venerdì 30 ottobre 2015

Speranze o suppliche: qual è la verità sulle preghiere?

Speranze o suppliche: qual è la verità sulle preghiere?

Cosa sono le preghiere? Perché tutti gli uomini pregano?

La redazione S&C - 29/10/2015



Speranze o suppliche: qual è la verità sulle preghiere?

Ernest Holmes, insegnante, scrittore e autorità riconosciuta a livello internazionale nel campo della psicologia religiosa, prendeva molto sul serio la preghiera.
 
Uno dei numerosi libri che ha scritto al riguardo è Il Potere di Realizzazione della Preghiera e della Meditazione ed è di questo che, di seguito, vi proponiamo un estratto.
 
"«La maggior parte degli uomini che crede in Dio crede nella preghiera, ma la nostra idea di preghiera cambia con la nostra idea di Dio, ed è naturale per ognuno di noi sentire che il proprio modo di pregare è quello corretto.

Dovremmo però tenere presente che le preghiere efficaci, indipendentemente da chi le proferisce, sono tali perché incarnano principi universali che, se compresi, possono essere usati consapevolmente. »

Alla domanda "cos'è la preghiera?", Hernest Holmes ha sempre risposto: la preghiera – nello specifico la forma di preghiera affermativa che si può definire “guarigione mentale spirituale” – è uno strumento per vivere una vita migliore e capire che è la mente che crea la nostra realtà.

Sì, aveva la convinzione sorprendente e rivoluzionaria che tutte le preghiere possano essere esaudite, a condizione che la persona che prega sappia come pregare nel modo giusto.
 
Le preghiere non sono suppliche
Le preghiere esaudite, scriveva Holmes, non si basano sulla supplica, sull’invocazione, né sulle opere buone.

«Nulla potrebbe arrecare peggior scoraggiamento che lottare nell’illusione che Dio sia un essere soggetto a cambiamenti d’umore e possa esaudire alcune preghiere e altre no», scrive Holmes.

Egli riteneva invece che ci fosse un modo di pregare che non solo portasse all’esaudimento, ma che potesse anche diventare una via per formare un legame più forte con il "Divino", un modo per sfruttare al massimo il nostro potenziale e quello della nostra mente.

Nella filosofia di Holmes, la preghiera non è qualcosa di misterioso e riservato a pochi eletti, ma è qualcosa di pratico per tutti coloro che provano a pregare correttamente.

Terapia non è volere che le cose accadano,
ma è offrire dentro di sé una via
per permettere che esse accadano.

Consideratelo un “libro delle preghiere” attivo, una guida alla preghiera ma anche una raccolta di preghiere.

Una preghiera
Leggete, silenziosamente e più volte, poi chiudete gli occhi e lasciate che le parole vi entrino nel profondo.
Infine leggetele a voce alta, perché pronunciare queste parole è un atto che ha potere.
La lettura ripetuta di queste preghiere vi permetterà di sentirle più vere.
Come per ogni altra cosa, più attivamente metterete in pratica questo libro nella vita, più saranno i risultati che sicuramente ne otterrete, dentro e fuori di voi.

"Ho scoperto un luogo segreto dentro di me,
dove il pensiero entra in una montagna, in alto,
al di sopra del frastuono del mondo.
In questa montagna ho trovato un luogo di pace e riposo,
un luogo di gioia e consolazione per il cuore.
Ho scoperto che il luogo segreto è nella mia stessa anima.
Ora, qui e adesso,
starò in ascolto per sentire la mia voce
e ciò che essa ha da dire."


Il Potere di Realizzazione della Preghiera e della Meditazione - Libro

Di cosa parla?
Dal maestro Ernest Holmes una guida alla preghiera che unisce religiosità e Scienza della Mente.

Un manuale per i lettori che desiderano pregare in modo più efficace indipendentemente dall'idea di Dio che si sono fatti.
Esistono tanti modi di pregare, così come esistono tante divinità con cui l'uomo può mettersi in comunicazione per migliorare la propria vita. Tuttavia Holmes, utilizzando i principi della Scienza della Mente, ha in individuato dei criteri universali che rendono la preghiera veramente efficace.

Per tutti coloro che desiderano introdurre una forte spinta positiva nella loro vita.Più di 120 preghiere e meditazioni specifiche per ogni possibile richiesta: superare paure e insicurezze, ottenere benessere fisico e salute, guarire dagli atteggiamenti autodistruttivi, trovare amore e amicizia, attrarre prosperità e abbondanza, aumentare l'autostima e molto altro.
La guida definitiva che cambia la preghiera e la vita!


Ernest Holmes
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Guarisci e migliora la tua vita, liberati dai pensieri negativi e raggiungi i tuoi obiettivi



giovedì 29 ottobre 2015

Vaccinazioni pediatriche: dire no è un diritto

Vaccinazioni pediatriche: dire no è un diritto

Rifiutare la vaccinazione per i propri figli è un diritto dei genitori, che deve essere esercitato tramite l'Obiezione Attiva e il Dissenso Informato: l'avvocato Ventaloro ci spiega come fare

di Luca Ventaloro - 28/10/2015



Vaccinazioni pediatriche: dire no è un diritto

In Italia, le vaccinazioni obbligatorie per l’infanzia (pediatriche), sono quattro: antipoliomielitica (Legge n. 51/1966), antidifterica (L.891/1939), antitetanica (L. 292/1963), antiepatite-b (L. 165/1991). Esse dovrebbero essere somministrate una alla volta, a distanza di tempo, e a un’età giusta onde non fare correre rischi al minore.
Invece vengono somministrate in forma esavalente o eptavalente, ovvero in un gruppo di sei vaccinazioni. Ciò vale a dire che unitamente alle quattro obbligatorie, oggi le varie ASL inseriscono altre due o tre vaccinazioni, generalmente Pertosse, Haemophilus, Antimeningococco.

Di fatto, con questa inclusione, il minore assume sei o sette vaccinazioni e un carico ‘tossico’ corrispondente.
Il genitore però, sempre nel supremo esercizio dei diritti di potestà genitoriale (ora divenuta ‘responsabilità genitoriale’ - art. 316 e segg. c.c.), ha il diritto di potere chiedere l’effettuazione di una vaccinazione alla volta, limitandosi alle sole quattro obbligatorie, e anche distanziate nel tempo.

Nessuno può essere obbligato a subire le vaccinazioni ‘facoltative’ che, per tale definizione, possono ben  essere rifiutate. Generalmente le Asl ‘spingono’ molto anche per l’effettuazione delle altre vaccinazioni non-obbligatorie, quali l’antinfluenzale, la vaccinazione MPR (morbillo, rosolia, parotite) e altre.
Va detto che sovente gli avvisi delle Asl in merito alle vaccinazioni facoltative sono piuttosto ambigui, non risultando con chiarezza che tali vaccinazioni non sono obbligatorie.
Ciò dovrebbe invece essere comunicato in maniera manifesta e ben comprensibile, onde non indurre in errore il cittadino.
Stante l’insorgere di problematiche, sin dalla loro introduzione, legate al potenziale danno, le vaccinazioni oggi sono argomento molto dibattuto.

Oggetto di leggi e di interventi ora sempre più frequenti e tutelanti da parte della Magistratura, lo stesso Stato italiano ha preso atto, già da tempo, del fattore di rischio, e ha promulgato norme di grande modernità relativamente alla cautela vaccinale.

Vediamole sommariamente:

- la L. 210/1992 che unitamente alla L. 229/2005, stabilisce un indennizzo per i danni da vaccinazione;
- il D.M. 12.12.2003, cosiddetta ‘Vaccinovigilanza’ o ‘Farmacovigilanza’, ovvero una procedura obbligatoria per le ASL di avviso agli utenti, di raccolta dati e di segnalazione, in merito ad ogni reazione avversa alla vaccinazione:
- il D.P.R. n. 355/1999 che ha sancito la libera frequenza scolastica ai soggetti non vaccinati.
Norma questa estesa in via analogica a tutte le comunità infantili (nido, materne, asili), sia pubbliche che private.

