lunedì 25 maggio 2020

5G: modifica DNA risuonando con strutture frattali



Tecnologia 5G: modifica il DNA risuonando con le sue strutture frattali

Scienza e Fisica Quantistica


Lʼuomo è una sofisticata e delicata macchina elettromagnetica che vive di segnali, frequenze, codici di riconoscimento: in tutto questo come interferiscono i campi elettromagnetici esterni e in particolare la nascente tecnologia 5G?

Fausto Bersani Greggio - 25/05/2020

Il seguente articolo è tratto da Scienza e Conoscenza #72

Lʼuomo è una sofisticata e delicata macchina elettromagnetica che vive di segnali, frequenze, codici di riconoscimento. A un livello molto elementare basti pensare all’attività elettrica del cuore, del cervello o dei muscoli. Tuttavia per capirne a fondo il funzionamento la biochimica non è sufficiente. Ifuturi progressi della medicina saranno possibili se i medici lavoreranno accanto ai fisici. Solo così comprenderemo i livelli più sottili e profondi, i “meccanismi che comandano i meccanismi”.

Il concetto di risonanza

Il problema delicatissimo è quello di determinare come reagisce il campo elettromagnetico endogeno nei diversi distretti del corpo umano quando questo è esposto a un campo elettromagnetico esterno. In questi casi atomi e molecole possono essere distorti nelle loro configurazioni e nei loro equilibri funzionali. I resoconti di vari studi documentano “effetti finestra” in cui si presentano complesse risposte biologiche (bio-effetti) non lineari e selettive: al di fuori di determinati intervalli di frequenze e intensità, in genere, non si ha alcuna reazione. In altre parole, l’effetto accade solo sotto l’influenza di “sottili risonanze” e non necessariamente l’effetto risulta più evidente quando il campo applicato “fa la voce grossa”. Non è un semplice problema di intensità espositiva.

OGNI SISTEMA, MICROSCOPICO O MACROSCOPICO, È IN GRADO DI OSCILLARE
E LO FA CON FREQUENZE CARATTERISTICHE,
LE COSIDDETTE “FREQUENZE PROPRIE” DI VIBRAZIONE

Proviamo ad approfondire il concetto di risonanza. Partiamo dalla nota storia del ponte Tacoma Narrows Bridge che, il 7 novembre 1940, crol- lò sotto le raffiche periodiche del vento. Non fu certo solo la pressione del vento a farlo crollare, ma la cadenza delle raffiche, cioè la frequenza. Questa frequenza risultò molto vicina alla frequenza di vibrazione “propria” di una delle strutture portanti; in questo caso, la pressione trasmessa dal vento venne amplificata a un livello tale che il trasferimento di energia fece crollare il ponte. È lo stesso fenomeno in virtù del quale se facciamo vibrare un diapason con un martello, altrettanti diapason aventi la stessa frequenza del primo e posti in sua prossimità, risuoneranno senza venire percossi. Analogo è anche il meccanismo uditivo in cui la membrana del timpano risuona con le onde sonore che vengono emesse nell’aria riconoscendole e decodificandole in un linguaggio grazie al sistema nervoso, naturalmente entro un certo spettro di frequenze che rappresenta la nostra capacità uditiva, né più né meno di quanto accade alle cellule della nostra retina (coni) che, come vere e proprie antenne, riconoscono determinate frequenze elettromagnetiche che chiamiamo colori.

In generale si può dire che ogni sistema, microscopico o macroscopico, è in grado di oscillare e lo fa con frequenze caratteristiche, le cosiddette “frequenze proprie” di vibrazione.

La risonanza è la capacità che ha il sistema di aumentare l’ampiezza di oscillazione in corrispondenza di sollecitazioni esterne sintonizzate esattamente sulle frequenze proprie di vibrazione. In questo caso, in modo molto efficiente, il sistema assorbe, amplificandola, l’energia ceduta da una perturbazione...

