martedì 29 ottobre 2013

ll sale fa bene!

ll sale fa bene!

Il sale marino naturale nella nostra salute: come e perché utilizzarlo per dare gusto alla nostra alimentazione e alla nostra vita

di Sabine Eck - 28/10/2013



ll sale fa bene!

Credo che pressoché tutti abbiamo sperimentato quella voglia “matta” o meglio “impulsiva”, che grandi e piccini, senza distinzione di età, o di strato sociale, o di livello di istruzione, sviluppano verso il cibo salato. Ognuno ovviamente ha il suo favorito: il bimbo di 8 mesi apre la bocca solo se la mamma mette “una montagna di parmigiano” sulla pappa; il bimbo di 20 mesi beve l’acqua del mare durante il bagno al mare col suo papà; il bambino già grandicello di 3 anni stravede per il prosciutto cotto; il ragazzo di 15 anni adora le lasagne, i tortellini e soprattutto i wurstel; o ancora la ragazza sui 18 continuamente a dieta gusta i semi salati di zucca (i brustolini) o i pistacchi tostati e salati; il maschio adulto in carriera ordina come contorno sempre le patatine fritte; o la signora che ha sperimentato ogni tipo e moda di dieta fa fuori un etto, o più, di prosciutto crudo; o la dietologa stessa che mangia un pacchetto intero formato famiglia di patatine (di nascosto, e ovviamente in un momento di black out mentale, cioè di debolezza come si suol dire); o il nonno che ruba fette di salame dal frigo, perchè sua moglie non sala mai nulla (perchè l’hanno detto in televisione…); o il macrobiotico che condisce il suo piatto con il gomasio in abbondanza, esclamando che fa bene al cervello, oppure con il tamari o il miso; e il vegetariano che non si fa scappare mai l’ultima oliva sul piatto…

E qui mi fermo, ma sono sicura che vi verranno in mente altri esempi visti e vissuti in prima persona.
Come mai questa fame di sale?
Indistinta per tutti, diversa solo nella tipologia del cibo.
L’unica eccezione è rappresentata forse solo dai “masochisti delle diete", che fanno tutto quel che gli si dice, mentre la vita gli scorre fra le mani fra ansie e frustrazioni (nota: per digerire bene il cibo bisogna goderselo, altrimenti non vengono emessi i preziosi succhi digestivi che dipendono dal sistema del Vagotono/Parasimpaticotono: sistema biologico che regola la salute e la rigenerazione del nostro organismo).

Acqua e sale: gli ingredienti del brodo primordiale

Facciamo subito un piccolo e velocissimo viaggio all'indietro: la vita inizia nel grande brodo/mare primordiale: acqua, sale, oligoelementi e pian piano arrivano le prime forme di vita sempre più complesse e articolate. Le cellule prima semplici ed "egoiste" (unico scopo di vita: moltiplicarsi) “scoprono” che insieme (in simbiosi) si diventa più grandi e più forti e si creano delle specie di “società di interessi simbiotiche” (organismi superiori, appunto), dove ognuno svolge il proprio compitino specializzato. I nostri mitocondri, ex batteri (oggi la fabbrica endocellulare dell'energia) sono uno stupendo esempio di questa fusione di interessi.
In memoria degli inizi rimangono comunque delle cellule totipotenti conosciute come le famose e ultra-nominate cellule staminali (gli scienziati e gli eruditi sull'argomento mi perdonino per la semplificazione fumettistica della santissima evoluzione).
Ed è così che giungiamo a quel sistema che ha due grandi principi sui piatti della bilancia: Simbiosi e Lotta: un sensibile e sottile equilibrio dinamico ed evolutivo. Azzarderei dire che finché prevale il principio della simbiosi, si genera evoluzione. E laddove prevale la lotta? Qui ognuno risponda per se stesso.

La culla marina dell'utero materno

Giunti qui vorrei ricordarvi che siamo tutti nati con il sale sulla bocca: anzi ci siamo fatti nove mesi in una culla marina nell’utero materno: il liquido amniotico corrisponde proprio al mare primordiale. Chi volesse approfondire, può immergersi nelle ricerche di Renè Quinton, illuminato scienziato francese, purtroppo “dimenticato” e del tutto taciuto, come purtroppo succede troppe volte…
Il primo alimento non è quindi il latte materno (dolce), ma il liquido amniotico (salato) e il sangue materno (pure salato), perché l’acqua nel nostro corpo è salata ovunque. Il bicchiere di acqua che bevete, una volta assorbito, entra nel pool-fisiologico: 0.9% di salinità, la salinità del mare primordiale secondo Quinton.
Se vi chiedo di scegliere di mangiare per un mese solo cibo dolce o solo cibo salato, cosa scegliereste? Sono sicura al 90% che scegliereste salato! Questo solo per indicarvi che il nostro “istinto” ci segnala in effetti la scelta giusta, perfino il super-goloso sente che senza sale non si vive. Ne sono testimoni simboliche alcune meravigliose favole sul sale, chiamato anche “oro bianco”: vere e proprie perle ì metaforiche di saggezza.

Se poi ancora vi chiedessi che cosa serve per sopravvivere nel deserto? Acqua certamente! Ma la seconda scelta per importanza è il sale, poi seguono gli zuccheri. Ed eccoci arrivati alla ricetta base di tutte le "bibite energetiche”, composte esattamente dalla “triade della sopravvivenza”: acqua-sale-glucidi, ovviamente pure usata in determinate situazioni per via endo-venosa in ospedale.
Elenco tutti questi aspetti-basici ampiamente conosciuti, ma a volte dimenticati, per ricordare che la vita dipende sempre e genialmente da questi tre protagonisti; soprattutto in situazioni di estremo sforzo. Ovviamente non si può vivere solo di questi tre “alleati”, ma senza di loro null’altro ha valore.
Detto tutto ciò, possiamo passare a qualche considerazione meno nota sul sale nella nostra alimentazione.

La "voglia di sale"

Peggiore è la nostra alimentazione, ricca di proteine animali (altamente acidificanti per il nostro metabolismo) e povera di vegetali naturali, stagionali e biologici, in associazione a scarso tempo (o addirittura mai) trascorso all’aperto (ufficio-scuola-vita moderna), più grande sarà la “voglia di sale”. Dobbiamo sapere che in situazioni di acidosi cronica il nostro corpo comincia a prendere delle precauzioni veramente intelligenti: lo stomaco (precisamente le sue cellule parietali situate nella parete gastrica) capta il sale (NaCl) e lo “smonta”: il Cloro (Cl) va nel pool dell’acido cloridrico (HCl) e quindi esce così dall’organismo attraverso l’intestino, tanto da rendere le feci acide (facilmente durante abusi di proteine animali, diarree da intossicazioni da farmaci o altro). Il Sodio (Na), invece, viene utilizzato per produrre Bicarbonato (NaHCO3) che viene invece immesso nella vena gastrica (in medicina è chiamata la “marea alcalina”): quindi entra nel corpo per fungere da efficiente anti-acido e non solo: ne sono “ghiotti” il pancreas, il fegato, e certe ghiandole intestinali per produrre i loro liquidi digestivi alcalini. Riassumendo in parole essenziali: il nostro stomaco è un “sistema geniale” che produce Bicarbonato per alcalinizzare (tamponare gli acidi) il nostro metabolismo al bisogno e su richiesta. E per fare questa operazione capta il Sale (NaCl) dal sangue. La reazione chimica che avviene nelle cellule parietali è questa: NaCl + H20 + CO2 = HCl + NaHCO3.

Si tratta di un sensibilissimo sistema di auto-regolazione e la “fame perenne di sale”, essendo materia prima, ne è la spia vivente: quando sentiamo questa insaziabile fame significa che stiamo mangiando davvero male.
Essendo tedesca ho avuto la grande fortuna di poter leggere gli studi dell’illuminato dottor. Friedrich F. Sander, che ha compreso e studiato questa importantissima funzione gastrica negli anni Cinquanta. La vergogna è che questa specifica e geniale funzione gastrica non viene insegnata agli studenti di medicina, nel senso che ogni paziente che ha una gastrite florida (iper-acida) non fa altro che auto-alcalinizzarsi; quindi la gastrite è un sintomo, una spia, un indicatore, una lampadina di allarme, chiamatelo come volete: ma segnala senza ombra di dubbio che il corpo è sotto grave stress biochimico e sta cercando di compensare. E l’unica terapia da fare sarebbe un attento esame dello stile di vita e dell'alimentazione per attuare consigli che guariscono il fenomeno. Invece, vengono prescritti gli antiacidi di turno e gli inibitori della pompa. Tutt’al più era meglio il cucchiaino di bicarbonato dei nonni (molto usato dopo stravizi alimentari domenicali). Mi crea molta tristezza che questa scoperta sia rimasta ignorata: se impediamo allo stomaco questo meccanismo di auto-alcalinizzazione e continuiamo con un pessimo stile alimentare, il metabolismo attinge ai minerali del nostro sistema osseo che rappresenta la grande riserva alcalina del nostro organismo. A voi le conclusioni.

