irritato da qualcosa che non ti piace e seguissi l’impulso di buttare il libro nel cestino o sotto il letto?

Niente di grave. Non accadrebbe nulla. L’idea che non accada nulla può essere rassicurante (se tutto rimane com’è, almeno non rischia di peggiorare), ma anche deludente perché quello che vivi non ti piace affatto.

Perché se tutto rimane com’è, le difficoltà
che hai oggi con tuo figlio non si risolvono:
tu continui a non capire lui
e lui continua a non capire te.

Ma non è soltanto questo. Dal nostro punto di vista, i conflitti si trascinano dietro anche un’altra serie di rischi, svantaggi e spine nel fianco. Per esempio:

Non ti godi fino in fondo il bello dell’essere genitore.
Se passi il tempo a dare regole, a risolvere i conflitti con rabbia o tensione, riduci il tempo a tua disposizione.
A lungo andare perdi la stima e la fiducia di tuo figlio e rischi di raccoglierne i frutti anche in futuro, per esempio durante le incomprensioni tipiche dell’adolescenza.
Vivi tutti i giorni con l’ansia di tornare a casa e trovarti davanti ai soliti problemi.
Vivendo perennemente nel dubbio e nella paura di sbagliare riduci sempre di più la tua autostima, ti deprimi e le tue energie calano drasticamente.
Litigare e discutere con i figli stanca parecchio.
Arrivi a percepire il tuo ruolo come un peso, la quotidianità come una fatica da affrontare o una guerra da combattere, e questo ti toglie il sorriso e la gioia di vivere, la fiducia in te stesso e nel futuro.
Non riuscire a risolvere i capricci dei tuoi figli in genere ti porta a lamentarti di loro e della situazione. Il lamento genera pessimismo, il pessimismo genera malumore e finisce per deprimerti.
Ecco quanto costa privarsi dell’opportunità di tentare (anche se noi preferiamo parlare di opportunità di riuscirci, perché tentando e basta non sempre ce la si fa... :) ).


Antonio Panarese, autore dei libri Best Seller "Smettila di Reprimere tuo Figlio" e "Le 7 Idiozie sulla Crescita dei Bambini" letti da 40.000 genitori che hanno raggiunto il 1° posto in classifica su Macrolibrarsi.

Formatore specializzato nell’infanzia secondo natura, consulente genitoriale. Fondatore di Bimbiveri, la società per la crescita felice dei bambini, ha gestito per 5 anni un centro di affido familiare per minori disagiati collaborando con i servizi sociali di Torino, Casale Monferrato, Leinì e Viterbo. Ha condotto all’interno del centro di affido un’esperienza triennale di istruzione familiare.

Ha gestito per la Regione Piemonte il corso di aggiornamento "La Via Naturale: lo sviluppo emotivo del bambino secondo natura" per la formazione degli insegnanti delle scuole dell’infanzia.


Indice

Le basi

Capitolo 1
Come abbiamo scoperto la vera causa dei capricci (una storia turbolenta)
La storia di Bimbiveri – Il centro per bambini in affido familiare – La morte di Angela Pedicone e il nuovo ciclo – La nascita di Bimbiveri e i nostri primi due libri – Una delle scelte più importanti – Un pezzo di storia non ufficiale – Un altro pezzo di storia non ufficiale – Cosa c’è dietro la nascita di questo libro? – Cosa faremo insieme in questo viaggio risolvi-capricci – E se invece non volessi mettere in pratica quello che troverai scritto?

Capitolo 2
Crescere un figlio senza conflitti e capricci è possibile
Un bambino venuto da molto lontano – Perché è così importante la relazione che crei con tuo figlio? –Ringraziamo la natura per averci inventati così

Capitolo 3
I principi di Madre natura (che rendono facile il difficile mestiere dei genitori)
La ricetta magica – Quali sono i principi di Madre natura? – Primo principio secondo natura – Secondo principio secondo natura – Terzo principio secondo natura – Quarto principio secondo natura – “Ma come faccio a pensare anche a queste sottigliezze?”

Capitolo4
Se ritrovi te stesso anche lui ritrova se stesso (e i conflitti svaniscono)
Il muro di C. – I genitori al centro di tutto – Qual è il tuo vero problema adesso?

Capitolo 5
I capricci non sono comportamenti eccentrici, isterici e inspiegabili
I bambini non possono averla sempre vinta (forse) – Ma allora che cosa sono i capricci? – Due soluzioni “salvavita” per migliorare da oggi la relazione con tuo figlio – L’anticipo del bisogno – La pistola e le bolle di sapone – Spegnere la tv con le minacce o senza capricci – E se mio figlio chiede sempre la cioccolata? – “Tutto bello fin qui, ma con il mio non funziona” – La fermezza nelle scelte

Capitolo 6
Perché fa i capricci? Le 11 vere cause
I primi passi di F. – I 2 pilastri della questione capricci – Le 11 cause dei capricci – Gli mancano attenzioni – È nervoso o arrabbiato – Ha bisogno di stare con mamma e papà – Le sue richieste non vengono ascoltate (senza motivo) – Esprime un bisogno – Non si è sentito capito – Vuole attirare l’attenzione – Ha bisogno di scaricare la tensione emotiva – Vuole difendere il suo territorio – Teme il giudizio e lo vive come uno stress – Imita il comportamento degli adulti e si adatta – Perché non ascolta, non mette a posto e non finisce quello che ha nel piatto? – Perché non ti ascolta? – Perché non vuole finire i fagiolini? – Perché non vuole mettere a posto? – Sputi sul muro e sedie volanti a scuola

Capitolo 7
Gli 8 bisogni supremi di tuo figlio
In principio... – W le smancerie! – Essere amato e coccolato – Sentirsi capito e accettato per quello che è – Essere sostenuto nella crescita – Essere libero di sperimentare – Rispondere all’istinto di imparare – Collaborare – Sapere che è perfetto così com’è – Sapere che papà e mamma lo capiscono sempre

Capitolo 8
Come avere un figlio che segue le regole, non risponde male e collabora
Mamma lupa e i suoi cuccioli – Come imparano i bambini? Le 4 chiavi fondamentali – Il gioco – L’imitazione – L’esempio – Vivere nel qui e ora

Capitolo 9
Quattro aspetti che ti faranno capire meglio tuo figlio
Il possesso – Non riesce a condividere – È tutto “suo” – Non può considerare le esigenze degli altri – Le regole – Non comprende i messaggi razionali come noi adulti – Non accetta indicazioni astratte che non tengono conto di come si sente – I limiti – Il gioco

Capitolo 10
Le armi inefficaci contro i capricci (e che peggiorano la situazione)
Le punizioni – Le punizioni generano un trauma e gli insegnano che da grande potrà infliggerle a sua volta (perfino a te!) – Davanti alla punizione resta allibito e confuso – Le punizioni inibiscono il suo desiderio di sperimentare e di apprendere – Le punizioni istigano alla menzogna – Punizione, giudizio e disapprovazione fomentano l’aggressività – Il time out – L’angolo della riflessione – Il rinforzo positivo

La pratica

Capitolo 11
Le 12 sfingi per risolvere qualsiasi capriccio
V. mi regala dei soldi (finalmente!) – E ora un po’ di pratica... – Sintonia – Sentimenti (tuoi) – Sentimenti (suoi) – Sensibilità – Supporto – Sì – La danza del sì – Scialla! – Specchio – Sostegno – Sbizzarrisciti – Speciale – Solidità

Capitolo 12
Gli 11 capricci più diffusi (e come puoi risolverli)
Perché ti infiammi subito e scattano la sgridata o la punizione – Considera tuo figlio come se non fosse tuo ma come un bambino che ti viene affidato da altri – Mio figlio piange: cosa posso fare? – Come faccio a risolvere i conflitti tra fratelli senza farmi venire la febbre? – Quattro passi per risolvere i conflitti tra fratelli (e uno per prevenirli) – Perché non spegne mai la tv quando è ora? – Come agire sulla causa e porre fine alle lotte per spegnere la tv  – Perché non riordina le sue cose? – Cinque indicazioni per aiutare tuo figlio a essere più ordinato – Secondo lui i giocattoli non sono mai in disordine! – Come lo convinco a lavarsi i denti tutte le sere? – Le mutande e le calze sono sempre pulite – Da würstel a broccoli in due settimane – E se non vuole finire quello che ha nel piatto? – Schizzi di sugo dappertutto – Come posso evitare che tocchi cose pericolose? – Riuscirò mai a fargli fare i compiti senza urla e minacce? – Posso sperare di farlo vestire e uscire di casa la mattina senza ricorrere ai ricatti? – “Voglio le scarpe verdi altrimenti non gioco!” – Come evitare i soliti capricci e le richieste estenuanti al supermercato? – Come faccio a occuparmi di lui e di tutto il resto nel frattempo? – Una domenica da supereroi? Non credo...

