martedì 31 marzo 2015

I segreti delle campane tibetane

I segreti delle campane tibetane

da manipurastudio.it

26 marzo 2015


Secondo la Tradizione indiana il cosmo ha avuto origine dal suono che è una forma di energia molto potente. Il suono originario è l’OM, il suono sacro primario ed il primo movimento vibrazionale da dove veniamo ed al quale ritorneremo.

Perciò la musica che è in grado di risvegliare la coscienza del sé con le vibrazioni sonore primordiali è considerata sacra ed in particolare quella delle campane tibetane ci fa entrare in contatto con la parte più profonda di noi stessi favorendo uno stato di benessere e di meditazione, permettendoci di ritrovare quella sensazione di unità tra corpo e spirito che ci appartiene ma che spesso dimentichiamo.

Le campane tibetane riproducendo la vibrazione sonora originaria dell’OM ci permettono di affrontare il tema degli effetti del suono sulla mente, sul corpo e sullo spirito dato che il modo più semplice di comunicare della materia cellulare vivente è tramite le vibrazioni sonore.

Cercherò ora di illustrare i fenomeni connessi all’utilizzo delle campane tibetane dal punto di vista storico, simbolico, terapeutico e conoscitivo.


Cenni storici

Le campane tibetane (“singing bowls”), sono strumenti sonori diffusi soprattutto in Tibet, in Nepal, ma anche in India , Giappone e Cina.
La loro origine risale probabilmente a circa 3000 anni fa, cioè in un periodo precedente al Buddismo. Secondo la tradizione, in quel periodo in Asia si praticava una forma di culto animistico chiamata Bon. Questa particolare forma di sciamanesimo attribuiva al suono delle campane, ma anche di altri strumenti come cimbali (ting-sha) e gong, un grande potere di guarigione, e la capacità di avvicinare l’uomo alla divinità.

Anticamente si narra che le campane venissero prodotte durante determinati periodi dell’anno ed in corrispondenza di fasi lunari adeguate, in concomitanza a pratiche legate al culto del fuoco. Si dice che venissero recitati dei mantra durante la forgiatura per decidere lo specifico potere ed uso della campana. Si narra di Campane tibetane mitiche, antichissime, venerate da tutti i monaci del Tibet. I monasteri che le custodivano erano meta di pellegrinaggio da parte di monaci e fedeli laici che desideravano ricevere beneficio ed illuminazione dall’ascolto del loro suono.

Le campane tibetane cominciarono a diffondersi in Occidente negli anni ‘50, dopo l’occupazione del Tibet da parte della Cina. In seguito all’occupazione cinese, molti monaci fuggirono dal Tibet. Quando in Europa cominciarono a diffondersi i monasteri le campane furono adoperate per le pratiche religiose. Da quel momento le campane furono impiegate anche per il loro potere curativo nella suonoterapia.


Le campane tibetane

Sono formate con una lega derivante dalla fusione di sette metalli che corrispondono simbolicamente a ciascuno ai sette pianeti del sistema solare ed il loro suono è in grado di armonizzare i sette centri energetici – chakra – a seconda della nota prevalente e delle sue armoniche. Il suono caratteristico di ciascuna campana varia in base alla proporzione dei componenti della lega, alla forma ed allo spessore; e viene provocato da un batacchio di legno con il quale si possono esercitare dei rintocchi o una vibrazione sonora continua facendolo girare lungo il bordo della campana. Sebbene ciascuna campana tibetana emetta una o 2 note prevalenti, esse riproducono la vibrazione dell’OM (il mantra originario) che si è propagato al momento della nascita dell’universo.

Secondo la simbologia cosmica le relazioni tra i 7 metalli ed i pianeti è la seguente:tabella metalli paneti
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Le Campane Tibetane producono quindi suoni in armonia con le vibrazioni delle sfere celesti, e trasmettono queste vibrazioni a chi le suona o anche semplicemente le ascolta. Questo fenomeno si chiama, in termini tecnici, “concordanza di fase” e si ottiene quando due onde tendono ad unirsi e a vibrare all’unisono. Grazie a questo fenomeno, quando si percuote una campana tibetana si creano delle forti vibrazioni che si propagano lungo il braccio (se la campana viene tenuta sul palmo della mano) o lungo il punto di appoggio della campana stessa (nel caso ad esempio in cui venga appoggiata sui chakra), massaggiandolo in profondità.

Si viene così a creare una concordanza di fase fra la campana e la persona che vi è a contatto (biorisonanza) producendo di solito uno stato di profonda quiete interiore ed esteriore che può andare anche al di là del semplice rilassamento. Il corpo umano è un insieme di vibrazioni e onde, e se gli organi sono sani, vibrano alla giusta frequenza, mentre quelli ammalati hanno una frequenza disturbata. Le vibrazioni delle campane tibetane richiamano la frequenza armoniosa originale e stimolano così il corpo che entra in sintonia con la sua frequenza ritrovando autonomamente le proprie frequenze armoniose.

Un altro modo di adoperare le campane tibetane è quello di tenere la ciotola nella mano sinistra appoggiandola sulla punta delle 5 dita. Fisicamente questa impugnatura consente la massima vibrazione della campana, e da un punto di vista simbolico rappresenta una energia femminile yin di contenimento (la ciotola) sostenuta dalle 5 “buddhità” (le dita), poiché ogni dito rappresenta una forma di manifestazione del Buddha.

Schema riassuntivo dei chakra
http://www.taianokai.org/wp-content/uploads/2012/10/tab-2.bmp
Le sette note musicali prodotte dalle sette campane tibetane possono riequilibrare i 7 chakra corrispondenti.


Suonoterapia con le campane tibetane

Secondo la medicina tradizionale ogni malattia nasce da una disarmonia fra il corpo e lo spirito (mente), come ad esempio nel caso di traumi fisici e morali che rompono l’equilibrio psico-fisico. Infatti, il corpo umano è pervaso di onde di energia che si propagano tra gli organi e che fanno vibrare l’organismo come uno strumento musicale.

Se le frequenze delle vibrazioni si distorcono in alcune regioni corporee a causa di disturbi psico-fisici si determinano degli accumuli e blocchi energetici; le campane possono riportare in armonia l’organismo riequilibrando i chakra corrispondenti perché producono un campo vibrazionale armonico che entra in risonanza con il nostro corpo riarmonizzandolo. Per i suoi effetti benefici il massaggio sonoro con le campane tibetane (suono terapia) è sempre più adoperato e garantisce un rilassamento profondo e totale dell’organismo, in quanto, essendo il corpo umano composto in prevalenza di acqua, la vibrazione raggiunge ogni piccola parte del corpo, anche in profondità.

I principali vantaggi sulla salute mediante il massaggio sonoro sono: stimolare l’energia vitale, favorire il rilassamento, combattere l’insonnia, migliorare la concentrazione, sincronizzare gli emisferi cerebrali, migliorare la respirazione.

Queste considerazioni sulla suonoterapia ci permettono di comprendere meglio quanto sia importante l’effetto dell’ambiente sonoro in cui viviamo abitualmente.

Infatti ogni giorno nella nostra vita siamo soggetti a dei veri e propri bagni sonori, spesso deleteri, come quando siamo immersi nel traffico o in metropolitana, ed è per questo che bisogna fare attenzione alla propria “dieta sonora”, cercando di dedicare più tempo ai suoni benefici, come passare del tempo in mezzo alla natura, tra il canto degli uccelli, il suono delle onde del mare, il silenzio meditativo della montagna, ecc…


Le frequenze vibrazionali naturali

Lo studio delle frequenze vibrazionali ha portato ad alcune interessanti considerazioni. Il nostro corpo nel suo stato più naturale e rilassato vibra ad una frequenza fondamentale che va dai 7,8 agli 8 cicli al secondo (Hertz); la Terra vibra anch’essa alla frequenza fondamentale di circa 8 cicli al secondo (la cosiddetta risonanza Schumann). Per tale ragione il nostro organismo e la Terra sono in sintonia vibrazionale e questa sintonia è ancora più evidente al livello del sistema nervoso quando si raggiunge lo stato meditativo di serena vigilanza durante il quale vengono emesse onde alfa con frequenza di circa 8 cicli al secondo.

Anche le campane tibetane emettono onde alfa simili alle onde cerebrali con frequenze comprese tra gli 8 e i 12 Hertz, ed hanno una configurazione regolare e sincronizzata; ciò spiega il loro effetto riarmonizzante. Per comprendere meglio il fenomeno si consideri che le onde cerebrali possono emettere quattro frequenze distinte ognuna delle quali corrisponde a determinati stati di coscienza:

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onde beta: sono prodotte dal cervello in stato di veglia;
onde alfa: sono prodotte dal cervello in stato di calma e meditazione;
onde teta: corrispondono allo stato di dormiveglia o sonno leggero;
onde delta: sono associate al sonno profondo.