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Nuove scienze, Medicina Integrata
Autori Vari

giovedì 21 maggio 2020

Aiuta il tuo sistema immunitario ad aiutarti



Aiuta il tuo sistema immunitario ad aiutarti

Medicina Integrata


Come possiamo ottimizzare le nostre difese immunitarie: stile di vita e integratori

Fiamma Ferraro - 20/05/2020

In televisione si sente spesso dire che assumere integratori per COVID-19 non è utile. Questo è vero se si è già affetti da COVID-19, ma le affermazioni che si sentono sono anche soggette a varie interpretazioni. Nel parlare di una terapia di supporto, non si promettono miracoli; è impossibile farlo in campo medico, ma nella malaugurata ipotesi che si venga colpiti da COVID-19 od altri virus in futuro, un’adeguata terapia di prevenzione potrebbe far sì che le manifestazioni cliniche siano perlomeno meno acute.

Come possiamo ottimizzare le nostre difese immunitarie

Prima ancora di pensare a qualsiasi forma di terapia di supporto, bisogna ricordarsi che l’organismo reagirà meglio se è supportato da uno stile di vita sano.
In particolare:

Cercare di ridurre lo stress; in questo periodo storico non ha tutti i torti chi afferma che “tra il dire e il riuscire a fare c’è di mezzo il mare!”. Ricordiamoci però che negli ultimi anni lo stress viene preso sempre di più in considerazione per il suo ruolo nocivo. Chi è a conoscenza dei concetti di base di un riaddestramento respiratorio è anche consapevole che lo stress è una delle prime cause dell’iperventilazione. Come fare? Esercizi di respirazione del metodo Buteyko, meditazione per chi ha appreso una buona tecnica, tutorial guidati su you tube.
Una respirazione ottimale; (come già sapete ;-))
Praticare attività fisica regolarmente; minimo 30 minuti al giorno di un’attività fisica di lieve-media intensità. In questo particolare periodo: cyclette, tapis roulant, tutorial su you-tube. Corsa sul posto, salire e scendere le scale di casa/del condominio (evitando in tal modo anche l’aria non raccomandabile all’interno degli ascensori), lavori domestici vari.
Dormire a sufficienza; per anni, la comunità scientifica non ha avuto ben chiaro il ruolo del sonno per la salute. Ormai è risaputo che il sonno favorisce tutti i processi riparativi a tutti i livelli, compreso il sistema immunitario. Come ricordo sempre: ciò che conta è il giusto dosaggio. Non bisognerebbe dormire né troppo né troppo poco. Circa 8 ore al giorno; è per questo che si dice che l’uomo passa un terzo della propria vita a dormire.
Optare per un’alimentazione varia ed equilibrata.

Quali sono i migliori prodotti naturali per rafforzare il sistema immunitario?

Alcune sostanze disponibili in natura sono ben note per le loro proprietà di ottimizzazione del sistema immunitario. Elenco alcune di queste.

AHCC (Active Hexose Correlated Compound)

L’AHCC (Active Hexose Correlated Compound) è un alfa-glucano prodotto tramite la fermentazione dell’estratto di un fungo molto apprezzato in Asia ed anche in in Europa: lo shiitake (Lentinus edodes). L’interesse per i benefici di questo fungo non è nuovo, essendo esso impiegato da molti anni nelle medicine tradizionali asiatiche. L’AHCC è il risultato di molti anni di ricerca in Giappone e consente di ottimizzare gli effetti derivanti dall’associazione di vari principi attivi dalle proprietà immunostimolanti e antitumorali. Pare infatti che l’AHCC abbia anche un potenziale diretto a contrastare alcune forme di tumori.