Capitolo 13
“E adesso da dove comincio?”
I 9 nemici dell’intervento anticapricci – Stanchezza – Bisogni insoddisfatti – Mancanza di continuità – Mancanza di osservazione – Visione a breve termine – Difficoltà ad assumerti il tuo ruolo – Volerlo educare all’obbedienza – Trasferire su tuo figlio la tua storia – Avere fretta di fare tutto subito – E mentre ti trovi nel bel mezzo di un capriccio, come puoi gestire la tua frustrazione? – Prenditi del tempo per te – Asseconda i tuoi bisogni e i tuoi desideri – Diventa genitore di te stesso – Allenati – “Sì, ma da dove comincio?” – Mettiti per qualche giorno al primo posto – Allenati a mantenere la calma – Fai pratica

E per concludere... un bel dolce!

Ringraziamenti


Roberta Cavallo, Antonio Panarese
Smettila di Fare i Capricci - Libro >> http://goo.gl/wUZN6C
Come risolvere i capricci di tuo figlio senza urla o sgridate, anche se pensi di averle già provate tutte
Editore: Mondadori
Data pubblicazione: Maggio 2015
Formato: Libro - Pag 244 - 14x21,5 cm



venerdì 29 maggio 2015

Scienza e Conoscenza - n. 52

Scienza e Conoscenza - n. 52

Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza



Scienza e Conoscenza - n. 52

Quando eri piccolo ti hanno detto che dovevi bere il latte per crescere sano e forte: ne hai bevuto talmente tanto che ora sei diventato intollerante.

Ti hanno detto che dovevi mangiare di tutto per nutrirti in maniera completa: ti sei abituato a mangiare davvero di tutto, anche un sacco di schifezze industriali che di nutriente non hanno nulla.

Ti hanno detto la dieta mediterranea è la pasta al pomodoro, la pizza, la carne tre volte a settimana, il pesce altrettanto, le uova due e il formaggio sempre due.

Ti hanno detto che potevi assaggiare il vino anche poco più che bambino, perché un bicchiere di rosso fa sempre buon sangue.

Ti hanno insegnato a mettere in tavola la saliera, perché guai a che un piatto risultasse senza sapore.

Ora che sei adulto ti chiedi come mai ti senti precocemente invecchiato, scarico di energia e sei affetto da un sacco di disturbi e malattie che compromettono il tuo benessere e la tua vitalità.

Gli STRAORDINARI ESPERTI che abbiamo raccolto in questo numero ti sveleranno i falsi miti sull'alimentazione che ti sei sentito ripetere tante, troppe, volte. E soprattutto ti insegneranno le linee guida fondamentali per imparare a mangiare davvero bene e con gusto.

I 7 miti da sfatare:

l'uomo è un animale onnivoro
la dieta mediterranea è pasta al pomodoro
i vegetariani e i vegani mangiano cose tristi
formaggio e latte fanno bene alle ossa
colesterolo buono e cattivo
il vino fa buon sangue
il sale da sapore


Indice

Guardare oltre il proprio piatto
Falso mito #1: l'uomo è un animale onnivoro
Falso mito #2: la dieta mediterranea è pasta al pomodoro
Falso mito #3: vegetariani e vegani mangiano "triste"
La verità sul colesterolo
A tavola con il Buddha
Curarsi in cucina
In principio fu il crudo
Grazie dottor Max
Il punto sulle allergie respiratorie
Omeopatia in pericolo
La Dentosofia incontra la Cromopuntura
Vedere bene, senza occhiali
Nutrire l'anima
Più veloce della luce!


Scienza e Conoscenza - n. 52 >> http://goo.gl/AaPB0W
Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza
Editore: Scienza e Conoscenza - Editore
Data pubblicazione: Maggio 2015
Formato: Rivista -



Mantra Yoga - CD Audio

Mantra Yoga - CD Audio

Antiche vibrazioni sonore che liberano la mente

di Thea Crudi, Capitanata



Mantra Yoga - CD Audio

L'incantevole voce di Thea Crudi del CD Mantra Yoga con le musiche ispirate di Capitanata segna un'emozionante singolare miscela musicale incastonando la straordinaria energia di antichi mantra in una ricca fusione di sonorità spirituali, ritmi e silenzio.

I mantra e le musiche di Mantra Yoga spaziano tra atmosfere sacre e paesaggi sfavillanti dell'anima, un invito incantevole e seduttivo ad abbracciare una prospettiva nuova e rinfrescante in uno stile che sta diventando essenziale per coloro che cercano nei mantra e nella musica un profondo nutrimento spirituale.

Ascoltando questi mantra e musiche puoi raggiungere la quiete e ritagliarti momenti di pace assoluta della mente, sperimentare la beatitudine e mantenere costante il contatto con il tuo Io interiore.

I Mantra hanno effetti positivi sulla mente, sul corpo e sullo spirito e risvegliano le energie sopite.

In India i mantra sono un antichissimo linguaggio spirituale risalente a più di 5000 anni fa. E' chiamato Devanagar, cioe' la lingua parlata nelle terre (nagar) dei Deva (gli esseri di luce che vivono in altri pianeti).

Ci sono templi ed Ashram, comunità spirituali, dove i devoti e i praticanti si alternano nella ripetizione continua di canti e mantra. Questa tradizione in alcuni luoghi sacri, come Puri, Mayapur e Vrindavana, va avanti ininterrottamente da secoli.

Questo CD è consigliato come sottofondo:

per la Meditazione
per purificare le case e gli ambienti di lavoro
per ritrovare il nostro equilibrio interiore
per creare la giusta atmosfera a momenti di condivisione
per accogliere intuizioni
per programmare le nostre attività con la giusta ispirazione.
per le pratiche yoga e discipline olistiche
I mantra cantati dalla celestiale voce di Thea Crudi e le musiche ispirate di Capitanata donano un rinnovato benessere psicofisico, contrastano in modo efficace l'inquinamento acustico e l'invasione di vibrazioni sottili create da telefoni, computer e portano nelle nostre case vibrazioni positive.

L'ascolto consapevole di queste musiche ci conduce ad uno stato di leggerezza mentale e di benessere psicofisico e ci accompagna dolcemente, ad una energia rinnovata.

L'ascolto sonoro attivo del CD Mantra Yoga è un potente mezzo di rilassamento e di esplorazione interiore, in grado di armonizzare e riportare in equilibrio le frequenze energetiche del corpo, donandoci pace e benessere, mantenendoci sani e felici.


Thea Crudi è una cantante olistica italo-finlandese con formazione jazzistica internazionale, ricercatrice sonora, performer, compositrice, Thea Crudi dedica la sua ricerca spirituale al suono come meditazione, come ponte fra il visibile e l'invisibile.

Approfondendo gli insegnamenti dello Yoga del Suono tratti dai Veda, gli antichi testi della filosofia indiana e grazie al dono di una voce celestiale, Thea propone un condensato sonoro esclusivo, capace di unire oriente e occidente in uno stile unico nel suo genere, creando un ponte fra queste due culture apparentemente opposte, ma in realtà complementari tra loro.

Dopo aver studiato in alcuni dei conservatori più prestigiosi d'Europa laureandosi con il massimo dei voti (Conservatorium van Amsterdam, Conservatorio Rossini di Pesaro), Thea ha vissuto sull’isola di Java grazie ad una borsa di studio nel prestigioso Indonesian Institute of the Arts (ISI) di Surakarta, e si è specializzata nel canto (Sindhenan) e nelle danze dell’antica tradizione Gamelan javanese, ha appreso le tecniche vocali ed ha approfondito il potere del suono dei Mantra nella vocalità spirituale orientale e nel movimento, studiando ed esibendosi con grandi maestri e performers di fama internazionale.