Il rifiuto alla vaccinazione: l'Obiezione Attiva

Parallelamente alla grande attenzione sulla questione vaccinale, sia da parte dei cittadini che da parte del mondo scientifico e normativo-giudiziario, nel corso dell’ultimo ventennio si è consolidata una diffusa procedura di rifiuto alla vaccinazione, procedura consentita e tutelata dall’Ordinamento.
Questa è l’Obiezione Attiva. L’Obiezione Attiva consente il rifiuto della prassi vaccinale obbligatoria, senza incorrere nella commissione di un illecito.
È stata codificata in numerose norme regionali che l’hanno disciplinata.
Le Regioni in questione sono: Veneto, Lombardia, Provincia di Trento, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Toscana. Abruzzo, Sardegna.
Di fatto la procedura è comunque estesa a tutte le Regioni attraverso circolari regionali; oppure lo è per estensione analogica detta in bonam partem.
È una procedura molto importante, addirittura fondamentale, di moderna ispirazione etico-giuridica.
Vediamo in cosa consiste.

Per praticare l'Obiezione Attiva è necessario:

prendere posizione sulla prassi vaccinale formalmente con l’Asl a mezzo di raccomandata a.r.;
presentarsi sempre ai colloqui convocati dall’asl;
firmare il modello di Dissenso Informato, o modificandolo nella parte in cui si viene definiti ‘debitamente informati’, oppure firmarlo senza alcuna modifica, qualora ci si ritenga sufficientemente informati dall’asl.

Dal punto di vista del diritto genitoriale, è assolutamente sconsigliato nascondersi o ignorare gli inviti e le missive dell'Asl. Non sarebbe obiezione, ma semplice fuga o inerzia e rappresenterebbe un rischio per la potestà (responsabilità genitoriale).
L'obiezione di coscienza, nella forma dell’Obiezione Attiva, è un comportamento 'attivo' dal punto di vista etico e civico, serve a manifestare regolarità genitoriale (altrimenti si potrebbe sostenere che i genitori 'se ne fregano' della salute dei figli, nonchè delle Istituzioni), e a diffondere una buona cultura sanitaria.
È importante praticare correttamente l’Obiezione Attiva, poiché recentemente alcuni Tribunali per i Minorenni hanno riattivato procedure sulla potestà, proprio nei confronti degli obiettori silenti e inattivi, ovvero coloro che non avevano praticato Obiezione Attiva.
Inoltre praticare l'Obiezione Attiva serve a dare all'Asl la dimensione del dissenso sul territorio, altrimenti sovente si è sentito dire che "l'obiezione non esiste!".

Che cos'è il Dissenso Informato

Vale la pena di esaminare la procedura di Dissenso Informato, che è parte integrante dell’Obiezione Attiva.
La procedura di Dissenso Informato, istituita dalla Conferenza di Oviedo del 4 aprile 1997 (partecipazione e adesione consapevole e formale dei cittadini europei alle procedure sanitarie che li riguardano), non prevede alcun obbligo di forma, né obbligo di modulistica.
Prevede che l’adesione consapevole del cittadino europeo alla procedura sanitaria sia manifestata in maniera personale, libera, cosiddetta 'di scienza'.
Tale volontà dei genitori quali cittadini europei, non è subordinabile a nulla, né coercibile o richiedibile come conforme a modulistica, a prestampati, o contenuti già preparati (come vorrebbero le Asl).

Secondo la normativa uscita dalla Conferenza di Oviedo e secondo tutta la normativa italiana che ne ha dovuto recepire i contenuti, la procedura di Dissenso Informato tutela la consapevole partecipazione del cittadino all'iter sanitario, non certo il 'banale' rispetto della modulistica.
In ossequio a ciò, come è ovvio, il genitore dichiara ciò che vuole e nella forma che vuole.
Poiché il Dissenso Informato proposto dall’Asl è un modulo ministeriale "di comodo", si suggerisce per fare accettare meglio le eventuali aggiunte (così come indicate nell’Obiezione Attiva) senza che nascano controversie inutili, e prima di redigere un modello ex novo, di utilizzare quello dell'Asl, opportunamente modificato, se lo si ritiene necessario.
L’Asl è obbligata ad accettare tutto ciò che viene dai dichiaranti, liberi e identificati come cittadini, e non può subordinare nulla al rispetto della modulistica: sono successi casi di denunce e cause già risolte in favore dei dichiaranti.
Qualora l’Asl non accetti la dichiarazione o le modifiche dei genitori, allora il Dissenso Informato lo si può inviare modificato, inviandolo con spedizione raccomandata a/r. o consegnandolo all'Ufficio Protocollo dell'Asl.
Non partecipare all'iter del dissenso rappresenta un addebito genitoriale (fuga e menefreghismo).

Le vaccinazioni sportive

Altra questione di grande importanza è quella delle vaccinazioni sportive, in relazione, generalmente, alla richiesta vaccinazione antitetanica
Le vaccinazioni cosidette "sportive" sono un retaggio di norme vecchie, obsolete e paradossali.
La Costituzione ha l'assoluta preminenza in base a un semplice e doveroso rapporto di gerarchia di norme. Infatti in ogni caso, in ossequio alla nostra Costituzione, non è possibile subordinare la pratica sportiva all'effettuazione delle vaccinazioni, soprattutto quando questa sia rifiutata con serie motivazioni.

Il diritto alla libera determinazione dei cittadini nelle forme ritenute congrue (sport, associazionismo, ecc.) è preminente rispetto alla norma vetusta che impone le vaccinazioni sportive. E poi c’è l’invalicabile diritto alla salute (art. 32 Cost), di fronte al quale ogni norma deve arretrare.
Quindi sussiste il pieno diritto alla frequenza sportiva anche senza le vaccinazioni.

In tal senso è sovente risultato risolutivo e perfettamente in linea con la normativa, fare un dosaggio anticorpale antitetanico (semplice esame del sangue) e verificare la presenza di anticorpi del tetano. Generalmente tale dosaggio è in misura più che sufficiente, cosa che rende assolutamente superflua la vaccinazione.

In ultima istanza si potrà proporre al centro sportivo una liberatoria con assunzione di responsabilità dei genitori quanto alla mancata pratica vaccinale.
Se tutto questo non bastasse, allora bisogna intervenire legalmente. Le stesse considerazioni valgono per le cosidette "vaccinazioni lavorative".

Questo articolo è tratto dalla rivista

Scienza e Conoscenza - N. 50 >> http://goo.gl/6Zyrr0
Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza



mercoledì 28 ottobre 2015

Scienza e Conoscenza - n. 54

Scienza e Conoscenza - n. 54

Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza



Scienza e Conoscenza - n. 54 - Rivista Cartacea

Scopri la magia dell'acqua con il nuovo numero di Scienza e Conoscenza!

«Gli oceani ci ispirano, ci emozionano e ci tranquillizzano. Alcuni pensano che dobbiamo il nostro intelligente cervello, e il successo che esso ha reso possibile, allo stretto legame che i nostri antenati avevano con il mare. Ma la nostra relazione con il mare risale a tempi ben più lontani: arriva fino alle origini della vita stessa. Siamo creature dell’oceano»
Callum Roberts, biologo marino

Anche se a una prima occhiata il mondo ci appare dominato dalla materia nella sua forma solida – alberi, strade, case, prati, animali – a ben vedere è l’elemento liquido a farla da padrone. L’acqua è il principale componente dell’organismo umano e l’elemento preponderante sul pianeta Terra, il pianeta Blu.

L’acqua l’abbiamo sempre percepita come una cosa semplice, una molecola facile, composta dai suoi due atomi di idrogeno e uno di ossigeno. La sua formula chimica l’abbiamo imparata alla scuola elementare e ci è familiare come andare in bicicletta, come mangiare una mela. Forse ci ricordiamo della prima volta che abbiamo visto il mare, o un grande fiume, o un lago e dell’emozione che quella visione ha lasciato di noi. Forse ci ricordiamo quando abbiamo realizzato, guardando il mappamondo, che si deve girare un bel po’ la sfera per vedere fin dove arriva l’oceano Pacifico.

«I pesci non sanno cosa sia l’acqua – scriveva Osho – ci vivono, nuotano e ci muoiono, appaiono e scompaiono nell’acqua, ma non sanno cosa sia». Anche noi uomini non sappiamo cosa sia l’acqua, almeno non lo abbiamo saputo per molto tempo, non ce ne siamo preoccupati.

Abbiamo trascurato il fatto che l’acqua ci compone, che siamo esseri fatti d’acqua e che quest’acqua una funzione, un ruolo, lo deve pur avere; ci deve pur sostanziare in qualche modo, a livello fisico, biologico, organico ma anche spirituale ed energetico: non può essere solo un riempitivo.