Il sale nello svezzamento

Un importante aspetto da analizzare per crescere le nuove generazioni entro una cultura alimentare veramente sana e corretta è rappresentato dallo svezzamento pediatrico classico, che include purtroppo alcuni errori tragici: si “proibisce” di dare il sale ai bambini, ma si permette di dare il parmigiano e a 8 mesi (e spesso anche prima) il prosciutto cotto! Ricordiamo che il bambino conosce il sale già in pancia: diciamo che è il suo alleato di crescita e rappresenta una memoria biologica dell’intimo rapporto con la madre. Appena (ri)trova il sale fuori dal corpo vi si affeziona proprio in memoria del suo vissuto intrauterino, volendo rimanere nel linguaggio metaforico. Avete presente i bambini di pochi mesi che bevono l’acqua del mare, succhiano i portachiavi, giacche, ciabatte e così via di pelle (tutti conciati o prodotti col sale!). Ora capirete il perché. Le preziose verdure, invece, vengono somministrate dopo circa un’oretta di cottura (brodo vegetale) e poi frullate e aggiunte alla pappa. Il gusto è sempre tristemente uguale, e dopo poco, da un giorno all'altro, il bambino odierà questa preparazione.
Da vent'anni consiglio di aggiungre poco sale integrale sulle verdure cotte a vapore, al massimo due tipi di verdure insieme e un pochino di olio buono. Con questo sistema il bambino memorizza il sale con la verdura e non con formaggio e prosciutto (io lo chiamo “l’autostrada verso wurstel & co”). Appena possibile si propone il pinzimonio con verdure crude tagliate adeguatamente. Chi è interessato, trova dettagliate indicazioni sul sito ilpastonudo.it nella mia rubrica “Ali per la mente”.

Come imparare ad amare le verdure

Sono riuscita a far mangiare le verdure ad adulti accaniti carnivori spiegando loro questa trappola istintiva: basta condire bene le verdure con sale integrale, capperi, olive, volendo anche gomasio, semi tostati e salati (girasole) per scoprire il mondo meraviglioso dei vegetali e per uscire così finalmente dai raptus per affettati, formaggi, patatine, snack ultrasalati e simili invenzioni di chi di istinti e imprinting se ne intende alla perfezione (ovvero l'industria alimentare).

Perché sceglierlo integrale

Che il sale sia meglio integrale e non raffinato, quindi ricco di elementi e oligoelementi a mio avviso non andrebbe nemmeno più discusso. Andate a vedere le ricerche di Renè Quinton: ha guarito migliaia di bambini distrofici e segnati dalla povertà con infusioni di acqua marina (allo 0.9%). Il sito oceanplasma.org è pieno di documentazioni di questa mente irrequieta, amante della vita e instancabile ricercatore, e di altri medici studiosi delle virtù terapeutiche che derivano dritte dal mare, il quale contiene quasi tutti gli elementi della famosa “Tabella di Mendeleev” (escluso ovviamente quelli instabili) ed è da un pezzo che sappiamo quanto sono importanti elementi come, ad esempio, il Magnesio: il famoso Cloruro di Magnesio deriva dalla raffinazione del sale. Il mare contiene poi dei sali sulfurei, bromuri, iodio, cromo: la lista è lunghissima. Immaginate il sale marino naturale come una grande orchestra: ogni elemento è un musicista e la musica è bella e armoniosa perché tutti suonano insieme, in sinergia! Il concetto della presenza temporanea di questi “mattoni basilari” dell’evoluzione non è ancora studiata in dettaglio, ma con cuore e intuizione si può percepire la grandezza di questo principio. La vita procede per sinergia, collaborazione, autoregolazione, è esposta a bio-ritmi, stagioni, rapporti dinamici con l’ambiente; la vita è un ballo piuttosto che una marcia misurabile e imponibile.

Vi siete mai chiesti perchè la maggior parte delle persone ha un'immagine con il mare sullo sfondo del computer? Ma certo! È l’istinto verso le nostre origini: mare-mater-matrix: un primordiale richiamo verso “la culla della nostra esistenza” e della sua naturale, generosa e meravigliosa vitalità.

Questo articolo è tratto dalla rivista:
Scienza e Conoscenza - N. 44
Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza

Sabine Eck
Il Sale fa Bene - Guida alla salute n. 36 >>> http://goo.gl/MuNIwp
Salute, sapere, saggezze, storia e storie sul vero sale marino naturale
Editore: Andromeda Edizioni
Data pubblicazione: Luglio 2010
Formato: Libro - Pag 150 - 15x21



lunedì 28 ottobre 2013

Respiro e Mindfulness

Respiro e Mindfulness

Accompagnare con attenzione il movimento respiratorio, è una risorsa alla portata di tutti, per vivere con qualità

di Elsa Masetti - 24/10/2013



Respiro e Mindfulness

Tutto comincia con il primo respiro. Almeno tutto quello che riguarda questo pezzo di vita. E finisce con l’ultimo respiro. Ad occhio e croce, nei primi respiri l’enfasi è sull’inspirazione e negli ultimi sull’espirazione. Ho testimoniato quest’ultima cosa per quanto riguarda il morire. Poco prima l’inspirazione si fa molto corta a favore di una lunga espirazione. Il movimento è a prendere la vita, nel primo caso, e a renderla nel secondo. E il respiro è il veicolo. L’arco della vita, dalla prima inspirazione all’ultima espirazione, si riverbera in modo frattale in tanti, innumerevoli respiri, composti di un prendere e lasciare andare, prendere e lasciare andare, prendere e lasciare andare… Grande lezione di vita, se ne siamo consapevoli.

Tutto quello che alle fondamenta riguarda la continuità della vita è un atto senza volizione, affidato al sistema nervoso involontario. E riesce bene così. Curioso!
È la famosa storia del millepiedi. La conoscete?

Il respiro che accade

Mentre un millepiedi stava camminando qualcuno gli chiese: «Capperi, ma con tutte quelle zampette che hai, come fai a metterle in moto tutte insieme una dopo l’altra?». Da quel momento, le gambette cominciarono a intrecciarsi e il millepiedi a inciampare su se stesso.
Una volta esaurita l’espirazione, il riprendere aria accade da solo (e viceversa) e succede senza alcuna intenzione. A ogni nuova inspirazione do forse il comando: inspira! Caspita, no. Se così fosse, potrei distrarmi, dimenticarmene e soffocare. Si tratta di un atto troppo vitale, per essere gestito dalla mia volontà personale. Pur dimentichi, respiriamo.

Qualcosa sempre all’erta, dedito alla vita, ci vuole respiranti, al punto che il respiratore automatico non prende ferie, neanche quando siamo nel sonno rem. Anzi, durante il sonno profondo, l’essere respirati è quasi tutto ciò che resta. E si dice che in quel caso il ritmo respiratorio dia il meglio di se stesso: profondo, rilassato, libero. La sonorità dipende dai requisiti della cassa armonica.
Una delle condizioni che rendono il sonno rigenerante è, a mio avviso, questo respirare, che riprende totalmente in mano le redini: senza accorgimenti, senza finalità, che non sia quella di fluire, per la vita. Nessuno più è lì per trattenerlo, accelerarlo, forzarlo in qualche modo. Dovrebbe tornare il respiro di un neonato. Lento e profondo. Di pancia.

Respirare, ci dicono gli esperti, non significa necessariamente respirare bene.
Quello che intendo condividere tuttavia non è ottimizzare, liberare il respiro etc… Lascio questo compito ad altri. Piuttosto vorrei esplorare con voi la sua natura, il suo accadere, così com’è, a ogni istante. Vorrei evidenziare il suo essere risorsa, la sua intelligenza intrinseca, il suo essere àncora costante al momento presente.
E torniamo allora a quella lezione di vita che il respiro dispensa a chi è presente al suo dispiegarsi, una lezione di allineamento – e quindi di partecipazione – alla realtà. Tutti vorremmo essere partecipativi dal momento in cui ci giunge notizia che ciò ci rende influenti, co-creativi. Il primo passo, del resto, è esserci in quella realtà su cui intendiamo influire. E che cos'è la realtà? Ciò che accade ora, nel corpo, nel contatto – attraverso i sensi – del corpo con l’ambiente, nel muoversi e manifestarsi dei pensieri e delle emozioni. E il respiro accade, sempre. È un ponte unico, prezioso. E accade qui, dove la vita accade. Esso è il fondamento di tale succedere.
Il primo successo, in fondo, è respirare e ogni nuovo respiro è un successo. Successo che manchiamo, mancando il suo succedere. Lo so, è un gioco di parole, ma ci sta.
Il primo passo è allora entrare in contatto con il respiro, diventarlo, che è anche un modo per conoscerlo e conoscersi.

Diventare il respiro: strategie pratiche

All’inizio può essere utile creare dei post it. Disseminarli nell’area del quotidiano, nello spazio di  lavoro. Sul pc, sulla scrivania, sul tavolo da lavoro, sul registratore di cassa, sul polso accanto all’orologio, sul cruscotto della macchina… su qualsiasi supporto utile a far cadere lì i nostri occhi. Sul post it, bello fiammante, scriviamo una semplice parola o frase: respira o respirare è naturale o respirando. La parola è solo un espediente per attivare il contatto, per portare l’attenzione al respiro, per sorprenderlo nel suo accadere, per accorgersi che stiamo respirando. Ci riporta in tempo reale a noi stessi e, esattamente dove siamo. Non sempre dove siamo o che cosa sentiamo è di nostro gradimento, per questo preferiamo disconnetterci. Peccato che non funzioni, poiché alla lunga è un disconnettersi dalla vita e dalla sua fonte.

