Mal di schiena: e se dipendesse dai denti?
Scritto da: Antonio Di Chiara
Terapie e trattamenti olistici
Mal di schiena: e se dipendesse dai denti?
In questo percorso, che abbiamo intrapreso, stiamo
scoprendo che il mal di schiena è di per sé un problema multifattoriale.
Cosa significa multifattoriale? Questo termine intende il
fatto che ci possono essere tante cause all'origini del nostro mal di schiena
che, in parte, abbiamo visto insieme ovvero:
appoggio del piede,
emotività individuale interna,
sofferenza degli organi.
Occlusione mandibolare e mal di schiena
Quest’oggi parleremo di una causa cosiddetta discendente,
ovvero che, dall’alto, crea problemi posturali verso il basso, e non ascendente
quindi dal basso verso l’alto, come poteva essere il caso dell’errato appoggio
podalico. I protagonisti di oggi sono i nostri denti! Spesso si afferma che ad
ogni dente corrisponde una vertebra. Seppur vero, la nostra disamina è molto
più ampia e generica.
Si tratta, infatti, della cattiva occlusione mandibolare
che, qualora confermata, può portare tensioni muscolari che come vedremo si
ripercuotono lungo tutto il corpo con un ordine ben preciso. A sua volta la
cattiva occlusione mandibolare rientra tra le problematiche della cosiddetta
ATM, articolazione temporo mandibolare, la quale ha la funzione di unire la
mandibola alle ossa occipitali del cranio.
I sintomi di una cattiva funzionalità dell’ATM sono vertigini,
acufeni, difficoltà a deglutire o a masticare quindi con problemi conseguenti
all’apparato gastro intestinale causato da cibi mal digeriti. Ma come è
possibile che una non buona occlusione dentale porti significativi problemi di
postura? La spiegazione risiede nel fatto che spesso e volentieri questa
problematica porta tensioni muscolari dapprima cervicali, che sono le più
diffuse nel genere, ed ovviamente per compensazione, nel tempo, a tutto il
resto della colonna vertebrale.
Come alleviare le tensioni muscolari cervicali
Come è mia consuetudine cerco sempre di fornire alcuni
consigli utili al fine di alleviare queste tensioni. Nel caso di problematiche
posturali strutturali, come in questo caso, è necessario procedere con una
visita gnatologica e/o con trattamenti di un bravo osteopata. È possibile
inoltre affiancare le sedute con i seguenti tre esercizi che perfettamente si
integrano con l’operato sia del posturologo che dell’osteopata:
lavoro di distensione muscolare di tutto il tratto cervicale
con dolci rotazioni della testa privilegiando la distensione cervicale
portando, per intenderci, il mento verso il proprio sterno;
afferrare la testa e portarla dolcemente verso la spalla
destra e sinistra. Una buona esecuzione è data tentando, nel corso
dell’esercizio, di portare alternativamente l’orecchio destro e sinistro il più
vicino possibile alla spalla di riferimento. In questo caso notate ed annotate
quale parte fa più difficoltà e riportate il risultato al professionista che vi
segue;
cercare nell’arco della giornata di non serrare in
continuazione i denti e notare se si tende al bruxismo notturno di cui
parlaremo nei prossimi articoli.