Che cos'è la psicosomatica?
L'influenza tra organi ed emozioni
di Fabio Sinibaldi - 13/01/2014
Che cos'è la psicosomatica?
Il rapporto tra mente e corpo rappresenta un tema
affascinante sul quale l’uomo si è sempre interrogato. Io per primo non sono
rimasto immune a questa attrazione e da anni mi ci dedico a livello di studio e
di ricerca, esplorando i campi più diversi della scienza. Credo che il fascino
che questa relazione esercita su molte, direi tutte, le persone risieda nel
fatto che ognuno di noi, a modo proprio, l’ha sperimentata sulla propria pelle.
Ci sono persone che sotto stress digeriscono male, altre a cui la rabbia crea
acidità di stomaco, altre ancora che quando cambiano abitudini accusano il mal
di testa o vedono trasformarsi il proprio corpo per la ritenzione di liquidi,
la pelle secca o atro. Insomma, tutti noi siamo soggetti, in grado diverso, a
processi in cui la mente e le emozioni influenzano il corpo. Quindi è
comprensibile che ci incuriosisca.
In realtà tutti noi siamo anche soggetti a fenomeni in
cui è il corpo a influenzare la mente e/o le emozioni, ma molto spesso non ne
siamo consapevoli. Eppure già Ippocrate aveva ipotizzato un legame tra i fluidi
corporei (sangue, bile e flegma) e l’umore e le capacità mentali di una
persona. Sono poi arrivate la medicina cinese, l’omeopatia, la psicologia e
tante altre discipline a fare chiarezza sul tema. Fino a qualche anno fa,
tuttavia, tante di queste discipline hanno dato contribuiti enormi, eppure
sembrava sempre mancare un tassello, un quadro unificante. Spesso si
riscontravano alcuni punti in comune su cui tutte le discipline concordavano,
creando le basi per le prime certezze in materia. In altri casi, invece, le
letture che queste discipline portavano di uno specifico fenomeno erano
diametralmente opposte.
Oggi, per nostra fortuna, si sono sviluppate aree di
ricerca molto evolute, basate su scienze moderne come la PNEI, la Neurologia
Funzionale e le Neuroscienze, in grado di avere chiavi di lettura integrate e
strumenti di analisi molto accurati. Cosa ci dicono queste scienze? Una prima
valutazione, secondo me straordinaria, riguarda il fatto che le intuizioni di
discipline molto antiche come la Medicina Cinese Tradizionale e certi filoni
dello Sciamanesimo sono state confermate al 90%. Ad esempio si è trovato un
legame diretto tra i principali punti di agopuntura e i relativi organi
correlati.
Ma queste scienze moderne hanno fatto anche di più.
Grazie ad una serie di ricerche approfondite, a molte delle quali possiamo dire
con orgoglio di aver partecipato attivamente, sono stati scoperti collegamenti
a più livelli tra organi ed emozioni.
Un primo livello è di tipo embriologico, legato cioè alla
condivisione dello stesso foglietto d’origine tra l’area del cervello che
elabora una certa emozione e l’organo con il quale è collegato.
Un secondo livello riguarda il sistema nervoso in
sviluppo nei primi mesi di vita di un bambino. Pensate che un neonato tra il
45° e il 170° giorno di vita sviluppa 250.000 neuroni al minuto. Si, al minuto,
avete capito bene. In questo periodo avviene anche la migrazione dei neuroni al
di fuori del cervello, che collega aree specifiche cerebrali con organi
specifici.
Il terzo livello di lettura riguarda il sistema di
connessione specifica neuro-vascolare e neuro-linfatico, che crea connessioni
triangolari tra organi, sistema nervoso e circolatorio in un caso e tra organi,
sistema nervoso e linfatico nell’altro.
Un quarto livello di collegamenti è mediato da
neurotrasmettitori specifici che, ad esempio, vengono liberati dalla reazione
di paura o di rabbia. Nel caso della paura, una volta liberati, questi
neurotrasmettitori vanno a colpire non solo l‘attivazione dei muscoli per poter
fuggire o scappare da un pericolo, ma stimolano anche in modo mirato il sistema
digerente in modo da liberarsi dal peso del cibo (colpendo lo stomaco con acidi
digestivi e stimolando l’intestino ad evacuare) che costituirebbe solo un
impegno inutile alla sopravvivenza in quel momento. Esistono anche altri
livelli di lettura, ma per il momento concentriamoci su questi.
Come qualcuno avrà già immaginato è possibile oggi creare
una mappa dettagliata dei collegamenti tra specifiche emozioni e organi. Ad
esempio, come sosteneva la cultura popolare, è stata dimostrata una connessione
tra il fegato e la rabbia. Per l’esattezza si è riusciti a essere ancora più
precisi: la rabbia repressa e il risentimento vanno a colpire il fegato, mentre
la rabbia collegata al senso di impotenza e frustrazione è collegata alla
cistifellea.
Provare occasionalmente paura, rabbia o altre emozioni
non compromette direttamente la salute di un organo, ma se una certa emozione è
presente spesso - pensate a quelle persone che vivono sotto stress continuato,
con la paura costante di perdere il lavoro o un amore - la stimolazione degli
organi non sarà più fisiologica, non ci saranno i normali tempi di recupero e
con il tempo la costante acidità di stomaco potrà portare un’ulcera o il
costante sovraccarico del fegato potrà farlo degenerare. Mi ricordo molto bene
di una persona che aveva seguito uno dei nostri corsi, raccontava di avere i
valori epatici come quelli di un alcolista anche se era stato sempre astemio!
In questi casi è importante riconoscere il ruolo giocato dall’emozione e dai
pensieri che la sostengono. Infatti una persona può aver paura di un esame pur
essendo molto preparata ma, se la mente non riesce a valutare correttamente le
proprie capacità, l’emozione di paura partirà ugualmente. Innanzitutto è
fondamentale comprendere di che emozione si tratta e valutare correttamente il
meccanismo specifico che la fa partire. A questo punto la situazione può essere
già risolta, altrimenti è possibile agire anche sui altri livelli che
sostengono certe emozioni anche se non sono più necessarie (ad esempio un
eccesso di zuccheri bianchi amplifica le risposte di paura) o che mantengono un
sintomo specifico (un eccesso di proteine animali può inibire il recupero da
dermatiti da stress).
Come abbiamo accennato all’inizio è importante prestare
attenzione anche al percorso inverso, cioè quello dal corpo alla mente e alle
emozioni. È oggi ampiamente dimostrato come un intestino infiammato crei
sensazioni di insofferenza e ansietà diffuse, che una respirazione bloccata dal
diaframma contratto o dai polmoni in stato di sofferenza crei uno stato mentale
di insoddisfazione e scarsa autostima.
Per chi fosse interessato ad approfondire questo
argomento rimandiamo a prossimi articoli su Scienza e Conoscenza, a quelli sul
sito dell’autore:
www.realwayoflife.com e ai seminari di approfondimento
alcuni anche online e gratuiti.
Nitamo Federico Montecucco
Psicosomatica Olistica >> http://goo.gl/xZEh4H
La salute psicofisica come via di crescita personale dai
blocchi psicosomatici all'unità dell'essere
Editore: Edizioni Mediterranee
Data pubblicazione: Novembre 2005
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