Da questa suddivisione appare chiaro che l’emissione di onde alfa (con frequenze dagli 8 ai 12 Herz) da parte delle campane tibetane è in grado di favorire lo stato di coscienza che conduce alla calma ed alla meditazione.


La danza dell’acqua

vibrazioni dell'acquaUna miriade di goccioline si generano durante la risonanza di una campana tibetana contenete dell’acqua. Un fenomeno degno di nota che riguarda le campane tibetane è quello che si verifica quando si pone dell’acqua dentro di esse e si fanno risuonare. Le vibrazioni fanno increspare l’acqua che zampilla in centinaia di goccioline che corrono sospese sulla superficie in un’incredibile danza.

Nel 1831 la fisica di Michael Faraday dimostrò che quando un fluido orizzontale viene fatto vibrare in senso verticale la sua superficie rimane piatta fino a un valore limite dell’accelerazione: a quel punto sulla superficie si formano delle onde che oscillano con una frequenza pari a metà della frequenza incidente. Man mano che aumenta la forza impressa, cioè man mano che aumentiamo la velocità con cui facciamo girare il batacchio sul bordo della campana tibetana, si originano onde di forme più complesse. Infine le onde diventano non quantificabili, la superficie si rompe e si formano delle goccioline che rimbalzano, rotolano e scivolano sulla superficie. Gli scienziati le chiamano walker drops (gocce camminatrici).

Affinché le goccioline camminatrici permangano devono rimbalzare a una determinata frequenza, pari alla metà della frequenza dell’accelerazione impressa cosicché entrino in risonanza con le onde sulla superficie dell’acqua. Inoltre l’acqua deve trovarsi in una condizione molto vicina al valore limite dell’accelerazione stabilito da Faraday in modo che le onde più ampie e lunghe interagiscano con le goccioline che cadono. Ogni gocciolina rimbalza sul fianco dell’onda che si è creata al precedente rimbalzo e riceve un impulso in una direzione specifica lungo la quale procede a velocità costante.

Perciò queste goccioline camminatrici presentano sia un comportamento da particella che un comportamento da onda; questo doppio comportamento corpuscolare-ondulatorio è tipico delle particelle subatomiche descritte dalla meccanica quantistica e riflette la visione buddista del modo fenomenico. Si chiedono, allora, i ricercatori se da queste antiche campane per la meditazione possano emergere importanti considerazioni riguardanti la moderna fisica che, secondo i monaci, si sta sempre più avvicinando alla conoscenza tradizionale buddista ed induista. Particolare in cui si notano alcune goccioline sferiche generate dalla vibrazione di una campana tibetana.

Riassumendo, le campane tibetane costituiscono una pratica alchemica ancestrale che viene oggi riosservata ed analizzata anche al livello scientifico, permettendo così una compenetrazione unificatrice tra la conoscenza “antica” e quella “moderna”. Uno studio di acustica e fluidodinamica analizza il suono e le vibrazioni della coppa di metallo e della superficie dell’acqua in una campana tibetana e scopre come rispondono a determinate frequenze.

È un suono profondo e vibrante che incanta anche i profani, e ancora di più incantano gli straordinari zampilli che si creano se la ciotola è riempita d’acqua e si fa scorrere un batacchio di legno lungo il suo bordo: le vibrazioni fanno increspare l’acqua che zampilla in centinaia di goccioline che corrono sospese sulla superficie in un’incredibile danza.

Non è facile spiegare con la fisica questi fenomeni. Ci hanno provato Denis Terwagne dell’Università di Liegi e John W. M. Bush del Dipartimento di Matematica del MIT di Boston. Il loro lavoro è pubblicato sulla rivista Nonlinearity.

Hanno cominciato con riprendere la fisica di Michael Faraday che nel 1831 dimostrò che quando un fluido orizzontale viene fatto vibrare in senso verticale la sua superficie rimane piatta fino a un valore limite dell’accelerazione: a quel punto sulla superficie si formano delle onde che oscillano con una frequenza pari a metà della frequenza incidente. Man mano che aumenta la forza impressa, cioè man mano che aumentiamo la velocità con cui facciamo girare il batacchio sul bordo della campana tibetana, si originano onde di forme più complesse. Infine le onde diventano caotiche, la superficie si rompe e si formano delle goccioline che rimbalzano, rotolano e scivolano sulla superficie. Gli scienziati le chiamano walker, “camminatrici”.

Affinché le goccioline camminatrici permangano devono rimbalzare a una determinata frequenza, pari alla metà della frequenza dell’accelerazione impressa cosicché entrino in risonanza con le onde sulla superficie dell’acqua. Inoltre l’acqua deve trovarsi in una condizione molto vicina al valore limite dell’accelerazione stabilito da Faraday in modo che le onde più ampie e lunghe interagiscano con le goccioline che cadono. Ogni gocciolina rimbalza sul fianco dell’onda che si è creata al precedente rimbalzo e riceve un impulso in una direzione specifica lungo la quale procede a velocità costante.

Queste goccioline camminatrici presentano sia un comportamento da particella che un comportamento da onda; questo doppio comportamento corpuscolare-ondulatorio è tipico delle particelle submicroscopiche descritte dalla meccanica quantistica.

Si chiedono, allora, i ricercatori se da queste antiche campane per la meditazione possa emergere la moderna fisica.


Suren Shrestha
Guarire con le Campane Tibetane - Libro
Nuova Edizione Ampliata
Editore: Punto d'Incontro
Data pubblicazione: Ottobre 2013
Formato: Libro - Pag 155 - 14 x 21 cm
Nuova Edizione: Novembre 2014
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__guarire-con-le-campane-tibetane-libro.php?pn=1567


Mangiare troppo (e male) danneggia la mente

Mangiare troppo (e male) danneggia la mente

Che cosa succede alla nostra mente quando abusiamo di cibi di cattiva qualità

di Eleonora Poletti - 26/03/2015



Mangiare troppo (e male) danneggia la mente

In questo periodo storico si parla moltissimo del cibo e delle sue implicazioni, sia a livello fisico sia psichico. Diversi studi hanno dimostrato l’esistenza di un forte legame tra malattia organica e abuso di cibi di cattiva qualità. In questa sede, vorrei concentrami sugli effetti del cibo nella mente di una persona sana quando il suo consumo diviene smisurato.
Nel corso del mio lavoro, essendo io una psicologa, mi ritrovo spesso di fronte a persone che non comprendono come i loro problemi psicologici possano essere riconducibili alla loro cattiva alimentazione. Il nostro cervello, così come il resto del nostro organismo, necessita di tutta una serie di sostanze per poter funzionare correttamente. Nell’immaginario comune l’importante è alimentarsi, non importa con che cosa, purché si sia riempito lo stomaco e appagati i sensi.

Il Tao a tavola

I concetti di Yin e Yang, in particolar modo, potranno essere esemplificativi per comprendere più a fondo quali squilibri psico-fisici possa generare un’alimentazione eccessiva e scarsamente equilibrata. Yin e Yang sono, secondo gli orientali, due forze che compongono il tutto e senza le quali non esisterebbe l’equilibrio. Yin è espansione, mentre Yang è contrazione. I cibi Yin sono tutti quegli alimenti che potremmo definire più teneri e dolci come frutta, dolci, alcuni tipi di verdure, grassi. I cibi Yang sono al contrario alimenti salati e compatti, come prodotti da forno, carni, uova. Se ad esempio una persona abusa di cibi Yang di cattiva qualità, si ritroverà ad avere un atteggiamento nei confronti della vita di profonda arroganza e aggressività. Queste persone saranno spesso caratterizzate da atteggiamenti irosi e giudicanti verso il mondo. Avranno in pratica, la mente offuscata dalle proprie convinzioni, rischiando spesso di rimanere soli, perché rifiutati dal mondo. Chi invece tende ad abusare di cibi Yin avrà la tendenza opposta. La sua autostima sarà molto bassa, sarà spesso triste e senza energia, tenderà ad auto-commiserarsi, divenendo spesso vittima di se stesso e degli altri. Faticherà a imporre le proprie idee e a difenderle, tendendo talvolta a isolarsi, per paura che il mondo non possa comprenderlo e amarlo. Ora capirete bene che, se nell’alimentazione di una persona non c’è equilibrio fra questi due estremi, le ripercussioni si riverseranno anche sulla sua mente.

