lunedì 27 aprile 2020

L'intelligenza intuitiva dal Cuore



L'intelligenza intuitiva dal Cuore

Consapevolezza e Spiritualità


Siamo fatti di sensi e c’è un senso per tutto. Con i primi cinque cogliamo la bellezza concreta del mondo. Ma ne esiste un sesto, quello dell’intuizione e della magia, una condizione interiore che ci riporta a contatto con la nostra vera natura. Scopriamolo insieme..

Carmen Di Muro - 24/04/2020

E da lì che la vita ci parla, ma il più delle volte non siamo abbastanza pazienti e tranquilli per prestare attenzione al richiamo della sua potente energia. Da sempre ci è stato detto di ascoltare i sussurri della voce interiore quando discerniamo le cose che contano, quando compaiono le decisioni significative della vita. La mente è la dimora del nostro intelletto, ma è il cuore ad essere la casa dei nostri sensi intuitivi: una fonte di guida molto influente, collegata a un sistema di orientamento di capacità superiori essenziali per la creatività, per generare soluzioni adeguate e, soprattutto, per relazioni più profonde e attente con gli altri. Oggi la scienza di frontiera chiama tutto questo “cuore intuitivo”.

Percezione intuitiva: affetti, soma e inconscio

È il cuore intuitivo che parla alla vita!

In un mondo in cui il ritmo e la complessità sono in costante aumento, dove affrontiamo sempre più sfide personali e sociali, è il suo appello pulsante a sollevare la coscienza: fare scelte più sensate capaci di migliorare la salute, il benessere e l’armonia individuale e globale. Questa accoglienza inizia quando si è pronti ad assumere una maggiore responsabilità nei confronti delle proprie decisioni e azioni quotidiane, che possono portare a stabilire un nuovo e più sano riferimento fisiologico e psicologico interno di base. E per stabilire una base, è necessario avere strategie pratiche ed efficaci. Tra queste vi sono la consapevolezza di sé e degli altri, la flessibilità cognitiva e l’autoregolazione delle emozioni, ma quella fondamentale, che ognuno di noi ha sperimentato forse senza esserne pienamente consapevole, è l’intuizione. Il valore della percezione intuitiva è, ad oggi, ampiamente riconosciuto negli affari, nell’apprendimento, nell’arte, così pure nella diagnosi medica, nella guarigione.

Cosa significa intuizione?

La parola “intuizione” etimologicamente deriva dal verbo latino intuèri, che significa “guardare dentro, contemplare”. Lo stesso C.G. Jung considerava l’intuizione la matrice da cui prende le mosse lo sviluppo del pensare e del sentire come funzioni della psiche, definendola non come «un guardare rapido e distratto, bensì uno sprofondare dentro se stessi attraverso cui ci s’impadronisce di qualcosa di nuovo»2. Essa è un’abilità innata che tutti gli esseri umani possiedono, la più naturale e universale, un vero e proprio dono ereditato e non appreso.

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Nuove prospettive di guarigione tra fisica quantistica e coscienza
Carmen Di Muro

giovedì 23 aprile 2020

I danni della TV sul cervello dei bambini



I danni della TV sul cervello dei bambini

Neuroscienze e Cervello


Così come non si danno alcool e nicotina ai bambini, altrettanto si dovrebbe prendere molto sul serio il consumo di televisione

Marco Medeot - 22/04/2020

Ti è mai capitato di guardare la TV o il computer per troppo tempo e sentirti instupidito? È una sindrome diffusa ed in espansione al giorno d`oggi, causata dall'impercettibile sfarfallio degli schermi moderni. Fasci di elettroni colpiscono lo schermo accendendo e spegnando sfumature di luce nei 3 colori base e creando l'illusione di un'immagine reale. Tanto più intenso è il fascio di elettroni e tanto più intensa è la luce.

Ma cosa succede quando invece di un adulto è un bambino ad essere sottoposto alla visione della televisione?