Tra i principali principi attivi presenti dell’AHCC vi sono dei derivati dell’alfa-glucano e del beta-glucano. Questi composti non sono più monosaccaridi, bensì polisaccaridi (carboidrati più complessi nella loro struttura biochimica). Essi sono noti per i loro effetti immunostimolanti. Sono infatti in grado di rafforzare il sistema immunitario stimolando l’attività di svariate famiglie di globuli bianchi. La loro importanza risiede infatti nella capacità di favorire l’azione dei linfociti NK (Natural killers, ovvero “assassini naturali”), le “cellule NK”. Si tratta di globuli bianchi che costituiscono i primi agenti protettori dell’organismo in caso di aggressione. I principi attivi dell’AHCC aumentano inoltre la concentrazione di linfociti T e B, globuli bianchi che agiscono in maniera specifica contro gli agenti patogeni. Grazie alla sua attività immunostimolante, questo estratto fermentato di shiitake rappresenta un prezioso alleato nella prevenzione di varie malattie, anche virali, tra cui le varie forme di influenza. Le proprietà immunostimolanti dell’AHCC sono state dimostrate da studi in vitro e test clinici. I ricercatori hanno mostrato particolare interesse per l’azione stimolante dell’AHCC sulle cellule NK, che rappresentano una linea difensiva fondamentale anche contro le cellule tumorali. Coinvolte nella risposta immunitaria innata, o immediata, i linfociti NK sono in effetti in grado di individuare e uccidere le cellule tumorali appena formate in poche ore. Inutile dire che la stimolazione di queste “cellule assassine” tramite l’AHCC apre prospettive terapeutiche interessanti nella lotta contro numerose patologie. Dalla sua elaborazione e dalla scoperta delle sue virtù terapeutiche, l’AHCC è stato utilizzato da centinaia di migliaia di persone. L’impiego di questo prodotto è supportato anche da studi condotti in oltre 30 università e istituti di ricerca e in più di 700 ospedali in Giappone e in tutto il mondo.
Per offrire un prodotto immunostimolante di qualità, un estratto di shiitake standardizzato al 60% di AHCC viene ottenuto in laboratorio in conformità alle norme GMP et ISO 9100 & 22000 e confezionato in capsule del dosaggio di 500 mg.

Lattoferrina

La lactoferrina o lattotransferrina, è una glicoproteina contenuta in particolare nel colostro (la prima forma del latte materno) e il siero di latte ad azione antimicrobica e ferro-trasportatrice. Nota ormai da tempo (è stata scoperta da Sorensen e Sorensen nel latte vaccino nel 1939) è stata recentemente rivalutata per le sue proprietà antiossidanti, immunomodulatrici ed antinfettive; protegge in modo particolare la bocca, il naso e gli occhi da attacchi infettivi. In forma di integratore è anche assunta come anti-ossidante. Negli ultimi 15 anni sono stati effettuati vari studi sulla lattoferrina, in particolare come trattamento di supporto in casi di epatite C, acne, ulcere, osteoporosi e processi infiammatori. Il numero di studi clinici è ancora scarso, ma se la lattoferrina viene assunta in forma di integratore alimentare di buona marca (dosaggio 200-250m), non vi sono effetti collaterali. Ci possono essere invece effetti collaterali se assunta per oltre 2 settimane in forma di latte vaccino; ciò è dovuto al fatto che le altre proteine contenute nel latte vaccino non sono le stesse del latte materno.

Probiotici

In particolare il lactobacillus plantarum e il lactobacillus gasseri sono ceppi ceppo probiotici che ottimizzano le funzioni immunitarie naturali del corpo. Optando per una cura a base di Lactobacillus gasseri, sono necessari non meno di 12 miliardi di microrganismi per dose per ottimizzare le funzionalità immunitaria in generale della flora intestinale.e’anche utile

La vitamina C

Disponibile in particolare in frutta e verdura cruda (e in questi tempi si tende ad assumere più alimenti cotti, per timori di eventuali contagi) è particolarmente nota perché stimola la distruzione degli agenti patogeni nell’organismo. Può quindi essere utile, per assicurare un apporto ottimale di vitamina C e un suo buon assorbimento, optare per un integratore alimentare di tipo liposomico a dosaggi relativamente alti.

La vitamina D

In questo periodo in cui si deve “restare a casa” per quasi tutta la giornata, è difficile ottenerne in quantità sufficiente tramite l’esposizione ai raggi del sole. Per evitare carenze è bene innanzitutto introdurla in quantità nella forma alimentare (si trova in particolare nell’olio di fegato di merluzzo, nelle aringhe o nelle sardine). In vari casi può essere utile in questo periodo anche assumere integratori, poiché i linfociti T, le cellule che si trovano in prima linea per garantire la nostra protezione, si attivano in presenza della vitamina D

Possono poi essere utili vari altri integratori, tra i quali in particolare: L-glutatione solubile, Condroitina solfato, Zinco acetato, Selenio, Magnesio, Vitamine del gruppo B.