Le cause sociali della sovra-alimentazione

Un altro aspetto interessante della questione è cercare di capire perché la società attuale necessita di riempiere se stessa con quantità eccesive di cibo.
Oggi la vita frenetica e i media ci mostrano un mondo fatto di rapporti sociali spesso irreali, basati su ciò che noi stessi decidiamo di mostrare. Complice in questo sono soprattutto i social network , che se da un lato hanno il vantaggio di permettere una comunicazione su più ampia scala, dall’altro limitano la conoscenza reale fra le persone. Essendo esse assoggettate a un imperativo morale sociale, fatto di falsa perfezione fisica e mentale, decideranno di eliminare completamente alcuni lati del proprio carattere a favore di un falso Sé che appaghi l’immaginario comune, anche se questo significa dimenticarsi di ciò che si è, per ciò che i media vorrebbero farci diventare. In questo contesto, il cibo diventa fondamentale per chi, nella sua vita, non riesce a inseguire questo ideale fittizio e globalizzato di perfezione irreale e non ha ancora trovato una propria individualità. In realtà riempire le proprie ansie e paure con il cibo è una delle azioni che definirei più distruttive. Per ritrovare noi stessi l’unico modo è quello di fermarsi e imparare ad ascoltare ciò che la nostra voce interiore e il nostro corpo ci dicono. Se avvertiamo un’insoddisfazione profonda nella nostra vita, dobbiamo affrontarla e comprenderla per porvi rimedio. Invece di riempire la nostra vita con un eccesso di cibo iniziamo a realizzare i nostri sogni e a credere in noi stessi e nelle nostre capacità.

David Perlmutter
La Dieta Intelligente - Libro >> http://goo.gl/fAj8gD
Perché grano, carboidrati e zuccheri minacciano il nostro cervello
Editore: Mondadori
Data pubblicazione: Gennaio 2015
Formato: Libro - Pag 326 - 14,5 x 22,5 cm - cartonato



lunedì 30 marzo 2015

Aura: il tuo potenziale energetico

Aura: il tuo potenziale energetico

Sviluppa il tuo potenziale energetico e ottieni Salute, Forza, Protezione

di Goran Tasic



Aura - Libro

Scopri le infinite potenzialità della tua Aura

Chi non desidera salute, forza e protezione?
Ma quanti di noi sanno che abbiamo in noi il potenziale energetico per ottenerle? Goran Tasic ci insegna come.

Questo libro è una guida allo sviluppo dell’aura umana e una presentazione dei fenomeni che hanno luogo nel corso di tale evoluzione. Dopo quattro anni di ricerca e sperimentazione, Goran Tasić ha elaborato un metodo di sviluppo dell’aura attraverso specifici esercizi di meditazione.

L’obiettivo principale di questo libro è fornire informazioni sistematiche sul nostro potenziale energetico ed essere di supporto ai lettori nel percorso di riscoperta della propria aura.

L’aura umana contiene informazioni relative al corpo fisico, emotivo, mentale e spirituale. Queste informazioni possono aiutare a identificare le reali condizioni del corpo prima ancora che compaiano dei veri e propri disturbi. Correggendo i disturbi con specifici “strumenti energetici”, è possibile evitare la malattia e favorire la guarigione.

Le sorprendenti ricerche condotte dall’autore dimostrano che l’aura umana può espandersi nello spazio fino a distanze enormi che superano il diametro del nostro pianeta o quello del sistema solare. Il fenomeno naturale dell’espansione dell’aura rappresenta un’esplosione cosmica in miniatura della scintilla interiore, un fatto difficile da spiegare e da comprendere in base alle comuni conoscenze scientifiche.

Sembra infatti che, una volta formatasi, l’aura possa persistere indefinitamente come una luce nello spazio dell’universo, mantenendo in certa misura la possibilità di svilupparsi in futuro.

Il libro contiene indicazioni pratiche sulle migliori tecniche da utilizzare per liberare il proprio potenziale energetico in piena autonomia.

“Credo che la domanda che alla fine si presenterà spontanea a ogni lettore sarà: perché devo sviluppare la mia aura? Per questa domanda non ho una risposta soddisfacente in grado di esaurire un tema così complesso. Penso che ognuno dovrà trovare in se stesso la sua risposta”.
Goran Tasić


Estratto dal libro "L'Aura" di Goran Tasic

I primi incoraggianti risultati ottenuti con le ricerche nel campo della radioestesia hanno dato un forte impulso a proseguire lo studio in altre aree, direttamente connesse alla bioenergia.

Hanno così avuto inizio ricerche che hanno portato molte soddisfazioni e scoperte sui fenomeni relativi all’aura umana, ancora per lo più sconosciuti.

CHE COS’È L’AURA?

Il concetto di aura umana, l’alone luminoso che circonda il corpo umano, risale a migliaia di anni fa.

Le immagini religiose di antiche civiltà, come quella egizia, indiana e greca, ma anche di civiltà più o meno note, non fanno che confermarlo. Nel suo libro Parapsicologia scienza del futuro, John White ha studiato 97 culture più e meno importanti, scoprendo altrettanti nomi diversi per il fenomeno dell’aura.

Corpo energetico, corpo sottile, corpo astrale, corpo eterico, corpo fluidico, corpo Beta, gemello eterico sono solo alcuni dei termini più conosciuti per indicare la fonte di luce che emana il corpo fisico così come lo conosciamo.

Le persone dotate di percezione extrasensoriale riescono a vedere i vari strati luminosi che rappresentano un’estensione dell’energia conosciuta del corpo fisico.

Semyon Davidovich Kirlian, scienziato russo dotato di uno spirito inquieto, scoprì nel 1939 un sistema per fotografare l’aura. Con l’apparecchio messo a punto, sostanzialmente composto da bobine in grado di produrre campi di alta tensione e dai necessari strumenti ottici, è stato capace di visualizzare l’aura in modo strumentale, per la prima volta nella storia dell’umanità. Studiando nel suo laboratorio improvvisato in che modo le emozioni, gli stati d’animo, le malattie, i pensieri e gli sforzi fisici influenzavano l’energia fisica riflessa nell’aura, Kirlian non fece altro che confermare ciò che da tempo era noto nel circuito delle persone che già avevano sviluppato le proprie facoltà extrasensoriali.

Gli studi sull’aura effettuati nei laboratori di tutto il mondo hanno dimostrato come essa sia dotata di caratteristiche elettrostatiche, magnetiche, elettromagnetiche, sonore, termiche e visive molto specifiche.

L’esame del contenuto dell’aura ha portato a concludere che dal flusso plasmatico formato dalle particelle che costituiscono l’aura consegue un gran numero di strani fenomeni che seguono gli eventi del corpo eterico. Il plasma è uno stato molto particolare della materia, nella quale si colloca sotto forma di una moltitudine di particelle ionizzate.

Il quarto stato della materia mostra alcune caratteristiche che inducono i fisici a considerare la situazione a metà strada tra materia ed energia. Alcune ricerche nel campo del bioplasma (bioenergia) hanno condotto a scoperte imprevedibili sul fatto che alcune delle particelle costitutive dell’aura siano dotate di una natura subatomica.

Con il proseguimento delle ricerche nel campo del bioplasma, possiamo aspettarci molto più di quello che forse immaginiamo.

Tali ricerche forniranno ben presto le risposte che cerchiamo ad alcune questioni essenziali sull’esistenza umana, che da tempo immemore rappresentano una fonte di mistificazioni e illusioni sulla fonte e sulla cosmologia della vita umana.

VISUALIZZAZIONE DELL’AURA

L’aura è visibile intorno a tutti gli organismi viventi. Chi riesce a visualizzarla nota una sorta di alone frastagliato in prossimità del corpo. Questo bagliore ha una sua luminosità al buio.

Per riuscire a vederlo a occhio nudo è necessario possedere un talento speciale ed esercitarlo in modo appropriato.

Nelle piante e negli animali, l’aura si estende in un’area relativamente ridotta intorno all’organismo. Lo stesso avviene nelle persone con un’aura poco sviluppata (Figura 15), che risulta praticamente quasi identica a quella di piante e animali. L’aura occupa in questo caso una piccola porzione di spazio nei pressi del corpo umano, seguendone i contorni e riflettendo una colorazione blu scuro tutto intorno.

Un’aura sviluppata ha un aspetto completamente diverso. Le sue dimensioni possono essere estremamente estese. Un osservatore che guardi un’aura in una stanza o in un grande ambiente chiuso non è quindi in grado di vedere le sue reali dimensioni.

Un’osservazione accurata, eseguita sul lungo periodo, può evidenziare come lo sviluppo dell’aura attraversi un certo numero di fasi e come l’aura assuma infine una certa forma, che può essere descritta e disegnata perché ha un carattere piuttosto stabile. Un’aura umana così sviluppata può avere un diametro calcolabile in centinaia di chilometri. A parte il colore blu, del quale abbiamo già parlato, può contenere nella sua composizione altre colorazioni, dal rosso all’arancio, al giallo.

