giovedì 30 giugno 2016

La Cucina dell'Armonia




La Cucina dell'Armonia

Come cucinare i vegetali ottenendo tutta la loro energia vibrante - Ricette senza glutine e anche crudiste

di Anya Kassoff



Alimenti genuini, freschi e integrali, cotti solo e quanto è necessario, per ottenere tutta l’energia che ci viene dal cibo vegetale, e nutrirci in modo sano e adeguato. Ricette magistrali, da realizzare facilmente in cucina. Un libro bellissimo grazie alle immagini dei piatti e allo spirito con cui è stato scritto.

Chi ha detto che la cucina casalinga debba essere inevitabilmente poco varia e ripetitiva nelle proposte e nei sapori?

Anya Kassoff ci dimostra esattamente il contrario, facendoci riscoprire frutta e verdura, legumi, cereali e semi in tutta la loro varietà, integrità e carica di energia vibrante; ci spiega come e quando cuocerli, nei tempi e nei modi giusti, in combinazioni di colori, sapori e consistenze che diventano parte integrante della quotidianità dei nostri pasti in famiglia.

Soprattutto ci propone le 100 migliori ricette che i visitatori del suo blog, Golubka, hanno già avuto modo di conoscere e gustare. Dai piatti per la colazione agli snack, dalle zuppe e dai piatti principali, ai dessert, con un ampio capitolo di ricette pensate proprio per i bambini. Perché l’educazione al cibo sano e gustoso, pulito e creativo inizia già dalla prima infanzia.

Tutte le ricette sono senza glutine, con diverse proposte crudiste. Una gioia per gli occhi e per il palato.

«Comprerete due copie del libro: la prima da tenere in cucina per riprodurre queste ricette magistrali; la seconda da tenere sul tavolino del salotto come volume d’arte. La bellezza e la purezza degli ingredienti, insieme all’amore e allo spirito dell’autrice, potranno cambiare davvero il modo in cui vi approcciate al cibo».
Isa Chandra Moskowitz, cuoca e blogger di Post Punk Kitchen


Leggi un'anteprima del libro "La Cucina dell'Armonia" di Anya Kassoff

La gioia di cucinare - Estratto da "La Cucina dell'Armonia" libro di Anya Kassoff

Ricordo che, da piccola, sognavo sempre il cibo. Non fraintendetemi, non morivo di fame. In realtà, avevo fame, sì, ma non solo di cibo che potesse riempirmi lo stomaco: avevo fame di colori e varietà proprio al centro del mio piatto (cosa non semplice, se si cresce in un paese sovietico dalla cucina piuttosto insipida).

Da bambina, il sogno più vivido e ricorrente era il gelato con i mirtilli. Non ricordo di aver mai mangiato i mirtilli allora, soprattutto non sul gelato. Eppure, notte dopo notte, prima di addormentarmi immaginavo il nero dei mirtilli fondersi con il bianco del gelato, per creare deliziosi vortici viola.

Sono cresciuta nel Caucaso del Nord, una regione della Russia (allora Urss) incastonata tra il mar Nero e il mar Caspio, dove le steppe si trasformano dolcemente in montagne. Mia madre dice di aver trascorso almeno metà della sua vita in fila per acquistare tutto il necessario per sfamare la famiglia. Io non ho gli stessi suoi ricordi, perché la mancanza di cibo cominciò a scemare durante la mia giovinezza, sebbene non possa dimenticare quando, da bambina, stavo mano nella mano con lei in quelle lunghe code rumorose, per comprare quasi niente. Sembrava tutto piuttosto naturale e spesso non c'era alternativa.

Guardando indietro, mi rendo conto che la cortina di ferro ci ha privato di tanti piaceri (come i jeans, la musica occidentale, il chewing-gum), ma ci ha anche protetto da alcune abitudini poco salutari del mondo sviluppato. Per esempio, non avevamo idea, allora, di cosa significasse cenare davanti alla televisione o al fast food. Il tipo di alimentazione «dal contadino alla tavola», che oggi va sempre più di moda negli Stati Uniti, per noi era la quotidianità, con la differenza che non avevamo alternativa.

Le importazioni erano quasi inesistenti, inoltre la disponibilità di prodotti agricoli era locale e stagionale. E' vero che ho assaggiato per la prima volta una banana all'età di 16 anni, ma eravamo fortunati perché mangiavamo soltanto la frutta e la verdura più fresche, che spesso coltivavamo noi stessi. L'inventiva è la chiave per la sopravvivenza e tutt'oggi è una caratteristica della popolazione russa. Gran parte del raccolto estivo veniva inscatolato e conservato per l'inverno; non ricordo una sola famiglia che non si preparasse in questo modo per la stagione fredda.

Trovare pomodori freschi a gennaio era impossibile, ma sapevi sempre che potevi andare in cantina e prendere un vasetto di pomodori carnosi e sugosi conservati l'estate prima.

I nostri pasti mancavano di varietà, soprattutto durante gli inverni più rigidi, ma la necessità è la madre dell'inventiva e quei semplici pasti sono quelli che ricordo con più nostalgia.

Crescendo, ho avuto a che fare soprattutto con la cucina casalinga. Mangiare fuori era ima rarità, inoltre ogni buona donna sovietica doveva cucinare per la propria famiglia, tutti i giorni.

Mia madre, però, era diversa: lei non cucinava soltanto, lei creava. Non importa quali limitazioni ci fossero, trovava sempre il modo di superarle con metodi innovativi per l'epoca. A fatica, mi sono resa conto di essere stata viziata dal fatto che i suoi piatti erano sempre i più saporiti e belli. La nostra casa era sempre piena di ospiti, e la festa finiva sempre attorno al tavolo della cucina, dove si rideva e si conversava gustando i piatti deliziosi di mia madre. E nata all'inizio della Seconda guerra mondiale e la sua generazione ha sofferto la fame. Riflettendoci ora, ha senso che volesse farci mangiare sempre nel miglior modo possibile: era il suo modo per compensare gli anni in cui era quasi morta di fame.

Mia madre era anche molto gelosa della propria cucina e raramente mi lasciava interferire. Quando sono andata via di casa, ero a malapena in grado di pelare una patata. Dopo essermi sposata però, ho avutola mia prima cucina ed è stata mia madre a farmi il regalo più bello di tutti: un taccuino con tutte le sue ricette scritte a mano, che sarebbe diventato la mia bibbia per gli anni a venire.

La cucina è diventata ben presto la mia stanza preferita. Ho cominciato a sperimentare e ho preparato persino piatti che mia madre non aveva mai provato o non era riuscita a fare. Ovviamente, molti di questi esperimenti nei primi anni sono finiti dritti nella pattumiera. Ben presto però, sono diventata una di quelle persone la cui cucina è sempre piena di amici, proprio come quella di mia madre.

Mentre trascorrevo ogni notte a cucinare, sono riuscita anche a prendere due lauree, una in ingegneria in Russia e un'altra in odontoiatria negli Stati Uniti. Nessuna delle due aveva, però, un legame con il cibo, per cui queste professioni non mi hanno interessata a lungo. Alla fine, mi ritrovavo sempre in cucina e mi sentivo a mio agio mentre tritavo, saltavo e cuocevo in forno. Molti miei amici avevano letto la mia passione in modo più profondo di quanto non avessi fatto io, e mi hanno incoraggiata a seguire ima carriera che fosse legata al cibo, ma per molti anni sono rimasta convinta che la cucina dovesse restare un hobby. Mi ci è voluto un po' di tempo per capire che avrei dovuto dedicare tutte le mie energie a fare ciò che amo di più.

Per quanto riguarda i miei sogni, sono riuscita ad assaggiare il gelato con i mirtilli molti anni dopo, la prima volta che sono andata nello Utah. E stato proprio magico come immaginavo, prova del fatto che, a volte, i sogni si realizzano.


 Indice

1) La gioia di cucinare

La salute prima di tutto
Come usare questo libro
I miei ingredienti
Attrezzi e utensili
Ricette e tecniche di base
2) Colazione e snack

3) Piatti saporiti

Insalate e contorni
Zuppe
Piatti principali
4) Dolci e merende

5) Giochiamo insieme

Indice delle ricette
Ringraziamenti

L'autrice
La fotografa


La Cucina dell'Armonia - Libro >> http://goo.gl/BkvXPf
Come cucinare i vegetali ottenendo tutta la loro energia vibrante - Ricette senza glutine e anche crudiste
Anya Kassoff


Come si svolge l'ipnosi regressiva?




Come si svolge l'ipnosi regressiva?

Leggi un estratto dal libro "Ipnosi regressiva - il viaggio esplorativo" di Roberta Sava

di Roberta Sava - 27/06/2016


Come si svolge l'ipnosi regressiva?

Cos’è l’Ipnosi Regressiva?

