martedì 4 luglio 2023

La fisica delle possibilità


Amit Goswami e la fisica delle possibilità

Scienza e Fisica Quantistica

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Il cervello non crea la coscienza perché essa non è un fenomeno cerebrale: ce ne parla Alberto Lori

Alberto Lori - 03/07/2023

Tratto dal libro Coscienza Quantica di Alberto Lori

Nella sua essenza la quantistica è la fisica delle possibilità. Qualunque oggetto è fatto di possibilità. Possibilità per chi? Per la coscienza che sceglie tra varie possibilità. Quando la coscienza non sceglie, dice Amit Goswami, già professore di fisica teoretica dell’Università dell’Oregon, gli oggetti quantistici si comportano come onde di probabilità che si propagano come le altre onde ordinarie. Ogni volta che la coscienza osserva, le onde collassano e diventano oggetti dell’esperienza cosciente.

Tutto ciò che sperimentiamo subisce questo processo e ciò non vale soltanto per gli oggetti materiali, vale anche per i pensieri, i sentimenti, le intuizioni. La coscienza non è materiale. Il cervello non crea la coscienza perché essa non è un fenomeno cerebrale.

In fisica quantistica, continua il professor Goswami, abbiamo delle possibilità, di conseguenza possiamo dire che abbiamo possibili particelle elementari che creano possibili atomi, che compongono possibili molecole, che a loro volta, creano possibili reti neurali che formano un possibile cervello che ci dà una possibile coscienza. Può allora una possibile coscienza convertire possibilità di particelle elementari in eventi concreti? Puoi sognare di vivere in una nuova casa e risvegliarti in una villa principesca? «Possibilità unite ad altre possibilità possono fornirci soltanto altre possibilità, mai fatti concreti», dichiara convinto Goswami.

Chiediamoci allora in che modo la coscienza interagisce con la materia. In fondo sono due cose diverse e due cose che non hanno niente in comune non possono interagire, nel senso che non possono comunicare e per farlo hanno bisogno di un mediatore. E allora? Materialismo e dualismo non sono la soluzione. Dobbiamo ritenere la coscienza, non la materia, come fondamento dell’esistenza. È un cambio radicale di paradigma. E se pensiamo che la materia sia fatta di possibilità di coscienza, allora dobbiamo ritenere che non sia il cervello a creare la coscienza, bensì che sia contrario: è la coscienza stessa a creare il cervello. È evidente allora come in questo modo possa comprendersi che la scelta di coscienza non è più un atto dualistico di coscienza e materia. Il dualismo scompare perché la coscienza nell’interagire con il campo quantico sta scegliendo una sola possibilità che di per sé è la propria possibilità.

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Un percorso quantistico di sviluppo evolutivo

Alberto Lori

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