Questo numero di Scienza e Conoscenza è dedicato a tutti coloro che non si sono accontentati di vedere l’acqua come H2O – pensiamo a Emoto, a Benveniste, a Quinton, a Del Giudice – ed è fatto da tutti coloro che, proseguendo sulla strada aperta da questi illustri maestri, hanno continuato a indagare la natura dell’acqua, fino a scoprire, prove scientifiche alla mano, che quella semplice e tanto familiare molecola è il più potente mezzo di ricezione e trasmissione di informazioni nel corpo, e non solo.

Marianna Gualazzi


Indice

Acqua secca, matrice della vita - È possibile estrarre corrente dall'acqua? Come funzionano i granuli omeopatici?
Roberto Germano

Acqua informata - la rivoluzione nella cura
Urbano Baldari

Sorella Acqua - Il meraviglioso mondo quantistico spiega come l'acqua possa ricevere e riemettere segnali elettromagnetici e, quindi, diffondere informazioni
Gianni Vota

Acque Sacre - Lourdes, Fatima, il Gange: cos'hanno di straordinario le acque considerate sacre e curative?
Carmen Di Muro

H2O: amore e gratitudine - Masaru Emoto e la pedagogia dell'acqua
Andrea Nitta

Il siero della vita  - Plasma di Quinton: acqua di mare che guarisce
Valerio Pignatta

Acqua coerente e cromopuntura
Vincenzo Primitivo

Il cancro e il Buddha - Le malattie tumorali come squilibrio energetico, mentale e spirituale
Gioacchino Pagliaro

Vivoterapia - Omeopatia in natura con estratti freschi di vegetali
intervista al dottor Paolo Mosconi

Cibo-spazzatura  - Perché siamo dipendenti?
Rocco Palmisano

Big Bang o Big bluff? - I lati oscuri di una delle teorie più accreditate della scienza
Luigi Maxmilian Caligiuri


Acqua di Quinton, il siero della vita

L'acqua di mare può essere utilizzata come cura? Per quali patologie? Alla scoperta di René Quinton, il biologo francese che a fine Ottocento mise in luce le connessioni biologiche tra l'acqua di mare e l'organismo umano - Articolo tratto da Scienza e Conoscenza n.54

Acqua di Quinton, il siero della vita
L'evoluzione della vita sul nostro pianeta ha preso slancio, come sappiamo, dall'ambiente marino, dato che l'atmosfera non aveva, inizialmente, le caratteristiche per consentire la sopravvivenza dei primi microscopici esseri viventi.

Stiamo parlando di miliardi di anni fa per le forme di vita relativamente più primitive (ad esempio le alghe) e di centinaia di milioni di anni per alcune più evolute (come gli antenati delle meduse). Nella catena evolutiva che è seguita, la complessità e la differenziazione degli esseri viventi è andata poi crescendo sino allo sbarco per alcune specie di essi sulla terraferma, sbarco che ha comportato, nelle diversificazioni ulteriori che sono seguite in altrettante centinaia di milioni di anni, anche la comparsa dell'essere umano.

Chi era René Quinton

Un fisiologo e biologo francese vissuto a cavallo tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, René Quinton (1866-1925), che, come assistente, conduceva ricerche sulla temperatura e la composizione salina tra le specie presso il Laboratorio di Patologia Fisiologica al Collegio di Francia, riflettendo e analizzando questa storia pregressa comune a tutte le forme di vita iniziò a ipotizzare delle spiegazioni biologiche su alcune funzioni metaboliche dell'organismo umano che potevano avere a che fare con questa eredità acquatica e marina. Da questo inquadramento e dalla sperimentazione conseguente che ne seguì, Quinton riuscì anche a trarre delle terapie molto efficaci e funzionali che hanno preso e portano a tutt'oggi il suo nome.

Ma vediamo più da vicino questa scoperta affascinante che ha procurato allo scienziato francese, molto noto e apprezzato al suo tempo ma oggi dimenticato, i soprannomi di “filosofo del mare” e di “Darwin francese”.

Le leggi di Quinton

Studiando l'ambiente marino e scoprendo che l'acqua di mare e il corpo umano sono abbastanza simili (nonché che la prima rimane bevibile e iniettabile), Quinton elaborò una teoria secondo cui gli organismi che hanno abbandonato l'ambiente marino durante l'evoluzione conservano nel sangue la concentrazione salina propria dell'acqua all'epoca in cui l'abbandonarono (legge di costanza osmotica).

Ma non solo. Secondo Quinton, gli attuali organismi animali delle diverse specie, manifestatisi per la prima volta nell'ambiente marino a livello primitivo, tendono a serbare, al fine del loro funzionamento cellulare, le cellule costitutive degli organismi corrispondenti nel mezzo marino delle loro origini (legge della costanza marina).

In pratica, nonostante i milioni o miliardi di anni trascorsi, nell'essere umano c'è una continuità con l'ambiente marino che ancora influisce e caratterizza fortemente l'organizzazione biologica e cellulare del suo organismo. Secondo Quinton, il liquido in cui sono immerse le nostre cellule (i liquidi extracellulari e in particolare il liquido interstiziale) sarebbe ancora, per composizione, più o meno lo stesso liquido marino di milioni e miliardi di anni fa.

Da questa premessa si deduce che Quinton presupponeva un aumento della concentrazione salina graduale nella scala evolutiva del pianeta, dato che oggi il contenuto di cloruro di sodio nell'ambiente cellulare interno di un uccello è 7,2 g su 1.000 g mentre quello del mare è 33 g su 1.000. Quinton credeva che la vita animale fosse apparsa nel momento in cui il mare aveva una concentrazione compresa tra 7 e 8 g per ogni 1.000.

La concentrazione salina di ogni animale dipende quindi, secondo Quinton, dall'epoca della propria comparsa, a seconda che sia più o meno recente.

Tuttavia oggi sappiamo che non è possibile affermare che la concentrazione salina dei mari è aumentata negli ultimi 600 milioni di anni, dato che l'analisi dei sedimenti oggi possibile mostra che perlomeno non è cambiata negli ultimi 200 milioni di anni.

Anche riguardo alla temperatura corporea Quinton fece una proposta di spiegazione evolutiva. Misurando personalmente la temperatura rettale di tutti gli animali che riuscì a reperire stabilì la cosiddetta legge di costanza termica. Essa sosteneva che specie di animali simili ma nate evolutivamente in tempi diversi avevano in effetti temperature basali diverse. Lui riscontrò differenze che andavano dai 16 gradi dell'ornitorinco ai 43 gradi dei mammiferi delle regioni artiche. In sostanza, mentre il pianeta andava raffreddandosi, la vita cellulare comparsa a una certa temperatura tendeva a mantenere, al fine del proprio funzionamento, la temperatura delle proprie origini.

Studi odierni hanno dimostrato che esistono animali ambientati a temperature anche ben inferiori o anche superiori a quelle rilevate da Quinton. Inoltre egli non poté tenere conto dell'alternarsi delle ere glaciali di cui al suo tempo non si aveva conoscenza e che contraddicono la sua prospettiva.

Un'ulteriore legge affermata da Quinton, detta della costanza luminosa, è invece quella che afferma la capacità degli organismi fosforescenti di produrre la luce al fine di mantenere l'elevata attività cellulare propria di certe specie.

Dal mare, la vita

Sebbene gli assunti di Quinton (riuniti alla fine in un'unica legge di costanza generale) non siano oggi riconfermati da sperimentazioni e vengano ritenuti privi di ogni evidenza scientifica per le scoperte successive che li hanno quasi completamente invalidati, non si può non ritenere che la “filosofia marina” che sottende il lavoro di Quinton (di cui intuitivamente possiamo percepire una certa logicità e riscontro biologico) ci riservi una notevole possibilità di intervento su molte patologie e concorra a spiegare alcune modalità di funzionamento e di guarigione proprie dell'organismo umano.

In un'epoca in cui si pensava che la materia vivente fosse costituita e dipendesse esclusivamente da una certa quantità di corpuscoli atomici, il sostenere che in essa vi si riscontra invece tutto l'insieme degli elementi presenti nell'acqua di mare fa di lui un precursore di quella branca della biologia che sottolinea l'importanza degli oggi stranoti oligoelementi, figura chiave di molti metabolismi cellulari e organici.

Va inoltre ricordato che le scoperte di Quinton hanno caratterizzato per molti decenni la medicina balneare, poi trascurata nel secondo dopoguerra, ma oggi di nuovo in auge e in ripresa nei centri termali e marini salutistici.

Il mare, come elemento primordiale vitale per l'essere umano, è studiato attualmente da molti scienziati anche nella sua accezione terapeutica.

Il suo utilizzo come fonte anche di ioni fondamentali è una possibilità di cui molti terapeuti sono sempre più consapevoli.