Per riuscire ad avere un’aura ben sviluppata nelle diverse fasi del suo accrescimento, il processo deve diventare un atto cosciente. Vale a dire che, innanzi tutto, è necessario essere consapevoli dell’esistenza dell’aura.

Diversi esami condotti sull’aura hanno mostrato che, quando non abbiamo conoscenza dello strato eterico che circonda il nostro corpo né dei meccanismi che contribuiscono a svilupparlo, non è possibile alcun cambiamento del nostro invisibile corpo fluidico.

Anche se conosciamo i meccanismi specifici dello sviluppo dell’aura, è estremamente importante condurre un monitoraggio regolare dell’aura per avere un’idea delle dinamiche e delle fasi dell’espansione in corso.


Goran Tasic
Laureato in chimica inorganica alla facoltà di Belgrado, Goran Tasic ha studiato per anni lo sviluppo della sua aura e ha condotto oltre 1500 osservazioni dell’aura umana. Grazie a queste ricerche ha trovato un metodo di sviluppo dell’aura attraverso specifici esercizi di meditazione.


Indice

Prefazione

1) LA RADIOESTESIA

Come iniziare
La raccolta di informazioni con la radioestesia
Esclusione del chakra del terzo occhio
Limiti di tempo
I giorni migliori per la pratica
I primo quarto - II secondo quarto - III ultimo quarto - IV luna piena
Primi successi
Istruzioni base per i principianti
Il quadrante quantitativo
Tenere un diario
Campi di indagine
Effetti delle radiazioni nocive
Valutazione del calo di potenziale bioenergetico in certi organi
Valutazione del potenziale bioenergetico dei singoli chakra
Indagine su eventi che sfuggono al corridoio temporale

2) L’AURA

Il campo energetico universale
La matrice Akasha
Che cos’è l’aura?
Visualizzazione dell’aura
Osservazione dell’aura
I sette chakra evolutivi
Il canale centrale dei chakra e la colonna vitale dell’aura
I cinque chakra periferici

3) LO SVILUPPO DELL’AURA

Primo cerchio energetico
Secondo cerchio energetico rilevato con metodo HDA
Terzo e quarto cerchio energetico, osservati con metodo HDA
Cerchi energetici e calo del potenziale bioenergetico globale dell’aura
Osservazione visiva dell’aura: il secondo cerchio energetico
Linee bioenergetiche sinusoidali
Linee X
L’effetto sbarramento
Osservazione dei cinque chakra periferici e dei sette chakra evolutivi
Osservazione del secondo e terzo sottolivello del secondo cerchio energetico
Osservazione del sesto chakra periferico
Osservazione visiva dell’aura: terzo cerchio energetico
Osservazione visiva dell’aura: quarto cerchio energetico

4) LA TRASMISSIONE DI BIOENERGIA

Metodi per la trasmissione di bioenergia
Trasmissione dai chakra periferici
Trasmissione dai chakra evolutivi
Trasmissione combinata dai chakra evolutivi e periferici
Uso del quinto chakra periferico a fini diagnostici
Monitoraggio del trattamento con la radioestesia
Trasmissione di energia spirituale
Trasmissione di bioenergia da fonti diverse
Trasmissione dall’interno del campo d’azione dell’aura

5) LA MEDITAZIONE

Dove meditare
Il momento migliore per meditare
Le posizioni per meditare
Come accedere allo stato meditativo
La pratica della non-attività
La meditazione a tema: il contatto con un’energia più grande
Quando cominciare la pratica della meditazione
I rischi della pratica di meditazione
Aura e meditazione
Meditare con la vibrazione delle parole
Vibrazione del nome di Gesù Cristo

6) LA PROIEZIONE ASTRALE

Piano materiale e piano astrale
Proiezioni astrali
Come prepararsi alla proiezione astrale
La protezione di un’entità spirituale

7) EVOLVERSI CON L’AURA

Attivazione dei chakra periferici e dei chakra evolutivi
Maturazione dell’aura e cerchi energetici
Altri effetti del campo bioenergetico dell’aura
Glossario


Goran Tasic
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Sviluppa il tuo potenziale energetico e ottieni Salute, Forza, Protezione
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Febbraio 2015
Formato: Libro - Pag 160 - 13.5x20.5 cm



venerdì 27 marzo 2015

Il lato oscuro di Nikola Tesla

Il lato oscuro di Nikola Tesla

Scienziato stravagante, geniale, intuitivo e bizzarro, scoprì la capacità delle onde elettromagnetiche a bassa frequenza di propagarsi senza decrementi d’intensità in ogni angolo del pianeta

di Emanuele Cangini - 25/03/2015



Il lato oscuro di Nikola Tesla

Chiudiamo gli occhi per un attimo e immaginiamo di catapultarci in una calda giornata estiva del 1931. Percorrendo una strada della città di Bufalo, stato americano del New York, tutto d’un tratto, scorgiamo affiancarsi a noi un’autovettura completamente silenziosa e priva della benché minima emissione inquinante. Cosa che ci spiazzerebbe, considerando il livello di progresso tecnologico del tempo, e ancor di più se in possesso di un misero nozionismo relativo al ciclo del motore a combustione interna. Pare un racconto fantasioso, ma si tratta al contrario di un fatto realmente avvenuto.
Al volante di questa unica e straordinaria macchina (una berlina Pierce-Arrow), sedeva Peter Savo, nipote di un “signore” per la cui presentazione non servono particolari squilli di tromba: Nikola Tesla.

Nikola Tesla le onde elettromagnetiche e i raggi cosmici

Scienziato stravagante, geniale, intuitivo e bizzarro, scoprì la capacità delle onde elettromagnetiche a bassa frequenza di propagarsi senza decrementi d’intensità in ogni angolo del pianeta, attraverso una particolare zona, detta di Schumann, sita tra la superficie terrestre sino alla ionosfera (circa 80 km).
Scoperta che come naturale conseguenza elaborava un modello nel quale, sintonizzato un apposito dispositivo elettrico sulla opportuna frequenza di ricezione, era permesso a chiunque usufruire gratuitamente di questo infinito bacino d’utenza energetico. Ricerca che venne spesso ostracizzata da chi vedeva in questa opportunità una potenziale minaccia ai propri interessi economici; Tesla dovette abbandonare ogni velleità in tal senso per mancanza di finanziamenti.

Ma l’illustre scienziato non aveva ancora finito di stupirci: nel 1887 dirotta con vigore le proprie attenzioni verso una branca d’indagine allora piuttosto controversa, quella dei “raggi cosmici”, arrivandone a formulare persino una teoria (secondo la quale esisterebbero in natura particelle elettriche di non certa provenienza, magari prodotte da stelle e/o supernovae, utilizzabili come fonte d’energia eterica). Famosa ed emblematica è l’immagine che ritrae lo scienziato seduto e imperturbabile, nel suo laboratorio, assorto nel prendere appunti, mentre tra lui e il soffitto si dispiegano saette e fulmini in ogni direzione, che si diceva fosse in grado d’innescare e produrre artificialmente.

Oggetto di studio furono anche le correnti telluriche, per mezzo delle quali appurò la effettiva qualità di buon conduttore del suolo terrestre.
Nel 1898, disponendo della somma di 150.000 dollari, inaugura l’inizio del cantiere di costruzione della Wandrclyffe Tower, forse nota ai più come Torre di Tesla, struttura ideata per la trasmissione dell’energia senza fili e destinata al settore della telefonia attraverso l’atlantico. Una divergenza di vedute tra lo scienziato e i finanziatori, tra i quali era annoverato anche il ricco banchiere J.P. Morgan, causò, seppur vicina al completamento, il blocco dei fondi destinatari; e questo con gran rammarico di Tesla che, non certo per la prima volta, vedeva alcuni dei propri “entusiasmi” scientifici svanire in una bolla di sapone.
Ironia del destino volle che, nel 1917, la torre venisse smantellata nonostante, nel 1904, a causa di una variazione di “paternità” voluta dall’ufficio brevetti, l’invenzione della radio venisse attribuita ufficialmente al Nobel Guglielmo Marconi.

Il mistero sul "raggio della morte" di Nikola Tesla

L’alone di mistero più forte però, rimane quello che avvolge il mito del “raggio della morte” che Tesla avrebbe brevettato in gran segreto negli ultimi anni di vita. Arma magnetica (Teleforce) che, s’ipotizza, avrebbe permesso di distruggere qualsiasi nemico a qualsiasi distanza; composta da un generatore erogante una grande differenza di potenziale, un amplificatore atto a sviluppare la forza generata e un tubo a vuoto destinato a concentrare e “comprimere” il fascio di particelle, venne ritenuto “brevetto” degno di attenzione anche dal Dipartimento della difesa americana.
Non so se mai ci sarà dato di squarciare il velo misterico che avvolge Tesla e, in modo particolare, alcune delle affascinanti invenzioni che gli vengono attribuite; come nemmeno posso affermare quanto ci sia di vero nel mito che lo abbraccia da sempre. Ma su una cosa non nutro alcun dubbio: il suo talento, il suo genio, il suo saper anticipare i tempi, quegli stessi che lo vedranno eccellere tra le più grandi menti scientifiche di sempre, quegli stessi tempi presso i quali saprà lasciare una traccia indelebile.