Ha perfezionato la pratica dei Mantra con Giorgio Cerquetti e in India.
A Rishikesh, alle pendici dell'Himalaya, ha vissuto intense esperienze spirituali sulle rive del Gange.


Indice

OM PURNAM - 9,28
OM MANI PADME HUM - 5,28
GURU MANTRA - 8,14
GAYATRI MANTRA - 11,31
HARA HARA MAHADEVA - 3,17
SUN MEDITATION - 2,18
JAY SITA RAM - 3,53
HARE KRISHNA - 3,20
BENARES SUNSET - 5,32
OM NAMO BABAJI NAMAH - 4,39


Thea Crudi, Capitanata
Mantra Yoga - CD Audio >> http://goo.gl/QnKvIv
Antiche vibrazioni sonore che liberano la mente
Etichetta: CapitanArt



giovedì 28 maggio 2015

Cosa significa essere ipersensibili?

Cosa significa essere ipersensibili?

Come capire se si è ipersensibili e imparare a gestire questa natura

di Eleonora Poletti - 27/05/2015



Cosa significa essere ipersensibili?

L’ipersensibilità è la predisposizione innata a percepire gli stimoli in modo più inteso e differenziato rispetto agli altri. La psicologa Elaine N. Aron per prima negli anni ‘90 la scoprì e se ne occupò, da un punto di vista scientifico e specialistico. Ciò nonostante la scienza non si è mai occupata sufficientemente di questo argomento.
La particolarità che contraddistingue le persone ipersensibili risiede nella capacità di percepire un numero incredibile di stimoli ed elaborare una grande quantità d informazioni.

La caratteristiche delle persone ipersensibili

Le persone ipersensibili sono più aperte a capire se stesse e il mondo. Sono spesso le prime ad individuare soprusi o ingiustizie. Tuttavia necessitano di un maggiore sforzo mentale se vogliono mantenersi sani a livello psichico e affermarsi a livello privato e professionale.
L’ipersensibilità è una dote ma questo non presuppone che chi la possiede, sappia sfruttarla al meglio. Gli ipersensibili sono spesso convinti di non essere compresi e di rimanere soli al mondo. Ma questa condizione in realtà è più diffusa di quanto non si creda, ne è interessato circa il 20 % della popolazione. Per quanto riguarda le sue origini sappiamo dalla letteratura scientifica attuale che tale caratteristica è spesso ereditaria e collegata all’incapacità del genitore sensibile di insegnarne una corretta gestione al figlio.
L’ipersensibile per sua natura è costantemente incentrato sugli stimoli esterni e sui giudizi altrui, così facendo però perde la percezione del proprio corpo e con essa l’accesso ai propri bisogni. Il corpo è percepito solo quando procura fastidi e dolori fisici. In questo modo possono formarsi malattie talvolta croniche. Negli scambi sociali vivono rapporti conflittuali ed eccessivamente empatici, arrivando spesso al punto di rinunciare del tutto alle relazioni con l’altro.

Come gestire l'ipersensibilità

Molte persone ipersensibili soffrono per questo loro aspetto caratteriale e si sentono più vulnerabili, soggetti a stress e insicure.

Questa condizione può però divenire un vantaggio se si impara a gestirla e ad attuare alcuni accorgimenti che andranno man mano, nel tempo, raffinati e consapevolizzati:

imparare a gestire le proprie energie;
dosare l’empatia;
non immedesimarsi troppo nell’altro;
essere centrati su se stessi;
imparare a dire no senza sensi di colpa;
stabilire dei limiti invalicabili;
stabilire dei confini fisici nel dialogo con l’altro;
ascoltare i propri segnali fisici;
accettare la propria diversità;
valorizzare le proprie caratteristiche;
non ingigantire specifiche situazioni;
ridurre l’adrenalina e favorire la formazione di ossitocina, tramite una leggera attività sportiva.

L’ipersensibilità è un dono caratterizzato da una visione più ampia e profonda della realtà. L’ipersensibile può a differenza degli altri vivere con maggiore intensità le esperienze, ciò significa vivere in modo più profondo sia sofferenze sia gioie e avere una maggiore consapevolezza e maturità interiore. Solo imparando ad accettare questa natura è possibile vivere in modo pieno e sereno. Il più grande vantaggio di una persona ipersensibile è quello di arricchire la propria vita e quella altrui.


Lucio Della Seta
Debellare l'Ansia e il Panico - Libro >> http://goo.gl/Rs0uJt
Editore: Oscar Mondadori
Data pubblicazione: Aprile 2015
Formato: Libro - Pag 120 - 13,5 x 20,0 cm



mercoledì 27 maggio 2015

Goal Mapping: da sogno a realtà

Goal Mapping

Manuale pratico per trasformare i tuoi sogni in realtà

di Brian Mayne



Goal Mapping - Libro

Qualunque sia il tuo sogno, Goal Mapping può aiutarti a realizzarlo.

Perché alcune persone hanno tanto più successo di altre?
Grazie a questa domanda Brian Mayne ha ideato il sistema Goal Mapping.

Si tratta di un metodo collaudato per realizzare i propri obiettivi in ogni settore della vita e per ogni attività, sia essa personale o di gruppo. Imparare a stabilire obiettivi in modo corretto e a raggiungerli è l’abilità prima della vita, poiché permette di conseguire tutte le altre. Ogni intenzione, dalla più basilare alla più strutturata, è in sé un obiettivo.

Sviluppato nel 1995, il Goal Mapping ha riscosso grande successo nel mondo delle grandi società e dell’educazione scolastica.

Questo sistema è unico ed efficace perché:

• rappresenta la fusione tra saggezza antica ed apprendimento accelerato, integrata con i principi di definizione degli obiettivi;
• a differenza delle tradizionali tecniche, esso utilizza anche immagini e simboli, che sono il linguaggio dell’inconscio.

Le sole parole agiscono solo sull’emisfero sinistro, legato alla razionalità. Unire parole ed immagini attiva tutto il cervello conferendo al sistema un potere straordinario. Metterle su carta poi rafforza ancora di più la loro efficacia. Goal Mapping è il manuale pratico che ti insegna in cosa consiste il sistema, come funziona e come usarlo.

Il manuale contiene tanti utili esempi di mappe mentali.

“Se pensi di farcela ce la farai,
se pensi di non farcela non ce la farai.
E in ogni caso avrai sempre ragione”


Focalizzare la propria Goal Map - Estratto dal libro "Goal Mapping" di Brian Mayne

Raggiungere qualsiasi obiettivo è un viaggio; lungo il cammino il panorama è destinato inevitabilmente a cambiare!
Leggi in anteprima il capitolo 8 del nuovo libro di Brian Mayne "Goal Mapping"

L’intuizione

Ottenere chiarezza e discernimento.

La vita è dinamica e il sentiero che conduce verso i tuoi obiettivi si dispiegherà organicamente. Mentre involvi in te entrando nel processo e nel rituale di Goal Mapping, la tua consapevolezza evolverà inevitabilmente verso nuove vette, portandoti nuove intuizioni e nuove azioni per raggiungere i tuoi obiettivi.

Talvolta queste intuizioni riguardano dettagli abbastanza secondari, talaltra rappresentano sviluppi più ambiziosi. Ad alcune persone capita perfino di rendersi conto che alcuni obiettivi che stanno perseguendo non corrispondono affatto a ciò che vogliono, quindi decidono di cambiarli completamente.

Indipendentemente dalla natura o dalla profondità delle intuizioni che potresti ricevere, valgono i medesimi princìpi base riferiti al “comandare coscientemente” il tuo genio subconscio. Perciò vorrai catturare qualsiasi nuova informazione o intuizione e integrarle nella tua Goal Map.

Estensioni

Cogliere ed estendere.