E Quinton ne fornì anche delle sperimentazioni terapeutiche accurate.

Il plasma di Quinton

L'opera di Quinton non rimase impaludata a livello di speculazione teorica, ma trovò sbocco concreto nel 1907 in un vero e proprio “dispensario marino” che vide la luce a Parigi e che fu da lui diretto. Il successo conseguente (300 iniezioni al giorno di quello che poi sarà chiamato “plasma di Quinton”) portò all'apertura di altri dispensari simili, sia nella capitale che in altre città della Francia e di altri paesi.

Ma che cos'è questo “plasma” che ancora oggi è possibile acquistare in farmacia e che anzi sta conoscendo un momento di riscoperta all'interno delle medicine non convenzionali? La preparazione del plasma richiede un protocollo molto severo e la scelta del prodotto da parte dell'acquirente dovrebbe senz'altro cadere su quelle aziende farmaceutiche che lo rispettano.

Nel protocollo originale l'acqua è prelevata a dieci metri di profondità in zone vorticose, ridotta poi a concentrazione isotonica e preparata in ambiente sterile senza aumento di temperatura e senza contatto con oggetti metallici né processi elettrici, al fine di conservare intatto “l'ambiente vivente”.

Esistono due preparazioni di plasma di Quinton: quella isotonica e quella ipertonica che contiene una concentrazione tre volte maggiore di minerali e oligoelementi. Quella isotonica invece ne ha una concentrazione identica a quella del plasma del sangue umano. A seconda delle patologie per cui viene consigliato di assumere quest'acqua di mare il medico di riferimento o il naturopata sceglieranno l'una forma o l'altra, che vengono assunte normalmente per bocca sotto forma di fiale bevibili (ne esiste anche una variante in polvere per le malattie dermatologiche).

Le iniezioni, un tempo così diffuse, non sono più praticate dal 1982 a seguito di un caso di intolleranza verificatosi in Francia: in un paziente sottoposto a iniezione di un preparato di acqua di mare si manifestarono effetti indesiderati, ma mancano molti elementi per valutare il caso in maniera obiettiva, in quanto non si conosce né la marca dell'acqua iniettata, né il punto d'iniezione, né per quale patologia era stata fatta la prescrizione.

Acqua di mare che cura

Il meccanismo di funzionamento di questi preparati è legato alla loro azione sull'equilibrio acido-basico, sul rafforzamento del sistema immunitario (tramite l'apporto degli elementi essenziali all'attività cellulare) e sulle caratteristiche terapeutiche degli ioni più importanti (potassio, calcio, sodio, magnesio).

Il più noto studioso e commentatore di Quinton, André Mahé, sostiene che l'ipervitalità riscontrata sui soggetti trattati in ogni esperimento e trattamento di Quinton , sia che si tatti di animali che di essere umani, suggerisce che l'organismo trova nell'acqua di mare un apporto vitale superiore rispetto a quello dell'“ambiente interno” da cui è stato tratto. Per usare una metafora, si potrebbe dire che il plasma è destinato a sostituire, nell'acquario dell'organismo umano, acqua inquinata – da tossine ad esempio – dell'ambiente interno con acqua di mare assolutamente pura, particolarmente adatta per la fisiologia cellulare.

Le cure possono essere eseguite a casa per le malattie più comuni, ma anche in centri specializzati in tema per le patologie più gravi. Se ne fa un uso crescente anche in odontoiatria, idrocolonterapia, attività sportive e infine in veterinaria.

Per avere un'idea della vastità dell'intervento possibile, basti dire che sino al 1975 il plasma di Quinton era presente sul dizionario Vidal (dizionario farmaceutico francese destinato ai medici) per le seguenti indicazioni: gastroenteriti, tossicosi, eczema, anoressia, trattamento prenatale, parti prematuri, anemia, astenia, sovraffaticamento, disturbi della senescenza, vomito in gravidanza, costipazione, dissenteria, tubercolosi polmonare, sclerosi a placche, infezioni utero-genitali, raffreddori, riniti, sinusiti, orticaria, psoriasi, allergie e molto, molto altro ancora.

Metodo terapeutico interessante e da riscoprire quindi, privo di effetti collaterali e ricco di implicazioni filosofiche che andrebbero recuperate. Speriamo che le scoperte di Quinton possano essere riportate all'attenzione del grande pubblico, reinterpretate e aggiornate alla luce delle attuali conoscenze.

Articolo per gentile concessione di Scienza e Conoscenza


Scienza e Conoscenza - n. 54 - Rivista Cartacea >> http://goo.gl/FqhjNg
Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza
Editore: Scienza e Conoscenza
Data pubblicazione: Ottobre 2015
Formato: Rivista - Pag 80 - 19,5x26,5 cm

martedì 27 ottobre 2015

Medicina Epigenetica

Medicina Epigenetica

Felicità e salute attraverso la trasformazione consapevole del DNA

di Dawson Church



Medicina Epigenetica

La medicina epigenetica, che parte dal presupposto che le modificazioni epigenetiche possano essere il risultato dell'esposizione a fattori ambientali o dell'alimentazione, è un nuovo ambito scientifico che promette di rivoluzionare ciò che conosciamo della salute e della felicità.

Fino a oggi eravamo convinti che il DNA determinasse immutabilmente gran parte del nostro comportamento e delle nostre caratteristiche fisiche. Non più. Nuovi entusiasmanti studi scientifici dimostrano che spesso molti geni vengono trasformati dalle nostre convinzioni, dai sentimenti e dalle nostre attitudini. Ogni pensiero che formuliamo si diffonde nell'organismo, influenzando i sistemi immunitario, ormonale e cerebrale.

Medicina epigenetica - corredato da oltre 300 studi scientifici - dimostra come possiamo assumere il controllo della salute e del benessere con pensieri e sentimenti che accrescono il nostro livello di energia e di felicità.

Dawson Church stabilisce un ponte tra la genetica e la medicina, e pone le fondamenta scientifiche della medicina complementare. Raccoglie e sintetizza nuovi dati al confine tra scienza e medicina, riunendoli in un libro estremamente piacevole, comprensibile e interessante, completo di informazioni pratiche e di esercizi.

120 Illustrazioni


Dawson Church
Medicina Epigenetica >> http://goo.gl/FQ4ED2
Felicità e salute attraverso la trasformazione consapevole del DNA


lunedì 26 ottobre 2015

Epigenetica e Psiconeuroendocrinoimmunologia

Epigenetica e Psiconeuroendocrinoimmunologia

di Francesco Bottaccioli



Epigenetica e Psiconeuroendocrinoimmunologia - Libro

L'epigenetica è una branca della genetica che descrive tutte quelle modificazioni ereditabili che variano l'espressione genica pur non alterando la sequenza del DNA.

La psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) è una disciplina che si occupa delle relazioni fra il funzionamento del sistema nervoso, del sistema immunitario e del sistema endocrino.

Si tratta di un saggio breve con l'obiettivo di comunicare, in forma chiara e scientificamente aggiornata, i cambiamenti che sono giunti a maturazione nel campo della biologia molecolare (l'epigenetica) e dell'organismo nel suo insieme (la psiconeuroendocrinoimmunologia come visione sistemica della salute e della malattia).

Contenuti

Capitolo 1 - Crisi e cambiamenti nelle scienze della vita. Uno sguardo d'insieme
Capitolo 2 - La rivoluzione Epigenetica
Capitolo 3 - Epigenetica: la scienza
Capitolo 4 - La rivoluzione psiconeuroendocrinoimmunologica
Capitolo 5 - Psiconeuroendocrinoimmunologia: la scienza
Capitolo 6 - Nodi sciolti e vie aperte (da percorrere)
Appendice - Cartesio biologo del cervello e della psiche


Francesco Bottaccioli è socio fondatore e primo presidente della Società italiana di psiconeuroendocrinoimmunologia, associazione scientifica senza scopo di lucro cui aderiscono medici di varie specializzazioni, psicologi, fisici e studiosi della complessità. È autore di numerosi libri, tradotti anche all’estero, tra cui Psiconeuroimmunologia (Milano, 1995 e 2005) e, per Tecniche Nuove, Mente inquieta (2000) e Il sistema immunitario: la bilancia della vita (2002). Sono sposati e da anni organizzano corsi di meditazione. Insieme hanno scritto anche: Allenare le difese, Tecniche Nuove 2001, Meditazione psiche e cervello, Tecniche Nuove 2003.
Svolge un’intensa attività divulgativa collaborando con diverse testate, tra cui l’inserto “Salute” del quotidiano “La Repubblica”.


