Interferenti endocrini: cosa sono e perche' sono
pericolosi
Scritto da: Redazione Scienza e Conoscenza
Interferenti endocrini: cosa sono e perché sono
pericolosi
Un grande capitolo di sostanze pericolose cui tutti noi
siamo esposti è quello degli interferenti endocrini. Questo termine, introdotto
per la prima volta nel 1991, contempla tutte le sostanze di diversa natura
(metalli pesanti, diossine, PCB, pesticidi, ritardanti di fiamma, bisfenolo A)
che interferiscono con sintesi, secrezione, trasporto, azione, metabolismo o
eliminazione degli ormoni. Il meccanismo d’azione presuppone la possibilità di
interferire con la capacità delle cellule di comunicare tra loro attraverso gli
ormoni e vastissima è la gamma di effetti negativi per la salute che ne
conseguono: difetti alla nascita, deficit riproduttivi, di sviluppo,
alterazioni metaboliche, immunitarie, disturbi neuro-comportamentali e tumori
ormono-dipendenti.
Attualmente sono circa 1000 le sostanze che hanno questo
tipo di azione, ma secondo la Società Europea di Endocrinologia sono ben 85.000
quelle in uso potenzialmente tali. Caratteristica comune per le sostanze dotate
di questa modalità d’azione è l’assenza di soglie di sicurezza per cui
paradossalmente dosi minimali possono essere più pericolose delle dosi elevate
proprio perché questi agenti mimano l’azione degli ormoni fisiologici che –
sappiamo- esplicano i loro effetti a dosi bassissime.
La definizione che l’Istituto Superiore di Sanità dà di
“interferente endocrino” è “una sostanza esogena, o una miscela, che altera la
funzionalità del sistema endocrino, causando effetti avversi sulla salute di un
organismo, oppure della sua progenie o di una (sotto)popolazione”. Queste
sostanze quindi possono non solo esplicare effetti negativi sull’individuo
esposto, ma anche sulle cellule germinali con effetti trans-generazionali,
eventualità che desta ovviamente non poche preoccupazioni. Alla categoria degli
interferenti endocrini appartengono ad esempio i composti perfluoroalchilici
(PFAS, PFOA) di cui c’è una gravissima contaminazione in Veneto perché queste
sostanze – ampiamente usate come antiaderenti, impermeabilizzanti – sono state
immesse per decenni nell’ambiente dall’azienda produttrice e hanno contaminato
la falda acquifera e la catena alimentare tanto che 85.000 persone sono
soggette a un programma attivo di sorveglianza della loro salute.
Continua la lettura su Scienza e Conoscenza 62!
Scienza e Conoscenza - n. 62 - Rivista >> https://goo.gl/L8cGc8
Rivista trimestrale di Scienza Indipendente
Autori Vari