eBook - Il Fattore C
Vitamina C ad alte dosi nel trattamento del COVID-19 e di altre condizioni patologiche
Domenico Mastrangelo

martedì 19 maggio 2020

La vitamina C ti allunga la vita



La vitamina C ti allunga la vita

Medicina Integrata


È un potente antiossidante, antivirale e può rallentare l’invecchiamento: parola di premio Nobel

Redazione Scienza e Conoscenza - 18/05/2020

La vitamina C è la sostanza antinvecchiamento che l’umanità può iniziare a usare da subito. La storia non è nuova, ma solamente poco divulgata.

Le prove a sostegno della vitamina C come agente antinvecchiamento sono avvincenti e radicate nel patrimonio genetico degli esseri umani. Tutti gli esseri umani sono mutanti: solo l’homo sapiens, le cavie, le scimmie, alcuni pipistrelli, alcuni pesci e molti uccelli, non producono la propria vitamina C. Il resto del regno animale sintetizza la propria vitamina C. Gli animali utilizzano organi diversi per produrla, alcuni uccelli e rettili usano i reni, mentre gli uccelli e i mammiferi la sintetizzano nel fegato.

Anche gli umani una volta producevano vitamina C nel fegato, impiegando nel processo quattro enzimi che convertono gli zuccheri circolanti in acido ascorbico (vitamina C). Oggi noi umani abbiamo solo 3 dei 4 enzimi necessari e si ipotizza che una mutazione progressiva in qualche generazione passata abbia disattivato il gene per l’enzima ossidasi gulonolattone e, lentamente, la mutazione sia progredita, impedendoci la sintesi della vitamina C.

I mammiferi che sintetizzano la propria vitamina C possono vivere 8-10 volte oltre l’età della loro maturità fisica, mentre quelli senza questa capacità raggiungono a fatica le 3-4 volte. I ricercatori ritengono pertanto che la re-installazione nell'uomo dell’enzima mancante potrebbe estendere la durata della vita di centinaia di anni. Questo implicherebbe la possibilità che gli esseri umani del passato, prima di questa mutazione genetica, abbiano vissuto per centinaia di anni. Il primo scien-ziato a proporre questa spiegazione è stato Irwin Stone, nel 1966. Le testimonianze presenti nella Bibbia potrebbero allora assumere un altro aspetto: le età di Adamo, 930 anni, Noè, 950, Sem, 600, Arpacsad, 438, Abramo, 175, Mosè, 120 sarebbero in linea col progressivo azzeramento della capacità di sintesi dell’acido ascorbico.

L’integrazione con vitamina C funziona?

Chi critica la vitamina C (e non solo) afferma spesso che non esiste alcuna dimostrazione scientifica del fatto che essa funzioni come cura. Ma tale critica è innanzitutto essa stessa al di fuori della scienza, in quanto, per ogni disciplina scientifica, non si può provare che una teoria sia vera, ma solo che sia errata.

Esistono, è vero, sperimentazioni spesso citate come falsificazioni, ma ognuna di esse è stata attentamente esaminata e rifiutata da medici ortomolecolari, in quanto effettuata con protocolli viziati, per aver impiegato o quantità irrisorie di vitamina C o con frequenza troppo bassa o per troppo poco tempo o in forma orale invece che endovenosa. Viceversa, le sperimentazioni che hanno impiegato quantità di vitamina C in dosi elevate, frequentemente e che si siano protratte per il tempo dovuto, hanno costantemente registrato effetti positivi. La vitamina C e gli integratori che possono essere utili a prolungare la vita, contrastando le malattie degenerative quali quelle cardiovascolari, il cancro e gli ictus – solo per citare le tre principali cause di decesso – devono essere messi alla prova scientificamente e non rifiutati per l’assenza di un’impossibile dimostrazione del loro valore in mancanza di trials correttamente predisposti.

