Tecniche di memorizzazione: a cosa servono e come
metterle in pratica
Scritto da: Nicoletta Todesco
Neuroscienze e Cervello
Tecniche di memorizzazione: a cosa servono e come
metterle in pratica
Le tecniche di memorizzazione sono strumenti sempre più
importanti in una società ricca d’informazioni come la nostra, in cui siamo
chiamati a ritenere con velocità ed è richiesta una maggiore specializzazione e
flessibilità. Il tempo a disposizione però è sempre più contratto, e l’elevata
mole di dati e di stimoli spesso comportano un incremento dello stress e
perdite inutili di risorse.
Si tratta semplicemente di imparare ad imparare e come
diceva Dante Alighieri: “Non fa scienza, senza lo ritenere, avere inteso”.
In questo articolo capiremo come funziona l’apprendimento
e quali strategie ti permettono di ricordare in modo efficace, veloce e
giocoso, le informazioni.
Perché dimentico spesso le cose importanti?
La capacità di apprendimento è perfetta, ciò che manca è
un libretto d’ istruzioni per poterla utilizzare al meglio. La memoria può
essere paragonata ad un magazzino, ad un contenitore, ad un archivio, in cui
quotidianamente depositiamo migliaia di informazioni.
Possono essere informazioni semplici quali un numero di
telefono, il nome di una persona, una procedura di lavoro, oppure informazioni
molto più complesse, quali un esame universitario, una procedura complicata,
una conferenza. La memoria registra tutto: la difficoltà sorge al momento in cui
vi è la necessità di recuperare le informazioni.
Quante volte si ha la consapevolezza che i dati siano
stati registrati, ma non si riescono a recuperare ? Quante volte capita di
dire: «Questa persona l’ho già conosciuta ma… come si chiama?!? ».
Ciò accade perchè quando si immagazzinano i dati, vengono
archiviati in modo disorganizzato. L’essere umano ricorda in modo più
funzionale e preciso ciò che è organizzato ed archiviato.
Immagina di dover prendere qualsiasi oggetto all’interno
della casa: è immediatamente recuperabile perchè ha una sua collocazione. Se
cercassi un bicchiere, e ogni giorno lo mettessi in un posto diverso, cosa
accadrebbe?
Pensa ad un vocabolario: quante informazioni contiene?
Non vi è difficoltà nel consultarlo, perchè vi è un ordine alfabetico. Cosa
accadrebbe se un autore bizzarro creasse un vocabolario con lo stesso
contenuto, senza ordine alcuno? Sarebbe possibile recuperare con facilità i
dati di cui necessitiamo?
Ecco perchè per ricordare è fondamentale creare un ordine
durante la fase di acquisizione di informazioni, utilizzando archivi mentali
che consentano di organizzare al meglio la memoria. Questo consente di
recuperare così con certezza e velocità qualsiasi tipo di dato.
Come funziona la memoria umana?
Un secondo aspetto importante sta nel fatto che gli studi
sul cervello hanno evidenziato che la memoria si suddivide principalmente in
due parti :
il 18% è quella uditiva, e funziona attraverso la
ripetizione. In questo tipo di apprendimento vi è sono alcuni limiti
strutturali : il tempo per immagazzinare i dati è molto ampio, e la durata del
ricordo è piuttosto labile. Oltre a questo, quando viene interrotta la
cantilena mentale attraverso cui si memorizza, si ha difficoltà a riprendere
l’informazione. Immagina il tuo numero di telefono : ti è mai capitato di
sentirlo ripetere raggruppato in modo diverso rispetto a come sei abituato ? Vi
è quasi difficoltà a riconoscerlo. Ad es : 347 34 50 401 è diverso da 347 345
040 1.
l'82% è memoria visiva, e funziona attraverso le
immagini, le associazioni di immagini, e le emozioni. Le immagini rappresentano
il linguaggio maggiormente riconosciuto dal cervello: si pensa e si riflette
utilizzando le immagini perchè sono segni universali, a prescindere dalla
lingua di appartenenza. Le associazioni invece facilitano la rete di
connessioni neuronali multiple che creano un ricordo. Infine è innegabile che
si ricorda meglio ciò che crea una forte sensazione.
Quindi per ricordare abbiamo colto che ci sono due
elementi importanti : archiviare le informazioni e organizzarle attraverso la
memoria visiva.
Una tecnica di memorizzazione molto antica
I principi di cui abbiamo parlato venivano utilizzati fin
dall’antichità : hai mai sentito dire « in primo luogo, in secondo luogo, in
terzo luogo? » Risale a Cicerone : per ricordare importanti informazioni
posizionava le parole chiave da ricordare nei punti di un percorso conosciuto.
Da qui il nome di Loci Ciceroniani.
Vediamo un esempio concreto, che ti consente di ottenere
un doppio risultato : il primo è quello di poter applicare la strategia dei
loci comprendendo così come funziona, in seconda battuta, apprendiamo una
strategia di concentrazione.
Proviamo a ricordare i colori dell’arcobaleno, che sono:
Rosso
Arancione
Giallo
Verde
Blu
Indaco
Viola
Per ricordare i colori immagina in sequenza i punti di un
percorso che conosci molto bene. Ecco un esempio :
strada davanti casa
distributore di benzina
bar
casa di un amica
panetteria
ristorante
incrocio
Seguendo il principio tale per cui l’apprendimento
avviene quando associo qualcosa che non conosco a qualcosa che conosco, si
possono memorizzare in questo modo i colori.
« Immagina di uscire da casa e sulla strada ci sono delle
Ferrari (rosso), al distributore di benzina ti offrono una spremuta
(arancione), entri al bar e sul bancone ci sono tanti piccoli pulcini (giallo),
a casa della tua amica trovi una giungla di piante (verde), entri in panetteria
e ti serve il pane grande puffo (azzurro), al ristorante c’è il sindaco che
mangia una parmigiana (sindaco per indaco, melanzana per il colore),
all’incrocio c’è un sacerdtote con la stola (viola). »
Prova ora a riscrivere i colori, ripensando ai luoghi ad
essi associati. Così facendo abbiamo utilizzato la strategia dei loci per
memorizzare i colori dell’arcobaleno, utili per entrare in uno stato di alta
performance e concentrazione.
Per questo contributo ringraziamo Nicoletta Todesco,
formatrice e studiosa di comunicazione, coaching, e crescita personale del
network di professionisti olistici Phedros.