Spiritual Quantum Coaching
Il Metodo Scientifico per realizzare la tua vita
di Giovanni Vota
L’SQC è un modello di vita dove comunicare con gli
Angeli, manifestare la propria realtà e saper vivere la realtà visibile con la
realtà invisibile, diventa «normale»; è un modello in cui cadono barriere e si
rompono pregiudizi, perché tutto è UnaUno come insegna la fisica quantistica e
l’antica spiritualità e, solo in questa ritrovata unità, possiamo scorgere
quali siano le soluzioni ai nostri problemi.
Giovanni Vota
La fisica quantistica, studiando l'infinitamente piccolo,
è giunta a conclusioni straordinariamente simili a quelle delle antiche
tradizioni spirituali. Tanto il fisico quanto il mistico considerano oggi
l'Universo come un sistema di elementi inscindibili e perpetuamente
interagenti.
L'uomo è parte di esso e determina la sua propria realtà.
Non esiste il caso:
vi è infatti un'interdipendenza assoluta tra
l'osservatore e gli eventi.
Dagli studi sulla relatività di Einstein, al principio di
indeterminazione di Eisenberg, alla funzione d'onda di Schrödinger sino all'entanglement,
l'idea di una realtà materiale e regolata in modo meccanicista è stata
completamente stravolta.
Non solo tutto è energia e materia, ma è anche
informazione: il qubit, o bit quantistico, testimonia che alla base del mondo
visibile c'è qualcosa di invisibile che noi chiamiamo, appunto, informazione.
Lo Spiritual Quantum Coaching è un insieme di tecniche
che, lavorando nella realtà invisibile (chiamata anche campo quantico),
permettono di modificare la realtà visibile, cioè di trasformare tutti quei
«programmi» subconsci depotenzianti per la nostra esistenza in «programmi» di
fiducia, amore e piena realizzazione.
La prima parte del volume, «Fisica quantistica e
spiritualità», tratta le basi teoriche del modello SQC: la fisica quantistica,
la teoria dell'informazione e l'antica spiritualità, rappresentata
emblematicamente dal libro oracolare dell'I Ching.
La seconda parte, «Il modello SQC», presenta il modello
ingegneristico che l'autore ha sviluppato per poter creare, testare e validare
le procedure operative che permettono di trasformare la propria realtà
visibile.
La terza parte, «Il Manuale SQC», è stata pensata assieme
a Luciana Ronco – esperta in tecniche meditative, visualizzazione
costruttivista e channeling – e illustra le procedure pratiche del modello SQC.
Introduzione di "Spiritual Quantum Coaching"
Libro di Giovanni Vota
Poiché tutto è un riflesso della nostra mente,
tutto può essere cambiato dalla nostra mente.
Buddha
Il mondo che abbiamo creato
è il prodotto del nostro pensiero
e dunque non può cambiare
se prima non modifichiamo
il nostro modo di pensare.
Albert Einstein
Tutto nacque nel 1998 quando ero stato appena nominato
Direttore dei sistemisti presso la Sun Microsystems Italia. La Sun Microsystems
era un’azienda creata da quattro imprenditori, di cui due studenti della
Stanford University, una delle università californiane più famose al mondo e
nella quale oggi insegnano ben tredici premi Nobel e altri illustri professori,
come l’informatico Donald E. Knuth.
«Sun» (nel 2009 acquistata da Oracle) stava per: Stanford
University Network. Aveva come focus la rete, tanto che nel 1986 coniò come
registered trademark il concetto di «The Network is the Computer». La Sun
produceva computer di altissima qualità basati sul sistema operativo UNIX (che
avevano come must il «non doversi mai fermare»); inoltre creò il linguaggio
Java e diffuse l’Open Source.
All’epoca i sistemisti erano stati tolti dalla guida dei
responsabili delle vendite e inseriti in un unico gruppo. Il mio capo, nonché
Direttore generale e Amministratore delegato, Mauro Banchero, mi diede un
incarico: «Dobbiamo diventare i fornitori n. 1 di computer nel mercato italiano
delle telecomunicazioni, ovvero per chi fornisce la rete internet e le reti per
i cellulari: vedi come si può organizzare il tuo nuovo gruppo di risorse e come
questo possa diventare un motore determinante per aiutare tutta l’azienda
sapendo che abbiamo a disposizione da 1/10 a 1/100 delle risorse economiche e
di personale della concorrenza».