Quando qualcosa o qualcuno non è di nostro gradimento, e, come spesso accade, noi siamo sgradevoli a noi stessi? Quando si dice: va storta, è doloroso, mannaggia quanto è scomoda…
La pioggia per esempio è scomoda, soprattutto se non c’è un riparo e non si ha un ombrello. La stessa cosa non la direbbe un rospo. Per lui è una benedizione. È sgradevole, insomma, quando è diversa da come la vorrei. Legittimo e tuttavia poco funzionale visto che, così è. E cosa accade se torno al respiro?
Se lo accompagno, nel suo entrare e uscire, nel suo instancabile viaggio dalle narici a... ?

Al diaframma? Come lo so? Sento i polmoni che assorbono il soffio. Sento il diaframma che si alza.
Alla pancia? Come lo so? Sento la pancia che si riempie e lentamente si svuota in una spinta di ritorno, verso le narici. E nel frattempo come percepisco tutto il corpo?
Senza modificarlo, mi abbandono al fenomeno, all’atto del respirare. Invece di salire in sella al prossimo pensiero, cavalco questo respiro, mentre i pensieri pascolano, sullo sfondo.
Questo contribuisce a dar qualità alla vita. Quando una vita è di qualità? Quando sono sano assai, ho il lavoro che mi piace assai, guadagno bene assai, ho una donna – o un uomo – bella assai, dei figli assai?
Quando è più consapevole, io credo. Quando vivo con qualità ciò che ho e che c’è.
Semplice sì, facile no. E alla fine, che cosa ho da perdere?
E se la consapevolezza si accoppia anche agli “assai”, allora: Bingo!


Questo articolo è tratto dalla rivista 46 (in uscita) >>> http://goo.gl/x9qlFp


Shauna L. Shapiro, Linda E. Carlson
L'arte e la Scienza della Mindfulness + CD - Libro >>> http://goo.gl/Kh1eAs
Editore: Piccin Nuova Libraria
Data pubblicazione: Dicembre 2012
Formato: Libro - Pag 224 -


Daniel J. Siegel
Mindfulness e Cervello >>> http://goo.gl/XzDU0n
Editore: Raffaello Cortina Editore
Data pubblicazione: Dicembre 2009
Formato: Libro - Pag 363 - 15x23



venerdì 25 ottobre 2013

Come Prevenire e Guarire le Malattie Cardiache con l'Alimentazione

Come Prevenire e Guarire le Malattie Cardiache con l'Alimentazione

Una cura rivoluzionaria e scientificamente provata - Oltre 150 ricette facili e gustose - Con la prefazione di T. Colin Campbell

di Caldwell B. Esselstyn



Gli studi del dottor Esselstyn sono tra quelli condotti con maggior rigore e tra le ricerche mediche più rilevanti intraprese in questo ultimo secolo”.
Dalla prefazione di T. Colin Campbell

 In questa opera il dottor Caldwell B. Esselstyn, con alle spalle una lunga esperienza di chirurgo, ricercatore e medico clinico alla Cleveland Clinic, lancia una sfida alla cardiologia convenzionale avanzando un’idea rivoluzionaria e affascinante: abbiamo la possibilità di fermare l’epidemia di malattie cardiache modificando la nostra alimentazione.

 Partendo proprio dal suo studio sull’alimentazione durato vent’anni – il più completo nel suo genere – il dottor Esselstyn spiega, con solide argomentazioni, come una dieta a base vegetale e senza grassi possa non solo prevenire e bloccare la progressione delle cardiopatie, ma anche guarirne gli effetti. La prova sta nei risultati incredibili ottenuti sui pazienti che hanno seguito il suo rivoluzionario programma.

Gli uomini e le donne che hanno preso parte al suo studio iniziale si erano rivolti a lui quando già manifestavano coronaropatie in stadio avanzato. In pochi mesi di dieta a base vegetale e senza grassi, i sintomi dell’angina sono scomparsi, i livelli di colesterolo sono diminuiti in maniera significativa e hanno avuto un netto miglioramento della circolazione sanguigna che alimenta il cuore. Vent’anni dopo, sono ancora senza sintomi.

 Il libro propone lo stesso semplice programma che ha cambiato per sempre la vita di quei pazienti e include 150 ricette deliziose messe a punto da Ann Crile Esselstyn, che lo stesso Esselstyn e i suoi pazienti hanno seguito per anni.

Basato su evidenze scientifiche inconfutabili, immagini sorprendenti di angiografie che mostrano la remissione della malattia e ispirato a storie personali, Guarire le malattie cardiache con l’alimentazione incoraggia i lettori ad assumersi la responsabilità della propria salute.

"Questo è un libro che dev’essere letto, sia dalle persone comuni interessate alla salute sia dai professori delle strutture cliniche e di ricerca medica. Le persone che ignoreranno il messaggio di Esselstyn, lo faranno a loro rischio e pericolo. Non ci sono meraviglie farmaceutiche o astuzie mediche, né ora né ci saranno in futuro, che possano raggiungere gli stessi risultati."
Dalla prefazione di T. Colin Campbell


I commenti

"Uno scienziato caparbio ci svela i segreti grazie ai quali ha ripulito con successo le arterie arrugginite di tantissimi pazienti – e tutto in modo indolore"
Dottor Mehmet Oz, coautore di "Il corpo è tuo: manuale d'uso"

“Il dottor Caldwell Esselstyn ha condotto ricerche pionieristiche che hanno dimostrato come anche la progressione di gravi coronaropatie possa regredire modificando sostanzialmente le abitudini alimentari e lo stile di vita”.
dottor Dean Ornish, presidente e direttore del Preventive Medicine Research Institute e autore di successo

“Questo libro propone un approccio pratico per le persone che vogliono riconquistare la salute perduta.
Considerando la diffusione nel mondo delle coronaropatie, questo libro dovrebbe diventare il best-seller di tutti i tempi”.
dottor John A. McDougall, autore del libro Guarisci il tuo apparato digerente

“Questo potente programma vi renderà di fatto a prova di infarto. Sulla base di decenni di esperienza, il dottor Caldwell Esselstyn ha dimostrato non solo come prevenire le cardiopatie ma anche come curarle – persino per quelle persone che ne sono state afflitte per molti anni.
Raccomando caldamente questo libro importantissimo”
dottor Neal Barnard, presidente della Physicians Committee for Responsible Medicine e autore di libri di successo

"La terapia del dottor Esselstyn blocca e guarisce con successo le cardiopatie educando i pazienti e rendendoli autonomi e responsabili e facendo di questo metodo il trattamento di prima scelta; tutto ciò è destinato a creare grande scalpore in quel sistema medico mercenario che si concentra su pillole e prassi"
Hans Diehl, fondatore e direttore del Coronary Health Improvement Project


Introduzione - "Come Prevenire e Guarire le Malattie Cardiache con l'Alimentazione"

Questo libro trae origine dalle esperienze drammatiche di ventitré uomini e una donna che si rivolsero a me disperati e senza speranza una ventina di anni fa.

A quel tempo ero un chirurgo della rinomata Cleveland Clinic.

Da anni ormai la clinica è da tutti riconosciuta come il centro cardiologico numero uno nel mondo. Senza tema di smentita, si possono sottolineare le notevoli innovazioni e le prove di abilità chirurgica che i miei colleghi sono riusciti a introdurre nel mondo della medicina.

Ma un chirurgo può contare solo sui suoi attrezzi quando combatte contro una malattia mortale e nel caso dei pazienti cui questo libro è dedicato, quei medici si sono trovati nella posizione di dover dire loro che non c’era più niente che potessero fare.

Questo è sempre il momento più duro sia per il paziente che per il medico; il momento in cui, di fatto, la sentenza di morte viene pronunciata.

Ed era proprio la posizione in cui la maggioranza di quei pazienti si trovava nel 1985.

Va detto:

erano messi veramente male quando arrivarono nel mio ambulatorio
– molto male sia in termini di salute fisica che di spirito.

La cosa più demoralizzante per chi si era sottoposto a interventi chirurgici era il fatto di dover constatare che tutto ciò che era stato fatto per salvarli – ripetuti interventi a cuore aperto, angioplastiche in abbondanza, stent e un fiume di medicine – sembrava proprio non avere più alcun effetto utile.

Quasi tutti gli uomini avevano perduto la loro potenza sessuale.
Molti avevano dolore al petto, quella condizione tremenda conosciuta come angina. Per alcuni, era così grave che non riuscivano a sdraiarsi e dovevano dormire seduti.
Solo pochi potevano affrontare lunghe passeggiate e alcuni non riuscivano nemmeno ad attraversare una stanza senza provare dolori strazianti.

Di fatto, alcuni di loro erano morti che camminavano.

E, senza dubbio, fu proprio perché non avevano più alcuna prospettiva che accettarono le condizioni che avanzai per sottoporsi alla cura sperimentale in cui avevo fiducia.