Lo Stato di Trance Ipnotico

Il cervello umano è capace di elaborare in un secondo non più di 10 stimoli visivi. Invece i segnali luminosi della TV sono molto ma molto più rapidi. È per questo che non ci accorgiamo del continuo accendersi e spegnersi dell'energia luminosa: l'occhio (e la coscienza) non sono in grado di percepirlo, creando l'illusione di un'immagine pressoché reale e del movimento della stessa. Questa condizione fornisce un ambiente favorevole al verificarsi di uno stato di trance ipnotico.

Cosa accade quando questo si verifica? L'attività del cervello muta in modo radicale: le informazioni entrano nel subconscio senza essere filtrate perché la presa di coscienza dei dati viene inibita. La rapida sequenza di stimoli luminosi e sonori mantengono eccitati i sensi, mentre il cervello si “spegne” bombardato da infinite sollecitazioni. In questo stato di paralisi mentale il delicato emisfero destro del bambino, sede dell'attività onirica, dell'immaginazione e dell'intuizione viene totalmente invaso. Alcune parti del corpo sono come paralizzate, tra cui gli occhi. È stato tra l'altro dimostrato che esiste una correlazione stretta tra movimenti degli occhi e il pensiero. Se gli occhi del bambino rimangono immobili davanti alla TV, il pensiero viene represso e la ricettività ai comandi viene ampliata in maniera anomala: ed ecco che il fragile cervello del bambino viene condizionato in maniera irreparabile dalle pubblicità (studiate in modo approfondito da team di psicologi infantili). Si vuole condizionare il bambino all'acquisto fin da subito e si creano le premesse per una dipendenza.

La TV causa danni cerebrali

Pochi sanno che quando un bambino (soprattutto se molto piccolo) viene esposto alla visione di uno schermo artificiale subisce una vera e propria lesione cerebrale: viene impedita infatti una sana conformazione del cervello e si creano danni a ciò che si chiama “meccanismo neuronale” che sta alla base della capacità di attenzione e del controllo degli impulsi nervosi. La risonanza magnetica funzionale ci mostra chiaramente come il cervello di un bambino esposto alla TV si distingua in modo inconfondibile da quello di un bambino che non la guarda essendo attivate in maniera del tutto differente sia le zone del cervello che stanno alla base del pensiero logico sia quelle correlate con la creatività.

In poche parole, quando esponi tuo figlio alla TV lo rendi più stupido. Sembra una frase forte e dura da accettare, ma questa è la realtà.

Quanta TV fa male?

La scienza ha dimostrato che il cervello sviluppa un sistema unico dalla nascita ai tre anni. A 2 anni il cervello di un bambino crea 2 milioni di connessioni neuronali al secondo! Tuttavia, se un bambino siede come ipnotizzato davanti allo schermo della TV, quelle vie neuronali non si creano e l’importante sviluppo del cervello rischia di fermarsi. Certo, sembra impossibile che qualcosa di così innocente come anche solo un cartone animato possa ledere tanto, ma questa è la realtà.

Nella sua ricerca condotta su 2623 bambini tra gli 1 e 3 anni, il Dr. Christakis ha scoperto che quanto più i bambini più piccoli venivano esposti alla TV tanto più sviluppavano problemi di attenzione che possono essere diagnosticati all’età di 7 anni come ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività). Un lungo servizio su questo disturbo riporta che «sembra quasi impossibile, ma basta davvero poca esposizione alla TV per creare dei problemi al futuro di tuo figlio». [Christakis D.A., et al.(2004). Early television exposure and subsequent attentional problems in children. Apr;113(4):708-13.]

Un film o un cartone animato presuppone che si possa classificare una correlazione tra le varie immagini. Tuttavia, i bambini non hanno ancora il background necessario per poter giudicare in modo appropriato e critico le immagini artificiali. Questo mette in difficoltà il cervello dei bambini, perché richiede loro qualcosa che devono ancora elaborare nel corso dei primi anni della vita. I bambini inoltre non afferrano ancora che i fatti che percepiscono sono pura finzione. È famosa la notizia di un bambino di 6 anni morto soffocato da un laccio appeso alla maniglia della porta d'ingresso di casa mentre giocava a imitare Spiderman. Solo quando si è sviluppato completamente il prosencefalo è possibile acquisire una distanza critica.

