Il Potere straordinario dell'Accettazione Totale
Elimina paure, insicurezze e sensi di colpa
di Tara Brach
Scopri come ritrovare la serenità!
Molte persone si costruiscono la propria prigione fatta
di insoddisfazione, di ferite auto-inflitte, di paure immotivate… tutti fardelli
che bloccano il loro sé tenendole in trance.
Il metodo dell’Accettazione Totale spiegato in questo
libro ci libera da una trance frenetica di “email, troppi impegni, corse,
raggiungere, consumare e acquistare”, insegnandoci a coltivare una presa di coscienza
consapevole e compassionevole verso noi stessi. In questo modo cominciamo ad
accettare chi siamo nel presente e le nostre vite per quello che sono.
Il metodo dell’accettazione totale non prevede che si
accettino le cose così come sono o che ci si rassegni agli eventi. Si tratta
piuttosto di cercare di ricavare il buono da ogni situazione attraverso la
meditazione, prendendoci una pausa dai ritmi frenetici della vita.
Nel libro si trovano suggerimenti su come affrontare le
diverse emozioni negative e tutti gli ostacoli che ci impediscono di essere
sereni attraverso pratiche che attingono dalla tradizione buddista.
Frequenti i rimandi alle tecniche suggerite da Thich Nhat
Hanh e ai suoi insegnamenti, come per esempio quello di affrontare la paura,
imparando a convivere con essa e imparare da essa per trarne beneficio.
La trance dell’inadeguatezza - Estratto da "Il
Potere straordinario dell'Accettazione Totale"
«Camminerai una notte…
Ti sarà improvvisamente chiaro
che stavi per scappare
e che sei colpevole:
hai letto male le complesse istruzioni,
non sei un membro,
hai perso la tua tessera
o non ne hai mai avuta una…».
Wendell Berry
Per anni ho fatto un sogno ricorrente in cui mi trovo
coinvolta in un’inutile lotta per arrivare da qualche parte. Qualche volta
corro su per una collina, altre volte scalo massi o nuoto controcorrente.
Spesso una persona amata è nei guai o sta per succedere qualcosa di brutto.
La mia mente corre freneticamente, ma il mio corpo è
pesante ed esausto, mi muovo al rallentatore. So che dovrei essere in grado di
gestire il problema, ma non importa quanto ci provi, non riesco ad arrivare
dove ho bisogno di andare.
Completamente da sola e oppressa dalla paura del
fallimento, sono intrappolata nel mio dilemma. Al mondo non esiste nient’altro.
Questo sogno cattura l’essenza della trance
dell’inadeguatezza.
Nei nostri sogni spesso sembriamo essere i protagonisti
di un dramma già scritto, destinati a reagire alle circostanze in un modo
predefinito. Sembriamo non essere al corrente delle scelte e delle possibilità
che potrebbero esserci. Quando siamo nella trance, presi dalle nostre storie e
dalle paure di come potremmo fallire, ci troviamo nello stesso stato.
Stiamo vivendo in un sogno da svegli che definisce e delimita
completamente la nostra esperienza della vita. Il resto del mondo è solamente
uno sfondo mentre lottiamo per arrivare da qualche parte, per essere una
persona migliore, per raggiungere qualcosa, per evitare di fare errori. Come in
un sogno, prendiamo le nostre storie per vere, una realtà convincente, che
consuma la maggior parte della nostra attenzione. Mentre pranziamo o torniamo a
casa dal lavoro, mentre parliamo con i nostri partner o leggiamo ai nostri
bambini la sera, continuiamo a rivedere le nostre paure e i nostri piani.
Inerente alla trance è la convinzione che non importa
quanto ci proviamo, in qualche modo falliamo sempre.
Sentirsi inadeguati va a braccetto con il sentirsi
separati dagli altri, separati dalla vita. Se ci manca qualcosa, come possiamo
trovare il nostro posto? Se non abbiamo da offrire niente di valore, non ci
meritiamo di essere amati. È un circolo vizioso: più sentiamo che ci manca
qualcosa, più ci sentiamo distanziati e la solitudine e l’ansia che
accompagnano il senso di non appartenenza rinforzano solo la nostra percezione
di essere fondamentale difettosi.
Le nostre sensazioni d’inadeguatezza e alienazione danno
vita a varie forme di sofferenza.
