giovedì 2 novembre 2017

Si possono davvero sentire i pensieri degli altri?




Si possono davvero sentire i pensieri degli altri?

Trasmettere il pensiero: lo spiega la fisica quantistica

Scritto da: Carmen Di Muro

Psicologia Quantistica



Si possono davvero sentire i pensieri degli altri? Trasmettere il pensiero: lo spiega la fisica quantistica

Gentile dottoressa Di Muro, da tempo attendevo una rubrica che chiarisse alcune mie curiosità circa la natura energetica delle cose e che non si occupasse esclusivamente di spiegare i vari malesseri psicologici. Finalmente sono nel luogo giusto e questa sezione di psicologia quantistica mi rende davvero felice. A questo scopo le chiedo: si possono davvero sentire i pensieri degli altri? Possiamo cogliere il mondo attraverso i soli apparati sensoriali o in noi c’è un potere molto più grande di cui siamo completamente ignari?
Aspettando una sua risposta, la ringrazio di cuore.
A.N.

Gent.ma A.,

molto spesso crediamo che le dinamiche insite nel pensiero umano possano essere spiegate esclusivamente dalle varie discipline specialistiche che si dedicano all’analisi e alla conoscenza dei suoi processi e delle sue attività specifiche. Ma seppure le attuali scienze cognitive hanno fatto passi da gigante, ancora molto buio regna in merito all’enorme potenziale, trasformativo ed agente, racchiuso all’interno di ogni individualità. Il più delle volte, non siamo consapevoli degli scambi energetici che avvengono tra noi e il mondo esterno. La nostra attenzione rivolta alla concretezza delle cose rischia, infatti, di farci perdere di vista l’esistenza di altre informazioni. Eppure tutto è contenuto in noi e noi non siamo separati dal mondo fisico che ci circonda, ma siamo inseriti in un’unità spazio-temporale, in un campo energetico organizzato che “inventa” la materia. Nella profondità delle nostra carne noi siamo “quanti di energia” che in un movimento armonioso si legano con le frequenze informate presenti nel campo gravitazionale di cui siamo parte.

I nostri apparati sensoriali sono specializzati nella captazione di determinate frequenze esterne e trasformano in impulsi neurali le sole frequenze vibratorie che riescono a cogliere. Ecco perché molto ancora ci sfugge. Ma ciò che non vediamo non è detto che non esista. Non a caso molte manifestazioni della coscienza ancora inspiegabili vengono etichettate come “fenomeni PSI” e relegate nell’ambito di quelle discipline che non trovano dimostrazione a livello empirico.

Infatti oggigiorno lo studio del pensiero procede sulla base di dati oggettivi e misurabili. La maggior parte degli studiosi conviene sulla considerazione che i nostri processi intellettivi siano da attribuire all’attivazione di ampie aree neurali e di unità di elaborazione specializzate del nostro cervello e che il pensiero sia definibile semplicemente come un’estensione della percezione e della memoria. Tuttavia questa definizione, seppure accettata e condivisa dalla comunità scientifica, non rende merito al pensiero e alla sua complessità, ma soprattutto appare difettiva nella spiegazione di quei fenomeni che ognuno di noi sperimenta nel corso della propria esperienza quotidiana.

Quante volte ci capita di pensare ad una persona e dopo un pò vederla comparire dinanzi ai nostri occhi?
Pensare ad un amico e ricevere una sua telefonata?
Pensare ad un evento o una situazione e vederla realizzata concretamente?
Quante volte ci capitano queste assurde e sconosciute dinamiche?

La trasmissione del pensiero, ciò che la Parapsicologia annovera sotto il nome di Telepatia è parte di ogni essere umano, è parte e fondamento della nostra sensibilità e del potere immenso che risiede nella nostra unicità. Pensiamo per esempio a due gocce di pioggia: esse, essendo composte dallo stesso elemento ovvero l’acqua, si legheranno immediatamente dando vita alla formazione di una goccia più grande. Ciò non capita, quando, al contrario, troviamo due elementi che differiscono per composizione, come una goccia di olio ed una di acqua. Essi non si legheranno immediatamente, in quanto la propria composizione negherà il legame o lo permetterà in modo del tutto diverso.

Stessa dinamica vale per i pensieri. Quando posseggono in sé la stessa intensità vibratoria si legheranno immediatamente, al contrario quando questi avranno vibrazioni differenti, l’accordo invece diventerà difficoltoso. Nel momento in cui noi siamo centrati su pensieri che sono polarizzati sul versante positivo o negativo entreremo in risonanza con persone che producono in misura uguale alla nostra, pensieri della stessa qualità ed intensità vibrazionale. Ci accorderemo ad altre volontà pensanti, a prescindere dal luogo, poiché il nostro pensiero in movimento si propaga velocemente nell’intero campo vibrazionale andando a sintonizzarsi con onde della stessa polarità. Stesso vale per le situazioni e gli eventi che ci accadono. Tra le infinite possibilità insite nel Campo Unificato che tutto informa, quella che risulterà in maggiore risonanza con noi, collasserà nel materico, assumendo con il tempo manifestazione concreta.

Il fenomeno della telepatia, della cosiddetta trasmissione del pensiero, è un processo naturale, perché nel momento in cui la nostra energia profonda è centrata su una vibrazione piuttosto che su un'altra, richiamerà a sé vibrazioni simili che entreranno subito in risonanza con quest’ultima. Ed ecco che a livello manifesto penseremo a una persona e questa ci chiamerà, la incontreremo per caso dopo averla pensata o vivremo situazioni che avevamo già sperimentato a livello ideatorio ed immaginativo.

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Carmen Di Muro