Tuo figlio si risveglia spesso di notte o fa gli incubi?
Potrebbe essere causa della luminosità dello schermo: l'esposizione alla TV diminuisce il sonno perché riduce il livello di melatonina, un ormone prodotto durante la notte che migliora la qualità del sonno. Inoltre, la visione continua altera le cellule impiegate nel sistema immunitario e impoverisce la difesa contro le malattie ed il risanamento delle ferite. Incredibile vero?

Cosa rischiano i bambini se guardano troppa TV?

Oltre a danneggiare in modo inequivocabile le connessioni neuronali del cervello, è stato dimostrato che l'esposizione alla TV in tenera età ha altre disastrose conseguenze:

Repressione delle Emozioni: uno studio effettuato dallo psicofisiologo Michael Myrtek su dimostra come i bambini più esposti agli schermi presentavano una forte attenuazione delle emozioni. Viceversa, chi guardava pochissimo la TV era più vivace e aveva rendimenti scolastici migliori e voti più alti. Johnson et al. in uno studio concluso nel 2002 hanno dimostrato che chi passa da bambino più di un'ora al giorno alla TV si distingue da adulto per un comportamento più aggressivo e violento. The Journal of Early AdolescenceAugust 1996 vol. 16 no. 3 301-323 Physiological, Behavioral, and Psychological Effects Associated with Television Viewing in Schoolboys: An Exploratory Study.

Rischio di Depressione: L'Università Di Pittsburgh ha dimostrato che per ogni ora di televisione guardata dai bambini aumenta in modo significativo la probabilità di ammalarsi di un disturbo depressivo dopo sette anni. Lo studio è stato effettuato su 4142 bambini inizialmente non depressi. Brian A., et al.(2009). Association Between Media Use in Adolescence and Depression in Young Adulthood. A Longitudinal Study Arch Gen Psychiatry. 66(2):181-188.

Scarso Rendimento Scolastico: è stato effettuato un lunghissimo studio condotto su 1000 bambini nati tra il 1 aprile 1972 e il 31 marzo 1973. i soggetti sono stati osservati fino all'età di 26 anni. Lo studio dimostra come l'esposizione alla tv durante l’infanzia e l’adolescenza sia direttamente associata con l’ abbandono scolastico ed inversamente proporzionale all’ottenimento di una qualificazione universitaria all’età di 26 anni e al conseguente status socioeconomico. Hancox R.J., Milne B.J., Poulton R.(2005). Association of television viewing during childhood with poor educational achievement. Arch Pediatr Adolesc Med. Jul;159(7):614-8.

Rischio di Gravidanza indesiderata: l’esposizione ai contenuti televisivi ha raddoppiato la probabilità di una gravidanza non voluta tra i 15 e i 20 anni. Lo studio comprende soggetti di entrambi i sessi. Chandra A,et al.(2008). Does watching sex on television predict teen pregnancy? Findings from a national longitudinal survey of youth. Pediatrics. Nov;122(5):1047-54.

Malattie Cardiocircolatorie: la ricerca condotta dal dipartimento di medicina preventiva e sociale di Otago, in Nuova Zelanda, ha dimostrato che ogni ora al giorno di televisione guardata durante l’infanzia e l’adolescenza aumenta da adulti del 25% il rischio di obesità e peggiora l’efficienza cardiocircolatoria del 40%. Landhuis C.E., et al.(2008). Programming obesity and poor fitness: the long-term impact of childhood television. Obesity (Silver Spring). Jun;16(6):1457-9.

Bullismo: il dott. Zimmerman dell'università di Washington ha dimostrato che per ogni ora di televisione guardata in età precoce aumenta la probabilità di bullismo tra i 6 e gli 11 anni. Zimmerman F.J., et al.(2005). Early Cognitive Stimulation, Emotional Support, and Television Watching as Predictors of Subsequent Bullying Among Grade-School Children. Arch Pediatr Adolesc Med.159:384-388.