Capita che qualcuno finisca di creare la propria prima Goal Map per poi decidere di ricominciare da capo, creandone una nuova. Di solito questo è l’effetto del processo di disegno nel Goal Mapping, che stimola l’emisfero cerebrale destro, che a sua volta porta nuove idee e ispirazioni.

L’atto stesso di creare la tua Mappa spesso dà vita ad ogni genere di nuove consapevolezze, quali esprimere i tuoi obiettivi con una scelta di immagini più definite, o l’aggiunta di ulteriori obiettivi, motivi o azioni.

Se ti senti motivato a ridisegnare ex novo la tua Goal Map, ti incoraggio vivamente a seguire quella spinta col cuore e a ricominciare da capo. Questo processo ti servirà in molti modi, non da ultimo quello di imprimere più a fondo i tuoi comandi nel tuo subconscio.

Tuttavia, se la tua Mappa ti soddisfa e se vuoi solo aggiungere qualche nuovo obiettivo, motivo o azione, ti suggerisco di estendere la tua attuale Goal Map, seguendo il semplice procedimento descritto qui di seguito.

Aggiungere dettagli alla tua Mappa è come mettere a fuoco il tuo sogno. Fare queste aggiunte ti aiuta a mantenerla viva e a farla sviluppare.

Si tratta di un processo facile e veloce: aggiungi semplicemente un altro foglio di carta sul lato o sulla parte superiore o inferiore della Goal Map già completata ed estendi le tue parole e le relative immagini.

In questo modo, puoi continuare a fare aggiunte alla tua Mappa e a farla crescere organicamente, di pari passo con la tua consapevolezza in espansione.

Sviluppare la tua Goal Map

Aggiungere nuovi elementi: motivi, obiettivi o azioni.

Se vuoi aggiungere un’altra ragione motivante (un Perché) alla tua Goal Map, attacca semplicemente un altro foglio bianco alla sua sommità, servendoti di nastro adesivo o colla. Poi disegna un ramo che, partendo dal cerchio che circonda il tuo Obiettivo Principale, raggiunga la nuova pagina e inserisci le immagini o i simboli destinati a rappresentare il tuo nuovo Perché.

Per assicurarti di mantenere in equilibrio fra loro i due emisferi cerebrali, prendi anche il tuo “modello per l’emisfero sinistro” per descrivere a parole la tua nuova ragione motivante all’interno di un nuovo riquadro o scrivendola a lato di quelle già presenti.

Puoi seguire questo stesso processo di base per aggiungere altri obiettivi. Scrivili sotto forma di affermazioni nei riquadri contenuti nel “modello per l’emisfero sinistro” aggiungendo altra carta se necessario. Poi attacca un altro foglio sul lato della tua Goal Map, fai partire un ramo dal tuo Obiettivo Principale oppure dal tuo Obiettivo Secondario e disegna la tua nuova immagine.

Allo stesso modo, puoi aggiungere ulteriori dettagli a qualunque tua azione (Come). Ogni azione identificata, in realtà, è un mini-obiettivo di per sé – è semplicemente più piccolo degli altri obiettivi e viene raggiunto prima.

Se vuoi aggiungere una sola intuizione o altri dettagli a un’azione già segnata, il modo migliore è disegnare un “ramo secondario” a partire dal ramo Come già presente.

In altri casi, potresti essere in presenza di un’azione riferita al Come abbastanza estesa da poter essere suddivisa in molti più dettagli e da affrontare come un obiettivo in sé e per sé.

Questo può accadere in particolar modo per le Goal Map a lungo termine, nelle quali le azioni o i compiti principali portano al raggiungimento di un vasto e complesso Obiettivo Principale.

Nel mio ufficio ho una Mappa con scadenza a cinque anni, che espone la mia visione per tutte le varie aree di azione del mio lavoro. Poiché so che molte cose cambieranno in questi cinque anni, ho disegnato la Goal Map su un grande foglio di cartoncino per avere a disposizione lo spazio necessario per espanderla e fare delle aggiunte.

Ho tracciato una Linea temporale particolarmente lunga, affinché possa contenere un maggior numero di rami e di azioni; poiché la mia Mappa è disegnata su grande scala, mi consente di accostarle un calendario per la pianificazione annuale. In questo modo, i rami afferenti al Come possono indicare le date rilevanti sul calendario e io posso programmare il tempo da dedicare a una determinata azione.

Alcune delle azioni che conducono alla realizzazione della mia visione quinquennale rappresentano fasi talmente complesse di per sé che ho dovuto suddividerle in obiettivi più gestibili, creando delle mini-Mappe riferite ad ogni azione principale. Questo processo dà vita realmente al Goal Mapping in qualità di strumento di pianificazione delle azioni, ed è formidabile nell’aiutarti a raggiungere un equilibrio cerebrale.

Come trasformare le azioni in obiettivi e gli obiettivi in azioni

È utile suddividere le azioni principali in ulteriori Goal Map complete, per permetterti di mantenere a fuoco i dettagli del tuo Obiettivo Principale.

Per trasformare un’azione (Come) in un obiettivo (Cosa) ripeti semplicemente i passi chiave del processo di Goal Mapping, solo che stavolta dovrai concentrarti soltanto sulla particolare azione che hai scelto.

Comincia con lo scrivere l’azione prescelta come Obiettivo Principale su di un nuovo modello riferito all’emisfero cerebrale sinistro.
Poi attacca un foglio di carta bianco a lato della tua Goal Map e prolunga il ramo Come dell’azione su cui vuoi lavorare fino al centro del foglio bianco.
Disegna un cerchio alla fine del nuovo ramo per indicare che la tua azione adesso è diventata un obiettivo. Traccia un cerchio sufficientemente grande da ospitare al centro un’immagine, se lo desideri.
Poi aggiungi la singola data di raggiungimento dell’obiettivo, la data d’inizio e la linea temporale (il tronco) che unisce le due date.
Scrivi nei riquadri del modello dell’emisfero sinistro e aggiungi le immagini per rappresentare i nuovi livelli di azione ai rami posti sul lato destro della linea temporale.
Compila i riquadri e, laddove appropriato, aggiungi ai rami posti a sinistra del tronco della Mappa i nomi delle persone coinvolte a questo livello di dettaglio più specifico.

Frattali del successo

Un “frattale” è un modello che prende forma spontaneamente, è somigliante a se stesso e può replicarsi molte volte. Per esempio, la forma di un albero è un frattale: spezza un ramo, tienilo in verticale e diventa un mini-albero di per sé; spezza un ramo più piccolo e potrai ripetere lo stesso processo molte volte. I frattali sono un modo di cui si serve la natura per dire a se stessa come dev’essere.

Allo stesso modo, anche la tua Mappa è un frattale, un modello che si ripete creato secondo i princìpi del successo. Puoi continuare ad aggiungere sempre più dettagli riferiti ad ogni aspetto della tua Goal Map. Alcune persone scelgono perfino di aggiungere delle “radici” in basso, per mostrare gli obiettivi che hanno già raggiunto. Più cose aggiungi, più definisci e più crei.


Brian Mayne
Nonostante la sua dislessia, la mancanza di scolarizzazione ed un debito di 1milione di sterline, Brian riesce a diventare un formatore ed un motivatore di fama internazionale insegnando il suo Programma di Leadership personale, il sistema semplice per un successo sostenibile.

A 30 anni conosce il pensiero positivo, che modificherà per sempre il suo destino: impara a leggere e scrivere da solo ed inizia a studiare qualsiasi testo di crescita personale. Collabora con personaggi come Stephen Covey ed Anthony Robbins ed oggi è autore di 4 libri, ben 3,5mil di persone utilizzano la tecnica di Goal Mapping e circa 900 Practitioner Certificati lo affiancano nell’insegnamento.

Il suo scopo è quello di aiutare le persone a ritrovare e realizzare i propri sogni in ogni ambito della vita ed il suo obiettivo è di elevare 7 milioni di vite. Il suo motto è “Shine bright” (emana la tua luce radiosa).