In poche parole, l’ipnosi è una tecnica per raggiungere la trance, ossia uno stato naturale di coscienza diverso sia dal sonno che dalla veglia. Semplice. Tutto qui. Niente macumbe o formule segrete. Con delle semplici immagini, conduco il paziente attraverso un percorso interiore durante il quale abbasso l’attività dell’emisfero sinistro – quello preposto alle funzioni logico-critiche e che non sta mai in silenzio – e alzo quella dell’emisfero destro, deputato ai ricordi e alle emozioni. Perché è proprio in quest’ultimo che sono conservate le memorie antiche.

Ipnosi regressiva e linea del tempo

[…] L’ipnosi diviene “Regressiva” quando i contenuti che emergono vengono ricondotti alla linea del tempo, così come viene da noi convenzionalmente riconosciuto e usato. Oggi sappiamo che il tempo non esiste e che le nostre vite sono sincroniche, ossia che quelle passate e future, insieme a quella attuale, coincidono in un eterno presente. Non solo coincidono, ma si influenzano a vicenda: in altre parole, se oggi ho imparato a chiedere perdono e a ringraziare l’altro per avermi fornito una preziosa occasione di apprendimento, anziché considerarlo il mio carnefice, questo concetto viene contemporaneamente acquisito anche dalla me che nel 1235 ha dato inizio a una faida in Galles, cambiando sincronicamente tutte le mie vite. Quindi, quella me del 1235 non va più a vendicare il torto subìto, piombando sul villaggio vicino: anzi, offre un banchetto di ringraziamento arrostendo il vitello grasso. La me di oggi e la me di quel lontano 1235 sono connesse dalla Matrix.

Consentitemi ancora una metafora. Facciamo l’ipotesi che io abbia un’azienda con numerosi negozi dislocati in varie città nel mondo: ognuno di questi negozi, peraltro identici fra loro, fa capo a me, che sono la sede centrale. Se nel negozio di Pechino uno degli articoli da me venduti crea un danno al cliente a causa di un difetto di progettazione, questo viene immediatamente comunicato alla sede centrale che, a sua volta, comunica l’evento e modifica l’articolo in tutti i suoi negozi, ovunque essi siano. Sincronicamente, ogni negozio beneficia del miglioramento dell’articolo.
Ora sovrapponete l’immagine dei numerosi negozi alle innumerevoli vite emanate da una singola Anima Unica (la sede centrale), e dislocateli lungo l’asse del tempo. Una sorta di franchising dell’Anima.

In altre parole, tutto ciò che viene acquisito da un’Anima nel corso della sua esperienza terrena viene trasmesso all’Anima Unica che l’ha generata. Quest’ultima, dunque, acquisisce i contenuti di tutte le sue emanazioni sincroniche – le singole Anime che fanno esperienze di vita su vari livelli e piani diversi – e, a sua volta, le restituisce. Quindi, la me di oggi ha un’Anima portatrice della consapevolezza acquisita sia in tutte le mie vite, sia in tutte quelle delle mie Anime Gemelle emanate dalla mia Anima Unica.
Lo ripeto: siamo tutti Uno.
Se non avete capito esattamente la metafora (la fisica quantistica è decisamente ostica e qui sto parlando di entanglement o correlazione quantistica), lasciate perdere e usate come riferimento l’asse del tempo e il viaggio che l’Anima compie di vita in vita. Funziona benissimo ugualmente.

Ritrovarsi attraverso l'ipnosi regressiva

La prima volta che ho trovato una vita sincronica durante una regressione non riuscivo a capire come fosse possibile che Rosy, una maestra trentasettenne di Viterbo, potesse rievocare la vita di un bambino morto a dodici anni nella Cagliari degli anni Settanta, mentre in quel periodo lei andava alle elementari a Roma. Quel bambino era tragicamente morto a un incrocio, in un incidente automobilistico. Dopo la regressione, Rosy mi raccontò che, fin da bambina, nutriva un’inspiegabile paura degli incroci: che guidasse lei o guidassero altri, in loro prossimità sobbalzava, come succede quando alle nostre spalle c’è un rumore improvviso, e per questo veniva persino bonaria- mente derisa. Non me ne aveva parlato prima perché non vi aveva mai dato importanza. Una settimana dopo la regressione questa paura era però completamente scomparsa. A me questo è bastato. Quando un paziente rievoca una sua vita precedente non ci è dato sapere se effettivamente sia la sua o se appartenga alla sua Anima Unica. Questo particolare, ad ogni modo, non è rilevante ai fini della guarigione: come dico sempre, anche se la persona si fosse immaginata tutto, per me il contenuto emerso sarebbe comunque importante, dato che fra decine di scenari fantastici che avrebbe potuto scegliere, ha scelto proprio quello che poi mi ha riportato in seduta.

[…] In alcune regressioni può capitare di incontrare i nostri attuali familiari, nelle vesti degli aguzzini che in quelle antiche vite ci hanno fatto soffrire, ma non succede mai che si torni a casa e si chieda il divorzio al coniuge che abbiamo appena visto avvelenarci nel Medioevo per questioni di eredità. Non dimenticate che il nostro saggio Sé Superiore ci mostra solo quei contenuti che siamo pronti ad accettare e assimilare. Inoltre, per via delle legge karmica, se il nostro attuale marito ci ha avvelenati nel lontano 1324, è probabile che due vite prima noi lo abbiamo ucciso a nostra volta: si comprende cioè che non esistono vittime e carnefici, ma solo Anime che imparano.

Siamo tutti in cammino. Lo stesso cammino per tutti. In definitiva, l’esperienza con l’Ipnosi Regressiva è un appassionante viaggio in compagnia di noi stessi, declinati nelle mille sfaccettature che la nostra Anima cesella vita dopo vita. Siamo noi che amiamo o odiamo qualcuno; siamo noi che salviamo o condanniamo. Siamo sempre noi che comprendiamo o neghiamo la vita. Siamo noi i figli, i genitori, gli amanti, gli amici, i fratelli, i complici o i compagni di viaggio di noi stessi e abbiamo sempre un copione da recitare e far recitare.

Estratto dal libro "Ipnosi regressiva" di Roberta Sava



mercoledì 29 giugno 2016

Scegli di Splendere




Scegli di Splendere

Un percorso di autoguarigione

di Catia Trevisani



Immagina te stesso per un momento.
Non più finzioni, non più maschere, sei la versione
migliore di te, e cammini per il mondo, leggero,
libero, perfettamente e semplicemente obbediente
alle leggi del tuo cuore. Libero da costruzioni,
sovrastrutture imposte dal tuo falso ego,
finalmente allineato al tuo splendente sé.

Scegli di splendere è un viaggio meraviglioso
in ascolto della nostra voce profonda, la voce dell’anima
che ci parla dei nostri reali bisogni e desideri,
del nostro compito di vita, dello scopo della nostra esistenza.

Siamo tutti nati per splendere!

In questo libro scopriremo perché ci ammaliamo, indagheremo il senso della malattia e il suo messaggio. Cercheremo di capire come non subire gli eventi in modo traumatico, come trasformare i momenti di crisi in opportunità per la nostra vita. Capiremo come funzionano la mente, le emozioni e il loro legame con il corpo.

Scopriremo la nostra responsabilità nel produrre ciò che ci accade. Affronteremo il tema della morte. Impareremo che la pretesa allontana l’oggetto del desiderio, mentre la gratitudine lo attira. Apprenderemo quanto il modo di alimentarci influenza il nostro livello di energia e salute, la volontà e lo stato d’animo.

Cominceremo a osservare la qualità del nostro dialogo interiore e delle nostre azioni, il loro potere e il nostro senso di autostima. Osserveremo la nostra capacità di relazionarci con gli altri.

Infine, esploreremo il nostro rapporto con il sacro, con il grande Fuoco di cui siamo le scintille e tutto questo per poter finalmente scegliere di splendere.


Leggi un estratto dal libro di Catia Trevisani "Scegli di Splendere"

Introduzione - Scegli di Splendere - Libro di Catia Trevisani

Come nasce Scegli di splendere

Anche se sono passati anni il ricordo è vivido, come se fosse adesso. Sto passeggiando su un sentiero di montagna, la terra è chiara, secca, è estate. Tutt'intorno la luce fa brillare le foglie del bosco tremolanti al soffio di una lieve brezza, il verde tappeto dei prati è intenso e morbido, gli alberi, tanto amati, sono vicini come presenze amiche. Accanto a me Guido, marito e compagno di avventure di vita, la sua mano calda nella mia, così ci piace passeggiare e aprire il cuore l’uno all'altro. Nel silenzio, come sempre, sale la voce del cuore e manifesta ciò che c’è. Un’insoddisfazione sottile che vuole essere ascoltata, al di là di tutto ciò che nella nostra vita scorre meravigliosamente.

