Scienza e Conoscenza - n. 58 - Rivista
Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza
Autori Vari
“La matematica è - ed è sempre stata - la spiegazione di
se stessa.”
Gerolamo Cardano
L’uomo è sempre stato affascinato dalla matematica, tanto
che i primi ad usarla sembrano essere stati gli Egizi, nel periodo classico
compreso fra il 600 e il 300 a.C, mentre l’uso di forme geometriche e l’impiego
di numeri risale a molto tempo prima.
Che cos'è che affascina l’uomo della matematica?
Sicuramente essa permette di conoscere il nostro mondo e di investigare la
natura come nessun’altra disciplina.
Il famoso matematico francese Cédric Villani nel suo
romanzo “Il teorema vivente” ha saputo spiegare egregiamente questa passione
irrefrenabile per i numeri, i simboli e le equazioni che sono alla base di
tutti i sistemi viventi. Ogni forma di vita e ogni oggetto nell’Universo è
governato da una legge matematica: dalle leggi gravitazionali che dominano le
stelle fino ad arrivare al piccolissimo atomo.
Non è un caso che la parola geometria derivi da geo
(terra) metria (misura) e, parlando di geometria, forse quella frattale è il
più grande testimone delle cose spettacolari che avvengono in natura.
Già Leonardo nei suoi studi sulla natura frattale
affermava:
“tutti i rami degli alberi in ogni grado della loro
altezza giunti insieme sono equali alla grossezza del loro pedale”. Tutte le
ramificazioni dell’acque in ogni grado di loro lunghezza, essendo d’equal moto,
sono equali alla grossezza del loro principio”.
La frattalità o auto-somiglianza in natura è molto comune
e diffusa: pensiamo a un abete in cui è facile notare come, ogni singolo
rametto riproduca in scala ridotta il proprio ramo e in miniatura l’albero
nella sua grandezza.
Anche nel nostro corpo abbiamo sistemi frattali
incredibili: il sistema vascolare e quello linfatico, nonché quello neuronale;
ci avevi mai pensato?
Tornando poi alla matematica, non possiamo dimenticare il
numero perfetto o Phi (sezione aurea), che è il numero più incredibile in
natura: 1,618.
Piante, animali e persino gli uomini hanno misure che
rispettano il rapporto di phi a uno.
L’ onnipresenza di phi in natura va molto al di là delle
coincidenze, per questo i primi scienziati l’hanno chiamata proporzione divina.
Per esempio il rapporto tra l’altezza di una persona e la distanza da terra
dell’ombelico è 1,618 e lo stesso rapporto di proporzione si trova in
grandissime opere d’arte e composizioni musicali (per esempio nella quinta
sinfonia di Beethoven).
Ebbene se fino ad oggi vi siete chiesti a cosa possa
servire la matematica ora sapete che la matematica non “serve”, la matematica è
tutto ciò che serve, cioè sottostà a qualsiasi cosa osserviamo e viviamo ogni
giorno. Ecco perché Scienza e Conoscenza ha scelto di dedicare un numero intero
a questi argomenti, approfondendo poi i punti d’incontro fra la matematica la
medicina e biologia fino ad arrivare ai calcoli misteriosi nelle piramidi
d’Egitto.
Buona lettura!
Indice
LE MERAVIGLIE DELLA MATEMATICA
La Matematica di Dio: le geometrie sacre
Giovanni Vota
Dalla matematica di Leonardo alla teoria della
complessità
Davide Fiscaletti
Nel micro come nel macro
Stefano Barone
Informazione, computazione e realtà nell'Uni-verso
Superluminale
Luigi Maxmilian Caligiuri
MEDICINA NON CONVENZIONALE
Il Metodo Di Bella e le prove scientifiche
Giuseppe Di Bella
La medicina Low Dose (a basso dosaggio)
a cura della Redazione
Quando due geni s’incontrano...
Intervista al dottor Stagnaro a cura di Simone Caramel
L’acqua: la sostanza più straordinaria dell’Universo
Rocco Palmisano
Nuove scoperte: la quarta fase dell’acqua
Intervista a Gerald H. Pollack
FOCUS SUL DIABETE
I valori fondamentali del cibo: il piccolo influenza il
grande
Francesca Rifici
Diabete: un’epidemia che può essere fermata
Domenico Battaglia
Il Diabete è iscritto nei nostri geni?
