venerdì 4 novembre 2016

Scienza e Conoscenza - n. 58 - Rivista



Scienza e Conoscenza - n. 58 - Rivista

Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza

Autori Vari



“La matematica è - ed è sempre stata - la spiegazione di se stessa.”
Gerolamo Cardano

L’uomo è sempre stato affascinato dalla matematica, tanto che i primi ad usarla sembrano essere stati gli Egizi, nel periodo classico compreso fra il 600 e il 300 a.C, mentre l’uso di forme geometriche e l’impiego di numeri risale a molto tempo prima.

Che cos'è che affascina l’uomo della matematica? Sicuramente essa permette di conoscere il nostro mondo e di investigare la natura come nessun’altra disciplina.

Il famoso matematico francese Cédric Villani nel suo romanzo “Il teorema vivente” ha saputo spiegare egregiamente questa passione irrefrenabile per i numeri, i simboli e le equazioni che sono alla base di tutti i sistemi viventi. Ogni forma di vita e ogni oggetto nell’Universo è governato da una legge matematica: dalle leggi gravitazionali che dominano le stelle fino ad arrivare al piccolissimo atomo.

Non è un caso che la parola geometria derivi da geo (terra) metria (misura) e, parlando di geometria, forse quella frattale è il più grande testimone delle cose spettacolari che avvengono in natura.

Già Leonardo nei suoi studi sulla natura frattale affermava:

“tutti i rami degli alberi in ogni grado della loro altezza giunti insieme sono equali alla grossezza del loro pedale”. Tutte le ramificazioni dell’acque in ogni grado di loro lunghezza, essendo d’equal moto, sono equali alla grossezza del loro principio”.

La frattalità o auto-somiglianza in natura è molto comune e diffusa: pensiamo a un abete in cui è facile notare come, ogni singolo rametto riproduca in scala ridotta il proprio ramo e in miniatura l’albero nella sua grandezza.

Anche nel nostro corpo abbiamo sistemi frattali incredibili: il sistema vascolare e quello linfatico, nonché quello neuronale; ci avevi mai pensato?

Tornando poi alla matematica, non possiamo dimenticare il numero perfetto o Phi (sezione aurea), che è il numero più incredibile in natura: 1,618.

Piante, animali e persino gli uomini hanno misure che rispettano il rapporto di phi a uno.

L’ onnipresenza di phi in natura va molto al di là delle coincidenze, per questo i primi scienziati l’hanno chiamata proporzione divina. Per esempio il rapporto tra l’altezza di una persona e la distanza da terra dell’ombelico è 1,618 e lo stesso rapporto di proporzione si trova in grandissime opere d’arte e composizioni musicali (per esempio nella quinta sinfonia di Beethoven).

Ebbene se fino ad oggi vi siete chiesti a cosa possa servire la matematica ora sapete che la matematica non “serve”, la matematica è tutto ciò che serve, cioè sottostà a qualsiasi cosa osserviamo e viviamo ogni giorno. Ecco perché Scienza e Conoscenza ha scelto di dedicare un numero intero a questi argomenti, approfondendo poi i punti d’incontro fra la matematica la medicina e biologia fino ad arrivare ai calcoli misteriosi nelle piramidi d’Egitto.

Buona lettura!

 Indice
LE MERAVIGLIE DELLA MATEMATICA

La Matematica di Dio: le geometrie sacre
Giovanni Vota

Dalla matematica di Leonardo alla teoria della complessità
Davide Fiscaletti

Nel micro come nel macro
Stefano Barone

Informazione, computazione e realtà nell'Uni-verso Superluminale
Luigi Maxmilian Caligiuri

MEDICINA NON CONVENZIONALE

Il Metodo Di Bella e le prove scientifiche
Giuseppe Di Bella

La medicina Low Dose (a basso dosaggio)
a cura della Redazione

Quando due geni s’incontrano...
Intervista al dottor Stagnaro a cura di Simone Caramel

L’acqua: la sostanza più straordinaria dell’Universo
Rocco Palmisano

Nuove scoperte: la quarta fase dell’acqua
Intervista a Gerald H. Pollack

FOCUS SUL DIABETE

I valori fondamentali del cibo: il piccolo influenza il grande
Francesca Rifici

Diabete: un’epidemia che può essere fermata
Domenico Battaglia

Il Diabete è iscritto nei nostri geni?
A cura della Redazione

MISTERI ARCHEOLOGICI

Dalle piramidi alle stelle: i misteri dell’Egitto
Piero Ragone


Lunghezza di Planck, Geometria Sacra e l’Ordine Universale

Matematica e Dio: quando le geometrie diventano sacre

“La geometria è musica solidificata”
Pitagora

Che cosa crea la bellezza e l'armonia che noi percepiamo nella Natura? Un albero che cresce, un'onda che si infrange su una spiaggia, una conchiglia, una galassia possono avere qualcosa in comune che ci può spiegare perché ci affascinano tanto? E perché troviamo ugualmente bellezza e fascino da secoli in opere come la Grande Piramide a Giza, il Partenone di Fidia o la Gioconda di Leonardo da Vinci? L'armonia della natura e di alcuni dei più grandi manufatti umani (o, almeno, presunti tali) da dove origina?