ADHD: uno studio pubblicato sul prestigioso "Official Journal of the American Academy Pediatrics" ha scoperto che ogni ora al giorno di televisione guardata tra 1 e 3 anni d’età aumenta in modo imponente la probabilità di sviluppare un disturbo da deficit d’attenzione/iperattività (ADHD) a 7 anni. Allo studio hanno partecipato 2623 bambini tra gli 1 e 3 anni. Christakis D.A., et al.(2004). Early television exposure and subsequent attentional problems in children. Apr;113(4):708-13.

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Disattenzione, iperattività e ADHD: i pericoli del Ritalin e il ruolo della Nutrizione
Stefano Scoglio

martedì 21 aprile 2020

I fondamenti della dieta alcalina



I fondamenti della dieta alcalina: perche' e' importante

Alimentazione e Salute


I fondamenti della dieta alcalina: scopriamo perché è importante mantenere nel corpo un ambiente alcalino

Redazione Scienza e Conoscenza - 20/04/2020

Gli organi e i tessuti del corpo danno il meglio di sé quando si trovano in un ambiente più alcalino che acido. Il livello di acidità e alcalinità (o basicità) di un ambiente è misurato dal pH, con valori oscillanti tra 1 e 14, dove 1 indica il massimo dell’acidità, il 7 una situazione di neutralità e il 14 il massimo dell’alcalinità.

L’acido contenuto nelle batterie è un esempio di acido forte, mentre la soda caustica (idrossido di sodio) è un esempio di base forte (ovvero una sostanza fortemente alcalina). L’acqua, in particolare quella distillata, è neutra.

I sistemi biologici, come l’organismo umano, sono in equilibrio in un’area intermedia della scala, quando cioè hanno un pH compreso tra 4 e 9,5. Quasi tutti i sistemi, fatta eccezione per alcune parti dell’apparato digerente, operano al meglio in un ambiente lievemente alcalino. La saliva, per esempio, dovrebbe avere un pH compreso tra 6,5 e 7,5 e l’urina intorno al 7. (In qualunque farmacia si possono acquistare cartine indicatrici, come quelle tornasole, con cui eseguire una valutazione pratica).

La dieta occidentale
La dieta occidentale tipo è costituita in grandissima parte da alimenti che nel processo di degradazione digestiva e metabolica fanno aumentare l’acidità dell’organismo.

Quelli che lasciano i più consistenti residui acidi sono:

la carne,
il pollame,
il formaggio e i latticini in genere,
i cibi fritti, tutti i tipi di zucchero,
i prodotti a base di farine raffinate (per esempio pasta e pane bianchi),
le bibite, il caffè, il tè, la birra, il vino, i superalcolici,
certi frutti e tutto il cibo spazzatura.

Gli alimenti alcalini

Gli alimenti che aiutano a alcalinazzare il corpo sono:

gli ortaggi
i succhi di verdura
gli oli “buoni” come quelli di oliva e di cocco
alcuni semi oleosi e quasi tutti i legumi.

Se la maggior parte del cibo che mangiamo viene trasformato dal metabolismo in ceneri alcaline, allora ci nutre, ci riempie di energia e rende più forte l’organismo. Per contro, se ci nutriamo soprattutto di alimenti che nel processo metabolico lasciano residui acidi, gli effetti che ne derivano sono l’intossicazione e il logorio degli organi e dei tessuti.

Ci sono anche altri fattori che contribuiscono ad accrescere l’acidità, come gli inquinanti chimici e ambientali, i radicali liberi e i campi elettromagnetici, ma anche i pensieri negativi e le emozioni come paura, preoccupazione, rabbia e ansia.

I pericoli dell'eccesso di acidità

Se a causa delle nostre scelte di vita malsane le cellule, i tessuti e gli organi vengono alimentati da fluidi acidi, probabilmente si infiammeranno dando luogo a patologie quali obesità, cardiopatie e cancro.