Francesco Bottaccioli
Epigenetica e Psiconeuroendocrinoimmunologia - Libro >> http://goo.gl/YQQoh8



venerdì 23 ottobre 2015

Sette Esperimenti per Cambiare il Mondo

Sette Esperimenti per Cambiare il Mondo

di Rupert Sheldrake



Sette Esperimenti per Cambiare il Mondo - Libro

Il vostro cane capisce veramente quando state tornando a casa? In che modo i piccioni viaggiatori ritrovano la strada? Come possiamo dimostrare che la sensazione che abbiamo di essere osservati corrisponde quasi sempre a ciò che accade in realtà?

Il dolore che gli amputati provano agli arti che non hanno più esiste realmente? Le costanti fondamentali dell'universo possono cambiare? L'aspettativa nei confronti di un esperimento scientifico può alterare i risultati dell'esperimento stesso?

Se gli Scettici (come in questo libro vengono definiti, con tanto di S maiuscola) si oppongono a ogni tentativo di analisi della scienza che esca dai canoni prescritti, asserendo che non è possibile convalidare le ipotesi con gli esperimenti, Sheldrake ne propone ben sette, per altrettanti fenomeni.

Con un linguaggio estremamente semplice, il biochimico e filosofo della scienza spiega, gradino per gradino, in che modo possano essere effettuati da chiunque i sette esperimenti, forte della certezza che la ricerca scientifica non sia un campo d'azione riservato agli addetti ai lavori, ma un'area aperta anche ai dilettanti. Ma in che modo sette semplici esperimenti alla portata di tutti possono cambiare il mondo?

«La cosa più sorprendente riguardo a questo libro è che il titolo corrisponde a verità. Sette esperimenti per cambiare il mondo cambierà davvero il vostro modo di vedere la realtà. Vi disturberà nel più divertente dei modi. Scoprirete che quelle che consideravate "leggi" sono soltanto teorie, e che ciò che credevate che gli scienziati sapessero in realtà era solo ciò che pensavano»
Sunday Times

«In ogni generazione esiste solo un piccolo gruppo di persone capaci di cambiare il corso della storia. Il professor Sheldrake è una di queste. Le sue idee offrono all'umanità la possibilità concreta di ritrovare se stessa»
Science


Rupert Shedrake vive a Londra, e' biologo e autore di numerosi saggi scientifici e alcuni libri. Ha studiato scienze naturali a Cambridge, dove ha conseguito un dottorato in biochimica ed e' stato membro del Claire College e ricercatore presso la Royal Society. Inoltre, ha studiato filosofia ad Harvard e ha collaborato con numerosi quotidiani e riviste inglesi.


Rupert Sheldrake
Sette Esperimenti per Cambiare il Mondo - Libro >> http://goo.gl/5JK7MF



giovedì 22 ottobre 2015

Curare il Diabete Senza Farmaci

Curare il Diabete Senza Farmaci

Un metodo scientifico per aiutare il nostro corpo a prevenire e curare il diabete - Con menu e ricette a cura di Bryanna Clark Grogan

di Neal D. Barnard



Curare il Diabete Senza Farmaci - Libro

Se soffrite di diabete o volete prevenirlo,
ora è tempo di assumerne il controllo, ritornando padroni della vostra vita.

Questo libro spiega come sconfiggere il diabete senza fare ricorso ai farmaci.

Chi soffre di diabete si convince che la propria patologia si verifica all’improvviso e soprattutto che è irreversibile. Per anni, la spiegazione più diffusa in medicina è stata che la produzione di insulina fosse diventata irrimediabilmente disfunzionale.

Come spiega Neal Barnard, il diabete non è più una condizione con cui essere obbligati a vivere, né è destinata a peggiorare lentamente e inevitabilmente. Dopo anni di ricerche, ha scoperto che è possibile ripristinare la funzionalità dell’insulina e sconfiggere il diabete di tipo 2.

Seguendo il suo programma scientificamente provato, si è in grado di controllare il livello di zuccheri nel sangue tre volte più efficacemente rispetto a un regime alimentare standard per i diabetici.

La regolarità quotidiana dei pasti non cambierà, ma andranno preparati secondo la ripartizione dei 4 Nuovi Gruppi di Cibi: verdura, frutta, cereali integrali e legumi.

Il programma del dottor Barnard garantisce:

la diminuzione dell’assunzione dei farmaci per il diabete, o perfino l’eliminazione completa;
la riduzione del rischio di complicazioni;
notevoli benefici per la salute: perdita di peso, abbassamento del colesterolo e della pressione sanguigna.
Oltre a più energia e vigore con cibi deliziosi da gustare in porzioni generose, come quelli delle 60 ricette originali della chef vegana Bryanna Clark Grogan.

Un programma tre volte più efficace, rispetto ad altri analoghi, grazie a un’alimentazione 100% vegetale


Indice

Prefazione all'edizione italiana
La teoria del tappo di gomma di Federico Bellavere

Introduzione
Un nuovo approccio al diabete

PRIMA PARTE - LA SVOLTA!

1. LE NOZIONI FONDAMENTALI SONO CAMBIATE

Come riconoscere il diabete ?
Tipi di diabete
Il nostro destino non è scritto nei geni
Emoglobina A1c
Diete per diabetici
Farmaci e denaro
2. INVERTIRE IL DECORSO DEL DIABETE DI TIPO 2

Un'occhiata dentro al nostro corpo
La nuova dieta per il diabete
Verso la dieta perfetta
Dentro la cellula
Minuscole fornaci che bruciano i grassi
3. LA RIVOLUZIONE NEL DIABETE DI TIPO 1

Verso una dieta ottimale
Una nuova comprensione delle cause del diabete di tipo 1
Testare la teoria latticini-diabete
Mantenersi in salute
SECONDA PARTE - IL PROGRAMMA

4. UN NUOVO MENU FORMIDABILE

1. Elimina i prodotti animali
2. Riduci al minimo l'uso di oli vegetali
3. Prediligi alimenti con un basso indice glicemico
Riempire il serbatoio con il carburante giusto
I primi passi
Nutrizione completa
5. COME INIZIARE

Idee per una colazione salutare
Idee per un pranzo salutare
Idee per una cena salutare
Idee per semplici spuntini
La scelta del menu per la prossima settimana
Alimenti di base da assaggiare e sperimentare
Pronti, partenza....
6. COME TENERE SOTTO CONTROLLO IL PESO IN MODO SANO

Una dieta dimagrante che funziona
Esempi di piatti sani
Alimenti che fanno miracoli
La dieta volumetrica
Cosa devi aspettarti
7. COME CONTROLLARE I PROGRESSI

Test della glicemia
Emoglobina A1c
Fruttosamina
Colesterolo
Tieni sotto controllo la salute dei tuoi reni
Altri esami di laboratorio di routine
Valutazione della dieta
Controlla il peso
Controlla la pressione arteriosa
Controlla l'occhio
Controlla i piedi
Mantieniti in salute
8. UNA DIETA PERFETTA IN UN MONDO IMPERFETTO

Mangiare fuori
In viaggio
Eventi mondani
In ambulatorio
La famiglia: croce e delizia
Buon cibo per tutta la famiglia
Alimenti sani in un mondo malsano
9. INDIVIDUAZIONE E RISOLUZIONE DEI PROBLEMI

Il peso non diminuisce
La glicemia non scende abbastanza velocemente
Fame continua
Resisti alle tentazioni
Problemi digestivi
Trigliceridi alti
Interazione tra verdure e anticoagulanti prescritti dal medico
10. CHE INTEGRATORI ASSUMERE

11. L'IMPORTANZA DELL'ATTIVITÀ FISICA

Tipi di esercizi
Cellule muscolari di tipo I e II
Trova una soluzione adatta a te
Consulta il medico
Si comincia
Non hai nulla da rimproverarti
TERZA PARTE - SALUTE COMPLETA

12. UN CUORE SANO

Meglio non rischiare
Misurare il nemico
Invertire il decorso della cardiopatia
Svegliati: il colesterolo bussa alla porta
Perché non me l'ha mai detto nessuno?
A prova di infarto
Alimenti con effetti speciali
Come tenere sotto controllo il colesterolo passo dopo passo
Il monitoraggio dei progressi
Alzare il colesterolo «buono»
Ridurre i trigliceridi
Un'unica soluzione a molti problemi
13. LA SALUTE DI NERVI, OCCHI E RENI

Nervi sani
Salute degli occhi
Reni sani
Conquistarsi la salute e mantenerla
14. INFORMAZIONI PER MEDICI SPECIALISTI

Il ruolo del medico
Ipoglicemia
Altre risorse
QUARTA PARTE - MENU E RICETTE

7 giorni di pasti salutari
Colazione
Salse, pàté e condimenti
Zuppe
Sandwich e insalate
Piatti principali
Contorni
Dolci e gelati
APPENDICI

1. Farmaci per il diabete
2. Ingredienti che potresti non conoscere
3. Risorse informative

Note
Indice analitico
Indice delle ricette

L'autore
Ringraziamenti


Lettera aperta dell'autore

Una lettera aperta del dott. Neal D. Barnard alle persone diabetiche, ai loro familiari e a tutti quanti potranno evitare di diventarlo.