A cura della Redazione
MISTERI ARCHEOLOGICI
Dalle piramidi alle stelle: i misteri dell’Egitto
Piero Ragone
Lunghezza di Planck, Geometria Sacra e l’Ordine
Universale
Matematica e Dio: quando le geometrie diventano sacre
“La geometria è musica solidificata”
Pitagora
Che cosa crea la bellezza e l'armonia che noi percepiamo
nella Natura? Un albero che cresce, un'onda che si infrange su una spiaggia,
una conchiglia, una galassia possono avere qualcosa in comune che ci può
spiegare perché ci affascinano tanto? E perché troviamo ugualmente bellezza e
fascino da secoli in opere come la Grande Piramide a Giza, il Partenone di
Fidia o la Gioconda di Leonardo da Vinci? L'armonia della natura e di alcuni
dei più grandi manufatti umani (o, almeno, presunti tali) da dove origina?
Per rispondere a queste domande, dobbiamo fare un viaggio
nelle profondità del nostro Universo, nella più moderna fisica e nell'antico
sapere della Geometria Sacra.
Partiamo dalla fisica quantistica. Uno dei fenomeni più
sconcertanti derivanti dalla matematica della fisica quantistica è
l'entanglement, fenomeno che mandò in crisi Albert Einstein stesso.
Infatti Albert Einstein aveva dimostrato che materia ed
informazione non possono viaggiare a velocità maggiore della luce. Questo
significa che se noi mandiamo un messaggio a qualcuno che dista da noi un anno
luce (ovvero vive su un pianeta che per raggiungerlo ci vuole un anno
viaggiando alla velocità della luce) questo lo riceverà non prima di un anno.
L'entanglement invece dimostra che sono possibili
fenomeni che avvengono indipendentemente dalla distanza o dal tempo. Per
esempio, posso prendere due particelle diverse una che punta in alto e l'altra
in basso e poi le collego (entangled) in modo tale che se giro una, gira anche
l'altra. Inoltre una la tengo qui e l'altra la mando sul pianeta di prima,
ovvero ad un anno luce da qui.
La domanda spontanea è: se giro la prima, la seconda dopo
quanto tempo gira? Secondo la fisica relativistica non prima di un anno. Ed
invece gira nello stesso preciso istante in cui giro la prima! Questo Albert
Einstein non lo accettò e difatti sviluppo il famoso Paradosso EPR
(Einstein-Podolsy e Rosen dai tre fisici che lo formularono) per il quale la
fisica quantistica non era corretta perché se valeva l'entanglement veniva meno
il principio di causalità.
È stato ampiamente dimostrato che è vero, e non solo: è
uno dei principi alla base dei computer quantistici.
Non solo, l'entanglement funziona anche nel tempo, ovvero
posso prendere due particelle una che è qui oggi, l'altra che è nel passato o
nel futuro, e cambiando quella di oggi cambio istantaneamente quella nel
passato o nel futuro! Anche questo è stato dimostrato sperimentalmente.
Il crollo delle certezze acquisite in materia
Il fatto che l'entanglement esista ha conseguenze
importantissime e travolgenti. Se l'entanglement mandò in crisi Alber Einstein,
esaltò invece un altro grande genio assoluto: Karl Gustav Jung. Karl Gustav Jung
era amico di Wolfgang Pauli, uno dei padri fondatori della fisica quantistica e
Premio Nobel per la fisica, e quando comprese l'entanglement affermò che allora
abbiamo un inconscio collettivo e che la natura prevede comportamenti
sincronici.
Infatti l'entanglement implica che nell'universo vige un
principio di non località attraverso il quale avvengono fenomeni come se in
varia misura ogni cosa è in diretto e istantaneo collegamento con ogni altra
indipendentemente dallo spazio fisico o dal tempo che li separa.
Questo ha permesso anche di sperimentare il teletrasporto
di particelle (sì alla Star Trek…).
L'entanglement ha una fondamentale conseguenza ovvero che
l'universo è olografico.
Che cosa è un ologramma? È una immagine tridimensionale
con alcune peculiarità. Se io prendo ad esempio una fotografia normale, questa
è a due dimensioni e se la rompo in pezzettini… per riavere la foto devo
re-incollare tutti i pezzetti. Se invece ho una immagine olografica, questa è
in tre dimensioni, e se la rompo in pezzettini… ogni pezzettino ha ancora tutta
l'immagine originale pressoché identica (c'è comunque del “rumore” che li
rovina un poco). Diversamente dalle normali fotografie, ogni singolo pezzettino
di un ologramma contiene tutte le informazioni possedute dall'intero ologramma.
Questo è ciò che hanno sempre detto gli esoteristi di
ogni era: “Come sopra – cosi sotto, come sotto – cosi sopra. Come dentro – cosi
fuori, come fuori – cosi dentro. Come nel grande – cosi nel piccolo” che è
anche una delle Leggi cosmiche di Thot, il dio egizio della saggezza = Hermes
Trismegistos , “il tre volte grande Hermes” dei greci.
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