Per alcuni, l’espressione più evidente è la dipendenza,
che può essere da alcol, cibo o droghe. Altri si sentono dipendenti da una
relazione, dipendono da una persona in particolare o dalle persone in generale
per sentirsi completi e sentire che vale la pena vivere la vita. Altri ancora
cercano di sentirsi importanti con lunghe ore di lavoro estenuante, una
dipendenza che la nostra cultura spesso approva.
La convinzione di essere inadeguati e carenti rende
difficile credere che siamo veramente amati.
Molti di noi vivono con un inizio di depressione o senza
la speranza di potersi sentire vicini alle altre persone. Abbiamo paura che se
capiscono quanto siamo noiosi o stupidi, egoisti o insicuri, ci rifiuteranno.
Se non siamo abbastanza belli, potremmo non essere mai amati in un modo intimo
e romantico.
Desideriamo un’esperienza indiscussa di appartenenza, di
sentirci a casa con noi stessi e con gli altri, a nostro agio e totalmente
accettati. Ma la trance di inadeguatezza mantiene fuori dalla nostra portata la
dolcezza dell’appartenenza.
La trance d’inadeguatezza s’intensifica quando la nostra
vita sembra dolorosa e fuori controllo. Potremmo presumere che la nostra
malattia fisica o la depressione emotiva sia colpa nostra, il risultato dei
nostri geni cattivi o della nostra mancanza di disciplina e volontà. Potremmo
sentire che la perdita del lavoro o un divorzio doloroso siano il riflesso dei
nostri difetti personali.
Se avessimo fatto del nostro meglio, se fossimo stati
diversi in qualche modo, le cose sarebbero andate bene. Anche se possiamo dare
la colpa a qualcun altro, tacitamente continuiamo a incolparci per esserci
messi in quella situazione.
Anche se non siamo noi a soffrire, se qualcuno vicino a
noi – un partner o un bambino – soffre, possiamo prendere ciò come un’ulteriore
prova della nostra inadeguatezza.
Una delle mie clienti di psicoterapia ha un figlio di 13
anni a cui è stato diagnosticato un disturbo dell’attenzione. Ha provato tutto
quello che poteva per aiutarlo, dottori, diete, agopuntura, medicine, amore. Ma
il ragazzo ha ancora problemi accademici e si sente isolato a livello sociale.
È convinto di essere un “perdente” e, per il dolore e la frustrazione, spesso
ha scoppi di rabbia. A dispetto dei suoi amorevoli sforzi, la madre vive angosciata,
sentendo che sta deludendo il figlio e che dovrebbe fare di più.
La trance d’inadeguatezza non si mostra sempre come una
sensazione di vergogna o di mancanza.
Quando ho detto a una buona amica che stavo scrivendo
sull’inadeguatezza e su quanto fosse invasiva, lei non era d’accordo. «La mia
sfida più grande non è la vergogna, è l’orgoglio» insisteva. Questa donna,
un’insegnante e scrittrice di successo, mi ha detto di quanto spesso si
sentisse superiore agli altri. Trova molte persone mentalmente lente e noiose.
Visto che molte persone la ammirano, spesso si sente importante e speciale.
«Sono imbarazzata nel dirlo» mi ha confidato «e forse è qui che entra in gioco
la vergogna. Ma mi piace che le persone mi seguano… è in quel momento che mi
sento bene con me stessa». La mia amica sta vivendo un’altra espressione della
trance. Ha continuato riconoscendo che nei periodi di magra, nelle volte in qui
non si sente produttiva, utile o riconosciuta, ecco che scivola nella
sensazione di inadeguatezza. Invece di riconoscere semplicemente i suoi talenti
e godersi i suoi punti di forza, ha bisogno di rassicurazioni per sentirsi
speciale o superiore.
Convinti di non essere abbastanza bravi, non possiamo mai
rilassarci. Stiamo in guardia, controllando le nostre mancanze. Quando
inevitabilmente le troviamo, ci sentiamo ancora più insicuri e immeritevoli.
Dobbiamo provarci ancora di più.
L’ironia di tutto questo è… dove pensiamo di stare
andando?
Uno studente di meditazione mi ha detto che si sente come
se stesse vivendo le giornate spinto dalla sensazione di avere bisogno di fare
di più. Con un sorriso tirato ha detto: «Sto vivendo la vita per sommi capi e
corro verso il traguardo… la morte».
