martedì 30 gennaio 2018

Astrologia e scienza: quale relazione oggi?





Astrologia e scienza: quale relazione oggi?

Scritto da: Umberto Carmignani

Scienza e Fisica Quantistica

30/01/2018



Astrologia e scienza: quale relazione oggi?

Tratto dal libro Astrologia Archetipica.

Il Tema Natale corrisponde all’immagine del cielo colto nell’attimo della nostra nascita: è la rappresentazione della risonanza tra il macrocosmo e il microcosmo individuale, è un ponte fra la prospettiva terrestre (le Case) e quella stellare (i Segni zodiacali) su cui transitano i Pianeti.
Il Tema Natale è una mappa stellare che ci aiuta a orientarci nell’Universo degli eventi, un manuale galattico di istruzioni per comprendere come funzioniamo a livello individuale e collettivo, un vero e proprio stargate, una finestra spalancata sull’universo, un portale che ci mette in connessione con le energie veicolate dalle galassie, dalle stelle, dai pianeti attraverso la loro luce, il loro movimento, la loro presenza fisica ed energetica e ci permette di trascendere la dimensione fisica terrestre per ricongiungerci ai Creatori.

Quando guardiamo il Tema Natale, non stiamo solo “viaggiando” nello spazio, ma stiamo anche “viaggiando nel tempo” ci stiamo connettendo con tutto quello che è accaduto, dentro e fuori di noi, dal momento della nostra nascita a oggi. E, in tutti questi anni, di strada ne abbiamo fatta veramente tanta, considerando che, come abbiamo visto, viaggiamo tutti a una velocità di svariati milioni di chilometri all’ora…
È straordinariamente interessante, semplice e sconvolgente allo stesso tempo, avere a disposizione uno strumento di indagine così perfettamente olistico e sincronico.

Il Tema Natale ovviamente non si occupa della parte visibile e tangibile della realtà, ma di quella invisibile e simbolica: con l’avvento del meccanicismo e della necessità di dimostrare l’esistenza di un nesso tra causa ed effetto, l’astrologia è stata considerata priva di qualunque fondamento e relegata fra le superstizioni.
Negli ultimi decenni, numerose scoperte nel campo della fisica e della psicologia stanno confermando pressoché tutte le conoscenze contenute nell’astrologia, dimostrando che esistono forze che si muovono dentro l’uomo, nella sua dimensione interiore, e forze che lo trascendono, alle quali è collegato, che non implicano necessariamente la causalità.
«Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo Universo: sperimenta se stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una sorta di prigione che ci limita...».

Materia ed energia

Il teorico dei sistemi Ervin László afferma che «è sempre stato difficile trovare un terreno comune tra scienza e spiritualità. Almeno fino a dieci, quindici anni fa, quando la scienza ha cominciato a scoprire che il cosmo non è dominio di pezzettini di materia inconscia che si spostano in uno spazio passivo e vuoto... Ora ha cominciato a riconoscere che questo sistema conserva e porta in sé non soltanto energia, ma anche informazioni… Un cosmo impregnato di coscienza e informazioni, interconnesso e in evoluzione integrale è un cosmo nuovamente spiritualizzato».

G.L. Schroeder lo conferma: «Tutta la materia è energia e a un livello sottostante all’energia c’è l’informazione, una base totalmente immateriale per l’esistenza… Ogni particella, ogni corpo, ogni aspetto dell’esistenza è espressione dell’informazione che attraverso il cervello o la mente interpretiamo come il mondo fisico».
Per spiegare i fenomeni che accadono nell’Universo, gli astrofisici hanno dovuto ammettere la presenza dell’energia oscura e della materia oscura (definite tali perché al momento non disponiamo di strumenti adeguati per comprenderle).

Come scrive Massimo Teodorani: «Fino alla prima metà del Novecento si riteneva che la quasi totalità della massa dell’universo risiedesse nelle stelle e nelle galassie in cui esse sono contenute. Bastava monitorare l’universo con i telescopi, rilevare la luce dei corpi celesti e dedurre, automaticamente, che solo ciò che emette luce è dotato di massa. Poi, proprio da un’accurata analisi delle osservazioni astronomiche ci si è accorti che le cose non stanno così […] I corpi celesti luminosi rappresentano solo il 4% della massa dell’universo».
Vi è, infatti, una materia oscura «avente effetti gravitazionali in molteplici fenomeni astronomici… Non emette alcuna radiazione elettromagnetica e quindi non risulta individuabile dagli strumenti di analisi degli astronomi».


Astrologia Archetipica  
Umberto Carmignani, Simone Bongiovanni
La Scienza dell'Anima
Macro Edizioni

martedì 23 gennaio 2018

Scienza e Conoscenza n. 63



Scienza e Conoscenza n. 63 - Rivista

Nuove Scienze, Medicina non Convenzionale, Coscienza

Autori Vari



Salute e malattia: una nuova visione

Questo numero di Scienza e Conoscenza dedicato al cancro e alle terapie integrate è stato studiato e valutato per lungo tempo dal nostro staff di redazione. Creare un numero monografico su un argomento così scottante era un atto coraggioso ma dovuto e, oggi, il risultato ottenuto da questo lavoro ripaga i dubbi iniziali.