Ciò cui dovevano rinunciare, spiegai loro, non sarebbe stato poca cosa per nessun americano abituato a eccessi alimentari a base di fritti da fast-food, bistecche e latticini grassi.

Ma se erano pronti a darmi retta e a osservare un’alimentazione simile a quella seguita dai due terzi della popolazione mondiale, mi sarei battuto strenuamente per dar loro la possibilità di capovolgere la sentenza di morte decretata dai medici.

E avremmo potuto dimostrare che il principale killer degli americani, cioè le cardiopatie, altro non era che una tigre di carta che poteva essere sconfitta – e senza ricorrere al bisturi del chirurgo.

Al giorno d’oggi la maggior parte della gente è consapevole che ciò che mangia può determinare la comparsa o meno della malattia cardiaca.

Sebbene tempo fa, quando ho iniziato i miei studi, la cosa non fosse così chiara, avevo iniziato comunque a cercare una modalità alimentare diversa, anche per un mio senso personale di timore, in quanto tutti nella mia famiglia erano morti precocemente. E cominciai a pensare a un regime alimentare basato sui vegetali e a basso tenore di grassi.

Sulla Costa occidentale il dottor Dean Ornish, uno dei miei amici, iniziava lo stesso percorso nel medesimo momento. Eravamo sui lati opposti del continente e all’epoca non ci conoscevamo né avevamo sentito parlare l’uno dell’altro.

Quasi tutti quelli che si sono rivolti a me, e ai quali era stato detto che c’era una piccola speranza, oggi – vent’anni dopo – sono vivi e hanno avuto una regressione della malattia.

Sono la prova vivente di ciò che è possibile per voi e per chiunque altro scelga di fare quanto è necessario per diventare a prova d’infarto.

E sono stati loro a farmi un regalo di valore inestimabile: la fiducia, grazie alla quale ho continuato a seguire e trattare centinaia di altri pazienti.

Questo libro è dedicato a quei primi pazienti – all’avventura che abbiamo vissuto insieme, portando avanti come pionieri quel trattamento della coronaropatia. Esso vuole anche ricordare il modo in cui hanno preso in mano i loro destini ritrovando la gioia di vivere grazie a un regime alimentare alternativo e a nuove abitudini.

Questo libro propone a ciascuno di noi un modo semplice ed elementare per procedere decisi attraverso una vita lunga e gratificante.

Lasciate che vi racconti la storia dei miei pazienti e che vi illustri le nostre ricerche e ciò che abbiamo imparato.


Caldwell B. Esselstyn
Come Prevenire e Guarire le Malattie Cardiache con l'Alimentazione - Libro >> http://goo.gl/6BJxFo
Una cura rivoluzionaria e scientificamente provata - Oltre 150 ricette facili e gustose - Con la prefazione di T. Colin Campbell
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Ottobre 2013
Formato: Libro - Pag 336 - 19x19 cm



giovedì 24 ottobre 2013

Solo Applausi: Il Metodo per Parlare in Pubblico

Solo Applausi: Il Metodo per Parlare in Pubblico

Il nuovo metodo di Public Speaking per essere convincente, farti ricordare e superare definitivamente la paura di parlare in pubblico

di Ciro Imparato



Ciro Imparato insegna con grandissimo successo da vent'anni a comunicare e a convincere.

I suoi segreti? «Quando parli in pubblico, torna all'età di 5 anni.» Il bambino che eravamo a quell'età infatti non aveva pau­ra di fallire.

La seconda arma invincibile è il suo metodo FourVoiceColors®, che consente di calibrare e dosare la voce trasmettendo calma, simpatia, autorevolezza, passione nei momen­ti topici del discorso.

Di fronte a un consiglio d'amministrazione o nel corso di un'assemblea condominiale, un libro ricco di tecniche e sug­gerimenti «garantiti» per convincere qualunque pubblico.

"Solo applausi" è un libro per tutti: sia per chi desidera superare definitivamente la paura di parlare in pubblico sia per chi, già esperto, desidera diventare ancora più coinvolgente.

Leggendolo, scoprirai che parlare in pubblico può aiutarti in tutte le occasioni della vita: non solo quindi per conquistare una platea o guadagnare di più ma anche per avere nuovi amici e vivere con piacere ogni incontro.

Il metodo esclusivo, messo a punto dall'autore in anni di studi ed esperienza sul campo, si basa su quattro step:

acquisire padronanza del corpo e della voce
sciogliersi e sentirsi a proprio agio
usare il potere delle emozioni
creare discorsi efficaci
Ciò che rende unico questo libro è il rivoluzionario concetto di Sistema Automatico del Linguaggio, che permette di vedere per la prima volta la comunicazione come un insieme indissolubile di voce, movimenti, emozioni, parole e argomenti collegati alla memoria.

Allenando opportunamente questa capacità con l'esclusivo esercizio CSNF (parlare Come Se Nulla Fosse), la tua mente e le tue azioni diventeranno una cosa sola, imparerai a provare un senso di profondo benessere e raggiungerai il massimo dell'incisività e dell'autorevolezza.

Inoltre, una nuova versione del metodo FourVoiceColors® (testato con successo da migliaia di persone) ti consentirà di mettere in sequenza le emozioni come in un brano musicale.

Il risultato sarà che tutti ti ascolteranno con grande interesse perché saprai scegliere gli argomenti più interessanti, concatenarli in modo avvincente ed esporli con le parole di maggiore impatto. E grazie a una tecnica esclusiva non avrai più problemi di lapsus.

Il volume è completato da una ricca serie di esercizi, collegati all'audiocorso, da un utile vademecum che ti ricorderà sempre cosa fare quando parli in pubblico e da alcune indicazioni pratiche per ottenere il meglio nella vita di tutti i giorni.

Tre strumenti rivoluzionari che cambieranno per sempre il tuo modo di parlare in pubblico:

il Sistema Automatico del Linguaggio: il metodo innovativo che ti consentirà di vivere il public speaking come un'esperienza piacevole ed efficace, integrando corpo, mente ed emozioni
CSNF: l'esercizio che unisce discipline orientali e occidentali per imparare a sentirti a tuo agio ogni volta che vuoi
FourVoiceColors®, per scoprire come usare il potere delle emozioni e conquistare i tuoi interlocutori
Raggiungerai risultati straordinari:

non proverai mai più imbarazzo, ansia, panico
ti sentirai sciolto, spontaneo, sicuro
otterrai attenzione fin dal primo minuto e non la perderai più
riuscirai a convincere e influenzare gli altri
comunicherai quello che vuoi con chiarezza, competenza e senza
fraintendimenti
ti farai ricordare con stima, affetto, gratitudine
trasmetterai le tue emozioni, arrivando al cuore di chi ti ascolta
E soprattutto riceverai:

solo applausi


Vivere una vita fatta di applausi - Estratto dal Libro "Solo Applausi"

Tutti noi desideriamo essere apprezzati.

Gli applausi sono il più alto riconoscimento possibile, perché rappresentano l'espressione spontanea del consenso.

Sono gli applausi del pubblico a farci capire se un discorso ha coinvolto tutti, se un premio è stato meritato, se un concerto è stato travolgente.

Quando siamo parte del pubblico, la partenza dell'applauso ci fa capire istantaneamente che le emozioni che abbiamo vissuto sono state condivise anche da tutti gli altri.

E quando ciò accade, ci sentiamo bene, affettivamente coccolati e rassicurati dal fatto che le persone che ci circondano sono come noi, provano le nostre stesse emozioni, sono nostri amici.

Per questo motivo, ricevere un applauso dopo un discorso, con le persone che si alzano in piedi, mentre ci sentiamo commossi e grati a tutti coloro che, davanti a noi, hanno voluto riservarci questo importante riconoscimento, è una delle più belle esperienze che la vita possa regalarci.
Perché sappiamo cosa si prova quando si sta dall'altra parte.

L'applauso è uno dei più straordinari generatori di unità sociale.

Io credo che dovremmo impegnarci per ricevere applausi ogni volta in cui parliamo.

Perché l'applauso non è soltanto l'espressione del riconoscimento da parte degli altri, ma anche e soprattutto lo strumento con il quale riusciamo a creare un'unione fra noi e tutti coloro che ci ascoltano.

E anche fra le stesse persone del pubblico, che nell'applauso sembrano dire, influenzandosi reciprocamente "Stiamo tutti bene, questo è un bel momento che ci unisce"

Ma gli applausi non sono solo quelli di un grande pubblico.

Si possono ricevere applausi anche con gli amici, in famiglia, sul lavoro. Magari saranno applausi diversi, rappresentati da una stretta di mano o da un abbraccio caloroso, ma non per questo meno intensi.

Per questo motivo, mi piacerebbe che da ora in poi gli applausi diventassero per voi un obiettivo, da raggiungere sempre, ogni volta in cui parlate.

Perché meritarsi applausi è facile,
basta saper creare interesse parlando al cuore e alla mente di chi ci ascolta.


