Che cos'è il teletrasporto?
Esiste davvero il teletrasporto? E come funziona?
La redazione di S&C
10/12/2014
Che cos'è il teletrasporto?
L’editoriale online TecnoFocus ha discusso di recente del
teletraporto soffermandosi più che altro sugli effetti distruttivi che potrebbe
avere sul nostro corpo e sulle quantità di energia che servirebbero per
metterlo in pratica. Nel testo però non si fa menzione di come effettivamente
funzioni il teletrasporto a livello atomico o, per usare un termine più
moderno, potremmo dire a livello quantistico.
Ebbene, il processo del teletraporto quantistico prevede
in realtà l’uso di 3 particelle per ogni particella che si vuole
teletraportare. Le particelle in questione sarebbero quella originale, quella
del trasporto e quella ricevente. Infatti, in realtà, ad essere teletrasportata
non è la particella originale ma solo un’altra particella che ne conserva informazioni
preziose e necessarie da fornire alla particella ricevente come ad esempio spin
e polarizzazione.
Queste informazioni vengono lette dal trasmettitore
grazie alla interazione tra la prima e la seconda particella attraverso un
processo chiamato entanglement.
Due particelle si dicono entangled (cioè aggrovigliate,
intrecciate) quando i loro stati sono connessi: ponendone una ad un’estremità
dell’universo e una all’altra estremità, le due particelle sono in grado di
“comunicare”. Un cambiamento effettuato su una particella si riversa
immediatamente sull’altra nonostante siano distanti anni luce.
A questo punto si potrebbe concludere che grazie
all’entanglement è possibile già di per sé teletrasportare informazioni, ma in
realtà le informazioni che è in grado di comunicare sono casuali e inoltre non
è possibile controllarne lo stato in un determinato momento senza alterarne la
lettura dei dati. Ecco perché si usano 3 particelle: le variazioni delle prime
due particelle non verrebbero “viste” dalla terza particella, quella ricevente.
Le informazioni arriverebbero a questa tramite mezzi di comunicazione
convenzionale. Il risultato ne sarà una copia identica. La particella originale
dovrà quindi essere inevitabilmente distrutta.
Immaginate quindi cosa significherebbe il teletrasporto
su un essere umano. Non sareste voi a trasportarvi da A a B. Verreste smontati
atomo dopo atomo e una copia identica a voi sarebbe ricostruita nel luogo di
destinazione. L’individuo di partenza verrebbe distrutto e voi sareste nient’altro
che una copia di voi stessi. Curioso no?
Articolo pubblicato per gentile concessione di
tecnofocus.it