Kristo Papic
Il Segreto di Nikola Tesla - Film in DVD >> http://goo.gl/fMzXAc
Tutto sulla sua vita, la sua formazione, le sue invenzioni, la sua intelligente sensibilità... - Nuova Edizione Doppiata in Italiano



giovedì 26 marzo 2015

Felice come un Buddha

Felice come un Buddha

La scienza della Mente per vivere più sereni e rilassati

di Rick Hanson



Felice come un Buddha - Libro

È fin troppo facile evidenziare gli aspetti negativi della nostra vita. E quelli positivi? Ammesso che li noti, ben presto svaniscono perché vengono dimenticati. In questo manuale troverai tutte le istruzioni per creare nuovi modelli di cervello che ti aiutano ad accorgerti e a rafforzare la tua capacità di riconoscere il bene, il positivo.

Riconoscere le esperienze quotidiane positive permette la crescita di nuovi e positivi collegamenti sinapsici nel cervello.

Nel libro questa tecnica è spiegata dettagliatamenate. Una volta padroneggiata questa capacità, puoi cambiare la tua vita, guarire vecchie ferite e eliminare vecchi schemi mentali obsoleti e inutili... e come risultato finale offrire solo felicità.

Le esperienze positive non devono necessariamente essere grandiose, ma bastano quelle semplici piacevoli sensazioni che si possono avere bevendo un buon caffè, oppure trascorrendo un po' di tempo con una persona simpatica o la soddisfazione per aver completato un lavoro.

Il nostro cervello è di gran lunga l'organo più importante del nostro corpo
Infatti, ciò che accade in esso determina ciò che pensiamo, sentiamo, diciamo e facciamo.

L'autore ti mostra che ognuno di noi ha il potere di cambiare il proprio cervello per il meglio con l'aiuto della propria mente. A poco a poco, sinapsi dopo sinapsi, si è davvero in grado di costruire la felicità nel proprio cervello.


Creare esperienze positive - Anteprima di "Felice come un Buddha" di Rick Hanson

Nel capitolo precedente abbiamo esplorato la possibilità di notare una esperienza positiva che sia già presente nella nostra realtà.

Un altro modo a nostra disposizione per fare una buona esperienza, è quello di crearne una, e in questo capitolo vedremo come fare.

Creare un’esperienza positiva può essere semplice, come guardarsi intorno per trovare una vista piacevole, o pensare a qualcosa che ci renda felici. Spesso facciamo in questo modo per il solo fatto che ci fa sentire bene.

Altre volte facciamo l’esperienza di affidarci a una forza interiore per rispondere a una sfida esterna: ad esempio, durante una traversata in aereo la turbolenza ci fa sobbalzare mettendoci in allarme, e questo ci porta a fare dei respiri profondi per calmarci; oppure qualcuno ci taglia la strada mentre guidiamo in mezzo al traffico, e allora ricordiamo a noi stessi di non prenderla sul personale.

Che tu lo stia facendo semplicemente per sentirti meglio o per superare una sfida, essere in grado di attivare autonomamente uno stato mentale positivo, cioè per fare in modo che la tua radio interiore trasmetta la canzone che vuoi proprio tu, è fondamentale per la guarigione psicologica, per il benessere quotidiano e per essere efficienti durante il giorno, per la nostra crescita personale e la pratica spirituale.

In ogni caso è difficile, per molte persone, richiamare all’inizio esperienze positive a comando, particolarmente quelle che sarebbero utili in alcune situazioni o per bisogni specifici.

Ad esempio, se ti senti stressato, può darsi che tu abbia bisogno di pratica per creare un senso di rilassamento nel corpo. Se sei stato ferito, forse ti ci vorrà un po’ per ripensare a un amico e sentirti considerato e apprezzato. Lo stato mentale che sarebbe più utile è spesso il più difficile da generare da soli.

Con la pratica però, potrai fare progressi. E mentre interiorizzi sempre di più le esperienze che crei, esse inizieranno a emergere in maniera naturale e a compattarsi come punti di forza interiori quando la vita ti viene a sbattere contro.

Esploriamo adesso diversi modi con cui creare una buona esperienza, ognuno corredato da buoni esempi.

Molti di questi metodi sono basati sul trovare fatti buoni. Non stai inventando niente. Stai vedendo ciò che è vero, ciò che è una realtà obiettiva. Riconoscere i fatti buoni non significa negare quelli negativi. Ti stai semplicemente focalizzando sui fatti che potrebbero, in maniera legittima, far scaturire una buona esperienza.

Spesso notiamo un fatto buono, ma non proviamo alcun sentimento al riguardo. Questo passo, apparentemente piccolo, quello cioè dall’idea all’esperienza incarnata, è assolutamente essenziale, poiché senza di esso non vi è molto altro da installare nel nostro cervello. In termini di costruzione della struttura neurale, quello che veramente importa non è l’evento, la circostanza o la condizione in sé, ma la tua esperienza di ciò.

Sapere senza provare sentimenti è come guardare un menù senza mangiare.
Se vuoi vedere i vari metodi per trasformare un fatto buono in una buona esperienza, consulta il riquadro “Dall’idea alle esperienze incarnate” nella pagina seguente.

Il contesto del momento

Quasi in ogni istante, dovunque tu sia, puoi trovare un fatto buono nella situazione in cui ti trovi in quello specifico momento.

Guardati intorno proprio adesso. Riesci a vedere qualcosa di attrattivo e di bello e provare un buon sentimento nei confronti di ciò? Puoi notare qualcosa che potrebbe darti un senso di consolazione o farti sentire rassicurato? Stai toccando qualcosa, ad esempio una sedia, un vestito, oppure le pagine di un libro, che sei grato di avere nella tua vita? Ci sono delle persone vicino che ti piacciono o che apprezzi?

Includi piccole cose, o cose a cui normalmente non fai attenzione.

Ad esempio, scrivendo queste parole al computer ho cominciato a fare attenzione alla mia tastiera (riconoscimento di un fatto buono), e poi ho iniziato ad apprezzare il fatto che questa sia un’invenzione fantastica e utile (trasformare il fatto buono in una buona esperienza). Su una scala di intensità da 0 a 10, la mia gratitudine per le tastiere è 1, e tuttavia è un’esperienza positiva. Uso le tastiere da quarant’anni, ma non ho mai provato sentimenti particolari nei loro confronti fino a questo momento. Ho sempre avuto sotto il naso almeno una opportunità che non ho mai colto finora.

Si ottiene un bonus quando riconosciamo un fatto buono precedentemente ignorato. Una volta che riesci a vederlo, si scatena un effetto moltiplicatore che ti consentirà di continuare a riconoscere quel fatto buono anche in futuro.

Ecco la storia di una donna che ha trovato fatti buoni in un contesto improbabile: «Io vivo a Detroit, dove il 40 percento della terra è stato abbandonato, il che significa vivere nella natura, ma in mezzo a rovine urbane. L’altro giorno, mentre ero fuori nella “prateria urbana”, il mio cammino è stato letteralmente interrotto da un albero pieno di uccelli canterini. Ho guardato su, facendo entrare dentro di me i suoni che sentivo e la scena che vedevo, permettendo che riempissero ogni parte di me. Sono diventata consapevole anche del rumore in sottofondo di un’autostrada in lontananza, il che creava una sinfonia in cui erano gli uccelli e le macchine a suonare. Fare entrare momenti come questi mi ha aiutato a vedere il mondo in una nuova maniera. Qualche volta, la luce di un tardo pomeriggio sul mattoncino rosso di un edificio abbandonato può essere quasi troppo bella per essere descritta a parole».

Eventi recenti

Negli ultimi due o tre giorni è probabile che siano accadute molte cose rispetto alle quali potresti, a ragione, provare dei sentimenti positivi.

Considera le cose piacevoli a livello fisico, come la freschezza dell’acqua sul viso al mattino o il raggomitolarsi sul divano la sera. E poi le cose che hai fatto, anche quelle semplici, come il carico del bucato in lavatrice o quando hai risposto ad alcune email.

Trovare un significato positivo negli eventi comuni è un buon modo per creare un’esperienza positiva.

Probabilmente nelle ultime ventiquattr’ore hai consumato un buon pasto, qualcuno ha provato dei sentimenti positivi nei tuoi confronti, oppure hai fatto sorridere qualcuno, o magari hai visto o sentito qualcosa che ti è piaciuto.