Già dal 1984 i ricercatori sapevano che l’integrazione di vitamina C aumenta la vita media dei topi di ben il 20%1. Il premio Nobel Linus Pauling ha suggerito che gli esseri umani integrino la loro dieta continuamente durante la giornata, per imitare l’attività del fegato come se il gene per l’enzima ossidasi gulonolattone fosse ancora attivo. Pauling suggeriva l’integrazione con ascorbati minerali, non con l’acido ascorbico che a volte può essere irritante per lo stomaco. La quantità utilizzata dipende dal singolo soggetto e dallo stato di salute. Il limite soggettivo viene stabilito cominciando con poche decine di milligrammi e aumentando piano piano per dare modo all’organismo di abituarsi. Si raggiungono in tale modo quantità che in individui sani vanno tipicamente dai 2-3 ai 10-15 grammi al giorno.

NOTE

1. H.R.Massie, et al, “Dietary vitamin C improves the survival of mice”, Gerontology 30: 371-75, 1984.

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Vitamina C ad alte dosi nel trattamento del COVID-19 e di altre condizioni patologiche
Domenico Mastrangelo

martedì 12 maggio 2020

Vitamina C ad alte dosi e Covid-19



Vitamina C ad alte dosi e Covid-19: il nuovo libro di Domenico Mastrangelo

Medicina Integrata


Questo saggio di Domenico Mastrangelo mostra le evidenze rispetto all’efficacia dell’impiego di Vitamina C ad alte dosi come potente antivirale, soprattutto nell’epidemia da Covid-19 in atto

Redazione Scienza e Conoscenza - 11/05/2020

"Questo e-book - scrive il dottor Stefano Fais a proposito dell'ebook di Domenico Mastrangelo Fattore C - è prezioso per almeno due motivi. Il primo è che è scritto da Domenico Mastrangelo che credo sia una delle maggiori autorità al livello mondiale sull'uso della Vitamina C nel prevenire e curare le malattie.

Il secondo è che l'argomento, che riguarda la grande importanza della Vitamina C per la salute, è così poco trattato in maniera seria e competente; non vi è dubbio quindi che questo istant-book è assolutamente tempestivo (timely come si dice in inglese).

Tanto più in questo periodo di panico totale, che coinvolge ogni singolo essere umano, su come trattare e prevenire l'infezione da Sars-Cov2. È più che una convinzione quella che la Vitamina C può aiutare l'organismo ad affrontare al meglio questa infezione sia riducendo l'accumulo di sostanze ossidanti, scatenata dalla reazione dell'organismo all'infezione, sia partecipando attivamente alla risposta immunitaria.

Vorrei ricordare a questo proposito che la Vitamina C è fra le vitamine che il nostro corpo non produce e quindi se in qualsiasi modo non la si assume, ne rimaniamo privi. Domenico Mastrangelo mi dice sempre che siamo tutti a rischio di scorbuto perché tutti assumiamo poca Vitamina C.

Certamente nei secoli passati lo scorbuto era una malattia devastante, in particolare nei paesi che non si affacciano sul mediterraneo. I marinai che passavano molto tempo in mezzo al mare se ne ammalavano gravemente. Ma il nostro paese è una grande contenitore di alimenti assolutamente ricchi di Vitamina C e questa sarebbe, in partenza, una delle nostre fortune. Speriamo in futuro di sfruttare al meglio questa fortuna, che è una delle nostre risorse naturali".

Mastrangelo ci dà una visione chiara della correlazione esistente tra gli esiti più nefasti della patologia e il numero di malattie croniche pregresse e relativo trattamento farmacologico dei pazienti più a rischio. Se, quindi, le condizioni di base dei pazienti che muoiono per effetto dell’infezione da SARS-CoV-2, sono, nella maggior parte dei casi, compromesse da malattie croniche, non meno importante sembra essere, per quanto attiene alla prognosi della Covid-19, il ruolo dei trattamenti farmacologici comunemente impiegati per tali malattie.

Il testo è supportato da oltre 300 voci bibliografiche ed è al momento l’unico libro italiano sull’impiego della Vitamina C ad alte dosi per il trattamento del Covid-19 e di altre condizioni patologiche.

INDICE

CAPITOLO 1
Cos’è il Coronavirus?

CAPITOLO 2
Covid-19: un’epidemia “iatrogena”?