Caro amico, cara amica

se sei diabetico, sicuramente avrai ricevuto una serie di indicazioni su come mangiare e cosa evitare. Forse avrai consultato un dietologo e ti avranno consigliato di seguire un corso per diabetici. Purtroppo, quasi tutti i pazienti non ricevono il supporto costante necessario per adottare cambiamenti della dieta e, di conseguenza, questi sforzi potrebbero non rivelarsi molto efficaci, anche in presenza delle migliori intenzioni. Spesso, nel lungo periodo, risulta difficile seguire una dieta.

La dieta che ti propongo - e che mi auguro anche tu stia per adottare - non è concepita come semplice misura palliativa del diabete, come le altre. È pensata per contrastare le cause fondamentali della patologia.

Che tu sia affetto da diabete di tipo 2 e che desideri prendere in mano il controllo della tua salute, o che sia malato di diabete di tipo 1 e abbia intenzione di contrastare le limitazioni della vita quotidiana imposte dal diabete, questo programma è stato concepito proprio tenendo presente queste tue esigenze.

Però, l’obiettivo delle nostre ricerche è più vasto. Il programma che ti presentiamo rivoluziona davvero il nostro modo di vedere questa malattia, normalmente considerata inesorabile. Il diabete non è più una patologia con cui devi obbligatoriamente convivere. Non deve necessariamente peggiorare nel tempo. Tutt’altro; se hai il diabete, è giunto il momento di riappropriarti della tua vita.

Non ci piegheremo al volere della malattia. Questo programma invece è stato concepito per aiutarti a comprendere la causa del diabete e come correggerla nel migliore dei modi attraverso i cambiamenti della dieta e dello stile di vita. Se non sei diabetico ma sei un soggetto a rischio, è un programma potente per prevenirne la comparsa.

La malattia scomparirà completamente? Non è possibile prevedere quali risultati potrai ottenere. Riuscirai a ridurre le dosi dei farmaci, eliminarne alcuni o forse tutti, oppure abbassare la glicemia al punto tale che nessuno potrà mai dire che in passato avevi il diabete? Solo con il tempo sarai in grado di rispondere a queste domande, però ti prometto che seguendo il mio programma imparerai tutto quello che devi sapere su come avvalerti del potere del cibo a tuo vantaggio. Il resto della storia lo scriverai tu.

Grazie, e ti auguro di ottenere il meglio da questo programma.

Dott. Neal D. Barnard


Dicono del Libro

«Il dottor Neal Barnard è una delle voci più autorevoli e rappresentative della medicina moderna in America».
Umberto Veronesi
oncologo, direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia

«Neal D. Barnard è l’esperto statunitense di medicina preventiva che negli anni ha maturato prove scientifi che sull’importanza del mangiare bene.»
HuffingtonPost.it

«L’opera di Barnard, realizzata su solide basi scientifiche, rappresenta un’importante svolta per il trattamento e il decorso del diabete. Rivoluzionaria nelle implicazioni e spettacolare per la chiarezza, quest’opera - con un approccio dietetico semplice e accurato - costituisce un forte messaggio di speranza per milioni di persone.»
Hans Diehl
fondatore del Lifestyle Medicine Institute a Loma Linda, California,
e direttore dell’International Nutrition Research Foundation


Neal D. Barnard
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Un metodo scientifico per aiutare il nostro corpo a prevenire e curare il diabete - Con menu e ricette a cura di Bryanna Clark Grogan


mercoledì 21 ottobre 2015

Vista Perfetta con lo Yoga per gli Occhi

Recupera una Vista Perfetta con lo Yoga per gli Occhi

Il metodo giapponese che ha risolto i problemi di sei milioni di persone

di Kazuhiro Nakagawa



Recupera una Vista Perfetta con lo Yoga per gli Occhi - Libro

Il metodo naturale del dottor Nakagawa, direttore del Vision Fitness Center di Tokyo, offre un formidabile aiuto per tutti i problemi visivi.
L'unione di filosofia orientale e moderne neuroscienze ha creato un approccio dai risultati straordinari e documentati.

Si tratta un sistema esclusivo e testato su moltissimi pazienti che comprende semplici esercizi e un training mentale basato sul concetto che il potere della vista è dovuto a un'armoniosa relazione fra occhi e cervello.

Attraverso allenamenti di pochi minuti e tecniche mediate dallo yoga il metodo restituisce la piena capacità visiva senza la necessità di occhiali o chirurgia.

Le verità del metodo creato dal Dottor Nakagawa:

Il segreto di una visione ottimale è nascosto nel nostro cervello
Se alleniamo il cervello a vedere meglio, riacquisteremo il potere della visione perfetta
Unendo tecniche orientali a semplici esercizi di pochi minuti, miopia, presbiopia, maculopatia sono risolvibili senza occhiali o chirurgia.
Con questo straordinario metodo potrai fare a meno di occhiali e laser.


Dalla quarta di copertina

Il segreto di una visione ottimale è nascosto nel nostro cervello.
Recuperare la vista è possibile, e a qualunque età!

Con il metodo del dott. Nakagawa - testato da milioni di persone che hanno ripreso a vedere perfettamente - si possono risolvere miopia, presbiopia, astigmatismo, maculopatia senza ricorrere a occhiali, lenti a contatto o chirurgia.

L'unione di semplici tecniche mentali e di esercizi per gli occhi garantisce il recupero della vista, oltre a potenziare le capacità cerebrali.


La miopia ci ruba la capacità di osservare - Estratto dal libro del dott. Nakagawa

Per buona parte delle persone che lavorano il PC è uno strumento indispensabile, e molte di loro fissano lo schermo del computer per più di dieci ore al giorno.

Trascurare la miopia causata da un'esposizione tanto prolungata può portare a gravi alterazioni della vista.

Il declino visivo è un segnale inviato dal nostro corpo

I dati relativi agli ultimi esami sull'acutezza visiva condotti presso il mio Vision Fitness Center su circa cento tra adulti e bambini sono piuttosto sconcertanti: ci sono molte persone che stanno perdendo la vista.

Il Vision Fitness Center è il solo centro di cura in Giappone specializzato nel recupero della capacità visiva. Vengono a richiedere la nostra consulenza da tutto il Paese e anche dall'estero.

I test sono conformi agli standard internazionali Lan­dolt, accreditati nel 1909. Essi definiscono il visus - l'acutezza visiva - come la percezione di forme in modo chiaro (e non vago) entro tre secondi con gli occhi normalmente aperti (dunque senza strizzarli per mettere a fuoco).

I risultati mostrano che la metà circa degli adulti (il 48%) e il 63% dei bambini si possono considerare in possesso di un'acutezza visiva praticamente nulla (meno di 0,1/10), senza contare quelli che soffrono di miopia.

Se il problema non verrà affrontato in tutta la sua gravità, finiremo per perdere ogni speranza di un autentico ripristino della capacità visiva.

Il declino della vista è un importante segnale d'allarme che l'organismo ci invia, in virtù della sua naturale capacità di guarigione: una facoltà innata in ognuno di noi. Non dovremmo ignorare questo avvertimento, ma accoglierlo con gratitudine; non correre ai ripari potrebbe significare perdere la vista.

Il declino della capacità visiva del cervello e degli occhi

A tutt'oggi, il nostro corpo non è riuscito a adattarsi a uno stile di vita condizionato dall'esposizione allo schermo di computer, cellulari e videogiochi, per periodi prolungati e a brevissima distanza. Pare quasi di sentire l'urlo disperato degli occhi che ci implorano di fare qualcosa. Dopotutto, è una situazione senza precedenti nei quattro milioni di anni della storia umana.