Un anno di lavoro intenso è passato, rivedo i volti dei tanti pazienti che nel mio studio hanno raccontato e rivissuto, a volte, dolori, traumi, diagnosi nefaste. Ho ascoltato, asciugato lacrime, portato sorrisi e abbracci stretti e caldi, ho donato speranza, prescritto rimedi e consigliato alimenti, insieme abbiamo scherzato, cercato soluzioni, o semplicemente abbiamo deposto o alleggerito carichi e pesi. Ma non mi basta. Mai come quest’anno mi hanno raggiunta persone con malattie gravi e storie difficili, cariche di profonda sofferenza. Spesso è tardi e posso offrire solo sostegno e non più speranza di guarigione piena. Troppo tardi… Ho troppo poco tempo in studio per occuparmi di loro e del loro stato di salute, e al tempo stesso comunicare ciò che più di tutto mi sta a cuore: come crearsi una vita sana, felice, carica di soddisfazione e realizzazione piena. Come accogliere le prove della vita in modo che siano gravide di ulteriore gioia. Come trasformare il male in bene, il dolore in una scala che ti porta in alto, in un luogo da cui non vedi più il dettaglio ma l’intero panorama, in un contenitore, il tuo contenitore che continuamente si amplia, capace di accogliere sempre più cose. Come diventare abili a vivere, a trovare il giusto adattamento, la flessibilità necessaria per stare pienamente in ciò che c’è e non in ciò che manca. Come evitare trappole e cadute, come trasformare i traumi.

La laurea in medicina e quindi lo studio del corpo, gli ulteriori studi relativi alla medicina olistica, alla psicologia, alla programmazione neuro-linguistica, lo studio dei testi sacri antichi di varie tradizioni, dai Veda al Taoismo, dal Buddismo ai Vangeli, ma anche le storie di tanti pazienti, le loro esperienze di vita hanno creato dentro di me una certezza: siamo nati per splendere!

Siamo nati per riconoscerci come esseri unici, fondamentali per l’intera umanità alla quale siamo connessi. Siamo un tassello indispensabile in un grande puzzle e non importa la nostra posizione, centrale o periferica, piccola o grande che sia! Senza uno solo di noi il quadro è incompleto. Se sbagliamo posizione soffriamo e l’intero quadro ne resta danneggiato. Ognuno di noi è nato per esprimere al meglio se stesso, quello che è profondamente, in origine.

Improvvisamente mi appare un’immagine: una grande sala, un luogo dove bellezza, accoglienza, protezione e connessione consentano magie. Guido ci accompagna con le sue musiche da fiaba. Oggi, dopo anni di seminari in cui pazienti e sconosciuti testimoniano intense trasformazioni e talora anche guarigioni, sentendomi semplice canale di tale splendore, affido alla scrittura ciò che come dono io stessa ho ricevuto.

Manifesto e nascosto. La bussola fulgente

In ogni cosa c’è un ordine manifesto e un ordine nascosto, visibile solo a chi lo cerca, a chi lo coglie, a chi “ricorda” la sua esistenza. Nulla è come appare. Osserva ciò che ti circonda, prendi un oggetto tra le mani, e dopo averlo toccato senti la consistenza, il peso. Ciò che ti sembra così solido e materiale, pieno e pesante, così come ciò che ti appare più lieve e leggero non è altro che un insieme di atomi. Ognuno di questi atomi non è che un insieme di unità ancor più piccole, le particelle subatomiche. Alcune formano il nucleo, altre, gli elettroni, ancor più piccole, ruotano intorno. Dunque un atomo è formato per lo più da spazio vuoto. La materia è costituita principalmente da spazio vuoto.

Le stesse particelle che la fisica quantistica ha denominato con il termine di quanti, definite come le più piccole unità identificabili di materia-energia, hanno dunque una doppia natura: particella e al tempo stesso onda, fotone di luce. Allora ciò che appare materico, solido, più o meno denso, il nostro stesso corpo, i nostri stessi organi sono fatti al tempo stesso di particelle, costituite per lo più da spazio vuoto, e di fotoni, cioè di luce. Ed è così per tutto ciò che c’è. Si può dunque concepire che una ciste solida, materiale, possa ridursi fino a sparire se irraggiata con una luce viola o verde? Io stessa, dopo averne fatto l’esperienza e aver visto con i miei occhi tale possibilità applicando la tecnica della cromopuntura, ho provato grande meraviglia. È ciò che può accadere e nel mondo sono già numerose le ricerche in questo campo. Ciò che appare, nella sostanza è differente.

Esiste un ordine manifesto che tutti percepiamo attraverso i cinque sensi: vediamo solo ciò che l’occhio, per sua struttura e conformazione, consente di vedere. Udiamo solo ciò che l’orecchio consente di udire. La nostra percezione tattile delle cose è ciò che la pelle ci consente di sentire. Percepiamo solo odori e fragranze che il nostro olfatto ci permette di cogliere. La varietà dei sapori dipende dalle papille di cui è coperta la nostra lingua, che integra alla perfezione le informazioni derivanti dall'olfatto. E poi il cervello elabora e offre alla nostra coscienza le rappresentazioni finali di ciò che è. Nulla è come appare. Le medesime particelle subatomiche sono alla base di tutto ciò che c’è, l’intero universo, tutti gli esseri, tutto ciò che esiste è della stessa sostanza, tutto è Uno. L’apparente varietà delle forme, incantevole varietà, nasconde l’Uno. Tutto è connesso, tutto è in relazione.

Esiste un ordine nascosto sul piano materiale, così è anche per la psiche. Dietro a un comportamento conscio c’è il mondo dell’inconscio.

Tuo marito o tua moglie ti risponde scortese, non se n’è neppure accorto, non c’è motivo in apparenza. Ma nulla è come appare, forse si è attivata una memoria inconscia che ha prodotto la reazione.

Tuo figlio adolescente ti si rivolta contro urlando, scaricando la sua rabbia. Un senso d’impotenza ti imprigiona e poi scatena la tua ira. Nulla è come appare. Forse sta semplicemente urlando che ti ama, che ha bisogno della tua attenzione e del tuo cuore.

Ti sembra di essere tranquillo, poi di colpo batte forte il cuore, ti senti soffocare, la gola è chiusa, ti pare di morire. Il panico ti assale. E da quel giorno inizi a temere che di nuovo quel terrore ti possa sopraffare. Cerchi un farmaco che ti possa guarire, ma le sue molecole di sintesi possono solo bloccare i recettori della tua paura per non fartela sentire. E se provassi ad ascoltare? Proprio quel senso di panico potrebbe essere un messaggio, forse a un crocevia della tua vita hai errato, forse stai sbagliando direzione. Ma sei ancora in tempo per cambiare, per modificare la tua rotta, per dirigerti là dove ti attendono gioia e realizzazione personale. Nulla è come appare, l’allarme che è scattato ti voleva semplicemente salvare.

Hai acidità di stomaco da tanto tempo, è fastidioso e te ne vuoi liberare, cerchi allora un antiacido. Forse, nella sua saggezza, il tuo stomaco ti sta dicendo che cerca di digerire un “boccone” troppo grande che non sei riuscito a spezzettare. Nulla è come appare.

Non è ciò che ci accade, non è l’esperienza in sé che stiamo vivendo a essere più o meno disturbante, ma come noi la percepiamo. Un licenziamento può essere vissuto da qualcuno come un fallimento, un tradimento, un boccone indigesto, da qualcun altro come l’opportunità di un cambiamento, di un miglioramento.

Hai sete di conoscenza e ti affanni a raccogliere informazioni, come un contenitore vuoto da riempire. E se tutto l’universo fosse già dentro di te, se tutto fosse Uno e avessi solo la necessità di ricordare, di lasciar emergere ciò che già profondamente sai? Nulla è come appare. L’intelligenza che regge l’universo intero è in te, in ogni tua cellula, in ogni atomo. E ciò che i mistici di tutte le antiche tradizioni hanno detto per millenni, oggi è confermato dalla fisica quantistica.

Una bussola fulgente ci conduce e ci orienta nei meandri della vita. Anima, scintilla divina, energia vitale, essenza originaria, i nomi più diversi per la stessa unica realtà, quel centro di noi stessi, luminoso ma invisibile, e così ben nascosto dal veicolo che lo conduce sulle strade della vita. Per Platone il daiamon, per noi la bussola fulgente che orienta, la voce che conduce, se ascoltata, al massimo splendore. Splendore di un corpo in ottima salute, di una mente lucida e chiara, di emozioni limpide e coerenti, di sentimenti intensi, di intelletto vivo che sa scegliere perché connesso alla sua vera identità. Il corpo materiale e il mondo materiale in cui viviamo, nella loro perfezione, sono strumenti di esperienza per la piccola scintilla, senza di essi non potrebbe né conoscere, né sperimentare, né investigare, tanto meno scegliere. Come un tempio il corpo materiale la protegge, la trasporta in uno spazio e in un tempo per lei stranieri, dunque strani, essendo eterna. Come poter stare in quelle dimensioni così anguste? L’anima è eterna, infinita, senza dimensioni. L’essere incarnato dimentica, ne ha bisogno per sperimentare ed è la stessa esperienza che gradualmente lo riporta a ricordare, la bussola lo guida, e un tassello dopo l’altro, l’intero quadro si rivela.