CAPITOLO 3
Vitamina C ad alte dosi per il COVID-19 e per altre patologie

BIBLIOGRAFIA

Domenico Mastrangelo
Il Dr. Domenico Mastrangelo è un medico specializzato in Ematologia, Oncologia, Oftalmologia e infine in Omeopatia. Dapprima ha diretto la ricerca clinica presso il centro di ricerca di una ditta farmaceutica, poi ha lavorato presso il centro di ricerca oncologica della Thomas Jefferson University e del Wills Eye Hospital di Philadelphia, dove ha appreso le tecniche di biologia molecolare per l’analisi del genoma delle cellule tumorali. Tornato in Italia, ha creato un laboratorio di ricerca presso il dipartimento di Oftalmologia dell’Università di Siena, dove ancora oggi lavora. Ha scritto più di cento articoli e capitoli di libri in lingua inglese, impegnandosi prevalentemente nella ricerca in Oncologia e in Omeopatia, ma sempre contro il corporativismo medico, le conoscenze “imposte” e le “certezze” di una Medicina che ritiene debba essere radicalmente cambiata.

Editore Editing snc
Data pubblicazione         Maggio 2020
Formato              Download - Pag 76
File         PDF (1881 kb)
Protezione         Watermark (+ informazioni)
ISBN      8828500867
EAN       9788828500865

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Vitamina C ad alte dosi nel trattamento del COVID-19 e di altre condizioni patologiche
Domenico Mastrangelo

venerdì 8 maggio 2020

Scienza e Conoscenza - n.72 - Rivista



Scienza e Conoscenza - n.72 - Rivista

Nuove scienze, Medicina Integrata


«È il cuore intuitivo che parla alla vita! In un mondo in cui il ritmo e la complessità sono in costante aumento, dove affrontiamo sempre più sfide personali e sociali, è il suo appello pulsante a sollevare la coscienza: fare scelte più sensate capaci di migliorare la salute, il benessere e l’armonia individuale e globale. Questa accoglienza inizia quando si è pronti ad assumere una maggiore responsabilità nei confronti delle proprie decisioni e azioni quotidiane, che possono portare a stabilire un nuovo e più sano riferimento fisiologico e psicologico interno di base. E per stabilire una base, è necessario avere strategie pratiche ed efficaci. Tra queste vi sono la consapevolezza di sé e degli altri, la flessibilità cognitiva e l’autoregolazione delle emozioni, ma quella fondamentale, che ognuno di noi ha sperimentato forse senza esserne pienamente consapevole, è l’intuizione».

Bastano queste parole tratte dall’articolo di Carmen Di Muro che potete leggere su Scienza e Conoscenza #72 per farvi capire quanto sia attuale questo ultimo numero.

Non abbiamo parlato di Covid-19, abbiamo deciso di parlare di qualcosa di molto più importante: l’immenso valore umano, energetico e spirituale che tutti abbiamo e che in questo momento può fare la differenza.

Per questo abbiamo scelto di parlare di cuore, di intelligenza intuitiva e di coerenza cardiaca per farvi scoprire come da questo organo parta un’energia potente che si espande e coinvolge in modo non locale tutto ciò che ci circonda.

Vi parleremo dell’umanità in modo diverso da quello che vi raccontano i telegiornali e siamo certi che alla fine anche voi sentirete questa “insostenibile bellezza dell’essere”. Con questa bellezza potremo ritrovare la nostra vera essenza come parte di un Universo infinito che è in continuo dialogo con noi e di cui non ci accorgiamo affatto.

Con questa consapevolezza capiremo che, anche se in tanti vogliono farcelo credere, siamo molto di più che semplici corpi alla mercé di virus e malattie.

Vi accompagneremo verso una visione più completa della medicina: un tipo di medicina che non si limita a sedare i sintomi, ma si chiede qual è l’origine del problema e si pone ancora delle domande, senza paura delle risposte.

