Attacchi di panico: il male del XXI secolo
Tremori, dolore o fastidio al petto, sensazione di
soffocamento: cosa sono gli attacchi di panico e cosa fare per uscirne
di Eleonora Poletti - 22/06/2015
Attacchi di panico: il male del XXI secolo
Negli ultimi quindici anni i problemi legati allo stress
e all’ansia sono enormemente aumentati e questo soprattutto a causa di stili di
vita troppo frenetici e scarsamente equilibrati. In particolar modo, uno dei
problemi più diffusi è quello gli attacchi di panico. Si calcola che dieci
milioni di italiani abbiano subito uno o più attacchi di panico nel corso della
loro vita. Il disturbo di solito esordisce nella tarda adolescenza o nella
prima età adulta e ha un'incidenza da due a tre volte maggiore nelle donne
rispetto che negli uomini. Tuttavia spesso non sono riconosciuti e di
conseguenza non vengono curati. La maggior parte delle persone guarisce senza
terapia specifica, mentre una rilevante minoranza sviluppa un disturbo recidivo
da attacchi di panico.
La loro insorgenza è apparentemente ignota e legata a
cause non riconosciute dalla persona che ne soffre. Spesso l'attacco avviene in
momenti di relax psico-fisico in cui la mente è più predisposta alla
riflessione introspettiva.
I sintomi degli attachi di panico
Ecco alcuni dei sintomi che possono contraddistinguere un
attacco di panico:
• tremori;
• dolore o
fastidio al petto;
• sudorazione
elevata;
• sensazione di
soffocamento;
• respiro corto
o iperventilazione;
• sensazioni di
sbandamento, di instabilità, di svenimento;
• tachicardia o
palpitazioni;
• paura di
morire;
• sensazioni di
torpore o di formicolio;
• paura di
impazzire o di perdere il controllo;
• nausea o
disturbi addominali;
• sensazioni di
irrealtà, di stranezza, di distacco dall’ambiente;
• vampate o
brividi;
• forte aumento
della pressione sanguigna o rapido crollo;
• paura di stare
sempre peggio e di non riuscire a riprendersi.
Le cause degli attachi di panico
Le cause legate alla loro insorgenza sono di svariata
natura ma tutte accomunate da un fattore comune. Chi soffre di attacchi di
panico si trova in un momento della sua vita particolare, di svolta personale
profonda, senza però esserne consapevole. Casi tra i più disparati possono
esserne caratterizzati, sia persone profondamente segnate da eventi dolorosi,
sia persone apparentemente serene e felici.
Le domande da porsi quando si inizia a soffrire di questo
disturbo sono principalmente tre:
• che cosa sto
facendo contro la mia volontà?
• che cosa sto
negando a me stesso ?
• qual è la
verità cui non voglio dare voce?
Le risposte arriveranno automaticamente solo nel momento
in cui si deciderà di smettere di negare a se stessi di avere un problema e di
continuare a pensare che la propria vita sia perfetta così com’è. Solo in un
secondo momento si potrà chiedere e ricevere aiuto seguendo una terapia
psicologica adeguata, decidendo così di aprire le porte al cambiamento.
In questo momento storico l’attenzione comune è sempre
più rivolta all’avere e sempre meno all’essere. Non ci riconosciamo più e quel
che è peggio non sappiamo più chi siamo: è proprio per riportarci a noi stessi
che l'attacco di panico si manifesta. Ci vuole indicare che la via scelta è
errata o non è quella che realmente avremmo voluto intraprendere. Solo
accentando le sue manifestazioni e imparando ad ascoltare profondamente noi
stessi, sarà possibile uscirne e ricominciare a vivere.
Linda Manassee Buell
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