Leggere da fonti ufficiali che nel corso della vita circa un uomo su 2 e una donna su 3 si ammaleranno di tumore e che 1.000 famiglie al giorno iniziano a vivere il trauma del cancro è davvero preoccupante: ci fa capire la portata dell'argomento e quanto serva un approccio obiettivo e libero da pregiudizi.

Abbiamo deciso di affrontare l'argomento con spirito critico e con attenzione a tutti gli aspetti che vanno considerati nella progressione del cancro - così come in ogni malattia - cioè guardando non solo al corpo fisico, ma anche alla mente e allo spirito: un approccio globale alla persona indispensabile per dare un quadro completo ai nostri lettori.

Pur sapendo che il sistema medico sanitario nazionale offre non molte alternative alle cure oncologiche standard, abbiamo sondato strutture sanitarie e ascoltato medici che offrono integrazioni importanti alle terapie classiche, selezionando i metodi ritenuti più efficaci e avvalorati da studi scientifici.

Abbiamo cercato di dare risposte a grandi domande: perché si sviluppa il cancro? Per scorretti stili di vita, fattori ambientali o alimentari? Che peso hanno il vissuto, le nostre emozioni e pensieri nella genesi della malattia? La nostra vita è paragonabile a un terno al lotto? È tutto deciso dai geni e ci vuole solo fortuna?

Il nostro viaggio parte dal presupposto che la vita non sia un caso e che per arrivare alla giusta risposta dobbiamo farci le giuste domande. Così abbiamo deciso di analizzare, passo dopo passo, tutte le possibilità, cercando risposte da medici e oncologi che, a livello nazionale, guardano il problema da nuove e diverse prospettive.

Partendo dal presupposto che la rottura di un equilibrio emotivo-energetico può essere alla base della comparsa della malattia, arriveremo alle possibili cure integrate, senza dimenticare l'importanza del rapporto empatico e solidale fra medico e paziente per la guarigione della persona. Passeremo ad analizzare alimentazione, meditazione, ayurveda, epigenetica, acidosi, nutraceutica, omeopatia e vitamina D, fino ad arrivare alla coscienza e alla consapevolezza come pilastri di un concetto di salute che parte da dentro di noi.

Le conclusioni? Le aspetto da voi, augurandomi che questa lunga e impegnativa ricerca che abbiamo fatto possa aiutare tutti noi ad avere una nuova visione sui l'argomento.

Buona lettura!

Romina Alessandri
Direttore editoriale di Scienza e Conoscenza


Indice

MEDICINA INTEGRATA E CANCRO

Esiste solo la chemio?, Paolo Giordo
Cancro, quanto mi costi? Ty Bollinger
Cancro e medicina quantistica, Gioachino Pagliaro
Alimentazione: quando conta nella prevenzione dei tumori? Domenico Battaglia
Ayurveda e oncologia: un'efficace collaborazione, Antonio Morandi
Cancro e disintossicazione, Kathryn Alexander

SPECIALE: GLI ESPERTI RISPONDONO

Epigenetica, Anti-Aging e Cancro - Intervista a Pier Mario Biava, a cura di Valerio Pignatta
Acidosi: che ruolo ha nella proliferazione del tumore? - Intervista a Stefano Fais, a cura di Romina Alessandri
Oncologia integrata - Intervista a Rosaria Ferreri, a cura di Marianna Gualazzi
Chi ha paura del sole? Intervista a Debora Rasio, a cura della Redazione
Il senso del cancro - Intervista a Mario Soliani, a cura di Carmen Di Muro

SCIENZA E MEDICINA

Vaccinazioni: tra libertà di scelta e fake news, a cura della Redazione

TECNOLOGIA

Tra vent'anni avremo ancora lo smartphone? a cura di Marianna Gualazzi

CONSAPEVOLEZZA

Alberto Lori: dal piccolo schermo al Salotto Quantico, a cura di Emanuele Cangini

Editore Macro Edizioni
Data pubblicazione         Gennaio 2018
Formato              Rivista - Pag 96 - 19.5 x 26.5 cm

Scienza e Conoscenza n. 63 - Rivista >> https://goo.gl/ddGQ6U
Nuove Scienze, Medicina non Convenzionale, Coscienza
Autori Vari


lunedì 22 gennaio 2018

Che cos'e' la fisica nucleare?




Che cos'e' la fisica nucleare?

Scritto da: Antonella Ravizza

Scienza e Fisica Quantistica



Che cos'è la fisica nucleare?

La fisica nucleare è quella parte della fisica che studia il nucleo dell’atomo e tutti i suoi componenti e si differenza sia dalla fisica atomica, che studia tutto l’atomo composto dal nucleo e dagli elettroni, sia dalla fisica delle particelle. Il termine fisica subnucleare sta cadendo in disuso poiché si riferiva allo studio di particelle interne al nucleo, mentre oggi la maggior parte delle particelle note non sono costituenti nucleari.

