Il forno a microonde fa male alla salute
Ha senso riscaldare e cuocere il cibo bombardandolo di
radiazioni nocive e potenzialmente pericolose?
di Saverio Pipitone - 31/07/2014
Danni e rischi per la nostra salute
Ricordate la storiella su come fare una buona zuppa? Si fa
preparando tutti gli ingredienti con verdure fresche, cucinandoli a fuoco lento
mescolando di tanto in tanto, con tanta pazienza.
E se dopo tanta attesa, e pazienza la zuppa non sapesse
di niente? No c'è problema! Nel freezer
ti aspetta una zuppa confezionata già
pronta da riscaldare in fretta nel forno a microonde. Peccato che quella che
chiamiamo zuppa è solo una pietanza industriale che si adatta perfettamente ad
uno stile di vita di fast cottura e speed consumo, quindi un cosiddetto junk
food, che in italiano vale a dire “cibo spazzatura”.
Cosa succede al cibo nel microonde
Come ha dimostrato lo scienziato svizzero Hans Ulrich
Hertel (recentemente deceduto), la cottura a microonde altera il valore
nutrizionale dei cibi con effetti tossici visibili nel lungo periodo ed è
possibile che porti allo sviluppo di forme cancerose nel corpo umano.
Il cibo nel microonde è cotto senza gli elementi naturali
di aria o acqua ma mediante il calore proveniente da onde elettromagnetiche
artificiali e non ionizzanti che rimbalzano per 2,45 miliardi di cicli al
secondo con un movimento generato dal magnetron, ovvero un dispositivo che
venne potenziato e perfezionato nella seconda guerra mondiale per gli studi sui
radar.
Nel dopoguerra, i lavoratori che svilupparono i radar
furono esaminati in Unione Sovietica ed emersero sui di loro effetti patologici
con gravi sintomi che potevano causare il cancro.
Negli stessi anni, il primo forno a microonde entrò nel
mercato diventando in seguito bene di largo consumo presente in molte case. Ai
tempi, i produttori dovettero precisare che si trattava di un Radarange, da radar+range, che serviva a
cuocere i cibi per mezzo del radar che fino a quel momento era conosciuto solo
per faccende militari.
Nelle cucine del mondo così è avvenuto una sorta di
“golpe” domestico con l’introduzione di un inquietante congegno militare che
bombarda di radiazioni il cibo con conseguenti danni e rischi per la nostra
salute.
Eppure, come sempre, queste cose nessuno le sa...
Siamo sicuri che il forno a microonde sia così comodo
come dicono, e non nasconda pericoli?
Il forno a microonde è diventato bene di consumo negli
anni Ottanta e oggi lo ritroviamo in quasi tutte le cucine del mondo come
apparecchio che si adatta perfettamente all’attuale stile di vita fondato sulla
velocità di uso di alimenti e beni durevoli al fine di consumare sempre di più
e sempre più in fretta.
Mentre il forno a microonde entrava nella vita quotidiana
e nelle cucine del mondo, molti scienziati e studiosi hanno dimostrato la
pericolosità per la salute umana di questo tipo di cottura che, alterando i
cibi, può causare serie malattie.
La tematica centrale del libro riguarda gli effetti sul
cibo e i rischi per la salute legati alla cottura a microonde. Il libro
raccoglie le preziose ricerche eseguite nel tempo dagli scienziati per
dimostrare la pericolosità del forno a microonde e i pareri di esperti e
operatori di settore che hanno studiato la tematica di questo tipo di
cottura...
Leggi in anteprima il Capitolo 3 del libro "Forno a
Microonde? No Grazie" di Saverio Pipitone
La cucina dalle pericolose evasioni radioattive -
Estratto da "Forno a Microonde? No Grazie"
Su Internet gira un’immagine disegnata con una donna che
per aprire il forno a microonde utilizza un bastone lungo un paio di metri per
timore di stare vicino a questo radioattivo ed esplosivo marchingegno.
Le autorità governative e non, di livello internazionale
e competenti in materia, dicono che non corriamo pericoli davanti al microonde
poiché ha una struttura metallica, che funziona come una gabbia di Faraday, con
maglie più strette della lunghezza d’onda delle microonde, che non passano e
restano intrappolare nel forno.