Quando parlo della sofferenza dell’inadeguatezza nelle
mie lezioni di meditazione, spesso noto gli studenti che annuiscono, alcuni in
lacrime. Potrebbero rendersi conto per la prima volta che la vergogna che
provano non è il loro peso personale, e che molti la sperimentano.
Alcuni dopo si fermano per parlare. Mi confidano che
sentirsi indegni ha reso loro impossibile chiedere aiuto o farsi amare da
qualcun altro. Alcuni riconoscono che il loro senso d’inadeguatezza e
insicurezza li ha frenati dal realizzare i propri desideri. Spesso gli studenti
mi dicono che la loro abitudine di sentirsi cronicamente inadeguati li ha fatti
mettere costantemente in dubbio di meditare correttamente e di non credere
nella propria crescita spirituale.
Molti di loro mi hanno detto che, nei primi giorni del
loro percorso spirituale, hanno pensato che le sensazioni d’inadeguatezza
sarebbero state superate con una costante pratica di meditazione. Tuttavia,
anche se la meditazione li ha aiutati molto, trovano che profondi rimasugli di
vergogna e insicurezza sono ostinatamente persistenti, a volte nonostante anni
di pratica. Forse hanno seguito uno stile di meditazione che non era molto
adatto al loro temperamento emotivo o forse avevano bisogno del supporto
ulteriore della psicoterapia per scoprire e curare le ferite profonde.
Qualunque siano le ragioni, il fallimento nell’eliminare
questa sofferenza tramite una pratica spirituale può far sorgere il dubbio che
si possa essere davvero felici e liberi.
Tara Brach è stata una professionista della salute
mentale per vent’anni e attualmente lavora a Washington DC.
Prete buddista laico e famosa insegnante della coscienza
buddista, è la fondatrice e insegnante presso la Insight Meditation Community,
dove le sue lezioni settimanali di meditazione vengono regolarmente frequentate
da più di 120 studenti.
Ha completato il suo corso di Insight Meditation sotto la
guida di Jack Kornfield.
Indice
Prefazione
Prologo
1. La trance dell’inadeguatezza
2. Svegliarsi dalla trance: la strada dell’accettazione
totale
3. La pausa sacra: risposarsi sotto l’albero del bodhi
4. Affabilità incondizionata: lo spirito
dell’accettazione totale
5. Tornare a casa dal nostro corpo: il terreno
dell’accettazione totale
6. L’accettazione totale del desiderio: svegliarsi alla
fonte del desiderio
7. Aprire il nostro cuore davanti alla paura
8. Risvegliare la compassione per noi stessi: diventare
colui che tiene e colui che è tenuto
9. Ampliare i circoli di compassione: il sentiero del
bodhisattva
10. Capire la nostra bontà di base: coltivare la
gentilezza amorevole e un cuore pronto a perdonare
11. Risvegliarsi insieme: praticare l’accettazione totale
in una relazione
12. Capire la nostra vera natura
Ringraziamenti
Fonti e permessi
L’Autrice
Hanno detto…
Indice Meditazioni e Riflessioni guidate
CAPITOLO 1
Riconoscere la trance d'inadeguatezza
CAPITOLO 2
Meditazione Vipassana (Mindfulness)
CAPITOLO 3
La Pausa Sacra
CAPITOLO 4
Il Potere del Si
Affrontare le difficoltà e dare un nome a ciò che è vero
Abbracciare la vita con un sorriso
CAPITOLO 5
Sviluppare una presenza corporea
L’accettazione totale del dolore
CAPITOLO 6
“Non Fare” quando siamo spinti dal desiderio
Scoprire i nostri desideri più profondi
CAPITOLO 7
Incontrare la paura con una presenza aperta e impegnata
CAPITOLO 8
Diventare colui che tiene la sofferenza
Invocare la presenza dell'amato
CAPITOLO 9
Tonglen – risvegliare il cuore della compassione
CAPITOLO 10
Coltivare un cuore pronto a perdonare
Risvegliare l'amorevole gentilezza
CAPITOLO 11
Comunicare con consapevolezza
CAPITOLO 12
Chi sono?
Tara Brach
Il Potere straordinario dell'Accettazione Totale - Libro
>> http://goo.gl/dZLQw6
Elimina paure, insicurezze e sensi di colpa
Editore: BIS Edizioni
Data pubblicazione: Dicembre 2014
Formato: Libro - Pag 300 - 15x21 cm