Per rispondere a queste domande, dobbiamo fare un viaggio nelle profondità del nostro Universo, nella più moderna fisica e nell'antico sapere della Geometria Sacra.

Partiamo dalla fisica quantistica. Uno dei fenomeni più sconcertanti derivanti dalla matematica della fisica quantistica è l'entanglement, fenomeno che mandò in crisi Albert Einstein stesso.

Infatti Albert Einstein aveva dimostrato che materia ed informazione non possono viaggiare a velocità maggiore della luce. Questo significa che se noi mandiamo un messaggio a qualcuno che dista da noi un anno luce (ovvero vive su un pianeta che per raggiungerlo ci vuole un anno viaggiando alla velocità della luce) questo lo riceverà non prima di un anno.

L'entanglement invece dimostra che sono possibili fenomeni che avvengono indipendentemente dalla distanza o dal tempo. Per esempio, posso prendere due particelle diverse una che punta in alto e l'altra in basso e poi le collego (entangled) in modo tale che se giro una, gira anche l'altra. Inoltre una la tengo qui e l'altra la mando sul pianeta di prima, ovvero ad un anno luce da qui.

La domanda spontanea è: se giro la prima, la seconda dopo quanto tempo gira? Secondo la fisica relativistica non prima di un anno. Ed invece gira nello stesso preciso istante in cui giro la prima! Questo Albert Einstein non lo accettò e difatti sviluppo il famoso Paradosso EPR (Einstein-Podolsy e Rosen dai tre fisici che lo formularono) per il quale la fisica quantistica non era corretta perché se valeva l'entanglement veniva meno il principio di causalità.

È stato ampiamente dimostrato che è vero, e non solo: è uno dei principi alla base dei computer quantistici.

Non solo, l'entanglement funziona anche nel tempo, ovvero posso prendere due particelle una che è qui oggi, l'altra che è nel passato o nel futuro, e cambiando quella di oggi cambio istantaneamente quella nel passato o nel futuro! Anche questo è stato dimostrato sperimentalmente.

Il crollo delle certezze acquisite in materia

Il fatto che l'entanglement esista ha conseguenze importantissime e travolgenti. Se l'entanglement mandò in crisi Alber Einstein, esaltò invece un altro grande genio assoluto: Karl Gustav Jung. Karl Gustav Jung era amico di Wolfgang Pauli, uno dei padri fondatori della fisica quantistica e Premio Nobel per la fisica, e quando comprese l'entanglement affermò che allora abbiamo un inconscio collettivo e che la natura prevede comportamenti sincronici.

Infatti l'entanglement implica che nell'universo vige un principio di non località attraverso il quale avvengono fenomeni come se in varia misura ogni cosa è in diretto e istantaneo collegamento con ogni altra indipendentemente dallo spazio fisico o dal tempo che li separa.

Questo ha permesso anche di sperimentare il teletrasporto di particelle (sì alla Star Trek…).

L'entanglement ha una fondamentale conseguenza ovvero che l'universo è olografico.

Che cosa è un ologramma? È una immagine tridimensionale con alcune peculiarità. Se io prendo ad esempio una fotografia normale, questa è a due dimensioni e se la rompo in pezzettini… per riavere la foto devo re-incollare tutti i pezzetti. Se invece ho una immagine olografica, questa è in tre dimensioni, e se la rompo in pezzettini… ogni pezzettino ha ancora tutta l'immagine originale pressoché identica (c'è comunque del “rumore” che li rovina un poco). Diversamente dalle normali fotografie, ogni singolo pezzettino di un ologramma contiene tutte le informazioni possedute dall'intero ologramma.

Questo è ciò che hanno sempre detto gli esoteristi di ogni era: “Come sopra – cosi sotto, come sotto – cosi sopra. Come dentro – cosi fuori, come fuori – cosi dentro. Come nel grande – cosi nel piccolo” che è anche una delle Leggi cosmiche di Thot, il dio egizio della saggezza = Hermes Trismegistos , “il tre volte grande Hermes” dei greci.

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