Una norma, accettata internazionalmente, stabilisce che
il limite di fuoriuscita delle microonde dal forno non può superare una densità
di potenza di 5 mW/cm2 a circa 5 cm dalla superficie del forno.
Solitamente la dispersione di microonde a 5 cm dal forno
non supera 1 mW/cm2, ma capita spesso che il forno sia usurato o le guarnizioni
dello sportello sporche e difettose, con il pericolo di maggiori ed eccessive
perdite.
Se il forno a microonde viene usato spesso si deteriora
in pochi anni, e questo capita in moltissimi focolari domestici con una
dispersione di radiazioni nell’ambiente che in ogni cucina può arrivare anche a
5 mW/cm2, recando possibili danni al corpo umano, che percepisce appieno le
radiazioni.
Uno degli organi più esposti è costituito dagli occhi che
visionano i cibi in cottura, con il formarsi di cataratta.
Tutti gli organi umani sono comunque in pericolo compresi
quelli di Randy, padre di Stan, del cartone animato per adulti South Park, che
in un episodio sta in piedi su una sedia con i pantaloni abbassati ed espone i
testicoli davanti a un forno a microonde in funzione, perché intenzionato a
provocarsi un tumore e usufruire così della marijuana venduta legalmente in
Colorado per usi terapeutici.
Le radiazioni, anche minime, che fuoriescono dai forni
sono talmente rilevanti che sono state recentemente utilizzate per alimentare
piccoli gadget da cucina.
Un esperimento è stato realizzato da alcuni ingegneri
dell’Università di Tokyo e del Georgia Institute Technology di Atlanta, guidati
da Yoshihiro Kawahara, presentando la ricerca nel settembre 2013 alla
conferenza del Pervasive Ubiquitous Computing di Zurigo. Il team di ingegneri
ha costruito un dispositivo dalle dimensioni di una monetina con una minuscola
antenna di 1 cm di lunghezza per captare le microonde in fuga dallo sportello
del forno, trasformandole in corrente continua per caricare accessori da cucina
a bassa potenza.
Il risultato sperimentale ha mostrato che la perdita di
microonde ricevuta dall’antenna è stata di circa 1 mW/cm2 in un punto a 5 cm
dallo sportello e con il forno acceso per due minuti sono stati raccolti 9,98
megajoule (MJ) di energia, mediante cui è stato alimentato un timer di cottura
digitale per tre minuti con relativo beep per 2,5 secondi.
Yoshihiro Kawahara ha spiegato che, raccogliendo e
conservando una piccola quantità di energia generata dal microonde, si possono
gestire dei dispositivi a bassa potenza in casa per qualche minuto, e il
minuscolo dispositivo di raccolta potrebbe essere incluso in caricatori per
attrezzi da cucina come bilance elettroniche, termometri o timer.
Restando in Giappone, nel settembre 2002 il settimanale
«Shukan Kinyobi» ha pubblicato un’inchiesta sulla notevole diffusione sul
territorio nipponico di sintomi di ipersensibilità alle onde elettromagnetiche
da parte degli esseri umani. Al primo posto di un elenco di elettrodomestici
che provocano i vari disturbi veniva indicato il televisore seguito dal forno a
microonde.
È allora opportuno chiedersi se, nonostante le
rassicurazioni ufficiali delle autorità, abbia ragione la donna della vignetta
che sta distante dal microonde per paura delle radiazioni?
Per rispondere a questo e ad altri quesiti ho contattato
e intervistato il dottor Angelo Gino Levis, uno dei massimi esperti mondiali di
elettrosmog.