La sfida era grande. Era chiaro che una qualunque
organizzazione aziendale «standard» non avrebbe mai potuto funzionare: le forze
in campo erano troppo diverse e saremmo rimasti subito schiacciati.
Dovevo «pensare diverso»!
L’analisi del problema mi fece riflettere come ingegnere
e l’idea matematica che mi arrivò fu semplice: è vero che ho 1/100 (rapporto
esagerato ma comunque meno, molto meno) delle persone della concorrenza, ma se
ognuna di queste persone vale infinito… problema risolto!
Ora si trattava di capire come fosse possibile che ogni
persona valesse infinito! Nota: non che producesse infinito, ma valesse
infinito! Una sostanziale differenza.
Dalla fisica e soprattutto dalla teoria delle antenne,
sapevo che un sistema rende il massimo, teoricamente infinito, quando è sulla
sua «frequenza di risonanza». La frequenza di risonanza è quella frequenza
propria di ogni sistema fisico per cui con minima energia in ingresso genera
infinita energia in uscita.
Dunque si trattava per me di trovare la frequenza di
risonanza dei dipendenti!
Ovvero quella frequenza per cui con «poca fatica» lui/
lei sarebbe riuscito/a a generare infinita energia.
Ma esiste?
Cosa si intende per frequenza di risonanza di una
persona?
E poi, è applicabile a un’azienda e addirittura a un
modello aziendale?
Se dell’informatica sapevo (quasi) tutto perché nella mia
carriera al Politecnico di Torino prima, e nelle aziende mie o dove ho lavorato
dopo, avevo fatto e insegnato quasi tutto, dal progettare microchip, ai kernel
di sistemi operativi, alle applicazioni super complesse, qui mi occorreva una
conoscenza completamente diversa: quella dell’essere umano nella sue componenti
più profonde e sostanziali.
Ho iniziato così un lungo studio (ma il tempo era
limitato, ovviamente!) il cui scopo era quello di arrivare a conoscere
profondamente le persone al fine di poterle organizzare e gestire in modo
opportuno. Mi accorsi immediatamente, però, che per fare questo lavoro dovevo
prima di tutto conoscere una persona: me stesso!
Per cominciare, andai all’Università di Stanford per
cercare ispirazioni, e qui iniziai a studiare Carl Gustav Jung, fino ad
arrivare all’intelligenza emozionale di Daniel Goleman.
Su queste basi teorizzai e definii un nuovo modello
chiamato «Practices», adottato durante il 1998, e che fu poi una delle chiavi
del successo della Sun Microsystems Italia.
Tutta l’azienda fu riorganizzata attorno a questo modello
e tutti i dipendenti (passammo da 100 a quasi 500 persone in pochi anni)
parteciparono a un corso di tre giorni sull’intelligenza emozionale facendo un
test per misurarla e imparando strumenti nuovi per migliorarla. Questo stesso
test è oggi standard nelle aziende americane (dal Canada al Sud America) per
tutti i dipendenti. E per tutti, intendo proprio tutti: dalle segretarie ai
manager!
Questo modello fu poi adottato dal 2005 dalla Sun
Microsystems in tutti i 30 paesi del mondo dove era presente. Gli obiettivi
furono ampiamente raggiunti e superati, e Sun Microsystems Italia fu per anni
la migliore filiale, confrontata con le altre nel mondo.
Il risultato forse più importante è stato però che chi ha
lavorato in Sun Microsystems Italia in quel periodo è cresciuto personalmente e
professionalmente, e si è sentito così ampiamente gratificato e ripagato che
ancora oggi quegli anni vengono ricordati come gli «anni d’oro»!
Il modello aveva funzionato!
Tornando indietro nel tempo, l’obiettivo che da sempre mi
ha accompagnato nella mia vita di ingegnere è stato quello di trovare soluzioni
funzionanti che rendessero semplice la vita alle persone.
Questo principio mi aveva guidato fin da quando nel
dicembre 1984 avevo creato il primo Laboratorio di Informatica di Base (LAIB)
al Politecnico di Torino, tutt’ora ancora in uso.
Al tempo, uno studente di ingegneria impiegava 9 mesi (!)
per scrivere ed eseguire un programma. Nessuno conosceva, e men che mai
credeva, nei neonati PC e quando mi affidarono, ancora studente, la conduzione
del progetto, ciò che mi guidò fu proprio l’idea che mai più nessuno studente
avrebbe dovuto penare tanto per imparare l’informatica. Il successo fu chiaro
quando il tempo per scrivere ed eseguire un programma divenne di 2 giorni,
grazie ai LAIB!