L’ombra, compagna della luce

Il sole, astro fulgente, ci sveglia ogni mattina offrendoci la luce, ma se osservi non c’è luce senza ombra. Ce lo insegna ogni giornata. Guarda intorno, non c’è oggetto immerso nella luce che non metta in bella vista la sua ombra, ora piccola, leggera, ora intensa o più allungata. Guarda il fuoco mentre arde, ti illumina, ti scalda, le fiamme guizzano e ti incantano, mille scintille si separano e si riuniscono alla fiamma, eppure non c’è fuoco senza fumo, così come non c’è azione senza errore.

C’è stridore in tutto ciò? Vorresti piena luce, senza ombre, un fuoco che brucia senza scarti, senza ceneri né fumi, vorresti agire senza sbagli né vorresti mai vedere errori altrui. Vorresti pace senza guerra, libertà senza obblighi e catene, vorresti una vita senza morte, degli inizi senza fine, e poi la crescita senza la vecchiaia. Vorresti il pulito senza più la polvere, vorresti fiori che non appassiscono. Vorresti solo amore, e lo trovi compagno della rabbia, vorresti gioia ma sua amica è la tristezza, vorresti verità e incontri la bugia, vorresti la bellezza e scorgi la bruttezza, vorresti attività e là c’è la pigrizia, vorresti ordine e ti trovi nel disordine. Pianeta Terra, il luogo del duale. Basta ricordarsene per non volere ciò che non c’è, ciò che qui non è possibile.

Forse siamo qui perché abbiamo scelto di mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male e così ne facciamo esperienza, profondamente, per poi accorgerci che tutto è Uno, per comprendere il segreto e andare oltre. Allora possiamo fare pace con la nostra parte ombra, possiamo guardarla senza inorridire, possiamo sorridere del nostro errore e sviluppare tolleranza per l’errore altrui. Possiamo guardare in faccia il desiderio, chiaro o scuro che sia, onorarlo e dargli nella vita il suo giusto posto, impedendogli così di divorarci apertamente o nascostamente. Possiamo guardare negli occhi chi amiamo e adorare i suoi difetti, possiamo osservare l’apparente nemico e apprezzarne le virtù, possiamo vedere i fiori che marciscono diventare humus fertile, possiamo vedere le nostre ombre profonde fiorire di nuova luce e gioia.


Leggi un'anteprima del libro di Catia Trevisani "Scegli di Splendere"

Scegliere di splendere - Estratto dal libro di Catia Trevisani

La tua lampada splendente

Hai mai osservato qual è la prima cosa che avverti di una persona? Prima ancora della percezione materiale, fisica, ti raggiunge quella sottile, energetica, una sensazione che subito ti arriva, inconsapevolmente, e che ha a che fare con il suo grado di luminosità. La pubblicità conosce bene questo tipo di effetto e propone creme e prodotti che tentano, artificialmente, di aumentare la luminosità del volto, della pelle o della chioma. Ci sono persone che ci appaiono splendide, magari non hanno tutti i canoni della bellezza ma c’è una sorta di luce… di splendore che affascina, o talora innervosisce in quanto accentua la percezione di esserne privi.

Scegliere di splendere è scegliere di dare soddisfazione ai nostri bisogni più intimi, il bisogno di essere quello che siamo ed esserlo con forza e convinzione, splendidamente! Per qualcuno saremo affascinanti e per altri insopportabilmente noi stessi! Ma occorrono condizioni ben precise: lampadina funzionante, spina nella presa, pressione su un pulsante, altrimenti la nostra bella lampada potrebbe stare lì sul tavolo tutta la vita senza venire mai accesa, se non per brevi momenti. Vediamo ora la metafora. La lampadina è funzionante nel momento in cui siamo vivi e coscienti. La spina nella presa è inserita nella maggior parte delle persone a meno che non ci siano stati gravi traumi che abbiano portato a una dissociazione psichica. Premere il pulsante è ciò che potresti fare in ogni momento, ma spesso dimentichi di farlo. A volte qualcuno o qualcosa lo preme accidentalmente, allora ti accendi e mostri il tuo splendore, ma poi tutto finisce e non hai più accesso a quello stato. Talvolta la luce è fievole perché la lampadina è coperta di sporco e di incrostazioni, dovresti dunque pensare a fare un po’ di pulizia. Ti suggerisco ora una breve visualizzazione per entrare in contatto con la tua lampada.

Visualizzazione

Rilassamento.
Cerca una posizione comoda, prendi contatto con il tuo respiro, senti il movimento del diaframma, l’aria che entra ed esce dalle narici. Senti le piante dei piedi poggiate a terra, rilassa i polpacci, le cosce, il bacino. Immagina un filo dorato che dalla sommità del capo ti sostiene e al tempo stesso rilassa la schiena, l’addome, il petto, le spalle. Lascia scivolare via tensioni, pesi, carichi, responsabilità, poi rilassa le braccia, i polsi, le mani, le dita. Rilassa il collo, la nuca, il cuoio capelluto, la fronte, le sopracciglia, i globi oculari, le mascelle, la lingua, la gola. Con un’ultima espirazione rilascia le ultime tensioni.

La mia lampada, adesso.
Ora sono rilassato, in contatto. Lascio arrivare un’immagine, l’immagine della mia lampada. Che lampada sono oggi? Sono una abatjour da comodino? Sono una lampada a stelo? O un lampadario? O una semplice candela, o ancora qualcos'altro? Forse un grande sole? Oggi, ora, in questo istante qual è l’immagine della mia lampada, l’immagine che mi arriva? La osservo nei dettagli, guardo il materiale di cui è composta, guardo il grado di luminosità, questo è ciò che sono ora. Prendo il tempo che mi serve per guardare la lampada che sono in questo momento, raccolgo le sensazioni che questa immagine mi dà.

La mia lampada originaria.
Ora lascio arrivare un’altra immagine. Che lampada sarei io veramente? Qual è il mio marchio originale? Chi sono io per davvero? Che lampada sarei se fossi al massimo del mio splendore? Che lampada sono io nel mio luogo originario? Una piccola lampada? Una grande lampada? Una candela? Un lampadario? Come sento di essere veramente, profondamente? Quanto potrei splendere se fossi al massimo della mia luce? Osservo bene tutti i dettagli e mi godo la mia lampada.

Infine ti suggerisco di prendere qualche appunto. Potrebbe essere utile a distanza di tempo ripetere l’esercizio e notare i cambiamenti.

Chi non sei: programmazioni inconsce

Potresti aver notato piccole differenze tra le due lampade, quella che manifesti ora, e quella che sei come essenza: in questo caso ti basta attuare qualche semplice “aggiustatina”. Se invece le due immagini che ti sono arrivate sono molto diverse hai bisogno di attuare cambiamenti più profondi che ti riportino vicino a te stesso, a chi sei veramente, in origine. Già lo sentivi. Insoddisfazione, emozioni negative, malesseri che possono essere diventati malattie ti stanno comunicando con forza che c’è qualcosa che non va, sono la voce della tua bussola fulgente che sta tentando di dirti che è giunto il tempo di modificare o cambiare completamente la rotta del tuo viaggio diretto verso l’infelicità. Ma cosa è successo? Come mai ti ritrovi così lontano dai tuoi desideri originari?

Programmazioni inconsce ci dirigono nel viaggio della vita, limitando lo sviluppo del nostro grande potenziale. La mente conscia può fare progetti di felicità e prosperità, ma chi vince il gioco? Un matematico danese, Tor Nørretranders (1955), nelle sue ricerche ha messo a confronto la capacità di elaborazione dati della parte conscia della mente e del subconscio. La prima sa elaborare al massimo 40 bit al secondo, mentre il subconscio, che si occupa di eseguire ciò per cui è stato programmato, qualsiasi cosa sia, ha una capacità di elaborazione di circa 40 milioni di bit al secondo. Dunque il subconscio è almeno un milione di volte più potente del conscio. Il subconscio lavora in base alla programmazione ricevuta, è una sorta di pilota automatico, la mente conscia è il pilota manuale. Insieme collaborano nell'acquisizione di comportamenti complessi che in seguito possono essere eseguiti in modo automatico, anche senza la partecipazione della mente conscia, come quando guidiamo l’automobile. È meraviglioso, possiamo guidare e chiacchierare, non c’è bisogno di portare l’attenzione su ogni gesto e movimento. Il subconscio è come un database in cui sono scaricate tutte le esperienze della vita e i programmi sono comportamenti immagazzinati di stimolo-risposta. Gli stimoli giungono dal mondo esterno, ma anche dal nostro mondo interno: emozioni, dolore, piacere. Lo stimolo fa scattare automaticamente la risposta comportamentale appresa la prima volta che abbiamo sperimentato quel segnale.