"Una delle più grandi paure dell'umanità è l'incertezza del cambiamento. In realtà, l'unica cosa futura, di cui possiamo essere assolutamente certi, è che ci saranno continui cambiamenti alla nostra vita. Imparare a guidare i cambiamenti della vita, verso le cose che desiderate, è la mia definizione di successo - insegnare alle persone come si fa, è diventata la mia passione e la missione della mia vita"
Brian Mayne

Le opere e gli eventi di Brian Mayne sono diffusi in Italia da Goal Mapping Italia


Indice

Prefazione

Introduzione

PARTE PRIMA - I PRINCIPI DEL SUCCESSO

CAPITOLO 1 La Vita è un Obiettivo
CAPITOLO 2 Intenzione dal Cuore
CAPITOLO 3 Salire la Scala di LIFT
CAPITOLO 4 Le Sette Leggi Naturali della Manifestazione
CAPITOLO 5 Prepararsi a Manifestare

PARTE SECONDA - LA TECNICA DEL GOAL MAPPING

CAPITOLO 6 Creare la propria Goal Map
CAPITOLO 7 Il Rituale del Goal Mapping
CAPITOLO 8 Focalizzare la propria Goal Map
CAPITOLO 9 La tua Lista di Controllo del Goal Mapping

APPENDICE

Modello di Goal Map per l’emisfero sinistro del cervello
Modello di Goal Map relativa all’emisfero destro del cervello
Letture Consigliate

Corsi e Contatti

Ringraziamenti

Nota biografica sull’Autore

Indice analitico


Brian Mayne
Goal Mapping - Libro >> http://goo.gl/wt6pGt
Manuale pratico per trasformare i tuoi sogni in realtà
Editore: Essere Felici Edizioni
Data pubblicazione: Maggio 2015
Formato: Libro - Pag 166 - 17 x 24 cm



martedì 26 maggio 2015

Havening: una nuova tecnica per risolvere i traumi emotivi

Havening: una nuova tecnica per risolvere i traumi emotivi

Le Havening Techniques® agiscono bloccando i neuroni che contengono le informazioni biologiche del trauma

di Veronica Monte Perossa - 25/05/2015



Havening: una nuova tecnica per risolvere i traumi emotivi

Le Havening Techniques® sono state sviluppate dal Dr Ron Ruden, in collaborazione con il fratello il Dr Steven Ruden di New York. Il Dr Ron Ruden laureato ad Harvard, per oltre ventanni si è occupato di ricerca e studio delle neuroscienze al fine di sviluppare metodi e tecniche utili al miglioramento dell’essere umano. In particolare ha dedicato oltre dieci anni allo studio e alla sperimentazione clinica delle funzioni dell’amigdala (sistema limbico-sistema nervoso centrale) coinvolte nella elaborazione dei traumi psicologici e altre correlazioni emotive emozionali coinvolte ( fobie, dolore cronico, stati depressivi- ansiosi ecc.). Il risultato di questi studi ed applicazioni innovative si riflettono nei protocolli Havening. Ora, questi metodi vengono insegnati anche agli psicoterapeuti e ai medici italiani abilitati alla psicoterapia.

Havening è stato applicato ai veterani militari, pazienti con dolore cronico, soggetti con disturbo post traumatico da stress, stati ansiosi, depressivi, terapia di coppia, fobie, paure. Ricerche condotte presso il King's College di Londra sottolineano gli straordinari risultati. Metodo in continua evoluzione, risulta efficace, rapido, completo e attendibile nei trattamenti e applicabile a tutte le età.
Il metodo Havening può essere integrato con diverse pratiche e metodologie psicoterapiche.

In termini di applicazioni terapeutiche le Havening Techniques®, agiscono in modo permanente bloccando i neuroni che contengono le informazioni biologiche del trauma che producono reazioni non evolutive. Havening utilizza l'input sensoriale del tatto come una parte fondamentale della sua applicazione. Alcune aree del corpo quali le braccia, il viso e le mani se toccate attraverso il metodo Havening producono onde delta a livello cerebrale. Le onde delta a loro volta promuovono reazioni chimiche a catena nella zona dell'amigdala. Ciò rimuove specificamente i recettori AMPA che si trovano sulla superficie dei neuroni nell'amigdala, dove l'evento traumatico è stato 'archiviato' (la memoria dell’evento) conseguentemente il risultato è che l’area della memoria non viene riattivata.

Le esperienze traumatiche possono essere codificate a livello cerebrale attraverso una modalità che può generare una sintomatologia fisica e/o psicologica. Havening viene utilizzato nel trattamento dei seguenti sintomi:

Trattamento di fobie
Trattamento del dolore cronico
Rimozione delle risposte emotive ai ricordi angoscianti (relazioni interrotte, notizia sconvolgente, perdita, imbarazzo, ecc)
Trattare risposte emotive derivanti da esperienze di calamità naturali, eventi traumatici (aggressione, stupro, abusi, criminalità ecc) e anche le esperienze di guerra.
Rimozione risposte di rabbia
Rimozione della paura dell'abbandono
Aiutare le persone alla elaborazione della sofferenza e del lutto
Aiutare le persone a rimuovere stress, frustrazione, ecc.
Situazioni relazionali, terapia di coppia e familiare
Trattare Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
Trattamento degli attacchi di panico e altre applicazioni.

Havening può essere utilizzato per aiutare le persone a lavorare in una modalità più efficace. Promuove le persone nella gestione manageriale (ad es: riunioni di equipe, presentazioni, networking). Può aiutare le persone a uscire dalla propria strada e anche incorporare credenze e atteggiamenti utili per la propria vita. È possibile utilizzarle per aumentare la fiducia in sé e aumentare le prestazioni sia cognitive che sportive. Inoltre possono essere imparate e utilizzate in modo autonomo.


Peter A. Levine
Traumi e Shock Emotivi - Libro >> http://goo.gl/EuCrwE
Come uscire dall’incubo di violenze, incidenti e esperienze angosciose
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Ottobre 2011
Formato: Libro - Pag 288 - 13,5x20,5



lunedì 25 maggio 2015

Il giorno in cui una mela cadde sulla testa di Newton

Il giorno in cui una mela cadde sulla testa di Newton

Newton, la leggenda della mela e la scoperta della forza di attrazione gravitazionale

di Antonella Ravizza - 21/05/2015



Il giorno in cui una mela cadde sulla testa di Newton

La forza attrattiva gravitazionale è una delle forze fondamentali esistenti in natura. Nel 1687 Newton pubblicò a Londra il libro dal titolo “I principi matematici della filosofia naturale”, nel quale, partendo dalle leggi di Keplero, arrivò alla conclusione che ci doveva essere una forza attrattiva che incurvava la traiettoria dei pianeti e per azione della quale essi non si muovevano in linea retta a velocità costante. La leggenda narra che durante un pomeriggio estivo Isaac Newton si sedette sotto un melo: una mela cadde dall’albero colpendo la sua testa, questo evento lo fece riflettere su quella che sarebbe diventata la legge di gravitazione universale. Newton intuì che la forza che tiene in orbita i pianeti attorno al sole era della stessa natura della forza che attrae gli oggetti sulla superficie terrestre.

Che cos'è forza attrattiva gravitazionale tra due masse

Ma cerchiamo di capire tale forza osservando il moto della luna; perché la luna continua a muoversi lungo la sua orbita senza allontanarsi dalla terra?
Tutti i corpi si attraggono reciprocamente con una forza che è direttamente proporzionale al prodotto della loro massa e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. La terra esercita quindi una forza gravitazionale sulla luna (il suo satellite) e su tutti i corpi che si trovano sulla superficie terrestre. In questo caso la forza di gravità coincide con la forza peso e il risultato è un’accelerazione verso il centro della terra: l’accelerazione di gravità, che viene indicata con la lettera “g”. Sulla terra a livello del mare g=9,8m/s2, ma varia al variare dell’altitudine: g diminuisce man mano che ci si allontana dalla terra, ne segue che anche il peso dei corpi diminuisce allontanandosi dalla terra. Il valore di g può anche essere misurato sperimentalmente; si può notare che non è proprio costante nei vari punti della superficie terrestre: questo perché la terra non è perfettamente sferica ma è schiacciata ai poli e quindi l’accelerazione di gravità è maggiore ai poli e minore all’equatore. Il valore dell’accelerazione di gravità dipende dalla massa del corpo attrattivo, ne segue che il peso di un corpo sulla luna (la cui massa è inferiore a quella della terra) è minore del peso dello stesso corpo sulla terra. La massa, invece, che è una caratteristica universale, mantiene inalterato il valore in tutti i punti dello spazio.