Il sangue è particolarmente sensibile alle variazioni di pH: deve mantenersi sempre leggermente alcalino, con valori oscillanti tra 7,35 e 7,45. È esattamente come per la temperatura corporea: se è troppo alta o troppo bassa possiamo morire, ma se si abbassa o si innalza lievemente stiamo semplicemente male. Analogamente, se il sangue è un po’ più acido o più basico ci sentiamo male, ma se il pH cambia molto rischiamo la vita.

Per ristabilire l’equilibrio del pH e ridurre l’acidità (ovvero lo squilibrio più frequente), l’organismo cerca di neutralizzare gli acidi in eccesso riversando nel flusso sanguigno dei tamponi alcalini. I principali minerali che provvedono a questa funzione sono l’ortofosfato di calcio e il carbonato di calcio che, se non sono assunti regolarmente con l’alimentazione, il sistema preleva direttamente dalle ossa. È questo uno dei motivi per cui tante donne, e talvolta gli uomini in età molto avanzata, soffrono di osteopenia o di osteoporosi.

Se consumiamo troppi cibi acidificanti, lo scheletro diventa debole e poroso. Inoltre, se il nostro terreno è acido, soffriremo facilmente di artrite o dolori articolari, se non addirittura di usura delle cartilagini, come avviene nell’artrite cronica e nella coxartrosi.

Organi e tessuti soffrono sia per l’infiammazione derivante dall’acidità sia per la carenza dei minerali necessari a neutralizzarla.

Un organismo troppo acido

Un organismo troppo acido è un organismo intossicato, dove prosperano microrganismi come batteri, virus, funghi e lieviti – ma anche cellule tumorali – che invece non riescono a svilupparsi in un ambiente moderatamente alcalino.

L’eccesso di acidità favorisce anche l’aumento di peso e ostacola il dimagrimento. Il corpo tende infatti a immagazzinare le scorie acide nelle cellule adipose e si affida al grasso per impedire che l’acidità danneggi altri distretti corporei. Non è raro che, quando una persona ritrova un corretto equilibrio acido-base, cominci anche a dimagrire quasi senza accorgersene.

Il modo ideale per mantenere un pH adeguato è bilanciare la dieta con il 50-75% di succhi e alimenti alcalini, acqua pura (meglio ancora se acqua alcalina), esercizio fisico, emozioni e pensieri positivi. A quel punto potremo ancora goderci alcuni tra i nostri cibi preferiti, anche se acidificanti, purché non rappresentino più del 25-30% del totale di ciò che mangiamo.

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martedì 14 aprile 2020

Chi era Albert Einstein



Chi era Albert Einstein?

Scienza e Fisica Quantistica


Albert Einstein: andiamo alla scoperta di questa mente geniale, acuta, sottile, poliedrica, nel firmamento delle intelligenze che hanno caratterizzato il secolo appena trascorso.

Emanuele Cangini - 13/04/2020

Albert Einstein: un'icona inconfondibile del Ventesimo secolo, che da sola ne potrebbe riassumere le forze e le idee, le tensioni e le domande, i desideri e i timori. Una mente geniale, acuta, sottile, poliedrica, nel firmamento delle intelligenze che hanno caratterizzato il secolo appena trascorso.

Indubbiamente quella di Albert Einstein è stata tra le più rivoluzionarie e innovative, data la portata e la caratura delle sue scoperte, le quali hanno influenzato profondamente l’ottica della scienza che, di lì in poi, subirà una seconda rivoluzione copernicana.

Nato in Germania nel marzo del 1879, di origine ebrea, ricevette nel 1921 il Premio Nobel per la Fisica, grazie ai notevoli contributi forniti in sede teorica.

Le sue geniali intuizioni furono quelle di comprendere l’equivalenza tra massa ed energia e la non assolutezza delle leggi della Fisica a prescindere dal sistema di riferimento. Conseguenza del secondo aspetto è proprio quella della diversa “durata” del tempo, che non viene più concepito come un parametro fisso e immutabile ma strettamente dipendente dal sistema di riferimento (ecco perché la teoria viene denominata della Relatività).

