Musica per la meditazione e stati non ordinari di
coscienza: frequenze binaurali e canti armonici
Scritto da: Dario Giardi
Consapevolezza e Spiritualità
Musica per la meditazione e stati non ordinari di
coscienza: frequenze binaurali e canti armonici
Le “Binaural Beats” sono state scoperte nel 1839 dal
tedesco H. W. Dove, anche se poi entrarono realmente in uso soltanto in seguito
alla sperimentazione diretta sul cervello grazie al Dottor Gerald Oster al
Mount Sinai School of Medicine di New York, nel 1973. Per capire bene cosa sono
iniziamo col dire che nel cervello umano, quando è in stato di rilassamento,
(ossia quando non è totalmente vigile e cosciente), sono state rilevate
frequenze che vanno al di sotto dei 20 Hertz. Quando ad esempio il cervello si
trova in stato Alpha (stato tipico del dormiveglia e della meditazione leggera)
gli Hz nel cervello vanno da 8 a 14. Con le onde Theta invece (Fase di meditazione
profonda o Sogni, fase REM), andiamo dai 4 agli 8 Hz. Mentre con le onde Delta
(tipiche di chi sta dormendo profondamente) siamo sotto ai 4 Hz.
Delta
da 0,5 a 4 Hz: Sonno profondo e senza sogni.
Theta
da 4 a 8 Hz: Meditazione profonda, Trance, sogni, fase
REM.
Alpha
da 8 a 14 Hz: Rilassamento vigile, Meditazione leggera,
dormiveglia.
Beta
da 14 a 39 Hz: Stato vigile e di concentrazione, (più si
sale più si va verso stati di ansia).
Gamma
sopra i 40 Hz: Agitazione, Paura, Attività cerebrale elevata.
Ascoltando delle frequenze a 7 Hz faciliteremo di
conseguenza il nostro cervello nel favorire la meditazione stessa e le
esperienze oniriche. Il problema però è che l’orecchio umano è impossibilitato
a percepire queste frequenze visto che il range udibile va dai 20 ai 20.000 Hz.
Allora come meditare con una frequenza di, per esempio, 7 Hz, se in maniera
naturale non possiamo sentirla? Per questo entrano in gioco le frequenze
binaurali: si creano due suoni con frequenze distinte, entrambe udibili dall’orecchio
umano, lasciando però fra una frequenza e l’altra un margine rappresentato
proprio dalla frequenza binaurale che si vuole riprodurre. Se volessimo creare
una binaurale a 7 Hz potremmo ascoltare attraverso gli auricolari un suono di
300 Hz nell’orecchio sinistro e magari 307 in quello destro. Fra 300 e 307 c’è
un margine di 7 Hz. In questo modo l’orecchio percepirà entrambi i suoni
(perché non sono inferiori ai 20 Hz) ma, essendo il distacco fra una frequenza
e l’altra molto breve, il cervello verrà “ingannato” e sentirà proprio la
frequenza che a noi serve. Le binaurali non sono altro che dei toni che
riescono a essere percepiti dal cervello quando due suoni con frequenze e
differenze inferiori a una certa vengono ascoltati separatamente.
I canti armonici
Altra tecnica che utilizza i suoni per indurre stati
alterati di coscienza e facilitare la meditazione, è quella dei canti armonici.
È conosciuta e utilizzata da moltissime tradizioni antiche dell’Asia,
dell’Europa, dell’Africa e persino del Nord e Sud America. Essi vengono detti
anche Ipertonici (in inglese Overtones), per la loro capacità di consentire a
una singola voce di eseguire più suoni (note) simultaneamente seguendo la
progressione degli armonici.
In particolare, questi canti si focalizzano sul terzo
armonico. È a questo, infatti, che viene associato un processo di profonda
trasformazione, dove a una base totalmente terrena e stabile (la
fondamentale/tonica o primo armonico che ritroviamo anche nel secondo armonico
anche se un’ottava sopra) viene a sovrapporsi l’elemento “alto” animico e
spirituale. È il terzo armonico che produce un intervallo di quinta giusta
cambiando effettivamente la "qualità" del suono rispetto ai primi due
armonici che si identificano ancora con la fondamentale, la tonica. Il legame
fisico, grossolano, che è fortemente espresso dalla tonica, con il terzo
armonico viene a spezzarsi in favore di una connessione a un qualcosa che è
fuori di noi, all'esterno, ad un livello più sottile, ad una vibrazione più alta.
L'intervallo di quinta e la straordinaria personalità di
Gustavo Rol
L’importanza dell’intervallo di quinta è stata
riconosciuta e studiata da Rudolf Steiner che nella sua opera L'essenza della
musica vedeva in esso lo strumento per sperimentare un’uscita nell’universo. Ma
non fu il solo…
“Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde,
la quinta musicale e il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa
paura. Non scriverò più nulla”. Sicuramente una frase molto d’effetto, che permane
nella curiosità di tutti gli esoterici, ma anche dei fisici. A pronunciarla fu
Gustavo Rol. Sensitivo, veggente, persona riservata e sincera, uomo
incredibile, fuori dal tempo, apparentemente dotato di poteri, viveva una vita
riservata, sempre alla ricerca della pura conoscenza. Di lui, nel 1942,
s’interesso perfino il Duce in persona che lo invito a Villa Torlonia, dove
preconizzo la sconfitta nella guerra. Anche Hitler lo voleva conoscere, e invio
i suoi a cercarlo con l’ordine di condurlo a Berlino. Per ben tre volte gli
uomini del Duce lo nascosero e lo sottrassero alle SS. Charles De Gaulle
dichiarava di sentirsi poco sicuro con Rol in giro, capace com’era di sondare
nei meandri delle menti altrui e di scoprire così anche i più delicati segreti
di Stato. Anche in America s’interessarono a lui. Walt Disney volle incontrarlo
e Kennedy, nel suo unico viaggio in Italia da presidente, venne appositamente a
Torino per conoscerlo.
Lo stesso Albert Einstein volle incontrare personalmente
Gustavo Rol. Quando Rol scoprì di possedere questo straordinario potere, lo
attribuì a tre elementi particolari, sui quali si concentrava per far si che la
materia si muovesse nella direzione da lui voluta. I punti focali a cui si
riferiva erano: il colore verde, la quinta musicale e il calore.
Questo articolo è tratto dal libro Viaggio tra le note di
Dario Giardi
approfondimenti: http://www.amadeux.net/sublimen/dossier