Prima di andare a letto, potresti portare con te delle buone sensazioni rispetto ad almeno una delle cose vissute durante la giornata.

Una persona mi ha raccontato di avere fatto questo per un anno intero: «A Capodanno ho cominciato la “Scatola del Buon Anno”. Ogni giorno vi ho messo dentro un appunto su qualcosa di buono che mi era accaduto. Li leggerò tutti la notte di San Silvestro. Adesso, quando nella mia giornata accade qualcosa di buono, la sento, invece di sorvolarci sopra perché troppo occupato in altre cose».

Pensa anche alle molte, molte cose che sarebbero potute andare male e invece sono andate bene, come ad esempio un incidente che non si è verificato mentre andavi al lavoro, il piatto che non si è rotto, e l’influenza che non ti ha steso a letto.

Non riconosciamo, di solito, questo tipo di fatti buoni per due ragioni. Primo, non c’è alcuno stimolo che attiri l’attenzione. È difficile notare qualcosa che non è accaduto. Secondo, l’assenza di un’ondata quotidiana di eventi negativi è, per fortuna, la norma per la maggior parte della vita. Il tuo cervello filtra, escludendo le cose che non cambiano, sia il rumore di sottofondo del frigorifero che l’assenza di routine dei disastri.

Se da un lato questo processo, chiamato abitudine, rappresenta un uso efficace delle risorse neurali, dall’altro ci fa perdere delle opportunità per fare esperienze positive. Prova a riconoscere almeno una cosa al giorno che sarebbe potuta essere un vero disastro ma non lo è stato, e poi prendi un momento per provare sentimenti positivi a tal riguardo.


Rick Hanson, neuropsicologo e maestro di meditazione, si è specializzato in psicologia clinica lavorando sia con gli adulti sia con i bambini.
Professore al Greater Good Science Center dell'Università della California, Berkeley. Tiene frequenti e seguitissimi corsi e conferenze nelle più grandi università mondiali come Oxford, Harvard e Stanford. Ogni suo nuovo libro è premiato da un successo di pubblico incredibile.


Indice

Introduzione

Prima parte - Perché

1. Coltivare il buono
2. Velcro per il negativo
3. Cervello verde, cervello rosso

Seconda parte - Come

4. Guarisci te stesso
5. Prendi nota
6. Creare esperienze positive
7. Modellare il cervello
8. Fiori che sostituiscono le erbacce
9. Fare buon uso della pratica di AAAA
10. 21 Gioielli

Postfazione

Ringraziamenti
Note
Bibliografia
Elogi relativi al libro
L’Autore


Rick Hanson
Felice come un Buddha - Libro >> http://goo.gl/G5M95E
La scienza della Mente per vivere più sereni e rilassati
Editore: BIS Edizioni
Data pubblicazione: Marzo 2015
Formato: Libro - Pag 282 - 13,5x20,5 cm



mercoledì 25 marzo 2015

Risonanza Transpersonale

Risonanza Transpersonale

Risonanze antiche e moderne verso una psicologia integrale

di Giampiero Varetti



Risonanza Transpersonale

Un contributo alla linea di pensiero della attualissima psicologia integrale, che insieme alla medicina integrata, costituisce la frontiera della ricerca per quanto riguarda le terapie complementari non convenzionali. L’autore propone un ricco compendio di antiche e moderne tradizioni multi culturali secondo i principi guida di una psicologia che comprende il meglio della pre-modernità ( la grande catena dell’essere della filosofia perenne ), della modernità ( la differenziazione tra sfere di valori: scienza, morale, arte ) e della post-modernità ( l’integrazione delle prime due nella relazione con l’esperienza soggettiva, il comportamento, la cultura e la società ). Il libro definisce il fenomeno della risonanza come comunicazione intra ed extra personale che permette di esperire il sé in relazione con l’altro.
Spiega come accordare le interferenze per liberarsi da condizionamenti limitanti e frustranti al fine di vivere in sintonia con le risorse interne ed esterne. Fiduciosi nelle proprie capacità e nel fatto che la mano dell’anima non lascia mai la nostra mano, nemmeno per un istante, e che anche nei momenti apparentemente più oscuri e lì a mostrarci le nostre doti straordinarie, ci apre la porta della coscienza su nuovi orizzonti, ci sorride , e ci invita semplicemente, naturalmente, consapevolmente a gioire risuonando con l’Universo.

Giampiero Varetti è nato a Torino nel 1958, è psicologo, psicoterapeuta, rebirther e musicista.E' interessato alle antiche tradizioni mistiche e ha seguito il buddismo con Lama Norbu Rinpoce, l'induismo Sikh con Yogi Bhajan e Guru Dev Singh (Sat Nam Rasayan - autoguarigione Sikh), l'ebraismo mistico della Qabbalà, l'esoterismo cristiano della Gnosi, Sri Satya Sai Baba. Si interessa dello sviluppo della coscienza individuale nell'insieme globale dei molteplici aspetti che la compongono (prepersonale, personale e transpersonale) in un'ottica interculturale e integrativa al fine di far emergere i principi fondamentali comuni delle antiche tradizioni di tutto il mondo.
Svolge l'attività privata di psicoterapie individuali a Bologna e tiene seminari, gruppi di lavoro e conferenze in tutta Italia sulle seguenti tematiche: Risonanza Transpersonale, le Guide Interiori, il Femminile, il Maschile, la Via dell'Anima, Autostima, la Via dell'Amore, Anime Gemelle, I Sogni, la Felicità ed altri.
Conduce una trasmissione radio sulle problematiche del rapporto di coppia; è ospite fisso in qualità di psicologo in un talk show su una televisione regionale.
Attualmente porta avanti il progetto "Indaco" rivolto ai bambini 6-11 anni in Bologna e comuni limitrofi direttamente nelle scuole elementari.


Giampiero Varetti
Risonanza Transpersonale >> http://goo.gl/w3a8l6
Risonanze antiche e moderne verso una psicologia integrale
Editore: Verdechiaro Edizioni
Data pubblicazione: Febbraio 2006
Formato: Libro - Pag 159 - 17x24



martedì 24 marzo 2015

L’Arte di Comunicare di Thich Nhat Hanh

L’Arte di Comunicare di Thich Nhat Hanh

Comunicare è necessario. Farlo bene è un’arte

di Valentina Balestri - 20/03/2015



L’Arte di Comunicare di Thich Nhat Hanh

Trovare le parole giuste non è facile: l’idea è ben chiara in mente ma spesso ci capita di non riuscire ad esprimerla come vorremmo.

Questo accade perché la persona con la quale stiamo parlando non è dentro la nostra testa ma è davanti a noi. Ci sono quindi due menti e una distanza che deve essere colmata. Con le parole possiamo davvero avvicinarci. Si, con le parole, ma con quelle giuste!

L’Arte di comunicare di Thich Nhat Hanh ci accompagna nella tortuosa strada del comprendere e soprattutto dell’essere compresi. Perché essere fraintesi ci mette sotto i riflettori di un giudizio che non meritiamo: se vuoi giudicarmi fallo ma prima devi capire ciò che dico.

" COMMUNICARE NECESSE EST"

Comunicare è necessario: in latino communicare vuol dire “mettere in comune, condividere, rendere partecipe”.
E cosa più della condivisione ci rende umani?
Non siamo oggetti materiali: siamo idee, le Nostre Idee!

Nelle pagine di questo libro si affronta concretamente la sfida che sta dietro al divenire consapevoli di ciò che diciamo e dell’influenza che abbiamo sugli altri.
Consigli pratici che delineano il ritratto dell’artista della comunicazione, perché solo riuscendo a capire il nostro potere, possiamo padroneggiare uno dei doni più mirabili: la parola.

Come dice Thich Nhat Hanh nell’Arte di Comunicare “tutti gli esseri umani e gli animali comunicano. Generalmente pensiamo alla comunicazione come alle parole che diciamo o scriviamo, ma il nostro linguaggio del corpo, le espressioni del nostro viso, il tono della nostra voce, le nostre azioni fisiche e addirittura i nostri pensieri sono modi di comunicare.
Allo stesso modo in cui un albero di arancio può produrre foglie, fiori e frutti di grande bellezza, un bell’essere umano può produrre pensieri, parole e azioni altrettanto belli. La nostra comunicazione non è neutra: ogni volta che comunichiamo, produciamo più compassione, amore e armonia, oppure più sofferenza e violenza.
La nostra comunicazione è ciò che inviamo al mondo, ed è anche ciò che rimane dopo che l’abbiamo lasciato.”