L'esperimento dei due gemelli

Famoso è l’esempio, dallo stesso Einstein “brevettato”, dei “Due Gemelli”, con il quale lo scienziato intendeva dimostrate quanto il tempo scorresse diversamente per il gemello rimasto sulla Terra rispetto a quello partito su un’astronave a velocità molto elevata (sub-luminale).

Al ritorno, il gemello partito, avrebbe trovato il corrispettivo gemello ad attenderlo, molto più invecchiato di quanto non lo fosse lui. Lo spazio e il tempo non sono più due entità separate ma profondamente interconnesse, al punto da creare una nuova concezione, una nuova metrica dell’universo: lo spazio-tempo.

La famosa formula matematica E=mc2

È la sintesi di una nuova concezione teorica della Fisica: massa ed energia altro non sono che le due facce della stessa medaglia, la massa è energia “congelata”, l’energia è massa a uno stato vibrazionale molto alto. Ne consegue che piccole quantità di materia “possiedono” grandi quantità di energia, come è stato in seguito confermato dalle modalità delle reazioni termonucleari interne alle stelle (grazie all’equazione è stato possibile calcolare l’energia prodotta ogni secondo, nel Sole, dalla conversione dell’idrogeno in elio con relativa emissione elettromagnetica).

Rilevante è anche il contributo cosmologico che lo scienziato ha fornito grazie alle implicazioni delle equazioni da lui formulate poiché, proprio come prodotto di tali costrutti, vennero gettate le basi per un famoso modello cosmologico: il Big Bang.
Tale modello si oppone nei propri cardini teoretici a quello, successivo, dell’universo stazionario; tale opposizione sollevò la discussione accademica, con tratti anche aspri.

Nel 2014 uscì la notizia relativa al ritrovamento, in un museo di Gerusalemme, di un manoscritto dello scienziato (fonte: http://www.stoccolmaaroma.it/2014/einstein-inedito-scoperta-lipotesi-perduta-e-sbagliata-sulluniverso), simile a una raccolta di appunti, nel quale si evince un tentativo di formulazione di un modello cosmologico alternativo a quello del Big Bang.

Poiché scritto nel 1931, il documento anticipa di circa venti anni l'ufficialità del modello stazionario dello scienziato Fred Hoyle che, ricordiamo, asseriva un universo immutabile e uniforme la cui diminuzione di densità media sarebbe stata compensata dalla creazione nello spazio di altra materia. Nel manoscritto Einstein, cerca di trovare una mediazione tra i propri convincimenti, quelli appunto di un universo non in espansione, con quanto al contrario mostrato chiaramente da Hubble nel 1929, rivelando l’allontanamento progressivo delle galassie.

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Dalla Parigi di Einstein al CERN di Rubbia: 15 scienziati e le loro straordinarie scoperte
Emanuele Cangini

Scienza e Conoscenza - n. 60 >> https://goo.gl/QZeXCT
Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza
Autori Vari

giovedì 2 aprile 2020

5G: tra rischi e salute



5G: tra rischi e salute

Critica al sistema sanitario


L’avvento dell'ultima generazione della telefonia mobile accende nuovamente i riflettori sulla pericolosità dei campi elettromagnetici

di Diego Tomassone

Articolo tratto da Scienza e Conoscenza 71

Si è svolto il 5 novembre 2019 alla Camera dei Deputati il partecipatissimo convegno “Moratoria nazionale 5G, tra rischi per la salute e principio di precauzione” promosso dall’Alleanza Stop 5G e da parlamentari delle più svariate appartenenze politiche: presenti relatori di grande spessore scientifico quali Olle Johnsson, Annie J. Sasco, Marc Arazi.

L’evento ha seguito quello del 19 ottobre 2019, dove nella sede dell’Ordine dei Medici di Torino, si è tenuto un altrettanto interessante congresso dal titolo: “Onde EM, quali effetti sulla salute?”, dove hanno relazionato medici e ingegneri di spessore, nonché membri dell’Associazione Italiana Elettrosensibili.

