Si possono davvero sentire i pensieri degli altri?
Trasmettere il pensiero: lo spiega la fisica quantistica
Scritto da: Carmen Di Muro
Psicologia Quantistica
Si possono davvero sentire i pensieri degli altri?
Trasmettere il pensiero: lo spiega la fisica quantistica
Gentile dottoressa Di Muro, da tempo attendevo una
rubrica che chiarisse alcune mie curiosità circa la natura energetica delle
cose e che non si occupasse esclusivamente di spiegare i vari malesseri
psicologici. Finalmente sono nel luogo giusto e questa sezione di psicologia
quantistica mi rende davvero felice. A questo scopo le chiedo: si possono
davvero sentire i pensieri degli altri? Possiamo cogliere il mondo attraverso i
soli apparati sensoriali o in noi c’è un potere molto più grande di cui siamo
completamente ignari?
Aspettando una sua risposta, la ringrazio di cuore.
A.N.
Gent.ma A.,
molto spesso crediamo che le dinamiche insite nel
pensiero umano possano essere spiegate esclusivamente dalle varie discipline
specialistiche che si dedicano all’analisi e alla conoscenza dei suoi processi
e delle sue attività specifiche. Ma seppure le attuali scienze cognitive hanno
fatto passi da gigante, ancora molto buio regna in merito all’enorme
potenziale, trasformativo ed agente, racchiuso all’interno di ogni
individualità. Il più delle volte, non siamo consapevoli degli scambi
energetici che avvengono tra noi e il mondo esterno. La nostra attenzione
rivolta alla concretezza delle cose rischia, infatti, di farci perdere di vista
l’esistenza di altre informazioni. Eppure tutto è contenuto in noi e noi non
siamo separati dal mondo fisico che ci circonda, ma siamo inseriti in un’unità
spazio-temporale, in un campo energetico organizzato che “inventa” la materia.
Nella profondità delle nostra carne noi siamo “quanti di energia” che in un
movimento armonioso si legano con le frequenze informate presenti nel campo
gravitazionale di cui siamo parte.
I nostri apparati sensoriali sono specializzati nella
captazione di determinate frequenze esterne e trasformano in impulsi neurali le
sole frequenze vibratorie che riescono a cogliere. Ecco perché molto ancora ci
sfugge. Ma ciò che non vediamo non è detto che non esista. Non a caso molte
manifestazioni della coscienza ancora inspiegabili vengono etichettate come
“fenomeni PSI” e relegate nell’ambito di quelle discipline che non trovano
dimostrazione a livello empirico.
Infatti oggigiorno lo studio del pensiero procede sulla
base di dati oggettivi e misurabili. La maggior parte degli studiosi conviene
sulla considerazione che i nostri processi intellettivi siano da attribuire
all’attivazione di ampie aree neurali e di unità di elaborazione specializzate
del nostro cervello e che il pensiero sia definibile semplicemente come
un’estensione della percezione e della memoria. Tuttavia questa definizione,
seppure accettata e condivisa dalla comunità scientifica, non rende merito al
pensiero e alla sua complessità, ma soprattutto appare difettiva nella
spiegazione di quei fenomeni che ognuno di noi sperimenta nel corso della
propria esperienza quotidiana.
Quante volte ci capita di pensare ad una persona e dopo
un pò vederla comparire dinanzi ai nostri occhi?
Pensare ad un amico e ricevere una sua telefonata?
Pensare ad un evento o una situazione e vederla
realizzata concretamente?
Quante volte ci capitano queste assurde e sconosciute
dinamiche?
La trasmissione del pensiero, ciò che la Parapsicologia
annovera sotto il nome di Telepatia è parte di ogni essere umano, è parte e
fondamento della nostra sensibilità e del potere immenso che risiede nella
nostra unicità. Pensiamo per esempio a due gocce di pioggia: esse, essendo
composte dallo stesso elemento ovvero l’acqua, si legheranno immediatamente
dando vita alla formazione di una goccia più grande. Ciò non capita, quando, al
contrario, troviamo due elementi che differiscono per composizione, come una
goccia di olio ed una di acqua. Essi non si legheranno immediatamente, in
quanto la propria composizione negherà il legame o lo permetterà in modo del
tutto diverso.
Stessa dinamica vale per i pensieri. Quando posseggono in
sé la stessa intensità vibratoria si legheranno immediatamente, al contrario
quando questi avranno vibrazioni differenti, l’accordo invece diventerà
difficoltoso. Nel momento in cui noi siamo centrati su pensieri che sono
polarizzati sul versante positivo o negativo entreremo in risonanza con persone
che producono in misura uguale alla nostra, pensieri della stessa qualità ed
intensità vibrazionale. Ci accorderemo ad altre volontà pensanti, a prescindere
dal luogo, poiché il nostro pensiero in movimento si propaga velocemente nell’intero
campo vibrazionale andando a sintonizzarsi con onde della stessa polarità.
Stesso vale per le situazioni e gli eventi che ci accadono. Tra le infinite
possibilità insite nel Campo Unificato che tutto informa, quella che risulterà
in maggiore risonanza con noi, collasserà nel materico, assumendo con il tempo
manifestazione concreta.
Il fenomeno della telepatia, della cosiddetta
trasmissione del pensiero, è un processo naturale, perché nel momento in cui la
nostra energia profonda è centrata su una vibrazione piuttosto che su un'altra,
richiamerà a sé vibrazioni simili che entreranno subito in risonanza con
quest’ultima. Ed ecco che a livello manifesto penseremo a una persona e questa
ci chiamerà, la incontreremo per caso dopo averla pensata o vivremo situazioni
che avevamo già sperimentato a livello ideatorio ed immaginativo.
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Carmen Di Muro