Effetti in natura: le maree

Ci sono delle conseguenze evidenti della forza di attrazione gravitazionale anche in natura: il livello del mare subisce dei movimenti periodici di abbassamento e di innalzamento, dovuti alla forza di attrazione esercitata dalla luna sulla terra. L’alta marea si verifica quando la luna passa sul meridiano di un luogo, invece la bassa marea quando la luna si trova ad angolo retto con il meridiano stesso. Newton diede una spiegazione al fenomeno: quando la superficie del mare si trova più vicina alla luna del centro della terra stessa, subisce una forza di attrazione maggiore, che provoca l’innalzamento.

Il campo gravitazionale

La forza di attrazione gravitazionale è una forza a distanza, cioè agisce su due corpi che non sono in contatto tra loro e lo stesso Newton aveva difficoltà ad accettare questa strana idea. Per spiegare questo fenomeno venne introdotto il concetto di campo: ogni corpo dotato di massa può essere visto come la sorgente di un campo gravitazionale, dato da tutta la regione dello spazio nella quale è presente una massa e nella quale altre eventuali masse sono influenzate.

Legge di gravitazione universale e teoria della relatività generale

Ma ritornando alla mela di Newton, come fa la mela a sapere dell’esistenza di una enorme massa, quella della Terra e viceversa? Un chiarimento giunse nel 1916 con la pubblicazione della Teoria della Relatività Generale di Einstein; essa portò una vera rivoluzione sul modo di concepire lo spazio. Fino ad allora lo spazio e il tempo erano considerate due entità slegate, per Einstein il tempo e lo spazio sono invece legati in quello che chiama spazio-tempo.
Lo spazio viene deformato dalla presenza di masse: immaginiamo lo spazio-tempo come un lenzuolo, se noi buttiamo una palla sul lenzuolo questo si piega; grandi concentrazioni di masse piegano lo spazio e questo vale anche per il nostro pianeta dove la mela cade appunto per l’effetto della curvatura dello spazio-tempo, dovuta alla massa della Terra. La gravità “appare” dunque perché lo spazio-tempo si curva in presenza di una grande concentrazione di materia come può essere quella di un pianeta o una stella. Maggiore è la massa e maggiore sarà la distorsione e quindi maggiori sono gli effetti della gravità. La gravità quindi è il risultato della forma curva dello spazio-tempo.


Piergiorgio Odifreddi
Sulle Spalle di un Gigante - Isaac Newton - Libro >> http://goo.gl/A3f7Pg
A scuola di libero pensiero
Editore: Tea libri
Data pubblicazione: Gennaio 2014
Formato: Libro - Pag 238 - 13x19,5
Nuova Ristampa: Aprile 2015



venerdì 22 maggio 2015

Il Canto Armonico

Il Canto Armonico

di Jonathan Goldman



INTRODUZIONE

Nelle antiche tradizioni sciamaniche della Mongolia, dell’Africa, dell’Arabia e del Messico, nelle tradizioni arcane cabalistiche del Giudaismo e del Cristianesimo e nelle sacre tradizioni spirituali del Tibet, i suoni vocali e gli armonici, conosciuti anche come ipertoni, sono stati usati per guarire e trasformare. Sono stati usati per comunicare con le divinità ed invocarle, per bilanciare i centri energetici del corpo e per attivare le risonanze del cervello. In tutti questi anni di ricerca e di studio nel campo del suono terapeutico e del trasformativo, non ho trovato altra tecnica che racchiuda il potere del suono sacro come gli armonici. L’abilità di creare due o più note contemporaneamente non è altro che magia!

Il fatto che questi suoni possano essere usati per intervenire in campo fisico, emotivo, mentale e spirituale li rende ancora più straordinari. Fino a tempi recenti, la conoscenza della creazione degli armonici vocali è rimasta esclusivamente custodita dal mistero esoterico delle tradizioni e non era permesso al non iniziato di accedere a questo incredibile aspetto del suono. Negli ultimi dieci anni tutto questo è cambiato. I monaci tibetani di Gyume e Gyuto hanno fatto esibizioni pubbliche in tutto il mondo. Le registrazioni dei coristi hoomi della Mongolia sono in commercio. In Occidente, musicisti, studiosi di meditazione e terapeuti del suono come David Hykes, Jill Purce e Michael Vetter stanno portando alla luce le virtù degli armonici.

Questa potente e mistica capacità permette di emettere due o più note contemporaneamente. È uno dei fenomeni sonori più straordinari. Creare armonici vocali è un’avanzata forma di trasformazione e guarigione personale quando si è in grado di produrre i suoni da sé. Una volta raggiunta una capacità anche rudimentale di intonare armonici, il modo di ascoltare e di emettere suoni si modifica per sempre. Rende possibile l’apertura dello spettro sonoro che risuona e riverbera nell’intero universo la scienza degli armonici.

CHE COS’E’ IL SUONO?

L’universo vive di suoni ed in tutti questi suoni sono presenti gli armonici. Gli armonici, conosciuti anche come ipertoni, sono un fenomeno sonoro che si verifica ogni volta che un suono viene emesso. Normalmente, ci sembra di percepire note singole quando sentiamo uno strumento musicale come il violino ed il pianoforte che suonano una nota. Invece, quasi tutte le note prodotte da strumenti musicali, dalla nostra voce o da altre sorgenti sonore, non sono realmente note pure”, ma sovrapposizioni di frequenze di note pure, chiamate “parziali”. La più bassa di tutte queste frequenze è detta “la fondamentale”.

Tutte le parziali con frequenza maggiore della fondamentale sono dette “ipertoni”. Prima di cominciare un esame degli armonici come fenomeno sonoro, cominciamo ad analizzare il suono. Il suono è un’energia vibrazionale che ha forma ondulatoria. Queste onde sono scientificamente misurate in unita’ dette hertz (Hz) e prendono in considerazione il numero di cicli per secondo creati dall’energia in questione. Tale quantità’ è comunemente conosciuta come “frequenza”. È soggettivamente sperimentata come “tonalità”.

FREQUENZA

Una corda che vibra cento volte al secondo genera un suono misurabile in 100 Hz. questa è la sua frequenza. Una corda che vibra 1.000 volte al secondo sarebbe misurata in 1.000 Hz. Noi possiamo ascoltare i suoni con vibrazioni comprese tra i 16 ed i 25.000 Hz. Questa considerazione può variare di molto, in relazione all’individuo ed alla sua età’. Mentre il limite superiore riferito a giovani con un udito perfetto può talvolta raggiungere i 25.000 Hz, c’è una larga percentuale della popolazione che non può sentire suoni con una frequenza superiore ai 10.000 Hz. I suoni oltre i 25.000 Hz sono detti ultrasuoni. I suoni al di sotto dei 16 Hz sono detti E.L.F.S. (Extreme Low Frequencies, frequenze estremamente basse).

Più lentamente un suono vibra, più lo percepiamo basso. Più vibra velocemente, più lo percepiamo alto. Su un pianoforte, la nota più bassa vibra con una frequenza di 4186 Hz. Frequenze differenti che hanno misure specifiche danno origine alle differenti note che compongono le scale musicali usate oggi. Se esaminiamo le note di un pianoforte, vediamo che sono divise in 7 tasti bianchi e 5 neri. I 7 tasti bianchi rappresentano le note della cosiddetta “scala diatonica”, che è la scala più diffusa nella musica occidentale.

Partendo dal Do, le note sono Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si, per finire con un altro Do. I tasti neri rappresentano i diesis (o i bemolle), i gradini tra una nota e l’altra dei tasti bianchi. Sono il Do# (o Re b), il Re# (o Mi b), il Fa# (o Sol b), il Sol# (o La b), il La# (o Si b). Se una corda di un pianoforte vibra 256 volte al secondo diremo che la sua frequenza è di 256 Hz. Questa frequenza origina una nota la cui tonalità’ è detta Do. Si fa riferimento alle note anche con quest’altra notazione: C, D, E, F, G, A, B. Su un pianoforte, una corda che vibra a 293 Hz è un Re; una che vibra a 330 Hz è un Mi; a 349 Hz è un Fa; a 392 Hz è un Sol; a 410 Hz è un La; a 494 Hz è un Si e a 512 è nuovamente un Do.