Perché tutto questo interesse per la quinta generazione della telefonia mobile?

Facciamo un passo indietro: come tutti (o quasi) sanno, attualmente la tecnologia di reti e telecomunicazioni è arrivata alla quarta generazione, denominata “4G”, e stiamo arrivando molto velocemente al 5G (quinta generazione). Con questa nuova tecnologia si passerà a una trasmissione dati ancora più veloce e “l’Internet delle cose”, cioè un sistema di connessione di più oggetti per facilitare la vita quotidiana, diventerà realtà.

Fin qui tutto bene, ben venga una vita migliore e ancora più comoda!

Il problema però, quando si parla di nuova tecnologia, è sempre lo stesso: i principi di precauzione e di prevenzione sono stati rispettati? Ci sono sufficienti lavori scientifici che decretano senza ombra di dubbio che questa nuova tecnologia così efficiente e affascinante, è anche sana e pressoché priva di rischi?

Dire "NO" al 5G

Proprio di questo si è parlato nei due convegni, dove sono emerse importanti criticità in merito a questa nuova tecnologia. Esiste infatti una corposa letteratura scientifica attestante che gli effetti biologici dei campi elettromagnetici (CEM) vanno ben oltre la sola azione di riscaldamento acuto, quella su cui si basano i limiti di legge.

Le onde del 5G, in particolare, penetrano nella cute fino a 10 mm, con effetti sia locali (cellule cutanee, terminazioni nervose, microcircolo) che sistemici per rilascio di mediatori infiammatori.

Emerge inoltre con chiarezza l’inadeguatezza dei limiti vigenti anche in Italia – che pur vanta una delle legislazioni più cautelative. Il nostro Paese ha adottato un limite di 6 V/m (volt su metro) e se si pensa che fino agli anni Quaranta del secolo scorso il fondo naturale pulsato era pari a 0,0002 V/m, ben si capisce l’enorme aumento del “groviglio” elettromagnetico cui siamo tutti esposti.

Il Comitato europeo per i rischi da radiazioni (Ecrr), tenendo conto degli studi pubblicati nel 2018 dal National Toxicology Program (Ntp) e dall’Istituto Ramazzini, ha recentemente proposto di adottare anche per le radiofrequenze limiti che – come per le radiazioni ionizzanti – tengano conto dell’effetto cumulativo e adottino fattori correttivi legati alla frequenza, all’età e alla tipologia delle persone esposte. A questo proposito esiste una vera “schizofrenia” normativa, perché, ad esempio, da un lato il Consiglio d’Europa raccomanda agli Stati membri di fissare soglie preventive che non superino gli 0,6 V/m e di ridurre questo valore a 0,2; dall’altro la Commissione europea raccomanda la commercializzazione su larga scala del 5G, con cui si prevede un aumento dei limiti fino a 61 V/m.

5G: senza misurazione del pericolo non c'è sicurezza

Se si aggiunge che non esistono attualmente strumentazioni in grado di misurare i campi elettromagnetici generati dal 5G, che le agenzie di protezione ambientale (come ARPA) dispongono solo di modelli teorici da validare nella pratica e che la normativa attuale è del tutto inadeguata e impreparata a regolamentare gli scenari generati dal 5G, come si potrà stabilire se i limiti vengono superati, se non c’è neppure la possibilità di eseguire misurazioni?

Da medico clinico, ancor prima che da ricercatore, confermo che parecchi disturbi possono essere causati dai campi EM, ed è facilmente verificabile se i disturbi sono causati da queste onde, perché in assenza di altre cause eziologiche, allontanandosi dalla fonte irradiante scompaiono.

Continua la lettura su Scienza e Conoscenza 71:

Scienza e Conoscenza n.71 - Gennaio/Marzo 2020 - Rivista Cartacea — Rivista >> http://bit.ly/38ofSnq
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