Thich Nhat Hanh
L'Arte di Comunicare - Libro >> http://goo.gl/VDOfMD
Nutri le tue relazioni con amore e rispetto



lunedì 23 marzo 2015

Urbano Baldari e la Medicina dell’Informazione

Urbano Baldari e la Medicina dell’Informazione

Urbano Baldari, pioniere della medicina dell'informazione ci fa scoprire nuove connessioni fra medicina e informatica

di Valentina Balestri - 23/03/2015



Urbano Baldari e la Medicina dell’Informazione

Il dottor Urbano Baldari, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia, responsabile del Gruppo Medicybe e direttore sanitario del poliambulatorio cesenate Kimeya, ha un obiettivo: far conoscere l’importanza della Medicina dell’Informazione.

Il punto cardine è uno: anche tu hai un corpo informatico!

Si, proprio così. All’interno del nostro corpo possediamo un grande software di comunicazione e, come in un computer, un virus può entrare nel nostro sistema, impoverire, rallentare i messaggi e portare il nostro programma a funzionare di meno e meno bene.
In questi casi solo un antivirus può essere la soluzione. Il Dottor Baldari sì è letteralmente stancato di prescrivere cortisone e di rispondere “non lo so” alle domande di pazienti che, sempre più preoccupati, chiedevano “perché ho questa malattia?”. Allora ha iniziato a osservare, a studiare diligentemente e a cercare risposte.

Una l’ha trovata: la Medicina dell'Informazione.

La chiave di questa disciplina sta nell’indagine, non invasiva, della causa delle malattie in un modo completamente diverso da quello attuale.
Il corpo è uno dei sistemi più complessi mai esistiti e, come un sistema informatico, vive di comunicazioni ultraveloci. La rete di comunicazione o meglio dire la nostra Body-net può bloccarsi e rallentare, a tal punto da provocare danni, anche ingenti, all’organismo.

Basandosi sull’agopuntura e sulla medicina tradizionale cinese sono stati identificati dei punti di raccordo dove le informazioni partite da ogni organo convogliano. Monitorandoli e analizzando tutti i sintomi e i problemi di salute che il malato presenta, anche quando apparentemente non sono correlati tra loro, si arriva ad una lettura molto più approfondita e curata della complessità del nostro “software”.

È così che si possono costruire delle terapie ad hoc sulla persona utilizzando farmaci convenzionali, fitoterapici o omeopatici fino a ripristinare la corretta informatizzazione del corpo.

Come in un computer o se volete immaginarvi su una grande autostrada, quando ogni cosa procede nella giusta direzione, le strade sono pulite: niente più ingorghi, niente più malattie ma solo tanta, tanta salute.

Quali malattie indaga la medicina informazionale?

Intolleranze alimentari, malattie reumatiche, articolari e della pelle (psoriasi, eczema, orticaria), patologie ormonali come il diabete, l’obesità oppure tutte quelle situazioni dove “non ci si sente bene” che le metodiche tradizionali non hanno saputo spiegare o migliorare.

Ad oggi, i dati di miglioramento della qualità della vita o di guarigione dei pazienti ci fanno sperare: per il 90% dei casi il dottor Baldari ha scommesso sulla medicina dell’informazione e ha vinto.

La consapevolezza è la nostra miglior arma di difesa!

Sono lieta di invitarti alla Tavola Rotonda di Fisica e Medicina Quantistica il 9 maggio a Rimini, dove oltre al Dottor Urbani Baldari potrai conoscere altri grandi scienziati, medici e ricercatori. Clicca sul link per vedere il programma completo!


Allergie: i rimedi di Madre Natura

Allergie: i rimedi di Madre Natura

Prevenire e alleviare i sintomi delle allergie ai pollini con i rimedi naturali

di Francesca Rifici - 18/03/2015



Allergie: i rimedi di Madre Natura

Le allergie stagionali sono provocate da una reazione acuta del sistema immunitario nei confronti di sostanze di per sé innocue, come il polline rilasciato dalle piante e dalle erbe: in alcuni soggetti queste sostanze vengono riconosciute dal sistema immunitario come nemiche e pertanto si verifica un rilascio di istamina all’interno del corpo che è poi la causa dei sintomi tanti sintomi fastidiosi.

Maledetta Primavera!

Se per la maggior parte delle persone la Primavera è la stagione maggiormente attesa dell’anno, quella in cui la Natura si apre e rifiorisce, le temperature iniziano a salire e noi tutti ci godiamo le prime giornate di tepore solare in cui abbandoniamo i vestiti pesanti e il freddo accumulato in inverno, per altri non è così.
Ci sono persone che amano e odiano questa stagione: sono coloro che soffrono di allergie stagionali e si vedono costretti a dover lottare con i primi sintomi, come congestione nasale, naso che cola, prurito, occhi arrossati e gonfi, pesantezza alla testa (soprattutto sui seni nasali) e tosse.
E come poterli biasimare? Sono sintomi fastidiosi che limitano il piacere provato con l’arrivo della Primavera.

Allergie di stagione: prevenirle con i rimedi naturali

Come abbiamo detto alla base delle allergie c’è una sensibilità maggiore del sistema immunitario, che lo rende attivo al minimo cambiamento, indice che a livello intestinale vi è una sviluppata intolleranza verso alcune sostanze (soprattutto di tipo alimentare) che rendono più reattivo il sistema immunitario.
Possiamo sempre fare affidamento su Madre Natura che ci viene in soccorso e ci aiuta a prevenire e limitare la comparsa di questi fastidiosi sintomi!

L’estratto di Ribes Nero (Ribes Nigrum) è senz’altro il più indicato e più specifico tra i rimedi per le allergie stagionali: si assume in dosi consistenti da metà marzo fino alla fine della stagione dei pollini e aiuta a contrastare le infiammazioni procurate dall’inalazione.

L’Agrimonia (Agrimonia Eupatoria) è un altro prezioso alleato: stimolante della funzione epatica, risulta ottimale in caso di allergie, sia come rimedio per uso interno sia per uso esterno; in quest’ultimo caso agisce bene su occhi arrossati e gonfi.

Per i sintomi da allergia più invasivi, si consiglia di alternare l’estratto di Ribes Nero a quello di Faggio (Fagus Sylvatica), un gemmoderivato potente in grado di frenare il rilascio di istamina.

Interessante per chi soffre di allergie è anche l’utilizzo del fiore di Bach chiamato Beech (il Faggio appunto): per chi conosce i fiori di Bach, saprà che agiscono sugli stati emotivi e Beech è il fiore dell’intolleranza per eccellenza. Assolutamente consigliato per coloro che soffrono di questi sintomi, da abbinare ai rimedi fitoterapici.

Alla base di ogni allergia c’è sempre “un’intolleranza” verso qualcosa che ci circonda, sia essa di tipo fisico o perché no, di tipo emotivo.


Il Ribes nigrum apporta energia di vigore, rinnovamento e motivazione e il suo messaggio è rivolto primariamente alla corteccia surrenale, per gli antichi sede dell'energia che dà la vita, dove promuove la produzione di sostanze ormonali essenziali per il controllo di processi infiammatori, allergie...

Ribes Nigrum Floripotenziato - 50 ml >> http://goo.gl/2mzy9P
Produttore: Remedia Erbe
Tipo: Prodotto
Confezione: 50 ml



venerdì 20 marzo 2015

E' tutto Perfetto così com'è

E' tutto Perfetto così com'è

Come vivere una vita felicemente Extra-Ordinaria con il metodo D-K.a.l.t. Yourself Coaching©

di Marco Valerio Ricci



E' tutto Perfetto così com'è - Libro

«Marco Valerio Ricci ha scritto un libro su come fare Coaching, a te stesso e agli altri. Non una nuova idea, ma un nuovo modo di affrontare il Coaching.
Marco Valerio è stato mio studente e mi fa da assistente nei miei seminari da molti anni. Nel suo nuovo libro adesso propone una prospettiva interamente nuova su come ottenere il cambiamento in tempi rapidi. E in maniera agevole, non con un’introspezione che dura all’infinito.
Il mio suggerimento è di dare una lettura attenta al libro di Marco Valerio Ricci, ne rimarrete deliziati e leggendolo vi ritroverete con nuove abilità.»

Dr Richard Bandler, co-creatore della PNL

Scopriamo la differenza che fa la differenza, per arrivare a un cambiamento radicale con un percorso di Coaching innovativo.

Che cosa fa la differenza tra chi, dopo un percorso di Coaching, consegue un cambiamento radicale nei propri atteggiamenti e chi invece non riesce a far sua, in modo definitivo, una nuova modalità di pensiero, cioè un nuovo livello di consapevolezza capace di condurre a un autentico benessere?

Il metodo di Coaching D-K.a.l.t. Yourself ©, illustrato in questo libro, nasce dalla ricerca e dalle sperimentazioni di Marco Valerio Ricci proprio per dare una risposta a questa incalzante e sempre più diffusa esigenza di cambiamento interiore: oggi come non mai le persone vivono con frustrazione il loro bisogno di realizzazione personale; neppure l’impegno costante, l’idea che «se vuoi, puoi» e la motivazione personale sembrano essere efficaci.