Lo stesso principio mi accompagnò quando giovanissimo
vinsi il concorso di ruolo al Politecnico di Torino e sviluppai la prima rete
di PC per ambiti amministrativi e l’office automation (oggi è preistoria!).
E mi ispirò anche dopo, nell’automazione industriale,
nello sviluppare serrature elettroniche, nel creare i primi sistemi GPS per
flotte di camion, nel periodo in cui ero direttore di due aziende in Italia e
negli USA.
Quando iniziai a occuparmi dello sviluppo delle persone,
perché di questo si trattava, mi fu chiaro che i modelli mentali e razionali
non erano adeguati. E il successo dell’intelligenza emozionale lo dimostrò.
Occorreva andare oltre, superare pregiudizi e blocchi razionalistici…
Ma non sembrava esserci molto altro!
Iniziai a occuparmi del pensiero orientale, di
meditazione, di esoterismo. Volevo capire.
Attorno all’esoterismo e alla spiritualità c’era molto
«fumo» ovvero non si comprendeva bene, almeno per me, cosa «funzionasse» e che
cosa no. Il mio approccio è sempre stato molto pragmatico, da ingegnere, e
anche se dietro quel pragmatismo c’erano formalismi matematici complessi e
astratti, la cosa più importante era che si potesse arrivare a un prodotto
fatto e funzionante.
«Funzionare» per me ha sempre voluto dire che una
procedura deve essere pratica, operativa, ripetibile in modo deterministico o
euristico… ma in quel caso si trattava di spiritualità!
Applicare un modello pratico alla spiritualità
scandalizzò molti su entrambi i fronti: per i razionalisti parlare di
esoterismo e spiritualità equivaleva a non essere più scientifici; per i
mistici e gli esoteristi parlare di una procedura operativa, e magari di business
e soldi, voleva dire bestemmiare.
Così quando mi dissero che per cambiare mentalità
occorreva meditare per 7 anni in una caverna davanti a una parete bianca, io
pensai: «Posso aspettare 7 secondi. Ed è già troppo!».
E quando mi dissero che bisogna star lontani dal
subconscio, guai ad andarci dentro… ecco, nulla mi stimola di più che
infrangere divieti!
Decisi quindi che quella era la strada giusta.
È possibile un’«ingegneria della spiritualità e
dell’esoterismo »?
Non lo sapevo ma l’avventura cominciava. E allora iniziai
a studiare i testi orientali, la medicina tradizionale cinese, il sanscrito.
Tra un impegno di lavoro e l’altro (essendo comunque direttore in una azienda)
passavo le mie giornate nelle pochissime librerie esoteriche che c’erano in
Italia e in California, comprando e leggendo di tutto.
Al liceo avevo studiato molto bene il latino classico ed
ero a un buon livello di conoscenza anche del latino medioevale. Avevo studiato
tutta la Bibbia e la teologia, compresa parte della Summa Theologiae di San
Tommaso d’Aquino, per cui sapevo che non era lì che potevo trovare ciò che
cercavo.
Occorreva andare più indietro nel tempo, o in altre
culture.
Non ero interessato alla psicologia (alla cui facoltà mi
ero iscritto, abbandonandola quasi subito) né alla medicina allopatica. Anche
se come ingegnere elettronico e informatico, e non come fisico, in ambito
scientifico riuscivo a districarmi con facilità grazie ai decenni di esperienza
che avevo alle spalle.
Con il tempo capii che l’obiettivo a cui tendevo era
quello di sviluppare un modello di lavoro ingegneristico, e quindi degli
strumenti pratici e operativi per trasformare la realtà di vita delle persone,
in primis la mia.
L’occasione giusta arrivò nel 2005, quando la mia amica
Luciana Ronco iniziò una nuova attività commerciale in Torino centro e mi
chiese di sviluppare insieme metodi innovativi per avere successo in ambito
commerciale, sapendo che quelli tradizionali non funzionavano più.
Luciana aveva una grande esperienza nel campo della
meditazione e del channelling e aveva ampiamente sviluppato la capacità di
«manifestazione» in meditazione. Era arrivata addirittura a manifestare
l’incasso giornaliero, ottenendo a fine giornata una cifra che aveva un minimo
margine di differenza.
Approfondimmo insieme gli ambiti più spirituali del
problema: lei, già a un livello piuttosto avanzato, mi permise di ampliare
molto i miei orizzonti.