TONALITÀ

Nei vari sistemi di tonalità per i vari strumenti musicali si verificano differenti frequenze per note particolari. La nota Do, per esempio, può variare tra i 251 ed i 264 Hz, ed anche le altre note della scala possono variare in modo notevole. Questo dipende dal luogo in cui si accorda uno strumento (la sua tonalità da concerto è diversa negli Stati Uniti e in Europa) e dallo strumento che si sta accordando (le tonalità di un pianoforte sono diverse da quelle di un violino).

La questione della tonalità è piuttosto complessa. Le differenze d’intonazione hanno a che fare con la matematica. Se chiamiamo una nota che vibra a 256 Hz Do, e una nota che vibra con una frequenza doppia di 512 Hz Do di un’ottava superiore, esistono molti diversi modi di dividere le altre note tra questi due Do. Alcune accordature sono basate sulla serie di armonici e sui rapporti tra armonici. Altre si basano su un equa divisione tra le note. È un argomento intrigante e complicato.

IPERTONI

Continuando con l’esempio di una corda che vibra a 256 Hz e a cui ci riferiamo come Do, quando la ascoltiamo normalmente sentiamo la nota Do. Questo accade facendo riferimento solo alla nota fondamentale. Infatti, quando quella corda vibra 256 volte al secondo e quel Do sta suonando, molte altre note, oltre a quella fondamentale, stanno suonando. Queste sono dette “ipertoni”.

In molti casi non riusciamo a distinguere i differenti ipertoni che stanno risuonando e che contribuiscono a ciò che definiamo il timbro di uno strumento. Differenti strumenti suoneranno tutti gli ipertoni, ma specifici ipertoni sono più evidenti in differenti strumenti. Questi armonici dominanti sono chiamati modellanti”. Sono la parte dello spettro sonoro dove l’energia è maggiormente concentrata.Gli armonici sono responsabili della modellazione dei singoli suoni che noi udiamo e dell’unicità del timbro di ogni strumento. In un laboratorio elettronico, gli armonici sono stati separati grazie a filtri speciali in tre diversi strumenti. Ascoltando questi strumenti privati dei loro armonici era impossibile distinguerli l’uno dall’altro, nonostante in condizioni normali non sarebbe stato difficile riconoscere un violino da una tromba o da un pianoforte.

Gli ipertoni sono presenti anche nelle nostre voci e sono, infatti, responsabili delle nostre doti canore e della nostra voce unica. Ogni voce è diversa ed ogni voce ha le sue specifiche “modellanti” che risuonano quando parliamo. Gli armonici sono matematicamente in relazione tra loro. Ricordate l’esempio della corda che vibra a 256 Hz ed origina il Do? Mentre la corda vibra 256 volte al secondo, altre onde sonore sono state generate e vibrano come multipli geometrici di 256 Hz. Il primo armonico vibra due volte più velocemente della fondamentale, in un rapporto di 2 a 1, o 512 vibrazioni al secondo. Questo crea una nota a cui si fa riferimento come ad un intervallo di un ottavo della fondamentale, ed è anch’essa chiamata Do.

I PRIMI 16 ARMONICI

Lo schema della pagina seguente mostra i primi 16 armonici creati usando un Do di frequenza 256 Hz come fondamentale. Mostra anche la sua frequenza e l’intervallo generato. La prima colonna rappresenta il nome dato all’armonico. La seconda mostra l’intervallo creato dall’armonico nell’ottava. La terza indica il nome parziale dell’armonico e la quarta la sua frequenza. I primi 16 armonici creati partendo dal Do (256 Hz) come fondamentale Un intervallo è la differenza di intonazione tra due note. Un esempio è la differenza tra due note suonate sul pianoforte. La differenza tra queste due note è detta intervallo.

* Il secondo armonico che suona vibra tre volte più velocemente della fondamentale, in un rapporto di 3 a 1, a 768 Hz. Questa crea una nota a cui si fa riferimento con un intervallo di un’ottava ed una quinta sulla fondamentale. Il nome che diamo a questa nota è Sol.
* Il terzo armonico che suona vibra quattro volte più velocemente della fondamentale, in un rapporto di 4 a 1, a 1.024 Hz. Questa nota crea un intervallo di un ottava sulla prima nota. ~ due ottave sulla fondamentale ed è anch’essa chiamata Do.
* Il quarto armonico suona vibrando 5 volte più velocemente della fondamentale, in un rapporto di 5 a 1, a 1280 Hz. Onesta nota crea un intervallo che è di due ottave ed una terza superiore alla fondamentale. Questa nota è un Mi.
* Il quinto armonico vibra 6 volte più velocemente della fondamentale in un rapporto di 6 a 1, e genera un altro Sol, un’ottava sopra il secondo armonico.
* Il sesto armonico vibra 7 volte più velocemente della fondamentale in un rapporto di 7 a 1, e crea una nota che normalmente non si trova sulla tastiera di uno strumento. Questa nota è leggermente più bassa di un Sib (spesso indicata con un Sib-).
* Il settimo armonico vibra Otto volte più velocemente della fondamentale in un rapporto di 8 a 1 e crea un nuovo Do superiore al primo di tre ottave.
* L’ottavo armonico vibra 9 volte più velocemente della fondamentale in un rapporto di 9 a 1 e genera un Re.
* Il nono armonico vibra 10 volte più velocemente della fondamentale in un rapporto di 10 a 1 e genera un nuovo Mi, superiore a quello creato dal quarto ipertono di un’ottava.
* Il decimo armonico vibra il volte più velocemente della fondamentale in un rapporto di 11 a 1 e genera un’altra nota che normalmente non si trova su una tastiera. Questa nota è leggermente più bassa di un Fa# (riportata come Fa#-).
* L’undicesimo armonico vibra 12 volte più velocemente della fondamentale in un rapporto di 12 a 1 e crea un altro Sol, superiore di un’ottava a quello generato dal quinto ipertono.
* Il dodicesimo armonico vibra 13 volte più velocemente della fondamentale in un rapporto di 13 a 1 e crea un’altra nota che non si trova sulla tastiera, leggermente più bassa di un La (riportata come La-).
* Il tredicesimo armonico vibra 14 volte più velocemente della fondamentale in un rapporto di 14 a 1 e genera un altro Sib-, superiore di un’ottava a quello prodotto dal sesto ipertono.
* Il quattordicesimo armonico vibra 15 volte più velocemente della fondamentale in un rapporto di 15 a 1 e genera una nota chiamata Si naturale.
* Il quindicesimo armonico, che vibra 16 volte più velocemente della fondamentale in un rapporto di 16 a 1, genera un altro Do, che è di 4 ottave superiore al primo.

Questi sono gli armonici delle prime quattro ottave, generati dal primo Do, che abbiamo definito “fondamentale” e che è stato suonato su uno strumento. Questi non sono comunque tutti gli ipertoni prodotti. In teoria, la serie degli ipertoni è infinita, con ogni armonico multiplo geometrico della fondamentale che diventa più veloce e più alto.

SCIENZA E MUSICA

La questione fondamentale degli armonici o ipertoni è la loro relazione matematica. Per esempio, il rapporto tra il secondo ed il terzo armonico è di 3 a 2. Questo è un intervallo detto “di quinta”. Questa relazione può avere profondi effetti sugli aspetti armonici e curativi del suono. Questi sono gli armonici prodotti suonando un Do.

Gli stessi rapporti armonici emergono indipendentemente dalla nota fondamentale, anche se le tonalità prodotte dalla fondamentale sono differenti. Se prendessimo queste note e con esse formassimo una scala, avremmo una scala così composta: Do, Re, Mi, Fa#-, Sol, La-, Sib- e Do. In India, dove l’arte della musica si è sviluppata al punto di divenire una scienza, ci sono migliaia di scale, chiamate Raga, che mirano ad avere particolari effetti sulle emozioni. La scala che nasce dalle serie armoniche delle prime quattro ottave è conosciuta come “Raga Saraswati”.