Ciro Imparato
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Editore: Sperling & Kupfer Editori
Data pubblicazione: Ottobre 2013
Formato: Libro + CD - Pag 316 - 14X21




mercoledì 23 ottobre 2013

Carenza di Ossigeno, Acidosi e Infiammazione

Carenza di Ossigeno, Acidosi e Infiammazione

Importanti studi sulle proprietà antiossidanti dell’integratore nutrizionale Deutrosulphazyme ne dimostrano l’efficacia protettiva nei confronti del danno ossidativo a biomolecole e cellule

di Giorgio Terziani - 18/10/2013



Carenza di Ossigeno, Acidosi e Infiammazione

Lo stress ossidativo - lo squilibrio tra la formazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) e meccanismi di difesa antiossidante - è causa di reazioni citotossiche che portano a processi di invecchiamento cellulare e all’insorgenza di disordini cronico-degenerativi quali neoplasie, aterosclerosi e neurodegenerazione.

Negli ultimi anni il tradizionale approccio terapeutico a queste patologie si è aperto sempre di più al contributo dei supplementi antiossidanti, tra cui l’integratore naturale, unico al mondo: Cellfood®.
Questo integratore è noto anche come Deutrosulphazyme, ed è una formula altamente concentrata contenente 78 elementi e minerali in forma ionica e colloidale presenti in tracce, combinati con 34 enzimi e 17 aminoacidi, il tutto sospeso in una soluzione di solfato di deuterio.

L’efficacia di Cellfood è stata dimostrata nel trattamento della fibromialgia, una sindrome in cui lo stress ossidativo generato da disfunzioni mitocondriali ha un fondamentale ruolo eziopatogenetico. Nello studio si è osservato che, rispetto al placebo, Cellfood attenuava in maniera significativa la sintomatologia dolorosa, la debolezza muscolare e in generale i disturbi associati alla riduzione del tono dell’umore.

In secondo luogo, la sua efficacia è stata riscontrata in atleti professionisti con benefici sia durante le fasi di allenamento che durante le performance agonistiche. In seguito sono stati investigati in vitro gli effetti protettivi di Cellfood nei confronti del danno ossidativo, sia in sistemi acellulari quali le biomolecole glutatione (GSH) e DNA, sia in sistemi cellulari quali i globuli rossi (RBC) e i linfociti. Come fonti di radicali liberi sono stati utilizzati tre ossidanti fisiologici quali perossido di idrogeno (H2O2), acido ipocloroso (HCl0) e perossiradicali (ROO).

In un particolare Studio effettuato dall'Università di Urbino (vedi note) sono state investigate per la prima volta le proprietà antiossidanti in vitro di Cellfood valutando la sua efficacia protettiva nei confronti di tre agenti ossidanti fisiologici quali perossido di idrogeno, perossiradicali e acido ipocloroso.

I risultati ottenuti dimostrano che Cellfood protegge efficacemente il GSH dall’ossidazione e quindi dal suo consumo in presenza di radicali liberi. L’effetto protettivo si estende anche al DNA, riducendo gli effetti genotossici degli agenti ossidanti. Tale azione può avere grande rilevanza nel caso del DNA mitocondriale che è direttamente esposto all’azione dei ROS prodotti durante la respirazione cellulare. È stato infatti dimostrato che il danno ossidativo al DNA mitocondriale è implicato nel processo di senescenza fisiologica e in alcuni disordini degenerativi.

Le evidenze tratte da questo studio possono avere rilevanza in ambito sportivo, infatti durante l’esercizio fisico intenso viene prodotta una maggior quantità di ROS derivanti sia dall’aumentato metabolismo eritrocitario sia dall’attivazione leucocitaria (neutrofili) . La protezione di Cellfood nei confronti del danno ossidativo agli RBC potrebbe dunque essere un utile strumento nel contrastare l’anemia dell’atleta e potrebbe spiegare alcuni degli effetti positivi per gli atleti professionisti. Infine, l’azione protettiva di Cellfood è stata investigata nei linfociti, cellule coinvolte nella risposta immunitaria, che normalmente sono soggetti a stress ossidativo in vivo. Anche in questo modello sperimentale è stato osservato che Cellfood è capace di ridurre significativamente la formazione di ROS intracellulari indotta dai tre ossidanti.

Conclusioni

I dati emersi in questo studio confermano l’azione protettiva antiossidante di Cellfood®, rendendolo un valido integratore nutrizionale nella prevenzione e nel trattamento di numerose condizioni fisiopatologiche legate allo stress ossidativo, dall’invecchiamento all’anemia dello sportivo, dalla sindrome fibromialgica al rischio cardiovascolare, dai disordini neurodegenerativi al tumore.

Accanto alla protezione antiossidante, studi preliminari condotti dal Dipartimento di Scienze Biomolecolari dell’università di Urbino, su cellule in coltura (linee tumorali immortalizzate) hanno evidenziato che Cellfood possiede anche attività antiproliferativa con una riduzione dose-dipendente della crescita cellulare.  Alcune linee tumorali si sono dimostrate più sensibili di altre al trattamento con Cellfood, con una inibizione della crescita fino al 50%. È noto che nella maggior parte dei tumori solidi si verifica lo spostamento del metabolismo cellulare dai mitocondri al citoplasma (effetto Warburg).

Come conseguenza, si ha la soppressione dell’apoptosi e la resistenza alla morte cellulare. Dalle prove preliminari sulle cellule tumorali in coltura, si può ipotizzare che Cellfood favorisca lo shift metabolico dalla via glicolitica a quella ossidativa mitocondriale, rendendo così la cellula suscettibile all’a?poptosi. Se questi studi verranno confermati Cellfood sarà un supporto fondamentale come integratore antineoplastico e/o chemopreventivo.
In conclusione, le prove sperimentali dimostrano che Cellfood è in grado di inibire la crescita di cellule tumorali in coltura attraverso alterazione del metabolismo cellulare e induzione di apoptosi. Grazie alle sue proprietà antiossidanti e pro-apoptotiche, può essere utile nella prevenzione oncologica, nei danni da carenza di ossigeno, stress ossidativo, infiammazione e apportare importanti benefici clinici in associazione con la terapia antineoplastica standard.

Studio pubblicato su: Journal of Experimental & Clinical Cancer Research 2013, 32:63 doi:10.1186/1756-9966-32-63


Formula Everett Storey. Ossigeno per la vita
Produttore: Eurodream - Cellfood
Tipo: Prodotto
Confezione: 30 ml


Note Bibliografiche:

1. Halliwell B, Gutteridge JMC. Free radicals in biology and medicine. New York: Oxford University Press; 1999.
2. Dyer DS. CELLFOOD?. Vital cellular nutrition for the new millennium. Feedback Books Inc; 2000.
3.  Nieddu ME, Menza L, Baldi F, Frediani B, Marcolongo R. Efficacy of Cellfood's therapy (deutrosulfazyme) in fibromyalgia. Reumatismo 2007;59:316-21.
4. Mili? R., Djordjevi? S. Cycling performance and Cellfood. In: Loland SBøK, Fasting K, Hallén J, Ommundsen Y, Roberts G, Tsolakidis E, editors. Book of Abstracts of the 14th Annual Congress of the European College of Sport Science. Oslo: Gamlebyen Grafiske AS; 2009, p. 230.
5. Hu ML. Measurement of protein thiol groups and glutathione. Methods Enzymol 1994; 233: 380
6. Sambrook J, Fritsch EF, Maniatis T. Molecular cloning. A laboratory manual. New York: Cold Spring Harbor; 1989.
7. Kwak, C. S., Mun, K. C., and Suh, S. I. (2002) Production of oxygen free radicals and of hemolysis by cyclosporine. Transplant. Proc. 34, 2654–2655
8. Myhre O, Andersen JM, Aarnes H, Fonnum F. Evaluation of the probes 2',7'-dichlorofluorescin diacetate, luminol, and lucigenin as indicators of reactive species formation. Biochem Pharmacol 2003;65:1575-82.
9. Wallace DC. Mitochondrial diseases in man and mouse. Science 1999;283:1482-8.
10. Santos-Silva A, Rebelo MI, Castro EM, Belo L, Guerra A, Rego C, et al. Leukocyte activation, erythrocyte damage, lipid profile and oxidative stress imposed by high competition physical exercise in adolescents. Clin Chim Acta 2001;306:119-26.
11. Robinson Y, Cristancho E, Böning D. Intravascular hemolysis and mean red blood cell age in athletes. Med Sci Sports Exerc 2006;38:480-3.



martedì 22 ottobre 2013

Guarisci Te Stesso

Guarisci Te Stesso

All is Well - Guarisci il tuo corpo con la Scienza, le Affermazioni, e l'Intuito

di Louise L. Hay, Mona Lisa Schulz



Ecco per te il seguito di "Puoi Guarire la tua Vita"

"Come posso guarire? Come posso attingere al mio personale potere di guarigione?"

Da oltre trent'anni Louise Hay risponde a queste domande con le sue meravigliose tecniche di autoguarigione, a partire dalle quali milioni di persone hanno messo a punto il proprio personale metodo di pensiero positivo per guarire con le affermazioni.