Chi sono i più grandi programmatori dell’inconscio? I genitori, la famiglia, l’ambiente in cui cresciamo. Il condizionamento inizia già dalla vita intrauterina. Il sistema nervoso fetale ha ampie capacità sensoriali e di apprendimento. La vita prenatale influenza lo stato di salute e il comportamento futuro. Dopo la nascita il bambino acquisisce modelli comportamentali complessi attraverso l’apprendimento e quindi l’educazione ricevuta. Le percezioni apprese arrivano perfino a scavalcare gli istinti geneticamente programmati. I bambini, il cui cervello funziona a basse frequenze, riescono a scaricare un’incredibile quantità di informazioni, osservano attentamente il loro ambiente e registrano la conoscenza del mondo trasmessa loro dai genitori direttamente nella memoria subconscia. Il comportamento e le convinzioni dei genitori diventano quelli del bambino e tali resteranno nell'adulto. I comportamenti fondamentali, le convinzioni e gli atteggiamenti che il piccolo osserva nei genitori diventano condizionanti, diventano collegamenti permanenti sotto forma di circuiti neuronali a livello cerebrale.

La tua bussola fulgente, il daiamon, la tua voce originaria li contrasta e grida forte: “Sii te stesso, ora e sempre!”. A 9 anni il bambino ha già il primo sentore, comincia a sentirsi altro da mamma e papà, arriva perfino a dubitare di esserne figlio, a 11-12 anni entra in conflitto e inizia a sentire il bisogno di individuarsi finché in adolescenza esplode la piena opposizione per affermare se stesso. Tappe sacre e necessarie.
Ostacoli interni ed esterni proveranno a soffocare quella voce. In medicina cinese si parla di barriera esterna e barriera interna. La prima, il condizionamento continuo e martellante dell’ambiente esterno, famigliare ed extra-famigliare, scolastico, sociale, ti chiede di aderire a delle forme, dei parametri, dei comportamenti. Il posto fisso, il lavoro sicuro, ciò che è certo, standard estetici, economici. Se tutto questo corrisponde a ciò che è veramente tuo, ai tuoi veri bisogni va tutto bene, ma se non è così cominci a far buon viso a cattivo gioco e metti maschere felici o disgraziate, non sei tu. La seconda barriera, quella interna, è il senso di colpa, ormai i codici famigliari e sociali sono stati interiorizzati e pensare, agire diversamente ti fa sentire male, in colpa. E il tradimento è fatto! Ti stai tradendo e quasi non te ne accorgi.

Essere te stesso, splendidamente!

Malesseri, disagi, disturbi, malattie fisiche e psichiche sono la manifestazione, sul piano biologico, di conflitti ben più profondi che tentano di richiamare la tua attenzione per essere risolti. Puoi modificare, puoi trasformare, puoi cambiare le tue programmazioni profonde per divenire ogni giorno un po’ più libero. Non c’è nulla che non va in te, tutto ciò che ti serve è dentro di te, nulla di ciò che gli altri hanno ti potrà mai servire, sei unico, sei tu! Non c’è nulla da aggiungere, nulla da togliere, sei tu! In realtà c’è molto da scartare, da eliminare, da sciogliere, da bruciare, da estirpare: tutto ciò che è stato gettato dentro di te dagli altri e non ti appartiene, tutto ciò che tu hai gettato dentro di te anche se non ti serviva, ciò che oscura la tua luce e che non vibra con il canto del tuo splendente sé, della tua anima.

Immagina te stesso per un momento. Non più finzioni, non più maschere, sei la versione migliore di te, e cammini per il mondo, leggero, libero, perfettamente e semplicemente obbediente alle leggi del tuo cuore. Libero dalle costruzioni, dalle sovrastrutture imposte dal tuo falso ego, finalmente allineato al tuo splendente sé. È allora che comprendi e sei grato per tutto ciò che c’è. E ti accorgi che non c’è niente di sbagliato nel grigio fumo che penetra le tue narici quando cerchi il calore e la luce del fuoco, né nel fiore che appassisce, né nel figlio che ti lascia e se ne va per creare la sua vita, né nel viaggio che costringe ad abbandonare un involucro pesante per tornare nella luce.


 Indice

Introduzione

Come nasce Scegli di splendere
Manifesto e nascosto. La bussola fulgente
L’ombra, compagna della luce
1. Scegliere di splendere

La tua lampada splendente
Chi non sei: programmazioni inconsce
Essere te stesso, splendidamente!
2. Tutto evolve

Olismo, macro e microcosmo
Il desiderio
La capacità di adattamento
3. Il triangolo della vita

Creazione, conservazione, distruzione
La morte
Causa-effetto e libero arbitrio
4. Come siamo fatti

Gli involucri dell’essere. Essenza e falso ego
Mente associativa, sistema percettivo
Cibo per il corpo, cibo per l’anima
5. La crisi

Trasformare il male in bene
Pensieri, emozioni, sensazioni, sentimenti
La crisi del principe Arjuna
6. Autoguarigione

Salute e malattia
Antiossidanti del corpo e della psiche
Traumi e conflitti. Prevenirli e trasformarli
7. L’amore ha le sue leggi

Padre e madre
Maschile e femminile. La coppia
L’omosessualità
I nemici dell’amore
I fondamenti dell’amore
L’uomo è il re, la donna la regina
Sensazioni sessuali
La stirpe, l’anello debole
8. I bambini

Conoscerli: come funzionano?
Le malattie dei bambini: specchio per i genitori
Portarli a splendere
9. Realizzare il proprio sogno

Il sogno nel cassetto
Doni e talenti. Massima efficacia, zero stress
Credenze limitanti
La prosperità
10. La perfezione di ciò che è

La realtà
Tutto quello che ti serve è già dentro di te
I due mondi
Il peccato originale
Meccanismi di difesa
Il Perdono
Sintesi
L’identità
Bibliografia


Scegli di Splendere - Libro >> http://goo.gl/PQen3w
Un percorso di autoguarigione
Catia Trevisani


martedì 28 giugno 2016

Cura i Tuoi Denti in Modo Naturale




Cura i Tuoi Denti in Modo Naturale

Guida completa alla salute di denti e gengive: l'igiene orale in 8 mosse, la verità su dentifrici, spazzolini e collutori, gli alimenti che nutrono e rinforzano i denti

di Nadine Artemis



Il primo libro sulle cure naturali dei denti, per rendere il paziente indipendente per la cura e la prevenzione!

Anche se ci spazzoliamo i denti, usiamo il filo interdentale e andiamo dal dentista ogni sei mesi, ci ritroviamo ugualmente con i denti cariati. Magari dobbiamo perfino sottoporci a cure canalari, estrazioni e altre procedure invasive. Per quale motivo?

La medicina e l’odontoiatria occidentale trattano i sintomi invece delle cause degli squilibri dell’organismo. Questo sistema di cura genera una spirale incessante di visite dal dentista, medicine da prendere, interventi chirurgici, ablazione del tartaro, ponti, corone e otturazioni che mai mettono in discussione o risolvono i fattori fondamentali di quello squilibrio.

Quindi, che fare? È possibile non andare dal dentista senza però ignorare i vostri denti.

Potete evitare il dentista, non perché avete paura di andarci, ma perché avete le idee molto chiare sulla vostra igiene orale e non avete nemmeno un dente cariato. Tutto ciò che vi serve è apprendere qualche nuova abitudine e un nuovo schema di manutenzione quotidiana basato su poche semplici procedure casalinghe.

In questo libro l’autrice spiega come mettere a punto nuove strategie per avere cura della vostra bocca ed eliminare le vecchie abitudini, in modo da rendere più forti e sani denti, gengive, smalto e saliva.

Partendo dall'osservazione della bocca, delle nostre abitudini alimentari, fino ad arrivare alle protesi e agli apparecchi ortodontici, Nadine Artemis ci propone consigli di alimentazione e un nuovo schema di igiene orale quotidiana, basato su 8 semplici e veloci mosse che preserveranno e miglioreranno la salute di denti, gengive, smalto e saliva.

Numerose informazioni sulla salute e cura dei denti dei bambini e sui preparati vegetali che possiamo utilizzare arricchiscono questo pratico volume.

Con la prefazione di Victor Zeines, chirurgo odontoiatra.


Leggi un estratto dal libro di Nadine Artemis "Cura i Tuoi Denti in Modo Naturale"

Introduzione - Cura i Tuoi Denti in Modo Naturale  - Libro di Nadine Artemis

Se come me siete cresciuti nella cultura contemporanea nordamericana, fin da bambini vi sarete sentiti ripetere quanto sia importante lavarsi i denti e andare dal dentista per un controllo ogni sei mesi. I vostri genitori (si spera) vi hanno mostrato come spazzolarvi i denti in modo corretto e, se sono stati molto scrupolosi, forse vi hanno insegnato anche come usare il filo interdentale. Arrivati all'adolescenza, ormai pratici delle procedure, potreste esservi ritrovati lo stesso con qualche carie o con altri problemi dentali, a maggior ragione se avete seguito la dieta tipo di un adolescente.