La fisica nucleare si divide inoltre in fisica della struttura nucleare, che comprende tutte le teorie riguardanti la formazione, la coesione e le proprietà statiche misurabili dei nuclei (la massa per esempio) e fisica delle reazioni nucleari, che studia i processi in cui due o più nuclei interagiscono per formare altri nuclei, o emettendo altre particelle, o frammentandosi, o fondendo.

Le informazioni che abbiamo oggi sulla struttura atomica sono state ricavate soprattutto dallo studio delle reazioni e dei decadimenti, che possono essere naturali o artificiali. Le reazioni nucleari che possiamo trovare in natura sono: i decadimenti radioattivi e le reazioni che avvengono nelle stelle e che generano calore, luce e pure altre forme di radiazioni. In laboratorio, invece, le reazioni nucleari sono studiate per mezzo di acceleratori di particelle, che a volte ricreano le condizioni del plasma stellare.

Lo studio dell’atomo però non è uno studio moderno come potrebbe sembrare, al contrario ha origini antichissime: già nell’antica Grecia Democrito parlava degli atomi, individuandoli come particelle indivisibili che compongono la materia. Nel XIX secolo furono scritte le prime teorie sugli atomi e John Dalton scrisse la prima teoria in cui stabilì che la materia è composta da atomi, gli atomi degli stessi elementi sono tutti uguali mentre gli atomi di elementi diversi sono diversi perché hanno masse diverse e le reazioni chimiche avvengono tra atomi interi. Verso la fine del 1800 J. J. Thomson ipotizzò che l’atomo, carico positivamente, avesse al suo interno elettroni carichi negativamente, disposti come l’uvetta nel panettone.

E. Rutherford in seguito ipotizzò che la massa e la carica elettrica positiva fossero concentrate nel nucleo dell’atomo, molto piccolo, mentre gli elettroni fossero posizionati in una zona periferica rispetto al nucleo. Riuscì a dimostrare tutto questo bombardando una lamina d’oro con delle particelle alfa di elio. Dimostrò che la teoria di Thomson non era valida, perché le particelle alfa non si comportavano sempre allo stesso modo, ma alcune superavano la lamina mentre altre venivano deviate. Secondo l’ipotesi di Rutherford le particelle deviate passavano vicino al nucleo carico positivamente, mentre quelle che superavano la lamina passavano nello spazio tra il nucleo e gli elettroni.

Nel 1913 Bohr migliorò il modello di Rutherford, sostenendo che gli elettroni ruotavano intorno al nucleo cambiando orbita a seconda che ricevessero o perdessero energia. Si giunse poi al modello quantistico, l’ultimo modello, secondo il quale non è possibile conoscere con precisione dove si trova l’elettrone, ma è possibile stabilire con una certa probabilità dove l’elettrone andrà. Il nucleo atomico esiste e si trasforma grazie alle forze o interazioni nucleari. Le forze nucleari sono la forza nucleare forte e la forza nucleare debole, che rientrano nel modello standard insieme all’interazione elettromagnetica e alla forza di gravità.

La forza nucleare forte può essere osservata in scala più piccola tra i quark per formare i protoni e i neutroni e in scala più grande fra protoni e neutroni a formare il nucleo dell’atomo. Nel primo caso le particelle mediatrici sono i gluoni, nel secondo i pioni. L’interazione debole è la forza che interviene sui neutrini negli esperimenti di laboratorio per i quali è trascurabile la forza di gravità.

La forza nucleare debole è responsabile dei decadimenti radioattivi, per esempio il decadimento beta, per il quale un neutrone si trasforma in un protone con l’emissione di elettroni (radiazione beta) e di neutrini.

La fisica nucleare vede le principali applicazioni pratiche nelle centrali elettro-nucleari, che sono impianti che trasformano il calore prodotto da una particolare reazione nucleare (la fissione) in elettricità. La parte dell’impianto che produce calore si chiama reattore, nel quale si svolge la fissione dell’Uranio. L’Uranio ha la caratteristica di essere instabile, quindi se un neutrone colpisce il nucleo di Uranio, questo si divide in due frammenti di massa complessiva leggermente più piccola di quella iniziale e la massa scomparsa si trasforma in energia. Questa energia è in piccole quantità, ma la scissione del nucleo produce anche altri neutroni che si muovono velocemente e che scindono altri nuclei di Uranio…., così la reazione a catena produce istantaneamente enormi quantità di energia. I rifiuti radioattivi provenienti da vari usi dell’energia nucleare presentano caratteristiche diverse e sono problematici dal punto di vista dello smaltimento. Attualmente i rifiuti radioattivi sono seppelliti in barili contenenti le scorie a grande profondità in formazioni geologiche di cui si possa prevedere la stabilità per molti secoli, ma avere la sicurezza totale è praticamente impossibile.

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Dai quanti all'Universo a 26 dimensioni
Antonella Ravizza

Fisica per non Fisici - Libro
Guido Corbò