In questo percorso, l’influsso del pensiero di Carl
Gustav Jung fu fondamentale. Vorrei citare la sua introduzione all’I Ching, che
segnò per sempre la mia vita:
Non è per nulla semplice penetrare la mentalità
misteriosa e remota come quella che si esprime nell’I Ching. Ma non si possono
ignorare a cuor leggero grandi pensatori come Confucio e Lao Tze se si è in
grado di apprezzare la qualità del pensiero che essi rappresentano. E neppure
si può ignorare che la loro fonte primaria di ispirazione è stata l’I Ching.
So che prima d’ora non avrei osato esprimermi così
esplicitamente su un tema tanto delicato. Se ora mi assumo questo rischio, è
perché ormai ho passato i 70 anni e, le mutevoli opinioni degli uomini non mi
impressionano più, bensì il pensiero dei Maestri dell’Antichità per me ha molto
più valore dei pregiudizi filosofici della mente occidentale.
Il suo pensiero mi ha ispirato ad andare oltre «i
pregiudizi filosofici della mente occidentale» e a trovare ciò che «funziona »
per me, ingegnere, con coraggio e determinazione.
L’esplorazione può avere senso dove è già tutto noto?
L’avventura mi ha sempre affascinato… così dopo aver
girato per anni il mondo per motivi di lavoro, ora mi attendeva una nuova
sfida: scoprire la scienza del mondo interiore!
Del fatto che fosse possibile un approccio diverso avevo
trovato conferma nello sviluppare un algoritmo per sciogliere le paure e i
sensi di colpa: il «Dialogo con l’Anima», un algoritmo «euristico», che ho
creato nel 2006 e che ho insegnato a persone di diversi paesi e continenti
durante gli studi negli USA nel 2008. L’algoritmo sembra funzionare con tutti,
anche con le persone più mentali, razionali e scettiche.
A fine 2007 lasciai la Sun Microsystems e nel 2008
arrivarono i miei «primi» 50 anni. Dopo 30 anni decisi che avrei lasciato
l’ambito accademico e industriale per dedicarmi a questo, per me, nuovo e
affascinante settore. Passai anni in giro per il mondo a studiare tutto ciò che
c’era da sapere. Studiavo, sperimentavo, validavo.
È stato un lavoro giornaliero, che dura tutt’ora, perché
prima di tutto, ciò che sperimento deve funzionare per me.
Il metodo che ho sviluppato è nato per il business, ma
ben presto si è esteso a ogni area della vita.
Oggi è diventato un modello di vita fondato sullo studio
della fisica quantistica, della scienza dell’informazione, delle discipline di
coaching, dell’ipnosi, delle tecniche di regressione nelle vita passate,
dell’antica spiritualità, del massaggio riflesso olistico, dell’iridologia,
dell’ayurveda, della meditazione, dei libri di Giuseppe Calligaris
(straordinario medico dei primi del ’900).
Inoltre, lo studio delle tecniche aborigene, hawaiane,
egizie e orientali mi hanno permesso di completare ciò che la scienza
occidentale al momento non vuole o non ha interesse a vedere e riconoscere.
È nata così una conoscenza insieme scientifica e
spirituale, una metodologia di lavoro e di tecniche operative che vorrei
condividere attraverso l’utilizzo di uno specifico metodo, per permettere ad
altri di andare oltre, collaborando assieme per il bene di tutti e del Pianeta.
Il metodo si chiama SQC (Spiritual Quantum Coaching) e
parte da presupposti ingegneristici, ovvero dalla visione della realtà come
energia e informazione e quindi dallo studio – applicato all’essere umano – dei
sistemi che creano, modificano, trasmettono, memorizzano e distruggono
informazioni.
L’SQC non è certamente la prima tecnica che permette
questo. La differenza è che con questo metodo si vuole mostrare ciò che
sottostà a ogni tecnica che funzioni.
Sono passato dal lavorare con le attrezzature più
sofisticate della tecnologia attuale a quelle più semplici (non
semplicistiche!) ma estremamente più potenti del cuore e del cervello
dell’essere umano.
Le capacità che abbiamo, letteralmente infinite, sono
tutte da scoprire o meglio vedere, riconoscere, provare, sperimentare e
allenare, oltre ogni pregiudizio.
A un certo punto del libro, spiccheremo il volo, faremo
quello che chiamiamo l’«eagle’s jump», ovvero il salto che l’aquila fa dal suo
nido per spiccare il volo in alto. Ci staccheremo dal rassicurante nido della
scienza e ci addentreremo in ambiti molto discussi e nebulosi quali: lo
spiritismo, le tradizioni antiche, le canalizzazioni, la comunicazione con gli
Angeli, le Maestre e i Maestri. Su questi argomenti la scienza attuale non dice
molto, ma ciò non significa che non sia possibile sviluppare delle procedure
che permettano di interagire con queste realtà.