Indice

CUORE QUANTICO

L'intelligenza intuitiva del cuore - Sesto senso e precognizione sono reali e “partono” dal cuore, che sente prima del nostro cervello
Carmen Di Muro

Il cuore pensante dell’Ayurveda - Coerenza cuore-cervello, campo elettromagnetico del cuore, e informazione non locale tra antica sapienza indiana e nuove scienze
Antonio Morandi

Coerenza Cardiaca - Bastano 5 minuti 3 volte al giorno per portare salute e benessere nella tua vita, con una pratica alla portata di tutti
Marianna Gualazzi

Il respiro tra scienza e tradizione yogica - Il soffio vitale che connette mente e corpo ci permette di modulare ansia e stress e di sondare la natura della coscienza
Lorenza Melosini

SPECIALE VITAMINA C, a cura della Redazione

Carta d'identità della Vitamina C
La vitamina C ti allunga la vita
Vitamina C e Cancro
Vitamina C e Virus

MEDICINA INTEGRATA

Nutrizione molecolare e omeopatia - Una nuova terapia altamente personalizzata
Diego Tomassone

Fibromialgia, la malattia della rigidità - Cosa ci dice la PNEI e la medicina ildegardiana
Sabrina Melino

MANIFESTO PER UNA NUOVA SCIENZA

La medicina che vorrei - Intervista a Roberto Gava a cura di Valerio Pignatta

Il modello uomo-antenna e i suoi codici - Inquinamento elettromagnetico, salute e malattia
Fausto Bersani Greggio

Morti di Stato - I decessi silenziosi causati dall’uranio impoverito
Intervista a Francesco Cappello e a Salvatore Ferrara a cura della Redazione

FISICA E DINTORNI

Questioni di stile e bellezza in fisica teorica - Ignazio Licata

Siamo quanti di consapevolezza universale - Mauro Ferri

RUBRICHE

La medicina è una sola - Carlo Maggio

Funghi di lunga vita - Stefania Cazzavillan

Psicologia quantistica - Carmen Di Muro

Casi clinici - Gioacchino Pagliaro

Scheda Tecnica
Editore Editing snc
Data pubblicazione         Aprile 2020
ISBN      8878694975
EAN       9788878694972

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Autori Vari

giovedì 7 maggio 2020

La gestione del respiro



La gestione del respiro tra scienza e tradizione yogica

Consapevolezza e Spiritualità


Il soffio vitale che connette mente e corpo ci permette di modulare ansia e stress e di sondare la natura della coscienza

Redazione Scienza e Conoscenza - 07/05/2020

Articolo di Lorenza Melosini tratto da Scienza e Conoscenza n.72

Che il controllo del respiro sia efficace per modulare l’espressione emotiva è ormai una competenza assodata. Questo è vero nel senso comune o nei semplici consigli che un amico può darci in una situazione di stress – uno tra tutti quello di farsi “un bel respiro” – ma lo è anche, da quasi 40 anni, in più complessi sistemi di terapia come il rebirthing, il training autogeno, la respirazione integrata, tecniche che usano la respirazione per aiutare il paziente a schiudere parti molto profonde del Sé.

Respiro, sistema nervoso simpatico e parasimpatico

Intuitivamente e per molto tempo nell’ambito della ricerca scientifica si è pensato che la respi- razione potesse avere risvolti anche sul corpo e sui processi fisiologici, per documentare i quali però è 1,2 stato necessario attendere gli anni Duemila. Si è quindi scoperto che il respiro lento e controllato interviene – probabilmente mediante lo stimolo del nervo vago – all’interno dell’equilibrio fra le due componenti principali del sistema nervoso autonomo – quella del simpatico, che regola le risposte di attacco e fuga, e quella del parasimpatico che regola il riposo, il recupero e la digestione – spostando l’ago della bilancia verso la seconda, con effetti sulla fisiologia cardiovascolare e viscerale. In ricerca questo ha corrisposto all’individuazione di indicatori nuovi, che rispondessero all’esigenza di misurare concetti di modulazione, come l’Hearth Rate Variability, il rapporto Low Frequency/High Frequency, la Respiratory Sinus Arrhythmia, ed è stata indagata la loro correlazione con stati emotivi, fisiologici e patologici, oltre che con pattern elettroencefalografici (EEG). Non moltissimo invece è ancora noto sui circuiti neurali attivi nelle pratiche respiratorie.