Come ormai sappiamo, il corpo reagisce in base agli input inviatigli dal cervello, che li riceve a sua volta dagli occhi. Dunque il deterioramento della vista influisce sul modo in cui la mente pensa ed elabora informazioni. Non c'è da sorprendersi, quindi, che molte persone diventino sempre meno attive. La mia impressione è che il declino visivo sia inestricabilmente legato a quello delle abilità scolastiche dei nostri figli e della capacità di pensiero degli adulti.

Per capire che cosa intendo, provate a fare il seguente esperimento.

Mettetevi in piedi di fronte a un amico. Stringete il pugno e tendete il braccio in fuori, l'altro tenterà di abbassarvelo premendo verso il basso con tutte le sue forze. La resistenza opposta dal braccio, come vedrete, renderà il compito difficoltoso. Se però ripetete l'esperimento con gli occhi bendati, il vostro amico riuscirà a farvi abbassare il braccio senza sforzo. E lo stesso effetto si otterrà se vi coprite un occhio solo.

Quando gli occhi cessano di vedere, il cervello smette di lavorare, diminuendo la nostra capacità di infondere forza al braccio.

Il declino della vista ci priva della capacità di attingere alle fonti di energia che abbiamo dentro di noi. La miopia da schermo del computer rischia di indebolire la vostra volontà, e di compromettere le vostre capacità di concentrarvi, ricordare, immaginare, creare, prendere decisioni e persino compiere esercizi. Il calo visivo innesca una preoccupante degenerazione del potere mentale.

Test sugli effetti dell'esposizione ai computer

Provate a valutare l'entità degli eventuali danni che l'uso quotidiano del pc ha causato ai vostri occhi rispondendo a queste domande:

Accusate una tensione a carico dei bulbi oculari o delle zone intorno agli occhi?
Sentite gli occhi affaticati?
Gli oggetti vi appaiono sfocati?
Avete gli occhi iniettati di sangue?
Soffrite di cefalee durante o dopo l'uso di un'apparecchiatura elettronica?
Avete difficoltà di messa a fuoco?
Vedete doppio?
Il colore del monitor sembra subire strani cambiamenti?
Trovate difficile concentrarvi sul lavoro?
Provate un senso di fastidio nelle zone intorno agli occhi?
Vi affaticate facilmente, anche con l'ausilio di occhiali o lenti a contatto?
Siete dovuti ricorrere a occhiali o lenti a contatto più forti?
Soffrite di tensione o dolore in corrispondenza delle spalle o della zona cervicale?
Soffrite di mal di schiena durante le sessioni di lavoro?
Provate un senso di stanchezza in tutto il corpo?
Le palpebre sbattono meno di frequente?
Avete braccia, polsi o spalle indolenziti?
Avete i nervi a fior di pelle?
Fate frequenti errori di battitura?
Vi irritate senza motivo?
Se almeno tre di questi venti sintomi si applicano al vostro caso, potreste soffrire di sindrome da videoterminale (Office Eye Syndrome). Si tratta di una malattia che non debilita solo il corpo, ma anche la mente.

Benché non esistano statistiche in materia, a giudicare dalla diffusione dei computer, oggigiorno, si ritiene che solamente in Giappone ne siano affetti milioni di individui. Ciononostante, la maggior parte delle persone non prende alcun provvedimento per salvaguardare la vista e, più in generale, la salute. Se anche si accorge che qualcosa non va, non fa nulla per rimediare, ritenendo che i sintomi siano solo temporanei.

Qualche tempo fa, due editor sono venute a trovarmi per discutere della pubblicazione di questo libro. Nessuna delle due portava gli occhiali e, di fronte alla mia curiosità, hanno risposto che la loro vista era perfetta fin dall'infanzia. Tanto per esserne sicuri, le ho sottoposte ai miei test e il risultato è stato sorprendente. La signora A ha totalizzato 7/10 da entrambi gli occhi, la signora B 10/10 a destra e 8/10 a sinistra: valori non certo ottimali. Tutte e due erano evidentemente miopi. Allarmate da quell'esito inaspettato, mi hanno spiegato che, di recente, erano state costrette a lavorare di più al computer e ritenevano che i loro occhi ne avessero sofferto. Le ho invitate a iniziare il mio programma di training per il recupero della vista: in brevissimo tempo l'occhio destro della signora A è passato a 10/10, quello sinistro a un valore compreso tra 10/10 e 15/10. Nel caso della signora B, si è avuto il passaggio bilaterale a 12/10 (maggiori dettagli sul programma di vision fitness seguiranno nel Capitolo 3).

Se la miopia è allo stadio iniziale, si può dunque ottenere un rapido ritorno alla normalità.

Sono giunto a convincermi che, ormai, le persone dotate di una vista davvero buona siano pochissime. Proprio come le due editor, molti tra quanti pensano di non aver alcun problema si stanno in realtà prendendo in giro, anch'essi vittime dello stress cui la costante esposizione alla luce del pc li sottopone.

Un nuovo virus: la miopia da schermo del computer

Se un tempo ci si svegliava all'alba e si andava a dormire dopo il tramonto, oggi restiamo alzati fino a tardi, guardando la televisione, giocando ai videogame o navigando in internet. Più si riduce il sonno, più obblighiamo gli occhi a fare gli straordinari, privandoci del riposo necessario.

Quando siamo al PC e fissiamo il monitor a distanza ravvicinata, ci troviamo in uno stato di tensione costante, con le pupille dilatate per un tempo prolungato. Di fatto, stiamo abusando dei muscoli che circondano l'occhio e causando un deterioramento della vista che porta alla miopia.

Anche la tecnologia LED, usata per la retroilluminazione degli schermi, è fonte di problemi. La percentuale di luce blu, la luce a breve lunghezza d'onda presente in questo tipo di illuminazione, è elevata e, al confronto di quella solare, impone alla vista un fardello assai più pesante. Se può favorire il risparmio di energia e il rispetto dell'ambiente, non è affatto delicata con i nostri occhi: studi recenti mostrano una correlazione causale tra la luce blu della tecnologia LED e la degenerazione maculare.

Gran parte delle persone che si rivolgono a noi, al Vision Fitness Center, ha occupazioni che implicano un uso giornaliero di strumenti tecnologici: ingegneri informatici, programmatori, graphic designer eccetera. L'uomo del Ventunesimo secolo sta abusando dei suoi occhi e gli schermi a cristalli liquidi, gli smartphone e i computer certo non aiutano!

Se consideriamo la miopia tradizionale alla stregua di un comune raffreddore, potremmo paragonare questa forma a un nuovo ceppo d'influenza: colpisce la mente e il corpo e, proprio come una malattia infettiva di origine virale, non cessa di propagarsi, falcidiando un utilizzatore di computer dopo l'altro. Per la vista, come per un'influenza virale, bisogna prestare attenzione ai sintomi che, se vengono trascurati, potrebbero fare presto la loro ricomparsa.

Dopo sette-otto ore di lavoro al PC continuate a fissare il display dello smartphone o vi perdete navigando in internet anche a casa vostra? Uno stile di vita simile diventa il terreno ideale per la miopia da schermo del computer.

Fino a non molto tempo fa si diceva che, sopra i vent'anni, la miopia cessa di progredire, ma oggi questa affermazione non corrisponde alla verità. E poiché le complicanze di questa patologia si incrementano di pari passo, vedo aumentare anche il numero di persone sulla ventina o sulla trentina che mi chiedono aiuto, per esempio, per casi di glaucoma, a mio avviso una delle cause più serie del declino della vista: la scarsa cura degli occhi e la diminuzione della circolazione sanguigna dal collo in su, infatti, privano il nervo ottico del nutrimento necessario.

Avete l'abitudine dì guardare con un occhio solo?

Se si usano PC, smartphone, cellulare o console di gioco per tutto il giorno, si finisce per forza di cose per guardare con un occhio solo.

Quando si osserva un oggetto, in genere si rivolgono contemporaneamente entrambi gli occhi a un punto fisso. Dal momento che i videoterminali ci costringono ad avvicinare molto gli occhi allo schermo (trenta-cinquanta centimetri) per un periodo di tempo prolungato, i muscoli cedono, obbligandoci a guardare con un occhio solo. Gli occhi, in sostanza, passano in maniera arbitraria da una modalità binoculare a una monoculare, per comodità.