Dal 2000 a oggi il mondo ha fatto un grandissimo salto in
avanti nella consapevolezza e nella spiritualità.
Oggi c’è un grande fiorire di pubblicazioni, di
bellissime persone che scrivono e discutono apertamente di questi argomenti. Ma
non tutte le barriere sono state smantellate, e siamo lontani dall’aver capito
tutto. Basti ricordare che il 96% dell’Universo è energia e materia «oscura»,
come molto onestamente la definiscono i fisici. «Oscura» nel senso che non
abbiamo nessuna idea di che cosa sia! Ed è il 96% dell’Universo …
Il risultato è per certi versi sconcertante, con delle
implicazioni non previste all’origine di questa avventura: l’SQC è un modello
di vita dove comunicare con gli Angeli, manifestare la propria realtà e saper
vivere la realtà visibile con la realtà invisibile, diventa «normale»; è un
modello in cui cadono barriere e si rompono pregiudizi, perché tutto è UnaUno
come insegna la fisica quantistica e l’antica spiritualità e, solo in questa
ritrovata unità, possiamo scorgere quali siano le soluzioni ai nostri problemi.
La prima parte di questo volume, «Fisica quantistica e
spiritualità», raccoglie il contenuto dei primi sette seminari che tengo ormai
da qualche anno e che trattano delle basi teoriche del modello SQC, basi che
fanno riferimento alla fisica quantistica, alla teoria dell’informazione e
all’antica spiritualità, quella di 5000 anni fa, che io simbolizzo con
l’antichissimo libro oracolare dell’I Ching ma che, come vedremo, ha precise
origini qui, nell’antica Europa e nel bacino del Mediterraneo.
La seconda parte, «Il modello SQC», presenta il modello
ingegneristico che ho sviluppato per poter creare, testare e validare le
procedure operative che permettono di trasformare la propria realtà visibile.
La terza parte, «Il Manuale SQC», è stata sviluppata
assieme a Luciana Ronco e presenta procedure pratico-operative per lavorare
quotidianamente alla trasformazione della propria realtà visibile e alla
trasformazione della realtà visibile di altri, attraverso il coaching
quantistico e spirituale. Le procedure qui riportate sono originali e sono
state canalizzate quasi tutte da Luciana.
Comprendendo i principi scientifici e spirituali
dell’SQC, sarà quindi possibile per ognuno creare una propria tecnica, o usare
quella qui descritta, ready-to-run!
Chi governa il mondo vuole che la nostra vita sia
incentrata sulla paura e sui sensi di colpa perché sa bene che se l’amore
incondizionato e la gratitudine diventassero lo scopo fondamentale
dell’umanità… game over!
Indice
Prefazione di Luciana Ronco
Introduzione
PARTE PRIMA - FISICA E SPIRITUALITÀ
Fisica quantistica e spiritualità Fisica
Il cervello e l'intelligenza emozionale
Conscio, subconscio, superconscio e credenze
Cuore e cervello
Meditazione e visualizzazione
Legge di attrazione
Vite passate
PARTE SECONDA - IL MODELLO SQC
Il modello SQC
PARTE TERZA - IL MANUALE SQC
Il coaching
L'osservatore, la visualizzazione e l'immaginazione
I sensi superconsci o sensi dell'Anima Cuore e i 7 chakra
principali
Rompere gli schemi della paura e dei sensi di colpa del
cervello e creare nuovi circuiti neuronali positivi e potenzianti
L'osservazione consapevole, subconscio e superconscio
La realtà vista in osservazione naturale o in
osservazione consapevole
Essere connessi al campo quantico di amore incondizionato
e gratitudine
Canalizzazioni
Credenze, programmi e sentimenti
Test di verifica
Trasformazione dei programmi depotenzianti
Dialoghi con l'anima cuore
Manifestare la propria realtà
I Regni
Genetica
Pensieri ed emozioni
Conclusioni
Bibliografia
Link
Giovanni Vota
Spiritual Quantum Coaching - Libro >> http://goo.gl/oUA7Yf
Il Metodo Scientifico per realizzare la tua vita
Editore: Età dell'Acquario Edizioni
Data pubblicazione: Luglio 2014
Formato: Libro - Pag 320 - 14x21 cm