mercoledì 8 luglio 2020

Omeopatia e Nutrizione Molecolare



Omeopatia e Nutrizione Molecolare

Curarsi con l'Omeopatia


Oggi si parla sempre più spesso di terapie personalizzate, di epigenetica, allo stesso modo si citano frasi ad effetto come la famosa, di ippocratica memoria:

«fa che il cibo sia la tua medicina»

Ma concretamente la medicina attuale è veramente “personalizzata”? Sicuramente il progresso scientifico, soprattutto in campo tecnologico, ha fatto passi da gigante, purtroppo però questo non va di pari passo con il rispetto della vulnerabilità e delle caratteristiche peculiari di ogni persona, anzi spesso le ignora.

Diego Tomassone - 07/07/2020

Wait and see o wait and death?

La stima di cui poteva godere un medico dell’antica Cina dipendeva dal numero di ammalati tra i suoi assistiti: come a dire che un bravo medico aveva solo pazienti sani in quanto era in grado di “prevenire” le possibili patologie.

Oggi l’approccio utilizzato è esattamente l’opposto: ci si basa sulla metodica del wait and see (aspettare e vedere), ovvero si aspetta fino a che non si manifesta il disturbo o peggio la patologia, e poi si guarda cosa è possibile fare (ammesso si possa ancora intervenire perché spesso si aspetta troppo, e la patologia diventa incurabile).

Siamo sicuri che non si possa tornare a una medicina più preventiva e meno “invasiva” e spesso inutilmente interventista e lesiva del malato? La risposta è sicuramente sì. Ed è una risposta che parte da molto lontano, nell’antica Cina a Oriente e in Occidente al tempo della filosofia greca (ricordo che il medico era sempre anche filosofo nell’antichità); fa tappa nell’Europa centrale, tra il 1755 e il 1843, con la figura di C.F.S. Hahnemann, codificatore dell’Omeopatia, nonché portatore del metodo scientifico in medicina; per arrivare al 2018 dove, per la prima volta nella storia, un ricercatore italiano di nome Stefano Scoglio, esperto anche in Omeopatia, ha ricevuto la Candidatura al premio Nobel per la Medicina per le sue scoperte in campo nutriterapico.

Da Hahnemann all’epigenoma

L’antichità, soprattutto con la medicina classica cinese, la filosofia di Platone e Aristotele prima, e la “ filosofia teologica” di Tommaso d’Aquino poi, hanno posto le basi epistemologico-filosofiche per arrivare al XVIII secolo, momento in cui si è potuta codificare in maniera precisa e sistematica una dottrina medica che ha come fondamento l’essere umano, nella sua interezza e totalità, e che ne considera le caratteristiche particolari e peculiari, potendo agire anche in assenza di disturbi o patologie conclamate, proprio perché si basa sul riconoscimento del fenotipo, di quell’epigenoma che contraddistingue ognuno di noi (ed ogni essere vivente).

La grande intuizione del maestro Hahnemann – oltre a quella di sperimentare in maniera “pura” le sostanze che diventeranno poi i rimedi omeopatici unitari (ricordo che con lui nasce la sperimentazione in doppio e triplo cieco) – è stata quella di applicare alla scienza medica, oltre al “Principio dei Simili” conosciuto già da Ippocrate, la dottrina filosofica contenuta nella Summa Theologiae di San Tommaso D’Aquino. San Tommaso infatti considerava l’essere umano non come una macchina costituita da tanti pezzi, ma come un essere vivente animato da un “Principio Vitale” che, se in squilibrio...[Continua sulla rivista Scienza e Conoscenza n. 72]

Argomenti che potrai approfondire nell'articolo completo:

Omeopatia: serve un approccio altamente personalizzato
La nutriterapia e la nutrizione molecolare

Scienza e Conoscenza - n.72 — Rivista >> https://bit.ly/3b3IMu1
Nuove scienze, Medicina Integrata
Autori Vari

Per approfondire la letteratura scientifica sull'Epigenetica

Role of Epigenetics in Biology and Human Diseases - Azam Moosavi1 and  Ali Motevalizadeh Ardekani2,*

Epigenetics: The Science of Change - Bob Weinhol