Cambiare il proprio destino è davvero possibile? Per Marco Valerio Ricci, sì.

Il metodo D-K.a.l.t. Yourself Coaching ©, che utilizza gli strumenti della PNL e ha un approccio di tipo strutturale alla persona – considerata, seguendo la visione olistica, come un tutt’uno di corpo-mente-spirito in sinergia, che va «liberato» dai pesanti condizionamenti portati dalla società –, propone un percorso di sviluppo e di crescita personali basato su uno schema ricorrente, fatto di domande, brevi induzioni, utili riflessioni, approfondimenti stimolanti ed esercizi di facile esecuzione, che consentono a chi lo sperimenta di essere regista della propria evoluzione.

A testimonianza dei positivi riscontri del metodo, completano il manuale tre esperienze di Coaching condotte con successo sulla base del modello D-K.a.l.t. Yourself Coaching ©, una in ambito personale, una in ambito aziendale e una in ambito scolastico.


Indice libro

L’opinione di Richard Bandler sul libro che state per leggere
Prefazione di Gabriel Guerrero

Io credo
Introduzione
Istruzioni per l’uso

I. Il viaggio ha inizio
Estratto della tesina di Andrea Bizzaro, studente della Scuola Coach di Udine, Licensed NLP Master Practitioner e Coach

II. La partenza

III. Il percorso

IV. Le asperità

V. La planata

ESPERIENZE DI COACHING FONDATE SUL MODELLO D-K.A.L.T. YOURSELF

Tesina integrale di Paolo Tomada, studente della Scuola per Coach di Udine, Licensed NLP Master Practitioner e Coach
Tesina di Beatrice Raso, studentessa della Scuola per Coach di Aosta e Licensed NLP Trainer
Ringraziamenti
Nota sull’autore


Estratto dal Libro

«L’avere un obiettivo dentro di te ti ha dato sicurezza, e ti ha fatto acquisire consapevolezza di quello che facevi. Tutto questo ha permesso alla tua postura di essere più eretta, al tuo passo di essere più lungo, al tuo piede di essere più stabile, al tuo incedere di essere più veloce, al tuo percorso di essere più lineare.

Quando hai un obiettivo, puoi anche scoprirti.
Infatti è a quel punto che che ti chiederai come potresti agire per ottenere quel risultato.

E lo fai indipendentemente dal fatto che l’obiettivo sia un risultato voluto (come avviene quando realizzi un sogno che ti rappresenta, perché il suo raggiungimento determina l’espressione di chi sei o di ciò che desideri) o che sia un risultato richiesto (come avviene sul posto di lavoro, ad esempio, dove potresti eseguire gli ordini del tuo capo o la commissione del tuo cliente).

Gli esseri umani sono abitudinari: fanno le cose senza chiedersi come o perché.
Ci manca consapevolezza.

Io voglio portarti a prendere consapevolezza di te e trasformare il tuo “devo” nel tuo “voglio”.
Voglio farti conoscere da te stesso, e farti arrivare al tuo obiettivo.»

Marco Valerio Ricci


Istruzioni per l'uso - Estratto da "E' tutto Perfetto così com'è" di M. V. Ricci

Iniziamo col dire che cosa non è questo libro.

Questo libro non spiega come funziona la Programmazione Neuro Linguistica (PNL), perché suppongo che tu, se sei un lettore che ha scelto consapevolmente questo testo, sappia già che cos'è. Allo stesso tempo è scritto in modo che anche il neofita possa leggerlo tranquillamente, traendone beneficio e, se crede, andando ad approfondire gli argomenti specifici su altri testi.

Qui do solo alcuni concetti chiave della PNL, utili per l'apprendimento del mio metodo. Alcune tecniche di PNL sono solo citate, ma non spiegate nella loro esecuzione. Puoi comunque aiutarti nella lettura utilizzando i glossari che trovi alla fine di ogni capitolo, dove troverai spiegati in sintesi alcuni principi o termini specifici.

E ora diciamo quello che questo libro è.

Il libro è un percorso di crescita personale. La struttura dei capitoli e la loro sequenza richiama la metafora del viaggio. È il viaggio che farai con me, pagina dopo pagina. Decolleremo insieme, cominceremo a librarci nell'aria e, infine, una volta che la meta sarà visibile, atterreremo.

Scoprirai di non essere più la stessa persona che ha iniziato la lettura.
Ma non voglio anticiparti nulla adesso, è una scoperta che desidero tu faccia in maniera graduale.

Ogni capitolo inizia con una domanda, che ti sarà di stimolo per riflettere su un determinato tema.

Successivamente ti proporrò una breve induzione, che ha lo scopo di alterare il tuo stato di coscienza al fine di renderlo più adatto a lavorare sul tema trattato. Sappi che qualsiasi cambiamento arriva solo nel momento in cui entri nel giusto stato interiore per effettuarlo. Durante la lettura dell'induzione, noterai la ripetizione di alcuni puntini di sospensione: quando li trovi, fai un profondo respiro e immagina di leggere le parole con una voce calma e rilassata.

Seguiranno poi alcune riflessioni, accompagnate da esercizi. Ti suggerisco di svolgere gli esercizi a mano a mano che li incontrerai: in questo modo avranno la loro massima utilità.

Puoi trovare altro materiale utile sul sito www.marcova-lerioricci.com/tuttoesempreperfetto. Ti basterà scrivere la username e la password che trovi a p. 238 e accedere al download gratuito per scaricare il riassuntivo degli esercizi e altro materiale utile alla tua crescita personale.

Se ti occupi di Coaching a livello professionale, potrai somministrare gli stessi esercizi ai tuoi clienti, a patto di citare la fonte del materiale che offri. Se invece stai leggendo il testo per la tua crescita personale, potrai rifarli da solo in un secondo momento, dopo aver terminato il libro, ogni qual volta lo riterrai opportuno.

Nella seconda parte del libro - e in misura maggiore sul sito - ho scelto di presentare una serie di esperienze che so­no il risultato del lavoro effettuato da alcuni Coach certificati secondo il mio modello, i quali hanno applicato il metodo D-K.a.l.t. Yourself nell'approccio con i loro clienti.

Voglio che sia ben chiaro che questo libro è rivolto a due tipologie di utenti ed è altrettanto efficace per entrambi:

la persona che si avvicina al D-K.al.t. Yourself Coaching per affrontare un percorso di crescita personale, anche se mossa da una semplice curiosità di scoprire cosa sia il mondo del Coaching con la PNL;
il professionista del Coaching, o la persona che lo vuol diventare, che desidera attingere dall'esperienza di uno dei Coach con maggiore esperienza in Italia, con oltre 12.000 ore di Coaching erogate, a partire dal lontano 1998.
Il libro è incentrato sulla crescita personale del lettore, nella profonda convinzione che nessuno possa dirsi Coach se non ha affrontato le sfide della sua vita, grazie all'applicazione delle stesse modalità e degli stessi strumenti di cui successivamente farà uso con i suoi clienti. In alcuni passaggi mi sono permesso di sottolineare, a uso e consumo di chi è già un professionista del settore, la necessità di prestare particolare attenzione ad alcuni concetti che possono risultare particolarmente utili in ambito professionale.

Che tu faccia parte di una categoria o dell'altra, il mio augurio è che tu tragga tutti i benefici possibili da questa lettura e dall'applicazione su te stesso del processo che illustra. La terminologia che ho usato ti permetterà di notare i cambiamenti in te a mano a mano che diventerai sempre più competente, su te stesso e sulle specifiche modalità del metodo.

Fin qui le mie parole, adesso tocca a te!

Buona avventura.
Buon divertimento!


Marco Valerio Ricci è uno dei trenta Licensed Master Trainer in PNL al mondo riconosciuti da Richard Bandler, di cui dal 2005 è uno degli assistenti internazionali.
Certificato come Licensed NHR Master Practitioner e come Licensed DHE level 3, è il creatore del modello D-K.a.l.t. Yourself Coaching ©, per il cambiamento personale profondo attraverso l’applicazione al Coaching dei modelli della PNL e dell’ipnosi per l’alterazione degli stati di coscienza.
Dal 2002 presiede l’Accademia dei Coach, società di ricerca, sviluppo e erogazione di modelli di Coaching e Training di eccellenza per il business, la vita e lo sport.


Marco Valerio Ricci
E' tutto Perfetto così com'è - Libro >> http://goo.gl/8o1isI
Come vivere una vita felicemente Extra-Ordinaria con il metodo D-K.a.l.t. Yourself Coaching©
Editore: Anteprima
Data pubblicazione: Marzo 2015
Formato: Libro - Pag 240 - 14 x 21 cm