Grazie a questo libro imparerai:

a sintonizzarti con il tuo intuito
nuove incredibili affermazioni per affrontare in modo diretto ed efficace i problemi di salute
a individuare i blocchi emotivi e a rimuoverli, affinché non si manifestino nel corpo sotto forma di malattia
a combinare la migliore medicina occidentale con le terapie alternative
a farti ispirare dalle storie delle persone che hanno affrontato la malattia, scoprendo quali sono stati i fattori emotivi e fisici che le hanno aiutato a guarire
Un connubio tra affermazioni, intuito e medicina
Una ricetta perfetta per ottenere salute, benessere e consapevolezza


Benvenuto da parte di Louise

Mi scalda il cuore presentarti questo libro, carissimo lettore, sia che tu non conosca il mio lavoro, sia che tu mi segua già da lungo tempo.

Guarisci te stesso attinge ai miei insegnamenti da una prospettiva nuova ed entusiasmante.

Erano anni che la mia coautrice. Mona Lisa Schulz, che adoro e a cui voglio molto bene, mi prometteva che si sarebbe data da fare per raccogliere prove scientifiche a sostegno dei miei insegnamenti.

Sebbene personalmente io non abbia bisogno di prove per sapere che questo metodo funziona (confido in quella che chiamo "voce interiore" per valutare le cose), so che tante persone sono disposte a prendere in considerazione una nuova idea solo se è suffragata da fondamenti scientifici.

Perciò, in questo libro, vogliamo affrontare proprio l'aspetto scientifico che sta dietro ai miei insegnamenti. Grazie a queste informazioni aggiuntive, sono certa che un nuovo segmento di persone diventerà consapevole del proprio potere di guarire il corpo.

Lascia che questo libro ti faccia da guida.

Nelle pagine seguenti, Mona Lisa ti mostrerà in modo chiaro e dettagliato come passare da uno stato di malattia a uno di benessere, delineando le connessioni tra benessere emotivo e salute, e i rimedi per la guarigione.

Questo libro considera la salute dal punto di vista medico, olistico, nutrizionale ed emotivo, il tutto in un formato pratico e piacevole da leggere, alla portata di tutti, in qualsiasi momento, ovunque.


Indice

Benvenuto da parte di Louise

Capitolo 1: Integrare i metodi di guarigione
Capitolo 2: Il test di autovalutazione di Guarisci te stesso
Capitolo 3: Sull'uso dei farmaci
Capitolo 4: Siamo una famiglia - Il primo centro emotivo: ossa, articolazioni, sangue, sistema immunitario e pelle
Capitolo 5: Bisogna essere in due - Il secondo centro emotivo: vescica, apparato riproduttore, zona lombare e anche
Capitolo 6: Un nuovo atteggiamento - Il terzo centro emotivo: apparato digerente, peso, ghiandole surrenali, pancreas e dipendenze
Capitolo 7: Dolce emozione - Il quarto centro emotivo: cuore, polmoni e seno (mammelle)
Capitolo 8: Qualcosa di cui parlare - Il quinto centro emotivo: bocca, collo e tiroide
Capitolo 9: Improvvisamente vedo - Il sesto centro emotivo: cervello, occhi e orecchie
Capitolo 10: Cambiamenti - Il settimo centro emotivo: patologie croniche e degenerative e malattie mortali

Guarisci il tuo corpo Tabelle

Una nota finale da parte di Louise
Bibliografia
Ringraziamenti
Sulle autrici


Louise L. Hay, Mona Lisa Schulz
Guarisci Te Stesso - Libro >> http://goo.gl/bNGGyb
All is Well - Guarisci il tuo corpo con la Scienza, le Affermazioni, e l'Intuito
Editore: My Life Edizioni
Data pubblicazione: Ottobre 2013
Formato: Libro - Pag 280 - 14.5x21



lunedì 21 ottobre 2013

I Benefici dell'Acqua Alcalina

I Benefici dell'Acqua Alcalina

L’importanza dell’equilibrio acido-basico per la nostra salute

di Ben Johnson



L’acqua alcalina ha numerosi effetti benefici sulla nostra salute.

Si tratta di un’acqua ricca di antiossidanti e minerali, che ripristina il naturale equilibrio acido-basico del corpo, contrastando invecchiamento, patologie degenerative e carenze nutrizionali.

Attraverso il semplice processo dell’elettrolisi, garantito da ionizzatori facilmente applicabili alle nostre cucine, l’acqua del rubinetto diventa un’acqua alcalina dalle interessanti proprietà terapeutiche, quali la regolazione del pH corporeo e l’eliminazione delle scorie dall’organismo.

Una vera e propria cura disintossicante, potenziata dall’effetto antiossidante dovuto all’alta concentrazione di ioni idrossili, che garantiscono protezione efficace contro i radicali liberi responsabili di numerose malattie degenerative e dell’invecchiamento precoce.

Con un linguaggio semplice e chiaro, l’autore ci spiega come ritrovare il giusto equilibrio basico, quali cibi scegliere, qual è il nostro reale fabbisogno di acqua, come installare uno ionizzatore domestico e illustra i numerosi benefici dell’acqua alcalina, tra cui:

Maggiore idratazione
Profonda pulizia dell’organismo
Efficace lotta contro i radicali liberi
Prevenzione di malattie quali diabete, allergie, artrite, ipertensione, tumori ecc.
Regolazione delle funzioni intestinali
Rallentamento dell’invecchiamento cutaneo
Soluzione al problema della ritenzione idrica
Un piccolo vademecum per ritrovare il giusto equilibrio basico, scoprire quali cibi scegliere, conoscere il nostro reale fabbisogno di acqua, installare uno ionizzatore domestico e apprezzare i numerosi benefici dell'acqua alcalina.

Detto in parole povere, l'acqua ionizzata è un dono della natura.
Leggere questo libro rappresenta il primo passo per ringiovanire l'organismo e lo stato di salute in generale. Se desiderate arricchire in maniera naturale, sicura e facile la qualità della vostra vita e della vostra salute nella tranquilla comodità di casa vostra, continuate a leggere.
Ben Johnson


Indice

Introduzione

Capitolo 1. L'acqua e la salute del corpo umano

L'acqua, una necessità biologica
La scoperta della disidratazione cronica
I motivi della disidratazione cronica
Disidratazione cronica e obesità
Il fabbisogno giornaliero d'acqua

Capitolo 2. Lo squilibrio acido-basico

Che cos'è l'equilibrio acido-basico?
L'acqua e l'equilibrio acido-basico
Le conseguenze dello squilibrio acido-basico
Come determinare il pH

Capitolo 3. L'acqua ionizzata, una soluzione ai problemi di salute

Dall'Hunza alle nostre case
Che cos'è la ionizzazione?
L'acqua ionizzata fa la differenza
Funzionamento dello ionizzatore

Capitolo 4. L'acqua ionizzata: due aspetti fondamentali....

Antiossidanti e acqua ionizzata
Alcalinità, "vitamina 0" e acqua ionizzata
L'ossigeno e la salute

Capitolo 5. I benefici dell'acqua alcalina ionizzata

Allergie
Artrite e dolori articolari
Cancro
Colesterolo alto
Diabete di tipo 2
Edema
Ipertensione
Invecchiamento precoce
Patologie cardiovascolari
Stanchezza
Stipsi

Capitolo 6. I benefici dell'acqua acida ionizzata

Avvelenamento alimentare
Batteri dentali e orali
Cura dei capelli
Ferite e infezioni cutanee
Invecchiamento cutaneo
Problemi cutanei
Impiego dell'acqua acida ionizzata

Capitolo 7. La corretta alimentazione per l'equilibrio acido-basico

Le basilari linee guida nutrizionali per l'equilibrio del pH
Alimenti acidificanti e alcalinizzanti
Alimenti alcalinizzanti
Le combinazioni alimentari

Capitolo 8. Guida all'acquisto degli ionizzatori

Acquistare uno ionizzatore
Installazione dello ionizzatore
Uso dello ionizzatore
Conclusione

Conclusione

Bibliografia
Nota sull'autore


Ben Johnson
I Benefici dell'Acqua Alcalina - Libro >> http://goo.gl/DlV71h
L’importanza dell’equilibrio acido-basico per la nostra salute
Editore: Punto d'Incontro
Data pubblicazione: Ottobre 2013
Formato: Libro - Pag 192 - 12x17



venerdì 18 ottobre 2013

Il Codice Segreto del tuo Nome

Il Codice Segreto del tuo Nome

Traccia il profilo della tua personalità e cogli le opportunità che la vita ha in serbo per te

di Neil Koelmeyer, Ursula Kolecki



Scopri le frequenze vibratorie che influenzano il tuo destino

Conosci i tuoi punti di forza e le tue debolezze?
Stai esprimendo appieno il tuo potenziale?
Puoi conoscere o influenzare il tuo destino?

Il tuo nome racchiude molto più del significato che la tradizione gli attribuisce.

Il codice segreto del tuo nome prende in esame le lettere del nome, i suoni e i numeri corrispondenti, unitamente alla data di nascita, per tracciare un profilo lucido e veritiero della tua personalità.

Questa guida completa ai segreti celati nel nome unisce l’antica scienza della numerologia a importanti chiavi di lettura basate sulle frequenze vibratorie dei suoni, offrendoti un quadro esauriente degli elementi che ti caratterizzano. Attraverso la fedele analisi dei numeri, delle lettere e dei suoni, potrai conoscerti più a fondo, saprai cogliere le opportunità di successo e sarai in grado di realizzare il tuo potenziale umano e spirituale.