Risulta, comunque, che un occhio sia di fatto sufficiente a vedere, dato che gli schermi dei computer sono tutti piatti e posti vicino all'utente, e anche perché il testo scorre in orizzontale. Leggere da sinistra a destra, infatti, comporta che anche gli occhi seguano questa direzione e che ciascuno metta a fuoco un punto a una distanza leggermente diversa. Dal momento che il focus cambia di continuo, mentre gli occhi scorrono una stessa riga, la disposizione orizzontale del testo si rivela fonte di affaticamento. Di conseguenza, diviene più comodo leggere con un occhio solo.

Abituarsi alla visione monoculare sottopone la vista a un grosso stress, aumentando le probabilità di insorgenza della miopia, e può avere effetti negativi anche su sistema nervoso, ormoni, appetito, sonno e benessere fisico generale, favorendo gli sbalzi d'umore.

Un segnale da non Ignorare

Come dicevo, dunque, se la miopia è paragonabile al raffreddore e, proprio come quest'ultimo, spesso preso sottogamba, può rivelarsi la prima avvisaglia di patologie molto serie, così questo difetto visivo, e soprattutto la forma correlata all'utilizzo di computer e similari, può portare addirittura alla cecità totale o parziale.

«Cecità soltanto perché si usa troppo il PC?» potreste replicare, scettici. Date un'occhiata ai dati che seguono, vi renderete conto che non è una possibilità da liquidare con una risata.

Cause di perdita della vista

1. Glaucoma (20,9%)
2. Retinopatia diabetica (19%)
3. Degenerazione pigmentaria della retina (13,5%)
4. Degenerazione maculare (9,3%)
5. Atrofia ottica/atrofia corioretinica(8,6%)
6. Miopia avanzata (7,8%)
7. Malattie della cornea (3,4%)
8. Cataratta (3,2%)
9. Altro (14,3%)

Fonte: Rapporto del 2007 della commissione istituita dal ministero di Sanità, Forza lavoro e Welfare giapponese.

I problemi elencati ai numeri 1,4,5,6 e 8 insorgono per effetto di complicanze della miopia, che quindi è correlata a circa il 50% delle cause di perdita della vista. In altre parole, il percorso di aggravamento delle funzioni visive segue questa progressione:

abuso degli occhi —> miopia —> peggioramento del difetto visivo —> complicanze —> perdita della vista

La miopia, dunque, non va mai sottovalutata o trascurata: il primo passo fondamentale è monitorare lo stato dei propri occhi in modo da poter valutare l'entità dei danni che l'uso del computer può avervi già causato.

Se ritenete di soffrire di questa patologia, non esitate ad appurarlo e agite di conseguenza. Nel Capitolo 3, presenterò uno specifico programma di training per aiutarvi a migliorare la vista. Inutile dire che prevenire problemi più seri per gli occhi avrà un impatto positivo su tutta la vostra vita.

La «sindrome del collo rigido»

In genere si tende a non prendere troppo sul serio l'irrigidimento del collo e delle spalle provocato dall'uso del PC per un tempo prolungato. La tensione muscolare dovuta al mantenimento reiterato della stessa posizione fa irrigidire le spalle, interessando il collo, e impedisce il corretto afflusso di sangue a occhi e cervello, e questo crea problemi anche alla vista.

Dalla regione cervicale, attraverso l'arteria carotide interna, quella esterna e l'arteria vertebrale, il sangue affluisce al cervello, e da lì alla regione oculare mediante le arterie basilare, oftalmica e ciliare, tra le altre. All'altezza di collo e spalle, oltre ai grandi muscoli - trapezio e sternocleido­mastoidei -, ce ne sono di più piccoli, raggruppati insieme, e, ogni volta che questi entrano in tensione, anche i vasi sanguigni e i nervi subiscono lo stesso destino, causando il ridotto afflusso di sangue al cervello (i dati forniti da uno studio indicano che la diminuzione può arrivare fino al 25%).

L'uso prolungato del PC, inoltre, reca danno alle ossa. Quando fissiamo a lungo lo schermo, ci ritroviamo quasi inconsapevolmente chini e con il mento abbassato. Se questa postura è reiterata nel tempo, il tratto cervicale perde la sua naturale curvatura e tende a diventare dritto. Si incorre così nella «sindrome del collo rigido», che comporta in ultima istanza anche declino della vista, cefalee, nausea e persino vertigini. Se la quantità di sangue che giunge al cervello diminuisce in maniera drastica, il calo potrebbe causare anche un decremento nella secrezione ormonale e portare alla depressione.

Bisognerebbe prendere la buona abitudine di «alzare gli occhi al cielo» almeno un paio di volte al giorno, o anche solo guardare le cose con il collo leggermente piegato verso l'alto e il petto un po' in fuori. Per farlo, posizionate il monitor del PC o il display dello smartphone di fronte a voi. Se avvertite che il collo e le spalle s'irrigidiscono, cambiate assetto fino a trovare una posizione adeguata. Provate ora gli esercizi che seguono mentre lavorate al computer e anche alla fine della sessione lavorativa: non solo noterete un immediato sollievo, ma preverrete la sindrome del collo rigido.

Esercizi per ridurre la tensione cervicale

Unite le braccia dietro la testa e spingetela in avanti, premendo in senso opposto con il capo, in modo da opporre una certa resistenza (per dieci secondi). Appoggiate i gomiti sul tavolo e posate il mento sulle mani. Spingete il mento in fuori e allungate il collo (per dieci secondi). Afferrate il lato destro della testa con la mano sinistra e piegate il collo verso la spalla. Fate lo stesso dall'altro lato (dieci secondi per lato).

Esercizio per ridurre la tensione delle spalle

Unite le braccia dietro la testa e spostatele leggermente da un lato spingendo in quella direzione ed eseguendo un lavoro di stretching. Ripetete dall'altro lato (dieci secondi per lato).


Indice

Introduzione

Recuperare la vista è possibile
Il mio metodo
È la mente a percepire le cose
Recuperare la vista per cambiare la vita
Arrendersi spegne il cervello
Viviamo perché vediamo

L’esperienza del mondo del non vedente
La capacità visiva si sviluppa insieme al carattere
L’interruttore della felicità
I rischi di un uso scorretto della capacità visiva
Attenti alle cattive abitudini
La miopia ci ruba la capacità di osservare

Il declino visivo è un segnale inviato dal nostro corpo
Il declino della capacità visiva del cervello e degli occhi
Test sugli effetti dell’esposizione al computer
Un nuovo virus: la miopia da schermo del computer
Avete l’abitudine di guardare con un occhio solo?
Un segnale da non ignorare
La «sindrome del collo rigido»
Recuperare la capacità visiva si può. Gli esercizi

Allenare i muscoli oculari
Contromisure in caso di presbiopia
Contromisure in caso di strabismo
Contromisure in caso di astigmatismo
Tecnica per gli occhi n. 1
Tecnica per gli occhi n. 2
Tecnica per gli occhi n. 3
Tecnica per gli occhi n. 4
Tecnica per gli occhi n. 5
Tecnica per gli occhi n. 6
I delusi dal LASIK
Gli esercizi per il cervello

Recuperare la vista a partire dal cervello
Quanto è forte la capacità visiva del vostro cervello?
Con occhi e cervello 1+1 fa 1!
Tecnica mentale n. 1
Tecnica mentale n. 2
Tecnica mentale n. 3
Tecnica mentale n. 4
Tecnica mentale n. 5
Tecnica mentale n. 6
Occhiali e lenti a contatto per la mente
Fermate la presbiopia e bandite l’invecchiamento

Antiaging per gli occhi
Che età hanno i vostri occhi? E il vostro cervello?
Tre principi utili per arrestare la presbiopia e recuperare la vista
Alleviare lo stress a carico di occhi e cervello
Stimolare la retina con la mascherina
Combattere la presbiopia scaldando il corpo
Il potere dei mirtilli contro l’invecchiamento degli occhi
Come contrastare i problemi legati all’invecchiamento degli occhi
La nostra risorsa più preziosa

Capacità visiva = capacità di sopravvivere
La vista nello sport
La vista al lavoro
La vista nella vita di ogni giorno
La vista dà potere alla vita
Postfazione. La capacità visiva cambia la vita

Una rivelazione
Mai arrendersi


Kazuhiro Nakagawa è medico oculista, ha studiato in Giappone e negli Stati Uniti. Ha fondato ed è direttore del Vision Fitness Center a Tokyo. Da oltre  vent'anni applica il suo metodo su migliaia di pazienti, ottenendo risultati strepitosi.


Kazuhiro Nakagawa
Recupera una Vista Perfetta con lo Yoga per gli Occhi - Libro >> http://goo.gl/6Svrks
Il metodo giapponese che ha risolto i problemi di sei milioni di persone