Ciò che ho scoperto nella mia ricerca su come prenderci cura da soli dei nostri denti – essere portatori di denti è un argomento che suscita in me molto interesse – è che l’impostazione che abbiamo ricevuto da bambini non era destinata al successo per un motivo molto semplice: i nostri genitori, e perfino i nostri dentisti, non avevano una preparazione adeguata sulla cura di denti e gengive e su come essi debbano essere nutriti.

Anche se ci siamo spazzolati i denti, abbiamo usato il filo interdentale e siamo andati dal dentista ogni sei mesi come prescritto, ci siamo ritrovati ugualmente con i denti cariati. Magari abbiamo dovuto perfino sottoporci a cure canalari, estrazioni e altre procedure invasive. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, ma non conoscevamo tutta la storia.

Una volta adulti, quando non sono stati più i vostri genitori a portarvi dal dentista, probabilmente avete accampato scuse per evitare di sedervi su quella sedia. L’ho fatto anch'io; ignorare che cosa mi capitava in bocca sembrava la scelta migliore. Forse avevo una forma istintiva di ribellione nei confronti degli apparecchi ortodontici, un sottile rifiuto olfattivo per gli eteri antisettici e un rifiuto orale per lo strano gusto del fluoro, del metallo e della resina espansa. Tuttavia, senza alcuna saggezza a sostegno della mia ribellione, l'evitamento ha generato un’entropia orale, cosa che ha reso inevitabile una visita dal dentista.

Sono anche cresciuta con la convinzione che le persone abbiano bisogno del medico per prendersi cura del corpo e del dentista per prendersi cura della bocca. Così, come molti altri, ho creduto che la bocca fosse separata dal resto del corpo. Diventando consapevole di questa curiosa “disconnessione” tra ciò che pensiamo della bocca e del corpo, fui colpita dal modo in cui la medicina e l’odontoiatria occidentale trattano i sintomi invece delle cause degli squilibri dell’organismo. Questo sistema sintomatico di cura genera una spirale incessante di appuntamenti, medicinali, interventi chirurgici, ablazione del tartaro, ponti, corone e otturazioni che non mettono mai in discussione né risolvono i fattori fondamentali di quello squilibrio.

Curare la carie invece di correggerne le cause può spiegare la statistica secondo la quale il 90% dei sessantenni ha il 63% dei denti mancanti, otturati o cariati.

Fortunatamente ho avuto un’illuminazione e mi sono liberata di questa scissione – così profondamente integrata nella nostra cultura – tra bocca e corpo. Ho cominciato a capire e a sentire l’intrinseco e innato desiderio del corpo di ricalibrarsi e rigenerarsi, e sapevo che questo desiderio doveva comprendere i denti.

Forse avete già una buona idea di cosa funziona in materia di cure dentali. Magari vi siete già fatti rimuovere le otturazioni in amalgama, conoscete i rischi connessi al fluoro e avete una passione per il filo interdentale.

Buoni ambasciatori dell’autosufficienza nell'igiene orale, avete un’idea precisa del valore di ogni singolo dente e vi stupite se il dentista vi segnala che le vostre gengive si stanno ritirando o di aver scoperto una carie. Quindi, che fare? Potete stare alla larga dal dentista senza però ignorare i vostri denti. Potete evitare il suo studio non perché avete paura di andarci, ma perché avete le idee molto chiare sulla vostra ecologia orale e non avete nemmeno un dente cariato.

Tutto ciò che vi serve è un briciolo di saggezza in più, mantenere i denti forti e belli e risparmiare loro qualche stress. Si tratta semplicemente di apprendere qualche nuova abitudine e un nuovo schema di manutenzione quotidiana basato su poche semplici procedure casalinghe del quale il dentista che avevate quando eravate piccoli non sapeva assolutamente niente.

Nelle pagine che seguono vi darò istruzioni precise su come mettere a punto nuove strategie per avere cura della vostra bocca ed eliminare le vecchie abitudini, in modo da rendere più forti e sani denti, gengive, saliva e smalto. Vi porterò a fare una visita guidata alla vostra bocca, perché possiate familiarizzare con la complessa relazione tra i fattori interni ed esterni che ne influenzano la salute. Scoprirete cos'è una sana ecologia orale e come liberarvi di eventuali carie con misure pratiche volte a nutrire i denti e a fare del bene a tutto l’organismo. Mettendo in pratica questa ritrovata saggezza, comincerete a sentire la saliva che rigenera lo smalto dei vostri denti, i solchi gengivali che si rinforzano intorno a ciascun dente e a risvegliarvi la mattina con l’alito fresco, pronti a baciare il nuovo giorno.

Anche se di tanto in tanto tornerete a trovare il vostro dentista, questo libro vi aiuterà a prendere decisioni informate per la salute a lungo termine di tutta la bocca.


Leggi un estratto dal libro di Nadine Artemis "Cura i Tuoi Denti in Modo Naturale"

Lo spazzolino invisibile

Per prevenire la carie, ci hanno insegnato a lavarci i denti due volte al giorno, a usare il filo interdentale e a fare controlli regolari dal dentista, eppure un numero sbalorditivo di cavità, corone, cure canalari e denti estratti testimonia dolorosamente che nella nostra igiene orale abbiamo omesso qualcosa. Nonostante la pletora di trattamenti al fluoro, di collutori e di promesse sulla salute della bocca, si sono visti più denti cariati nell'ultimo secolo che in quelli che lo hanno preceduto.

La percezione più in voga tra i dentisti e le scuole di odontoiatria è che siano lo zucchero e gli acidi che rimangono a contatto con i denti a “causare” la carie. Quest’idea pervasiva e persistente, detta “teoria acidogena”, è stata assunta come norma al convegno tenuto dall'International Association of Dental Research negli anni Quaranta del secolo scorso. In questo cruciale convegno fu dichiarato ufficialmente che l’erosione prodotta dall'acido è la causa delle cavità dentali, relegando tutte le altre teorie sistemiche presentate al ruolo di ipotesi marginali.

I tempi però stanno cambiando. L’odontoiatria è sul punto di comprendere che una relazione tra la bocca e il metabolismo del resto del corpo c’è. Diversi ricercatori hanno ormai dimostrato le correlazioni esistenti tra la salute orale e quella dell’organismo in generale. Sulla base di quarant'anni di ricerche, il dottor Reinhard Voll, padre dello screening elettrodermico, oggi più noto come “elettroagopuntura secondo Voll”, ha calcolato che l’80% delle malattie avrebbe un collegamento con la carie dentale. Seguendo il suo ragionamento, dal momento che i denti sono interconnessi con ogni organo e ogni ghiandola attraverso il circolo sanguigno, qualunque infezione ospitata dalla bocca non può non influenzare anche la salute in generale.

Occhio alla bocca

Oggi sappiamo che la bocca è una via di accesso al sancta sanctorum dell’organismo – il cervello – e che la salute della prima è strettamente legata a quella del secondo. Nel 1958 un dentista, il dottor Ralph Steinman, ispirato dai rivoluzionari testi di odontoiatria del XIX secolo che ipotizzavano la presenza di una circolazione linfatica all'interno dei denti, cominciò a mettere in discussione la teoria acidogena della carie. Il tema lo affascinava anche per aver fatto personalmente esperienza dell’interconnessione tra i diversi distretti corporei; la sua asma debilitante, infatti, era guarita grazie a una dieta priva di zuccheri e di cibi raffinati. La coerenza tra i testi di odontoiatria e la sua esperienza personale catalizzò la sua presa di posizione nei confronti della teoria acidogena, basata sulla nozione che il dente non sia altro che una protuberanza inerte in un ambiente distruttivo e che ignora completamente la possibilità che i denti siano organi vivi, dotati della capacità di resistere e di rinnovarsi.