È chiamata con il nome della Dea indiana della musica e della scienza, Saraswati. In culture differenti la musica e la scienza non sono state separate come in Occidente. Le antiche scuole misteriche della Grecia, dell’India, del Tibet e dell’Egitto avevano un vasta conoscenza della relazione tra musica e guarigione, basata sul principio di vibrazione come la forza creatrice fondamentale dell’Universo.

PITAGORA E IL MONOCORDE

Nell’antica Grecia, il dio Apollo era la divinità della musica e della medicina. Esistevano templi di guarigione che usavano la musica come forza principale per armonizzare corpo e spirito. Uno dei pensatori greci più lungimiranti che continua ad influenzare con il suo pensiero la nostra cultura è Pitagora, un filosofo del VI secolo a.C., conosciuto al giorno d’oggi come il padre della geometria. Fu anche il primo intellettuale occidentale a mettere in chiaro le relazioni tra gli intervalli musicali.

La chiave di questa scoperta fu uno strumento molto semplice chiamato monocorde, costituito da una sola corda tirata su una struttura in legno. Usando il monocorde, Pitagora fu in grado di scoprire che la divisione musicale creata dall’uomo dava origine a determinati rapporti. Esaminando gli intervalli creati da questa divisione, Pitagora scoprì che tutti i rapporti numerici potevano essere espressi. Questi rapporti numerici, come 2:1, 3:2, 4:3, erano archetipi della forma, dato che erano dimostrazioni dell’armonia e dell’equilibrio che si potevano osservare in tutto il mondo. Se, per esempio, una corda viene divisa in 2 parti uguali, la nota che essa produce è di un’ottava più alta della nota prodotta dalla corda intera. Le due parti uguali vibrano in un rapporto di 2 a 1(2:1). Se, poi, la corda viene divisa in 3 parti uguali, la corda vibra in un rapporto di 3 a 1(3:1).

Quando la corda è divisa in 4 parti uguali, questa crea un rapporto di 4 a i (4:1). Tornando ai rapporti sviluppati dalle corde armoniche, è evidente che la divisione della corda effettuata dall’uomo segue esattamente i rapporti delle serie armoniche. È probabile che la nostra comprensione dei rapporti e del sistema matematico che li governa si basi sulle osservazioni di Pitagora in campo musicale. Si dice che abbia detto: “Studiate il monocorde e scoprirete i segreti dell’universo”. Dallo studio di un unica corda vibrante si potrebbero scoprire gli aspetti microcosmici della vibrazione sonora e, grazie a questo, si potrebbero studiare le leggi macroscopiche che regolano il cosmo. Pitagora credeva che l’universo fosse un immenso monocorde, uno strumento con una sola corda tirata tra il cielo e la terra. L’estremità superiore della corda era legata allo spirito assoluto, mentre l’estremità inferiore era legata alla materia assoluta. Attraverso lo studio della musica come una scienza esatta è possibile conoscere tutti gli aspetti della natura. Egli applicò le sue leggi sugli intervalli armonici a tutti i fenomeni naturali, dimostrando la relazione armonica insita in elementi, pianeti e costellazioni. Pitagora parlò di “musica delle sfere”. Pensava che i movimenti dei corpi celesti che si spostavano nell’universo producessero un suono. Questi suoni potevano essere percepiti da chi si era preparato con coscienza ad ascoltarli.

La Musica delle Sfere poteva anche essere suonata negli intervalli delle corde pizzicate. Per Pitagora ed i suoi studenti la Musica delle Sfere era più di una metafora. Si diceva che il maestro greco fosse in grado di sentire i suoni dei pianeti che vibravano nell’universo. Per secoli gli scienziati hanno fatto ipotesi sulla relazione tra il movimento dei corpi celesti ed il suono. Recentemente, usando avanzati principi matematici basati sulle velocità orbitali dei pianeti, un gruppo di scienziati ha abbinato differenti suoni a differenti pianeti. Sembra che esista un’incredibile relazione armonica. Forse questo antico maestro era davvero dotato di un udito in grado di percepire i movimenti astronomici come suono. Nell’esempio musicale degli armonici, la loro creazione è spiegata dai rapporti matematici osservati sulla corda pizzicata. In realtà gli armonici sono una manifestazione di tutte le forme di vibrazione.

L’udito è limitato ad oggetti che vibrano con frequenze tra i 16 ed i 25.000 Hz (le vibrazioni comprese in questo campo sono percepite come suoni udibili), ma questo non significa che, solo perché non possiamo ascoltare suoni al di sopra o al di sotto di questi limiti non ci siamo onde sonore impercettibili ovunque. Tutto ciò che vibra genera armonici. Poiché l’universo è composto unicamente di vibrazioni, ogni cosa crea note fondamentali con armonici, dagli elettroni che ruotano attorno al nucleo ai pianeti che orbitano attorno al sole. Pitagora aveva una scuola sull’isola di Crotone, dove insegnava le sue spiegazioni ai fenomeni dell’universo. L’antica scuola misterica operava a tre livelli di iniziazione. Il primo livello, quello degli “acoustici”, insegnava a riconoscere ed a mettere in pratica le varie proporzioni musicali, spiegate utilizzando il monocorde. Il secondo livello, quello dei “matematici”, approfondiva il discorso con la conoscenza dei numeri, ma anche con la purificazione individuale e l’autocontrollo mentale. Prima di accedere al livello successivo era necessario che il discepolo fosse pienamente consapevole nel corpo e nello spirito delle responsabilità legate alle sacre informazioni che stava per ricevere.

Il terzo e più alto livello di iniziazione, quello degli “electi”, portava all’apprendimento di procedimenti segreti di trasformazione fisica e di guarigione con il suono e la musica. Ben poco è sopravvissuto degli insegnamenti iniziatici più elevati della scuola di Pitagora. Gli insegnamenti relativi ai suoi teoremi di geometria e delle proporzioni musicali sono parte delle nostre conoscenze attuali in campo numerico e acustico. I suoi concetti filosofici, come la Musica delle Sfere, continuano a trovare posto nelle dottrine esoteriche. Ma fino ad ora, i segreti sull’uso del suono e della musica a scopo curativo sono andati perduti. Si dice che Pitagora morì quando la sua scuola a Crotone andò in fiamme. Alcuni suoi studenti proclamarono di aver tramandato i suoi segreti insegnandoli ad altri discepoli in altre terre.

CONCLUSIONI SUGLI ARMONICI VOCALI

È ormai chiaro che esiste una nuova forma di armonici vocali che io ed altri insegnanti di suono stiamo insegnando. È diversa dall’Accordo ad Una Voce tibetano e dallo stile hoomi mongolo e tuvano. È fondamentalmente un nuovo stile di canto armonico insegnato e praticato negli Stati Uniti ed in Europa. Io lo chiamo Nouveau European Vocal Harmonics. Il Nouveau European Vocal Harmonics è basato sulle tecniche utilizzate nelle tradizioni tibetane, mongole e tuvane. È comunque uno stile nuovo, che non richiede anni di pratica e non porta a forzare la voce per creare armonici vocali. Il Nouveau European Vocal Harmonics si impara facilmente e porta a risultati stupefacenti. Questo stile di creazione degli armonici vocali rappresenta una nuova forma di emissione sonora accessibile a tutti gli occidentali. Dato che la consapevolezza del suono è in continua espansione, abbiamo ora un nuovo modo di operare con il suono che ne tiene conto. Questo non sarebbe mai successo se i Tibetani ed i Tuvani non avessero condiviso le loro tecniche con noi.

tratto da: “Il potere di guarigione dei suoni” di Jonathan Goldman
ed. Il punto d’incontro.

Jonathan Goldman
Il Potere di Guarigione dei Suoni >> http://goo.gl/CbnGkn
Come utilizzare le armoniche vocali per creare equilibrio armonia e salute
Editore: Punto d'Incontro
Data pubblicazione: Novembre 2007
Formato: Libro - Pag 164 - 17x22
Data di prima pubblicazione: 2000