Prima di passare all’intervista, presento il dottor
Levis: nato a Venezia nel 1937 e laureatosi nel 1961 in Scienze Biologiche
all’Università di Padova, ha svolto per tantissimi anni la professione di
docente universitario in materie quali genetica, biologia cellulare, citologia,
mutagenesi ambientale, biologia evoluzionistica, teratogenesi, insegnando
all’Università di Padova e ricoprendo incarichi dirigenziali nel dipartimento
di Biologia. È stato inviato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
presso l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione in Francia
(IARC), facendo parte dei gruppi di lavoro che hanno curato la stesura delle
monografie sulla tossicologia genetica dei metalli. È stato inoltre membro
della Commissione Tossicologica Nazionale, della Commissione Oncologica
Nazionale e del Comitato Scientifico in Italia dell’International Society of
Doctors for the Environment. Ha scritto centinaia di articoli scientifici sui
problemi di genetica cellulare e mutagenesi ambientale, tra cui gli effetti dei
CEM ionizzanti e non, pubblicati in riviste nazionali e internazionali.
Attualmente è vicepresidente dell’Associazione per Protezione e Lotta
all’Elettrosmog (APPLE) con sito Internet “www.applelettrosmog.it”.
Domanda: A oggi è possibile esprimere una valutazione
sulla pericolosità per la salute umana delle radiazioni che potrebbero
fuoriuscire dai forni a microonde?
Risposta: «In assenza di misure sperimentali
dell’intensità di emissione elettromagnetica dei forni a microonde, sia per
quanto riguarda le radiofrequenze (V/m) che le frequenze estremamente basse
(ELF), prodotte dai circuiti elettrici di alimentazione, è impossibile fare una
valutazione della pericolosità di tali forni per la salute umana. Inoltre i modelli
in uso sono molto diversi e bisognerebbe eseguire misure sperimentali per
ciascuno di essi».
Domanda: Quali limiti devono rispettare le radiazioni che
fuoriescono dal forno a microonde al fine di non causare danni alla salute?
Risposta: «L’autorevole Paolo Bevitori a p. 298 del suo
libro Inquinamento Elettromagnetico, edito da Maggioli di Rimini nel 2000,
riporta due tabelle sulle emissioni di CEM a frequenze estremamente basse
(ELF), misurate in microTesla, di vari elettrodomestici e per il forno a
microonde si va da 75-200 microTesla (μT) a meno di 10 cm di distanza; a 35-8
μT tra 10 e 40 cm; da 2,8 a 0,5-0,6 μT tra 40 e 100 cm. Si tratta di valori
molto preoccupanti per chi tiene il forno a meno di 1 m di distanza dal corpo.
Il limite di legge in Italia è di 3-10 μT, ma il vero
limite cautelativo ricavato dai dati epidemiologici e confermato dalle sentenze
dei nostri Tribunali, fino alla Cassazione, è di 0,2-0,4 microTesla per le
linee elettriche ad alta-altissima tensione. Così anche per i valori di campo
elettrico per le microonde, l’esperienza strumentale ha fornito fino a 60-80
V/m in prossimità del portellone del forno e anche questi sono valori
preoccupanti. In questo caso il limite di legge in Italia è di 6 V/m, ma quello
realmente cautelativo è di 0,5-0,6 V/m, con la tendenza a portarlo a 0,2 V/m».
Domanda: Un frequente e assiduo uso del forno a microonde
potrebbe causare nel lungo periodo l’aumento di gravi malattie per gli esseri
umani?
Risposta: «Non ci sono dati epidemiologici su eventuali
aumenti del rischio di tumori o di altri effetti a lungo termine provocati
dall’uso prolungato del forno a microonde, ma nel 2011 l’Agenzia Internazionale
per la Ricerca sul Cancro di Lione in Francia (IARC), struttura che appartiene
ed è sotto l’egida dell’OMS, ha classificato i CEM non ionizzanti tra cui le
microonde come “possibili cancerogeni per l’uomo”. Nello IARC hanno però
sottovalutato ampiamente i rischi dei CEM dato che più del 60% dei partecipanti
ai gruppi di valutazione era gravato da pesanti “conflitti di interesse”,
essendo finanziati da Compagnie private interessate alla produzione e alla
diffusione di queste tecnologie.
Autorevoli ricercatori “indipendenti”, e ripetutamente il
Parlamento Europeo e varie Associazioni Scientifiche internazionali, premono da
tempo perché le valutazioni della IARC supinamente accettate dalla Commissione
Europea e dall’OMS, vengano riviste con una valutazione di tutti i CEM non
ionizzanti per classificarli come “sicuri agenti cancerogeni per l’uomo”».