Questo potrebbe essere legato alla limitata diffusione della ricerca di tipo speculativo: lo studio del respiro in campo applicativo è condotto infatti insieme a quello di altre tecniche (meditazione, Hata Yoga) il che rende difficile riconoscere la peculiarità dei suoi effetti e dei propri circuiti centrali. La tendenza è quella quindi di usare dei modelli neurali che basandosi su alcune evidenze consolidate ipotizzano le modalità di funzionamento della fisiologia respiratoria e delle sue relazioni.

ARTICOLO COMPLETO SU SCIENZA E CONOSCENZA N. 72

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Autori Vari

mercoledì 6 maggio 2020

Che cos'e' la coerenza cardiaca?



Che cos'e' la coerenza cardiaca?

Medicina Integrata


Scopri un metodo facile e rivoluzionario per portare salute e benessere nella tua vita, a partire da ora

di Marianna GUALAZZI - 05/05/2020

Articolo tratto da Scienza e Conoscenza n. 72

«La coerenza cardiaca – scrive David O’Ha- re nel suo libro Coerenza Cardiaca 365 – è una pratica personale di autogestione dello stress e della gestione ottimale delle emozioni. Il termine “coerenza cardiaca” compare sempre più frequentemente sulla stampa, nei media o nelle opere di un numero crescente di medici e ricercatori.
La coerenza cardiaca è uno stato particolare della variabilità cardiaca.

Ma che cos’è la variabilità cardiaca? Quando si rileva il battito, al polso per esempio, si valuta il numero dei battiti cardiaci al minuto: questa è la frequenza cardiaca. Ma il cuore in realtà accelera e rallenta in continuazione tra i battiti, così che un battito non è mai uguale all’altro: questa è la variabilità cardiaca. La variabilità cardiaca si misura tramite l’ampiezza e più questo parametro è grande (maggiore ampiezza) maggiore è il nostro stato di salute e di equilibrio. È interessante anche notare come l’ampiezza della variabilità cardiaca diminuisca naturalmente con l’età.

Il mondo cambia e i suoi cambiamenti sono caotici, per questo le risposte del nostro cuore sono anch’esse variabili e all’apparenza caotiche, la variabilità cardiaca osservata sulla curva del polso è caotica poiché essa risponde in tempo reale ai cambiamenti per adattare la frequenza cardiaca alla richiesta. Ed è giusto e normale che sia così: si tratta del continuo lavoro del nostro sistema nervoso autonomo, del continuo riequilibrarsi tra sistema simpatico e parasimpatico. «Durante l’inspirazione – continua David O’Hare – il cuore accelera. È un meccanismo complesso, si tratta di un’inibizione del sistema parasimpatico (il freno). È come se toglieste il piede dal freno in una discesa, la macchina accelera. Durante l’espirazione, il cuore rallenta. Soffiare comprime l’addome. La compressione dell’addome stimola il sistema parasimpatico (il freno) che rallenta il cuore. È come quando premete il freno in una discesa, l’auto rallenta. Quindi è possibile controllare le accelerazioni e i rallentamenti del cuore controllando il respiro. Possediamo dunque un metodo indiretto per influenzare il sistema nervoso autonomo che pensiamo sia inaccessibile alla volontà. Abbiamo trovato una faglia nella protezione del sistema di guida automatico e la sfrutteremo.

Il sistema nervoso autonomo è il nostro pilota automatico, quello che genera ogni regolazione automatica del corpo. La regolazione autonoma comprende la temperatura corporea, il tasso di zucchero nel sangue, la digestione, i livelli di tutti gli ormoni, le fasi di veglia e sonno, la sensazione di fame e di sazietà, la frequenza respiratoria, il peso corporeo (eh sì, anch’esso è una regolazione automatica indipendente dalla volontà), i cicli mestruali, la frequenza cardiaca e miliardi di altre variabili che sono regolate ad ogni secondo in modo totalmente incosciente e involontario. Differentemente dai pilota automatici degli aerei, noi non possiamo scollegare il sistema nervoso autonomo. Provate infatti a suicidarvi smettendo di respirare, è impossibile morire in questo modo, è più forte di voi. Ma abbiamo trovato un modo di penetrare nel sistema, questo cavallo di Troia è la respirazione. Dominate la respirazione e avrete un certo controllo sui vostri automatismi».

Vuoi leggere l'articolo completo sulla coerenza cardiaca?

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