Con il suo taglio pratico e intuitivo, Il codice segreto del tuo nome ti insegna a:

Identificare i punti di forza e le debolezze
Migliorare i rapporti personali e professionali
Tratteggiare un esauriente profilo della personalità
Tener conto dell’influenza dei soprannomi o del cambio di cognome
Scoprire le compatibilità dei nomi in amore e negli affari
Seguire il percorso professionale ideale
Scegliere il nome migliore per i figli
Individuare persone in armonia con la tua frequenza


La particolare caratteristica del presente libro è l'attenzione poste sui nomi e sul modo in cui questi e le date di nascita influiscono sulla vita e sulle vibrazioni numerologiche...

A nostro parere, anche se possiamo essere curiosi del significato storico dei nomi, tale conoscenza non sarà utile a un bambino. Se invece li scegliamo in base alla loro energia vibratoria, tenendo conto del rapporto con la data di nascita, molto probabilmente le qualità associate alla vibrazione del nome si svilupperanno nella personalità dell'individuo e lo sosterranno nel suo percorso di vita.


Neil Koelmeyer, Ursula Kolecki
Il Codice Segreto del tuo Nome - Libro >> http://goo.gl/vSU5vS
Traccia il profilo della tua personalità e cogli le opportunità che la vita ha in serbo per te
Editore: Punto d'Incontro
Data pubblicazione: Ottobre 2013
Formato: Libro - Pag 288 - 17x22


giovedì 17 ottobre 2013

Ho Imparato a Ridere

Ho Imparato a Ridere

Alla ricerca della felicità ho scoperto il potere della "Risata Interiore"

di Richard Romagnoli



In questo romanzo l’Autore ci racconta il suo percorso personale alla ricerca della felicità interiore, iniziato quando suo padre poco prima di lasciare il corpo gli disse: “Sii sempre felice.”

Dal quel momento è cominciata la sua ricerca. Sarà un viaggio avvincente, fatto di incontri straordinari con saggi, maestri e uomini illuminati tra cui quello con il Dr. Madan Kataria, il celebre fondatore dello Yoga della Risata, che gli farà scoprire che nella semplicità della Risata sta il segreto per cambiare noi stessi e il mondo che ci circonda.

La lettura di questo libro accompagnerà il lettore alla scoperta della propria Risata Interiore.


L'attesissimo primo libro del Leader italiano di Yoga della Risata.

Prefazione di Madan Kataria “Laughter Yoga Founder”

Lo Yoga della risata viene diffuso ed insegnato in tutta Italia, migliaia di studenti sono in attesa di questo libro, che si rivolge a chiunque voglia praticare una meditazione semplice ma estremamente efficace per le persone e l’ambiente.

“In libreria con mio padre, a 17 anni, alla ricerca di un libro sui giochi di prestigio, trovai altro,
e fu allora che, come dico sempre, tornammo a casa in tre: io, papà e Sai Baba.”

“Ho ricevuto molti più doni sorridendo che piangendo,
anche se è stata la sofferenza ad insegnarmi il vero valore della risata interiore”

Richard Romagnoli


Dicono del Libro

"Il mio fratello d'anima ha una presenza che è come il sole. Il suo messaggio ti colpisce come un raggio di luce, illuminandoti con la felicità divina. I suoi insegnamenti ti offrono la libertà di brillare, esprimendo tutto il tuo essere, ispirando la tua anima per essere libero ".
Don Jose Ruiz

"Richard ha il dono straordinario di arrivare al cuore delle persone con disarmante semplicità, è capace di farti ridere a crepapelle e pochi istanti dopo di farti commuovere come un bambino. L'ho conosciuto grazie ad un amico comune, e mi è bastato sentire poche parole per decidere di invitarlo a parlare in uno dei miei seminari a cui tengo maggiormente. Poche parole, ma dense di significato: "Ridi, anche se non hai alcun motivo apparente per farlo... perchè se tu ridi, tu cambi; e se tu cambi anche il mondo attorno a te cambia" Ma non è fantastico?"
Livio Sgarbi

"È un libro che saprà commuovervi per la sincerità del racconto e sono certo che vi ispirerà a portare più risate nella vostra vita, dandovi la possibilità di sperimentare dentro di voi la magia della risata interiore."
Madan Kataria, MD


Introduzione di "Ho Imparato a Ridere"

Madan Kataria presenta il primo libro di Richard Romagnoli, “Ambasciatore nel mondo di Yoga della Risata”. Scopri perchè questo testo non può mancare nella tua libreria!

Il libro che avete tra le mani è la storia di Richard, allievo che ho formato personalmente in India come Teacher di Laughter Yoga.

A distanza di pochi mesi dalla sua partecipazione al mio training, Richard riuscì in breve tempo e con grande entusiasmo ad aprire il Club della Risata a Puttaparthi, il villaggio del sud dell’India conosciuto in tutto il mondo per essere la sede dell’Ashram spirituale di Sri Sathya Sai Baba.

Tantissime persone, provenienti da tutto il mondo, hanno potuto beneficiare e sperimentare, nel suo Club della Risata, le sessioni gratuite di Yoga della Risata.
Richard ha contribuito a portare la risata interiore nei cuori dei devoti di Sai Baba che, qualche mese prima dell’apertura del Club, aveva lasciato il corpo fisico.

In breve tempo Richard ha iniziato a formare centinaia di Leader provenienti da tutto il mondo contribuendo così alla diffusione su scala mondiale del Laughter Yoga.

Per questo motivo e per la sua dedizione alla nostra missione, che è quella di contribuire alla Pace nel mondo attraverso i benefici che scaturiscono dalla risata incondizionata, nel giorno in cui ho ufficialmente inaugurato il Club della Risata a Puttaparthi ho nominato Richard “Ambasciatore nel mondo di Yoga della Risata”.

Il lavoro che sta svolgendo ora in Italia e nel mondo attraverso i suoi WorkShock è incredibile poiché rivela tutto il suo amore per l’umanità!

Durante i suoi training quello che accade è che, le persone, riescono a liberare le emozioni, raggiungendo uno stato di profondo benessere che contribuisce alla crescita personale e alla consapevolezza.

Sono certo che Richard, oltre ad essere un ottimo professionista e un abile comunicatore, ha il dono di saper toccare il cuore di ognuno con grande semplicità.

Attraverso la lettura di questo libro Richard vi condurrà per mano nel romanzo della sua vita. Tra le righe troverete molti insegnamenti spirituali che sono sicuro vi offriranno la possibilità di riflettere sul valore inestimabile che rappresenta la vostra vita.

Richard racconta di come lo Yoga della Risata lo abbia aiutato a seguire quella luce interiore, che è dentro ad ognuno di noi, e che gli ha permesso di superare gli ostacoli che, presentandosi nel corso della sua vita, sono diventati opportunità di ricerca della felicità.

È un libro che saprà commuovervi per la sincerità del racconto e sono certo che vi ispirerà a portare più risate nella vostra vita, dandovi la possibilità di sperimentare dentro di voi la magia della risata interiore.

Ho ho Ha HA and Sai Ram

Madan Kataria, MD
Laughter Yoga Founder


Prefazione di "Ho Imparato a Ridere"

“Venera la madre e il padre come Dio”
Upanishad

“Sii sempre felice”
Papà

L’ultimo Valzer

Quando i medici diagnosticarono a papà una malattia incurabile, che avrebbe poi devastato il suo viso così bello e delicato, iniziò uno dei momenti più duri della mia vita che durò per circa un anno.

L’esperienza della sua malattia cambiò profondamente molti aspetti del mio carattere, delle mie abitudini e soprattutto accelerò la mia ricerca introspettiva, alla ricerca del senso della vita.

I medici, che lo avevano in cura, avevano definito la sua malattia incurabile e lui era pienamente consapevole della gravità e delle cure pesanti alle quali si sarebbe dovuto sottoporre.

Non ho mai saputo quali fossero stati i suoi più intimi pensieri di fronte al verdetto della scienza medica ma, quello che so, è che in lui continuò a regnare una profonda pace. L’impressione che papà mi dava è che avesse accettato l’idea di quello che gli sarebbe accaduto.

Per molti anni aveva lavorato come infermiere in un ospedale psichiatrico e per esperienza sapeva bene che avrebbe vissuto il periodo più duro della sua vita.

Per il profondo rispetto che provavo per lui decisi quell’anno di abbandonare gli studi, in quanto desideravo stargli accanto per avvolgerlo completamente nel mio amore. Volevo dedicargli ogni attimo della mia vita, lui meritava ogni mia attenzione e non volevo perdermi la possibilità di stare con lui neanche per un minuto.

Quello che mi interessava era che lui potesse rimettersi in forma al più presto, per continuare a vivere assieme la vita di sempre, speravo di poter realizzare tutti i nostri progetti dimenticandoci in fretta di quel momento buio.