Domanda: Il consumatore può verificare se il suo forno a
microonde emette radiazioni oltre il limite consentito che potrebbe causargli
problemi alla salute?
Risposta: «Un aspetto cruciale è la vetustà dello
strumento e il progressivo decadimento della schermatura del portellone:
l’usura non viene mai presa in considerazione dall’utente perché non vengono
fornite istruzioni in proposito. Pertanto è difficile pensare che venga
adottata la precauzione di effettuare controlli periodici, anche perché gli
strumenti di misura – quelli affidabili – costano molto (più di 5000 euro) e
non sono semplici da utilizzare».
Domanda: Per assorbire il meno possibile le radiazioni,
quali accorgimenti dovrebbe usare il consumatore nell’utilizzo del forno a microonde?
Risposta: «Un elemento di preoccupazione è il fatto che
ignorando i rischi, anche perché le Autorità Sanitarie non forniscono
informazioni attendibili che potrebbero spaventare gli utenti e danneggiare i
produttori, gli utilizzatori dei forni a microonde sono abituati ad avvicinarsi
e ad aprire il forno acceso per controllare lo stato di cottura dei cibi o per
estrarre e sostituire qualche vivanda e, alla fine, per scaricare il contenuto.
Queste operazioni dovrebbero essere fatte sempre tassativamente spegnendo prima
il forno».
Domanda: Quali sono le conseguenze, in termini di effetti
sulla salute, per il consumatore che superficialmente o inconsapevolmente non
si preoccupa dell’uso corretto del forno a microonde? E cosa gli
consiglierebbe?
Risposta: «A parte i rischi di danni a lungo termine
quali genetici, cancerogenetici e neurodegenerativi, che sono difficili da
accertare proprio perché si manifestano dopo molti anni (anche più di venti)
dall’esposizione, quello che è certo è che l’esposizione alle radiazioni emesse
dal forno a microonde, come da tutte le attrezzature che emettono CEM, dagli
elettrodotti alle emittenti radio/ TV e dai telefoni mobili ai computer fino
alle tecnologie wireless, richiedono precauzioni d’uso che vengono di solito sistematicamente
ignorate, con la conseguenza che gli effetti a breve termine si vanno sempre
più diffondendo colpendo il corpo umano con cefalea, insonnia, dolori
muscolari, debolezza, depressione e altro.
Questo è dimostrato dai dati statistici raccolti nei
Paesi del Nord Europa dove da almeno un decennio si censiscono le persone
definite “elettrosensibili”, ovvero che avvertono forti disturbi acuti in
prossimità dei CEM e nel caso del forno a microonde viene tassativamente
escluso dalle loro abitazioni.
Per gli altri utilizzatori “non elettrosensibili”,
consiglio di conoscere come si adopera il forno a microonde e controllarne nel
tempo la sicurezza o è meglio farne a meno!».
Per approfondire l'argomento vi invito a leggere il
libro:
Indice
Capitolo 1 - Una formica a spasso nel tempo tra microonde
e atomica
Capitolo 2 - Il marchingegno domestico più esplosivo e
incendiario del mondo
Capitolo 3 - La cucina dalle pericolose evasioni
radioattive
Capitolo 4 - La cronistoria della nocività del forno a
microonde per la salute umana
Capitolo 5 - La controversa questione del cancro da
microonde di Hans Ulrich Hertel
Capitolo 6 - Vibranti contaminazioni da microonde senza
gusto e nutrienti
Capitolo 7 - Colesteroliche pietanze microondabili per
fast cottura e speed consumo
Capitolo 8 - Un grasso globo massificato nel forno a
microonde
Capitolo 9 - I migranti dei contenitori per microonde che
inquinano gli alimenti
Capitolo 10 - Continuiamo con il PFOA in cucina tra
pentole e padelle
Capitolo 11 - Esplorazione socioeconomica e filosofica
del forno a microonde
Note conclusive dell’Autore
Bibliografia
Saverio Pipitone
Forno a Microonde? No Grazie - Libro >> http://goo.gl/LUJinD
Danni e rischi per la nostra salute
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Luglio 2014
Formato: Libro - Pag 100 - 11x17 cm