Bevo poca acqua, come reagisce il mio corpo?
Medicina Non Convenzionale
Per tutti gli esseri umani è vitale bere acqua, è un atto
fisiologico, ma lo stiamo facendo nel modo giusto? In questo estratto dal libro
"Il Tuo Corpo Implora Acqua" di Fereydoon Batmanghelidj scopriamo
cosa succede al nostro corpo quando non beviamo abbastanza
Redazione Scienza e Conoscenza - 19/12/2018
Estratto dal libro Il Tuo Corpo Implora Acqua di
Fereydoon Batmanghelidj
Quando il corpo umano si sviluppò da specie che si erano
formate nell’acqua, esso ereditò la stessa dipendenza dalle proprietà vitali
dell’acqua stessa. Il ruolo dell’acqua nell’organismo delle specie viventi
-razza umana inclusa – non è cambiato sin dalla creazione della vita nell’acqua
marina e il suo successivo adattamento all’acqua dolce. Quando la vita sulla terraferma divenne un obiettivo, fu necessaria la
creazione di un
sistema sempre più
complesso di conservazione
dell’acqua nel corpo
per lo sviluppo
di nuove specie. Questo processo di temporaneo adattamento a una disidratazione
transitoria fu ereditato come un ben consolidato meccanismo nel corpo umano e
costituisce ora l’infrastruttura di tutti i sistemi operativi nel corpo degli
attuali esseri umani.
Carenza d'acqua
Per le prime specie che vivevano nell’acqua, l’avventura
al di là dei confini conosciuti rappresentava un grande stress perché
rischiavano di disidratarsi. Questo stress diede origine a una fisiologia
dominante per la gestione di crisi da mancanza di acqua. Negli esseri umani
“stressati”, si determina esattamente lo stesso cambiamento e la stessa
fisiologia di gestione della crisi da carenza d’acqua. Il processo comporta in primo luogo un netto
razionamento delle “riserve” idriche del corpo; viene accertato che la quantità
di acqua disponibile per gli immediati bisogni del corpo è limitata e la
gestione delle riserve idriche disponibili nell’organismo viene affidata a un
sistema complesso. Questo complicato processo di razionamento e di
distribuzione dell’acqua rimane in funzione finché il corpo non riceve segnali
inequivocabili che ha di nuovo accesso a una scorta d’acqua adeguata. Dato che
ogni funzione del corpo controllata e stabilizzata dal flusso dell’acqua, la
“gestione dell’acqua” è l’unico modo per essere sicuri che consistenti quantità
di acqua e di sostanze nutritive che essa trasporta raggiungano per primi gli
organi sommamente vitali che dovranno affrontare e trattare qualsiasi nuovo
“stress”. Questo meccanismo divenne sempre più stabilizzato ai fini della
sopravvivenza contro i nemici naturali e i predatori. È l’estremo sistema
operativo per la sopravvivenza nelle situazioni “o lotti, o fuggi”. È sempre lo stesso meccanismo nell’ambiente
competitivo della vita moderna nella nostra società.
Come reagisce il nostro corpo alla carenza dell'acqua
Uno degli inevitabili processi nella fase di razionamento
dell’acqua nel corpo è la spietatezza con cui
alcune funzioni sono controllate,
in modo che un organo non riceva più della sua quota predeterminata di acqua.
Ciò vale per tutti gli organi del corpo. All’interno di questo sistema di
razionamento dell’acqua, la funzione cerebrale ha priorità assoluta su tutti
gli altri sistemi. Il cervello
costituisce circa il 2% del peso totale del corpo, tuttavia riceve dal 18al 20%
della circolazione sanguigna. Gli “addetti al razionamento” diventano sempre
più attivi e mandano i loro segnali di allarme per mostrare che una particolare
zona è a corto di acqua: proprio come il
radiatore di un’auto-mobile che emette vapore quando il
circuito di raffreddamento non è adeguato allo sforzo della vettura.
Nelle società avanzate, pensare che tè, caffè, alcool e
bibite siano piacevoli sostituti per il naturale bisogno di acqua del corpo
sottoposto a uno stress quotidiano è un errore elementare, ma catastrofico. È
vero che queste bevande contengono acqua, ma esse contengono anche elementi
disidratanti (quindi diuretici). Esse fanno espellere non solo l’acqua in cui
sono diluite ma anche altra acqua presa dalle riserve del corpo! I
moderni stili di vita rendono spesso le persone dipendenti da ogni specie di
bevande prodotte per scopi commerciali. I bambini non vengono educati a bere
acqua e diventano dipendenti da bibite (gassate, con caffeina e dolcificanti) e
succhi di frutta. Questa è un’auto- restrizione delle necessità di acqua del
corpo. In linea generale, non è possibile bere bevande confezionate per
rimpiazzare completamente l’acqua di cui abbiamo bisogno. Allo stesso tempo,
una preferenza prolungata per il gusto di queste bibite riduce automaticamente
l’impulso di bere acqua quando esse non sono disponibili, conducendo così alla
disidratazione. Gli esperti di medicina ignorano le numerose funzioni chimiche
dell’acqua nel corpo. Poiché la disidratazione può causare la perdita di alcune
funzioni, i diversi sofisticati segnali mandati dagli operatori del programma
di regolazione idrica del corpo, mentre perdura una forte disidratazione, sono
stati interpretati come indicatori di malattie sconosciute. Questo è l’errore
fondamentale che ha fuorviato la medicina clinica.
Esso ha impedito ai medici di riuscire ad adottare misure
preventive o di fornire semplici cure idriche
e fisiologiche per
alcune delle principali
malattie umane. Al primo apparire di questi segnali, il corpo dovrebbe
essere rifornito di acqua perché sia distribuita dai sistemi di razionamento.
Invece ai medici è stato insegnato a far tacere questi segnali con prodotti
chimici. Naturalmente, essi non comprendono il significato di questo errore grossolano.
I vari segnali prodotti da questi “distributori
d’acqua” sono indicatori
di una sete
regionale e della siccità del corpo. Sul nascere, possono essere
cancellati semplicemente con una maggiore assunzione di acqua, ma vengono
impropriamente trattati con l’uso di prodotti chimici commerciali finché la
patologia non diviene stabile e nascono le malattie. Questo errore persiste con
l’uso sempre più frequente di prodotti
chimici per trattare
altri sintomi insorgenti,
le complicazioni della disidratazione diventano inevitabili e infine il
paziente muore. L’ironia di tutto ciò è che i medici dicono che è morto per una
malattia! L’errore di tacitare
i diversi segnali
di scarsità d’acqua con prodotti chimici è immediatamente
nocivo per le cellule. Il segnale, ormai fissato, che produce disidratazione
cronica può avere un impatto permanente di danno anche sui figli.
Sono lieto di sottoporre alla vostra attenzione questa
scoperta nell’ambito della conoscenza medica che può evitare alle persone, in
particolare agli anziani, di ammalarsi. In breve, la mia svolta paradigmatica
nella scienza applicata all’uomo darà luogo a un approccio basato sulla
fisiologia e semplificherà la pratica della medicina in tutto il mondo. Il
risultato immediato di questo svolta paradigmatica andrà a vantaggio della
salute della gente. Evidenzierà i sintomi della disidratazione in un’ottica
nuova e inoltre ridurrà i costi della malattia.
Il Tuo Corpo Implora Acqua - Libro
Credi di essere malato? Ti sbagli, sei solo assetato! -
Edizione Economica
Fereydoon Batmanghelidj