Quando mi capitava di stare da solo ero angosciato, ripensavo alla malattia, non potevo credere che fosse capitato proprio a lui di dover vivere un’esperienza così terrificante. Tutte le volte che ripensavo a quello che gli stava accadendo mi sentivo soffocare.

Mi ribellavo all’idea di vederlo stare male, non potevo vederlo soffrire, non potevo starmene fermo ad assistere al suo deperimento perché quella situazione, dal mio punto di vista, era una vera e propria ingiustizia.

In quegli attimi mi chiedevo dov’era Dio e soprattutto perché non interveniva lenendo i dolori di papà. In quei momenti sembrava che Dio non esistesse o fosse occupato a fare altro, mi sentivo solo e abbandonato nella mia disperazione e il dolore interiore stava diventando insostenibile.
Non si è mai preparati abbastanza ad affrontare sfide così importanti come quella di una malattia e, alle volte, la fede è tutto.

Papà era una persona eccezionale, aveva dedicato la sua vita alla famiglia e credeva nel valore dell’amicizia. Per i suoi amici lui era più che un amico o un fratello, era un vero e proprio punto di riferimento. Per lui gli amici erano una parte importante della vita. Era sempre a disposizione di tutti soprattutto nei momenti di difficoltà.

Era amato da tantissime persone perché era un uomo che sapeva infondere gioia in ogni sua parola ed in ogni suo gesto.

Quello che lo rendeva una persona speciale era la sua capacità di sdrammatizzare i problemi delle persone che incontrava, aiutandole a cogliere gli aspetti positivi della loro vita. Aveva sempre una parola buona per tutti ed il grande dono di dispensare sorrisi a chiunque lo incontrasse.

Quello che ho sempre ammirato in lui era il profondo rispetto per ogni persona che lo avvicinava, sia nella vita privata sia in quella professionale.

Papà amava organizzare feste di ogni tipo alle quali invitava sempre tantissime persone, la cosa che lo rendeva veramente felice era poter vedere la gente felice. In quelle occasioni di festa e di spensieratezza si divertiva a fare l’attore e il trasformista e improvvisava scenette divertenti e autoironiche, strappando a tutti interminabili risate.

Aveva il talento di far ridere le persone più grigie, quelle che non ridono mai. La sua risata era magnifica, entrava dentro al cuore delle persone.

Per me e mio fratello papà non era un super eroe ma l’esempio ideale che avremmo dovuto seguire in ogni momento della nostra vita.

Durante la malattia, in quei momenti di dolore, ebbi l’opportunità di scoprire un altro aspetto di papà, scoprii un uomo con una grande fede, in grado di accettare ogni cosa come volontà e manifestazione di Dio. La sua tranquillità interiore era il balsamo che riusciva ad addolcire la rabbia che provavo per quello che gli stava capitando.

Il fatto che quella dannata malattia lo avesse colpito per me era inaccettabile, non era possibile che una persona così buona, allegra e solare fosse stata condannata così crudelmente e nel momento più bello della sua vita.

Ma che senso aveva tutto questo?
Quale era il senso del dolore?
Perché stava capitando tutto questo al mio papà?

Dopo due mesi dalla diagnosi della malattia il suo corpo aveva subito una trasformazione incredibile, era deperito e oramai non aveva più le forze per camminare e per reggersi in piedi. Trascorse diversi mesi sdraiato sul letto di casa e, per cercare di alleviarlo, mi divertivo a massaggiargli i piedi e gli leggevo qualche buon libro sulla spiritualità e sul suo argomento preferito, gli Angeli.

In quei momenti, essergli vicino, potergli esprimere il mio amore attraverso una carezza, un abbraccio o un massaggio avevano il potere di rilassarlo e di potermi rendere utile per lui.

Nella disperazione di quei momenti io e mio fratello eravamo alla ricerca di ogni tipo di aiuto e di qualche miracolo che avesse potuto aiutare papà a guarire. Ero disposto a tutto per lui.

Con il peggiorare della malattia iniziò per papà il pellegrinaggio della speranza che lo portò a girare diversi ospedali alla ricerca delle cure più adatte.

La mamma si aggrappava con ogni forza alla fede e cercava di aiutare suo marito, accontentandolo in ogni richiesta. Ma più il tempo passava più quell’esperienza stava infierendo dentro di me, mi sentivo distrutto, ero arrabbiato e quello che mi dispiaceva era che non potevo fare nulla per poterlo guarire.

Un giorno mi trovai solo con papà nella sua stanza d’ospedale ed ero particolarmente nervoso per il peggiorare delle sue condizioni. Con grande dolcezza mi calmò e mi fece notare che l’ammalato era lui e che non avrei dovuto immedesimarmi nel suo dolore, che la mia vita comunque doveva continuare.

Con quell’insegnamento mi fece capire quanto sia importante il rispetto verso chi soffre.

In circostanze simili è difficile accettare e riconoscere che chi sta soffrendo è l’ammalato
e non chi lo sta assistendo.

Durante quei mesi trascorsi nei vari ospedali, nei quali i minuti diventavano ore e le ore giornate interminabili, ho potuto apprendere molto riguardo all’importanza delle relazioni che si creano tra gli ammalati e chi lavora negli ambienti ospedalieri.
Lavorare a contatto con chi soffre è una missione ed è fondamentale, per la guarigione degli ammalati, somministrare loro le cure necessarie con attenzione e con amore.

Anche in quei momenti così dolorosi papà aveva la forza di sorridere agli infermieri, ai medici e agli amici che lo venivano a trovare in ospedale.

Quando le sue condizioni fisiche si aggravarono ci chiese di dire agli amici ed ai parenti che non era più necessario che venissero a trovarlo, voleva salvaguardare le persone dal provare un’inutile sofferenza nel vederlo soffrire, desiderava che i suoi amici lo ricordassero per la persona che era sempre stata, felice e sorridente.

Una sera come tante altre ero arrivato in ospedale per assisterlo durante la notte.

Prima di entrare nella sua stanza l’infermiere di turno mi chiamò all’interno della guardiola. Mi disse che le condizioni di papà si stavano facendo sempre più critiche e mi avvisò che presto avrebbe potuto perdere la sua lucidità a causa delle massicce dosi di farmaci ai quali lo avrebbero sottoposto per evitargli la pena di una sofferenza insopportabile.

Pensare che da lì a breve non avrei più potuto parlare con il mio papà mi gettò nella disperazione.

Dopo aver parlato con l’infermiere entrai nella stanza di papà e abbracciandolo scoppiai a piangere disperato. Mi ero ripromesso che non avrei più pianto in sua presenza e che sarei stato sempre il suo sostegno, ma in quel momento tutta la vita pareva sfuggirmi dalle mani e continuavo a piangere aggrappato al mio papà.

Quando riuscii a calmarmi mi staccò da lui e mi asciugò le lacrime accarezzandomi dolcemente. Oramai non aveva più la forza per parlarmi così mi fece segno di aiutarlo ad alzarsi dal letto e di accompagnarlo fuori dalla stanza.

Gli dissi che era meglio che rimanesse disteso a letto per conservare le forze ma prendendomi per mano mi accompagnò fuori dalla stanza. Mi guardai attorno per cercare un infermiere che avrebbe potuto aiutarmi a riportarlo nella sua camera, ma nell’atrio del reparto eravamo soli, io e papà.

Le luci nel corridoio erano quelle notturne, soffuse. Dopo qualche passo papà si fermò, mi guardò intensamente negli occhi e mi strinse forte a sé. Fuori era tutto buio e pioveva a dirotto.

Con un filo di voce intonò il suo Valzer preferito e iniziò ad accompagnarmi in una danza stringendomi a sé. Il tempo pareva essersi fermato e lì, in quella notte buia, ci trovammo soli a danzare il suo ultimo Valzer.

Quando papà si fermò mi prese le mani e guardandomi negli occhi mi disse: “Sii sempre felice”. Mi sentivo il cuore battere forte in gola e con un filo di voce gli dissi: “Te lo prometto papà”.

Da lontano ci corse incontro l’infermiere e quando mi arrivò vicino mi rimproverò per avergli staccato le flebo dal braccio. In realtà era stato papà a liberarsi da tutti quei fili, per essere libero di farmi vivere l’esperienza più bella della mia vita.

Quella notte mi addormentai seduto sulla sedia vicina al suo letto ricordandomi delle sue ultime parole “Sii sempre felice”.

Il giorno dopo papà entrò in coma e dopo qualche settimana lasciò il corpo. Quando la mamma mi comunicò la tragica notizia al telefono sentii un tonfo al cuore e in silenzio mi ricordai della promessa che avevo fatto a papà prima che lasciasse il corpo.

Da quel momento iniziò la mia ricerca della felicità.

Nel corso della sua vita, l’uomo ha molti obiettivi da raggiungere; fra questi il più elevato e il più prezioso è il conseguimento della Grazia di Dio e del Suo Amore.

“L’Amore di Dio gli darà in più quella grande saggezza
di cui ha bisogno per raggiungere Shanti, la Pace Interiore.”
Sathya Sai Baba


Richard Romagnoli
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Alla ricerca della felicità ho scoperto il potere della "Risata Interiore"
Editore: Eifis Editore
Data pubblicazione: Ottobre 2013
Formato: Libro - Pag 192 - 14x21 cm