Steinman aveva buoni motivi per esplorare l’ipotesi che i denti fossero bagnati internamente da un fluido simile alla linfa con le caratteristiche di un meccanismo fortificato contro le lesioni. Si buttò a capofitto nella sua ricerca, sviluppando una tecnica che gli permise di visualizzare, mediante un marcatore fluorescente, la circolazione del fluido dentinale nei ratti. Seguendo il percorso del marcatore, Steinman riuscì a documentare un’osservazione stupefacente: che i denti sono davvero attivi al loro interno. Il colorante iniettato nello stomaco dei ratti arrivava alla camera pulpare dopo sei minuti e diventava visibile nello smalto nel giro di un’ora. Scoprì così l’esistenza di una costante, seppur microscopica, circolazione di fluido all’interno dei denti, che ha origine nei pressi dell’intestino per poi risalire ed espandersi nei denti. Questo fluido lava il dente dall'interno portando via le tossine e depositandovi i nutrienti destinati alla matrice minerale. Inoltre, tiene alla larga i biofilm microbici che si formano sulla superficie, prevenendo efficacemente la carie dentale e le patologie gengivali. Nella polpa del dente e nello smalto il fluido scorre in senso centrifugo, verso l’esterno e verso l’alto – in modo simile al movimento della linfa negli alberi – per raggiungere infine la superficie dello smalto sotto forma di essudato microscopico. Lì le goccioline infinitesime si fondono insieme, creando una pellicola fluida con funzioni protettive. Se lo smalto si incrina, in quel punto il volume del fluido aumenta, con un comportamento analogo a quello della linfa dell’albero che reagisce a una spaccatura nella corteccia. È un processo bellissimo, intrinsecamente perfetto. Dato che i denti sono strutture vive, in un rapporto dinamico con la mente e con il corpo, possono anche guarire in modo simile alle ossa, creando nuovo tessuto invece di soccombere agli attacchi degli acidi e dei batteri.

In caso di interferenze sul sistema del fluido dentinale, la circolazione all'interno del dente cambia direzione, diventando centripeta e risucchiando i fluidi verso l’interno come una cannuccia. Questo riflusso risucchia i batteri e gli acidi dal cavo orale ai denti. Microbi, batteri, acidi e funghi vengono così trascinati attivamente all'interno del dente, finendo per infiammare la camera pulpare e determinando danno ossidativo e demineralizzazione. A questo punto la carie comincia a farsi strada nello smalto. Quando la circolazione del fluido dentinale funziona a dovere, invece, il fluido deposita minerali e nutrienti destinati alla costante ricostruzione del dente e al mantenimento della sua struttura. Se il meccanismo viene disturbato, gli enzimi della saliva cominciano a digerire la struttura del dente mentre il decadimento del tessuto lascia via libera alla proliferazione dei batteri.

Sorretto dalla sua curiosità, Steinman volle scoprire che cosa attiva il movimento di questo fluido e cosa lo regola. Che cosa promuove il movimento normale e che cosa ne inverte il senso di circolazione? In collaborazione con l’endocrinologo John Leonora si diede alla ricerca delle cause. Nei successivi quarant'anni essi diedero quindi vita a centinaia di studi che furono coronati dal successo; i loro risultati confermarono infatti che la circolazione del fluido all'interno del nucleo centrale dei denti è regolato da un fattore ormonale intrinseco prodotto dall'ipotalamo. Una secrezione endocrina dell’ipotalamo, la parte del sistema endocrino collocata nel centro del cervello, detiene dunque la chiave della resilienza dentale e della regolazione della circolazione della linfa che lo bagna dall'interno. Quando funziona in modo corretto, agisce come uno spazzolino invisibile: previene la carie sistemica, ostacola la penetrazione dei batteri nel dente e neutralizza gli acidi che si depositano sulla sua superficie.

A fare da “interruttore” per l’inversione del senso circolatorio del fluido dentinale è l’ormone parotideo, secreto dalla ghiandola parotide. Ma prima di addentrarci ulteriormente nella funzione di quest’ormone, andiamo a dare un’occhiata all'architettura interna della dentatura, così da poter comprendere quale complessa struttura vivente sia la nostra bocca.


 Indice

Ringraziamenti

Prefazione

Introduzione

Capitolo 1 – Lo spazzolino invisibile

Occhio alla bocca
Capitolo 2 – I denti viventi: una visita guidata

Un giro turistico
Il candore viene da dentro
Le gengive, il maglioncino dolcevita dei denti
Supersaliva
Le cose viste da fuori: i batteri
Le cose viste da dentro: il ritorno dello spazzolino invisibile
L’asse ormonale ipotalamo-parotide
Capitolo 3 – Può essere nocivo in caso di ingestione

La verità su dentifricio, spazzolino e collutorio
Spazzolini da denti
Le gioie del filo interdentale
Abitudini che cambiano
Capitolo 4 – Cappellai matti, dentisti anticonformisti e odontoiatria moderna

Una visita dal dentista nell’anno 2022
Otturazioni: metalli pesanti a volontà
Un porto sicuro per i batteri: denti devitalizzati e alveoli vuoti
Come valutare un potenziale dentista
Come arrivare preparati alla visita
Capitolo 5 – Cibo sintetico, denti sintetici

Nutrire i denti
Indicazioni nutrizionali fondamentali
Vitamine e integratori per la cura di denti e gengive
Capitolo 6 – Bambini e igiene dentale

La bellezza si nutre prima della nascita
La dentizione
Capitolo 7 – Apparecchi ortodontici: heavy metal o armonie di salute?

Che cosa non va nella bocca?
Salvare la faccia
Come cavargli i denti
Prima la faccia
La bellezza vien brucando
Osserva la bocca
Capitolo 8 – Otto mosse per un’efficacissima igiene orale

1 - Lo sciacquo al sale
2 - Pulire la lingua
3 - Spazzolarsi le gengive
4 - Lucidare i denti
5 - Controllo dei margini gengivali
6 - Il filo interdentale
7 - Sciacquo finale
8 - Un extra per le gengive
Le otto mosse in sintesi

Capitolo 9 – I benefici del mondo vegetale

Ciò che mettiamo sulla pelle penetra all’interno
Capitolo 10 – Altri segreti per denti sani e belli

Occlusione: l’allineamento corretto
Organismo alcalino
Gargarismi con Atomidine
Bicarbonato
Esami del sangue
Alito
Argilla
Frizione a secco
Gengive molto infiammate
Piante officinali
Disintossicazione dai metalli pesanti
Omeopatia
Sali di Schüssler
Acqua ossigenata
Sciacqui al cloruro di magnesio
Oil Pulling
L’ozono per l’igiene orale
Sale
Saune
Riduzione dello stress
Cura della tiroide
Mal di denti
Articolazione temporo-mandibolare
Acqua
Suggerimenti per ulteriori letture e altre risorse

Letture consigliate
Dentisti anticonformisti
Prodotti utili
Dentisti e altri professionisti
Bibliografia

Indice analitico


Cura i Tuoi Denti in Modo Naturale - Libro >> http://goo.gl/ihmdBQ
Guida completa alla salute di denti e gengive: l'igiene orale in 8 mosse, la verità su dentifrici, spazzolini e collutori, gli alimenti che nutrono e rinforzano i denti
Nadine Artemis

lunedì 27 giugno 2016

Il Mondo dei Desideri




Il Mondo dei Desideri

101 progetti di libertà

di Igor Sibaldi



« Desidero parlare con te di quel che sto scoprendo sui desideri. È un argomento antico: non c’è mai stato libro, non c’è fiaba, non c’è religione che non lo intercetti; perciò ci porterà lontano: esplorandolo, attraverseremo secoli ».

Attraverso questo libro imparerai a:

accorgerti che nel tuo cuore c’è qualcosa di più di quel che, per ora, le stelle stanno concedendo all’umanità;
sviluppare il coraggio necessario a far sì che la tua percezione scorga occasioni, «desideri» sufficientemente importanti per te, indipendentemente da ciò che essi potranno sembrare, di primo acchito alla tua razionalità;
abbandonare l’ansia del desiderio, che con gli anni diviene sempre più tormentosa e fa pensare all’assenza di desideri come a una liberazione;
superare il timore di essere egoisti, dietro cui si cela in realtà una difficoltà o incapacità di ricevere; e chi non sa ricevere non sa nemmeno dare;
usare il tuo personale senso della felicità per non desiderare desideri altrui e scegliere i tuoi.
« "Desiderare", in Italiano, è un atto bellissimo, viene dalla parola Sidera, "stelle", e significa letteralmente: accorgersi che nel tuo cuore c'è qualcosa di più di quel che, per ora, le stelle stanno concedendo all'umanità».


Dedica

Ti parlerò dei desideri, ma tu, per favore, dammi torto.

Ti dimostrerò che senza desiderio non si vive, si finge soltanto di vivere, e che la maggior parte delle persone non lo sa, o l'ha dimenticato. Ma tu convincimi che non è vero.

Io sosterrò che l'arte, la scienza, la filosofia, il bisogno di religione sono tutti modi di desiderare, e che dunque ogni cultura si nutre di desideri: ma tu di' che esagero. E quando ti racconterò di come il desiderio conduca oltre i confini del mondo, e cominceremo a superarli, tu cerca di fermarmi, di convincermi che di cose da capire ne abbiamo già abbastanza nella vita di tutti i giorni, senza andare a cercarne altrove.

Insomma, fa' per me quel che il diavolo fa per tutti, da quando il diavolo è stato inventato.

Tanti credono che il cosiddetto diavolo spinga a chiedere più di ciò che si ha già, ma è il contrario: le sue tentazioni mirano a farci rassegnare ai limiti che il mondo ci ha imposto come quando, nel deserto, consigliava a Gesù di rinunciare al progetto di far evolvere l'umanità. Lascia che rimangano nei loro incantesimi di sempre - diceva - nella venerazione del denaro, dei potenti, dei miracoli. Tentazioni diaboliche sono il "bisogna farsi piacere il proprio lavoro", o "tanto non cambierà mai nulla" o "in fondo, tutto ciò non è nient'altro che..."

Dimmi cose del genere, per scoraggiarmi. Oppure dimostrami che chi desidera ha più problemi di chi non desidera, mentre chi soffoca un desiderio ha l'impressione di aver trovato una soluzione. Io invece voglio moltiplicare i miei problemi e trovarne di sempre più grandi, e ci riuscirò meglio, se tu dai voce a quel diavolo ragionevole e conformista che tutti abbiamo in qualche angolo della mente: ogni volta che mi ostacolerai, io troverò argomenti più forti, per dissuaderti. Proviamo?

«D'accordo». Per esempio?

«Condivido quel che hai appena detto: ovvero, è chiaro che tu sopravvaluti i desideri. Secondo me, i desideri sono soltanto una reazione allo stress. Meno stress, meno desideri. Adeguati alle circostanze, e non perderai tempo a cercare altri mondi, che probabilmente esistono solo nella tua fantasia. Ti va bene così?»

Benissimo. Secondo me, invece, lo stress c'è quando hai paura di desiderare.

«No, sei un ingenuo e complichi invano. Lo stress diminuisce solo quando desideri di non avere desideri. E puoi riuscirci, con un po' di buona volontà. Grandi sapienti hanno insegnato le tecniche necessarie, già nell'India antica».

Sei bravo come diavolo: citi Buddha per convincermi.

«E poi, il desiderio non è altro che avidità. Vuoi tessere l'elogio dell'avidità e dell'egocentrismo?»

Questo è il tono giusto. Grazie, carissimo: di questo passo la conversazione sarà interessante. Ti ricompenserò aumentando i tuoi problemi tanto quanto aumenteranno i miei.

«No, grazie, di problemi non ne ho proprio bisogno».

Sicuro? Io, con quel poco che so di filologia, i problemi li vedo alla maniera antica: problema in greco significava "ciò che si è lanciato (-blema) avanti (prò-)". I latini lo tradussero: pro-iedum. Non mi dirai che preferisci non avere pro-getti?

«E se proprio questo fosse il mio desiderio segreto?»

Sarebbe già un progetto. E io farò in modo che diventi il tuo unico desiderio irrealizzabile.


 Indice

Dedica

De-siderare
Devi fare quello che devi fare?
Limiti ed errori. I meccanismi di difesa
L'ignoranza
La paura
Il senso di colpa
Il Regno dei Cieli
La migrazione
Il senso del mondo
La formulazione dei de-sideri. Dinamiche della libertà
La formulazione dei de-sideri. Il chi e il che cosa
La realizzazione dei de-sideri


Il Mondo dei Desideri - Libro >> http://goo.gl/lG5CJt
101 progetti di libertà
Igor Sibaldi


venerdì 24 giugno 2016

Reality Transurfing - Il Proiettore




Reality Transurfing - Il Proiettore

La Tecnica di Trasmissione Mentale per creare la tua Realtà

di Vadim Zeland



Scopri come mettere in pratica il Transurfing

Cos’è esattamente il Transurfing? È un fenomeno mondiale.

Vadim Zeland attraverso le sue opere, ci suggerisce come gestire la nostra realtà quotidiana partendo dal controllo delle immagini mentali. L’autore ci sollecita a tener alto il nostro livello di consapevolezza per non diventare spettatori di film altrui. A questo scopo sottolinea l’importanza di usare il proprio intelletto come fosse un proiettore da “riempire” con pellicole che ci piacciono.

Zeland ci spiega l’importanza di inserire nel nostro proiettore personale il film necessario a raggiungere i nostri obiettivi in qualunque campo della vita. Ci invita, inoltre, a proiettarlo costantemente, per non farsi suggestionare da interferenze esterne, sempre pronte a insinuarsi negli spazi vuoti del pensiero e a proporre le regole della Matrix.

E come si può mettere in pratica il Transurfing nella vita di tutti i giorni? È possibile farlo grazie a Il Proiettore!

Quest’opera è un vero e proprio diario del Transurfing: è composto da una parte teorica e una pratica con pagine bianche da compilare. Possiamo quindi registrare puntualmente le nostre dichiarazioni e le constatazioni, l’obiettivo che vogliamo raggiungere e i progressi che vengono compiuti nel processo di avvicinamento al fine.


Leggi un estratto dal libro di Vadim Zeland "Reality Transurfing: il Proiettore"

Premessa - Reality Transurfing: il Proiettore - Libro di Vadim Zeland

Le persone si possono suddividere in due categorie: i ricevitori e i trasmettitori.
I ricevitori usano le informazioni degli altri, “guardano il film degli altri”.
Le persone, nella maggior parte dei casi, sono ricevitori puri.

Creatori e trasmettitori sono rarità. Siete in grado di trasformarvi da Ricevitori in Trasmettitori. Godrete così di un privilegio che gli altri non hanno. Potrete crearvi la vostra realtà individuale.

Nel Proiettore registriamo le forme-pensiero e le diapositive, cioè i quadri di quella realtà che vogliamo ottenere nel nostro mondo: “giriamo il nostro film”. A differenza dei video e delle foto che tutti sono abituati a fare con il cellulare, qui si tratta di fare delle riprese al contrario: non fissare i fotogrammi della realtà esistente, ma proiettare nella realtà i fotogrammi pensati. Trasmettere la propria realtà.

Come risultato il film virtuale finirà per spostarsi nella realtà tangibile e noi vedremo che le diapositive create nel Proiettore prenderanno forma nella vita. Proprio questo significa letteralmente girare il proprio film.

Non si tratta della solita agenda ma di un oggetto prezioso, uno strumento per la creazione della propria realtà personale. Il Proiettore è impostato in modo tale da aiutare l’utente a ordinare le sue azioni. La struttura è già contenuta: non si dovrà far altro che riempirla, come fanno i bambini con i disegni da colorare. Nel “Manuale d’uso del Titolare” a p. 9 è descritto dettagliatamente cosa fare e come farlo.

Il Transurfing è un metodo rivoluzionario, ideato da Vadim Zeland, per gestire la tua realtà quotidiana iniziando a controllare le immagini mentali.

Una volta studiato e appreso questo metodo, ti chiederai, come posso praticare il Transurfing ogni giorno? Puoi farlo grazie a Il Proiettore!

SI TRATTA DI UN VERO E PROPRIO DIARIO DEL TRANSURFING.

Nella prima parte Zeland spiega i principi del Transurfing e di come metterlo in pratica. Nella seconda parte più operativa l’autore ti invita a compilare, registrando quotidianamente le tue Dichiarazioni, le Constatazioni e i progressi compiuti di avvicinamento agli obiettivi che ti sei fissato.

Grazie al Transurfing puoi finalmente diventare attore della tua realtà, proiettando la vita che desideri.

All’interno puoi trovare un vero e proprio manuale d’uso del titolare del diario:

Il principio di base
I ricevitori e i trasmettitori
Come funziona
Come si fa
Le Funzioni del Proiettore
La Struttura del Proiettore
La Gestione del Proiettore
Il flusso dell’intenzione
Le riprese al contrario
Il punto di attenzione
L’illusione dello specchio
Una reazione atipica
La coordinazione dell’intenzione


 Indice

IL MANUALE D'USO DEL TITOLARE

Principio di base
Ricevitori e trasmettitori
Come funziona
Come si fa
Le Funzioni del Proiettore
La Struttura del Proiettore
La Gestione del Proiettore
Il flusso dell'intenzione
Le riprese al contrario
Il punto di attenzione
L'illusione dello specchio
Una reazione atipica
La coordinazione dell'intenzione
ESEMPI

La casa
La Famiglia
Il mio compito (missione)
La vocazione (ricerca)
La salute
L'aspetto fisico
Il Transurfing
La crescita personale
La Forza personale
La creatività
Il benessere materiale
I "bonus" della vita
Una linea unitaria
LE DIAPOSITIVE

LE FORME-PENSIERO

APPENDICE

I PRINCIPI DEL TRANSURFING

Il boomerang
La corrente delle varianti
L'importanza
La coordinazione dell'intenzione
Problemi difficili
Debiti
Complessi interiori
L'angoscia e la paura
La pigrizia
L'attrazione della Forza
I falsi fini
Il Proprio Fine
In che modo
Ammettere l'inammissibile
Come amarsi
L'amore non corrisposto
La solitudine
Il fascino personale
Il Freiling
L'amore
Il dosaggio dell'informazione
La creazione del flusso
Ultimi consigli


Reality Transurfing - Il Proiettore - Libro >> http://goo.gl/0wXtrU
La Tecnica di Trasmissione Mentale per creare la tua Realtà
Vadim Zeland